lunedì 31 luglio 2006

Censura Globale

I giornalisti, ormai ridotti ad araldi dei potenti, continuano ad ignorare fatti che, se divulgati, potrebbero avere una valenza dirompente.

Spigolando è, però, possibile rinvenire notizie censurate o distorte: un esempio sintomatico è il cosiddetto “riscaldamento globale” (in inglese global warming) che i pennivendoli, per nulla abituati a documentarsi ed incapaci affatto di ragionare, attribuiscono, seguendo le istruzioni di scienziati mendaci, alla concentrazione di gas serra nell’atmosfera, mentre tale fenomeno è causato soprattutto dal cambiamento della risonanza Schumann e dall’emissione artificiale di onde elettromagnetiche. La siccità che ha colpito e sta colpendo molte aree nel mondo, le temperature torride, l’afa, (in California il caldo ha mietuto decine di vittime) sono il risultato di una criminale operazione attuata con H.A.A.R.P. e scie chimiche, ma i damerini della televisione e gli inchiostratori di quotidiani e rotocalchi continuano a ripetere le solite sciocchezze.

Anche in concomitanza con i fulmini che, in assenza di nuvole, sono caduti in questi giorni in un numero abnorme, i giornalisti si sono arrampicati sugli specchi per provare a spiegare l’anomalia e, tra un po’, qualcuno era tentato di attribuirli a Zeus adirato.

Qualche articolo menziona il tema del global dimming, ossia l’offuscamento globale: nessuno, però, ne spiega le cause che si possono facilmente intuire, mentre il problema è soltanto enunciato come se fosse qualcosa di normale o di inevitabile, collegato a fantomatici cambiamenti del clima di cui l’unico responsabile sembra essere il biossido di carbonio.

All’uranio impoverito, diffusosi anche in Europa, in India ed in Pakistan, dai teatri di guerra del Medio Oriente, per mezzo delle correnti atmosferiche, è stato fatto un cenno, poi è calato un greve silenzio.

Del pianeta scoperto alcuni anni fa oltre Plutone non si è saputo più nulla: alla fine si è accennato ad un planetoide appartenente alla fascia di Kuiper.

Armi ad energia diretta usate dall’esercito statunitense in Iraq, impianto di microprocessori nei neonati in Olanda, incriminazione di papa Benedetto XVI per aver coperto dei prelati e dei sacerdoti accusati di pedofilia, piloti intossicati da sostanze respirate insieme con l’aria condizionata, la deviazione verso sud della Corrente del Golfo… questi ed altri fatti sono stati o filtrati od omessi, mentre alcuni avvenimenti risultano inventati, ma specialmente, sono ingigantiti ed enfatizzati tutti quegli eventi che intontiscono le già ottuse masse, come lo scandalo dei campionati di calcio truccati.

Arbitri, presidenti di squadre, calciatori, quanto a trucchi, però, sono dei principianti al confronto con i manipolatori dell’informazione.

Cielo velato: astronomi in difficoltà

A proposito di cielo blu o meglio bianco e velato il TG2 delle 13,30 ha dato la notizia che alcuni astronomi sarebbero in difficoltà...

Ringrazio
firenze137 per la segnalazione e per aver immesso il video su You-Tube. E' una breccia che si apre. Essi sanno, ma non possono dire più di tanto. Però... è un inizio.


domenica 30 luglio 2006

Scie chimiche e DNA

Esiste una correlazione tra scie chimiche e H.A.A.R.P. da un lato, DNA dall’altro? È probabile. DNA è la sigla che indica “l’acido desossiribonucleico, la molecola responsabile della trasmissione e dell’espressione dei caratteri ereditari. La molecola di DNA è formata da due filamenti avvolti a doppia elica. I filamenti sono costituiti da due catene polinucleotidiche (ogni nucleotide è formato da una molecola di acido fosforico, da uno zucchero, il desossiribosio, e da una base azotata: adenina, guanina, timina o citosina) unite fra loro dai legami ad idrogeno che si stabiliscono fra le basi delle due catene appaiate e che hanno un ordine obbligato”.

Recenti studi hanno dimostrato che il DNA non è solo un codice per la sintesi proteica: infatti, grazie alla sua forma caratteristica, è anche una microscopica antenna in grado sia di trasmettere sia di ricevere impulsi elettromagnetici. L’energia elettromagnetica viene assorbita dal DNA nel momento in cui entra in vibrazione, a mo’ di diapason molto efficiente. È stata dunque avvalorata l’ipotesi secondo la quale il DNA è un superconduttore organico che funziona alla normale temperatura corporea: come un superconduttore immagazzina la luce, che è una radiazione elettromagnetica.

Questa molecola è quindi una sorta di microprocessore che assimila informazioni elettromagnetiche dall’ambiente, per memorizzarle ed irradiarle. Poiché, una volta sviluppata, sarebbe lunga circa due metri, possiede una frequenza propria di 150 megahertz, una frequenza che si trova nella banda corrispondente al numero di cicli usati nella tecnologia dei radar, delle telecomunicazioni e delle microonde. Inoltre il DNA è in grado di incamerare le armoniche da 150 megahertz, inclusa quindi la luce visibile. La ventesima e seconda ottava di 150 megahertz si trova in questa banda e corrisponde al colore blu, la tinta del cielo.

In breve, questo minilaboratorio biologico assorbe l’energia luminosa, immagazzina dati contenuti negli impulsi elettromagnetici e li diffonde all’esterno. Ciò significa che il DNA è un organo di comunicazione manipolabile tramite la radiazione elettromagnetica. Orbene, sappiamo che la sinergia tra H.A.A.R.P. e scie chimiche, tra l’altro, coincide con una diffusione elettromagnetica artificiale, suscettibile, a mio parere, di disturbare l’oscillazione della doppia elica, forse mandandola in risonanza. È noto che una forza a carattere periodico, anche se di intensità limitata, può causare sollecitazioni fortissime, se determina una risonanza in un sistema. In tal modo, i benefattori dell’umanità, attraverso un mezzo invisibile ma efficace, causano delle discrasie che potrebbero forse essere collegate all’insorgenza di forme patologiche ed a mutazioni genetiche. D’altronde, nelle cliniche universitarie tedesche sono impiegati macchinari per esporre i pazienti colpiti da tumore ad una radiazione di campo magnetico a modulazione di frequenza. I risultati terapeutici sono molto promettenti. Tuttavia, se si modulano ininterrottamente onde di altra frequenza, si potrebbe, invece, incidere sull’equilibrio biomagnetico del DNA. Se ne deve arguire che l’innaturale ed abnorme emissione di onde a bassa ed a bassissima frequenza può compromettere i processi “comunicativi” del DNA? Inoltre la diminuzione dell’irraggiamento solare, ottenuto con le scie velenose che formano una patina biancastra, priva la molecola, per così dire, del suo nutrimento?

Penso che, con questa breve ricerca, la cui tesi è passibile di essere confermata o corretta con altre osservazioni o, in parte, confutata, si aggiunga un’altra tessera all’inquietante mosaico delle chemtrails, che sempre più si rivelano uno strumento polivalente. Non è da escludere che, proprio per questa loro duttilità, sia stata messa a punto ed attuata una delle operazioni più criminali e nefaste che mai mente umana (?) abbia concepito.


Fonti:

Enciclopedia delle scienze, Milano, 2006, sotto le voci DNA, frequenza, luce, risonanza
G. Frosar, F. Bludorf, L’intelligenza in Rete nascosta nel DNA, Diegaro di Cesena, 2006
C. Malanga, Onde letali, 2003
A. Marcianò, Il simbolo del caduceo, 2005
Straker, Ma il cielo è sempre più bianco, 2006
Andreas Von Rétyi, Il ronzio di Taos: una nuova traccia nel cosmo?, 2005
Zret, Effetti dello spargimento di cristalli di quarzo, 2006
Id., HAARP e scie chimiche: un nesso inscindibile, 2006
Id., Radiazioni non ionizzanti: effetti sulla salute, 2006

Ma il cielo è sempre più bianco

Spesso ci vengono richieste prove, dati tecnici, dichiarazioni di scienziati. Non intendo ancora perdermi in chiarimenti per me non più necessari. Affermo soltanto che le prove esistono. Basta volerle visionare e, una volta visionate, ammettere che esistono. Ma questa è un'altra storia...

Voglio, invece, far notare un particolare non certo indifferente: l'uomo ha perso il contatto con ciò che lo circonda! Quanti, alzatisi la mattina, portano lo sguardo al cielo? Quanti osservano un tramonto? Pochi, pochissimi, a giudicare dai risultati. Infatti, lo scempio si compie quasi ogni giorno e nessuno se ne rende conto. Centinaia di tankers attraversano i cieli del mondo 24 ore su 24 e nessuno se ne avvede!

Allora... facciamo il percorso inverso. Mettiamo a confronto il nostro passato recente (mi riferisco al territorio italiano), con il nostro presente. Spesso ci si dimentica delle consuetudini e non si fa caso ai dettagli ed a eventuali discrepanze, anche perché occupati nel logorante vissuto quotidiano. Ciò però non giustifica il nostro sonno, perché qui si tratta della nostra vita.

Bene... non riuscite a ricordare com'era il cielo di qualche anno fa? Non ci avete mai fatto particolarmente attenzione? Eravate impegnati in occupazioni più importanti? E' vero. Come dicevo... l'uomo ha perso il contatto con la natura. Orbene... vi vengo incontro e vi fornisco un aiuto. Come? E' presto detto.

Provate a rispolverare le vostre vecchie cartoline. Quelle speditevi da amici e parenti dalle varie parti d'Italia e confrontatele con quelle più recenti. Potete fare la medesima cosa anche con le foto da voi stessi scattate nel passato recente. Vi accorgerete che il cielo non è più lo stesso e... attenzione! Non serve andare a ritroso venti o trent'anni. Basta tornare indietro nel tempo sino al 1998/99 (in Italia il fenomeno delle scie chimiche è più recente che nel resto d'Europa, Canada e Stati Uniti). In questo modo, non si potrà eccepire che, in sette, otto anni, è l'inquinamento che fa la differenza (questa è la solita risposta dei debunkers).

Intendo mettere in rilievo un altro particolare... non di poco conto. Non è detto che nel cielo debbano apparire le classiche scie. Infatti, anche se il cielo è sereno, il segno più evidente del passaggio (magari anche nelle ore notturne) dei tankers chimici, è la sua particolare colorazione. Esso non è più blu, come nel passato, ma quasi completamente bianco. Fateci caso, anche osservando lo sfondo nei servizi giornalistici girati in diverse regioni del paese. Seppure non vedrete scie (ma questo è ormai raro), noterete che il cielo è bianco! Ma perchè il cielo appare bianco, se la regola dovrebbe farlo apparire, nelle giornate serene, di un intenso colore blu? La risposta c'è e basta documentarsi per capirne il motivo. Ma, anche in assenza di una spiegazione plausibile, allora... domandatevi: "Perchè non è più blu?". Se non trovate una risposta valida, allora, converrete con me che... la cosa è perlomeno strana. Dalla notte dei tempi, il cielo è sempre stato color dello zaffiro, tanto che molti si sono spesso chiesti che cosa desse quella particolare tonalità. E' una della domande più frequenti su
Google. Vediamo cosa dice la Scienza...

