Avvertenza: la lettura del seguente testo è sconsigliata a persone impressionabili
Collaudi segreti di altri agenti patogeni
Prima e durante la Seconda guerra mondiale, nel campo 731 in Manciuria, i militari giapponesi contaminarono i prigionieri di guerra con agenti patogeni; inoltre nel 1942 allestirono un centro di ricerca in Nuova Guinea, dove compirono degli esperimenti sulla tribù autoctona dei Fore, inoculando nelle sventurate cavie umane un “vaccino” ottenuto da cervello triturato di pecore infette, contenente il virus visna che provoca il morbo di Creuzfeld-Jacob.
Cinque anni dopo i componenti della tribù Fore svilupparono quello che essi chiamarono kuru, ossia deperimento: cominciarono ad accusare vari disturbi (tremiti, inappetenza) ed a morire. Le autopsie rivelarono che i loro cervelli si erano trasformati in poltiglia: essi avevano contratto quello che in seguito fu definito il “morbo della mucca pazza”.
Al termine del Secondo conflitto mondiale fu catturato il Dr Ishii Shiro, il medico incaricato di sovrintendere alla guerra biologica combattuta dal Giappone: gli fu proposto di lavorare per le Forze armate statunitensi ed egli accettò. Nel 1957, quando la malattia era ormai endemica tra i Fore, il Dr Carleton Gajdusek si recò in Nuova Guinea per “studiare” in loco la patologia di cui conosceva, in realtà, già eziologia e sintomi. Il ricercatore redasse un esauriente rapporto e vinse il premio Nobel per aver “scoperto” il kuru presso la tribù dei Fore.
Collaudi di agenti cancerogeni su Winnipeg, Manitoba (Canada)
Nel 1953 il governo statunitense decise, di concerto con l’esecutivo canadese, di testare una sostanza chimica su Winnipeg, una grande ed isolata città di circa 500.000 abitanti. I militari sparsero una sostanza cancerogena, solfuro di zinco cadmio, in una forma attenuata del 1000 per cento. Di questa criminale azione esistono documenti e prove concrete: abbiamo scritto al governo canadese, chiedendo ulteriori informazioni, ma non abbiamo mai ricevuto risposta.
Il 14 maggio 1997, esponenti del Pentagono, nel corso di una conferenza stampa ammisero il misfatto. Robert Russo del quotidiano Toronto star di Washington, riporta, in un suo articolo, che la sostanza fu irrorata su studenti che andavano a scuola, su casalinghe che stavano stendendo la biancheria, su impiegati ed operai che si recavano sul posto di lavoro. Nel 1953 il composto fu spruzzato 36 volte! Il Pentagono potè così stilare le sue statistiche: esse indicavano che, se la sostanza fosse stata usata nella sua versione più potente, circa un terzo della popolazione di Winnipeg, nei cinque anni a venire, si sarebbe ammalata di cancro. L’esercito, però, mentì al sindaco di Winnipeg, sostenendo che era stata sperimentata una nebbia chimica che avrebbe protetto la città in caso di attacco nucleare.
Un rapporto affidato dal Congresso degli USA, steso da una commissione presieduta dal Dr Rogene Henderson, elenca 32 centri degli Stati Uniti come luoghi di sperimentazione.
Prima e durante la Seconda guerra mondiale, nel campo 731 in Manciuria, i militari giapponesi contaminarono i prigionieri di guerra con agenti patogeni; inoltre nel 1942 allestirono un centro di ricerca in Nuova Guinea, dove compirono degli esperimenti sulla tribù autoctona dei Fore, inoculando nelle sventurate cavie umane un “vaccino” ottenuto da cervello triturato di pecore infette, contenente il virus visna che provoca il morbo di Creuzfeld-Jacob.
Cinque anni dopo i componenti della tribù Fore svilupparono quello che essi chiamarono kuru, ossia deperimento: cominciarono ad accusare vari disturbi (tremiti, inappetenza) ed a morire. Le autopsie rivelarono che i loro cervelli si erano trasformati in poltiglia: essi avevano contratto quello che in seguito fu definito il “morbo della mucca pazza”.
Al termine del Secondo conflitto mondiale fu catturato il Dr Ishii Shiro, il medico incaricato di sovrintendere alla guerra biologica combattuta dal Giappone: gli fu proposto di lavorare per le Forze armate statunitensi ed egli accettò. Nel 1957, quando la malattia era ormai endemica tra i Fore, il Dr Carleton Gajdusek si recò in Nuova Guinea per “studiare” in loco la patologia di cui conosceva, in realtà, già eziologia e sintomi. Il ricercatore redasse un esauriente rapporto e vinse il premio Nobel per aver “scoperto” il kuru presso la tribù dei Fore.
Collaudi di agenti cancerogeni su Winnipeg, Manitoba (Canada)
Nel 1953 il governo statunitense decise, di concerto con l’esecutivo canadese, di testare una sostanza chimica su Winnipeg, una grande ed isolata città di circa 500.000 abitanti. I militari sparsero una sostanza cancerogena, solfuro di zinco cadmio, in una forma attenuata del 1000 per cento. Di questa criminale azione esistono documenti e prove concrete: abbiamo scritto al governo canadese, chiedendo ulteriori informazioni, ma non abbiamo mai ricevuto risposta.
Il 14 maggio 1997, esponenti del Pentagono, nel corso di una conferenza stampa ammisero il misfatto. Robert Russo del quotidiano Toronto star di Washington, riporta, in un suo articolo, che la sostanza fu irrorata su studenti che andavano a scuola, su casalinghe che stavano stendendo la biancheria, su impiegati ed operai che si recavano sul posto di lavoro. Nel 1953 il composto fu spruzzato 36 volte! Il Pentagono potè così stilare le sue statistiche: esse indicavano che, se la sostanza fosse stata usata nella sua versione più potente, circa un terzo della popolazione di Winnipeg, nei cinque anni a venire, si sarebbe ammalata di cancro. L’esercito, però, mentì al sindaco di Winnipeg, sostenendo che era stata sperimentata una nebbia chimica che avrebbe protetto la città in caso di attacco nucleare.
Un rapporto affidato dal Congresso degli USA, steso da una commissione presieduta dal Dr Rogene Henderson, elenca 32 centri degli Stati Uniti come luoghi di sperimentazione.
Leggi qui la terza parte.
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