L’accurato articolo che pubblichiamo, frutto dello studio di Marco Giacometti, valido utente del forum di sciechimiche.org, è la dimostrazione che è possibile intervenire sulle condizioni atmosferiche e climatiche del pianeta, attraverso lo spargimento di sostanze chimiche, di irradiazione di onde elettromagnetiche, di sistemi laser. Gli stralci dei brevetti riportati si riferiscono alla possibilità di mitigare il cosiddetto “effetto serra”, che bisognerebbe definire “effetto atmosfera”, o all’opportunità di ricucire gli strappi dell’ozonosfera. Naturalmente si tratta di vere e proprie mistificazioni: ammesso e non concesso che tali sistemi siano efficaci, si tratta di rimedi peggiori del male. Diffondere nell’atmosfera alluminio ed acido solforico per riflettere la radiazione elettromagnetica proveniente dal Sole, ha conseguenze gravissime per gli equilibri ecologici di Gaia e per la vita stessa dei suoi abitanti. Non è poi assolutamente credibile che i potenti, del tutto insensibili ai temi ambientali, spendano somme ingentissime per risolvere problemi come il global warming che, tra l’altro, non è dovuto, se non in minima parte, alle emissioni di CO2. In realtà, i brevetti sono stati usati per un’attività mirante ad aggravare il riscaldamento del pianeta, a deteriorare lo strato di ozono, nell’ambito dei folli piani per il controllo delle risorse residue e per la dominazione di una popolazione mondiale malata, affamata e ridotta allo stremo delle forze. Un‘ultima nota: la Raytheon, citata nel primo capoverso, è una delle più importanti industrie belliche mondiali. Essa appartiene al Vaticano.
SCIE CHIMICHE: BREVETTI E DOCUMENTI di Marco Giacometti
Nel tentare di dare una spiegazione plausibile al fenomeno scie chimiche, ci si ritrova di fronte a numerosi brevetti e documenti che descrivono tecniche e metodologie da attuare per il raggiungimento di diversi scopi.
Uno dei brevetti più interessanti è “Stratospheric Welsbach seeding for reduction of global warming” (Irrorazione della stratosfera con agenti Welsbach per la riduzione del riscaldamento globale), brevetto numero 5003186, anno 1991, commissionato da “Hughes Aircraft Company”, una società del gruppo General Motors. Nel 1992 la GM Hughes Electronics acquistò dalla General Dynamics il settore missilistico. Nel 1997 avvenne la fusione del settore difesa con Raytheon, società leader per la produzione di materiale bellico, radar, tankers, armi elettromagnetiche. Un metodo di riduzione del riscaldamento atmosferico dovuto all'effetto serra, deriva da uno strato di gas nell'atmosfera che assorbe la radiazione infrarossa, disperdendo particelle molto piccole di un materiale all'interno dello strato dei gas.
Il materiale della particella è caratterizzato dall'emissività o la riflettività che dipende dalla lunghezza d'onda, in quanto il materiale ha alte emissività in ordine alla radiazione negli spettri infrarossi visibili e di alta lunghezza d'onda, ed emissività bassa nello spettro infrarosso di bassa lunghezza d'onda, per cui le particelle molto piccole forniscono i mezzi per convertire l'energia termica infrarossa in alta radiazione infrarossa, che verrà irradiata nello spazio. Il materiale contiene uno o più ossidi dei metalli, l'ossido di alluminio, ossido di torio; le particelle sono disperse, irrorando la stratosfera con una quantità di particelle ad un’altitudine compresa tra sette e tredici chilometri sopra la superficie della terra: il formato delle particelle è nella gamma di dieci - cento micron: la sostanza (materiale Welsbach) contiene un materiale refrattario.
Una risoluzione proposta al problema del riscaldamento globale consiste nell'irrorazione dell'atmosfera con particelle metalliche. Una tecnica per irrorare le particelle metalliche era di aggiungere particelle molto piccole al combustibile degli aerei di linea, così che siano emesse dagli scarichi dei motori una volta in cui l'aereo si trova ad altitudine di volo. Mentre questo metodo aumenterebbe la riflessione della luce visibile proveniente dallo spazio, le particelle metalliche intrappolerebbero la lunghezza d'onda della radiazione “blackbody” (radiazione del corpo nero, superficie ideale, postulata dalla fisica classica, che ad una data temperatura irraggia il massimo di energia per unità di area e per ogni lunghezza d'onda e che può assorbire tutta la radiazione che incide su di esso) rilasciata dalla Terra, e potrebbe dare luogo ad un netto aumento del riscaldamento globale.
È quindi oggetto della presente invenzione fornire un metodo per la riduzione del riscaldamento globale dovuto a quello che impropriamente è chiamato “effetto serra”, consentendo al calore di fuoriuscire attraverso l'atmosfera. Il metodo comprende l'irrorazione dello strato di gas serra con una quantità di sostanze in piccole particelle. Tali sostanze possono includere la classe di materiali note come sostanze Welsbach; gli ossidi di metallo, per esempio, ossido di alluminio, sono inoltre adatti allo scopo. Lo strato di gas serra si estende approssimativamente tra sette e tredici chilometri sopra la superficie della terra. L'irrorazione della stratosfera avviene all'interno di questo strato. Le particelle sospese nella stratosfera diffuse offrono un meccanismo per convertire la radiazione del corpo nero emessa dalla terra a lunghezze d'onda infrarosse, così che questa energia di calore può essere reindirizzata nello spazio oltre la stratosfera, riducendo con ciò il riscaldamento globale dovuto all'effetto serra.