Ed ora, magari, cominciate a chiedervi: "Perché il cielo è bianco?".

**Straker**




Perchè il cielo è blu?
Annibale D'Ercole
Osservatorio Astronomico - Bologna


Non c’è dubbio che sia stato proprio il bel colore blu ad ispirare Manzoni nella descrizione, nei Promessi Sposi, di “… quel cielo di Lombardia, così bello quando è bello, così splendido, così in pace”. Ad un fisico, tuttavia, il cielo pone riflessioni più prosaiche: perché il cielo è blu? E perché il Sole, al tramonto, appare rosso?

Com’è noto, la luce visibile di color bianco proveniente dal Sole è composta dalla sovrapposizione di onde elettromagnetiche di diverse lunghezza d’onda che variano dai 380 nm [1 nanometro (nm) = 1 milionesimo di millimetro] della radiazione che percepiamo come violetta, fino ai 720 nm della radiazione che ci appare rossa, passando per il blu, verde, giallo, arancio.

Una volta raggiunta la Terra, un raggio solare interagisce con l’atmosfera. Quest’ultima è composta per il 78% da azoto e per il 21 % da ossigeno. Sono anche presenti argon, acqua (in forma di vapore, goccioline e cristalli di ghiaccio) e particelle solide (polveri, ceneri dai vulcani e sale dal mare).

Gli effetti dell’interazione tra luce ed atmosfera dipendono dalla lunghezza d’onda della radiazione e dalle dimensioni degli oggetti su cui questa incide.

Le particelle di polvere e le goccioline d’acqua sono molto più grandi della lunghezza d’onda della luce visibile: in questo caso la luce viene riflessa in tutte le direzioni allo stesso modo, indipendentemente dalla propria lunghezza d’onda.

Le molecole di gas hanno dimensioni inferiori e la luce si comporta diversamente a seconda della sua lunghezza d’onda. La luce rossa ha una lunghezza d’onda maggiore e tende a “scavalcare” le particelle più piccole senza “vederle”; questa luce, dunque, interagisce molto debolmente con l’atmosfera e prosegue la sua propagazione rettilinea lungo la direzione iniziale. Al contrario, la luce blu ha una lunghezza d’onda inferiore e si “accorge” della presenza delle molecole da cui è infatti riflessa in tutte le direzioni (fu Einstein a dimostrare nel 1911, contrariamente a quanto si credeva in principio, che erano proprio le molecole, e non le polveri in sospensione, la causa della diffusione).

Questa diffusione differenziale dipendente dalla lunghezza d’onda è chiamata, in inglese, Rayleigh scattering (da Lord John Rayleigh, il fisico inglese che per primo la descrisse nella seconda metà dell’Ottocento).

Più precisamente, la quantità di luce diffusa è inversamente proporzionale alla quarta potenza della lunghezza d’onda. Ne consegue che la luce blu è diffusa più di quella rossa di un fattore (700/400)4 ~ 10.

Proprio nel Rayleigh scattering risiede la risposta alle domande che ci siamo posti all’inizio.

Nell’attraversare l’atmosfera, la maggior parte della radiazione di maggior lunghezza d’onda prosegue la sua traiettoria rettilinea. La luce rossa, arancione e gialla viene influenzata solo in minima parte dalla presenza dell’aria. Al contrario, la luce blu è diffusa in tutte le direzioni. In qualunque direzione si osservi, parte di questa luce giunge ai nostri occhi. Il cielo, pertanto, appare blu.

Vicino all’orizzonte il cielo è di un azzurro più chiaro perché la luce, per raggiungerci da questa direzione, deve attraversare più aria e viene diffusa maggiormente; pertanto siamo raggiunti da una minor quantità di luce blu.

Le nuvole e la nebbia ci appaiono bianche perché consistono di particelle più grandi delle lunghezze d’onda della radiazione visibile, e diffondono tutti i colori allo stesso modo. Tuttavia, in particolari condizioni, è possibile che in aria si trovino in sospensione particelle più piccole.

Alcune montagne sono famose per le loro foschie blu (ad es. a Les Vosges in Francia). In questo caso gli aerosol di terpene rilasciati dalla vegetazione reagiscono con l’ozono dell’atmosfera formando particelle di circa 200 nm adatte a diffondere la luce blu.

A volte, l’incendio di una foresta o un’eruzione vulcanica possono riempire l’atmosfera con particelle delle dimensioni di 500-800 nm. Queste particelle sono pertanto in grado di diffondere la luce rossa, provocando un effetto opposto a quello usuale. In questo caso è la luce rossa ad essere diffusa via dal raggio incidente e questo provoca, in alcuni casi, una colorazione blu della Luna. Questo è un effetto che accade assai di rado e nella lingua inglese è preso ad esempio di evento raro (once in a blue moon, una volta ogni luna blu; l’analogo del nostro “una volta ogni morte di papa”).

Se fossimo sulla Luna, a causa dell’assenza di atmosfera (e della diffusione ad essa connessa), il cielo apparirebbe nero e il Sole sarebbe bianco. Sulla Terra, invece, in conseguenza del Rayleigh scattering, parte della componente blu è rimossa dai raggi diretti del Sole che pertanto ci appare giallo. Questo effetto è amplificato al tramonto, quando il Sole è vicino all’orizzonte. I raggi solari diretti attraversano uno strato maggiore di atmosfera e vengono maggiormente impoveriti della componente blu. Il Sole, dunque, diventa sempre più rosso man mano che il tramonto procede.

Le immagini inviateci dalle sonde Viking nel 1977 e Pathfinder nel 1997 hanno mostrato che il cielo visto da Marte appare rosso. Questo è dovuto alla polvere ricca di ossido di ferro (che appare rosso), sollevata durante le bufere che si verificano di tanto in tanto sul pianeta rosso (come viene appunto soprannominato Marte). Il colore del cielo marziano dipende dunque dalle condizioni atmosferiche. Esso è blu in assenza di bufere recenti, ma risulta comunque più scuro di quello terrestre a causa della minore quantità di atmosfera.

giovedì 27 luglio 2006

Il ministro sa: ora deve agire.

Ci siamo premurati di rendere edotto il ministro dell’ambiente, onorevole Alfonso Pecoraro Scanio, del problema relativo alle scie velenose, indicandogli anche alcuni siti che non si limitano a proporre una carrellata di fotografie, per quanto eloquenti, ma che trattano la questione in modo rigoroso ed accurato.

A questo punto, il titolare del dicastero dell’ambiente ha il preciso, ineludibile obbligo di intervenire in ordine alla questione. Auspichiamo che, a differenza di tutte le altre figure istituzionali cui è stato comunicato e spiegato il tema, figure le quali hanno beatamente ignorato le reiterate segnalazioni, senza neanche usare la cortesia di rispondere, il ministro Pecoraro Scanio, si documenti, se non conosce le scie chimiche, per poi agire di conseguenza. Qualora, invece, sia già al corrente dell’annoso problema, è invitato ad assumere tutte le misure necessarie per bloccare quanto prima la perniciosa operazione.

Nel caso in cui egli intenda seguire l’esempio di chi ha fatto orecchio di mercante, è esortato a dimettersi: non ha alcun senso ricoprire un così importante ruolo istituzionale, se non si possiedono la statura morale ed il senso civico che una siffatta carica esigono.



Di seguito l'indirizzo del blog del ministro e l'indirizzo di posta elettronica. Tutti sono invitati a segnalargli la questione.

http://www.pecoraroscanio.it/index.php?mod=blog&func=comments&id=34

a.pecoraroscanio@verdi.it

martedì 25 luglio 2006

Fulmini assassini a ciel sereno - eventi naturali?

Da domenica sette casi mortali per episodi del genere. Oggi due uomini sono deceduti sulle coste della Sardegna.

Fulmini-killer, altre due vittime. In una settimana 85mila scariche.

CAGLIARI - Sembrano l'evento naturale più pericoloso dell'estate 2006: si tratta dei fulmini, che anche oggi hanno fatto delle vittime, un ragazzo di 25 anni e un uomo, uccisi entrambi lungo la costa sud-occidentale della Sardegna. I due casi si aggiungono alle quattro vittime di domenica e alle due di ieri. Dal 17 al 24 luglio si sono scaricati in tutto il territorio italiano 85.370 fulmini (il dato è del Sirf, Sistema italiano rilevamento fulmini), con un picco di 40.381 scariche nella giornata di ieri.

La prima vittima si chiamava Gianluca Masala, ed era originario di Ploaghe, in provincia di Sassari. E' stato ucciso da un fulmine sulla spiaggia di Nora, nel comune di Pula, nel cagliaritano. Il giovane si trovava sulla battigia in compagnia della ragazza, quando, intorno alle 13, è stato colpito dal fulmine che lo ha ucciso sul colpo. Vani i primi soccorsi dei bagnanti. Sul posto sono intervenuti i carabinieri della stazione locale e i sanitari del 118 che non hanno potuto far altro che constatare il decesso del ragazzo. La fatalità che ha determinato la morte di Masala è ancora più drammatica poiché il cielo era completamente sereno e sgombro di nuvole.

La seconda vittima è un uomo, del quale non si conosce ancora l'identità, morto nelle campagne di Villa San Pietro, cioè nella stessa zona del primo incidente. Ma secondo gli esperti non esiste un "allarme fulmini" e il fenomeno trova una giustificazione scientifica.

"In primo luogo - spiega Marina Bernardi, responsabile del Sirf - si deve capire che i casi di morte per fulminazione sono purtroppo frequenti: il fulmine è la seconda causa di decesso per avvenimenti naturali, dopo le alluvioni. Inoltre in estate le persone stanno all'aperto, soprattutto al mare ed in montagna, ossia i luoghi dove solitamente si scaricano le saette. E vista la situazione metereologica di quest'ultima settimana, caratterizzata da temporali localizzati, non c'è da stupirsi se si manifestano questi fenomeni".

