sabato 30 settembre 2006

Il vero ruolo delle associazioni ambientaliste

Absit iniuria verbis

Hanno occhi e non vedranno


Molti di noi, venuti a conoscenza del problema relativo alle scie chimiche e compresa la tragica gravità della questione, istintivamente decidono di rivolgersi alle associazioni ambientaliste, come Lega Ambiniente o Greedpiece, illudendosi non solo di ottenere dei chiarimenti in merito ad un tema dai risvolti assai oscuri, ma anche attendendosi un’azione efficace contro l’operazione “scie velenose”. Questi cittadini sanno che, se si escludono pochissimi casi, le istituzioni sono sommamente inutili, anzi dannose, dei carrozzoni creati solo per spillare quattrini ai contribuenti, con la scusa di occuparsi (malissimo) di qualcosa. Ad esempio, il Nucleo operativo (scusate l’ironia) ecologico (scusate di nuovo l’ironia) dei Carabinieri, è stato istituito per impiegare qualche persona che trascorre il tempo a scombiccherare rapporti sugli escrementi delle galline che hanno inquinato il rigagnolo con cui l’agricoltore del podere confinante irriga le piante di zucca. Qualcun altro passa probabilmente il tempo a giocare con il solitario del computer: in qualche modo bisognerà pur vincere la noia. In questo mondo tedioso non succede mai niente! È ovvio che non voglio generalizzare: esistono, in ogni ambito, lavoratori integerrimi ed operosi, che, però, poco possono contro un sistema corrotto sino al midollo.

Dicevo che i cittadini rinunciano subito a chiamare in causa le istituzioni, conoscendo i polli. Allora giocano la carta delle associazioni per la protezione della natura (ancora un po’ d’ironia): ma qual è il loro vero ruolo? Tali cricche servono in primo luogo a raccogliere fondi con l’alibi di patetiche campagne che si risolvono in una distribuzione di bandierine azzurre a qualche comune della nostra stupenda penisola, il cui mare è blu che più blu non si può; peccato che il cielo di sopra faccia ribrezzo, ma non si può pretendere la perfezione. Inoltre Lega Ambiniente, Greedpiece, W.W.F. etc. sono la classica carota offerta al volgo asinino: rosicchiate ‘sta carota e state bravi. Noi fingiamo di adoperarci per salvaguardare gli ecosistemi, raccogliendo un po’ di firme contro un “termovalizzatore” che sarà costruito ugualmente, contro il viadotto che deturpa la valle. Lor signori così si salvano la faccia, anzi fanno una bellissima figura. Come sono sensibili alle tematiche ambientali! Sono commosso. È naturale che molti dei volenterosi volontari che aderiscono a queste associazioni sono bravissime persone: vengono mandate a ripulire gratis le spiagge ed i boschi, mentre gli scaltri capi se la spassano alle Maldive dove escogitano nuovi modi per inquinare ed avvelenare i biomi col fine di ottenere altri finanziamenti dallo stato, ossia dai cittadini. Il solito sistema ultracollaudato e sempre efficace: problema-reazione-risoluzione.

Il non plus ultra è raggiunto con l’organizzazione di penosi e vuoti convegni, cui interviene il meteorologo di turno, esperto, udite! udite! nei temi relativi al famigerato “effetto serra”. Spicca per simpatia ed intelligenza il meteorologo con il farfallino che è impareggiabile quando si tratta di farfugliare fandonie sull’effetto serra. Bisogna capirlo: Blondet, madido di sudore, sferra pugni al punching-ball del complotto massonico-ebraico, poiché questi ebrei sono proprio tutti cattivi, mentre la Chiesa di Roma che vende armi a destra e a manca e costruisce centrali nucleari è tanto, tanto buona, come la bimba della pubblicità. Se Blondet si diverte, perché il meteorologo cicisbeo non si deve trastullare, prendendo a calci la sua bambola di pezza? Le scie chimiche? Secondo Mercalli, “La battaglia che grillo il griso sta combattendo contro le nanopolveri e gli inceneritori ha solide basi scientifiche e consulenti d'eccezione come Montanari. Le chemtrails no. Questa storia (sic) va avanti da anni e non sono ancora emerse evidenze (sic!) da parte dei fisici dell'atmosfera che le scie siano diverse dalle solite contrails a base di cristalli di ghiaccio e di inquinanti/particolato da combustione di cherosene. Con ciò, solo un'analisi accurata della composizione chimica delle scie potrebbe dare una risposta definitiva e qui si esaurisce la mia concessione al dubbio, ma è fortemente improbabile che sia in atto un programma di questo genere. Infatti, se anche fosse un modo per aumentare l'albedo e ridurre l'effetto serra, se funzionasse sarebbe dopo tutto un bene e non ci sarebbe bisogno di nascondere tale procedura agli occhi dell'opinione pubblica, a meno che l'eventuale sostanza usata fosse tossica. (Mercalli, però, per puro caso qualcosa ha intuito: un po’ di applicazione e lo ammettiamo al corso per principianti). Per ora tutti i grandi programmi internazionali di modifica artificiale del clima e delle avversità atmosferiche, in atto a partire da circa un secolo, hanno fallito, (ne è proprio sicuro?) anche se ancora si vendono cannoni antigrandine e si finanziano progetti di stimolazione artificiale della pioggia. Quanto alle chemtrails, non devo difendere poteri forti e interessi di nessuno (quali?), mentre purtroppo ogni giorno lotto contro interessi e poteri forti assai più reali e concreti”.

Insomma un po’ di supponenza, il solito appello alle basi “scientifiche”, molta vanagloria, un’infinita ignoranza. Perché il mentorologo non ha neppure letto, con l’umiltà che dovrebbe connotare qualsiasi ricercatore serio, gli studi di Carnicom, di Stevens, della Peterson etc.? Ora, le ipotesi sono due: o Mercalli ha la mente ed i sensi totalmente ottenebrati per cui non riesce a vedere le reali e concrete scie letali sopra la sua testolina (Non ti preoccupare: non ti viene il torcicollo, se ogni tanto alzi uno sguardo al cielo) oppure, più o meno consapevolmente, agisce come il solito uomo di paglia dei dirigenti “ambientalisti”. In ogni caso, le parole di costui valgono pochissimo. Le sue evidenze “scientifiche” ancor meno: di evidente vedo molta saccenteria, ottusità e… Costui e quelli come lui sono simili agli ambulanti che vendono borse con la griffe falsa. Mercalli e tutti quelli della sua genia rifilano merce contraffatta. Interpellateli pure, ma non attendetevi da loro nemmeno un briciolo di verità e nemmeno di buon senso.

venerdì 29 settembre 2006

Voli chimici ostacolati?

Vae victis
Guai ai vinti


È noto che i voli chimici non risparmiano ormai quasi nessun paese del mondo: ciò rivela sia la concertazione mondiale dell’esecranda attività, per cui i vari governi nazionali si limitano ad eseguire ordini provenienti dall’alto, sia l’esigenza della sinarchia di conseguire i suoi nefandi scopi su scala globale. Infatti, osservando le mappe satellitari, quando non sono censurate e contraffatte, si nota che ampie aree del pianeta sono coperte da fitti intrecci di scie velenose: dal subcontinente indiano all’estremo Oriente, dalla Siberia all’Oceania, dall’Africa bianca alla penisola arabica… Per questo motivo non bisogna stupirsi se in Russia l’operazione “scie velenose” è molto intensa e diffusa.

Il quotidiano moscovita Pravda ha recentemente pubblicato alcuni articoli circa avvistamenti di U.F.O. a Mosca ed in Crimea: il Direttore del Centro di ricerche ufologiche presso l'Accademia per la sicurezza nazionale della Federazione Russa, Valerij Uvarov, ha congetturato che gli O.V.N.I. siano la causa di molti disastri aerei avvenuti nella zona, riferendosi in particolar modo al caccia dell’aviazione ucraina precipitato nei pressi di Leopoli. (1)

Sempre la Pravda riporta la notizia secondo la quale le autorità di Himki, cittadina ad una ventina di chilometri dalla capitale russa, hanno deciso di convocare una riunione straordinaria in seguito ad una comunicazione ufficiale ricevuta dalla direzione dell'aeroporto internazionale di Mosca "Sheremetevo", inerente alla comparsa nella zona di alcuni oggetti volanti non identificati.
La nota della direzione dell'aeroporto moscovita informa che tali ordigni creano problemi alle manovre dei piloti, mettendo a repentaglio la sicurezza dei velivoli sia in fase di decollo sia di atterraggio. Il presidente della provincia di Mosca ha perciò chiesto alla direzione territoriale amministrativa del distretto di Shodnya-Firsanovka di far luce sul quanto accaduto. (2)

Questi episodi potrebbero essere inquadrati in una strategia esterna tesa ad ostacolare i famigerati voli chimici? In caso affermativo, tale lodevole attività di contrasto è circoscritta all’ex Unione sovietica oppure, sebbene i media di regime, come è ovvio, tacciano, è svolta anche in altri stati?

È accertata la presenza di ordigni, per lo più sferici, di natura sconosciuta in concomitanza con le perniciose azioni di irrorazione: fotografie, video e numerose testimonianze lo comprovano. Resta da stabilire quale ruolo giochino questi misteriosi oggetti.


