
- gli O.V.N.I. cooperano nell'infame operazione di avvelenamento;
- gli U.F.O. tentano in qualche modo di contrastare i voli chimici o di attenuare gli effetti nocivi delle irrorazioni, senza intervenire né interferire, però, in maniera diretta e plateale;
- gli ordigni non identificati (sonde?) si limitano ad osservare il fenomeno.
- gli U.F.O. tentano in qualche modo di contrastare i voli chimici o di attenuare gli effetti nocivi delle irrorazioni, senza intervenire né interferire, però, in maniera diretta e plateale;
- gli ordigni non identificati (sonde?) si limitano ad osservare il fenomeno.

Il tema, come si può notare, è complesso e controverso. Come spesso avviene, non sono scienziati blasonati a tracciare nuove strade, ma ricercatori indipendenti, animati da sincero desiderio di conoscere e scevri di quei pregiudizi che ottundono la mente, impedendo indagini di frontiera. E' per questo che consiglio di leggere il testo di Roberto Capponi intitolato, con efficace anfibologia, La simulazione degli U.F.O. E' una ricerca in cui l'autore sospende, con prudenza, il giudizio, ma con la quale offre uno spaccato interessante della questione e dà degli spunti per chi vorrà approfondire un tema che non è ozioso né marginale, poiché può implicare un cambiamento nel modo in cui concepiamo la vita, noi stessi e l'universo.
Approfondimenti:
Gary McKinnon svela segreti U.F.O.: rischia di finire in carcere
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