Riportiamo di seguito l'articolo pubblicato il 15 marzo 2007, dalla testata veneta "Il gazzettino".
Cresce in città e in provincia la preoccupazione per le scie chimiche, quelle lunghe scie bianche simili a nuvole ed emesse da aerei che, in genere, si presentano senza alcuna sigla di identificazione. Sono ormai più di ottanta i bellunesi che hanno contatto la nostra redazione per esprimere le loro perplessità su un fenomeno che appare sempre più evidente e che quanto più rimane senza risposte tanto più è inquieta. Alle lettere firmate, pubblicate il 16 dicembre e il 27 gennaio, sono seguite le petizioni inviate prima da alcuni residenti nel capoluogo, e poi da cittadini di Agordo.
Tutti si rivolgono alle istituzioni chiedendo chiarezza sulla questione, nella speranza di dissipare dubbi e preoccupazioni. Valeria Sommavilla, promotrice della petizione partita da Belluno, spiega così come è nata la sua iniziativa che ha coinvolto altre 60 persone: «Ho appreso della questione leggendo alcune lettere sul Gazzettino - ha detto -. Ho cominciato a interessarmi all'argomento e, assieme ai miei familiari, ho deciso di scrivere una petizione destinata al presidente della Regione, al presidente della Provincia, a Lega Ambiente e ai parlamentari bellunesi. Prima di inviarla, mio marito ne ha discusso con alcuni amici e le mie figlie con i loro colleghi. In molti si sono dimostrati interessati al problema e hanno deciso di sottoscrivere il testo. Avremmo potuto coinvolgere anche altre persone, ma ciò che ci premeva era ricevere al più presto delle risposte ai nostri interrogativi».
Nel giardino della signora Sommavilla da diversi anni c'è un frutteto. Curandolo, lo scorso autunno, ha notato uno strano fenomeno che ha accentuato le sue paure sulle misteriose scie bianche lasciate dagli aerei. «Raccogliendo le mele mi sono accorta che erano cosparse da una patina grigiastra. Le ho lavate e ho visto che il pulviscolo aveva sporcato l'acqua.
Inizialmente ho pensato che la polvere potesse essere causata dal passaggio dei treni sulla vicina linea ferroviaria. Poi però ne ho parlato con un conoscente che abita a Sedico e anche lui mi ha detto di aver avuto lo stesso identico problema, ma nel suo caso gli alberi da frutto sono lontani sia dalle strade che dalla ferrovia. Evidentemente l'inquinamento è piovuto dal cielo».
La signora Sommavilla e gli altri sottoscrittori della petizione rimandano al mittente le accuse di essere dei visionari o dei nevrotici. «Le nostre non sono paure irrazionali. Vorremmo semplicemente sapere cosa contengono le scie di questi aerei, perché non si dissolvono nel cielo e di che tipo di velivoli si tratta.
«Non ci si venga però a dire che le scie sono semplice condensa: i fenomeni alle volte sono talmente intensi da formare stratificazioni che schermano i raggi del sole. In passato non si era mai visto nulla del genere».
Andrea Ciprian
Cresce in città e in provincia la preoccupazione per le scie chimiche, quelle lunghe scie bianche simili a nuvole ed emesse da aerei che, in genere, si presentano senza alcuna sigla di identificazione. Sono ormai più di ottanta i bellunesi che hanno contatto la nostra redazione per esprimere le loro perplessità su un fenomeno che appare sempre più evidente e che quanto più rimane senza risposte tanto più è inquieta. Alle lettere firmate, pubblicate il 16 dicembre e il 27 gennaio, sono seguite le petizioni inviate prima da alcuni residenti nel capoluogo, e poi da cittadini di Agordo.
Tutti si rivolgono alle istituzioni chiedendo chiarezza sulla questione, nella speranza di dissipare dubbi e preoccupazioni. Valeria Sommavilla, promotrice della petizione partita da Belluno, spiega così come è nata la sua iniziativa che ha coinvolto altre 60 persone: «Ho appreso della questione leggendo alcune lettere sul Gazzettino - ha detto -. Ho cominciato a interessarmi all'argomento e, assieme ai miei familiari, ho deciso di scrivere una petizione destinata al presidente della Regione, al presidente della Provincia, a Lega Ambiente e ai parlamentari bellunesi. Prima di inviarla, mio marito ne ha discusso con alcuni amici e le mie figlie con i loro colleghi. In molti si sono dimostrati interessati al problema e hanno deciso di sottoscrivere il testo. Avremmo potuto coinvolgere anche altre persone, ma ciò che ci premeva era ricevere al più presto delle risposte ai nostri interrogativi».
