lunedì 30 luglio 2007

Il cielo è l'inferno

Strani fenomeni nel cielo sono osservati sempre più spesso in questi ultimi tempi: aloni, nubi madreperlacee, nuvole dalle configurazioni quasi geometriche...

Bisogna, in primo luogo, ricordare che alcuni di questi fenomeni sono naturali, per quanto piuttosto infrequenti. Si pensi all'alone che è un sistema di cerchi colorati i quali sembrano circondare il Sole o la Luna. Tali cerchi sono dovuti a rifrazione e riflessione della luce nei cristalli di ghiaccio presenti nella zona superiore dei cirri o dispersi nell'atmosfera alle alte latitudini. Queste formazioni, che sono visibili soprattutto d'inverno, presentano il rosso all'interno ed il violetto all'esterno.

Particolari formazioni meteorologiche sono le nubi madreperlacee, situate ad un'altitudine media di 24 km e provocate dalla concentrazione occasionale di vapore saturo; esse assumono una colorazione iridescente a causa della rifrazione della luce nello strato di vapore.

Le nubi nottilucenti sono formazioni visibili solo di notte. Sono di colore argenteo e brillano a causa della luce del Sole che, anche se è ormai calato al di sotto dell'orizzonte di un osservatore posto sulla superficie terrestre, riesce ugualmente a rischiararle, rendendole sfavillanti. Al contrario delle normali nubi, non sono formate da gocce d'acqua e non provocano la pioggia: pare che siano composte da polveri di origine meteorica o vulcanica. Le nubi nottilucenti si trovano a circa 80 chilometri di altitudine, nella regione dell'atmosfera denominata mesosfera. Sono notevolmente più alte delle nuvole comuni, cioè quelle vaporose, che solcano i cieli della troposfera, che non supera i 15 chilometri di altezza dal suolo.

Accanto a queste manifestazioni create da Madre Natura, però, sono segnalati fenomeni anomali, riconducibili senza dubbio a tutte le attività di manipolazione della ionosfera e della troposfera, operazioni che derivano dall'applicazione di black projects, ossia progetti militari segreti, risalenti alla seconda metà del XX secolo ed ideati dai vertici militari all’insaputa dei governi ufficiali.

A tale proposito, il fisico e scienziato dei sistemi, Paul La Violette, così si esprime:

“Con la tecnologia attuale, è possibile rifrangere un fascio di microonde in modo da formarne uno contrapposto che è il coniugato di fase dell’originale. Questi due fasci si agganciano precisamente in fase, fornendo un’onda elettromagnetica stazionaria in grado di immagazzinare un’enorme quantità di energia, di magnitudine molto più elevata rispetto a quella in entrata necessaria per generarla. Per mezzo di tali fasci di onde scalari, l’energia può essere trasmessa a grande distanza tra il coniugatore di fase ed un punto di destinazione anche molto lontano, senza perdite significative. Usando parecchi di questi fasci a microonde sotto forma di schieramenti in fase di radar interferometri, si potrebbe creare uno scudo deflettore di raggi cosmici. Strani fenomeni energetici (cerchi nel grano, sfere che si separano e si ricompongono) potrebbero essere creati con tecnologie segrete”.

Il linguaggio usato da La Violette è tecnico, ma si riesce a comprendere la sua nota negli aspetti salienti: attraverso complessi sistemi, si possono convogliare onde elettromagnetiche verso precisi punti dell’atmosfera o del pianeta, sfruttando altresì i metodi interferenziali, ossia la sovrapposizione di fasci energetici.

Si ritiene che questi sistemi (H.A.A.R.P. in primis) possano essere usati per gli scopi più diversi: colpire e disintegrare un bersaglio ubicato in un punto preciso della superficie della Terra; irradiare energie in alcune zone della ionosfera e della troposfera, riscaldandole; appiccare incendi; influire sulle dinamiche meteorologiche (correnti a getto, perturbazioni… ), determinando fenomeni anormali, come arcobaleni chimici, il tutto in sinergia con le chemtrails. Ad esempio, gli aloni sovente fotografati sembrano essere artificiali: sono discernibili in tutte le stagioni, anche con alte temperature, in assenza quindi di cristalli di ghiaccio e rivelano una predominanza di circonferenze verdi, poiché il bario, sparso in modo massiccio nell’atmosfera, conferisce loro una colorazione verde.

