Vedi anche: "Contrails: un fenomeno raro"
Il presente articolo è una rielaborazione ed un ampliamento di un precedente testo imperniato su una confutazione di una ricerca pubblicata sul sito dell’MD-80. I lettori saranno comprensivi e pazienti se l’articolo è monotono, in quanto vi si ripetono fino alla nausea informazioni inerenti alle quote: questo difetto del testo è tuttavia dovuto alla limitatezza dimostrativa di tutti gli studi, chiunque sia l’estensore, che tentano di negare l’esistenza delle scie chimiche, in cui l’unico argomento addotto è quello relativo all’altitudine in cui incrociano gli aeroplani. Una volta accertato e - come si vedrà nell’ambito dell’articolo, è un’operazione molto facile - che i velivoli chimici volano a quote piuttosto basse, non resta ai negatori dell’evidenza e della realtà più nessun’altra obiezione, perché tale rilievo è l’unico che essi possono muovere. Restano quindi loro solo i sofismi, i paralogismi o, peggio, nel caso di persone in mala fede tra cui non annoveriamo i ricercatori facenti capo al sito dell’MD-80, le calunnie e gli insulti.
Gli esperti del sito MD-80.it hanno dedicato un ampio studio al problema delle scie chimiche per dimostrare che tutte le scie che si vedono nei cieli sono semplici scie di condensazione.
Bisogna rilevare che il testo in esame è già viziato da una petizione di principio, poiché parte dal presupposto che si conosce già quello che, invece, si dovrebbe dimostrare. A prescindere da ciò, la ricerca non avvalora minimamente la tesi enunciata, anzi. Infatti gli autori del testo eludono sempre la questione fondamentale, l’arco di volta della controversia, ossia il problema delle quote: infatti gli studiosi glissano circa la quasi totale impossibilità che le scie si generino ad altitudini medio-basse. Sono costretti perciò, in quei rari casi in cui sfiorano la vexata quaestio, ad affermare che i velivoli ripresi e fotografati e visibili con facilità anche ad occhio nudo, considerata la relativa vicinanza al suolo, in realtà starebbero incrociando più in alto, sebbene misurazioni trigonometriche ed altri mille parametri smentiscano questa loro asserzione. In qualche passaggio, sono costretti ad ammettere che alcune fotografie e certi filmati mostrano aerei a bassa quota con traiettorie del tutto anomale, ma, in tale frangente, asseriscono che la documentazione è di provenienza dubbia (?) oppure che sono istantanee e video falsi, manipolati. Questo modus operandi è scorretto. Quando non si sa più come confutare le affermazioni dell’avversario, si contesta la validità e l’autenticità delle prove addotte: non solo foto e filmati, ma anche i risultati di analisi di laboratorio certificate da vari enti.
Vediamo come stabilire con precisione le quote dei velivoli: tutti noi sappiamo che le nubi che si formano in atmosfera (quelle naturali) hanno caratteristiche, forme e quote ben note. Gli strato cumuli, ad esempio, si formano attorno ai 2.000 metri, i cumuli intorno ai 1.000 metri, i cirrostrati o cirro cumuli, intorno ai 6.000 metri. Su questo nessuno può obiettare. Sono dati consolidati e non confutabili.
Dalle verifiche compiute, visionando i filmati girati in quasi tutto il mondo, si è potuto accertare che i KC-135, KC-10 DC-9 ed MD-80 modificati etc., percorrono anche corridoi aerei poco al di sotto degli strato cumuli (in alcuni casi vi passano attraverso, pare, per inseminarli generalmente di bario). Di solito le aviocisterne volano a quote comprese tra i 1.800 ed i 3.000 metri, talora incrociano a rotte di altitudine superiore, ma difficilmente oltre i 4-6000 metri. Si sapeva, ma questa è la dimostrazione. Basta osservare le migliaia tra foto e filmati disponibili in rete.
Riprendiamo in esame, dopo questo necessario excursus sul tema delle quote, il testo leggibile sul sito dell’MD-80. La ricerca fornisce delle informazioni in merito alla meteorologia, su cui nessuno potrebbe eccepire, essendo tra l’altro quelle già riportate in tutti i siti che spiegano la differenza tra scie di condensazione e scie chimiche.
Così possiamo leggere: “Il vapore acqueo, pur essendo più leggero dell'aria, si trova solo negli strati più bassi dell'atmosfera poiché salendo condensa, per poi ricadere sulla superficie del pianeta sotto forma di acqua allo stato liquido o solido”.
Questo è un accenno al ciclo dell’acqua che è ben noto. La spiegazione del ciclo e dei principali fenomeni atmosferici è nelle righe seguenti.
