mercoledì 7 febbraio 2007

Enciclica del papa sulle scie chimiche (articolo di Paolo)

Da questa mattina piove discretamente in Padania. Ogni volta che piove, ormai da alcuni anni, mi sento di gridare al miracolo, ma, al tempo stesso, penso che, se così avviene, è perchè hanno spento le macchine.

Naturalmente cade pioggia avvelenata e sporca un po’ per colpa delle polluzioni industriali e soprattutto per i soliti sali di bario ed alluminio nonché per tutto il resto che ci finisce dentro.
Se la mia coscienza grida al miracolo, essa non si fa però alcuna illusione, poiché sa benissimo qual è il destino che attende tutti: una spaventosa siccità alla quale si accompagnerà la carestia. Del resto gli Illuminati lo dicono senza ambagi e senza ritegno, come abbiamo sentito dalla bocca del consigliere dell'arcisatanico Donald Rumsfeld.

Da molte settimane in Padania c'è la nebbia o meglio lo smog (una finta nebbia composta prevalentemente dalle porcherie che si addensano e condensano nell'atmosfera). Così i tankers nazi-illumi-vaticani possono portare avanti la loro opera di irrorazione i più indisturbati possibile. Scendono a quote inferiori a quelle usuali - anche di molto - e rallentano il passo cosicché il rombo dei jet si avverte distintamente al di sopra delle pseudo-nubi e della foschia onnipervadente. Li avverto distintamente dalla mia stanza da letto il mattino presto, prima di alzarmi (la mia casa si trova sulla perpendicolare di una aerovia frequentatissima da codesti delinquenti).

Se in capo ad alcune ore subentra una schiarita, il cielo manifesta il solito aspetto lattescente, 'chimico', carico di quella patina a smeriglio a tutti noi nota. E la gente così continua a non accorgersi di nulla.
Sì, è vero: probabilmente hanno mutato la composizione di certe irrorazioni. Alcune, anche se non tutte, appaiono più evanescenti. Tuttavia, in giorni di intensa attività delle aviocisterne, non si nota poi questa gran differenza fra la prassi attuale e quella del passato.

A questo punto mi chiedo: dove sta la gerarchia della Chiesa Romana così impegnata a difendere la vita in tutti i suoi aspetti e in tutte le sue manifestazioni? Essa, a parole, non perde occasione per difendere i diritti dei viventi. E allora perchè mai tutti codesti innamorati degli esseri umani non si prendono la briga di denunciare l'immane scempio perpetrato ai danni delle loro adorate pecorelle?

La risposta è semplice: perché sono consenzienti e conniventi. Ma vogliamo che i vertici del Cattolicesimo non lo sappiano, loro che, con la loro rete di informatori e di spioni, ne sanno una più del diavolo?

Se così non fosse, che me lo dimostrino e che B16 (l'abbreviativo mi ricorda tanto la sigla di un bombardiere americano) pubblichi l'Enciclica De caelo chymico cum suis maleficiis ac veneficiis.

E così gli ho dato pure lo spunto su come intitolarla. Ma possiamo stare ben certi che tale documento per loro scagionatorio non lo vedremo mai.

5 commenti:

  1. Non avrei potuto esprimermi meglio. Eccellente scritto molto pregnante, pacato e pieno di pathos.

    Bravo, Paolo.

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  2. E'per me un onore pubblicare un testo di Paolo, una penna eccellente. Con il suo stile e la sua profonda, intemerata umanità, anche un tema odioso come quello delle scie chimiche, quasi assurge all'universalità di un dialogo di Platone.

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  3. "...Non siamo più uomini, non abbiamo piu' neanche la vita balzana degli animali; siamo cose di cui solo gli altri possono disporre. Dobbiamo fare ribrezzo, per poter essere usati da chi lo vuole; perchè una sola libertà ci rimane: quella di tradirci.
    E infatti, ognuno di noi, cova, col suo leggero tanfo di malato nelle viscere, il desiderio di poter finalmente ammiccare ai suoi padroni, che vengono a condannarlo.
    VOGLIAMO ESSERE NOI I PRIMI AIUTANTI DEI NOSTRI ASSASSINI, CHE HANNO INVENTATO COMPLICATI MECCANISMI PER UCCIDERCI INSIEME..."

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  4. Ciao Bacab, un'epigrafe da incidere a lettere di fuoco. Ciao e grazie.

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  5. E' mai possibile sapere cosa c'entra il Vaticano in tutta questa storia? Avete qualche prova?

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