Ma se l'eventuale caduta di un fulmine non deve destare stupore, quella di una scarica a ciel sereno è sicuramente più rara. "Infatti si deve compiere una distinzione - prosegue Marina Bernardi - I fulmini a ciel sereno sono rarissimi e in Italia non sussistono le condizioni perché si verifichino. Possono però essere scambiati per i primi alcuni fenomeni provenienti da cumuli nuvolosi molto distanti dal luogo dove si scaricano". In pratica da una nuvola distante anche chilometri può partire un fulmine che procede in orizzontale fino alla terra, dove poi si scarica. E questo anche se in quel punto il cielo è sereno.

Fonte:
Repubblica.it

lunedì 24 luglio 2006

La leva di Archimede (by Zret Blog)

Molti si chiedono per quale motivo giornalisti indipendenti, ricercatori e scienziati insistano tanto con la questione delle scie chimiche. Non esistono forse altre cause dell’inquinamento e dei cambiamenti climatici, quali le polveri sottili, il benzene, il biossido di carbonio, le emissioni venefiche dei “termovalorizzatori”, le scorie radioattive delle centrali nucleari, i pesticidi etc.?

Sono tutti problemi seri: chi oserebbe negarlo, ma sono fonti di polluzione riconosciute come tali anche da enti governativi e da “scienziati” ortodossi e dovute, per lo più, ad un modello di “sviluppo” aberrante su cui si è scritto e discusso moltissimo. Se veramente si volesse, si potrebbe ovviare a tali problemi ambientali: si potrebbe usufruire delle energie alternative, in primis dell’energia del punto zero, studiata dal serbo Nikola Tesla, già negli anni ‘30 del XX secolo. Tuttavia l’atteggiamento dei potenti, delle multinazionali e dei governi rispetto alla catastrofica situazione ecologica, dimostra solo (apparentemente) incuria, miopia, insipienza. Pertanto le persone, che poco o nulla, si attendono dalle istituzioni tendono a rassegnarsi, pensando che sia impossibile invertire la tendenza involutiva.

Invece, se si considera l’”operazione scie chimiche”, implicante uno sforzo economico, tecnologico e logistico gigantesco, impegno degno di miglior causa, si comprende, ipso facto, che il governo occulto mondiale, mentre attraverso i suoi burattini ventriloqui, ciancia di strategie per contrastare il riscaldamento globale e le sue dannose conseguenze, si adopera alacremente per minare e distruggere gli equilibri del pianeta e non solo.

Qualche visitatore disattento ed ingenuo di siti dedicati alle scie chimiche, s’illude che queste formazioni tossiche servano ad attenuare l’effetto serra ed a ripristinare lo strato d’ozono. È l’esatto contrario! Figuriamoci se i benefattori dell’umanità investirebbero somme così ingenti per nobili scopi! Se veramente poi agissero a beneficio del pianeta e dei suoi abitanti, se ne vanterebbero, invece di negare le evidenze e le prove che li inchiodano alle loro responsabilità. La siccità che affligge molte regioni del mondo, non è tanto un effetto collaterale di una politica economica dissennata (vedi il protocollo di Kyoto e baggianate simili), ma il risultato ottenuto con scientifica precisione, per mezzo specialmente dello spargimento di sali di bario. Infatti, non appena, qualche formazione di cumuli carichi di umidità, comincia ad addensarsi, ecco che i piloti chimici decollano con i loro aerei per inseminare le nuvole di sali di bario affinché non cada una sola goccia di pioggia. Le parole che più di un anno fa scrivevo a proposito dei danni arrecati all’agricoltura ed alle risorse idriche, effetti collegati alla diffusione di sostanze igroscopiche, si sono rivelate profetiche: a mero titolo di esempio, gli agricoltori della Pianura padana lamentano una perdita dei raccolti, a causa delle avverse condizioni meteorologiche, che tocca il 40 per cento!

La comprensione del sistema, del suo modo di “funzionare”, è una leva di Archimede: accantonata qualsiasi falsa, erronea concezione che tende a vedere nei potenti delle persone soltanto improvvide, avide e noncuranti, si deve acquisire la piena, assoluta consapevolezza che, dietro parvenze fallaci e rassicuranti, si nasconde l’azione nefanda e criminale di chi conosciamo ormai bene. Questa coscienza, come la leva di Archimede serviva per sollevare il mondo, è utile per sollevare il ciclopico, ponderoso macigno di censure e menzogne, sotto le quali si nasconde la realtà, quella vera.

domenica 23 luglio 2006

Ancora MD-80... aerosol a Go-Go

MD-80: Scie chimiche a bassa quota - Il filmatoLe operazioni di aerosol continuano senza tregua ed un particolare accertato da mesi è il seguente:

Allorquando il "tanker" ha esaurito i prodotti aerosol da spargere, nel tornare alla base percorre una rotta prestabilita e ad una quota più bassa di quella generalmente consentita ad aerei di tali dimensioni (1.000 - 2.000 metri max). Il cielo, di giorno, continua ad essere solcato dai soliti aeromobili chimici. Durante la notte, le quote sono inferiori (tanto da essere percepibile il rombo delle turbine). Il motivo è spiegato qui di seguito...

Un fatto è certo. Buona parte dell'effetto serra di questi ultimi dieci anni, è cagionato dai voli "chimici" notturni. Che poi ci raccontino la solita storia dei gas di scarico delle auto e del
riscaldamento, è un altro discorso.

INTENZIONALMENTE i passaggi a bassa quota, irrorando sostanze opportune nello strato residuo della bassa atmosfera, creano l'innalzamento della temperatura notturna (e di conseguenza, temperature diurne sempre maggiori), in ragione del fatto che il calore emesso dalla terra, non solo non si dissipa verso le zone alte dell'atmosfera, ma viene anche riflesso dalla coltre nuvolosa artificiale generata dalle scie chimiche. Lo strato residuo ha una caratteristica peculiare: accumula gli inquinanti rilasciati durante la notte. Da qui, la scelta di volare molto bassi durante le ore notturne.

Di solito, da quanto posso evincere dalle mappe satellitari, i benefattori dell'umanità, dividono l'aerea delle operazioni in quattro sezioni: Nord, Centro, Sud ed isole. Il loro sporco lavoro viene quindi diluito anche in tempi diversi, così da impiegare il medesimo cospicuo numero di velivoli per ogni area irrorata.

Per questo motivo, in alcuni brevi periodi, ci si può accorgere che il cielo è limpido. Raramente ci risparmiano quindi, ma solo per mere esigenze logistiche, anche se tali circostanze sono sempre più sporadiche, visto che il parco velivoli a disposizione è, ultimamente, aumentato considerevolmente.

Negli ultimi quattro mesi, infatti, ho potuto notare sempre più spesso, velivoli che, abitualmente, dovrebbero essere adibiti al traffico commerciale. Questi aeromobili si sono aggregati ai già tristemente conosciuti tenkers tipici (KC-135, KC-10 ecc.). La mia ipotesi, che purtroppo tale ancora rimane, avendo solo riscontri empirici, con i limiti che essi comportano, consiste nell'uso di comuni aerei di linea, riadattati per gli scopi di aerosol.

In sintesi, gli aeromobili adibiti al trasporto di passeggeri o merce, verrebbero riforniti di carburante additivato di sostanze adatte alle operazioni di aerosol. Non è escluso che determinate miscele vengano emesse da irroratori posti in prossimità o intorno alle gondole motori ed i serbatoi potrebbero anche non essere indipendenti. Ciò spiegherebbe il sempre più frequente sorvolo (con rilascio di scie chimiche a temperature ed umidità improbabili) ad opera di MD-80, 767, 747 a quote non convenzionali (2.000 - 5.000 metri max), oltre che su rotte INESISTENTI per il traffico civile della mia zona di osservazione.

Anche questi aerei, come accade, ad esempio, per i KC-10 ed KC-135, al termine del loro "lavoro", una volta esaurite le sostanze chimiche da irrorare, attraversano il cielo a quote "da aereo da turismo" (1.000 - 1.500 metri max). Si nota una velocità notevolmente ridotta, tanto che il rumore dei turbogetti non viene assolutamente udito (non vogliono farsi notare?).

Ora... c'è da capire se l'aggiunta di questi nuovi velivoli alla già ben fornita flotta di tankers, non sia costituita da aeromobili costruiti ad hoc o se piuttosto, non vengano utilizzati aerei per il trasporto civile (le sostanze verrebbero miscelate al carburante durante la fase del consueto rifornimento - chi può vedere che cosa contengono le autobotti?) che, in prossimità delle areee da irrorare, calano dai canonici 10.000-11.000 metri di quota, per portarsi a 5.000-4.000 metri, nonché mutano rotta, quindi irrorano e poi ritornano in quota, riprendendo, come se nulla fosse, il corridoio loro assegnato per il volo civile.

Se ci pensiamo bene, non sarebbe poi una cattiva idea, potendo così rimpinguare le esangui casse delle compagnie aeree, per mezzo di contributi militari da un lato e potendo disporre così di una flotta chimica più numerosa, dall'altro.

E' da tempo che mi frulla quet'idea, che poi è diventata più insistente allorquando ho visto l'inconsulta reazione di alcuni piloti civili, nel momento in cui ho messo in rete un filmato che riprende due MD-80 che "spruzzano" in formazione ed a bassa quota...

Tre commenti sul blog, possono dare un'idea di quanto affermo:

,, Un anonimo ha detto...

si,va beh se vogliamo leggere tra le riche di tutto e inventare significati allora anche "vostra madre" non è un insulto ma una modificazione velenosa del clima.

stupidi deviati

rispondete come sempre che siamo capaci solo di insultare, e che questa ne è la riprova, il fatto è che siete talmente stupidi e accecati dall'idea malata che avete partorito che non siete più degni di un confronto educato

morite nelle vostre scie venenose

Un anonimo ha detto...

ma fottetevi, pezzi di coglioni...
si, ci stanno avvelenando, si sarà un duro colpo risvegliarci dal nostro imbecille sonno, certo certo...ma prendetevelo in culo.
incredibile quanto possa essere ignorante, stupida e di minuscole vedute la gente...
complimenti a tutti anche per la sufficienza con cui trattate i vostri oppositori.poveri coglioni deviati. continuate a vedere scie chimiche, io ho di meglio da fare; anzi magari oggi mi metto sotto un aerovia o in uno dei waypoint più frequentati a godermi delle splendide scie di condensazione di qualche splendida macchina volante.
fottiti straker e quelli come te.

Un anonimo ha detto...

Come l'animale è spaventato da ciò che non conosce, anche voi ignoranti credete e siete spaventati dalla favola delle scie chimiche.

Aprite gli occhi, documetatevi e ascoltate chi di meterologia e aeronautica se ne intende, e non chi è convinto di vedere cospirazioni ovunque.
,,


A giudicare da certi commenti... Forse non ci sono andato tanto lontano...

