Sull’ultimo numero della rivista Area 51 è stata pubblicata la missiva di un lettore che, in merito al tema del 2012, formula un’originale congettura: secondo il lettore, nel 2012, la Terra, attraversando un buco nero, potrebbe essere condotta indietro nel tempo, nella preistoria. Non a caso, il C.E.R.N. sta per creare mini buchi neri e Burisch accenna a problemi che potrebbero derivare da uno stargate.
Non mi soffermo su questa ipotesi non più bislacca di tante altre, ma vorrei esprimere il mio provocatorio auspicio che davvero quell’anno fatidico coincida con un balzo indietro nel Paleolitico. Quale situazione può essere più desiderabile di una vita finalmente affrancata dal “progresso scientifico” e dai suoi innumerevoli danni?
Hereticus, sulla sua pagina personale, si chiede a che cosa sia servito Cristo ed il suo mitico, fiabesco sacrificio. Assolutamente a nulla. Lo stesso vale per il “sapere scientifico” e per la prostituta, la tecnologia, che con esso fornica. Qualcuno obietterà, affermando che la scienza e la tecnologia hanno creato per una minoranza del genere umano un mondo confortevole, dove possiamo usufruire di mille comodità: con un semplice gesto accendiamo la luce (fiat lux, neanche fossimo gli elohim), con un altro ci immergiamo in una vasca di acqua calda per ristoratrici abluzioni…
Eppure, a ben vedere, la meretrice imbellettata che ci offre tante voluttà, è la stessa che ci ha reso l’esistenza impossibile. La polluzione e la distruzione degli ambienti sono l’effetto, quasi sempre deliberato, delle “conquiste” “scientifiche”. Né si dimentichi quanta e quale infelicità ha generato il sapere razionale, come osservò acutamente Leopardi. Non sarebbe meglio essere dei cavernicoli destinati a vivere solo venticinque-trent’anni, poco o punto consapevoli della propria condizione di esseri caduchi ed infelici, stritolati dalla coscienza del tempo, un po’ come gli Aborigeni australiani che, prima dell’arrivo delle orde europee, vivevano una vita semplice, anche se in un ambiente povero di risorse?
Chi ci dice che quei popoli cosiddetti primitivi non godessero di esperienze più intense delle nostre, quando contemplavano, con un sentimento di sacro stupore, l’alba, il tramonto e le stelle sfarinate nella volta celeste?
Quali sono, in questo ultima fase della storia inumana, i doni elargiti dalla “scienza”? Il pianeta è ormai ridotto ad una discarica pestilenziale e malsana. Siamo costretti a restare trincerati nelle nostre case-loculi, poiché non passa giorno senza che l’aria, l'acqua e quei pochi brandelli di natura rimasti, non siano pesantemente insudiciati ed avvelenati dagli aerei della morte. Scienziati prostituiti ai potenti si lambiccano il loro cervellino da pervertiti per inventare congegni nanotecnologici, atti a diffondere nuove atroci malattie e col fine di controllare la popolazione.
Quali sono i doni elargiti dalla scienza? Purtroppo essa è incarnata da uomini che sono ora spregevoli e tronfi accademici, ora inventori pazzi.
Come tollerare poi tutta quella flora mostruosa e puzzolente germogliata dal tronco marcio della “scienza” ufficiale? Ecco i vischiosi, nauseabondi fleurs du mal: studentelli saccenti di corsi “scientifici”, divulgatori “scientifici”, patetici e goffi portavoce delle “verità” “scientifiche”, come quel tale A., ex d.j., ex divulgatore informatico, ora come allora deficiente (in senso etimologico), ad oggi esperto in mozzarella di bufala campana. Codesto omuncolo, senza neanche conoscere i rudimenti della sintassi e della punteggiatura, pontifica di metodo scientifico, di prove sperimentali e quant’altro. Codesta nullità, senza neanche aver mai letto un rigo di un’opera di Feyerabend, osa trinciare giudizi e discettare sui temi più svariati, credendo di ostentare conoscenze, laddove sfoggia soltanto una crassa ignoranza unita a mala fede.
Stando così le cose, mi domando davvero a che cosa sia servita l’evoluzione scientifico-tecnologica. Passi per la polluzione e la devastazione del nostro martoriato pianeta, ma essere costretti ad accettare che colui occupi anche solo un millimetro quadrato dell’immenso universo o un centesimo di secondo del tempo infinito è un insulto all’intelligenza ed alla maestà di un eventuale creatore, anzi è un insulto alla dignità ed all’intelligenza di un’ameba.
Non mi soffermo su questa ipotesi non più bislacca di tante altre, ma vorrei esprimere il mio provocatorio auspicio che davvero quell’anno fatidico coincida con un balzo indietro nel Paleolitico. Quale situazione può essere più desiderabile di una vita finalmente affrancata dal “progresso scientifico” e dai suoi innumerevoli danni?