(1) Vedi U.F.O. in Crimea ed a Vladivostock in www.cospirazione.net
(2) Vedi Continuano gli avvistamenti di UFO in Russia in www.cospirazione.net

martedì 26 settembre 2006

Gli infiltrati

Gli infiltratiTimeo Danaos et dona ferentes Temo i Greci anche quando portano doni

Spesso si iscrivono ai forum che trattano il tema delle scie chimiche anche incidentalmente, delle persone i cui contributi rivelano, entro poco tempo, lo scopo precipuo di “confutare” le affermazioni degli studiosi seri e dei testimoni del fenomeno. Sono persone, di solito, con una buona preparazione tecnica, a loro agio quando disquisiscono di rotte, motori, carburanti, proprietà dell’atmosfera, eventi meteorologici etc. All’inizio, con modi urbani e quasi ossequiosi, insinuano (o provano ad insinuare) il dubbio tra gli altri utenti con domande come le seguenti: “Siete sicuri delle quote da voi rilevate? Sapete che alcune scie di condensazione sono persistenti e possono durare fino a sei ore? Non vi siete accorti che, in questi ultimi anni, il traffico aereo è aumentato? Conoscete la dinamica dei fluidi? Siete al corrente di che cos’è il punto di rugiada?”

Costoro, quando si accorgono che la loro strategia è inefficace, cominciano un po’ alla volta ad usare toni sempre più perentori, facendo capire agli altri interlocutori di essere degli incompetenti: esibiscono una serie di credenziali “scientifiche” per tentare di ridimensionare le altrui asserzioni. Quindi, allorché si avvedono che testimoni e ricercatori non sono disposti a farsi incantare da formule, particolari tecnici corretti ma non attinenti, denunciano il materiale prodotto (foto, filmati, risultati di analisi, documenti ufficiali, articoli) come una congerie di elementi discutibili e mal interpretati.

Infine, scornati ed esasperati per non essere riusciti ad imbrogliare ed a creare scompiglio, gettano la maschera: ricorrono ad espressioni sprezzanti, talvolta offensive, per poi diradare i loro interventi sino a dileguarsi, con le pive nel sacco. Questi infiltrati, sebbene con qualche tratto personale, rivelano una caratterizzazione stereotipata: ciò ci induce a supporre che siano per lo più militari, il cui addestramento implica un annientamento dell’individualità a favore di un’omologazione psicologica ed antropologica. Un’analisi dell’idioletto, ossia del loro modo di esprimersi specialmente sotto il profilo linguistico ma anche contenutistico, denota una cultura tecnica di tipo scolastico e libresco, una forma mentis rigida, senso della gerarchia, scarsa sensibilità per i valori etici: sono tratti peculiari di individui appartenenti all’esercito, all’aviazione civile e militare, a laidi apparati del potere.

Credo che, tenendo conto di questo identikit, si potrà in futuro evitare di cadere nelle trappole tese dagli sfrontati disinformatori che è bene ignorare. Controbattere i loro sofismi è ozioso: infatti coloro adducono solo argomenti capziosi e forvianti. È come discutere con i teologi: hanno sempre ragione, perché in realtà hanno sempre torto, oltre ad essere in mala fede. I loro “responsi” sono come quelli della sibilla: non solo ambigui, ma anche incentrati sull’anfibologia, cioè sulla proprietà di un enunciato o di un’espressione di possedere due significati contrapposti entrambi validi, in modo da prevalere nelle discussioni, senza mai sbilanciarsi. Essi sanno, ma fingono di non sapere. Il loro intento è quello di dividere e di confondere. Gli anticorpi per eliminare questi intrusi esistono: usiamo tutte le difese del sistema immunitario prima che infettino l’intero organismo.

(1) Un esempio di anfibologia: il timore dei nemici. In questo sintagma, solo il contesto può chiarire se il complemento di specificazione ha valore soggettivo od oggettivo.

venerdì 22 settembre 2006

L'alluminio nelle scie chimiche: un'altra conferma

Radar è ormai vocabolo di uso corrente, che nasce come sigla di Radio detecting and ranging. Con la parola radar, si indica un sistema in grado di individuare la posizione di un ostacolo naturale o di determinare la direzione e la velocità di un corpo in movimento, nave o aeromobile, sfruttando la caratteristica di ogni oggetto di riflettere le onde elettromagnetiche, generando un’eco. In linea di principio, il radar è formato da un trasmettitore e da un ricevitore affiancati e dotati di antenne direttive. Il trasmettitore irradia un impulso elettromagnetico che si propaga in linea retta alla velocità della luce e, quando colpisce un bersaglio, viene in parte riflesso. L’antenna del ricevitore capta l’impulso riverberato. L’eco giunge al ricevitore con un ritardo rispetto all’istante di emissione, uguale al tempo impiegato a percorrere due volte (andata e ritorno) la distanza che separa il ricevitore dal target. Ciò consente di misurare la distanza, attraverso un apposito dispositivo elettrico. Il radar è usato nella navigazione marittima ed aerea per localizzare eventuali ostacoli presenti lungo la rotta o l’aerovia e per guidare il traffico dei velivoli. Sono molto sviluppate le applicazioni in ambito militare per individuare concentramenti di truppe, per comandare missili etc.


I radar usufruiscono generalmente di onde ad altissima frequenza (1.000-10.000 Mhz), irradiate da un generatore che emette brevi impulsi, della durata da 0,1 a 10 microsecondi.

Agli inizi degli anni ‘80 circa, cominciò ad essere operativo un nuovo tipo di trasmissione radar che copriva un’ampia gamma delle onde corte: per realizzare ciò, si rese necessario la creazione di una specie di specchio aereo capace di riflettere negli strati più alti dell’atmosfera, prescindendo dal normale riverbero ionosferico, le onde elettromagnetiche per farle rimbalzare al suolo. Determinando una copertura artificiale attorno al pianeta, per mezzo della diffusione di metalli quali soprattutto l’alluminio, è possibile ottenere uno schermo che assicura una riflessione pressoché totale a 360 gradi, secondo il tipo di antenne adoperate.

Da almeno cinque lustri ricercatori indipendenti, scienziati e giornalisti denunciano lo spargimento, attraverso la micidiale operazione “scie chimiche”, dell’alluminio insieme con altri metalli e sostanze. L’alluminio è un metallo assai nocivo per la salute umana, perché il particolato si fissa nell’organismo che non lo metabolizza. Evidentemente per i militari i danni cagionati alle persone ed agli ecosistemi sono del tutto trascurabili. I benefattori dell’umanità continuano, infatti, a spargere impunemente sostanze tossiche, ma negano con incredibile improntitudine l’esistenza stessa dell’attività di irrorazione: è, invece, palese che le scie esistono e sono una realtà mondiale. Il fine di migliorare ed intensificare l’impiego delle apparecchiature radar spiega per quale motivo l’inquietante problema non risparmi ormai quasi nessun paese al mondo, complici e succubi i governi ed i media.

Fonti:

Enciclopedia delle scienze, Milano, 2005, s.v. radar
Zret, Effetti dello spargimento di alluminio, 2006

Ringraziamento

Esprimo la mia gratitudine a Jointall per le preziose informazioni da lui fornite in merito al nuovo sistema di trasmissioni radar.

martedì 19 settembre 2006

MD-80: confutazioni (seconda parte)

Una inequivocabile scia chimica fotografata a Sacile (Pordenone) - by MaxneverVedi anche: "Contrails: un fenomeno raro"

Il presente articolo è una rielaborazione ed un ampliamento di un precedente testo imperniato su una confutazione di una ricerca pubblicata sul sito dell’MD-80. I lettori saranno comprensivi e pazienti se l’articolo è monotono, in quanto vi si ripetono fino alla nausea informazioni inerenti alle quote: questo difetto del testo è tuttavia dovuto alla limitatezza dimostrativa di tutti gli studi, chiunque sia l’estensore, che tentano di negare l’esistenza delle scie chimiche, in cui l’unico argomento addotto è quello relativo all’altitudine in cui incrociano gli aeroplani. Una volta accertato e - come si vedrà nell’ambito dell’articolo, è un’operazione molto facile - che i velivoli chimici volano a quote piuttosto basse, non resta ai negatori dell’evidenza e della realtà più nessun’altra obiezione, perché tale rilievo è l’unico che essi possono muovere. Restano quindi loro solo i sofismi, i paralogismi o, peggio, nel caso di persone in mala fede tra cui non annoveriamo i ricercatori facenti capo al sito dell’MD-80, le calunnie e gli insulti.

Gli esperti del sito MD-80.it hanno dedicato un ampio studio al problema delle scie chimiche per dimostrare che tutte le scie che si vedono nei cieli sono semplici scie di condensazione.

Bisogna rilevare che il testo in esame è già viziato da una petizione di principio, poiché parte dal presupposto che si conosce già quello che, invece, si dovrebbe dimostrare. A prescindere da ciò, la ricerca non avvalora minimamente la tesi enunciata, anzi. Infatti gli autori del testo eludono sempre la questione fondamentale, l’arco di volta della controversia, ossia il problema delle quote: infatti gli studiosi glissano circa la quasi totale impossibilità che le scie si generino ad altitudini medio-basse. Sono costretti perciò, in quei rari casi in cui sfiorano la vexata quaestio, ad affermare che i velivoli ripresi e fotografati e visibili con facilità anche ad occhio nudo, considerata la relativa vicinanza al suolo, in realtà starebbero incrociando più in alto, sebbene misurazioni trigonometriche ed altri mille parametri smentiscano questa loro asserzione. In qualche passaggio, sono costretti ad ammettere che alcune fotografie e certi filmati mostrano aerei a bassa quota con traiettorie del tutto anomale, ma, in tale frangente, asseriscono che la documentazione è di provenienza dubbia (?) oppure che sono istantanee e video falsi, manipolati. Questo modus operandi è scorretto. Quando non si sa più come confutare le affermazioni dell’avversario, si contesta la validità e l’autenticità delle prove addotte: non solo foto e filmati, ma anche i risultati di analisi di laboratorio certificate da vari enti.