“Lo strato più basso, a contatto con la superficie terrestre, si chiama troposfera, e si estende per un'altezza variabile da circa 8.000 metri sulla verticale dei poli, fino a 20.000 metri sulla verticale dell'equatore. Caratteristica della troposfera è la diminuzione di temperatura che accade in modo più o meno uniforme dalla superficie terrestre fino alle quote sopra citate. La troposfera è una massa d'aria di forma ovale che circonda la Terra, contenuta da una sottile superficie chiamata tropopausa, lungo la quale la temperatura dell'aria cessa di diminuire dopo aver raggiunto il valore medio di -56,5°C e si mantiene pressoché costante per buona parte dello strato superiore chiamato stratosfera.
Le nubi e le nebbie sono masse di piccolissime goccioline d'acqua (o di aghetti di ghiaccio se la temperatura è sotto lo zero termico), che si formano per condensazione o per sublimazione del vapore acqueo presente nell'aria. La condensazione dà alternativamente luogo a nebbie o a nubi, secondo che il fenomeno si manifesta al livello del suolo oppure ad una certa quota sopra di esso. Ogni gocciolina si forma intorno ad un nucleo solido, detto nucleo di condensazione, che può essere un granello di polvere, di carbone proveniente da una combustione o un piccolo cristallo di sale sulla superficie del mare, ma che deve comunque essere presente, altrimenti la condensazione non può aver luogo.
Se una massa d'aria povera di nuclei diventa satura senza che in essa possa aver luogo la condensazione, si dice che è sovrasatura. Al contrario, se i nuclei di condensazione sono molto numerosi, il valore minimo dell'umidità relativa necessaria perché abbia luogo la condensazione può scendere anche al 75%. Le goccioline e i cristalli che formano le nubi hanno dimensioni piccolissime, dell'ordine del centesimo, o al più del decimo di millimetro e perciò riescono a "galleggiare" nell'aria, ad essere respinti verso l'alto dalle correnti ascendenti oppure a rievaporare o a sublimare scendendo a temperature maggiori. Essi cadono al suolo sotto forma di precipitazioni, quando, per aggregazione, raggiungono dimensioni e peso che non permettono più il loro sostentamento.
Le nuvole vengono sostenute nell'atmosfera dai movimenti verticali dell'aria, si trasformano continuamente e si presentano in una lunga serie di forme e dimensioni.Le quattro principali sono i cirri, i cumuli, gli strati e i nembi”.
Fin qui si può soltanto concordare. Lo studio quindi si inoltra nella dissertazione sulle scie, che sono illustrate nel modo seguente.
“Si tratta di nuvole a forma di linee che sono prodotte dalle emissioni vaporose emesse dai motori degli aerei, sia a pistoni sia a reazione, che operano ad alta quota o comunque ad una quota nel quale la temperatura e la conformazione dell'aria, dell'umidità e della temperatura, ne favorisce lo sviluppo spontaneo.I primi seri studi sulle scie di condensazione avvennero nel 1920 e si intensificarono negli anni a seguire durante la seconda guerra mondiale. Dal punto di vista strategico, infatti, le contrails (nome tecnico che identifica le scie di condensazione) erano un aspetto altamente negativo che vanificava totalmente l'effetto sorpresa derivante dalla guerra aerea.
I bombardieri ad alta quota venivano avvistati con grande anticipo proprio a causa delle scie di vapore prodotte dai loro motori. Questo problema, fonte di numerosissimi studi, non è mai stato risolto, dal momento che esso scaturisce da un evento fisico naturale dei gas caldi e della combustione cui non è possibile far fronte in alcun modo. Le scie sono composte prevalentemente da acqua sotto forma di minuscoli cristalli di ghiaccio. Il motore (parliamo di quello a reazione, il più usato) emette durante il suo funzionamento un grande quantità di vapore acqueo nell’aria circostante. Questo vapore d’acqua è prodotto durante la combustione del carburante. Vengono anche emesse dal motore particelle minuscole (aerosol), che formano una superficie sulla quale possono formarsi le piccole gocce d'acqua. Si tratta comunque di una dose minima. Le contrails si formano quando queste gocce d'acqua gelano all'istante (per gelare all’istante la temperatura dovrà essere molto bassa, qual è quella delle quote alte!) formando una lunga scia formata da aghi di ghiaccio. Un altro fattore che influisce sulla formazione delle scie è l'umidità atmosferica. Se c'è poca umidità, le scie evaporano rapidamente; queste si chiamano scie di corta durata. Se c'è molta umidità, la scia continuerà a crescere: queste si chiamano scie persistenti. Queste ultime possono resistere per parecchie ore e possono crescere notevolmente in larghezza ed altezza. Possono anche espandersi notevolmente per effetto dei venti alla quota di volo e, quando succede, queste scie divengono in seguito impossibili da distinguere da un cirro naturale”.
