giovedì 9 novembre 2006

Fuochi d'artificio

Absit iniuria verbis

Recentemente Alberto Parise di Radio Gamma 5 ha ospitato nel suo programma un sedicente esperto di cui non citiamo il nome semplicemente per pietà: costui per tentare di “confutare” le prove relative alle scie chimiche, oltre a farfugliare i soliti paralogismi, le consuete petizioni di principio e le usuali mistificazioni tipiche dei disinformatori più incalliti, incorreggibili e sfacciati, è ricorso ad una boutade… pirotecnica. Almeno l’estro non gli manca. Di fronte alle analisi condotte in vari paesi del mondo e da cui si evince che il contenuto di bario, nei campioni esaminati, è di gran lunga superiore ai valori normalmente rilevati anche in aree industrializzate, l’istrionico personaggio ha dispensato la sua infinita scienza. Ha, infatti, ricordato a noi poveri ignoranti che il nitrato di bario è usato nei fuochi d’artificio per ottenere il colore verde: ciò spiega i valori elevati del metallo, riscontrati nelle varie città italiane, dove, come è noto, ogni sera il cielo è illuminato da fiori, ghirlande, raggiere, zampilli artificiali. Non ve ne siete accorti? Siete distratti: colui afferma con sicumera che le notevoli quantità di bario sono da attribuire agli spettacoli pirotecnici.

Ci dogliamo di non aver bisogno della prodigiosa cultura di questo fanfarone: basta consultare una qualsiasi decorosa enciclopedia scientifica per sapere che il nitrato di bario è un composto usato dall’industria dei fuochi pirotecnici.

Insomma ci è stata ammannita un’altra lezione da un asinus (mi perdonino gli asini) ex cathedra.

1 commento:

ATTENZIONE! I commenti sono sottoposti a moderazione prima della loro eventuale pubblicazione.

Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.