“Caratteristiche precipue del clima mediterraneo sono l’estate calda e secca quanto più si procede verso sud, l’inverno mite, piovoso, con rare precipitazioni nevose, la luminosità intensa e la trasparenza dell’aria”.
Sanremo (IM), dopo un "trattamento" chimico. Nel riquadro... in una giornata senza scie chimiche. Queste informazioni sono tratte da una pubblicazione universitaria risalente al 1981: l’osservazione più interessante, alla luce del problema relativo all’irrorazione chimica, riguarda la luminosità intensa e la trasparenza dell’aria: è vero che le varie forme tradizionali di inquinamento atmosferico hanno determinato una lieve velatura del cielo in quasi tutta l’Italia, ma, in quei rari giorni in cui non agiscono gli scellerati piloti chimici, si può ancora ammirare un firmamento terso ed azzurro. Quando, invece, l’attività di irrorazione riprende, l’aria si offusca, il chiarore diminuisce a tal punto che anche zone costiere non industrializzate sono coperte da una nebbia densa ed opaca: la Riviera romagnola, la Versilia, il Cilento, la Costiera amalfitana, le Riviere liguri… sono spesso avvolte in una foschia chimica che le fa assomigliare alla Pianura Padana. Infatti una delle conseguenze (non è nemmeno la più grave forse) dell’operazione scie chimiche è la diminuzione della radiazione elettromagnetica: la luce solare risulta filtrata e riflessa verso l’alto a causa dello spargimento dell’alluminio.
Le notazioni sopra riportate, tratte dal testo specialistico, costituiscono una riprova che sono in atto fenomeni artificiali di condizionamento del clima e di alterazione dell’atmosfera.
Fonti:
M.C. Giuliani Balestrino, Europa Profilo geografico, Napoli 1981
Zret, Effetti dello spargimento di alluminio, 2006