Questo non è assolutamente vero: infatti, grazie a numerosi filmati ed istantanee, si può notare che i cirri non naturali, una volta generati dalle famigerate scie di cui sono una graduale trasformazione, fluttuano a quote inferiori a quelle in cui si scorgono nuvole normali come i cirrocumuli. Orbene, i cirri sono le nubi che si trovano a maggior altezza, generalmente tra gli 8.000 ed i 12.000 metri, mentre i cirrocumuli aleggiano, nella fascia temperata, all’incirca, tra i 5000 ed i 7000 metri di quota. Com’è possibile quindi che dei cirri, come si evince dalle immagini, siano sempre e comunque più bassi dei cirrocumuli? Le ipotesi sono due: o i fenomeni naturali sono, da una quindicina d’anni, regolati da leggi fisico-chimiche aberranti oppure quelli che, ad uno sguardo distratto sembrano cirri, sono in realtà formazioni artificiali.
L’indagine prosegue così: “Le contrails, anche nella loro massima espansione e/o diffusione, sono comunque nuvole esigue che non hanno la capacità di trasformarsi (meglio dire "sostituirsi") ad una vera e propria formazione nuvolosa. Questo vale per le scie di condensazione, non per le scie chimiche, che hanno un’altra composizione”.
Invece le scie chimiche spesso diventano lentamente, ma in modo inesorabile, ammassi nuvolosi come testimoniato da un’infinità di fotografie, filmati e testimonianze: le strisce rilasciate dalle aviocisterne e da altri velivoli, si ampliano minuto dopo minuto e, unendosi alle altre decine di scie, creano prima delle nuvole e degli intrecci, ma anche danno origine ad una coltre biancastra e lattiginosa che si può notare in quasi tutte le riprese dei vari servizi giornalistici.
“In sostanza, anche se fosse possibile saturare il cielo con migliaia di contrails non si innescherebbero mai fenomeni meteorologici tipici dei fronti nuvolosi reali, quali perturbazioni, pioggia, neve, temporali, grandine, fulmini, raffiche di vento”.
Qual è il tallone d’Achille di tutto il discorso? Essi ammettono - sono costretti ad ammetterlo, a meno che non intendano negare le leggi fisiche, che le scie di condensazione si formano a quote alte, come da almeno dieci anni è puntualizzato dagli studiosi seri che distinguono tra scie normali e strisce tossiche.
È necessario pertanto fare chiarezza: che cos’è una scia? È ”una zona di fluido (liquido o gassoso) situata immediatamente dietro un solido in movimento relativo rispetto al fluido stesso, caratterizzata dal fatto che in essa il moto è prevalentemente formato da vortici. Tipici esempi di scie sono i solchi spumeggianti che un natante veloce lascia nell’acqua dietro di sé (acqua ferma e solido in moto)…, le scie di condensa che segnalano il passaggio di un jet (aria ferma e solido in movimento). Queste ultime sono provocate dalla condensazione del vapore acqueo prodotto dalla combustione del carburante causata dalle condizioni di umidità, pressione e temperatura che si riscontrano ad alte quote di volo. La composizione ed il comportamento delle scie dipendono principalmente dalla forma del solido, dalla viscosità e dalla densità del fluido, dalla velocità relativa e dall’angolo secondo il quale essi si incontrano. Nel caso degli aeromobili, per esempio, la scia è animata da moti vorticosi che diventano più marcati in corrispondenza delle variazioni della sagoma dell’aeromobile (per esempio, nell’intersezione tra ala e fusoliera).
L’inequivocabile, esplicito riferimento alle alte quote di volo è la granitica, inoppugnabile prova che le strisce generate ad altitudini medio-basse non solo non sono scie di condensazione, ma che nemmeno di regola dovrebbero formarsi, a meno che non si tratti di qualcos’altro, ossia di scie chimiche alias velenose. Dunque le scie chimiche esistono e non sono dovute alla condensazione del vapore acqueo.
Il testo continua nel modo seguente: “L'unico "pericolo" rappresentato dalle contrails è riassumibile in due voci: la lieve schermatura della luce solare a svantaggio del calore respinto; la difficoltà nella navigazione aerea a vista”.
