Il sistema di antenne imputato della generazione di microonde ELF e del DOR (Deadly Orgone Energy – energia orgonica morta o disorganizzante)
La maggiore diffusione degli strumenti HiTech sta portando ad un continuo proliferare di sistemi di antenne nelle zone più disparate per la trasmissione mediante wireless delle informazioni. Questi sistemi vengono spesso identificati come la causa scatenante della produzione di onde ELF e DOR, quindi destinate al controllo mentale della popolazione ed alla produzione di “Bioenergia” con effetti negativi sulla stessa. Sono affermazioni a cui è difficile dare una spiegazione obiettiva e soprattutto una dimostrazione ineccepibile. Senza particolari strumentazioni, è tuttavia possibile compiere un’analisi (anche se non troppo particolareggiata), sulla disposizione di queste antenne ed evidenziarne eventuali incoerenze soprattutto in ambito economico in modo da dimostrare che hanno ben altri scopi.
Bisogna sapere che quando vengono progettate “le strade dell’energia”, quindi i sistemi di tralicci con i cavi per il trasporto dell’energia elettrica, si fa un budget di spesa. Quindi in fase di progettazione è importante usare quanti meno tralicci possibili e ricorrere a tralicci che costino meno, in relazione ai fattori di resistenza per reggere il peso dei cavi. Ora si può ragionare per analogia, riferendosi al sistema di antenne che, da un po’ di tempo a questa parte, è considerato come apparato di trasmissione dati per l’internet wireless (antenne Directional Log Periodic).
La città che abbiamo scelto è Rimini, e nella cartina sottostante vengono riportate le posizioni; ogni posizione verrà correlata da un foto, in modo da darne un’identificazione univoca.
Poiché la cartina è correlata di scala, è possibile notare le distanze tra gli apparati, che si aggirano intorno ad un valore medio di un chilometro - soprattutto considerando le torri 2, 3 e 4 - e di conseguenza, dislocate come se avessero un raggio di azione intorno ai 500 metri. Queste misure erano già state notate, ma mai comprovate mettendo le posizioni in relazione tra loro e mettendo il tutto nero su bianco.
E’ chiaro che tale dislocazione è antieconomica: ritarderebbe cioè nel tempo un rientro economico a causa del maggiore numero di apparati che viene utilizzato. Per chiarire: nessuna azienda farebbe un ragionamento analogo, perché cercherebbe di sfruttare al massimo degli apparati che possono funzionare benissimo su lunghe distanze. Per esempio, una compagnia telefonica, non userebbe gli apparati più costosi, per ottenere una maggiore banda passante, in modo da garantire il servizio anche durante i picchi di trasmissione nelle festività, ma si limiterebbe a garantire il traffico che si registra durante il 99% dell’anno, senza considerare i picchi.
Possono essere queste delle piccole coincidenze in riferimento alle tecnologie impiegate ed alla disposizione degli apparati di antenne, tuttavia questo modo di disporre le antenne sta diventando molto frequente, soprattutto in America, e non crediamo che siano tutte delle coincidenze. Sarà forse un errore intenzionale.
Inoltre sappiamo bene che la maggiore concentrazione di antenne con un alto rendimento sulle lunghe distanze, avrà ancor più efficacia sulle distanze più contenute rispetto alla potenza di trasmissione e quindi vi sarà un maggiore flusso di onde. il ravvicinamento tra le antenne, senza un’apparente spiegazione economica e senza una necessità di copertura è in ogni caso controproducente e dannoso per la salute delle persone che si trovano in quelle zone.
A questo punto ciò che all’inizio sembrava essere uno svantaggio economico (maggior costo) potrebbe diventare esattamente il contrario, poiché tutto il sistema sembrerebbe essere stato ottimizzato in funzione di una molteplicità di variabili prima non considerate. E’ un po’ come per tutte le scelte dei veri padroni del mondo. La guerra, per esempio, ha una molteplicità di “vantaggi”: indebolisce economicamente i popoli, fa arricchire con la vendita delle armi e limita la crescita esponenziale della popolazione mondiale. Il vantaggio in questo caso specifico è molto soggettivo, visto che con questi apparati informatici siamo sempre più controllati e quindi controllabili.
Buongiorno.
RispondiEliminaGiusto un paio di domandine per chiarire:
- dite che i sistemi wireless e della telefonia mobile sono usati per la produzione di onde ELF oltre a quelle per cui sono dichiarati. Problema: ammesso che sia presente il trasmettitore anche per quelle frequenze, dove sono le antenne per l'irradiazione delle suddette onde? Le log-periodiche e gli array per i telefonini non possono esser usati per l'irradiazione di onde a frequenze cosi' basse. Forse le antenne ELF sono tirate nel palo che sostiene le antenne per i telefoni? ottima risposta, peccato che le irradiazioni cosi' vicine si disturberebbero a vicenda rendendo impossibile l'uso dei telefonini. Senza contare che i ripetitori sui tetti dei palazzi non hanno pali di sostegno.