I materiali refrattari conosciuti hanno una funzione termica di emissività che è fortemente dipendente dalla lunghezza d'onda. Per esempio, i materiali possono avere alta emissività (ed assorbimento) alle alte lunghezze d'onda infrarosse, alta emissività nella lunghezza d'onda visibile ed emissività molto bassa alle lunghezze d'onda intermedie. Se un materiale che ha quelle caratteristiche di emissività ed un corpo nero sono esposti ad energia IR di intensità uguale, il radiatore termico selettivo emetterà la radiazione visibile con alta efficienza (se il raffreddamento della radiazione predomina), cioè, il radiatore termico selettivo sembrerà più luminoso del corpo nero. Questo effetto è conosciuto come “effetto Welsbach”, ed è comunemente usato nelle lanterne a gas in commercio. I gas serra sono nella stratosfera ad una altitudine di sette - tredici chilometri. Ciò suggerisce che l’ irrorazione delle particelle dovrebbe essere eseguita ad un’altitudine nell'ordine di 10 chilometri. Le particelle possono essere disperse da un aereo irroratore; una tecnica esemplare può essere tramite carburante per quanto riguarda le particelle metalliche. Una volta che le particelle molto piccole sono state disperse nell'atmosfera, possono rimanere in sospensione fino ad un anno.
Method and apparatus for altering a region in the earth's atmosphere, ionosphere, and/or magnetosphere (Metodo ed apparato per alterare una regione nell'atmosfera, ionosfera, e/o magnetosfera) Brevetto numero 4686605 a cura di Eastlund Bernard J., anno 1987.
In questo brevetto si descrive come modificare una zona dell'atmosfera tramite particolari antenne (vedi H.A.A.R.P.) poste sulla superficie terrestre trasmettendo radiazioni elettromagnetiche attraverso la zona desiderata. Viene anche descritto un altro metodo per raggiungere il medesimo scopo, iniettando particelle cariche tramite satelliti equipaggiati con appositi acceleratori. Per facilitare la propagazione, vengono rilasciate nella magnetosfera “nuvole” di bario. La potenzialità di tali operazioni è illimitata; può essere impiegata per distruggere qualsiasi tipo di comunicazione terrestre, spaziale e marina, sia in campo civile sia militare. Questo metodo viene anche usato per creare una barriera per missili ed aerei ostili, i quali possono venire distrutti tramite la generazione di raggi elettromagnetici, semplicemente modificando la lunghezza d'onda della radiazione. Si crea così un vero e proprio sistema d'arma planetario. Questo sistema è in grado di modificare il clima, deviando il flusso dei venti nella parte alta dell'atmosfera ed alterando l'assorbimento dei raggi solari tramite la creazione di “piume” di particelle atmosferiche che fungono da lenti rifrangenti. Si possono incrementare artificialmente le concentrazioni di ozono e nitrogeno nell'atmosfera, per diminuire (o aumentare...) l'”effetto serra”. All'interno del brevetto si descrive anche la possibilità di controllare i movimenti magneto-tellurici. Questa tecnologia può essere impiegata come detonatore per apparecchiature nucleari, eliminando cosi altri sistemi di detonazione più “ingombranti” o “visibili”.
Altra pubblicazione interessante è ”Policy Implications of Greenhouse Warming: Mitigation, Adaptation, and the Science Base” http://www.nap.edu/catalog/1605.html, Il testo risale al 1992 a firma COSEPUP (The Committee on Science, Engineering, and Public Policy) http://www7.nationalacademies.org/cosepup/. COSEPUP è composto da numerosi professori universitari statunitensi e da Uma Chowdhry, del Centro ricerche e sviluppo DuPont Company. In questo volume di quasi 1000 pagine, vengono analizzate metodologie e costi per arginare il riscaldamento globale. Tra le numerose pagine, cito quelle di particolare interesse.
Pag. 59, capitolo Geoengineering (si analizzano i metodi per diminuire le temperature arginando i raggi solari):
Schermatura solare
Specchi spaziali: posizionare 50,000 100-km2 di specchi nell'orbita della terra per riflettere la luce del sole entrante.
Polvere nella stratosfera: usare apparati o palloni per mantenere una nube di polvere nella stratosfera aumentando la riflessione della luce solare.
“Bolle” stratosferiche: disporre miliardi di aerostati alluminati e carichi d’idrogeno nella stratosfera per fornire uno schermo riflettente.
Polvere nella bassa stratosfera: Utilizzare un aereo per mantenere una nube di polvere nella bassa stratosfera per riflettere la luce solare.
Fuliggine nella bassa stratosfera: diminuire l’efficienza della combustione dei motori dell’aereo che vola nella bassa stratosfera per mantenere una nube sottile di fuliggine al fine di intercettare la luce solare.
Stimolazione nubi: bruciare zolfo in navi o in centrali elettriche per formare l'aerosol del solfato per stimolare le nubi marine basse in modo da riflettere la luce solare.
Stimolazione della Biomassa dell'oceano: disperdere ferro negli oceani per stimolare la generazione dell’assorbimento di biossido di carbonio, tramite il fitoplancton.
Rimozione Clorofluorocarburo (CFC) atmosferico: uso del laser per distruggere CFC nell'atmosfera.