Vediamo come stabilire con precisione le quote dei velivoli: tutti noi sappiamo che le nubi che si formano in atmosfera (quelle naturali) hanno caratteristiche, forme e quote ben note. Gli strato cumuli, ad esempio, si formano attorno ai 2.000 metri, i cumuli intorno ai 1.000 metri, i cirrostrati o cirro cumuli, intorno ai 6.000 metri. Su questo nessuno può obiettare. Sono dati consolidati e non confutabili.


Dalle verifiche compiute, visionando i filmati girati in quasi tutto il mondo, si è potuto accertare che i KC-135, KC-10 DC-9 ed MD-80 modificati etc., percorrono anche corridoi aerei poco al di sotto degli strato cumuli (in alcuni casi vi passano attraverso, pare, per inseminarli generalmente di bario). Di solito le aviocisterne volano a quote comprese tra i 1.800 ed i 3.000 metri, talora incrociano a rotte di altitudine superiore, ma difficilmente oltre i 4-6000 metri. Si sapeva, ma questa è la dimostrazione. Basta osservare le migliaia tra foto e filmati disponibili in rete.


Riprendiamo in esame, dopo questo necessario excursus sul tema delle quote, il testo leggibile sul sito dell’MD-80. La ricerca fornisce delle informazioni in merito alla meteorologia, su cui nessuno potrebbe eccepire, essendo tra l’altro quelle già riportate in tutti i siti che spiegano la differenza tra scie di condensazione e scie chimiche.

Così possiamo leggere: “Il vapore acqueo, pur essendo più leggero dell'aria, si trova solo negli strati più bassi dell'atmosfera poiché salendo condensa, per poi ricadere sulla superficie del pianeta sotto forma di acqua allo stato liquido o solido”.

Questo è un accenno al ciclo dell’acqua che è ben noto. La spiegazione del ciclo e dei principali fenomeni atmosferici è nelle righe seguenti.

“Lo strato più basso, a contatto con la superficie terrestre, si chiama troposfera, e si estende per un'altezza variabile da circa 8.000 metri sulla verticale dei poli, fino a 20.000 metri sulla verticale dell'equatore. Caratteristica della troposfera è la diminuzione di temperatura che accade in modo più o meno uniforme dalla superficie terrestre fino alle quote sopra citate. La troposfera è una massa d'aria di forma ovale che circonda la Terra, contenuta da una sottile superficie chiamata tropopausa, lungo la quale la temperatura dell'aria cessa di diminuire dopo aver raggiunto il valore medio di -56,5°C e si mantiene pressoché costante per buona parte dello strato superiore chiamato stratosfera.
Le nubi e le nebbie sono masse di piccolissime goccioline d'acqua (o di aghetti di ghiaccio se la temperatura è sotto lo zero termico), che si formano per condensazione o per sublimazione del vapore acqueo presente nell'aria. La condensazione dà alternativamente luogo a nebbie o a nubi, secondo che il fenomeno si manifesta al livello del suolo oppure ad una certa quota sopra di esso. Ogni gocciolina si forma intorno ad un nucleo solido, detto nucleo di condensazione, che può essere un granello di polvere, di carbone proveniente da una combustione o un piccolo cristallo di sale sulla superficie del mare, ma che deve comunque essere presente, altrimenti la condensazione non può aver luogo.

Se una massa d'aria povera di nuclei diventa satura senza che in essa possa aver luogo la condensazione, si dice che è sovrasatura. Al contrario, se i nuclei di condensazione sono molto numerosi, il valore minimo dell'umidità relativa necessaria perché abbia luogo la condensazione può scendere anche al 75%. Le goccioline e i cristalli che formano le nubi hanno dimensioni piccolissime, dell'ordine del centesimo, o al più del decimo di millimetro e perciò riescono a "galleggiare" nell'aria, ad essere respinti verso l'alto dalle correnti ascendenti oppure a rievaporare o a sublimare scendendo a temperature maggiori. Essi cadono al suolo sotto forma di precipitazioni, quando, per aggregazione, raggiungono dimensioni e peso che non permettono più il loro sostentamento.

Le nuvole vengono sostenute nell'atmosfera dai movimenti verticali dell'aria, si trasformano continuamente e si presentano in una lunga serie di forme e dimensioni.Le quattro principali sono i cirri, i cumuli, gli strati e i nembi”.

Fin qui si può soltanto concordare. Lo studio quindi si inoltra nella dissertazione sulle scie, che sono illustrate nel modo seguente.

“Si tratta di nuvole a forma di linee che sono prodotte dalle emissioni vaporose emesse dai motori degli aerei, sia a pistoni sia a reazione, che operano ad alta quota o comunque ad una quota nel quale la temperatura e la conformazione dell'aria, dell'umidità e della temperatura, ne favorisce lo sviluppo spontaneo.I primi seri studi sulle scie di condensazione avvennero nel 1920 e si intensificarono negli anni a seguire durante la seconda guerra mondiale. Dal punto di vista strategico, infatti, le contrails (nome tecnico che identifica le scie di condensazione) erano un aspetto altamente negativo che vanificava totalmente l'effetto sorpresa derivante dalla guerra aerea.

I bombardieri ad alta quota venivano avvistati con grande anticipo proprio a causa delle scie di vapore prodotte dai loro motori. Questo problema, fonte di numerosissimi studi, non è mai stato risolto, dal momento che esso scaturisce da un evento fisico naturale dei gas caldi e della combustione cui non è possibile far fronte in alcun modo. Le scie sono composte prevalentemente da acqua sotto forma di minuscoli cristalli di ghiaccio. Il motore (parliamo di quello a reazione, il più usato) emette durante il suo funzionamento un grande quantità di vapore acqueo nell’aria circostante. Questo vapore d’acqua è prodotto durante la combustione del carburante. Vengono anche emesse dal motore particelle minuscole (aerosol), che formano una superficie sulla quale possono formarsi le piccole gocce d'acqua. Si tratta comunque di una dose minima. Le contrails si formano quando queste gocce d'acqua gelano all'istante (per gelare all’istante la temperatura dovrà essere molto bassa, qual è quella delle quote alte!) formando una lunga scia formata da aghi di ghiaccio. Un altro fattore che influisce sulla formazione delle scie è l'umidità atmosferica. Se c'è poca umidità, le scie evaporano rapidamente; queste si chiamano scie di corta durata. Se c'è molta umidità, la scia continuerà a crescere: queste si chiamano scie persistenti. Queste ultime possono resistere per parecchie ore e possono crescere notevolmente in larghezza ed altezza. Possono anche espandersi notevolmente per effetto dei venti alla quota di volo e, quando succede, queste scie divengono in seguito impossibili da distinguere da un cirro naturale”.

Questo non è assolutamente vero: infatti, grazie a numerosi filmati ed istantanee, si può notare che i cirri non naturali, una volta generati dalle famigerate scie di cui sono una graduale trasformazione, fluttuano a quote inferiori a quelle in cui si scorgono nuvole normali come i cirrocumuli. Orbene, i cirri sono le nubi che si trovano a maggior altezza, generalmente tra gli 8.000 ed i 12.000 metri, mentre i cirrocumuli aleggiano, nella fascia temperata, all’incirca, tra i 5000 ed i 7000 metri di quota. Com’è possibile quindi che dei cirri, come si evince dalle immagini, siano sempre e comunque più bassi dei cirrocumuli? Le ipotesi sono due: o i fenomeni naturali sono, da una quindicina d’anni, regolati da leggi fisico-chimiche aberranti oppure quelli che, ad uno sguardo distratto sembrano cirri, sono in realtà formazioni artificiali.

Non si dimentichi infine che i cirri, composti di cristalli di ghiaccio, sono attraversati dai raggi del sole, mentre gli pseudo-cirri, insieme con gli altri corpi nuvolosi provocati dallo spargimento di sostanze chimiche, intercettano la radiazione luminosa della nostra stella, causando un notevole annebbiamento. È un offuscamento di cui si lamentano spesso astronomi, astrofili, agronomi, albergatori, villeggianti… che, però, in modo erroneo attribuiscono in toto alle scie di condensazione. Tali scie, composte per lo più da vapore acqueo, però, si dissolvono rapidamente, al massimo - sono, tuttavia, casi rarissimi - entro trenta minuti, ma solo se occorrono particolari condizioni meteorologiche, come, ad esempio, una temperatura molto bassa. In ogni caso, le scie di condensazione, essendo effimere, non possono cagionare un persistente rannuvolamento, com’è quello rilevabile e rilevato in concomitanza ed in seguito ai voli degli aeroplani implicati nell’attività connessa alle chemtrails.

L’indagine prosegue così: “Le contrails, anche nella loro massima espansione e/o diffusione, sono comunque nuvole esigue che non hanno la capacità di trasformarsi (meglio dire "sostituirsi") ad una vera e propria formazione nuvolosa. Questo vale per le scie di condensazione, non per le scie chimiche, che hanno un’altra composizione”.

Invece le scie chimiche spesso diventano lentamente, ma in modo inesorabile, ammassi nuvolosi come testimoniato da un’infinità di fotografie, filmati e testimonianze: le strisce rilasciate dalle aviocisterne e da altri velivoli, si ampliano minuto dopo minuto e, unendosi alle altre decine di scie, creano prima delle nuvole e degli intrecci, ma anche danno origine ad una coltre biancastra e lattiginosa che si può notare in quasi tutte le riprese dei vari servizi giornalistici.