Per quanto, da parte di molti addetti ai lavori si neghi il coinvolgimento di velivoli del tipo MD-80 nell'operazione "Scie Chimiche", gli avvistamenti dei suddetti aeromobili, che volano a bassa quota, continuano a verificarsi.

L'MD-80 immortalato nel filmato del 7 Luglio 2006, vola ad una quota stimata di 3.500 metri (massimo 4.000), con una temperatura al livello del mare di 37° centigradi ed un'umidità relativa del 54% circa. Facendo un rapido calcolo, la temperatura dell'aria a 3.500 metri, doveva essere di circa 17° centigradi (sopra lo zero). E' quindi evidente che quelle lunghe scie che il velivolo rilascia, non possono essere scie di condensa, in quanto, affinché ciò accada, vi devono essere almeno 40° centigradi sotto zero ed oltre il 72% di umidità relativa.


Allora... che cosa sono quelle scie? Giriamo la domanda ai soliti debunkers!


**Straker**

sabato 22 luglio 2006

MD-80: confutazioni

- > MD-80: confutazioni (seconda parte)

Cosa sta succedendo sopra le nostre teste? Perchè?

Parlamento Italiano

Le interrogazioni presentate su questo tema della passata legislatura:

Onorevoli Sandi e Ruzzante

Al Ministro della salute.(4-05922)

Al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio, al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, al Ministro della salute, al Ministro della difesa. (3-02792)

Onorevole Galante

Al Ministro della difesa, al Ministro della salute.(4-12711)

Risposta dell'Ex Ministro della Difesa Antonio Martino

Ecco i testi delle interrogazioni e della risposta:

http://www.pieroruzzante.it/primopiano2005/giugno/28a.html


Consiglio regionale della Sardegna XIII legislatura (attuale)

On. Luciano Uras,

Interrogazione n. 514/A del 31 maggio 2006, Sullo strano fenomeno delle cosiddette "scie chimiche" che appaiono sui cieli della Sardegna centrale.

Altri cofirmatari:

DAVOLI - URAS - PISU, con richiesta di risposta scritta, sullo strano fenomeno delle cosiddette "scie chimiche" che appaiono sui cieli della Sardegna centrale.

Ecco il testo della interrogazione:

http://consiglio.regione.sardegna.it/sito/XIIILegislatura/Interrogazioni/Irg0514.asp

(Pervenuta risposta scritta in data 21/07/2006)

Parlamento Europeo

14 gennaio 1999 A4-0005/99

RELAZIONE

on. Maj Britt Theorin sull’ambiente, la sicurezza e la politica estera.

Commissione per gli affari esteri, la sicurezza e la politica di difesa.

Relatore per parere*

on. Olsson, commissione per la protezione dell'ambiente, la sanità pubblica e la tutela dei consumatori

(*Procedura "Hughes")

vedi dettaglio Haarp pagina 34 punto 11 del pdf dell'europarlamento al seguente link:

http://www.europarl.europa.eu/omk/sipade3?PUBREF=-//EP//NONSGML+REPORT+A4-1999-0005+0+DOC+PDF+V0//IT&L=IT&LEVEL=4&NAV=S&LSTDOC=Y

E' stata inoltre presentata denuncia scritta a cura di alcuni attivisti presso la Procura della Repubblica di Milano.

E' necessaria la partecipazione di tutti. Queste operazioni non sono autorizzate né dalla popolazione italiana né, in via ufficiale e pubblica, dal nostro governo.

Confutazioni

Absit iniuria verbis

Gli “esperti” bontemponi del sito dedicato all’MD 80, essendosi accorti evidentemente che i cittadini non sono tutti degli imbecilli patentati, hanno deciso di correre ai ripari per tentare di dimostrare che le scie velenose (alias scie chimiche) non esistono, dedicando un ampio e prolisso “studio” al tema. Dopo una premessa in cui coloro i quali si occupano seriamente del problema sono definiti simpaticamente “loschi” individui e sono accostati a coloro che gestiscono siti turpi (che delicato abbinamento!) si cimentano in un dilettantesco tentativo di confutazione, viziato sin dall’inizio da una petizione di principio, che è la seguente: “Le scie chimiche non esistono, ergo tutte le strisce del cielo sono semplici ed innocue scie di condensazione”.

Da un punto di vista metodologico, l’approccio alla questione è del tutto errato, in quanto l’indagine di questi piloti alcuni dei quali forse laureati (non sempre una preparazione tecnica è sinonimo di rettitudine), parte dal presupposto di conoscere già quello che si vuole raggiungere. Non è perciò una vera, onesta analisi, intesa come ricerca di una verità che può essere anche diversa dalle distorte convinzioni che sono veri e propri pregiudizi. A prescindere da ciò, il testo in esame, non avvalora minimamente la tesi enunciata, anzi. Vediamo perché. Preciso che ho introdotto i miei commenti in corsivo. Ricordo anche che tale testo non è propriamente una confutazione dell’indagine pubblicata sul sito di cui sopra: non è necessario, infatti, controbattere certe affermazioni che non sono argomenti più o meno plausibili, ma o semplici esposizioni di dati oggettivi su cui mi sono soffermato in numerosi articoli, oppure gratuite elucubrazioni basate sul nulla e sulla sgusciante abilità (l’unica abilità che riconosco a codesti azzeccagarbugli dell’aeronautica) di eludere la questione fondamentale. Qual è la questione fondamentale, l’arco di volta della controversia? Il nodo delle quote: infatti questi disinformatori d’accatto glissano neanche tanto elegantemente circa la quasi totale impossibilità che le scie si generino ad altitudini medio-basse. Sono costretti perciò, in quei rari casi in cui sfiorano il tema, ad arrampicarsi sugli specchi senza ventose, affermando che i velivoli ripresi e fotografati e visibili con facilità anche ad occhio nudo, considerata la relativa vicinanza al suolo, in realtà starebbero incrociando più in alto, sebbene misurazioni trigonometriche ed altri mille parametri smentiscano questa loro bugia.

Un’efficace e definitiva dimostrazione di falsità di tutti i sofismi e paralogismi in merito a quote, rotte, frequenza dei voli, aerovie etc., capziosità partorite dalle menti pusille dei legulei con il joystick, si trova al seguente indirizzo: http://www.spazioufo.com/forum/topic.asp?TOPIC_ID=891

Il testo elaborato dall’équipe di Icaro fornisce delle informazioni in merito alla meteorologia, su cui nessuno potrebbe eccepire, essendo tra l’altro quelle già riportate in tutti i siti che spiegano la differenza tra scie di condensazione e scie chimiche.

Così possiamo leggere: “Il vapore acqueo, pur essendo più leggero dell'aria, si trova solo negli strati più bassi dell'atmosfera poiché salendo condensa, per poi ricadere sulla superficie del pianeta sotto forma di acqua allo stato liquido o solido”.

Questo è un accenno al ciclo dell’acqua che studia già un allievo di scuola secondaria di primo grado. La spiegazione del ciclo e dei principali fenomeni atmosferici è nelle righe seguenti.

Lo strato più basso, a contatto con la superficie terrestre, si chiama troposfera, e si estende per un'altezza variabile da circa 8.000 metri sulla verticale dei poli, fino a 20.000 metri sulla verticale dell'equatore. Caratteristica della troposfera è la diminuzione di temperatura che accade in modo più o meno uniforme dalla superficie terrestre fino alle quote sopra citate. La troposfera è una massa d'aria di forma ovale che circonda la Terra, contenuta da una sottile superficie chiamata tropopausa, lungo la quale la temperatura dell'aria cessa di diminuire dopo aver raggiunto il valore medio di -56,5°C e si mantiene pressoché costante per buona parte dello strato superiore chiamato stratosfera.

Le nubi e le nebbie sono masse di piccolissime goccioline d'acqua (o di aghetti di ghiaccio se la temperatura è sotto lo zero termico), che si formano per condensazione o per sublimazione del vapore acqueo presente nell'aria. La condensazione dà alternativamente luogo a nebbie o a nubi, secondo che il fenomeno si manifesta al livello del suolo oppure ad una certa quota sopra di esso. Ogni gocciolina si forma intorno ad un nucleo solido, detto nucleo di condensazione, che può essere un granello di polvere, di carbone proveniente da una combustione o un piccolo cristallo di sale sulla superficie del mare, ma che deve comunque essere presente, altrimenti la condensazione non può aver luogo.



Se una massa d'aria povera di nuclei diventa satura senza che in essa possa aver luogo la condensazione, si dice che è sovrasatura. Al contrario, se i nuclei di condensazione sono molto numerosi, il valore minimo dell'umidità relativa necessaria perché abbia luogo la condensazione può scendere anche al 75%. Le goccioline e i cristalli che formano le nubi hanno dimensioni piccolissime, dell'ordine del centesimo, o al più del decimo di millimetro e perciò riescono a "galleggiare" nell'aria, ad essere respinti verso l'alto dalle correnti ascendenti oppure a rievaporare o a sublimare scendendo a temperature maggiori. Essi cadono al suolo sotto forma di precipitazioni, quando, per aggregazione, raggiungono dimensioni e peso che non permettono più il loro sostentamento.



Le nuvole vengono sostenute nell'atmosfera dai movimenti verticali dell'aria, si trasformano continuamente e si presentano in una lunga serie di forme e dimensioni.
Le quattro principali sono i cirri, i cumuli, gli strati e i nembi. (…)

Fin qui niente di nuovo sotto il sole, il pallido sole oscurato dalle nubi chimiche, aggiungerei. Lo studio quindi si inoltra nella dissertazione sulle scie, che sono illustrate nel modo seguente.

Si tratta di nuvole a forma di linee che sono prodotte dalle emissioni vaporose emesse dai motori degli aerei, sia a pistoni sia a reazione, che operano ad alta quota o comunque ad una quota nel quale la temperatura e la conformazione dell'aria, dell'umidità e della temperatura, ne favorisce lo sviluppo spontaneo.
I primi seri studi sulle scie di condensazione avvennero nel 1920 e si intensificarono negli anni a seguire durante la seconda guerra mondiale. Dal punto di vista strategico, infatti, le contrails (nome tecnico che identifica le scie di condensazione) erano un'aspetto (Dio mio, hanno scritto proprio così, un aspetto con l’apostrofo! Costoro forse possono esibire lauree in meteorologia, climatologia e chimica, ma con la lingua italiana hanno qualche lieve problema) altamente negativo che vanificava totalmente l'effetto sorpresa derivante dalla guerra aerea.

Che iattura per i signori della guerra!