Ecco perché allora il firmamento, sia diurno sia notturno, è teatro di spettacolose ma infernali configurazioni, ora luccicanti ora iridate ora opalescenti: enormi arcobaleni dalle tinte accese che si incurvano in un cielo lattiginoso, drappi sfrangiati multicolori, nuvole dalle forme e dalle disposizioni regolari, simili alle distribuzioni assunte della limatura di ferro su un magnete, pseudo-aurore boreali, sinistre luci che rischiarano le tenebre.


Fonti:

Cieliazzurri, Halo, 2007
Enciclopedia delle scienze, Milano, 2005 sotto le voci alone e nubi madreperlacee
P. La Violette, Earth under fire Il codice dell’Apocalisse, Roma, 2007 pp. 441-442
Jerry E. Smith, Weather warfare, 2006
Zret, Arcobaleno di morte, 2006

domenica 29 luglio 2007

Droni da cinquanta metri a bassa quota

Clicca qui per allargare l'immagine

Apparentemente non emettono scie di aerosol, ma allora... perché sorvolano i centri abitati a bassisima quota? Quale altra diavoleria si sono inventati? E' possibilissimo che "spruzzino" sostanze non visibili. Faccio presente che il volo a bassa quota è antieconomico, oltre che vietato dall'ENAC. I piloti (quelli veri) chiedono di volare alti. Qualcosa non quadra.

Si noti inoltre che questi velivoli sembrano essere privi di equipaggio, considerato che, laddove vi dovrebbe essere la cabina di pilotaggio, non sono presenti i finestrini!

sabato 28 luglio 2007

Sulla pista della dispersione di un bio-agente (articolo di W. Thomas)

Pubblichiamo uno stralcio di un articolo scritto da William Thomas, intitolato Veleno dal cielo e risalente al 1999. Thomas è stato uno dei primi giornalisti ad occuparsi delle "scie chimiche", di cui individuò con sagacia gli aspetti salienti, quando ancora la parola "chemtrails" non era stata coniata. Thomas, valentissimo articolista e produttore di documentari, investigò il fenomeno quando cominciava a diffondersi, non a comparire, soprattutto in Stati Uniti e Canada: si deve, infatti, ricordare che esistono testimonianze, dati e fotografie che dimostrano come le sostanze velenose fossero diffuse, con gli aerei, già nel periodo compreso tra gli anni '50 e la prima metà degli anni '90 del XX secolo. Il testo è un'altra prova che il complesso industriale-militare, da decenni, compie orribili e pericolosi esperimenti in corpore vili, anche se i vili sono coloro che ideano ed attuano tali scelleratezze.

Nota: mentre scriviamo, il sito di Will Thomas è sotto attacco e non è accessibile.


Nel materiale irrorato potrebbe esserci un componente batteriologico che fa star male molte persone. Un reportage televisivo intitolato Unexplained mysteries, reportage dedicato alle strane ragnatele chimiche, andato in onda verso la fine del 1998, descriveva "globuli bianchi" presenti fra le sostanze di ricaduta. Un altro servizio televisivo incentrato sulle disavventure di William Wallace(1), trasmesso da Channel 4 di Seattle, nel febbraio 1999, faceva riferimento a ricercatori che avevano trovato E-coli nel materiale diffuso con i tankers.

Sebbene non letali in sé, questi markers potrebbero essere usati per far sì che la popolazione sia sufficientemente malata da richiedere cure mediche, consentendo che i pazienti siano rintracciati dalle autorità intente a mappare gli schemi di diffusione del bio-agente.

Secondo il Dr Lyman Condie, dirigente del Virtual proving ground presso il Centro di collaudo per la guerra biologica dell'esercito statunitense di stanza a Dugway, i modelli di dispersione atmosferica studiati attraverso sistemi informatici per simulare la diffusione di armi biologiche in atmosfera, devono essere convalidati da dati di controllo sul campo, compresi i M.I.S.T., ossia Esseri umani in collaudi simulati. Secondo il sito web di Dugway, la sperimentazione su soggetti umani vivi fornisce "una simulazione realistica e credibile".