“In sostanza, anche se fosse possibile saturare il cielo con migliaia di contrails non si innescherebbero mai fenomeni meteorologici tipici dei fronti nuvolosi reali, quali perturbazioni, pioggia, neve, temporali, grandine, fulmini, raffiche di vento”.

Qual è il tallone d’Achille di tutto il discorso? Essi ammettono - sono costretti ad ammetterlo, a meno che non intendano negare le leggi fisiche, che le scie di condensazione si formano a quote alte, come da almeno dieci anni è puntualizzato dagli studiosi seri che distinguono tra scie normali e strisce tossiche.

È necessario pertanto fare chiarezza: che cos’è una scia? È ”una zona di fluido (liquido o gassoso) situata immediatamente dietro un solido in movimento relativo rispetto al fluido stesso, caratterizzata dal fatto che in essa il moto è prevalentemente formato da vortici. Tipici esempi di scie sono i solchi spumeggianti che un natante veloce lascia nell’acqua dietro di sé (acqua ferma e solido in moto)…, le scie di condensa che segnalano il passaggio di un jet (aria ferma e solido in movimento). Queste ultime sono provocate dalla condensazione del vapore acqueo prodotto dalla combustione del carburante causata dalle condizioni di umidità, pressione e temperatura che si riscontrano ad alte quote di volo. La composizione ed il comportamento delle scie dipendono principalmente dalla forma del solido, dalla viscosità e dalla densità del fluido, dalla velocità relativa e dall’angolo secondo il quale essi si incontrano. Nel caso degli aeromobili, per esempio, la scia è animata da moti vorticosi che diventano più marcati in corrispondenza delle variazioni della sagoma dell’aeromobile (per esempio, nell’intersezione tra ala e fusoliera).

L’inequivocabile, esplicito riferimento alle alte quote di volo è la granitica, inoppugnabile prova che le strisce generate ad altitudini medio-basse non solo non sono scie di condensazione, ma che nemmeno di regola dovrebbero formarsi, a meno che non si tratti di qualcos’altro, ossia di scie chimiche alias velenose. Dunque le scie chimiche esistono e non sono dovute alla condensazione del vapore acqueo.



Il testo continua nel modo seguente: “L'unico "pericolo" rappresentato dalle contrails è riassumibile in due voci: la lieve schermatura della luce solare a svantaggio del calore respinto; la difficoltà nella navigazione aerea a vista”.

Insomma solo e soltanto ovvie considerazioni sulle scie di condensazione che chiunque è in grado di riconoscere, mentre si sa che sono composte per lo più da vapore acqueo. (1)

“La piccola percentuale di fumo di scarico presente in esse non si vede minimamente. Tutto ciò che il nostro occhio vede è solo una nuvola di vapore bianco. In una parola, acqua!
Acqua cristallizzata che dà luogo ad una nuvola a forma di striscia e che, a secondo del punto in cui si forma, potrà apparire, a tratti, frastagliata, a pallini, filamentosa, spumeggiante, a cometa etc, esattamente come fa qualunque nuvola composta di vapore condensato. Non si commetta pertanto l'errore di osservare un aereo ad alta quota (qui di nuovo danno ragione a chi sostiene che le scie di condensazione si formano a notevoli altitudini, mentre quelle velenose vengono per lo più create a quote medio-basse) e credere che quella scia sia fumo. Il fumo o gas di scarico dei motori a reazione, si può osservare solo recandosi in un aeroporto ed assistere ai decolli e agli atterraggi degli aerei di linea. Noterete che tale fumo (di colore marrone-nero) è molto diradato, tanto che su alcuni aerei propulsi con moderni turbofan ad alto rapporto di diluizione, neppure lo si vede. Quello è il gas di scarico del motore. Le contrails no. E' vapore condensato, solo vapore.

Siamo arrivati alla conclusione di questo paragrafo. Tutti questi “fenomeni vaporosi” hanno un comune denominatore. L’acqua! E’ l’acqua o, meglio, l’umidità a renderli visibili. Non c’è proprio nulla di chimico (Se uno volesse essere puntiglioso, potrebbe ricordare che anche l’acqua è un composto chimico). Le contrails sono vapore acqueo condensato prodotto dai motori. I vortici, gli aloni alari, i coni sonici, sono anch’essi provocati dall’umidità condensata, ma contrariamente alle contrails, si formano a causa di pressioni ed eventi fluidodinamici. Si tratta di fenomeni naturali, tutti di colore bianco come le nuvole, a testimonianza della loro innocua provenienza acqueo-vaporosa”.

Indubbiamente la ricerca è un’involontaria conferma delle asserzioni di chi distingue tra contrails e chemtrails, dal momento che si incentra solo sulle prime, di cui sono spiegate le modalità di formazione in ordine alla quota ed ai valori di temperatura e di umidità, mentre non si occupa neppure en passant delle scie chimiche, di cui si nega in modo aprioristico l’esistenza, nonostante i documenti ufficiali (vedi fonti), le testimonianze, gli studi medici ed epidemiologici, l’enorme mole della documentazione.

(1) Non si dimentichi, però, che in questi ultimi anni i carburanti degli aerei risultano addizionati di etilene dibromide (EDB), un pesticida bandito dall’E.P.A., poiché definito cancerogeno e tossico. Non è vero quindi che le scie di condensazione sono formate solo da innocuo vapore acqueo. Vedi
http://www.nogw.com/aluminum.html


Fonti:

Enciclopedia delle scienze, Milano, 2005, s.v. scia, a cura di Raffaella Daghini e di Matteo Merzagora
http://www.vivoscuola.it/US/RSIGPP3202/umidita/attivita/attivi09.htm
Scienze naturali, a cura di M. Tozzi, Milano, 2005, s.v. meteorologia
Straker, Contrails e chemtrails: differenze, 2006
Zret, A proposito della struttura termica dell’atmosfera, 2006
Id., Cirri artificiali, 2006





lunedì 18 settembre 2006

L'inerzia delle vittime

Tutte le strade portano a Roma… e pure tutte le strida.

Ormai il numero delle persone che è a conoscenza del problema “scie velenose” aumenta ogni giorno di più: pur tuttavia la gente, anche quella che conosce le perniciose implicazioni sul clima, sulla salute, sugli ecosistemi dell’infame operazione, è noncurante o rassegnata. Non è difficile spiegare tale atteggiamento rinunciatario.

I cittadini, purtroppo ridotti a sudditi, si sentono impotenti e specialmente, pur sapendo, non comprendono appieno: non comprendono che quelle cicatrici del cielo non sono soltanto orribili, ma piene di sostanze nocive, anzi mortali. Le persone non capiscono che svegliarsi al mattino significa essere costretti a rimanere più o meno barricati in casa, poiché una giornata con il cielo limpido ed il sole è ormai una chimera. I genitori, sempre in apprensione per i risultati scolastici e sportivi dei loro figli, non si curano del benessere psico-fisico che dovrebbe essere, invece, prioritario. Le vittime sono inerti e, in tal modo, rendono più agevole l’azione degli avvelenatori.

Quando gli organi della giustizia sportiva, in seguito ad irregolarità, pronunciano sentenze che penalizzano una squadra, i tifosi insorgono, protestano, invadono le piazze; quando il governo prende delle misure che danneggiano una categoria, i sindacati ed i lavoratori insorgono, protestano, invadono le piazze. Quando gli assassini spargono veleni in ogni dove, non succede nulla.

Intanto “giornalisti” proni, istituzioni sommamente inutili, ambigui ambientalisti, sacerdoti saccenti nicchiano pur di non sfiorare l’argomento. Questi pusillanimi assomigliano a don Abbondio e pensano che, non schierandosi, eviteranno guai. Illusi! Non sanno che il loro sistema imperniato sull’ignavia non è garanzia di quieto vivere, tutt’altro! Si accorgeranno presto o tardi che tale remissività di fronte alla prepotenza delle classi dirigenti tosto li ridurrà in uno stato miserando: si ritroveranno affetti da mille patologie, sempre più tartassati (in media un’ora di volo di un aereo chimico costa 12.000 euro!!!) (1), costretti a trascorrere “vacanze” in spiagge immonde, mentre, nell’indifferenza assoluta, sopra la loro testa incroceranno i velivoli della morte. Potranno poi rincasare ed accendere il televisore: quel “vecchio mal vissuto” pronuncerà una melliflua omelia. Stanchi di ascoltare le corbellerie del barbogio con la mitra, potranno anche spegnere l’infernale apparecchio. Eppure sarà bene guardare in faccia quell’ossesso, perché vi potranno intravedere le mostruose fattezze di Hans Peter Kolvenbach, il generale superiore dei Gesuiti, il demone che possiede tutti i “grandi” della terra. È vero: è un individuo intrigante ed infinitamente malvagio, è l’uomo più potente del mondo, ma lo è perché noi, con la nostra viltà ed arrendevolezza, ignorando i veri mandanti di attentati e venefici, gli abbiano consentito di tiranneggiare l’umanità. (2)

Agiamo ora, subito, senza tentennamenti e priviamolo per sempre del suo ignobile potere.


(1) Un gentile utente del forum di sciechimiche.org ha calcolato empiricamente quanto può costare l’operazione “scie letali” nel Nord est dell’Italia. In media, stando alle fonti dell’aeronautica militare, un volo implica l’esborso di 12.000 euro l’ora: moltiplicato per almeno otto ore di attività, si arriva a 96.000 euro. Questa cifra va ulteriormente moltiplicata per 120, il numero dei velivoli impegnati (si tratta di una stima prudenziale): il risultato è pari ad 11 milioni di euro al giorno!!! Una cifra astronomica! In un anno quanto si spende? Si provi a calcolarlo!

