giovedì 20 luglio 2006

Cirri artificiali

Anche se la maggior parte delle persone continua purtroppo ad ignorare il problema, prosegue, in numerose aree del pianeta, la perniciosa operazione “scie chimiche”: la triste consuetudine con questa realtà ha condotto ad osservazioni sempre più accurate ed a conclusioni che smentiscono in modo inoppugnabile le tesi puerili di chi si ostina a vedere, nelle abnormi nubi create con la diffusione di bario, alluminio, quarzo… , delle formazioni nuvolose naturali.

Circa le forme e configurazioni degli pseudo-cirri si è già discusso (1): qui vorrei, invece, soffermarmi sulle quote di tali nubi artificiali. Grazie a numerosi filmati ed istantanee, si può notare che i cirri non naturali, una volta generati dalle famigerate scie di cui sono una graduale trasformazione, fluttuano a quote inferiori a quelle in cui si scorgono nuvole normali come i cirrocumuli. Orbene, i cirri sono le nubi che si trovano a maggior altezza, generalmente tra gli 8.000 ed i 12.000 metri, mentre i cirrocumuli aleggiano, nella fascia temperata, ad un dipresso, tra i 5000 ed i 7000 metri di quota. Com’è possibile quindi che dei cirri, come si evince dalle immagini, siano sempre e comunque più bassi dei cirrocumuli? Le ipotesi sono due: o i fenomeni naturali sono, da una quindicina d’anni, regolati da leggi fisico-chimiche aberranti oppure quelli che, ad uno sguardo distratto sembrano cirri, sono in realtà formazioni artificiali.

Non si dimentichi infine che i cirri, composti di cristalli di ghiaccio, sono attraversati dai raggi del sole, mentre gli pseudo-cirri, insieme con gli altri corpi nuvolosi provocati dallo spargimento di sostanze chimiche, intercettano la radiazione luminosa della nostra stella, causando un notevole annebbiamento. È un offuscamento di cui si lamentano spesso astronomi, astrofili, agronomi, albergatori, villeggianti… che, però, in modo erroneo attribuiscono in toto alle scie di condensazione, a causa soprattutto della capillare campagna di disinformazione orchestrata, in primis, dalla N.A.S.A. (2) Tali scie, composte per lo più da vapore acqueo, però, si dissolvono rapidamente, al massimo - sono, tuttavia, casi rarissimi - entro trenta minuti, ma solo se occorrono particolari condizioni meteorologiche, come, ad esempio, una temperatura molto bassa. In ogni caso, le scie di condensazione, essendo effimere, non possono cagionare un persistente rannuvolamento, com’è quello rilevabile e rilevato in concomitanza ed in seguito ai voli degli aeroplani implicati nella funesta attività connessa alle chemtrails.


(1) Zret, Effetti dello spargimento di cristalli di quarzo
(2) Straker, L’educazione nazionalsocialista della N.A.S.A.


Fonti:

Enciclopedia delle scienze, Milano, 2005, s.v. cirro
Scienze naturali, a cura di Mario Tozzi, Milano, 2005, s.v. meteorologia

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