(...) Nel 1950, una nave della Marina militare statunitense rilasciò un agente batterico ritenuto innocuo sopravento nell'area di San Francisco: morirono almeno tre persone. Nel 1966 l'Esercito rilasciò un altro marker biologico nella rete della metropolitana di New York City. Come descrivo nel mio libro Scorched earth, presso la base dell'Aviazione di Elgin in Florida, furono eseguiti altri collaudi di guerra biologica. Un altro esperimento fu compiuto nel Maryland nel 1997 e causò tra le persone gravi problemi respiratori ed emicranie.

In questi anni i Centri di "controllo" delle malattie di Atlanta hanno chiesto ai cittadini di partecipare ad uno studio nazionale di tracciamento dell'influenza, studio denominato 1-800-I-GOT-FLU. I soggetti devono qualificarsi per lo studio, mostrando sintomi specifici in un definito arco di tempo e vivendo nel raggio di 35 miglia dal focolaio. L'indagine in vivo richiede esami del sangue eseguiti nel corso di cinque visite e nel lasso di molte più settimane di quelle previste per il normale decorso della sindrome influenzale.


(1) Wallace è un imprenditore agricolo i cui campi di Kettle Falls, nello stato di Washington, furono irrorati più volte con una strana nebbiolina da un Intruder della Marina. Sia William Wallace sia la moglie, dopo i frequenti ed inspiegabili passaggi di velivoli spesso in picchiata sulla loro proprietà, accusarono vari disturbi, quali dissenteria, epistassi ed emicrania.



Ringrazio il gentilissimo Dottor Ginatta per la segnalazione e per il materiale.

Fonte: Nexus, n. 24, 1999

giovedì 26 luglio 2007

Piromani con le ali

Photo by Giulio ConcuNei giorni scorsi purtroppo numerosi e disastrosi incendi hanno aggredito alcune regioni italiane, soprattutto nel Centro-sud e nelle isole maggiori: i roghi hanno causato la distruzione di numerosi ettari di patrimonio boschivo, la morte di moltissimi animali selvatici e pure di alcune persone nel Gargano. Osservando le mappe satellitari dei giorni che hanno preceduto lo sviluppo delle fiamme, si è potuto notare una massiccia irrorazione chimica nelle aree poi divorate o lambite dal fuoco nei giorni immediatamente successivi. Varie testimonianze e diversi dati provenienti sia dall'Italia sia dall'estero si riferiscono alla dispersione nell'atmosfera e nell'idrosfera di zolfo, il cui sgradevole odore è pressoché inconfondibile. (Vedi M. Fratini, Scie chimiche sui crop circles inglesi). Sono state anche registrate e documentate attività chimiche in Croazia e Romania, nazioni dove poi si sono originati i focolai da cui si sono estesi gli incendi.

Lo zolfo (S) è un elemento chimico molto diffuso sia allo stato elementare (zolfo nativo) sia in vari composti. Il primo si rinviene nelle solfatare e nelle solfare ed è presente solo come fase polimorfa rombica bipiramidale in cristalli bipiramidali o in masse compatte irregolari, dal peculiare colore giallo e fragili. Può contenere piccole quantità di selenio e si origina come prodotto di diretta sublimazione o per incompleta ossidazione dell'idrogeno solforato dei gas delle fumarole nei crateri di vulcani attivi o spenti (solfatare) o per riduzione di solfati, per azione dei cosiddetti solfobatteri (solfare).

Lo zolfo ha le seguenti principali proprietà: è un tipico non-metallo, il cui comportamento chimico è simile a quello del selenio e del tellurio. E' insolubile in acqua, mentre è solubile in solventi organici. Inoltre - e ciò è cruciale nell'ambito di questo discorso - brucia facilmente a contatto dell'aria con produzione di anidride solforosa (SO2). Infine lo zolfo si combina direttamente con numerosi metalli e non-metalli.

AERONET_Rome_Tor_Vergata.2007205.terraLo zolfo è usato per la fabbricazione di anidride solforosa e derivati, tra cui l'acido solforico. E' impiegato nella vulcanizzazione della gomma sia naturale sia sintetica, in viticoltura e frutticoltura come antiparassitario, nella preparazione di esplosivi, fuochi d'artificio e fiammiferi.