Insomma solo e soltanto ovvie considerazioni sulle scie di condensazione che chiunque è in grado di riconoscere, mentre si sa che sono composte per lo più da vapore acqueo. (1)
“La piccola percentuale di fumo di scarico presente in esse non si vede minimamente. Tutto ciò che il nostro occhio vede è solo una nuvola di vapore bianco. In una parola, acqua!
Acqua cristallizzata che dà luogo ad una nuvola a forma di striscia e che, a secondo del punto in cui si forma, potrà apparire, a tratti, frastagliata, a pallini, filamentosa, spumeggiante, a cometa etc, esattamente come fa qualunque nuvola composta di vapore condensato. Non si commetta pertanto l'errore di osservare un aereo ad alta quota (qui di nuovo danno ragione a chi sostiene che le scie di condensazione si formano a notevoli altitudini, mentre quelle velenose vengono per lo più create a quote medio-basse) e credere che quella scia sia fumo. Il fumo o gas di scarico dei motori a reazione, si può osservare solo recandosi in un aeroporto ed assistere ai decolli e agli atterraggi degli aerei di linea. Noterete che tale fumo (di colore marrone-nero) è molto diradato, tanto che su alcuni aerei propulsi con moderni turbofan ad alto rapporto di diluizione, neppure lo si vede. Quello è il gas di scarico del motore. Le contrails no. E' vapore condensato, solo vapore.
Siamo arrivati alla conclusione di questo paragrafo. Tutti questi “fenomeni vaporosi” hanno un comune denominatore. L’acqua! E’ l’acqua o, meglio, l’umidità a renderli visibili. Non c’è proprio nulla di chimico (Se uno volesse essere puntiglioso, potrebbe ricordare che anche l’acqua è un composto chimico). Le contrails sono vapore acqueo condensato prodotto dai motori. I vortici, gli aloni alari, i coni sonici, sono anch’essi provocati dall’umidità condensata, ma contrariamente alle contrails, si formano a causa di pressioni ed eventi fluidodinamici. Si tratta di fenomeni naturali, tutti di colore bianco come le nuvole, a testimonianza della loro innocua provenienza acqueo-vaporosa”.
Indubbiamente la ricerca è un’involontaria conferma delle asserzioni di chi distingue tra contrails e chemtrails, dal momento che si incentra solo sulle prime, di cui sono spiegate le modalità di formazione in ordine alla quota ed ai valori di temperatura e di umidità, mentre non si occupa neppure en passant delle scie chimiche, di cui si nega in modo aprioristico l’esistenza, nonostante i documenti ufficiali (vedi fonti), le testimonianze, gli studi medici ed epidemiologici, l’enorme mole della documentazione.
(1) Non si dimentichi, però, che in questi ultimi anni i carburanti degli aerei risultano addizionati di etilene dibromide (EDB), un pesticida bandito dall’E.P.A., poiché definito cancerogeno e tossico. Non è vero quindi che le scie di condensazione sono formate solo da innocuo vapore acqueo. Vedihttp://www.nogw.com/aluminum.html
Fonti:
Enciclopedia delle scienze, Milano, 2005, s.v. scia, a cura di Raffaella Daghini e di Matteo Merzagorahttp://www.vivoscuola.it/US/RSIGPP3202/umidita/attivita/attivi09.htm
Il presente articolo è una rielaborazione ed un ampliamento di un precedente testo imperniato su una confutazione di una ricerca pubblicata sul sito dell’MD-80. I lettori saranno comprensivi e pazienti se l’articolo è monotono, in quanto vi si ripetono fino alla nausea informazioni inerenti alle quote: questo difetto del testo è tuttavia dovuto alla limitatezza dimostrativa di tutti gli studi, chiunque sia l’estensore, che tentano di negare l’esistenza delle scie chimiche, in cui l’unico argomento addotto è quello relativo all’altitudine in cui incrociano gli aeroplani. Una volta accertato e - come si vedrà nell’ambito dell’articolo, è un’operazione molto facile - che i velivoli chimici volano a quote piuttosto basse, non resta ai negatori dell’evidenza e della realtà più nessun’altra obiezione, perché tale rilievo è l’unico che essi possono muovere. Restano quindi loro solo i sofismi, i paralogismi o, peggio, nel caso di persone in mala fede tra cui non annoveriamo i ricercatori facenti capo al sito dell’MD-80, le calunnie e gli insulti.
Gli esperti del sito MD-80.it hanno dedicato un ampio studio al problema delle scie chimiche per dimostrare che tutte le scie che si vedono nei cieli sono semplici scie di condensazione.