Pag. 447-448-449-450
Un'altra opzione per l'attenuazione del riscaldamento globale sarebbe di provare a controllare l'equilibrio globale di radiazione, limitando la quantità di radiazione ricevuta dal sole. Ciò può essere attuato, aumentando la riflettività della terra, cioè, l'albedo. La proposta di imbiancare i tetti delle abitazioni avrebbe un certo effetto, ma soltanto una frazione dell’incidenza della radiazione solare raggiunge la superficie della terra. Una modifica sostanziale dell'albedo avrebbe più effetto se eseguita nell'atmosfera. Secondo Ramanathan (1988), un aumento nell'albedo planetaria di appena 0.5 per cento è sufficiente a dimezzare l'effetto di un raddoppio del CO2. La disposizione di uno schermo nell'atmosfera o nell'orbita bassa della terra, potrebbe presentarsi in diverse soluzioni: si potrebbe cambiare la quantità o le caratteristiche di annuvolamento. Lo schermo potrebbe prendere la forma di un “foglio continuo” o potrebbe essere diviso in tanti “specchi” o in una nube di polvere.
Stratospheric dust
Anche se l'opzione della polvere nello spazio non sembra essere ragionevole, i calcoli dei tempi di permanenza della polvere di 0.2-µm oltre i 20 - 40 chilometri sono dell'ordine di 1 - 3 anni (Hunten, 1975). Sembra essere correntemente accertato che gli aerosol vulcanici rimangono nella stratosfera per parecchi anni (Kellogg e Schneider, 1974; Ramaswamy e Kiehl, 1985). Uno schermo può essere generato nella stratosfera, aggiungendo polvere alla polvere stratosferica naturale per aumentare nettamente la relativa riflessione di luce solare. Un'alternativa alla polvere è un aerosol di acido solforico, l'altro componente naturale principale dell’opacità stratosferica. La polvere sembra la scelta migliore perché è simile alla polvere del terreno e non ha effetti eccessivi, se non di precipitare naturalmente nella troposfera, anche tramite le piogge.
Tuttavia Budyko (1982) suggerisce l'uso di aerosol di acido solforico, che può essere generato dalla combustione dello zolfo in situ, con conseguente biossido di zolfo (SO2), che assorbirà automaticamente l'acqua atmosferica, provocando goccioline di soluzione acido-solforica. Descrive la quantità richiesta di acido solforico per ridurre la radiazione totale dell’ 1 per cento in 600.000 t.
Questo è meno d'un decimo della quantità valutata di polvere. Budyko continua a precisare che la quantità di zolfo richiesta da bruciare nella stratosfera per produrre l'aerosol è 200.000 t, o possibilmente circa il 40 per cento di questo, secondo la quantità di acqua che potrebbe essere assorbita dall'aria. Così i requisiti della quantità hanno potuto essere soltanto un settimo - un terzo di quello valutati per acido solforico in sé. Inoltre descrive in 2 anni la permanenza dell'aerosol nella stratosfera. Comunque, il requisito massimo di Budyko è molto di meno di quello che si usa per stimare il costo del materiale ed alzare i requisiti. I costi dello zolfo sono circa $0.05/pound ed ammettiamo meno di $0.25/pound per la polvere; i costi per creare la barriera solare, usando l'aerosol di acido solforico nella stratosfera, sarebbero più bassi di quelli che sono valutati per la polvere, usando le valutazioni di Budyko.
La polvere nel modello del Kiehl e di Ramaswamy è distribuita fra 10 e 30 chilometri nella stratosfera, uniformemente sopra il globo. L'effetto reale sulla forzatura radiativa di una distribuzione globale di polvere supplementare, sarebbe maggiore al livello basso che alle alte latitudini, perché buona parte della luce solare è più efficace alle basse latitudini per motivi geometrici. Ciò farebbe diminuire le variazioni di temperatura dall’Equatore al polo e può avere qualche effetto sull’intensità del tempo. Presumibilmente, questo effetto può anche essere studiato con i modelli globali del clima.
Pag. 453-454-455
…Un’altra possibilità è semplicemente di affittare un aereo commerciale per trasportare la polvere all’altezza massima di volo, dove verrà distribuita. Per fare un preventivo di spesa, un presupposto semplice è che la stessa quantità di polvere sopra la stratosfera funzionerebbe per la tropopausa (lo strato fra la troposfera e la stratosfera). I risultati possono essere calibrati per altri importi. Le osservazioni formulate circa l'effetto possibile di polvere sull’ozono stratosferico, si applicano pure all’ozono nella bassa stratosfera, ma non nella troposfera. L'altezza della tropopausa varia con la latitudine e con la stagione dell'anno.
…Ciò dà un costo un po' più alto di $1 per tonnellata-miglio per trasporto. Se una missione di distribuzione della polvere richiede l'equivalente di un volo di 500 miglia (circa 1.5 ore), il costo della polvere è $500/t ed ignorando la differenza fra le tonnellate inglesi e metriche, un costo di $0.50/kg di polvere. Se 1010 chilogrammi devono essere trasportati ogni 83 giorni, (la polvere fornita cade allo stesso tasso della fuliggine), sarà richiesta una quantità maggiore di 5 volte quella del 1987 (tonnellata-miglia). La domanda se il velivolo dedicato potrebbe volare per distanze più lunghe allo stesso tasso di efficienza, dovrebbe essere studiata. Tuttavia, se il requisito è di attenuare le emissioni del 1989 degli Stati Uniti di CO2, 500 volte meno polvere è necessaria, il costo è circa $10 milioni all'anno e l'esecuzione richiederebbe circa 1 per cento delle tonnellata-miglia impiegate nel 1987. Se il 10 per cento delle tonnellata-miglia usate nel 1987 fosse impiegato, il sistema potrebbe attenuare il CO2 di 80 Gt. Questi costi dovrebbero probabilmente essere aumentati dal costo della polvere trasportata (stima, $0.50/kg) e dei sistemi di rilascio nel velivolo, ma i tassi di trasporto superiori alla media potrebbero probabilmente essere mitigati.