I bombardieri ad alta quota venivano avvistati con grande anticipo proprio a causa delle scie di vapore prodotte dai loro motori. Questo problema, fonte di numerosissimi studi, non è mai stato risolto,(quale atroce disgrazia! Nonostante tante ricerche e tante intelligenze non sono ancora riusciti a risolvere questo problema che già affliggeva i fratelli Wright e – si dice – anche Dedalo) dal momento che esso scaturisce da un'evento (di nuovo con l’apostrofo! Errare humanum est, perseverare diabolicum) fisico naturale dei gas caldi e della combustione cui non è possibile far fronte in alcun modo. Le scie sono composte prevalentemente da acqua sotto forma di minuscoli cristalli di ghiaccio. Il motore (parliamo di quello a reazione, il più usato) emette durante il suo funzionamento un grande quantità di vapore acqueo nell’aria circostante. Questo vapore d’acqua è prodotto durante la combustione del carburante. Vengono anche emesse dal motore particelle minuscole (aerosol), che formano una superficie sulla quale possono formarsi le piccole gocce d'acqua. Si tratta comunque di una dose minima. Le contrails si formano quando queste gocce d'acqua gelano all'istante (per gelare all’istante la temperatura dovrà essere molto bassa, qual è quella delle quote alte!) formando una lunga scia formata da aghi di ghiaccio. Un altro fattore che influisce sulla formazione delle scie è l'umidità atmosferica. Se c'è poca umidità, le scie evaporano rapidamente; queste si chiamano scie di corta durata. Se c'è molta umidità, la scia continuerà a crescere: queste si chiamano scie persistenti. Queste ultime possono resistere per parecchie ore (affermazione un po’ azzardata e comunque strumentale) e possono crescere notevolmente in larghezza ed altezza. Possono anche espandersi notevolmente per effetto dei venti alla quota di volo e, quando succede, queste scie divengono in seguito impossibili da distinguere da un cirro naturale. (Invece le nubi chimiche che si allargano assomigliano sovente a strati, non a cirri).

Questo passaggio è la spudorata scopiazzatura di osservazioni che si possono leggere sul sito della NASA, laddove viene chiarito che alcune scie sono più brevi, altre più lunghe, certe effimere, altre un po’ più persistenti. Ma che sagace delucidazione!

Le contrails, anche nella loro massima espansione e/o diffusione, sono comunque nuvole esigue che non hanno la capacità di trasformarsi (meglio dire "sostituirsi") a una vera e propria formazione nuvolosa.

Qui e non solo qui cascano gli asini! Infatti le scie chimiche spesso diventano lentamente, ma in modo inesorabile, ammassi nuvolosi come testimoniato da un’infinità di fotografie, filmati e testimonianze: le strisce rilasciate dalle aviocisterne e da altri velivoli, si ampliano minuto dopo minuto e, unendosi alle altre decine di scie, creano prima delle nuvole, ma anche danno origine ad una coltre biancastra e lattiginosa che si può “ammirare” in quasi tutte le riprese dei vari servizi giornalistici. Che cosa accomuna il servizio sui fratellini scomparsi in Puglia, quello sulla sagra di paese, sulle vacanze degli Italiani, sull’incidente automobilistico…? L’inquadratura del cielo, immancabilmente solcato da qualche scia velenosa o coperto da una patina lattea. Fateci caso.

In sostanza, anche se fosse possibile saturare il cielo con migliaia di contrails non si innescherebbero mai fenomeni meteorologici tipici dei fronti nuvolosi reali, quali perturbazioni, pioggia, neve, temporali, grandine, fulmini, raffiche di vento.

Qual è il tallone d’Achille di tutto il discorso dei nostri burloni? Essi ammettono - sono costretti ad ammetterlo, a meno che non intendano negare le leggi fisiche, cosa teoricamente possibile, ma per intelletti assai più acuti – che le scie di condensazione si formano a quote alte, come da almeno dieci anni è puntualizzato dagli studiosi seri che distinguono tra scie normali e strisce tossiche, non da qualche Francesco Baracca in vena di amenità.

È necessario pertanto fare chiarezza: che cos’è una scia? È ”una zona di fluido (liquido o gassoso) situata immediatamente dietro un solido in movimento relativo rispetto al fluido stesso, caratterizzata dal fatto che in essa il moto è prevalentemente formato da vortici. Tipici esempi di scie sono i solchi spumeggianti che un natante veloce lascia nell’acqua dietro di sé (acqua ferma e solido in moto)…, le scie di condensa che segnalano il passaggio di un jet (aria ferma e solido in movimento). Queste ultime sono provocate dalla condensazione del vapore acqueo prodotto dalla combustione del carburante causata dalle condizioni di umidità, pressione e temperatura che si riscontrano ad alte quote di volo. La composizione ed il comportamento delle scie dipendono principalmente dalla forma del solido, dalla viscosità e dalla densità del fluido, dalla velocità relativa e dall’angolo secondo il quale essi si incontrano. Nel caso degli aeromobili, per esempio, la scia è animata da moti vorticosi che diventano più marcati in corrispondenza delle variazioni della sagoma dell’aeromobile (per esempio, nell’intersezione tra ala e fusoliera)”. (1)

L’inequivocabile, esplicito riferimento alle alte quote di volo è la granitica prova che le strisce generate ad altitudini medio-basse non solo non sono scie di condensazione, ma che nemmeno di regola dovrebbero formarsi, a meno che non si tratti di qualcos’altro, ossia di scie chimiche alias velenose. Ergo le scie chimiche esistono e non sono dovute alla condensazione del vapore acqueo.


L'unico "pericolo" rappresentato dalle contrails è riassumibile in due voci: la lieve schermatura della luce solare a svantaggio del calore respinto; la difficoltà nella navigazione aerea a vista (…).

Insomma solo e soltanto ovvie considerazioni sulle scie di condensazione che anche un bambino di tre anni sa riconoscere, mentre una persona di modesta cultura sa che sono composte per lo più da vapore acqueo.



La piccola percentuale di fumo di scarico presente in esse non si vede minimamente. Tutto ciò che il nostro occhio vede, è solo una nuvola di vapore bianco. In una parola, acqua!
Acqua cristallizzata che dà luogo ad una nuvola a forma di striscia e che, a secondo del punto in cui si forma, potrà apparire, a tratti, frastagliata, a pallini, filamentosa, spumeggiante, a cometa etc, esattamente come fa qualunque nuvola composta di vapore condensato. Non si commetta pertanto l'errore di osservare un aereo ad alta quota (qui di nuovo danno ragione a chi sostiene che le scie di condensazione si formano a notevoli altitudini, mentre quelle velenose vengono per lo più create a quote medio-basse) e credere che quella scia sia fumo. Il fumo o gas di scarico dei motori a reazione, si può osservare solo recandosi in un aeroporto ed assistere ai decolli e agli atterraggi degli aerei di linea. Noterete che tale fumo (di colore marrone-nero) è molto diradato, tanto che su alcuni aerei propulsi con moderni turbofan ad alto rapporto di diluizione, neppure lo si vede. Quello è il gas di scarico del motore. Le contrails no. E' vapore condensato, solo vapore. Mi pare che tale concetto sia già stato espresso: è vero che repetita iuvant, ma non siamo tonti come qualcun altro…La prima parte del lungo e un po’ noioso articolo, scritto forse consultano qualche Bignami, si conclude con un accorato invito ai lettori affinché ascoltino le veraci parole della Scienza (con la esse rigorosamente maiuscola). In sintesi ci insegnano che si tratta solo di innocuo vapore.

Siamo arrivati alla conclusione di questo paragrafo. (Deo gratias) Tutti questi “fenomeni vaporosi” (che stucchevole espressione!) hanno un comune denominatore. L’acqua! E’ l’acqua o, meglio, l’umidità a renderli visibili. Non c’è proprio nulla di chimico. (Comunque mi consta che anche l’acqua è un composto chimico! Non è per caso che costoro si sono laureati come quel famoso calciatore…).
Le contrails sono vapore acqueo condensato prodotto dai motori. I vortici, gli aloni alari, i coni sonici, sono anch’essi provocati dall’umidità condensata, ma contrariamente alle contrails, si formano a causa di pressioni ed eventi fluidodinamici. Si tratta di fenomeni naturali, tutti di colore bianco come le nuvole, a testimonianza della loro innocua provenienza acqueo-vaporosa. E credeteci: (certo che vi crediamo, finché disquisite di scie di condensa che si formano ad alte quote; è quando fingete di non vedere e di non conoscere le scie venefiche di bassa quota che cominciamo a non fidarci più tanto, poiché allora assumete l’atteggiamento di quei monelli che hanno rubato la marmellata e che, con le dita sporche di confettura, strillano che non ne sanno nulla) Non siamo noi a dirlo. È la Scienza!



Bella questa personificazione! Come disinformatori valgono meno di una noce vuota, ma hanno talento letterario da vendere.

Un’ultima considerazione: i nostri amici sono forse così ferrati nel fenomeno dell’evaporazione, perché è evaporato loro qualcosa…?


Fonti:

Enciclopedia delle scienze, Milano, 2005, voce “scia”, a cura di Raffaella Daghini e di Matteo Merzagora
Zret, A proposito della struttura termica dell’atmosfera, 2006

giovedì 20 luglio 2006

Cirri artificiali

Anche se la maggior parte delle persone continua purtroppo ad ignorare il problema, prosegue, in numerose aree del pianeta, la perniciosa operazione “scie chimiche”: la triste consuetudine con questa realtà ha condotto ad osservazioni sempre più accurate ed a conclusioni che smentiscono in modo inoppugnabile le tesi puerili di chi si ostina a vedere, nelle abnormi nubi create con la diffusione di bario, alluminio, quarzo… , delle formazioni nuvolose naturali.

Circa le forme e configurazioni degli pseudo-cirri si è già discusso (1): qui vorrei, invece, soffermarmi sulle quote di tali nubi artificiali. Grazie a numerosi filmati ed istantanee, si può notare che i cirri non naturali, una volta generati dalle famigerate scie di cui sono una graduale trasformazione, fluttuano a quote inferiori a quelle in cui si scorgono nuvole normali come i cirrocumuli. Orbene, i cirri sono le nubi che si trovano a maggior altezza, generalmente tra gli 8.000 ed i 12.000 metri, mentre i cirrocumuli aleggiano, nella fascia temperata, ad un dipresso, tra i 5000 ed i 7000 metri di quota. Com’è possibile quindi che dei cirri, come si evince dalle immagini, siano sempre e comunque più bassi dei cirrocumuli? Le ipotesi sono due: o i fenomeni naturali sono, da una quindicina d’anni, regolati da leggi fisico-chimiche aberranti oppure quelli che, ad uno sguardo distratto sembrano cirri, sono in realtà formazioni artificiali.