Bisogna rilevare che il testo in esame è già viziato da una petizione di principio, poiché parte dal presupposto che si conosce già quello che, invece, si dovrebbe dimostrare. A prescindere da ciò, la ricerca non avvalora minimamente la tesi enunciata, anzi. Infatti gli autori del testo eludono sempre la questione fondamentale, l’arco di volta della controversia, ossia il problema delle quote: infatti gli studiosi glissano circa la quasi totale impossibilità che le scie si generino ad altitudini medio-basse. Sono costretti perciò, in quei rari casi in cui sfiorano la vexata quaestio, ad affermare che i velivoli ripresi e fotografati e visibili con facilità anche ad occhio nudo, considerata la relativa vicinanza al suolo, in realtà starebbero incrociando più in alto, sebbene misurazioni trigonometriche ed altri mille parametri smentiscano questa loro asserzione. In qualche passaggio, sono costretti ad ammettere che alcune fotografie e certi filmati mostrano aerei a bassa quota con traiettorie del tutto anomale, ma, in tale frangente, asseriscono che la documentazione è di provenienza dubbia (?) oppure che sono istantanee e video falsi, manipolati. Questo modus operandi è scorretto. Quando non si sa più come confutare le affermazioni dell’avversario, si contesta la validità e l’autenticità delle prove addotte: non solo foto e filmati, ma anche i risultati di analisi di laboratorio certificate da vari enti.
Vediamo come stabilire con precisione le quote dei velivoli: tutti noi sappiamo che le nubi che si formano in atmosfera (quelle naturali) hanno caratteristiche, forme e quote ben note. Gli strato cumuli, ad esempio, si formano attorno ai 2.000 metri, i cumuli intorno ai 1.000 metri, i cirrostrati o cirro cumuli, intorno ai 6.000 metri. Su questo nessuno può obiettare. Sono dati consolidati e non confutabili.
Dalle verifiche compiute, visionando i filmati girati in quasi tutto il mondo, si è potuto accertare che i KC-135, KC-10 DC-9 ed MD-80 modificati etc., percorrono anche corridoi aerei poco al di sotto degli strato cumuli (in alcuni casi vi passano attraverso, pare, per inseminarli generalmente di bario). Di solito le aviocisterne volano a quote comprese tra i 1.800 ed i 3.000 metri, talora incrociano a rotte di altitudine superiore, ma difficilmente oltre i 4-6000 metri. Si sapeva, ma questa è la dimostrazione. Basta osservare le migliaia tra foto e filmati disponibili in rete.
Riprendiamo in esame, dopo questo necessario excursus sul tema delle quote, il testo leggibile sul sito dell’MD-80. La ricerca fornisce delle informazioni in merito alla meteorologia, su cui nessuno potrebbe eccepire, essendo tra l’altro quelle già riportate in tutti i siti che spiegano la differenza tra scie di condensazione e scie chimiche.
Così possiamo leggere: “Il vapore acqueo, pur essendo più leggero dell'aria, si trova solo negli strati più bassi dell'atmosfera poiché salendo condensa, per poi ricadere sulla superficie del pianeta sotto forma di acqua allo stato liquido o solido”.
Questo è un accenno al ciclo dell’acqua che è ben noto. La spiegazione del ciclo e dei principali fenomeni atmosferici è nelle righe seguenti.
“Lo strato più basso, a contatto con la superficie terrestre, si chiama troposfera, e si estende per un'altezza variabile da circa 8.000 metri sulla verticale dei poli, fino a 20.000 metri sulla verticale dell'equatore. Caratteristica della troposfera è la diminuzione di temperatura che accade in modo più o meno uniforme dalla superficie terrestre fino alle quote sopra citate. La troposfera è una massa d'aria di forma ovale che circonda la Terra, contenuta da una sottile superficie chiamata tropopausa, lungo la quale la temperatura dell'aria cessa di diminuire dopo aver raggiunto il valore medio di -56,5°C e si mantiene pressoché costante per buona parte dello strato superiore chiamato stratosfera.
Le nubi e le nebbie sono masse di piccolissime goccioline d'acqua (o di aghetti di ghiaccio se la temperatura è sotto lo zero termico), che si formano per condensazione o per sublimazione del vapore acqueo presente nell'aria. La condensazione dà alternativamente luogo a nebbie o a nubi, secondo che il fenomeno si manifesta al livello del suolo oppure ad una certa quota sopra di esso. Ogni gocciolina si forma intorno ad un nucleo solido, detto nucleo di condensazione, che può essere un granello di polvere, di carbone proveniente da una combustione o un piccolo cristallo di sale sulla superficie del mare, ma che deve comunque essere presente, altrimenti la condensazione non può aver luogo.
