Molti si chiedono per quale motivo giornalisti indipendenti, ricercatori e scienziati insistano tanto con la questione delle scie chimiche. Non esistono forse altre cause dell’inquinamento e dei cambiamenti climatici, quali le polveri sottili, il benzene, il biossido di carbonio, le emissioni venefiche dei “termovalorizzatori”, le scorie radioattive delle centrali nucleari, i pesticidi etc.?
Sono tutti problemi seri: chi oserebbe negarlo, ma sono fonti di polluzione riconosciute come tali anche da enti governativi e da “scienziati” ortodossi e dovute, per lo più, ad un modello di “sviluppo” aberrante su cui si è scritto e discusso moltissimo. Se veramente si volesse, si potrebbe ovviare a tali problemi ambientali: si potrebbe usufruire delle energie alternative, in primis dell’energia del punto zero, studiata dal serbo Nikola Tesla, già negli anni ‘30 del XX secolo. Tuttavia l’atteggiamento dei potenti, delle multinazionali e dei governi rispetto alla catastrofica situazione ecologica, dimostra solo (apparentemente) incuria, miopia, insipienza. Pertanto le persone, che poco o nulla, si attendono dalle istituzioni tendono a rassegnarsi, pensando che sia impossibile invertire la tendenza involutiva.
Invece, se si considera l’”operazione scie chimiche”, implicante uno sforzo economico, tecnologico e logistico gigantesco, impegno degno di miglior causa, si comprende, ipso facto, che il governo occulto mondiale, mentre attraverso i suoi burattini ventriloqui, ciancia di strategie per contrastare il riscaldamento globale e le sue dannose conseguenze, si adopera alacremente per minare e distruggere gli equilibri del pianeta e non solo.
Qualche visitatore disattento ed ingenuo di siti dedicati alle scie chimiche, s’illude che queste formazioni tossiche servano ad attenuare l’effetto serra ed a ripristinare lo strato d’ozono. È l’esatto contrario! Figuriamoci se i benefattori dell’umanità investirebbero somme così ingenti per nobili scopi! Se veramente poi agissero a beneficio del pianeta e dei suoi abitanti, se ne vanterebbero, invece di negare le evidenze e le prove che li inchiodano alle loro responsabilità. La siccità che affligge molte regioni del mondo, non è tanto un effetto collaterale di una politica economica dissennata (vedi il protocollo di Kyoto e baggianate simili), ma il risultato ottenuto con scientifica precisione, per mezzo specialmente dello spargimento di sali di bario. Infatti, non appena, qualche formazione di cumuli carichi di umidità, comincia ad addensarsi, ecco che i piloti chimici decollano con i loro aerei per inseminare le nuvole di sali di bario affinché non cada una sola goccia di pioggia. Le parole che più di un anno fa scrivevo a proposito dei danni arrecati all’agricoltura ed alle risorse idriche, effetti collegati alla diffusione di sostanze igroscopiche, si sono rivelate profetiche: a mero titolo di esempio, gli agricoltori della Pianura padana lamentano una perdita dei raccolti, a causa delle avverse condizioni meteorologiche, che tocca il 40 per cento!
La comprensione del sistema, del suo modo di “funzionare”, è una leva di Archimede: accantonata qualsiasi falsa, erronea concezione che tende a vedere nei potenti delle persone soltanto improvvide, avide e noncuranti, si deve acquisire la piena, assoluta consapevolezza che, dietro parvenze fallaci e rassicuranti, si nasconde l’azione nefanda e criminale di chi conosciamo ormai bene. Questa coscienza, come la leva di Archimede serviva per sollevare il mondo, è utile per sollevare il ciclopico, ponderoso macigno di censure e menzogne, sotto le quali si nasconde la realtà, quella vera.
Sono tutti problemi seri: chi oserebbe negarlo, ma sono fonti di polluzione riconosciute come tali anche da enti governativi e da “scienziati” ortodossi e dovute, per lo più, ad un modello di “sviluppo” aberrante su cui si è scritto e discusso moltissimo. Se veramente si volesse, si potrebbe ovviare a tali problemi ambientali: si potrebbe usufruire delle energie alternative, in primis dell’energia del punto zero, studiata dal serbo Nikola Tesla, già negli anni ‘30 del XX secolo. Tuttavia l’atteggiamento dei potenti, delle multinazionali e dei governi rispetto alla catastrofica situazione ecologica, dimostra solo (apparentemente) incuria, miopia, insipienza. Pertanto le persone, che poco o nulla, si attendono dalle istituzioni tendono a rassegnarsi, pensando che sia impossibile invertire la tendenza involutiva.
Invece, se si considera l’”operazione scie chimiche”, implicante uno sforzo economico, tecnologico e logistico gigantesco, impegno degno di miglior causa, si comprende, ipso facto, che il governo occulto mondiale, mentre attraverso i suoi burattini ventriloqui, ciancia di strategie per contrastare il riscaldamento globale e le sue dannose conseguenze, si adopera alacremente per minare e distruggere gli equilibri del pianeta e non solo.
Qualche visitatore disattento ed ingenuo di siti dedicati alle scie chimiche, s’illude che queste formazioni tossiche servano ad attenuare l’effetto serra ed a ripristinare lo strato d’ozono. È l’esatto contrario! Figuriamoci se i benefattori dell’umanità investirebbero somme così ingenti per nobili scopi! Se veramente poi agissero a beneficio del pianeta e dei suoi abitanti, se ne vanterebbero, invece di negare le evidenze e le prove che li inchiodano alle loro responsabilità. La siccità che affligge molte regioni del mondo, non è tanto un effetto collaterale di una politica economica dissennata (vedi il protocollo di Kyoto e baggianate simili), ma il risultato ottenuto con scientifica precisione, per mezzo specialmente dello spargimento di sali di bario. Infatti, non appena, qualche formazione di cumuli carichi di umidità, comincia ad addensarsi, ecco che i piloti chimici decollano con i loro aerei per inseminare le nuvole di sali di bario affinché non cada una sola goccia di pioggia. Le parole che più di un anno fa scrivevo a proposito dei danni arrecati all’agricoltura ed alle risorse idriche, effetti collegati alla diffusione di sostanze igroscopiche, si sono rivelate profetiche: a mero titolo di esempio, gli agricoltori della Pianura padana lamentano una perdita dei raccolti, a causa delle avverse condizioni meteorologiche, che tocca il 40 per cento!
La comprensione del sistema, del suo modo di “funzionare”, è una leva di Archimede: accantonata qualsiasi falsa, erronea concezione che tende a vedere nei potenti delle persone soltanto improvvide, avide e noncuranti, si deve acquisire la piena, assoluta consapevolezza che, dietro parvenze fallaci e rassicuranti, si nasconde l’azione nefanda e criminale di chi conosciamo ormai bene. Questa coscienza, come la leva di Archimede serviva per sollevare il mondo, è utile per sollevare il ciclopico, ponderoso macigno di censure e menzogne, sotto le quali si nasconde la realtà, quella vera.
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