…è proposto che le emissioni di CCN dovrebbero essere liberate sopra gli oceani, che il rilascio dovrebbe produrre un aumento nell'albedo degli stratocumuli soltanto e che le nubi dovrebbero rimanere alle stesse latitudini sopra l'oceano dove l'albedo di superficie è relativamente costante e piccola. Albrecht (1989) valuta che approssimativamente un 30 per cento di aumento in CCN sarebbe necessario per aumentare l'opacità o l'albedo frazionaria delle nubi marine degli stratocumuli del 4 per cento. La nube di stratocumuli idealizzata da Albrecht, ha uno spessore di 375 m., un “tasso dell'acquerugiola” di 1 millimetro al giorno e un raggio medio della gocciolina di 100 millimetri, supponendo che ogni gocciolina è costituita dalla coalescenza di 1000 più piccole goccioline. Il tasso a cui i CCN sono esauriti dal suo modello è 1000/cm3 al giorno. Di conseguenza, circa 300/cm3 al giorno (30 per cento di 1000) di CCN supplementare dovrebbe essere scaricato al giorno alla base della nube per consentire un aumento di 4 per cento nell'opacità. Ciò suppone che l'atmosfera perturbata inoltre rimarrebbe sufficientemente vicino alla saturazione nelle vicinanze del CCN che l'annuvolamento supplementare sarebbe formato sempre dal numero di CCN incrementato.
Pag. 457-458-459
È stato suggerito che laser estremamente potenti potrebbero essere utilizzati per distruggere CFC’s troposferici (Stix, 1989). Enormi quantità di laser inviati ad altezza delle montagne, lancerebbero intensi raggi infrarossi nell'atmosfera. I fasci laser distruggerebbero selettivamente le molecole del clorofluorocarburo nell'atmosfera con il processo di dissociazione del multifotone. Considerata la bassa concentrazione atmosferica dei CFC’s (meno d'una parte per miliardo in volume), tutto il processo per rimuoverlo deve essere altamente selettivo. Ovvero, il processo non può permettersi di sprecare energia in reazioni che coinvolgono alcune molecole lontane e più abbondanti "non-CFC" nell'atmosfera. Lo schema proposto del laser dipende in primo luogo dall'individuazione delle fasce di assorbimento massimo della luce laser da parte delle molecole di CFC.
In secondo luogo, all'interno di queste fasce, si devono individuare finestre spettrali dove l'assorbimento della luce laser delle molecole non-CFC nell'atmosfera è virtualmente assente. I risultati dei computer che sfruttano una sezione trasversale infrarossa estesa gas-atmosferica, suggeriscono che una trasmissione del 90 per cento oltre percorsi di 50 km., sarebbe possibile attraverso atmosfere asciutte. In secondo luogo, all'interno di queste fasce, si devono trovare '' finestre spettrali" dove l'assorbimento della luce laser nell'atmosfera delle molecole “non-CFC” è virtualmente assente. Molti schemi dipendono dall'effetto della polvere supplementare (o possibilmente della fuliggine) nella stratosfera o stratosfera molto bassa che respinge la luce del sole.
Tale polvere può essere trasportata nella stratosfera attraverso vari mezzi, sparata con cannoni o razzi o essere trasportata da aerostati ad aria calda od idrogeno. Queste possibilità appaiono fattibili, economiche e capaci di mitigare l'effetto di molto CO2 equivalente per anno come noi desideriamo. Trasportare polvere o fuliggine, nella tropopausa o nella bassa stratosfera con un aereo può essere limitato, a basso costo, alla mitigazione da 8 a 80 Gt di CO2 equivalente per anno.
Tali sistemi probabilmente potrebbero essere attivati all'interno di un anno o due dalla decisione, e gli effetti della mitigazione comincerebbero immediatamente. Poiché la polvere ricade naturalmente, se la dispersione di polvere si dovesse interrompere, gli effetti della mitigazione cesserebbero in circa 6 mesi per la polvere (o fuliggine) trasportata nella tropopausa e circa in un paio d’anni per la polvere trasportata nella media stratosfera. Tale polvere avrebbe un effetto visibile, specialmente al tramonto e all’alba, e riscalderebbe la stratosfera nella zona della polvere.
SCIE CHIMICHE: BREVETTI E DOCUMENTI di Marco Giacometti
Nel tentare di dare una spiegazione plausibile al fenomeno scie chimiche, ci si ritrova di fronte a numerosi brevetti e documenti che descrivono tecniche e metodologie da attuare per il raggiungimento di diversi scopi.
Uno dei brevetti più interessanti è “Stratospheric Welsbach seeding for reduction of global warming” (Irrorazione della stratosfera con agenti Welsbach per la riduzione del riscaldamento globale), brevetto numero 5003186, anno 1991, commissionato da “Hughes Aircraft Company”, una società del gruppo General Motors. Nel 1992 la GM Hughes Electronics acquistò dalla General Dynamics il settore missilistico. Nel 1997 avvenne la fusione del settore difesa con Raytheon, società leader per la produzione di materiale bellico, radar, tankers, armi elettromagnetiche. Un metodo di riduzione del riscaldamento atmosferico dovuto all'effetto serra, deriva da uno strato di gas nell'atmosfera che assorbe la radiazione infrarossa, disperdendo particelle molto piccole di un materiale all'interno dello strato dei gas.