Non si dimentichi infine che i cirri, composti di cristalli di ghiaccio, sono attraversati dai raggi del sole, mentre gli pseudo-cirri, insieme con gli altri corpi nuvolosi provocati dallo spargimento di sostanze chimiche, intercettano la radiazione luminosa della nostra stella, causando un notevole annebbiamento. È un offuscamento di cui si lamentano spesso astronomi, astrofili, agronomi, albergatori, villeggianti… che, però, in modo erroneo attribuiscono in toto alle scie di condensazione, a causa soprattutto della capillare campagna di disinformazione orchestrata, in primis, dalla N.A.S.A. (2) Tali scie, composte per lo più da vapore acqueo, però, si dissolvono rapidamente, al massimo - sono, tuttavia, casi rarissimi - entro trenta minuti, ma solo se occorrono particolari condizioni meteorologiche, come, ad esempio, una temperatura molto bassa. In ogni caso, le scie di condensazione, essendo effimere, non possono cagionare un persistente rannuvolamento, com’è quello rilevabile e rilevato in concomitanza ed in seguito ai voli degli aeroplani implicati nella funesta attività connessa alle chemtrails.


(1) Zret, Effetti dello spargimento di cristalli di quarzo
(2) Straker, L’educazione nazionalsocialista della N.A.S.A.


Fonti:

Enciclopedia delle scienze, Milano, 2005, s.v. cirro
Scienze naturali, a cura di Mario Tozzi, Milano, 2005, s.v. meteorologia

mercoledì 19 luglio 2006

Space Preservation Act: le scie chimiche sono un'arma!

Al congresso USA è stata introdotta una normativa che testimonia il riconoscimento ufficiale dell'esistenza e della fabbricazione di armi non comuni. Sotto il nome di Space Preservation Act del 2001 (H.R. 2977) è richiesta l'eliminazione delle armi nello spazio, tra cui le seguenti: armi elettroniche, armi psicotroniche, sistemi ULF ad alta quota, armi elettromagnetiche, ad onde plasma, ultrasoniche, sistemi di armi laser, armi biologiche, ambientali, SCIE CHIMICHE.

Fonte: Decreto N. H. R. 2977 presentato alla Camera dei deputati USA il 2 ottobre 2001 dal rappresentante dei Democratici Dennis J. Kucinich. Nel 2002 il deputato presentò un'altra versione del decreto notevolmente ridotta, nella quale, guarda caso, non vennero menzionate le Scie Chimiche (Chemtrails), presenti nel primo documento. Il decreto venne quindi approvato.

Al seguente indirizzo, si può leggere il documento originale:

http://www.fas.org/sgp/congress/2001/hr2977.html

Voglio ancora evidenziare la palese incongruenza tra i due documenti, infatti, nel primo documento sono menzionate le scie chimiche, mentre nel secondo, per evitare di farlo bocciare ancora una volta, le scie chimiche sono state omesse.

La malafede è ben evidente e, comunque la vogliano presentare, stanno perpetrando un lento genocidio, per quanto, con l'aiuto dei media, tentino ancora di negare l'evidenza.



SPACE PRESERVATION ACT 2001 (BOCCIATO)

HR 2977 IH


107th CONGRESS

1st Session

H. R. 2977
To preserve the cooperative, peaceful uses of space for the benefit of all humankind by permanently prohibiting the basing of weapons in space by the United States, and to require the President to take action to adopt and implement a world treaty banning space-based weapons.


IN THE HOUSE OF REPRESENTATIVES

October 2, 2001
Mr. KUCINICH introduced the following bill; which was referred to the Committee on Science, and in addition to the Committees on Armed Services, and International Relations, for a period to be subsequently determined by the Speaker, in each case for consideration of such provisions as fall within the jurisdiction of the committee concerned



A BILL
To preserve the cooperative, peaceful uses of space for the benefit of all humankind by permanently prohibiting the basing of weapons in space by the United States, and to require the President to take action to adopt and implement a world treaty banning space-based weapons.


Be it enacted by the Senate and House of Representatives of the United States of America in Congress assembled,

SECTION 1. SHORT TITLE.

This Act may be cited as the `Space Preservation Act of 2001'.

SEC. 2. REAFFIRMATION OF POLICY ON THE PRESERVATION OF PEACE IN SPACE.

Congress reaffirms the policy expressed in section 102(a) of the National Aeronautics and Space Act of 1958 (42 U.S.C. 2451(a)), stating that it `is the policy of the United States that activities in space should be devoted to peaceful purposes for the benefit of all mankind.'.

SEC. 3. PERMANENT BAN ON BASING OF WEAPONS IN SPACE.

The President shall--

(1) implement a permanent ban on space-based weapons of the United States and remove from space any existing space-based weapons of the United States; and

(2) immediately order the permanent termination of research and development, testing, manufacturing, production, and deployment of all space-based weapons of the United States and their components.

SEC. 4. WORLD AGREEMENT BANNING SPACE-BASED WEAPONS.

The President shall direct the United States representatives to the United Nations and other international organizations to immediately work toward negotiating, adopting, and implementing a world agreement banning space-based weapons.

SEC. 5. REPORT.

The President shall submit to Congress not later than 90 days after the date of the enactment of this Act, and every 90 days thereafter, a report on--

(1) the implementation of the permanent ban on space-based weapons required by section 3; and

(2) progress toward negotiating, adopting, and implementing the agreement described in section 4.

SEC. 6. NON SPACE-BASED WEAPONS ACTIVITIES.

Nothing in this Act may be construed as prohibiting the use of funds for:

(1) space exploration;

(2) space research and development;

(3) testing, manufacturing, or production that is not related to space-based weapons or systems; or

(4) civil, commercial, or defense activities (including communications, navigation, surveillance, reconnaissance, early warning, or remote sensing) that are not related to space-based weapons or systems.

SEC. 7. DEFINITIONS.

In this Act:

(1) The term `space' means all space extending upward from an altitude greater than 60 kilometers above the surface of the earth and any celestial body in such space.

(2)(A) The terms `weapon' and `weapons system' mean a device capable of any of the following:

(i) Damaging or destroying an object (whether in outer space, in the atmosphere, or on earth) by--

(I) firing one or more projectiles to collide with that object;

(II) detonating one or more explosive devices in close proximity to that object;

(III) directing a source of energy (including molecular or atomic energy, subatomic particle beams, electromagnetic radiation, plasma, or extremely low frequency (ELF) or ultra low frequency (ULF) energy radiation) against that object; or

(IV) any other unacknowledged or as yet undeveloped means.

(ii) Inflicting death or injury on, or damaging or destroying, a person (or the biological life, bodily health, mental health, or physical and economic well-being of a person)--

(I) through the use of any of the means described in clause (i) or subparagraph (B);

(II) through the use of land-based, sea-based, or space-based systems using radiation, electromagnetic, psychotronic, sonic, laser, or other energies directed at individual persons or targeted populations for the purpose of information war, mood management, or mind control of such persons or populations; or

(III) by expelling chemical or biological agents in the vicinity of a person.

(B) Such terms include exotic weapons systems such as--

(i) electronic, psychotronic, or information weapons;

(ii) chemtrails;

(iii) high altitude ultra low frequency weapons systems;

(iv) plasma, electromagnetic, sonic, or ultrasonic weapons;

(v) laser weapons systems;

(vi) strategic, theater, tactical, or extraterrestrial weapons; and

(vii) chemical, biological, environmental, climate, or tectonic weapons.

(C) The term `exotic weapons systems' includes weapons designed to damage space or natural ecosystems (such as the ionosphere and upper atmosphere) or climate, weather, and tectonic systems with the purpose of inducing damage or destruction upon a target population or region on earth or in space.



SPACE PRESERVATION ACT 2002 (APPROVATO!)

Space Preservation Act of 2002 (Introduced in the House)

HR 3616 IH


107th CONGRESS

2d Session

H. R. 3616
To preserve the cooperative, peaceful uses of space for the benefit of all humankind by prohibiting the basing of weapons in space and the use of weapons to destroy or damage objects in space that are in orbit, and for other purposes.


IN THE HOUSE OF REPRESENTATIVES

January 23, 2002
Mr. KUCINICH introduced the following bill; which was referred to the Committee on Science, and in addition to the Committees on Armed Services, and International Relations, for a period to be subsequently determined by the Speaker, in each case for consideration of such provisions as fall within the jurisdiction of the committee concerned



A BILL
To preserve the cooperative, peaceful uses of space for the benefit of all humankind by prohibiting the basing of weapons in space and the use of weapons to destroy or damage objects in space that are in orbit, and for other purposes.


Be it enacted by the Senate and House of Representatives of the United States of America in Congress assembled,

SECTION 1. SHORT TITLE.

This Act may be cited as the `Space Preservation Act of 2002'.

SEC. 2. REAFFIRMATION OF POLICY ON THE PRESERVATION OF PEACE IN SPACE.

Congress reaffirms the policy expressed in section 102(a) of the National Aeronautics and Space Act of 1958 (42 U.S.C. 2451(a)), stating that it `is the policy of the United States that activities in space should be devoted to peaceful purposes for the benefit of all mankind.'.

SEC. 3. BAN ON BASING OF WEAPONS IN SPACE AND THE USE OF WEAPONS AGAINST OBJECTS IN SPACE IN ORBIT.

The President shall

(1) implement a ban on space-based weapons of the United States and the use of weapons of the United States to destroy or damage objects in space that are in orbit; and

(2) immediately order the termination of research and development, testing, manufacturing, production, and deployment of all space-based weapons of the United States.

SEC. 4. INTERNATIONAL TREATY BANNING SPACE-BASED WEAPONS AND THE USE OF WEAPONS AGAINST OBJECTS IN SPACE IN ORBIT.

The President shall direct the United States representatives to the United Nations and other international organizations to immediately work toward negotiating, adopting, and implementing an international treaty banning space-based weapons and the use of weapons to destroy or damage objects in space that are in orbit.

SEC. 5. REPORT.

The President shall submit to Congress not later than 90 days after the date of the enactment of this Act, and every 6 months thereafter, a report on--

(1) the implementation of the ban on space-based weapons and the use of weapons to destroy or damage objects in space that are in orbit required by section 3; and

(2) progress toward negotiating, adopting, and implementing the treaty described in section 4.

SEC. 6. SPACE-BASED NONWEAPONS ACTIVITIES.

Nothing in this Act may be construed as prohibiting the use of funds for--

(1) space exploration;

(2) space research and development;

(3) testing, manufacturing, or production that is not related to space-based weapons or systems; or

(4) civil, commercial, or defense activities (including communications, navigation, surveillance, reconnaissance, early warning, or remote sensing) that are not related to space-based weapons or systems.

SEC. 7. DEFINITIONS.

In this Act:

(1) The term `space' means all space extending upward from an altitude greater than 60 kilometers above the surface of the earth and any celestial body in such space.