- Le antenne della telefonia non sono delle direttive log-periodiche per due semplici motivi: il raggio d'azione lungo tipico delle log periodiche si paga in termini di larghezza del fascio d'onda: praticamente pensa a un triangolo isocele con la base molto lunga e l'altezza corta...se vuoi allungare l'altezza mantenendo la stessa area devi per forza stringere l'angolo al vertice, no? Ecco: l'area e' la potenza di trasmissione che arriva all'antenna se vuoi allungare il raggio d'azione a parità di potenza devi stringere il fascio. Questo cozzerebbe con le necessità di copertura per "celle" che sta alla base del GSM (infatti il telefonino portatile e' detto "cellulare" :) ).
Altra cosa: le logperiodiche commercializzate danno si' raggi d'azione elevati...ma solo in campo libero o comunque in particolari condizioni. sono dei disgraziati in effetti sotto quest'aspetto...guardate ad esempio al supermercato le radioline PMR a 8 canali che dichiarano di funzionare per 5 e oltre chilometri: tutte falsita'!!
- Comunque per sincerarsi della presenza di forti emissioni ELF e' sufficiente una prova di ricezione ad ampio spettro: ci sara' un ITIS da qualche parte a Rimini? basta mettersi li' con un analizzatore di spettro e provare a vedere che succede alle frequenze incriminate facendo un po' di prove a varie distanze dalle ipotetiche sorgenti...questo a differenza di "analisi non molto approfondite" basate su alcuni dati letti in giro ha un vantaggio: e' libero da interpretazioni. C'e' una componente ELF mostruosamente elevata senza che nella zona ci siano basi militari o sommergibili o qualsiasi altra cosa che emette ELF? Inoltre si e' in grado di dire che questa componente ELF e' in relazione con le torri della teleofnia e i ripetitori per il wifi? Bene, e' il momento di fare domande...
ciao ciao
Le onde ELF sono state rilevate e registrate. Se vuoi, ti passo lo schema del circuito elettronico atto a realizzare l'apparecchiatura per interccettarle e misurarle.
RispondiEliminaMa no... sono sicuro che sei in grado di costruirtene uno da solo.
Intanto, ti rimando agli studi sulle radiazioni non ionizzanti. Leggi anche la relazione dell'UE sulla pericolosità di tali radiazioni per gli esseri viventi.
RispondiEliminaAlle affermazioni circa l'anomala dislocazione delle antenne non hai risposto.
Ciao
Uhm si'si' straker sono in grado di costruirmelo, grazie comunque. Piuttosto mi linki le registrazioni?
RispondiEliminaComunque mi sembra palese che il problema non e' rilevare una traccia infinitesima di radiazione a 5Hz ma trovare un'emissione decisamente potente nei pressi delle antenne incriminate...
Per la dislocazione, posto che le antenne non hanno tutto quel grande raggio di azione che proclamano mi sembra normale che non ce ne sia una ogni "tot" chilometri...anche perche' ogni ripetitore funziona per un numero limitato di utenti (questo problema mi aspetto che sia risolto con criteri statistici tipo il dimensionamento delle tubature nel condominio per intenderci...)
Ah altra cosa: mettiamo che le antenne abbiano, tenuto conto di tutto, un raggio d'azione piu' elevato della loro distanza reciproca, ok? Beh...ricordiamoci che le antenne devono essere "raggiungibili" dai nostri telefonini, che escono con 500mW a massima potenza su antenne praticamente inesistenti. I trasmettitori dei nostri telefonini non sono piu' performanti dei WalkieTalkie che c'erano nel Topolino anni fa...
Ma non mi avete detto dove sono le antenne ELF.
Ah Zret..io non nego che le radiazioni non ionizzanti possano provocare danni, so benissimo che ci sono studi in merito (che ammetto di non avere letto, ma infatti evito di esprimere opinioni a riguardo...medicina non e' il mio forte): in questo post sto solo parlando di ripetitori e wifi spot da un arido punto di vista tecnico (some sono sicuro che lo definisci tu ;) ).
E ora vado a studiare...
ciao ciao
L'esperimento per la misurazione delle onde ELF è interessante. Proponilo allo staff di Etleboro. Ricorda, però, che esistono basi militari anche dove non te lo aspetti.
RispondiEliminaCiao
Sulle onde ELF registrate, relazioneremo in un prossimo articolo. Ti posso comunque anticipare che queste registrazioni sono state eseguite in pieno deserto del Colorado (pesantemente irrorato).
RispondiEliminaFaccio notare un piccolo dettaglio. Le operazioni di aerosol sul mio quartiere, sono cominciate un mese dopo l'installazione di due antenne che, ufficilmante, sono per telefonia. I passaggi si concentrano SEMPRE sulla verticale delle stesse e sovente vengono disegnate croci o asterischi nello stesso spazio di cielo. Coincidenze?
Ah... dimenticavo. Oggi è passato un KC-10 a circa 1.200 metri di quota. Mai così basso. Inutile dire che sciava regolarmente.