Il materiale della particella è caratterizzato dall'emissività o la riflettività che dipende dalla lunghezza d'onda, in quanto il materiale ha alte emissività in ordine alla radiazione negli spettri infrarossi visibili e di alta lunghezza d'onda, ed emissività bassa nello spettro infrarosso di bassa lunghezza d'onda, per cui le particelle molto piccole forniscono i mezzi per convertire l'energia termica infrarossa in alta radiazione infrarossa, che verrà irradiata nello spazio. Il materiale contiene uno o più ossidi dei metalli, l'ossido di alluminio, ossido di torio; le particelle sono disperse, irrorando la stratosfera con una quantità di particelle ad un’altitudine compresa tra sette e tredici chilometri sopra la superficie della terra: il formato delle particelle è nella gamma di dieci - cento micron: la sostanza (materiale Welsbach) contiene un materiale refrattario.
Una risoluzione proposta al problema del riscaldamento globale consiste nell'irrorazione dell'atmosfera con particelle metalliche. Una tecnica per irrorare le particelle metalliche era di aggiungere particelle molto piccole al combustibile degli aerei di linea, così che siano emesse dagli scarichi dei motori una volta in cui l'aereo si trova ad altitudine di volo. Mentre questo metodo aumenterebbe la riflessione della luce visibile proveniente dallo spazio, le particelle metalliche intrappolerebbero la lunghezza d'onda della radiazione “blackbody” (radiazione del corpo nero, superficie ideale, postulata dalla fisica classica, che ad una data temperatura irraggia il massimo di energia per unità di area e per ogni lunghezza d'onda e che può assorbire tutta la radiazione che incide su di esso) rilasciata dalla Terra, e potrebbe dare luogo ad un netto aumento del riscaldamento globale.
È quindi oggetto della presente invenzione fornire un metodo per la riduzione del riscaldamento globale dovuto a quello che impropriamente è chiamato “effetto serra”, consentendo al calore di fuoriuscire attraverso l'atmosfera. Il metodo comprende l'irrorazione dello strato di gas serra con una quantità di sostanze in piccole particelle. Tali sostanze possono includere la classe di materiali note come sostanze Welsbach; gli ossidi di metallo, per esempio, ossido di alluminio, sono inoltre adatti allo scopo. Lo strato di gas serra si estende approssimativamente tra sette e tredici chilometri sopra la superficie della terra. L'irrorazione della stratosfera avviene all'interno di questo strato. Le particelle sospese nella stratosfera diffuse offrono un meccanismo per convertire la radiazione del corpo nero emessa dalla terra a lunghezze d'onda infrarosse, così che questa energia di calore può essere reindirizzata nello spazio oltre la stratosfera, riducendo con ciò il riscaldamento globale dovuto all'effetto serra.
I materiali refrattari conosciuti hanno una funzione termica di emissività che è fortemente dipendente dalla lunghezza d'onda. Per esempio, i materiali possono avere alta emissività (ed assorbimento) alle alte lunghezze d'onda infrarosse, alta emissività nella lunghezza d'onda visibile ed emissività molto bassa alle lunghezze d'onda intermedie. Se un materiale che ha quelle caratteristiche di emissività ed un corpo nero sono esposti ad energia IR di intensità uguale, il radiatore termico selettivo emetterà la radiazione visibile con alta efficienza (se il raffreddamento della radiazione predomina), cioè, il radiatore termico selettivo sembrerà più luminoso del corpo nero. Questo effetto è conosciuto come “effetto Welsbach”, ed è comunemente usato nelle lanterne a gas in commercio. I gas serra sono nella stratosfera ad una altitudine di sette - tredici chilometri. Ciò suggerisce che l’ irrorazione delle particelle dovrebbe essere eseguita ad un’altitudine nell'ordine di 10 chilometri. Le particelle possono essere disperse da un aereo irroratore; una tecnica esemplare può essere tramite carburante per quanto riguarda le particelle metalliche. Una volta che le particelle molto piccole sono state disperse nell'atmosfera, possono rimanere in sospensione fino ad un anno.
Method and apparatus for altering a region in the earth's atmosphere, ionosphere, and/or magnetosphere (Metodo ed apparato per alterare una regione nell'atmosfera, ionosfera, e/o magnetosfera) Brevetto numero 4686605 a cura di Eastlund Bernard J., anno 1987.
In questo brevetto si descrive come modificare una zona dell'atmosfera tramite particolari antenne (vedi H.A.A.R.P.) poste sulla superficie terrestre trasmettendo radiazioni elettromagnetiche attraverso la zona desiderata. Viene anche descritto un altro metodo per raggiungere il medesimo scopo, iniettando particelle cariche tramite satelliti equipaggiati con appositi acceleratori. Per facilitare la propagazione, vengono rilasciate nella magnetosfera “nuvole” di bario. La potenzialità di tali operazioni è illimitata; può essere impiegata per distruggere qualsiasi tipo di comunicazione terrestre, spaziale e marina, sia in campo civile sia militare. Questo metodo viene anche usato per creare una barriera per missili ed aerei ostili, i quali possono venire distrutti tramite la generazione di raggi elettromagnetici, semplicemente modificando la lunghezza d'onda della radiazione. Si crea così un vero e proprio sistema d'arma planetario. Questo sistema è in grado di modificare il clima, deviando il flusso dei venti nella parte alta dell'atmosfera ed alterando l'assorbimento dei raggi solari tramite la creazione di “piume” di particelle atmosferiche che fungono da lenti rifrangenti. Si possono incrementare artificialmente le concentrazioni di ozono e nitrogeno nell'atmosfera, per diminuire (o aumentare...) l'”effetto serra”. All'interno del brevetto si descrive anche la possibilità di controllare i movimenti magneto-tellurici. Questa tecnologia può essere impiegata come detonatore per apparecchiature nucleari, eliminando cosi altri sistemi di detonazione più “ingombranti” o “visibili”.