La correlazione tra diffusione di zolfo, attraverso i velivoli chimici, elevate temperature (H.A.A.R.P) e roghi è, per lo meno, evidente, sebbene sia, per ora, prematuro ed un po' arrischiato, stabilire un nesso di causalità. E', però, indubbio, come abbiamo appreso in questi anni, che apparati occulti (a volte neanche tanto occulti) creano i problemi o provocano calamità, per poi proporre pseudo-rimedi. Non accuserei quindi soltanto i soliti incendiari di aver appiccato i roghi...

Piromani con le ali, dunque? Temo di sì.



Addendum del 25 agosto 2007...

Conferme testimoniali QUI.

mercoledì 25 luglio 2007

Il progetto RFMP: i dettagli



Il 14 giugno 2007 pubblicammo un articolo che riferiva di un progetto militare in corso, nell'ambito del quale diversi eserciti, compreso quello italiano, svolgevano esperimenti volti a creare delle mappe tridimensionali del territorio, facendo uso massiccio di bario in atmosfera (il bario è cancerogeno), cosparso per mezzo dei famigerati tankers chimici. Qui di seguito una breve descrizione del progetto denominato RFMP.

Esiste un progetto della Marina militare statunitense denominato RFMP, ossia "Pianificatore delle frequenze radio di missione". RFMP è il nome di sistema dato ad un gruppo di programmi informatici. Uno dei sottoprogrammi, nell’ambito di tale sistema, è il VRTPE che consente di osservare su un monitor il campo di battaglia in una configurazione tridimensionale. Il sistema RFMP dipende dai satelliti per ricavare e caricare le immagini del terreno di combattimento, per poi combinarle con l’immagine ripresa a terra, producendo così rappresentazioni tridimensionali. Il sistema RFMP funziona adeguatamente solo sull’acqua e lungo le linee di costa, ma non sulle masse terrestri, perché il radar per operare al meglio, ha bisogno di condizioni atmosferiche particolari. I militari hanno risolto questo problema, impiegando squadriglie di aerei che rilasciano nell’atmosfera una miscela di sali di bario, così da creare un canale per le frequenze radio. Ciò produce un ambiente adatto alla trasmissione di onde radio per il sistema RFMP/VTRPE. Questa tecnologia è stata usata dalla Marina statunitense sia in Arabia Saudita sia in Iraq.”

Si legga l'articolo QUI.

Ora, grazie alla rigorosa ricerca di Saimon, siamo in grado di offrirvi altri dati nonché spunti di riflessione.


Ecco la tecnica alla base del PROGETTO RFMP, che sfrutta l'effetto condotto prodotto dagli spray di bario ad alta conducibilità:

Notare la differenza del segnale radar riflesso nel caso di effetto condotto e nel caso senza effetto condotto.

"The VTRPE computer program only worked accurately over water and along coastal areas, but not over land masses because the system’s radar waves required an atmospheric condition known as “ducting” to operate accurately.
Il programma VTRPE funziona accuratamente sulle masse d'acqua e lungo le aree costiere, ma non sulla terraferma, perché le onde radar del sistema richiedono una condizione atmosferica detta "effetto condotto" per operare in modo efficace"
.

SENZA EFFETTO CONDOTTO


CON EFFETTO CONDOTTO: Le zone dell'entroterra riflettono in maniera molto più marcata il segnale Radar, evidenziato dalle gradazioni di rosso e di arancione dell'immagine.


"The government and military solved the ducting problem by releasing an aerosol, a mixture of barium salts into the atmosphere over America. They made an atmospheric RF duct with a base of barium aerosol from aircraft. The chemical and electrical characteristics of the mixture will cause water moisture to stay in clouds. Again, the aerosol sets up an electrical and chemical environment that supports RF ducting for the RFMP / VTRPE warfare system. Fibers with barium may support ducting. The mixture of barium salt aerosol, when sprayed in a straight line, will also provide a ducting path from point A to point B and will enable high frequency communications along that path, even over the curvature of the earth, in both directions. Enemy high frequency communications can be monitored easier with the straight line A to B ducting medium".

martedì 24 luglio 2007

Il segreto più letale dell'America aziendale (articolo di S. Ross)