Se una massa d'aria povera di nuclei diventa satura senza che in essa possa aver luogo la condensazione, si dice che è sovrasatura. Al contrario, se i nuclei di condensazione sono molto numerosi, il valore minimo dell'umidità relativa necessaria perché abbia luogo la condensazione può scendere anche al 75%. Le goccioline e i cristalli che formano le nubi hanno dimensioni piccolissime, dell'ordine del centesimo, o al più del decimo di millimetro e perciò riescono a "galleggiare" nell'aria, ad essere respinti verso l'alto dalle correnti ascendenti oppure a rievaporare o a sublimare scendendo a temperature maggiori. Essi cadono al suolo sotto forma di precipitazioni, quando, per aggregazione, raggiungono dimensioni e peso che non permettono più il loro sostentamento.
Le nuvole vengono sostenute nell'atmosfera dai movimenti verticali dell'aria, si trasformano continuamente e si presentano in una lunga serie di forme e dimensioni.Le quattro principali sono i cirri, i cumuli, gli strati e i nembi”.
Fin qui si può soltanto concordare. Lo studio quindi si inoltra nella dissertazione sulle scie, che sono illustrate nel modo seguente.
“Si tratta di nuvole a forma di linee che sono prodotte dalle emissioni vaporose emesse dai motori degli aerei, sia a pistoni sia a reazione, che operano ad alta quota o comunque ad una quota nel quale la temperatura e la conformazione dell'aria, dell'umidità e della temperatura, ne favorisce lo sviluppo spontaneo.I primi seri studi sulle scie di condensazione avvennero nel 1920 e si intensificarono negli anni a seguire durante la seconda guerra mondiale. Dal punto di vista strategico, infatti, le contrails (nome tecnico che identifica le scie di condensazione) erano un aspetto altamente negativo che vanificava totalmente l'effetto sorpresa derivante dalla guerra aerea.
I bombardieri ad alta quota venivano avvistati con grande anticipo proprio a causa delle scie di vapore prodotte dai loro motori. Questo problema, fonte di numerosissimi studi, non è mai stato risolto, dal momento che esso scaturisce da un evento fisico naturale dei gas caldi e della combustione cui non è possibile far fronte in alcun modo. Le scie sono composte prevalentemente da acqua sotto forma di minuscoli cristalli di ghiaccio. Il motore (parliamo di quello a reazione, il più usato) emette durante il suo funzionamento un grande quantità di vapore acqueo nell’aria circostante. Questo vapore d’acqua è prodotto durante la combustione del carburante. Vengono anche emesse dal motore particelle minuscole (aerosol), che formano una superficie sulla quale possono formarsi le piccole gocce d'acqua. Si tratta comunque di una dose minima. Le contrails si formano quando queste gocce d'acqua gelano all'istante (per gelare all’istante la temperatura dovrà essere molto bassa, qual è quella delle quote alte!) formando una lunga scia formata da aghi di ghiaccio. Un altro fattore che influisce sulla formazione delle scie è l'umidità atmosferica. Se c'è poca umidità, le scie evaporano rapidamente; queste si chiamano scie di corta durata. Se c'è molta umidità, la scia continuerà a crescere: queste si chiamano scie persistenti. Queste ultime possono resistere per parecchie ore e possono crescere notevolmente in larghezza ed altezza. Possono anche espandersi notevolmente per effetto dei venti alla quota di volo e, quando succede, queste scie divengono in seguito impossibili da distinguere da un cirro naturale”.
Questo non è assolutamente vero: infatti, grazie a numerosi filmati ed istantanee, si può notare che i cirri non naturali, una volta generati dalle famigerate scie di cui sono una graduale trasformazione, fluttuano a quote inferiori a quelle in cui si scorgono nuvole normali come i cirrocumuli. Orbene, i cirri sono le nubi che si trovano a maggior altezza, generalmente tra gli 8.000 ed i 12.000 metri, mentre i cirrocumuli aleggiano, nella fascia temperata, all’incirca, tra i 5000 ed i 7000 metri di quota. Com’è possibile quindi che dei cirri, come si evince dalle immagini, siano sempre e comunque più bassi dei cirrocumuli? Le ipotesi sono due: o i fenomeni naturali sono, da una quindicina d’anni, regolati da leggi fisico-chimiche aberranti oppure quelli che, ad uno sguardo distratto sembrano cirri, sono in realtà formazioni artificiali.