Altra pubblicazione interessante è ”Policy Implications of Greenhouse Warming: Mitigation, Adaptation, and the Science Base” http://www.nap.edu/catalog/1605.html, Il testo risale al 1992 a firma COSEPUP (The Committee on Science, Engineering, and Public Policy) http://www7.nationalacademies.org/cosepup/. COSEPUP è composto da numerosi professori universitari statunitensi e da Uma Chowdhry, del Centro ricerche e sviluppo DuPont Company. In questo volume di quasi 1000 pagine, vengono analizzate metodologie e costi per arginare il riscaldamento globale. Tra le numerose pagine, cito quelle di particolare interesse.
Pag. 59, capitolo Geoengineering (si analizzano i metodi per diminuire le temperature arginando i raggi solari):
Schermatura solare
Specchi spaziali: posizionare 50,000 100-km2 di specchi nell'orbita della terra per riflettere la luce del sole entrante.
Polvere nella stratosfera: usare apparati o palloni per mantenere una nube di polvere nella stratosfera aumentando la riflessione della luce solare.
“Bolle” stratosferiche: disporre miliardi di aerostati alluminati e carichi d’idrogeno nella stratosfera per fornire uno schermo riflettente.
Polvere nella bassa stratosfera: Utilizzare un aereo per mantenere una nube di polvere nella bassa stratosfera per riflettere la luce solare.
Fuliggine nella bassa stratosfera: diminuire l’efficienza della combustione dei motori dell’aereo che vola nella bassa stratosfera per mantenere una nube sottile di fuliggine al fine di intercettare la luce solare.
Stimolazione nubi: bruciare zolfo in navi o in centrali elettriche per formare l'aerosol del solfato per stimolare le nubi marine basse in modo da riflettere la luce solare.
Stimolazione della Biomassa dell'oceano: disperdere ferro negli oceani per stimolare la generazione dell’assorbimento di biossido di carbonio, tramite il fitoplancton.
Rimozione Clorofluorocarburo (CFC) atmosferico: uso del laser per distruggere CFC nell'atmosfera.
Pag. 447-448-449-450
Un'altra opzione per l'attenuazione del riscaldamento globale sarebbe di provare a controllare l'equilibrio globale di radiazione, limitando la quantità di radiazione ricevuta dal sole. Ciò può essere attuato, aumentando la riflettività della terra, cioè, l'albedo. La proposta di imbiancare i tetti delle abitazioni avrebbe un certo effetto, ma soltanto una frazione dell’incidenza della radiazione solare raggiunge la superficie della terra. Una modifica sostanziale dell'albedo avrebbe più effetto se eseguita nell'atmosfera. Secondo Ramanathan (1988), un aumento nell'albedo planetaria di appena 0.5 per cento è sufficiente a dimezzare l'effetto di un raddoppio del CO2. La disposizione di uno schermo nell'atmosfera o nell'orbita bassa della terra, potrebbe presentarsi in diverse soluzioni: si potrebbe cambiare la quantità o le caratteristiche di annuvolamento. Lo schermo potrebbe prendere la forma di un “foglio continuo” o potrebbe essere diviso in tanti “specchi” o in una nube di polvere.
Stratospheric dust
Anche se l'opzione della polvere nello spazio non sembra essere ragionevole, i calcoli dei tempi di permanenza della polvere di 0.2-µm oltre i 20 - 40 chilometri sono dell'ordine di 1 - 3 anni (Hunten, 1975). Sembra essere correntemente accertato che gli aerosol vulcanici rimangono nella stratosfera per parecchi anni (Kellogg e Schneider, 1974; Ramaswamy e Kiehl, 1985). Uno schermo può essere generato nella stratosfera, aggiungendo polvere alla polvere stratosferica naturale per aumentare nettamente la relativa riflessione di luce solare. Un'alternativa alla polvere è un aerosol di acido solforico, l'altro componente naturale principale dell’opacità stratosferica. La polvere sembra la scelta migliore perché è simile alla polvere del terreno e non ha effetti eccessivi, se non di precipitare naturalmente nella troposfera, anche tramite le piogge.
Tuttavia Budyko (1982) suggerisce l'uso di aerosol di acido solforico, che può essere generato dalla combustione dello zolfo in situ, con conseguente biossido di zolfo (SO2), che assorbirà automaticamente l'acqua atmosferica, provocando goccioline di soluzione acido-solforica. Descrive la quantità richiesta di acido solforico per ridurre la radiazione totale dell’ 1 per cento in 600.000 t.