Proponiamo un articolo del giornalista indipendente Sherwood Ross. Gli inquietanti contenuti dell'ottima ricerca devono soltanto essere integrati con due precisazioni: l'amministrazione Bush ha le sue responsabiltà, ma, come correttamente osserva Greg Szymanski, il burattino è manovrato da altri, ossia, in primo luogo, dal Vaticano che - si potrebbe scommettere - ha cospicui interessi e quote almeno in alcune delle aziende menzionate da Ross. L'altra puntualizzazione è la seguente: i numerosi bioagenti creati o manipolati in laboratorio, sono, sin dagli anni '50 del XX secolo, sperimentati sulle popolazioni ignare ed inermi di mezzo mondo. Tali diabolici tests, da saltuari e circoscritti, sono purtroppo diventati pressoché quotidiani ed estesi su vaste areee del pianeta, per mezzo dell'operazione "scie chimiche". Forse non sempre virus e batteri letali sono diffusi con gli aerei della morte, ma resta il fatto che vari agenti patogeni sono stati ritrovati nel materiale di ricaduta delle scie.

I grandi profitti della ricerca sulla guerra biologica

Molte delle principali aziende farmaceutiche e biotecnologiche nascondono la natura delle loro ricerche biologiche che stanno svolgendo per il governo statunitense.

Poiché i loro finanziamenti provengono dai National Institutes of Health, i destinatari sono obbligati dalle direttive NIH a rendere pubblica la loro attività. Non rivelare le loro operazioni fa crescere il sospetto che possano essere occupate in qualche tipo di ricerca biologica proibita.

Secondo il Sunshine Project – una authority senza fini di lucro volta al controllo sulle armi, associazione che opera vicino Austin, Texas – tra le aziende che trattengono le informazioni sulle loro attività, ci sono le seguenti: Abbott Laboratories, BASF Plant Science, Bristol-Myers Squibb, DuPont Central Research and Development, Eli Lilly Corp., Embrex, GlaxoSmithKline, Hoffman-LaRoche, Merck & Co., Monsanto, Pfizer Inc., Schering-Plough Research Institut e Syngenta Corp. of Switzerland.

Nel caso non lo sapeste, la Casa Bianca a partire dal 9 11 ha chiesto di spendere 44 miliardi di dollari nella ricerca sulla guerra biologica, una somma senza precedenti nella storia: un Congresso compiacente l’ha autorizzata.

Perciò, alcuni degli agenti patogeni più letali noti all’uomo vengono riaccesi in centinaia di laboratori di case farmaceutiche, dipartimenti universitari di biologia e basi militari.

Una convenzione internazionale firmata dagli Stati Uniti vieta di produrre, usare o accumulare scorte di armi biologiche. Ma se gli USA non diranno che cosa sta succedendo in quei laboratori, altri paesi penseranno al peggio e comincerà una corsa alle armi biologiche, se non è già iniziata.

La Sunshine afferma che il tener nascoste le operazioni mette a rischio anche i dipendenti di quelle aziende. Solo 8500, cioé il 16%, dei 52 mila impiegati delle maggiori aziende biotecnologiche USA, lavora in una società che segue le direttive NIH.

Francis Boyle, un esperto di diritto internazionale presso la University of Illinois, a Champaign, ricorda che, in seguito alla strategia nazionale approvata da Bush nel 2002, il Pentagono “sta accelerando per combattere e vincere la guerra biologica senza che prima l’opinione pubblica lo sappia e dica la sua”. Boyle ha asserito che il Programma di difesa chimica e biologica del Pentagono è stato rivisto nel 2003 per legittimare un attacco di “primo uso” in guerra. Boyle ha rivelato che il programma include il c.d. “Red Teaming”, descritto come “una trama ed un piano per usare le armi biologiche”.

A parte le grandi case farmaceutiche, la crescita del settore sta avendo una reazione entusiastica nell'ambito del mondo accademico, che vede nuovi fondi uscire dalla cornucopia di Washington. “Le università statunitensi hanno una lunga tradizione nell’accettare di buon grado che le agende di ricerca, i ricercatori, gli istituti e i laboratori siano cooptati, corrotti e subornati da Pentagono e CIA”.