Non si dimentichi infine che i cirri, composti di cristalli di ghiaccio, sono attraversati dai raggi del sole, mentre gli pseudo-cirri, insieme con gli altri corpi nuvolosi provocati dallo spargimento di sostanze chimiche, intercettano la radiazione luminosa della nostra stella, causando un notevole annebbiamento. È un offuscamento di cui si lamentano spesso astronomi, astrofili, agronomi, albergatori, villeggianti… che, però, in modo erroneo attribuiscono in toto alle scie di condensazione. Tali scie, composte per lo più da vapore acqueo, però, si dissolvono rapidamente, al massimo - sono, tuttavia, casi rarissimi - entro trenta minuti, ma solo se occorrono particolari condizioni meteorologiche, come, ad esempio, una temperatura molto bassa. In ogni caso, le scie di condensazione, essendo effimere, non possono cagionare un persistente rannuvolamento, com’è quello rilevabile e rilevato in concomitanza ed in seguito ai voli degli aeroplani implicati nell’attività connessa alle chemtrails.
L’indagine prosegue così: “Le contrails, anche nella loro massima espansione e/o diffusione, sono comunque nuvole esigue che non hanno la capacità di trasformarsi (meglio dire "sostituirsi") ad una vera e propria formazione nuvolosa. Questo vale per le scie di condensazione, non per le scie chimiche, che hanno un’altra composizione”.
Invece le scie chimiche spesso diventano lentamente, ma in modo inesorabile, ammassi nuvolosi come testimoniato da un’infinità di fotografie, filmati e testimonianze: le strisce rilasciate dalle aviocisterne e da altri velivoli, si ampliano minuto dopo minuto e, unendosi alle altre decine di scie, creano prima delle nuvole e degli intrecci, ma anche danno origine ad una coltre biancastra e lattiginosa che si può notare in quasi tutte le riprese dei vari servizi giornalistici.
“In sostanza, anche se fosse possibile saturare il cielo con migliaia di contrails non si innescherebbero mai fenomeni meteorologici tipici dei fronti nuvolosi reali, quali perturbazioni, pioggia, neve, temporali, grandine, fulmini, raffiche di vento”.
Qual è il tallone d’Achille di tutto il discorso? Essi ammettono - sono costretti ad ammetterlo, a meno che non intendano negare le leggi fisiche, che le scie di condensazione si formano a quote alte, come da almeno dieci anni è puntualizzato dagli studiosi seri che distinguono tra scie normali e strisce tossiche.
È necessario pertanto fare chiarezza: che cos’è una scia? È ”una zona di fluido (liquido o gassoso) situata immediatamente dietro un solido in movimento relativo rispetto al fluido stesso, caratterizzata dal fatto che in essa il moto è prevalentemente formato da vortici. Tipici esempi di scie sono i solchi spumeggianti che un natante veloce lascia nell’acqua dietro di sé (acqua ferma e solido in moto)…, le scie di condensa che segnalano il passaggio di un jet (aria ferma e solido in movimento). Queste ultime sono provocate dalla condensazione del vapore acqueo prodotto dalla combustione del carburante causata dalle condizioni di umidità, pressione e temperatura che si riscontrano ad alte quote di volo. La composizione ed il comportamento delle scie dipendono principalmente dalla forma del solido, dalla viscosità e dalla densità del fluido, dalla velocità relativa e dall’angolo secondo il quale essi si incontrano. Nel caso degli aeromobili, per esempio, la scia è animata da moti vorticosi che diventano più marcati in corrispondenza delle variazioni della sagoma dell’aeromobile (per esempio, nell’intersezione tra ala e fusoliera).
L’inequivocabile, esplicito riferimento alle alte quote di volo è la granitica, inoppugnabile prova che le strisce generate ad altitudini medio-basse non solo non sono scie di condensazione, ma che nemmeno di regola dovrebbero formarsi, a meno che non si tratti di qualcos’altro, ossia di scie chimiche alias velenose. Dunque le scie chimiche esistono e non sono dovute alla condensazione del vapore acqueo.
Il testo continua nel modo seguente: “L'unico "pericolo" rappresentato dalle contrails è riassumibile in due voci: la lieve schermatura della luce solare a svantaggio del calore respinto; la difficoltà nella navigazione aerea a vista”.
Insomma solo e soltanto ovvie considerazioni sulle scie di condensazione che chiunque è in grado di riconoscere, mentre si sa che sono composte per lo più da vapore acqueo. (1)
“La piccola percentuale di fumo di scarico presente in esse non si vede minimamente. Tutto ciò che il nostro occhio vede è solo una nuvola di vapore bianco. In una parola, acqua!