Questo è meno d'un decimo della quantità valutata di polvere. Budyko continua a precisare che la quantità di zolfo richiesta da bruciare nella stratosfera per produrre l'aerosol è 200.000 t, o possibilmente circa il 40 per cento di questo, secondo la quantità di acqua che potrebbe essere assorbita dall'aria. Così i requisiti della quantità hanno potuto essere soltanto un settimo - un terzo di quello valutati per acido solforico in sé. Inoltre descrive in 2 anni la permanenza dell'aerosol nella stratosfera. Comunque, il requisito massimo di Budyko è molto di meno di quello che si usa per stimare il costo del materiale ed alzare i requisiti. I costi dello zolfo sono circa $0.05/pound ed ammettiamo meno di $0.25/pound per la polvere; i costi per creare la barriera solare, usando l'aerosol di acido solforico nella stratosfera, sarebbero più bassi di quelli che sono valutati per la polvere, usando le valutazioni di Budyko.
La polvere nel modello del Kiehl e di Ramaswamy è distribuita fra 10 e 30 chilometri nella stratosfera, uniformemente sopra il globo. L'effetto reale sulla forzatura radiativa di una distribuzione globale di polvere supplementare, sarebbe maggiore al livello basso che alle alte latitudini, perché buona parte della luce solare è più efficace alle basse latitudini per motivi geometrici. Ciò farebbe diminuire le variazioni di temperatura dall’Equatore al polo e può avere qualche effetto sull’intensità del tempo. Presumibilmente, questo effetto può anche essere studiato con i modelli globali del clima.
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…Un’altra possibilità è semplicemente di affittare un aereo commerciale per trasportare la polvere all’altezza massima di volo, dove verrà distribuita. Per fare un preventivo di spesa, un presupposto semplice è che la stessa quantità di polvere sopra la stratosfera funzionerebbe per la tropopausa (lo strato fra la troposfera e la stratosfera). I risultati possono essere calibrati per altri importi. Le osservazioni formulate circa l'effetto possibile di polvere sull’ozono stratosferico, si applicano pure all’ozono nella bassa stratosfera, ma non nella troposfera. L'altezza della tropopausa varia con la latitudine e con la stagione dell'anno.
…Ciò dà un costo un po' più alto di $1 per tonnellata-miglio per trasporto. Se una missione di distribuzione della polvere richiede l'equivalente di un volo di 500 miglia (circa 1.5 ore), il costo della polvere è $500/t ed ignorando la differenza fra le tonnellate inglesi e metriche, un costo di $0.50/kg di polvere. Se 1010 chilogrammi devono essere trasportati ogni 83 giorni, (la polvere fornita cade allo stesso tasso della fuliggine), sarà richiesta una quantità maggiore di 5 volte quella del 1987 (tonnellata-miglia). La domanda se il velivolo dedicato potrebbe volare per distanze più lunghe allo stesso tasso di efficienza, dovrebbe essere studiata. Tuttavia, se il requisito è di attenuare le emissioni del 1989 degli Stati Uniti di CO2, 500 volte meno polvere è necessaria, il costo è circa $10 milioni all'anno e l'esecuzione richiederebbe circa 1 per cento delle tonnellata-miglia impiegate nel 1987. Se il 10 per cento delle tonnellata-miglia usate nel 1987 fosse impiegato, il sistema potrebbe attenuare il CO2 di 80 Gt. Questi costi dovrebbero probabilmente essere aumentati dal costo della polvere trasportata (stima, $0.50/kg) e dei sistemi di rilascio nel velivolo, ma i tassi di trasporto superiori alla media potrebbero probabilmente essere mitigati.
…è proposto che le emissioni di CCN dovrebbero essere liberate sopra gli oceani, che il rilascio dovrebbe produrre un aumento nell'albedo degli stratocumuli soltanto e che le nubi dovrebbero rimanere alle stesse latitudini sopra l'oceano dove l'albedo di superficie è relativamente costante e piccola. Albrecht (1989) valuta che approssimativamente un 30 per cento di aumento in CCN sarebbe necessario per aumentare l'opacità o l'albedo frazionaria delle nubi marine degli stratocumuli del 4 per cento. La nube di stratocumuli idealizzata da Albrecht, ha uno spessore di 375 m., un “tasso dell'acquerugiola” di 1 millimetro al giorno e un raggio medio della gocciolina di 100 millimetri, supponendo che ogni gocciolina è costituita dalla coalescenza di 1000 più piccole goccioline. Il tasso a cui i CCN sono esauriti dal suo modello è 1000/cm3 al giorno. Di conseguenza, circa 300/cm3 al giorno (30 per cento di 1000) di CCN supplementare dovrebbe essere scaricato al giorno alla base della nube per consentire un aumento di 4 per cento nell'opacità. Ciò suppone che l'atmosfera perturbata inoltre rimarrebbe sufficientemente vicino alla saturazione nelle vicinanze del CCN che l'annuvolamento supplementare sarebbe formato sempre dal numero di CCN incrementato.
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È stato suggerito che laser estremamente potenti potrebbero essere utilizzati per distruggere CFC’s troposferici (Stix, 1989). Enormi quantità di laser inviati ad altezza delle montagne, lancerebbero intensi raggi infrarossi nell'atmosfera. I fasci laser distruggerebbero selettivamente le molecole del clorofluorocarburo nell'atmosfera con il processo di dissociazione del multifotone. Considerata la bassa concentrazione atmosferica dei CFC’s (meno d'una parte per miliardo in volume), tutto il processo per rimuoverlo deve essere altamente selettivo. Ovvero, il processo non può permettersi di sprecare energia in reazioni che coinvolgono alcune molecole lontane e più abbondanti "non-CFC" nell'atmosfera. Lo schema proposto del laser dipende in primo luogo dall'individuazione delle fasce di assorbimento massimo della luce laser da parte delle molecole di CFC.