Quel che è peggio è che l’amministrazione Bush sta gettando miliardi nella ricerca sulle armi biologiche mentre alcune patologie vere, come l’influenza (e come il Morgellons, n.d.c.), non vengono curate.

Nel 2006, l’NIH ha ricevuto 120 milioni per combattere l’influenza, che uccide circa 36000 statunitensi ogni anno, ma ha avuto 1,76 miliardi di dollari per la biodifesa, la maggior parte dei quali spesi per studiare l’antrace. Quanta gente ha poi ucciso l’antrace? Dunque, vediamo, ci furono quei cinque morti nei misteriosi attacchi al Congresso nell’ottobre 2001 – attacchi che provenivano in modo sospetto da un laboratorio governativo a Fort Detrick, Maryland.

Uno penserebbe che l’FBI potrebbe aver arrestato l’autore dell’attacco che ha interrotto il lavoro del Congresso degli Stati Uniti, ma sono passati circa sei anni e nessuno è stato incriminato. Non vi sembra un po’ strano? Un po’ di gente sospetta che l’aggressione con l’antrace sia stato un affare interno per gettare la nazione nel panico in un crescendo di guerra biologica per “proteggere” gli USA dai “terroristi”.

Milton Leitenberg, della University of Maryland - School of Public Policy, nondimeno dice che il rischio che terroristi non statali usino agenti biologici contro gli Stati Uniti “è stato sistematicamente e deliberatamente esagerato” dall’allarmismo dell’amministrazione.

Il biologo molecolare Jonathan King del Massachusetts Institute of Technology sostiene che “l’amministrazione Bush ha lanciato un grande programma che minaccia di mettere la salute della gente molto più a rischio rispetto al pericolo cui affermano di aver risposto”. King aggiunge che le politiche del presidente Bush “non aumentano la sicurezza del popolo statunitense” ma “producono nuovi rischi più terribili”.

In assenza di qualsiasi minaccia straniera credibile, Hammond della Sunshine ha dichiarato: “La nostra ricerca biologica ci sta difendendo da noi stessi. È un cane che cerca di mordersi la coda”. Mestamente, sembra ogni giorno di più un cane impazzito.


Sherwood Ross ha lavorato come reporter per i maggiori quotidiani e agenzie di stampa. Potete contattarlo al seguente indirizzo: sherwood1@yahoo.com


Fonte: http://www.counterpunch.org

Traduzione di Luca Paolo Virgilio per www.comedonchisciotte.org

lunedì 23 luglio 2007

Scie chimiche: i veri scopi - Fermiamoli (Seconda parte)

Quali sono gli scopi delle scie? Perché vengono diffuse? Queste sono le domande legittime che molti si pongono. Proviamo a fornire delle risposte.

In primo luogo le scie chimiche contengono sostanze in grado di modificare i fenomeni meteo: i sali di bario ed il gel di silicio, ad esempio, assorbono l'umidità atmosferica, riducendo drasticamente le precipitazioni.

Inoltre le scie, formando una patina che filtra i raggi solari, danneggiano le colture tradizionali che abbisognano sia di luce sia di acqua: in questo modo, si rendono necessarie le sementi ogm. Non è un caso se, da anni, molte multinazionali agroalimentari esercitano pressioni sull'Unione europea affinché siano accettati gli ogm.

Vari elementi chimici, poi, sono irrorati per ottimizzare la ricetrasmissione dei segnali radar e per favorire una migliore propagazione delle onde radio a fini militari.

Sempre in ambito bellico, la manipolazione della ionosfera e l'irrorazione di sostanze chimiche permettono di accecare i radar ed i satelliti nemici.

Con i voli, sono diffusi nell’aria spore di funghi, virus e batteri nell’ambito di pericolosi test sulla popolazione.

E' evidente, quindi, che l'operazione "scie chimiche" si inquadra negli obiettivi del complesso militare-industriale volto ad aumentare a dismisura il controllo dell'economia globale.

Le scie chimiche sono dunque un'arma per il controllo del clima e per soggiogare quei paesi che non intendono piegarsi al Nuovo ordine mondiale.

L'operazione si basa su una serie di brevetti (da Tesla a Cordani) acquisiti dalla NASA, dalle forze militari statunitensi, russe, cinesi, brevetti che si sono tradotti in tecnologie belliche e di geoingegneria.