(2) Vedi D. Icke, Chi è il vero padrone degli Stati Uniti, della Gran Bretagna, del Canada e di molto altro ancora in www.cospirazione.net

domenica 17 settembre 2006

Bario ed alluminio nelle analisi della MineralTest

Elevati valori di bario ed alluminio sono stati evidenziati nelle analisi commissionate da privati alla Mineral Test di Civitanova Marche (MC).


Analisi Ortensia


Analisi Neve e Acqua

Analisi Polvere


Il rapporto...

Abbiamo ricevuto alcuni documenti relativi ad analisi compiute da un ente ufficiale circa tre mesi fa e consegnate il 12-06-2006. Nel documento di relazione conclusiva si afferma che i valori relativi ad alluminio e bario, rientrano nella norma e che quindi non destano preoccupazione. E' per tale motivo che il committente delle analisi (che vuole rimanere anonimo), si era fidato ed i documenti erano rimasti chiusi in un cassetto, sino a quando non li ha sottoposti alla nostra attenzione.

A noi non pare assolutamente che il quantitativo di bario ed alluminio sia regolare, anche perché il bario, allo stato puro, in atmosfera (e quindi nella polvere, nell'acqua piovana e sull'ortensia analizzati) generalmente non è presente. Inoltre, l'alluminio in quella quantità si dovrebbe trovare solo in una fonderia.

Viene da chiedersi per quali motivi un ente ufficiale abbia deliberatamente nascosto la reale pericolosità dei fatti, visto che, considerati gli elementi raccolti, tonnellate di alluminio e bario (radioattivo) vengono effettivamente irrorate in atmosfera, così come d'altro canto confermato, dallo scienziato canadese
Neil Finley e dal più importante ricercatore sul fenomeno "Scie Chimiche", Clifford Carnicom.

La prova: le scie chimiche contengono composti dannosi

Scie chimiche usate in AfghanistanScritto da Amy Worthington per "The Observer". (Traduzione di STRAKER)

La prossima volta in cui vedrete fuoriuscire sostanze chimiche dai tankers, sino a deturpare un cielo blu con un'opacità fluorescente tossica, pensate al BARIO. Esistono le prove che vi stiamo letteralmente nuotando dentro.

Eccovi il resoconto di alcuni fatti in relazione ad una micidiale sostanza che possiamo ingerire con il cibo, bere con l'acqua potabile e respirare in grande quantità.

Il più importante ricercatore sulle chemtrails, Clifford Carnicom, ha completato una serie di rapporti impressionanti che dimostrano che la nostra atmosfera è attualmente satura dei residui di bario, come conseguenza delle manipolazioni meteorologiche per opera dei militari. La presenza dei sali alcalini metallici nei campioni di pioggia, raccolti in tutti gli Stati Uniti, indica che il pH atmosferico si sta modificando velocemente -- molto probabilmente a causa del bario.

Analisi in Italia: bario ed alluminio in quantità inquietanti - Clicca l'immagine per allargareIl bario facilita i progetti di modifica del clima, perché può generare la formazione di nubi ad umidità estremamente bassa, laddove le nubi naturali non possono formarsi. L'ossido di bario (un sale) è un disseccante e può essere usato dai militari per deumidificare le nubi ed impedire così le precipitazioni. La vostra pelle, le membrane del muco ed i vostri occhi sono stati molto asciutti ultimamente?

Il bario si presenta in natura sotto due forme: carbonato di bario e solfati di bario primari. Entrambi questi composti metallici vengono quindi estratti. Molti residui di bario possono essere sviluppati in un qualsiasi laboratorio chimico. Tra essi possiamo avere il titanato di bario, una combinazione del bario, del titanio e dell'ossigeno. Il bario radioattivo è un residuo della fissione dell'uranio prodotto quando il nucleo di un atomo U-235 viene colpito da un neutrone.

Sappiamo che i militari statunitensi stanno diffondendo in atmosfera, da anni, per mezzo di velivoli appositi, differenti composti di bario. L'università dell'Alaska ha diffuso il bario nello spazio per studiare le linee del campo magnetico della terra. I militari hanno usato i sali di bario nei cieli di territori nemici, come Libia, Panama, Afghanistan ed Iraq, al fine di cagionare malesseri nella popolazione. Un rapporto recente della base dell'aeronautica di Wright-Patterson conferma che l'aviazione militare sta spruzzando il titanato di bario attraverso tutti gli Stati Uniti ed in Europa per facilitare gli studi avanzati sulle trasmissioni radar (vedi H.A.A.R.P.).

I manuali chimici dichiarano che il bario è altamente tossico per gli esseri umani. I livelli ufficialmente considerati “sicuri" di bario nell'ambiente sono abbastanza bassi, sull'ordine di 1-2 parti per milione. L'agenzia per il monitoraggio delle sostanze tossiche ed il pubblico dipartimento della salute avvertono che gli esseri umani che ingeriscono livelli elevati di bario possono sviluppare problemi con il cuore, lo stomaco, il fegato, i reni, la milza ed altri organi. Inoltre, il dipartimento della salute, conferma che l'inevitabile ingestione degli elevati livelli di bario presenti nelle acque potabili, può causare:

- Difficoltà nella respirazione
- Cambiamenti nel ritmo cardiaco
- Aumento della pressione sanguigna
- Irritazione dello stomaco e dell'intestino
- Aumento di volume del cervello
- Debolezza muscolare
- Dolori articolari

I sali solubili di bario possono stimolare tutti i muscoli del corpo, producendo contrazioni involontarie dei muscoli scheletrici e provocando spasmi nei muscoli lisci dei vasi sanguigni, dei bronchi, dello stomaco e dell' intestino.

Questi sali possono aumentare radicalmente la frequenza del battito cardiaco: una situazione potenzialmente mortale per gli anziani e con incidenza progressivamente cronica. Nelle dosi tossiche, i sali di bario, possono portare ad alti livelli di pressione sanguigna, crisi allargiche, attacchi d'asma, sensazione di bruciore allo stomaco, nausea, vomito e convulsioni. Una direttiva sanitaria raccomanda che il bario sia mantenuto a bassi livelli nei bambini. Roba da spruzzare sopra la popolazione civile delle nostre nazioni, non è vero?

Quando il bario reagisce con acqua per formare idrossido di bario, come nell'atmosfera umida, si sprigiona molto calore. Ciò potrebbe spiegare perché nei giorni di intensa attività di aerosol, la gente lamenta un caldo anomalo, come se fosse generato da un forno a microonde. Se i nostri governi benevoli realmente si preoccupassero per il riscaldamento globale, spruzzerebbero l'atmosfera con residui termogeni? Il progetto segreto "SCIE CHIMICHE", attuato dai governi mondiali, sta scientemente incrementando l'effetto serra per perpetuare la crisi a livello globale.

Una difficile domanda non ha acora trovato una risposta: i militari osano spargere bario radioattivo?? In caso affermativo, non sarebbe certo la prima volta in cui i nostri esecutivi hanno esposto deliberatamente le sfortunate popolazioni a sostanze radioattive che, negli anni, hanno cagionato gravi patologie (Alzheimer, Parkinson), nascite di bambini malformati e migliaia di decessi.


For more information go to http://www.carnicom.com/contrails.htm. Click on “A Case for Testing” and the other barium-related reports available at this web site.

http://proliberty.com/observer/20001112.htm

venerdì 15 settembre 2006

La testimonianza di un "ex scettico"

Pubblico quella che, a mio parere, è un'importante testimonianza, non solo per la sua efficacia nell'esposizione, ma anche perché esprime in modo obiettivo e puntuale, il punto di vista di un "ex scettico" in relazione al fenomeno delle scie chimiche. L'utente del forum risponde quindi alle affermazioni relative ai suoi interventi in merito alle chemtrails.

Sono, grosso modo, le obiezioni che ho rivolto agli attivisti chemtrail quando è apparsa la discussione sul forum. All'inizio non solo dubitavo delle tesi che io stesso riporto in prima persona oggi, ma minacciavo più o meno velatamente, di sporgere denuncia contro anonimi per “procurato allarme”. Che come saprai è reato penalmente perseguibile. Ho poi condotto due mesi di ricerche su internet e sul territorio italiano. Ne ho tratto le seguenti conclusioni:

1- L'operazione è in atto da anni. Ha una estensione pressoché totale, ovvero riguarda tutti i paesi membri della NATO .

2- Non c'è alcun bisogno di operare occultamente poiché il livello di attenzione delle varie popolazioni soggette ad irrorazione è come al solito basso o inesistente.

3- Io stesso, reputandomi persona accorta e pignola, ho reagito in un primo momento con sdegno e incredulità e per settimane ho osteggiato apertamente e attivamente l'opera di divulgazione degli attivisti chemtrail.

4- Ciò che mi ha fatto ricredere sono state l'interpellanza di un parlamentare della Repubblica Italiana; le numerose e circostanziate interpellanze nel Parlamento Europeo ad opera dei Verdi; le interpellanze dei consiglieri comunali di Rifondazione comunista rivolte alla Regione Sardegna; la pubblicazione di documenti governativi ufficiali statunitensi che riportavano l'esistenza dell'operazione chemtrails in atto; la vastissima documentazione fotografica disponibile in rete in più di 50 paesi diversi, pubblicata da serie organizzazioni non governative, per lo più scollegate tra loro. Mi hanno persuaso inoltre la pubblica denuncia effettuata dagli attivisti chemtrails alla Procura della Repubblica di Milano ed al gruppo specializzato dei Carabinieri per la tutela dell'ambiente. (Secondo tali attivisti, i “verbali” di queste denunce sono depositati sia presso tali organi dello Stato sia nelle mani di accorti giornalisti della Redazione di Report.

