Ho tradotto un breve articolo di Gabriel Stetter, giornalista indipendente ed attivista elvetico. L’autore denuncia l’ambiguità e l’ipocrisia di un’associazione ambientalista come Greenpeace, il cui unico, vero, interesse, come si evince dalla rivelatrice e sfacciata risposta di un suo esponente canadese, è quello di spillare denaro ad ingenui cittadini. La difesa dell’ambiente è inoltre un bieco stratagemma per acquisire una buona reputazione, ma Greenpeace, anzi Greedpiece, ossia Pezzo di avidità, fingendo di ergersi a difenditrice del pianeta terra, perpetra il solito imbroglio. Con il loro cinismo e la loro ipocrisia, le associazioni ambientaliste sono, di fatto, complici degli avvelenatori. Ringrazio il Dottor Gianni Ginatta, per la collaborazione e per il prezioso materiale fornitomi.
La questione “scie chimiche” non è un sistema di credenze, ma un fatto scientifico ed osservabile. Greenpeace ed associazioni simili perdono la loro credibilità, quando rinunciano ad un'azione conseguente. Noi vediamo spesso arcobaleni chimici e l'arcobaleno è il simbolo di Greenpeace, un'organizzazione in cui molti ripongono le loro speranze. In seguito al polverone sollevato dal mio articolo Cieli bianchi, pubblicato sulla rivista scientifica tedesca Raum und Zeit (Gennaio 2004), persone in grado di osservare si sono prefisse lo scopo di attirare l'attenzione di Greenpeace – Germania sulle chemtrails. Greenpeace in Germania è un'enorme realtà con milioni di sostenitori che credono nella sua integrità. Perciò la loro normale reazione è stata quella di chiedere ad i suoi esponenti di eseguire delle analisi scientifiche e di contribuire per fare chiarezza sugli obiettivi e le modalità di tale spaventoso programma di modificazione climatica.
Migliaia di persone, però, sono rimaste sconvolte, quando si sono avvedute che Greenpeace in Svizzera, Austria e Germania, per una ragione o per un'altra, non ha alcun interesse al problema delle scie chimiche. Questo ovviamente mi ha offeso: quindi ho deciso di compiere una ricerca sui possibili retroscena dei gruppi ambientalisti, sulle loro strane posizioni e sulla loro tendenza ad eludere le questioni concrete.
Ufficialmente "Greenpeace è un'organizzazione senza fini di lucro ed è presente in 40 paesi. Per mantenere la sua indipendenza non accetta donazioni dai governi, ma si affida ai contributi dei sostenitori e di fondazioni. Come organizzazione globale, Greenpeace si concentra sulle maggiori minacce mondiali alla biodiversità ed all'ambiente".
(...) Ad un lettore canadese che sollecitava Greenpeace ad occuparsi del tema, Kevin Gamble di Greenpeace Canada, dopo aver ammesso ambiguamente che "il bario può trovarsi o no in occasionali (?) scie chimiche", afferma poi che "Greenpeace ritiene di doversi occupare di altre emergenze, prima di considerare la possibilità di dedicarsi al tema delle chemtrails." Infine Gamble rammenta al lettore: “Ho controllato i tuoi dati e risulta che la tua più recente donazione risale al 2000."
La questione “scie chimiche” non è un sistema di credenze, ma un fatto scientifico ed osservabile. Greenpeace ed associazioni simili perdono la loro credibilità, quando rinunciano ad un'azione conseguente. Noi vediamo spesso arcobaleni chimici e l'arcobaleno è il simbolo di Greenpeace, un'organizzazione in cui molti ripongono le loro speranze. In seguito al polverone sollevato dal mio articolo Cieli bianchi, pubblicato sulla rivista scientifica tedesca Raum und Zeit (Gennaio 2004), persone in grado di osservare si sono prefisse lo scopo di attirare l'attenzione di Greenpeace – Germania sulle chemtrails. Greenpeace in Germania è un'enorme realtà con milioni di sostenitori che credono nella sua integrità. Perciò la loro normale reazione è stata quella di chiedere ad i suoi esponenti di eseguire delle analisi scientifiche e di contribuire per fare chiarezza sugli obiettivi e le modalità di tale spaventoso programma di modificazione climatica.
Migliaia di persone, però, sono rimaste sconvolte, quando si sono avvedute che Greenpeace in Svizzera, Austria e Germania, per una ragione o per un'altra, non ha alcun interesse al problema delle scie chimiche. Questo ovviamente mi ha offeso: quindi ho deciso di compiere una ricerca sui possibili retroscena dei gruppi ambientalisti, sulle loro strane posizioni e sulla loro tendenza ad eludere le questioni concrete.
Ufficialmente "Greenpeace è un'organizzazione senza fini di lucro ed è presente in 40 paesi. Per mantenere la sua indipendenza non accetta donazioni dai governi, ma si affida ai contributi dei sostenitori e di fondazioni. Come organizzazione globale, Greenpeace si concentra sulle maggiori minacce mondiali alla biodiversità ed all'ambiente".
(...) Ad un lettore canadese che sollecitava Greenpeace ad occuparsi del tema, Kevin Gamble di Greenpeace Canada, dopo aver ammesso ambiguamente che "il bario può trovarsi o no in occasionali (?) scie chimiche", afferma poi che "Greenpeace ritiene di doversi occupare di altre emergenze, prima di considerare la possibilità di dedicarsi al tema delle chemtrails." Infine Gamble rammenta al lettore: “Ho controllato i tuoi dati e risulta che la tua più recente donazione risale al 2000."
Salve. Vorrei chiedere quali sono le osservazioni scientifiche alla base della frase "La questione “scie chimiche” non è un sistema di credenze, ma un fatto scientifico ed osservabile.".
RispondiEliminaPer risposte, dariolux(chiocciola)gmail.com
Vedasi risposta ad altro articolo.
RispondiEliminaRegola numero uno: osservare i cielo e lasciar perdere Attivissimo et similia.
Confermo che basta osservare per capire. Le scie chimiche, dopo aver fluttuato un pò nel cielo, si suddividono in piccole nuvolette che poi si riaggregano fino a formare una cappa scura sulla città che impedisce il passaggio dei raggi solari. A volte segue la pioggia, ma non sempre "riescono" a far piovere. Anche Pesaro, la mia città, è perseguitata dalle scie chimiche, e li sento volare, con angoscia, sia di giorno che di notte, con quel caratteristico rumore insistente e lento che gira sulla città. Ci stanno togliendo la salute ma anche gli affari, perchè il maltempo che creano è scoraggiante per il turismo. Se si comporteranno come gli anni passati ci faranno respirare un pò solo da metà giugno, quando i voli diminuiranno e, complice il maggior vigore del sole estivo, tornerà il bel tempo tipico di questa stagione. Purtroppo non ci tornerà la serenità perchè ormai sappiamo qual'è il loro programma e purtroppo non abbiamo difese. Lisa
RispondiEliminaCiao Lispe, chi nega il fenomeno è solo in malafede. Non si può non avvedersi della differenza tra un cielo normale (sempre più cosa rara) ed un cielo "manipolato".
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