Nel giardino della signora Sommavilla da diversi anni c'è un frutteto. Curandolo, lo scorso autunno, ha notato uno strano fenomeno che ha accentuato le sue paure sulle misteriose scie bianche lasciate dagli aerei. «Raccogliendo le mele mi sono accorta che erano cosparse da una patina grigiastra. Le ho lavate e ho visto che il pulviscolo aveva sporcato l'acqua.
Inizialmente ho pensato che la polvere potesse essere causata dal passaggio dei treni sulla vicina linea ferroviaria. Poi però ne ho parlato con un conoscente che abita a Sedico e anche lui mi ha detto di aver avuto lo stesso identico problema, ma nel suo caso gli alberi da frutto sono lontani sia dalle strade che dalla ferrovia. Evidentemente l'inquinamento è piovuto dal cielo».
La signora Sommavilla e gli altri sottoscrittori della petizione rimandano al mittente le accuse di essere dei visionari o dei nevrotici. «Le nostre non sono paure irrazionali. Vorremmo semplicemente sapere cosa contengono le scie di questi aerei, perché non si dissolvono nel cielo e di che tipo di velivoli si tratta.
«Non ci si venga però a dire che le scie sono semplice condensa: i fenomeni alle volte sono talmente intensi da formare stratificazioni che schermano i raggi del sole. In passato non si era mai visto nulla del genere».
Andrea Ciprian
I giornalisti del Gazzettino hanno fegato e di questo gliene va dato atto. Gli altri giornalisti, invece, sono per la maggior parte dei pennivendoli senza midollo osseo. Mi dispiace, ma Chembusterboy ha ragione. Non muovi nè la magistratura nè i media con semplici email. Se questi elementi non hanno intenzione, non risponderanno nemmeno a 1000 email con la medesima richiesta. Hanno le mutante di piombo e la zucca vuota. Chi li smuove dalla loro poltrona?
RispondiEliminaPurtroppo, però, non possiamo superare il limite, perché gli avvoltoi non aspettano altro per farci fare la fine dei tanti che hanno messo dentro con invenzioni di sana pianta, solo per farli tacere. Non possiamo dar loro questa succulenta occasione.
Invece... visto che in alcune regioni la popolazione è sveglia, questa farà da miccia per scatenare un pò di tempesta. i tempi sono maturi. Gli attacchi che riceviamo non sono un passatempo di qualche deficiente, ma azioni concertate, poiché gli ideatori e realizzatori delle operazioni biochimiche in atmosfera cominciano a temere di essere scoperti.
Pestiamo il mortaio. Insistiamo. I riscontri del gazzettino ci dicono che abbiamo lavorato bene e che dobbiamo inistere su questa strada.
Un plauso ed un sincero grazie vanno da parte di noi tutti a Dar_Side_Of_The_Sky e Fuckchem che si stanno adoperando in prima persona per questa questione (per quanto riguarda il Gazzettino).
E comunque... ognuno di noi fa la sua. Le formiche lavorano bene insieme e possono far impazzire un elefante.
Si, hai ragione, Straker. Il fenomeno comincia ad acquistare un pò di visibilità: ma si arrampicheranno sugli specchi per dimostrare che le 'chemtrails' non sono quel che sono ma qualcosa d'altro. Ne sanno una più del diavolo: hanno da tempo superato il loro maestro con le corna.
RispondiEliminaE poi non bisogna dimenticare che tutto lo scenario fa parte di un destino - che modernamente viene definito ' Matrix', ma la sostanza è poi la stessa -. Una volta entrati nel tunnel dell'autodistruzione e spintisi ben in avanti, non si torna più indietro poichè le menti sono molto molto malate. Il calice dell'amarezza verrà bevuto dall'umanità sino alla feccia estrema. Ciao.
E' vero. Ho spesso l'impressione di essere un Donchisciotte, ma è basilare pensare in positivo. Se lottiamo per vincere, forse avremo qualche probabilità in più.
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