In secondo luogo, all'interno di queste fasce, si devono individuare finestre spettrali dove l'assorbimento della luce laser delle molecole non-CFC nell'atmosfera è virtualmente assente. I risultati dei computer che sfruttano una sezione trasversale infrarossa estesa gas-atmosferica, suggeriscono che una trasmissione del 90 per cento oltre percorsi di 50 km., sarebbe possibile attraverso atmosfere asciutte. In secondo luogo, all'interno di queste fasce, si devono trovare '' finestre spettrali" dove l'assorbimento della luce laser nell'atmosfera delle molecole “non-CFC” è virtualmente assente. Molti schemi dipendono dall'effetto della polvere supplementare (o possibilmente della fuliggine) nella stratosfera o stratosfera molto bassa che respinge la luce del sole.
Tale polvere può essere trasportata nella stratosfera attraverso vari mezzi, sparata con cannoni o razzi o essere trasportata da aerostati ad aria calda od idrogeno. Queste possibilità appaiono fattibili, economiche e capaci di mitigare l'effetto di molto CO2 equivalente per anno come noi desideriamo. Trasportare polvere o fuliggine, nella tropopausa o nella bassa stratosfera con un aereo può essere limitato, a basso costo, alla mitigazione da 8 a 80 Gt di CO2 equivalente per anno.
Tali sistemi probabilmente potrebbero essere attivati all'interno di un anno o due dalla decisione, e gli effetti della mitigazione comincerebbero immediatamente. Poiché la polvere ricade naturalmente, se la dispersione di polvere si dovesse interrompere, gli effetti della mitigazione cesserebbero in circa 6 mesi per la polvere (o fuliggine) trasportata nella tropopausa e circa in un paio d’anni per la polvere trasportata nella media stratosfera. Tale polvere avrebbe un effetto visibile, specialmente al tramonto e all’alba, e riscalderebbe la stratosfera nella zona della polvere.
© Marco Giacometti
Complimenti a M.Giacometti per il suo lungo ed esaustivo studio.
RispondiEliminaUn appunto: se effettivamente il progetto 'chemtrails' fosse destinato a ridurre gli effetti del 'global warming', allora perchè tutta questo alone di segretezza, tutte queste bugie, minacce, depistaggi circa il reale significato di quanto sta accadendo sulle nostre teste da quasi un decennio ormai? Basterebbero dichirazioni pubbliche da parte dei Governi contenenti le avvertenze ai cittadini circa le manovre in corso. Potrebbe essere beninteso una bugia nella bugia, ma non c'è nemmeno quella. Ci sorbiamo ancora le menzogne di Prodi e del suo socio Bilderberg Padoa Schioppa riguardo all'economia, anche se nessuno più ci crede alla storiella dei sacrifici in ordine ad un domani migliore.Alla bisogna e intanto che c'erano avrebbero potuto aggiungere una ulteriore menzogna: ' dovete respirare bario, allumino, torio, uranio impoverito, virus patogeni, tossine batteriche, quarzo, dibromoetilene, sangue marcio ed infetto perchè tutto ciò farà bene al Pianeta e il domani vostro e dei vostri figli sarà radioso'. Ma simile dichiarazione non l'abbiamo sentita , almeno sino ad ora. Ciò significa che l'operazione è per davvero sporca e non è finalizzata ad effetti benefici ma trattasi piuttosto di una 'depopulation bomb'.
Un'altra osservazione: se le 'chemtrails' fossero effettivamente create per diminuire il calore atmosferico allora, visto il totale insuccesso dell'operazione stessa in quanto la temperatura globale e gli squilibri atmosferici non fanno che crescere, si sarebbe dovuto dedurre che l'operazione stessa risulta totalmente inutile se n on dannosa e si sarebbe dovuto ricorrere quanto meno ad una moratoria della medesima che so per un anno almeno. Ma nemmeno questa s'è vista.
Conclusione: la perfidia dei poteri forti non ha nè limiti nè confini e va avanti per la sua strada fino al raggiungimento dello scopo.
Citi all'inizio la Lupa Vaticana. Essa è lì da Costantino in poi e più forte che mai, un potentato che ha fatto il bello ed il cattivo tempo, una frusta, una croce, un flagello che il buon Dio ha caricato sulle spalle dell'Umanità. 'Tout se tient', questa è l'Età Oscura o se preferisci il Kali Yuga. Che ti aspettavi? Una passeggiata negli orfci prati di Persefone?
Infatti così è come dici. Ovviamente il tutto viene dissimulato per mezzo di informazioni che rappresentano l'esatto opposto di quella che è la verità dei fatti. E' bene che comunque si sappia che i brevetti disponibili (comunque essi vengano presentati all'ingenuo pubblico) sono all'origine delle operazioni chimico/biologiche e che queste, giusto come tu stesso scrivi, hanno obbiettivi per nulla positivi per l'umanità intera.
RispondiEliminaCarissimo Paolo, è palese che le infami operazioni chimiche non mirano a salvaguardare il pianeta. I piccoli chimici, accortisi che le attività avevano fallito miseramente il loro scopo, le avrebbero interrotte, invece le hanno intensificate. L'immonda sinarchia mira a distruggere ed ad uccidere. Per questo motivo ho scritto una premessa che chiarisse come tali brevetti sono stati usati per fini diversi da quelli ufficialmente indicati. Quanto all'esecranda alleanza tra Chiesa nicena ed Impero, donde scaturirono infiniti mali, le premesse di tale orribile incesto erano già tutte nell'operato dei vescovi banchieri e falsari dei secoli antecedenti.
RispondiEliminaCiao