Hereticus, sulla sua pagina personale, si chiede a che cosa sia servito Cristo ed il suo mitico, fiabesco sacrificio. Assolutamente a nulla. Lo stesso vale per il “sapere scientifico” e per la prostituta, la tecnologia, che con esso fornica. Qualcuno obietterà, affermando che la scienza e la tecnologia hanno creato per una minoranza del genere umano un mondo confortevole, dove possiamo usufruire di mille comodità: con un semplice gesto accendiamo la luce (fiat lux, neanche fossimo gli elohim), con un altro ci immergiamo in una vasca di acqua calda per ristoratrici abluzioni…
Eppure, a ben vedere, la meretrice imbellettata che ci offre tante voluttà, è la stessa che ci ha reso l’esistenza impossibile. La polluzione e la distruzione degli ambienti sono l’effetto, quasi sempre deliberato, delle “conquiste” “scientifiche”. Né si dimentichi quanta e quale infelicità ha generato il sapere razionale, come osservò acutamente Leopardi. Non sarebbe meglio essere dei cavernicoli destinati a vivere solo venticinque-trent’anni, poco o punto consapevoli della propria condizione di esseri caduchi ed infelici, stritolati dalla coscienza del tempo, un po’ come gli Aborigeni australiani che, prima dell’arrivo delle orde europee, vivevano una vita semplice, anche se in un ambiente povero di risorse?
Chi ci dice che quei popoli cosiddetti primitivi non godessero di esperienze più intense delle nostre, quando contemplavano, con un sentimento di sacro stupore, l’alba, il tramonto e le stelle sfarinate nella volta celeste?
Quali sono, in questo ultima fase della storia inumana, i doni elargiti dalla “scienza”? Il pianeta è ormai ridotto ad una discarica pestilenziale e malsana. Siamo costretti a restare trincerati nelle nostre case-loculi, poiché non passa giorno senza che l’aria, l'acqua e quei pochi brandelli di natura rimasti, non siano pesantemente insudiciati ed avvelenati dagli aerei della morte. Scienziati prostituiti ai potenti si lambiccano il loro cervellino da pervertiti per inventare congegni nanotecnologici, atti a diffondere nuove atroci malattie e col fine di controllare la popolazione.
Quali sono i doni elargiti dalla scienza? Purtroppo essa è incarnata da uomini che sono ora spregevoli e tronfi accademici, ora inventori pazzi.
Come tollerare poi tutta quella flora mostruosa e puzzolente germogliata dal tronco marcio della “scienza” ufficiale? Ecco i vischiosi, nauseabondi fleurs du mal: studentelli saccenti di corsi “scientifici”, divulgatori “scientifici”, patetici e goffi portavoce delle “verità” “scientifiche”, come quel tale A., ex d.j., ex divulgatore informatico, ora come allora deficiente (in senso etimologico), ad oggi esperto in mozzarella di bufala campana. Codesto omuncolo, senza neanche conoscere i rudimenti della sintassi e della punteggiatura, pontifica di metodo scientifico, di prove sperimentali e quant’altro. Codesta nullità, senza neanche aver mai letto un rigo di un’opera di Feyerabend, osa trinciare giudizi e discettare sui temi più svariati, credendo di ostentare conoscenze, laddove sfoggia soltanto una crassa ignoranza unita a mala fede.
Stando così le cose, mi domando davvero a che cosa sia servita l’evoluzione scientifico-tecnologica. Passi per la polluzione e la devastazione del nostro martoriato pianeta, ma essere costretti ad accettare che colui occupi anche solo un millimetro quadrato dell’immenso universo o un centesimo di secondo del tempo infinito è un insulto all’intelligenza ed alla maestà di un eventuale creatore, anzi è un insulto alla dignità ed all’intelligenza di un’ameba.
Attivissimo è uno scettico patentato: non vuol credere a nulla. Per lui l'equazione Ufficiale=Verità ha un valore assoluto e aprioristico. I suoi sono i capricci di un piccolo moccioso che si chiude a riccio e gira la testa, senza guardare ciò che dovrebbe guardare. Evita, con un preciso criterio istintivo, quei punti che sono incontestabilmente e drammaticamente determinanti per la questione delle scie chimiche. Non ha un metodo di indagine; si attiene a tutto ciò che è tristemente etichettato come "ufficiale". Lui non conosce neanche il contenuto di quello di cui sta parlando: condisce le sue focacce ammuffite, con collegamenti che rimandano a quelle stupide teorie vomitate dai suoi simili.
RispondiEliminaEppure questo insulso organismo, diffonde i suoi putridi germi contagiosi come se fossero vitamine.
Che tristezza.
Giustissimo, Demetrio. Condivido in pieno. La responsabilità dell'esistenza del patogeno è da ricercare nell'ospite, che è più pericoloso del parassita.
RispondiEliminaParole sante!
RispondiEliminaCiao Demetrio, ciao Pir, parole da incorniciare le vostre.
RispondiEliminaAngelotta, a me non piace la carne cruda (neanche il carpaccio). Preferisco le bacche. Ciao!!!