martedì 28 novembre 2006

Cloudspotting. Una guida per chi vive tra le nuvole... chimiche

È stato recentemente pubblicato un manuale scritto da Gavin Pretor-Pinney, intitolato Cloudspotting. Una guida per i contemplatori di nuvole. L’autore dedica i vari capitoli alle nuvole, ”spiegandone la genesi e la formazione, descrivendone le caratteristiche e le tipologie (dai cumuli agli strati, dai cumulonembi ai cirri), ma anche raccontando storie e aneddoti di uomini che le hanno amate o studiate o temute, come il tenente colonnello William Rankin, che ha attraversato, precipitando dal suo aereo in avaria, il ventre oscuro di un cumulonembo in piena attività temporalesca; o come i grandi pittori del Rinascimento italiano, da Piero della Francesca al Mantegna, che nei loro dipinti hanno sempre ritratto sullo sfondo nuvole enigmatiche e suggestive. Alternando fotografie e disegni a una scrittura ricca e divertente, Pretor-Pinney ci conduce nel mondo dei contemplatori di nuvole”.

Fin qui il testo si può considerare pregevole, sebbene per nulla originale, ma, come giustamente si ripete, in cauda venenum, un veleno vero e proprio, non metaforico, poiché lo scienziato(?) dedica l’appendice del libro alle scie chimiche, spacciate, però, come innocue e “bellissime” (sic) scie di condensazione: con una sfacciataggine che solo i ricercatori asserviti al sistema possono esibire, impreziosisce la menzognera disquisizione di dati falsi o alterati. Ad esempio, afferma che la temperatura che consente alle contrails di formarsi, è pari a meno 30 gradi centigradi, invece che meno 40. Sui valori dell’umidità (70 per cento circa) e sulle quote in cui incrociano gli aerei che creano o possono creare le scie di condensa, per ora, non osa mentire, facendo riferimento ad altitudini superiori agli 8500 metri. Le bugie più clamorose credo siano riservate alla prossima edizione del saggio, in cui si chiarirà che le scie di condensazione possono essere generate anche da un piper.

Con incommensurabile ed ignominiosa attitudine a mistificare, sono introdotte nel testo fotografie in bianco e nero, raffiguranti aerei chimici anche in formazione, reticoli, croci di Sant’Andrea etc., strisce a forma di “fusilli”, che sono il risultato di diaboliche operazioni di avvelenamento, chiosando il tutto con affermazioni destituite di qualsiasi fondamento empirico e scientifico. Con simulato candore, Pretor-Pinney ammette che gli studiosi non sanno spiegarsi per quale motivo certe scie assumano forme tortili. Poverino… dobbiamo spiegargli che non sono sottili nubi di vapore acqueo, ma scie contenenti metalli che tendono a ricadere al suolo. Insomma, la solita congerie di menzogne e di mezze verità in stile N.A.S.A., un’accozzaglia di balordaggini scritte e ripetute dai vari Pecoraro e dalle pecore (“scienziati”, “giornalisti”, “uomini politici”…) che belano le sciocchezze dettate dai potenti. Sono grullerie che non occorre neanche confutare, perché si confutano da sole.

Infine, patetico è il disegnino che è premesso al capitolo sulle scie chimiche: si può ammirare un paesaggio bucolico sovrastato da un cielo sfregiato da x. L’illustrazione la dice lunga sulla mala fede dell’autore, il cui nome si aggiunge all’infame lista di collaborazionisti degli avvelenatori. Sconcerta che le case editrici diano spazio a questi Quisling. Anzi, non stupisce: il mercato editoriale è da tempo mercimonio. Marziale poteva scrivere: pagina lasciva, vita proba, ossia "Le mie parole sono licenziose, ma la mia vita è onesta". Non so quanti autori oggi possano asserire di essere onesti, integerrimi.

1 commento:

  1. Ciao Angela, condivido tutto, tranne la dicitura "ministro dell'ambiente": io direi ministro dell'ambiniente.
    Ciao!!!

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