5- In particolare è forse possibile chiarire alcune perplessità riportate da coloro che approcciano questa questione per la prima volta: le contrails o scie di condensazione sono un fenomeno artificiale indotto dalla condensazione delle molecole di acqua e altre sostanze di scarico delle turbine aviogetto in determinate circostanze (ma anche di motori ad elica). In particolare, ho riscontrato che tecnici preparati e qualificati affermano che dette contrails possono prodursi normalmente sopra gli 8.000 m, con un elevato tasso di umidità e ad una temperatura prossima ai -50° C. Empiricamente, ma concretamente, un velivolo che sfreccia a 8.000 metri di quota appare da terra come un puntino pressoché indistinto che si lascia alle spalle, lentamente, una sottile scia di condensazione che dopo qualche decina di minuti, svanisce completamente. In casi rarissimi, permane per alcune ore, rimanendo di larghezza pressoché costante. Una chemtrail, invece, viene rilasciata da un velivolo ben distinguibile nelle sue parti costitutive ad occhio nudo, senza bisogno di interpolazioni ottiche o zoom. Rilascia una sostanza non meglio precisata sotto forma di scia che permane per decine di ore allargandosi sempre più, sino a divenire una vera e propria foschia. Ho osservato a lungo tali fenomeni da terra e, seppur sbalordito e assai contrariato, ho dovuto ricredermi e sopportare una “realtà” che onestamente avrei preferito rimanesse nell'ambito della fantascienza.

6- Le mie perplessità permangono sia sui moventi sia sulla reale composizione chimica di tali areosol. Non ho alcuna competenza tecnica per produrre una simile interpretazione scientifica e non accetto le valutazioni degli attivisti chemtrails perché non mi sembrano sufficientemente cisrcostanziate. Tuttavia mi reputo sufficientemente sobrio e lucido per constatare che tali anomalie non possono in alcun modo essere spiegate con disquisizioni analitiche sulle rotte degli aviogetti commerciali e sui loro “nodi di scambio”. Inoltre posseggo un archivio di circa 200.000 diapositive 35mm raccolte in anni di attività professionale. Il cielo incidentalmente fotografato negli anni passati non ha nulla che vedere con ciò che posso fotografare oggi in un qualunque giorno della settimana, di un qualunque mese. Attualmente i cieli sono costantemente “velati” da una strana patina biancastra o dalle suddette chemtrails che, in anni di riprese fotografiche, non sono mai state presenti per interi mesi 24 ore su 24, come avviene oggi. Ma sicuramente anche voi sarete in possesso di materiali fotografici amatoriali d'archivio per fare raffronti autonomi e personali.

Non indugio in elaborate teorie sulle finalità di tali attività e mi preme segnalare che il modo di presentare una notizia é alle volte decisivo nel dare credibilità ad una tesi o ad una supposizione. Sicuramente le tecniche divulgative adoperate nell'ambito della discussione “scie chimiche” sul forum, non sono state impeccabili. Ma, a fronte della gravità di ciò che si andava dicendo, sono stati ben più gravi la mia superficialità analitica ed il mio pressappochismo. Invito tutti a non commettere i miei medesimi errori nel giudicare superficialmente ciò che apparentemente sembra inverosimile o grottesco.

giovedì 14 settembre 2006

Risultati delle analisi dell’acqua condotte in California

L’agronoma californiana, Rosalind Peterson, ha recentemente divulgato i risultati delle analisi condotte in California (contea di Mendocino ed altre contee) sull’acqua potabile. Intervistata all’interno del reportage prodotto dala rete NBC, Toxic sky?, la studiosa, in prima linea per sensibilizzare l’opinione pubblica sul problema delle scie velenose, ha riferito che le analisi, commissionate dall’E.P.A. e dallo Stato della California, oltre a permettere di rintracciare la presenza di erbicidi e di pesticidi da collegare all’uso di tali sostanze in agricoltura, hanno consentito di individuare bario, piombo, ferro, alluminio in misura di gran lunga superiore ai livelli ammessi dalla normativa in vigore in California per l’acqua potabile.

Gli esami del 1999, oltre che evidenziare un'elevata ed anomala elettroconducibilità dell'acqua, danno i seguenti valori espressi in parti per milione in ordine ai metalli diffusi dalle aviocisterne: bario 54, alluminio 64. Da un confronto tra i livelli di tali elementi chimici nel periodo antecedente al 1991 e gli anni intercorrenti tra il 1991 ed il 2006, emerge che la presenza di questi metalli nell’acqua in concentrazioni così elevate è un fatto nuovo ed allarmante.

Sarà istruttivo comparare l’esito degli esami californiani con i risultati delle analisi compiute in Italia su campioni d’acqua, neve e polvere: non appena gli esperti da noi contattati ci faranno pervenire la loro relazione circa i dati in nostro possesso, sarà possibile esprimersi con un buon margine di sicurezza a proposito della correlazione tra inquinamento dell’ambiente e l’operazione “scie chimiche”.


Fonte: California Skywatch

mercoledì 13 settembre 2006

Filtri dell'aria condizionata rivelano fibre polimeriche

Dal 1995 al 2004, l'incidenza delle morti legate a malattie respiratorie di vario genere (in soggetti non fumatori) si è decuplicata.

Mentre gli scienziati si interrogano sulle cause di questo spaventoso incremento e mentre le autorità (appoggiate dai media) addossano interamente la responsabilità al traffico automobilistico ed agli impianti di riscaldamento domestico, non si rivela invece alla popolazione che tonnellate di microparticelle altamente tossiche (tra queste sono state evidenziati elementi chimici quali il bario, il quarzo e l'alluminio), vengono rilasciate ogni giorno da velivoli cisterna operanti in quasi tutto il globo, ivi compresa l'Italia.

Sembrano affermazioni senza fondamento, ma non è così. Analisi di laboratorio compiute anche nel nostro paese, lo confermano!

Se siete ancora scettici e pensate che si tratti di puro allarmismo, date un'occhiata al filtro del vostro condizionatore d'aria e vi renderete conto con i vostri occhi, della presenza di strane fibre che ricoprono l'intera superficie degli "HEPA filters". Queste fibre polimeriche non hanno raffronti con materiali conosciuti. Esse sono la prova provata che i tankers coinvolti nella micidiale operazione "SCIE CHIMICHE", non sono il frutto di fantasie cospirazioniste, ma la cruda realtà. Una realtà che, pervicacemente, si tende a nascondere. Una realtà che uccide!

San Francisco Chronicle death notice archives
Year - Death Notice Totals

1995 -> 191
1996 -> 134
1997 -> 105
1998 -> 98
1999 -> 144
2000 -> 196
2001 -> 1680
2002 -> 1734
2003 -> 1728
2004 -> 2000

HEPA Filter in residential service (indoor) for approximately 3 weeks.
HEPA Filter in residential service (indoor) for approximately 6 weeks.

New HEPA Filter for comparison

Magnification 200x Fibers and Crystal-Powder Form Collected from Ionizing Air Filter

Fonte: Clifford Carnicom.

martedì 12 settembre 2006

Cenni su alcuni aspetti biologici ed ecologici legati alle scie chimiche

Alcuni spocchiosi personaggi affermano che il fenomeno “scie chimiche”, che comunque negano in toto ed in modo aprioristico, pur vantandosi di usare il metodo scientifico, non può essere correlato ad aspetti biologici, ossia alla diffusione di malattie causate da agenti patogeni. In primo luogo questi idiots savants, che a volte osano pure esibire lauree in biologia (fossi in loro fingerei almeno di essere soltanto una matricola per evitare colossali gaffes), ignorano che certi virus e batteri proliferano in specifiche condizioni ambientali, di solito collegate a particolari parametri di umidità e temperatura. Inoltre costoro non sanno che alcuni microorganismi vivono in strati più o meno alti dell’atmosfera da dove possono essere trasportati in altri habitat insieme con le sostanze di ricaduta.

La spregevole operazione “scie chimiche” è volta, tra le altre cose, come dimostrato in modo inoppugnabile, a determinare situazioni biologiche e climatiche innaturali ed estreme (decremento delle popolazioni di specie animali utili, siccità, diminuzione delle precipitazioni…), a creare ecosistemi malsani e poveri di predatori, in cui è più facile che certi microorganismi o specie nocive si sviluppino. Si pensi, ad esempio, a quelle aree occupate da acque putride e stagnanti, ambienti ideali per la riproduzione di zanzare, ditteri talora vettori di agenti patogeni, come nel caso della zanzara anofele, il cui ruolo nella diffusione del plasmodium, protozoo all’origine della malaria, è arcinoto.