(2) The terms `space-based weapon' and `space-based system' mean a device capable of damaging or destroying an object or person (whether in outer space, in the atmosphere, or on earth) by--

(A) firing one or more projectiles to collide with that object or person;

(B) detonating one or more explosive devices in close proximity to that object or person;

(C) directing a source of energy against that object or person; or

(D) any other undeveloped means.

martedì 18 luglio 2006

Filamenti di polimeri

Filamenti di polimeriHo tradotto e riassunto uno studio dell’ingegnere statunitense Clifford Carnicom, uno dei primi ad interessarsi del problema concernente le scie chimiche, anche grazie alle sue notevoli competenze nel campo della fisica e della biologia. Le osservazioni di Carnicom devono essere uno sprone per compiere altre ricerche in un campo dominato da una censura impenetrabile e da una capillare opera di disinformazione, ma anche uno stimolo ad agire prima che sia troppo tardi.

Il fenomeno che mi accingo a descrivere è stato definito in modi diversi: filamenti di polimeri, fibre delle scie chimiche, filamenti elettrostatici, materiale di ricaduta delle scie chimiche etc. Comunque lo si chiami, è un fenomeno reale ed osservabile in certe precise condizioni. Questi filamenti si trovano dappertutto (abiti, capelli, suppellettili, stoviglie, alimenti…): scoprire la loro presenza può essere sconvolgente. Essi sono tre volte più sottili di un capello umano e trasparenti. Normalmente sono invisibili, ma diventano visibili grazie ai raggi ultravioletti: infatti, se si prende un tubo fluorescente agli ultravioletti della lunghezza di 18 pollici, si può compiere una conturbante scoperta. Bisogna indossare una maglietta scura, andare in giro per un po’, quindi entrare in una camera buia. Acceso il tubo fluorescente, si vedono dei filamenti da cui promana una luce azzurra. Si rimarrà sorpresi da quanti se ne vedranno in ogni dove, soprattutto sugli specchi, ma anche fluttuare nell’aria e sulla superficie degli oggetti.

Ci sono molte persone che, negli anni 70, usavano questi tubi UV per illuminare gli ambienti e creare effetti di atmosfera: essi non notarono mai niente di simile a tali filamenti. Queste fibre si possono vedere anche al microscopio: appaiono allora traslucide, diafane e costellate di chicchi e di granuli. È possibile anche scorgerle sugli specchi colpiti dalla luce diretta del sole. È una visione spettrale.

Non sappiamo che cosa siano né a che cosa servano, ma è evidente che i filamenti sono legati alle scie chimiche e che sono più abbondanti quando piove. In ogni caso, tali fibre sembrano essere correlate all’aumento dei casi di asma tra la popolazione: biochimici, microbiologi, ricercatori, medici, persone che usano normalmente microscopi sono invitati a collaborare per studiare questo fenomeno e per indicare quali possono essere eventuali rimedi per questa nuova, gravissima forma di inquinamento ambientale.

Il testo originale è a
questo indirizzo.



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Nuove regole per i commenti

I soliti debunkers, avvezzi solo agli improperi ed agli insulti, per quanto mi riguarda, non avrebbero neanche diritto di esistere. Mi limito ad impedire loro di proseguire nell'immonda opera di insozzamento dell'area commenti. Da oggi, saranno quindi pubblicati solo i commenti degli utenti che si saranno regolarmente registrati. Inoltre i commenti saranno sottoposti a moderazione.

L'amministratore (Straker)

lunedì 17 luglio 2006

Allora i meteorologi sanno?!

Pare che una "corrente eretica" dei meteorologi stia cercando, in qualche modo, di coordinare il proprio lavoro, al fine di raccogliere dati sui fenomeni atmosferici correlati alle operazioni di aerosol sul territorio italiano. Il tutto senza dare tanto nell'occhio per evitare ripercussioni nefaste sulla propria attività. Intanto, il nome del sito, parla chiaro.

Grazie a firenze137, del forum di sciechimiche.org, riporto, infatti, la seguente segnalazione...

Al seguente indirizzo:

http://www.scia.sinanet.apat.it/

...troviamo quanto segue:

Cos'è SCIA

SCIA è stato realizzato dall'APAT, nell'ambito dei propri compiti di gestione e sviluppo del sistema informativo nazionale ambientale, in collaborazione con gli organismi elencati in calce sulla home page. Esso risponde all'esigenza di armonizzare e standardizzare i metodi di elaborazione e rendere disponibili gli indicatori utili alla rappresentazione dello stato del clima e della sua evoluzione.

Attraverso SCIA vengono elaborati e rappresentati gruppi di indicatori climatologici, derivati dalle serie temporali delle variabili misurate da diverse reti di osservazione meteorologica.

Le principali variabili meteoclimatiche che vengono prese in considerazione sono: temperatura, temperatura potenziale, temperatura equivalente potenziale, precipitazioni, umidità relativa, vento, bilancio idrico, indici bioclimatologici, eliofania, evapotraspirazione potenziale, gradi giorno, nebbia e visibilità, nuvolosità, pressione atmosferica, radiazione globale. Per ciascuna variabile viene calcolato su base decadale, mensile e annuale l'insieme degli indicatori rappresentativi del fenomeno climatico ad essa associato e della sua distribuzione statistica.

Gli indicatori vengono calcolati e sottoposti a controlli di validità con metodologie omogenee e condivise con gli organismi titolari dei dati da cui hanno origine. Le modalità di calcolo degli indicatori e i controlli di validità sono descritti nel documento "Criteri di calcolo degli indicatori meteoclimatici" (v. Documentazione).

Attraverso il sito web di SCIA è possibile visualizzare sotto forma di tabelle, grafici e mappe, e scaricare su file di testo, i principali indicatori elaborati e memorizzati dal sistema.

*******************************
Allora sanno bene - vedi la foto della home page - e non dicono.
Nelle pagine interne si parla chiaramente di "anomalie climatiche"

Variazioni climatiche in Italia durante gli ultimi 130 anni (documento pdf)

Estratto dalla pagina 2 del documento pdf...

Una serie di importanti lavori apparsi sulla letteratura scientifica internazionale nel corso degli anni ’80 ha provato in modo molto convincente come, nel corso dell’ultimo secolo, la temperatura media dell’aria sia aumentata di oltre mezzo grado in prossimità della superficie terrestre. Questo riscaldamento non è stato uniforme, né spazialmente né temporalmente, ma ha manifestato forti differenziazioni geografiche e un comportamento molto complesso, sia in termini di trend di lungo periodo sia di modulazione stagionale. Nel corso degli anni ’90 questo fenomeno si è fatto ancora più consistente, tanto che alcuni di essi vanno annoverati tra i più caldi degli ultimi 100/150 anni. Rimane peraltro ancora aperta la questione fondamentale di capire se, ed in quale misura, le modulazioni di temperatura osservate dipendano da cause naturali o siano da attribuire ad alterazioni di natura antropica. In questo contesto la comunità scientifica ha prodotto nel corso degli ultimi anni e sta continuando a produrre un ampio sforzo per reperire, informatizzare, omogeneizzare ed analizzare tutte le serie storiche di dati meteorologici che possano consentire una più approfondita valutazione della variabilità e dei cambiamenti del clima nel corso degli ultimi 100/150 anni.

domenica 16 luglio 2006

Denuncia alla Procura della Repubblica di Milano

Ebbene sì. Vista la mole notevole di elementi di prova raccolti, è stata sporta formale denuncia, oltre che al Nucleo Ecologico dei Carabinieri, anche alla Procura della Repubblica di Milano. Copia del documento verrà inviata alla redazione di Report, al seguente indirizzo...

report@rai.it

...allegando copia scanner della ricevuta della raccomandata e copia scanner del testo inviato alla Procura della Repubblica di Milano.

Invito tutti gli attivisti ad intraprendere la medesima iniziativa. E' un nostro diritto/dovere di cittadini! (articolo 32 della Costituzione italiana)

Ciò ha due scopi:

In primis, ci permette di valicare i limiti imposti dalla Rete (è inutile discutere, se non si agisce); in secondo luogo, tale azione è basilare al fine di cautelarsi legalmente, di fronte ad eventuali rappresaglie. Faccio, infatti, notare che l'azione di disinformazione contro i divulgatori sul fenomeno delle scie chimiche, ha raggiunto livelli preoccupanti. Abbiamo toccato un nervo scoperto ed ora è il momento di agire, prima di incorrere nella censura. Di conseguenza, la migliore difesa è l'iniziativa, sempre nell'ambito dei termini di legge.



L'indirizzo:

Procura Della Repubblica - Milano
20121 Milano (MI) - Via Fatebenefratelli, 11

Tel: 02 29002462

Coloro che fossero interessati al testo da copiare e stampare per l'invio della denuncia (Raccomandata con ricevuta di ritorno), mi contattino in
messaggio privato.

sabato 15 luglio 2006

H.A.A.R.P. e scie chimiche: un nesso inscindibile

È datata 14 gennaio 1999 una relazione europea sull’ambiente, la sicurezza e la politica estera. Questo rapporto è stato steso dalla Commissione per gli affari esteri, la sicurezza e la politica di difesa. La relatrice è l’onorevole Maj Britt Theorin, il relatore per parere l’onorevole Olsson. Si tratta quindi di un documento con tutti i crismi dell’ufficialità, redatto da una commissione del Parlamento dell'Unione, in cui si fa esplicito riferimento al sistema H.A.A.R.P., una sigla che sta per ’”High Frequency Active Auroral Program”.

Gli scopi di HAARP, realizzato sulla base di un brevetto di Eastlund, non sono conosciuti con precisione: nondimeno, assodato che si tratta di un apparato – come è chiarito nel brevetto - “per alterare (sic) una zona nell’atmosfera terrestre, nella ionosfera e/o nella magnetosfera”, se ne può evincere che gli scopi principali sono i seguenti: creare condizioni climatiche artificiali, modificando le condizioni magnetiche della ionosfera, interferire con i sistemi di radio-comunicazione degli stati nemici, intercettare velivoli e missili a bassa quota, disturbare i campi magnetici degli organismi viventi.

La Commissione evidenziò e deplorò i rischi insiti nell’uso di tale impianto, ma colse anche le insidie peculiari di altre sperimentazioni, come, ad esempio, le esplosioni nucleari nell’atmosfera che deteriorarono lo strato di ozono. È noto che la coltre di ozono, che si forma tra 15 e 60 kilometri di quota, protegge la biosfera dai raggi ultravioletti di lunghezza d’onda tra 200 e 300 nm. Funge quindi da schermo per le radiazioni nocive.