Gli interessi in gioco, come si vede, sono molteplici ed è per questo motivo, che, sia le istituzioni sia i media ufficiali, negano la stessa esistenza del problema, riconducendo le attività di avvelenamento del pianeta, a normali voli di linea ed alle rarissime scie di condensazione. Noi sappiamo, invece che essi mentono, per nascondere una verità incoffessabile. E' nostro dovere fermarli, prima che sia troppo tardi.

domenica 22 luglio 2007

Scie chimiche sui crop circles inglesi (articolo di M. Fratini)

Pubblichiamo un significativo articolo del ricercatore indipendente Massimo Fratini. La notizia riportata dallo studioso è di grande interesse per almeno due motivi: riferisce, infatti, di elicotteri dell'aviazione britannica che spargono scie tossiche e segnalazioni di questo tipo giungono anche dagli Stati Uniti. Inoltre un O.V.N.I. sembra interferire con le unità miltari: tale particolare potrebbe avallare la tesi di chi ritiene che, in taluni casi, per motivi a noi ignoti, presunte civiltà extraterrestri cerchino di contrastare le operazioni di avvelenamento della biosfera.

Elicotteri militari irrorano sostanze chimiche e radioattive sui visitatori dei crop circles inglesi

Un elicottero militare senza insegne di tipo Apache è stato ripreso, mentre evoluiva sul crop circle apparso ad East Field in Inghilterra, il 10 luglio 2007. L'Apache ha cercato in tutti i modi di intimidire le persone che stavano visitando la stupenda formazione. Nel frattempo, altri due elicotteri affiancavano il primo. Nei passaggi a bassa quota gli elicotteri irroravano una sostanza che odorava di zolfo, nauseabonda e le persone iniziavano a sentirsi male e ad avere dei forti mal di testa. Winston Keech, che ha ripreso con la videocamera tutto l'evento, si trovava all'interno del pittogramma con alcune apparecchiature e rivelatori di radiazioni, quando ha notato che, al passaggio degli elicotteri, le radiazioni aumentavano ad un livello che oscillava tra 300 - 500 Bq(1) che è la soglia massima di allarme delle centrali nucleari. Addirittura un U.F.O. si è affiancato ad un Apache ed ha tentato di disturbarne le manovre a bassa quota. Forse l'U.F.O cercava in qualche modo di far interrompere la diffusione delle sostanze radioattive misteriose e forse anche pericolose per la salute pubblica. Questo episodio è un grave attentato ed andrebbe immediatamente denunciato. Ma, dato che alla classe politica ed ai responsabili dei vertici militari non frega nulla, allora qualcuno da lassù ha tentato di disturbare le operazioni di irrorazione di sostanze chimiche, come accade molto spesso con le chemtrails.

(1) Bq sta per becquerel ed è l'unità di misura dell'attività di una sostanza radioattiva nel sistema internazionale. Tale unità, che prende il nome dal fisico francese A.H. Becquerel, ha sostituito il curie. (n.d.c.)





Articolo correlato: Zret, Le tre ipotesi, 2007

sabato 21 luglio 2007

Radioattività ed alghe (articolo di LG)

Pubblichiamo un breve ma utile articolo di LG, tratto da Protonutrizione.blogosfere.it. Già l'amico Freenfo, nell'eccellente articolo intitolato Le alghe, ne aveva evidenziato i benefici per la salute. Considerando che, purtroppo, con le scie chimiche sono diffusi anche elementi radioattivi, come il cesio, il bario ed il torio, sarà opportuno integrare la dieta con le alghe. Non dimentichiamo che, come appurato da molte analisi e studi, l'uranio impoverito usato in Kosovo, Iraq ed Afghanistan, è stato trasportato dalle correnti atmosferiche nei cieli dell'Europa e degli Stati Uniti d'America. Si legga in proposito lo studio del Dottor James Howenstine.


Nell'agosto del 1945 la seconda bomba atomica statunitense, dopo quella di Hiroshima, fu sganciata sulla città di Nagasaki.

Il Dr S. Akizuki, che lavorava in un ospedale ad appena un miglio dal centro dell'esplosione, raccolse tutti i pazienti sopravvissuti nei sotterranei del fabbricato distrutto e, con mezzi di fortuna, li nutrì con una strettissima dieta a base di riso integrale, miso (un fermentato a base di soia) ed alghe.