La diminuzione di uccelli insettivori, a causa del massiccio impiego di prodotti chimici in agricoltura, si è purtroppo ulteriormente aggravata per via dello spargimento di sostanze che sono dannose senza dubbio per gli uomini, ma anche per gli animali e le piante i cui biomi, sebbene spesso lontani dalle più inquinate aree urbane, risultano dalla metà degli anni ’90 circa, avvelenati dal bario, dall’alluminio e da altri elementi, laddove un tempo certe plaghe erano quasi incontaminate. (1) Non è un caso se in regioni poco antropizzate, per lo più collinari e montane, in base alle analisi condotte, sono stati registrati valori abnormi ed inattesi di bario ed alluminio, valori che semmai sono compatibili con zone industrializzate dove si trovano impianti metallurgici e chimici o discariche per lo stoccaggio di rifiuti delle lavorazioni. (2) Siamo in presenza di un disastro ambientale catalizzato dall’operazione "scie velenose": parchi nazionali e regionali, riserve naturali, aree “protette” non sono risparmiate sicché, come dimostrato dall’agronoma californiana Rosalind Peterson, la vegetazione si indebolisce, diventando vulnerabile all’attacco di parassiti. Anche i quotidiani di regime, quegli scartafacci pieni di menzogne e di sciocchezze, hanno dovuto ammettere che il manto forestale europeo e nordamericano è depauperato e compromesso. Tra l’altro, la copiosa irrorazione provoca l’inquinamento delle sorgenti e delle falde acquifere: chiunque si rechi in montagna può constatare de visu l’ininterrotto andirivieni di velivoli chimici intenti a rilasciare veleni che, ricadendo al suolo, penetrano nell’humus e negli strati freatici cui si attinge per approvvigionarsi di acque minerali. L’avvelenamento delle acque sorgive è una delle azioni più criminali che siano mai state concepite ed attuate: chi la ignora e non interviene si assume una responsabilità che grida vendetta al cospetto di Dio.

Vorrei infine accennare alla presunta diffusione diretta di virus e batteri attraverso le scie: è probabile che siano distribuiti microorganismi uccisi o sostanze prodotte dai microorganismi stessi (tossine o antigeni proteici di superficie) in una sorta di vaccinazione, i cui effetti, alla luce delle recenti acquisizioni in ordine alla pericolosità per la salute di questa profilassi (?) di cui oggigiorno si abusa, sono probabilmente deleteri. I rapporti ufficiali in nostro possesso, ad esempio quello divulgato dall’Idaho Observer, citano virus, batteri e vaccini senza, però, specificare se siano ceppi completamente inattivati o no, se siano stati modificati geneticamente, se i vaccini siano monovalenti, polivalenti o misti. È per questo motivo che esortiamo microbiologi e biologi a mettersi in contatto con noi per collaborare in studi che possano fornire utili elementi per comprendere appieno l’entità del fenomeno.


(1) Tra le specie dell’avifauna in allarmante diminuzione ricordo l’albanella reale, l’allocco, l’aquila reale, l’averla, il balestruccio, la balia nera, la ballerina gialla, la calandrella, la cappellaccia, il cardellino, la cinciallegra, la civetta, la cornacchia grigia, il corvo imperiale, il falco pecchiaiolo, il gheppio, il gufo comune, il gufo reale, il migliarino di palude, la monachella, il nibbio reale, l’ortolano, il falco pellegrino, il picchio nero, la pispola, il rondone alpino, il saltimpalo, la tordela, il tordo bottaccio. L’elenco è lungo ma incompleto.

(2) Si vedano le analisi dei cui risultati si darà conto, non appena saranno state esaminate dagli esperti contattati.


Fonti:
Enciclopedia delle scienze, Milano, 2005, sotto le voci vaccinazione e virus
H. Heath, Scie chimiche: un rapporto ufficiale ammette l’irrorazione, 2006
Scienze naturali a cura di M. Tozzi, Milano, 2005, s.v. bacteriophyta
Zret, La battaglia di Rosalind Peterson, 2006

lunedì 11 settembre 2006

Diffondere la conoscenza sulle chemtrails oltre il web

Cliché per Volantino o biglietto da visita

Ho preparato un cliché utilizzabile per realizzare volantini o bigliettini.

Come già consigliato, fate riferimento a
questo sito
per la realizzazione e stampa a basso costo del materiale di divulgazione.

Link al file in formato pdf

domenica 10 settembre 2006

Mappe satellitari AERONET manipolate ad arte

Oggi, 10 settembre, l'attività dei tankers si è mostrata molto intensa, sin dalle prime ore del mattino. Caso vuole, però, che l'area nord interessata dalle intense irrorazioni, è rimasta censurata sino al tardo pomeriggio, allorquando ormai i velivoli militari erano rientrati alle rispettive basi (notare che la foto è composta da due sezioni, riprese in tempi diversi).

Risultato: sembra che non abbiano volato.

Se tanto mi da tanto, visto che è la seconda volta che accade in pochi giorni, non vorrei che quelli della N.A.S.A. si fossero fatti furbi, premunendosi opportunamente per contrastare i nostri reports.

AERONET_Rome_Tor_Vergata - Date: 2006/253 - 09/10
True color - Satellite: Terra
Mappa satellitare alterata

Padova 4 ottobre 2006: convegno sulle SCIE CHIMICHE

MERCOLEDI’ 4 OTTOBRE 2006 alle 21:00
nella sala Teatro Falcone-Borsellino in Via Roma 40 a Limena (PD)
Cause ed Effetti delle SCIE CHIMICHE

::-> Scarica il depliant in formato PDF

..............................................................................

Programma della serata

Ore 21:15
Proiezione documentario sulle scie chimiche.
Ore 21:30
Inizio delle relazioni e a seguire dibattito con il pubblico.

RELATORI

TOM BOSCO:
Giornalista, direttore della rivista NEXUS e pilota commerciale;

Dott. FAUSTO VERONESE:
Medico radiologo dell’ospedale di Camposampiero (PD);

Dott. GIOVANNI PECCARISIO:
Maestro Waldorf laureatosi alla Libera Università della Scienza e dello Spirito di Dornach in Svizzera.

MODERATORE

MARCELLO PAMIO:
Responsabile della casa editrice Il Nuovo Mondo e del sito: www.disinformazione.it

Scie nell'Oltrepo pavese (testimonianza di Agreen)

Pubblichiamo la testimonianza di una gentile utente del forum di www.sciechimiche.org Vale più di tante analisi, di tante disquisizioni accademiche e fuorvianti su quote, tipi di velivoli, corridoi aerei, carburanti, dissertazioni oziose che lasciamo agli oziosi dell'MD-80 e sodali.

Vorrei raccontare la mia esperienza, ma soprattutto la mia rabbia. Conosco le scie chimiche dall'estate del 2003, quando ho visto morire tanta vegetazione e tanti animali intorno a me. Ancora adesso, nel bosco, c'è una grande macchia marrone che si vede anche da lontano. Qui dicono che è una malattia dei pini ad averli uccisi, peccato solo che le malattie arrivino sempre quando ci sono le condizioni adatte. Nel 2004 e nel 2005, le scie si sono viste pochissimo, ma quest'anno ci hanno letteralmente ricoperti. Nel mese di maggio ho fotografato le scie in formazione, quando ancora si poteva vedere qualche spazio azzurro e le foto somigliano a tante altre che ho potuto vedere in questo ed in altri siti.

Da più di tre mesi non si vede più il sole. La mattina, appena sveglia, noto che il cielo è già tutto bianco, fa molto caldo e l'aria è opprimente. A volte, in contrasto con alcune "nuvole" molto bianche, il resto del cielo sembra azzurro, ma, a guardare attentamente, è solo grigio azzurrino e la quantità di luce che entra in casa è molto scarsa. Ma la maggior parte delle volte, le nuvole sono scure, a volte diventano minacciose e sembra che debba venir giù il finimondo: lampi, tuoni e vento fortissimo, ma non succede mai niente, al massimo poche gocce d'acqua. In compenso, una sera ho ricevuto una scarica elettrica sulla casa; uno dei miei cani, che era disteso sul pavimento, ha fatto un salto e il televisore si è spento con gran rumore.

Naturalmente, niente sole e niente vitamina D; insomma nessuno si sente molto bene e sembra di vivere su uno strano pianeta. Avendo interesse per gli animali e per l'ambiente in generale, abitando in campagna, so perfettamente quando l'ambiente che mi circonda è sano. In questo momento non lo è. Sono spariti molti insetti che abitualmente popolavano questa zona ed anche molti animali superiori. In quest'ultimo anno, sono riuscita a vedere un solo scoiattolo e tanti uccelli sono letteralmente spariti. Gli ultimi sono stati i corvidi (gazze, cornacchie grige e via discorrendo).
La conferma sulla sparizione di molte specie in questa zona, mi è arrivata da un rapporto della pubblicazione "La nuova ecologia" che, però, attribuisce il fenomeno all'uso di prodotti chimici nelle campagne. Il punto è che da sempre, in questa zona, si adoperano prodotti chimici ed i vigneti vengono addirittura irrorati, in alcune zone, con elicotteri che lanciano dall'alto una miscela micidiale che contiene anche piombo. Il bosco, fino a tre anni fa, era pieno di vita; adesso c'è un silenzio innaturale. C'erano sempre tante lucciole, ma quest'anno sono venute a morire in casa, si attaccavano alla pelle ed ai vestiti ed è stato molto penoso. Il mio prato ha perennemente il colore del fieno, nonostante io lo innaffi continuamente. E' evidente che c'è qualcosa che brucia la vegetazione, indipendentemente dalla siccità che in estate si ripresenta, puntualmente, da molti anni. Questo non è normale e lo sanno tutti quelli che osservano veramente l'ambiente, oltre che nominarlo.

Quello che mi fa arrabbiare moltissimo è il silenzio di "quelli che dovrebbero difendere l'ambiente". Come fanno a restare in silenzio di fronte a questo olocausto così imponente? Scusatemi per questa digressione che potrebbe sembrare non pertinente, ma credo che proprio l'indottrinamento che viene fatto in certi ambienti e che riduce, alla fine, tutti a dire le stesse cose, senza spirito critico e senza ricerche personali, spinge le persone a non guardarsi mai intorno, al di fuori dei binari già tracciati da altri. Per ora spargo la voce il più possibile e mi arrabbio anche, moltissimo.