Acqua cristallizzata che dà luogo ad una nuvola a forma di striscia e che, a secondo del punto in cui si forma, potrà apparire, a tratti, frastagliata, a pallini, filamentosa, spumeggiante, a cometa etc, esattamente come fa qualunque nuvola composta di vapore condensato. Non si commetta pertanto l'errore di osservare un aereo ad alta quota (qui di nuovo danno ragione a chi sostiene che le scie di condensazione si formano a notevoli altitudini, mentre quelle velenose vengono per lo più create a quote medio-basse) e credere che quella scia sia fumo. Il fumo o gas di scarico dei motori a reazione, si può osservare solo recandosi in un aeroporto ed assistere ai decolli e agli atterraggi degli aerei di linea. Noterete che tale fumo (di colore marrone-nero) è molto diradato, tanto che su alcuni aerei propulsi con moderni turbofan ad alto rapporto di diluizione, neppure lo si vede. Quello è il gas di scarico del motore. Le contrails no. E' vapore condensato, solo vapore.
Siamo arrivati alla conclusione di questo paragrafo. Tutti questi “fenomeni vaporosi” hanno un comune denominatore. L’acqua! E’ l’acqua o, meglio, l’umidità a renderli visibili. Non c’è proprio nulla di chimico (Se uno volesse essere puntiglioso, potrebbe ricordare che anche l’acqua è un composto chimico). Le contrails sono vapore acqueo condensato prodotto dai motori. I vortici, gli aloni alari, i coni sonici, sono anch’essi provocati dall’umidità condensata, ma contrariamente alle contrails, si formano a causa di pressioni ed eventi fluidodinamici. Si tratta di fenomeni naturali, tutti di colore bianco come le nuvole, a testimonianza della loro innocua provenienza acqueo-vaporosa”.
Indubbiamente la ricerca è un’involontaria conferma delle asserzioni di chi distingue tra contrails e chemtrails, dal momento che si incentra solo sulle prime, di cui sono spiegate le modalità di formazione in ordine alla quota ed ai valori di temperatura e di umidità, mentre non si occupa neppure en passant delle scie chimiche, di cui si nega in modo aprioristico l’esistenza, nonostante i documenti ufficiali (vedi fonti), le testimonianze, gli studi medici ed epidemiologici, l’enorme mole della documentazione.
(1) Non si dimentichi, però, che in questi ultimi anni i carburanti degli aerei risultano addizionati di etilene dibromide (EDB), un pesticida bandito dall’E.P.A., poiché definito cancerogeno e tossico. Non è vero quindi che le scie di condensazione sono formate solo da innocuo vapore acqueo. Vedi
Fonti:
Enciclopedia delle scienze, Milano, 2005, s.v. scia, a cura di Raffaella Daghini e di Matteo Merzagora
Scienze naturali, a cura di M. Tozzi, Milano, 2005, s.v. meteorologia
Straker, Contrails e chemtrails: differenze, 2006
Zret, A proposito della struttura termica dell’atmosfera, 2006
Id., Cirri artificiali, 2006
Aiutoooo! qui Bari! SCIE CHIMICHE anche qui!
RispondiEliminasn entrata nel vostro sito e ho letto cose che mi hanno sconvolto...ho già lasciato la mia firma per la petizione contro le scie chimiche.ma davvero il nostro corpo contiene bario e altri metalli?cosa possiamo fare per cambiare le cose?mi rendo conto che è quasi impossibile modificare la situazione ma io a diventare un automa non ci sto!!!
RispondiEliminaCiao Angela. Purtroppo è tutto vero, ma la disinformazione che ci propinano piloti interessati, politici e media inginocchiati, nasconde la dura verità. Non possiamo far altro che combatterli con l'unico potere che abbiamo: informare quante più persone possibile di quello che stanno facendo alla terra ed alle forme di vita (compresi noi). I governi non solo ci mentono, ma sguinzagliano gente immorale pagata per disinformare e gettare discredito su coloro che vogliono far conoscere i fatti. Non credere a ciò che dicono giornali e TV e questo è già un buon passo avanti.
RispondiEliminaSul lato pratico, quando assisti a giornate di piena irrorazione chimica, cerca di non stare all'aperto, allorquando possibile. Procurati un buon ionizzatore da mettere nella stanza in cui vivi maggiormente... e visitaci spesso. Troverai sempre nuove notizie. A breve, vi informerò sulle operazioni di debunking finanziate allo scopo di far credere alla gente che le scie chimiche sono solo il frutto di fantasie cospirazioniste. Stay tuned!
scusate se mi intrometto... sul 3°filmato leggo: quota stimata 2500 mt, Hrel. e temp. Con quale criterio è stsa stimata la quota a 2500mt?, avete usato un telemetro?
RispondiEliminaChiedo, perchè sapete quanto consuma un liner come quello, all'ALTITUDINE di 2500mt?
Negare l'evidenza è stupido.
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