Gli estensori del documento esortarono poi i governi della Russia e degli Stati Uniti d’America a por fine alle “ricerche” nel settore dell’elettromagnetismo applicato alla modificazione delle condizioni meteorologiche: è qui evidente l’allusione ad una presunta guerra climatica tra Russia e Stati Uniti, in cui sono coinvolti naturalmente molti scienziati, alcuni dei quali (russi) periti recentemente in misteriosi disastri aerei. Secondo Tom Bearden, all’interno di questo conflitto invisibile, non dichiarato, ma micidiale, giocano un ruolo decisivo le scie chimiche: infatti, come già spiegato in altri articoli, con le scie velenose, vengono sparsi anche cristalli di quarzo e sali di bario al fine di accrescere l’efficienza della propagazione elettromagnetica, diffusione volta, oltre che ad alterare i fenomeni atmosferici, anche ad influire negativamente sull’umore e sulla salute delle persone, tra cui purtroppo sono sempre più diffuse sindromi depressive, patologie cardiache e tumorali etc.

Il palese riferimento al sistema H.A.A.R.P., nell’ambito della corposa e chiara relazione, è un implicito riconoscimento dell’esistenza del problema riguardante le scie chimiche che dunque non sono un’invenzione di visionari, ma una tragica realtà, come, del resto, attestato dallo Space preservation act del 2001.

Sfortunatamente il rapporto della Commissione è rimasto lettera morta: sia l’esecutivo statunitense sia quello russo hanno ignorato la richiesta di spiegazioni e le sollecitazioni ad interrompere l’attività, anzi le rispettive aviazioni hanno continuato e continuano imperterrite ad irrorare vaste aree del pianeta, dalla Siberia all’America settentrionale, dall’Africa bianca all’Asia centrale, dall’Europa al Medio Oriente, incuranti delle proteste di qualche istituzione, di molti cittadini, di scienziati, di associazioni per la tutela dell’ambiente e della salute. Non solo, i vertici militari puntellano la loro nefanda attività sull’inerzia e la connivenza di governi e media ufficiali, ma soprattutto sul balzano autolesionismo di tutti quei forsennati che, invece di levare la loro voce contro i distruttori degli ecosistemi (vedi la relazione in oggetto), digrignano i denti e vomitano insulti contro chi li informa e, quando può agire, agisce pure nel loro interesse.


Fonti:

Enciclopedia delle scienze, Milano, 2005 s.v. ozono
Etleboro, Le scie chimiche degli dei, 2006
G. Federici, Manovre di guerre stellari in Asia centrale?, 2006
V. Gambino, D. Benvenuti, Scie chimiche: qualcuno ha deciso di usare il cielo per esperimenti segreti, Diegaro di Cesena, 2004
A. Manucci, Guerra invisibile
A. Marcianò, Il simbolo del caduceo, 2005
Relazione della Commissione europea sull’ambiente, la sicurezza e la politica estera, 1999
Space preservation act, 2001 (H. R. 2977)
Zret, Effetti dello spargimento dei cristalli di quarzo, 2006
Id., Effetti dello spargimento dei sali di bario, 2006


giovedì 13 luglio 2006

Condizioni per la formazione delle contrails



Secondo definizione FAA, una Contrail si forma sopra i 9000 metri, a temperature minori di -40°C, e con umidità relative superiori o uguali al 70%. Ergo... a quote inferiori, temperature superiori, valori di umidità inferiori, non si tratta di contrails, ma di altro: chemtrails.

Condizioni per la formazione delle contrails - applet java demonstration

Condizioni per la formazione delle contrails - Video

mercoledì 12 luglio 2006

La setta

Qualche Ser Ciappelletto della Rete sostiene, circa il tema delle scie chimiche, che alcune persone folli e visionarie credono nelle chemtrails. Ciò è del tutto errato, poiché a proposito di un fenomeno come questo, si tratta solo di constatare. Si crede – così si dice – o non si crede in Dio, sebbene, pure in ambito teologico, il dilemma sia mal posto, in quanto si dovrebbe semmai tentare di capire se l’universo e la vita, così come li conosciamo e li esperiamo, si concilino o no con l’esistenza o, meglio, con l’essenza di Dio. Questo, però, è un altro problema.

Chi si ostina a negare l’evidenza delle scie chimiche, se fosse anche solo un po’ consequenziale, dovrebbe pure negare l’esistenza degli elettroni che nessuno di codesti disinformatori - ne sono certo- ha mai visto. Se il loro scetticismo fosse coerente e radicale, alla Pirrone, si potrebbe accettare, ma in realtà essi hanno un atteggiamento sgusciante, opportunista, contraddittorio: infatti affermano di non “credere” nelle scie chimiche, ma accettano come oro colato le dichiarazioni ufficiali di alcuni meteorologi, tecnici, chimici, ma soprattutto di istituzioni (non sempre), anche quando tali dichiarazioni cozzano con la logica, l’esperienza, i fatti, le ricostruzioni induttive, il giudizio dei sensi, le registrazioni video, le fotografie etc. Non paghi di ciò, accusano i “credenti” nelle scie di essere dei pazzi: allora tale calunnia dovrebbe essere rivolta al rappresentante del Congresso statunitense Signor Kucinich, che propose una legge, poi approvata, ma disattesa, nota come
Space preservation act (2 ottobre 2001, H. R. 2977). In tale legge, sono espressamente citate nel secondo comma, punto 2, le “chemtrails” che si traduce con “scie chimiche” e NON con “scie di condensazione”.

Chissà perché questo atto ufficiale è a bella posta ignorato dai disinformatori e dagli adepti della loro setta. Si tratta, infatti, proprio di una setta, ossia dell’insieme dei seguaci di falsi profeti che nascondono la verità e fanno apparire miracoli quelli che sono i banali trucchi di prestigiatori. Loro sì che sono dei credenti, i credenti nelle versioni propalate da regimi, dal Grande Fratello.

Spregevole, diffamatoria e calunniosa è poi l’accusa che viene rivolta a scienziati, ricercatori indipendenti ed agli uomini politici che hanno recepito e riferito le loro conclusioni nelle sedi competenti (Scott Stevens, Rosalind Peterson, Cliff Carnicom, Tom Bearden, William Thomas, Tom Bosco, gli onorevoli Ruzzante e Sandi, i consiglieri regionali Davoli, Uras, Pisu… ), i cui studi ci limitiamo a riportare (ambasciator non porta pena), di diffondere notizie “false” (sic!!!) atte a generare inquietudine tra la popolazione. Questa accusa va allora mossa al Congresso degli Stati Uniti d’America, al Ministero britannico della Difesa, all’Unione europea che ha diffidato i vertici statunitensi dall’uso di HAARP. Cercatevi gli indirizzi e scrivete loro che sono dei “mentecatti”, degli “squilibrati”. Cercate, però, di evitare tutti quei vituperi, quegli insulti, quelle espressioni da taverna che usate con chi informa. Di fronte all’accusa di squilibrio psichico, vi potrebbero esibire, senza scomporsi, una copia dell’Elogio della follia di Erasmo da Rotterdam (potreste leggerla, invece di sprecare il tempo a scrivere le vostre pasquinate); non so, invece, come reagirebbero, di fronte alla vostra gragnuola di volgari e gratuiti improperi.

martedì 11 luglio 2006

L'infelice "scienza"

Absit iniuria verbis

Ascoltami, i piloti laureati / si muovono soltanto fra gli aerei / dai nomi poco usati…


È giunto il momento di ribadire una volta per tutte che questo sito offre una documentazione fotografica, filmati e testi di taglio il più possibile scientifico sulla questione delle scie chimiche, ma gli estensori degli articoli non sono scienziati né ambiscono ad esserlo, soprattutto se gli scienziati sono collaborazionisti di certi poteri. Il nostro proposito è quello di testimoniare e di denunciare con immagini, video, articoli… un problema tanto grave quanto ignorato, non di fugare tutti i dubbi (?) che assillano i disinformatori ed i loro zelanti accoliti. Le spiegazioni esaurienti, le risposte definitive devono essere chieste a chi progetta ed attua tale diabolica operazione, non a noi che informiamo nel modo più accurato possibile e con onestà. Questo significa che, a volte, possiamo incorrere, in buona fede, in qualche errore od imprecisione, anche se, fino ad oggi, i disinformatori si sono limitati ad insultare o ad incaponirsi su questioni di lana caprina, a proposito del modello di aereo ripreso. Non uno dei disinformatori ha addotto una sola argomentazione plausibile, non dico scientifica, ma neppure logica od empirica per tentare di contestare le conclusioni di Scott Stevens, di Rosalind Peterson e di mille altri ricercatori non asserviti ai potenti. Se provassero ad obiettare, dovrebbero negare ed ignorare tutte le leggi del mondo fisico, impresa difficile ma non impossibile, ma per intelletti come quelli di David Hume, il filosofo scozzese che, come ammise, sebbene a malincuore, Betrand Russell, riuscì a dimostrare che la scienza può essere completamente distrutta, una volta in cui si distruggano i suoi fondamenti, come il nesso causa-effetto.

Orbene, sorvolando su Hume che i “piloti laureati” ed i meteorologi della domenica non sono in grado di capire, ricordo che non siamo disposti a farci trascinare in sterili diatribe su quote, velivoli, motori, ugelli, dispositivi erogatori, serbatoi, cirri, composizione chimica dell’atmosfera, pressione etc., in primo luogo perché gli articoli e le immagini chiariscono già, apertis verbis, tutti questi temi per la cui conoscenza basta compulsare una qualsiasi enciclopedia specifica, inoltre poiché, anche di fronte all’evidenza, alle prove, ai documenti ufficiali etc. gli azzeccagarbugli dell’aeronautica, della meteorologia, dell’astronomia non si arrendono, continuando caparbi ed ottusi a ripetere i loro mantra in modo ossessivo, come ipnotizzati. Infatti, di fronte ad una miriade di prove scientifiche ed empiriche, essi continuano a cavillare con una pervicacia pari solo alla loro tracotanza.

Infine costoro, avvezzi a discettare dottamente di “scienza”, di epistemologia, di metodo, hanno mai letto una pagina di Husserl, di Heidegger o di Feyerabend su tali soggetti? Si trastullino con i loro sofismi, arzigogoli e pedanterie, vadano a discutere di ciò sul forum dell’Md 80, dove troveranno gente che, pur ignorando tutto, si pasce di disquisizioni oziose, inutili e soporifere, pur di insabbiare la verità. Se poi temono di essere impreparati ad affrontare certi argomenti, non si inquietino: cosi come la storia, anche la “scienza” è scritta dai vincitori. A loro uso e consumo, si può cambiare una legge “scientifica” e trovarsi sempre dalla parte della ragione. Si tengano la loro “scienza”, una “scienza” ben infelice; si tengano la loro misera, insulsa ragione e, tra un discorso accademico e l’altro, si divertano a lanciare gli aeroplanini di carta dalla finestra. Di più non si può chiedere loro.
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