PS: Questo è il cielo di mezzogiorno sopra di me, ripreso il 6 c.m e sembra il cielo di mezzanotte...

Iperrealismo addio

Sarebbe stato stimolante dedicare un testo solo al Fotorealismo, ma maiora premunt: urgono problemi più importanti.

L’Iperrealismo è una corrente artistica affermatasi nella seconda metà degli anni ’70 del XX secolo, soprattutto negli Stati Uniti ed in Gran Bretagna e contraddistinta da una raffigurazione straniante della realtà, per mezzo di una riproduzione analitica e fredda. Gli artisti dell’Iperrealismo, vituperati da critici d’arte ottusi, perché scambiati per passivi riproduttori delle cose, sono, invece, i rappresentanti di un’arte figurativa in cui il realismo estremo sfocia nell’astrazione.
Di solito gli artisti dello sharp focus realism mediano la raffigurazione di scenari, per lo più urbani, con l’uso di fotografie e di diapositive per dare rilievo ai valori cromatici, ma soprattutto per accentuare la luce affilata che ritaglia i contorni degli oggetti, conferendo all’immagine un’enfasi superrealista. “Mai i quadri realistici furono così poco realistici”, osserva Peter Sager, mai gli aspetti fotocromatici furono così esaltati. Si ammirino, in particolar modo, le opere di Ben Schonzeit, Richard Estes, Don Eddy, Ralph Goings, John Salt… solo per citare alcuni pittori nelle cui tele i toni e le ombre si accendono di riflessi taglienti come schegge. “Gli oggetti, nei loro quadri, mostrano le forme percettive: cambiamento dell’intensità luminosa, della profondità, frammento e blow up. Viene dunque mostrato con quali condizioni e cambiamenti ottici, qualcosa appare come “oggettivo”, “concreto” e si dimostra “reale”. (1)

Tuttavia questo paradosso iconico ed ontologico di una realtà irreale non sarebbe stato possibile, senza la qualità timbrica e d’intensificazione della sensorialità percettiva inerente alla luce “californiana”, luce visibile, fino agli anni '70, nelle pellicole e nei telefilms statunitensi, i cui esterni esibivano spesso cieli tersi, turchini, sui quali si stagliavano silhouettes di litorali e di palme. Oggi le pellicole cinematografiche e le produzioni televisive mostrano cieli opachi, biancastri o di un pallido cilestre sfregiato dalle solite cicatrici chimiche. L'atmosfera caliginosa immerge tutto in una deprimente grisaille. È una situazione sconfortante sotto il profilo estetico, ma transeat. Il problema vero è un altro: le chemical trails sono composte da sostanze dannosissime per gli ecosistemi e per gli esseri viventi, sebbene pochissimi siano al corrente della questione ed ancor meno coloro che si adoperano per combattere tale criminale operazione.

In ogni caso oggi l’Iperrealismo non sarebbe possibile.

(1) P. Sager, Le nuove forme del Realismo, Milano, 1976, p. 75


Fonti:

Enciclopedia dell’arte, Milano, 2002, s.v. Iperrealismo
P. Sager, Le nuove forme del Realismo, Milano, 1976

Nota: l'immagine riproduce un'opera ad aerografo di Ralph Goings.

giovedì 7 settembre 2006

"Casaviva" si occupa di scie chimiche

L'interessante rivista Casaviva, nel numero di questo mese, pubblica un articolo breve, ma sostanzialmente corretto nelle informazioni, sul tema delle scie velenose. Il contributo, a firma di Paola Fragnito e di Gigi Capriolo, riporta in modo conciso i contenuti del testo Scie chimiche: un fenomeno inquietante (1), facendo pure riferimento alle interrogazioni parlamentari rimaste purtroppo lettera morta. Il pezzo, intitolato Quelle scie che disegnano il cielo, è corredato da alcune eloquenti fotografie tratte dal fondamentale sito www.sciechimiche.org il cui forum è una fucina di discussioni e contributi utilissimi per la conoscenza del fenomeno.

Qualcosa comincia a muoversi. Auspichiamo che altre pubblicazioni decidano di seguire il lodevole esempio della redazione di Casaviva, per dedicare ad un tema così cruciale lo spazio e l’attenzione che esigono.


(1) Vedi Zret, Scie chimiche: un fenomeno inquietante, 2005

martedì 5 settembre 2006

Scie chimiche e meteorologia

Situazione al 18 Luglio 2006 - Clicca per allargareAbsit iniuria verbis

Si sa che il clima è un fenomeno molto complesso, perché risente dell’influsso di molteplici fattori: la temperatura, l’umidità, la circolazione atmosferica (venti, correnti a getto, moti di convezione), la pressione, la disposizione delle catene montuose, l’altitudine, la latitudine, le correnti marine calde e fredde… Ne consegue che l’indagine sui fenomeni meteorologici a fini predittivi è ardua, dipendendo da un numero considerevole di variabili e dalle relazioni che tra esse intercorrono. Eppure i satelliti, accurati sistemi statistici e le stazioni di rilevamento sempre più sofisticate avevano, negli anni passati, consentito di diramare bollettini meteo piuttosto attendibili e precisi.

Non di meno, da un po’ di tempo a questa parte, qualcosa non quadra: le previsioni meteorologiche, anche quelle a breve termine, risultano quasi sempre approssimative, ma qualche volta totalmente errate. Com’è possibile ciò, nonostante i progressi compiuti dalla meteorologia, grazie ad un affinamento dei metodi di ricerca ed all’ausilio di avveniristiche tecnologie? Ho notato che i bollettini anticipano spesso cielo sereno, semmai con qualche sporadico annuvolamento, ma la giornata si rivela coperta da un’uniforme patina lattiginosa che filtra la luce solare. Non di rado, poi, vengono preannunciate precipitazioni: nonostante ciò, non cade neanche una goccia d’acqua. A volte improvvise e violente grandinate o forti temporali, di pochi minuti, si scatenano, senza che ne sia stato dato il benché minimo preavviso.

È indubbio che le previsioni non considerano un fattore rilevante: l’attività connessa allo spargimento nell’atmosfera di sostanze chimiche, attraverso l’infame operazione “scie velenose”. I meteorologi, che sono stati tenuti all’oscuro delle scie chimiche, sono spiazzati, non riescono a capire da che cosa possano derivare i loro grossolani errori. Temono che il C.I.C.A.P., sempre zelante nella messa alla berlina di cartomanti, astrologi, maghi, sensitivi, li sbeffeggi accusandoli di ciarlataneria.

Gli “esperti”, invece, che sono a conoscenza del problema, per tentare di giustificare varie anomalie, ricorrono ad espressioni improbabili come velature in quota (quale quota?), formazioni di nuvole sottili, scie aeree. Addirittura è stata coniata la locuzione Cirrus aviaticus, ossia cirro generato dalla scia (venefica) di un aviogetto. In realtà, questi ignorantoni bugiardi non sanno che aviaticus, in latino, significa “della nonna”… (Se solo la nonna avesse intuito quanto degeneri sarebbero stati i suoi nipoti li avrebbe bastonati a dovere). Tradotti, questi sintagmi indicano scie mortali persistenti e coltri chimiche che offuscano il cielo. Per edulcorare e censurare, i vari Giuliacci, invece di mostrare le immagini satellitari, come avveniva fino a qualche anno fa, immagini in cui si vedevano i fronti delle perturbazioni in animazione grafica, le aree di bassa e di alta pressione etc., esibiscono ridicoli "cartoni" con nuvolette a guisa di batuffoli di ovatta, soli con faccine sorridenti e paccottiglia simile, adatta comunque ad un pubblico composto per lo più di sottosviluppati.

Interpellati da cittadini impensieriti e sorpresi per via di fenomeni atmosferici eccezionali e strani (arcobaleni chimici, cieli perennemente velati, siccità inconsuete…), i mentorologi nicchiano ed arrabattano qualche risposta raffazzonata, adducendo come causa di tutto il solito fantomatico “effetto serra”.

Bacchetta non facit meteorologum.

lunedì 4 settembre 2006

Morbo di Morgellons (KGW Report)

Strange sickness: Mystery disease horror story

06:53 PM PDT on Thursday, May 18, 2006
By LAURAL PORTER, KGW Staff
http://www.kgw.com/

domenica 3 settembre 2006

Firmate la petizione contro le scie chimiche!

La raccolta delle firme per la PETIZIONE CONTRO LE SCIE CHIMICHE, procede, seppure tra mille difficoltà. Siamo quasi a quota 2000. E' certamente un ottimo risultato, ma voglio comunque esprimere il mio disappunto e la mia disapprovazione nei confronti di tutti coloro che sono stati informati (anche personalmente) su quanto accade sulle loro teste e che sono stati esortati ad aggiungere il loro nome nella pagina della petizione, ma che non lo hanno fatto. Essi non hanno compreso la gravità del fenomeno. Non hanno capito che ne va della loro salute, già forse compromessa dalla continua dispersione in bassa atmosfera di elementi microscopici, tra cui metalli come l'alluminio, minerali quali il quarzo, il radioattivo bario e, molto probabilmente, elementi patogeni di vario tipo.

Allora! Cosa aspettate!? Per un attimo, siate uomini e non zombie! Firmate la petizione. Fermiamoli!


:: STRAKER ::