A differenza dei degenti di altri ospedali che perirono nei giorni susseguenti a causa delle radiazioni, quelli del Dr. Akizuki, incluso egli stesso ed i suoi collaboratori, si salvarono tutti.(1)

Akizuki dichiarò che aveva agito istintivamente e non sapeva con esattezza perché la sua dieta avesse operato il miracolo, ma la sua esperienza, insieme con altre osservate in casi individuali anche a Hiroshima, ispirarono alcuni scienziati a condurre ricerche sul meccanismo tramite il quale alcuni alimenti o sostanze potessero proteggere dalle radiazioni ionizzanti e dai tumori.

Nel 1964 ricercatori del Gastro-Intestinal Laboratory della McGill University di Montreal dimostrarono che alginati contenuti nelle alghe riducevano fino all'80% la quantità di stronzio assorbito dall'intestino. Si osservò che l'alginato di sodio contenuto nelle alghe brune "agganciava" il composto radioattivo che veniva successivamente escreto dal corpo.(2)

In successivi esperimenti, compiuti negli anni '70, scienziati giapponesi verificarono che, introducendo alginato di sodio estratto da alghe in cavie assieme a calcio e stronzio, si constatava una riduzione dell'assorbimento dello stronzio a livello osseo fino all'80%, senza che ciò interferisse con quello del calcio.(3)

In un suo libro(4), nel quale comparava ed elaborava vari studi sia statunitensi sia giapponesi, Steven Schecter afferma: "Non esiste nessun altro gruppo di alimenti maggiormente protettivo nei confronti di elementi radioattivi e di altri contaminanti ambientali delle alghe. Esse possono prevenire l'assimilazione di diversi radionuclidi e metalli pesanti come cadmio, bario, zinco ed altre pericolose sostanze presenti nell'ambiente."

Recentemente alcuni studi sulle microalghe hanno individuato nuove sostanze, le fitochelatine, con importanti proprietà disintossicanti dai metalli pesanti. Lo vedremo prossimamente.

1 M. Kushi, The Cancer Prevention Diet, Japan Publications
2 Canadian Medical Association Journal 91: 285-88
3 Yukio Tanaka et al., Studies on Inhibition of Intestinal Absorption of Radio-Active Strontium, Canadian Medical Association Journal 99:169-75
4 S. Schecter, Fighting Radiation with Foods, Herbs and Vitamins, East-West Health Books, 1988



Leggi qui l'articolo desunto da Protonutrizione.

venerdì 20 luglio 2007

Il drago non dorme mai

Da qualche settimana non si vedono quasi più nei cieli di molte nazioni europee le famigerate scie chimiche(1): l'attività di avvelenamento della biosfera è, in alcune aree, interrotta (almeno apparentemente), in altre, invece, è svolta nelle ore notturne, in talune è diventata meno intensa. In certe zone, il firmamento appare terso, in altre, la maggior parte, si nota una foschia biancastra maleodorante. Come si può spiegare tutto ciò? Si consideri che su gran parte dell'Europa si è instaurata un'area di alta pressione. Tale situazione, tipicamente estiva, rende inutili le irrorazioni per arginare i fronti delle perturbazioni forieri di pioggia; d'altronde, in quei giorni in cui si sono formati sui rilievi dei cumuli imbriferi, subito sono state avvistate legioni di demoni alati che hanno dissolto, in un batter di ciglia, le nuvole. Risultato: neanche una goccia di pioggia, calura soffocante, crisi idrica, danni alle coltivazioni, aumento dei consumi di energia per l'uso abnorme dei condizionatori e conseguenti black out, come da programma. Poiché, però, le chemtrails sono un'arma polivalente, l’analisi delle condizioni meteo, non è sufficiente per spiegare questa pausa: allora bisogna addurre altre spiegazioni.

- Le irrorazioni continuano a nord della Francia, del Benelux e della Germania, come dimostrato dalle mappe satellitari: le correnti atmosferiche spingono i veleni verso gli altri paesi, garantendo una dose minima di inquinamento dei biomi.

- Uno degli obiettivi della criminale impresa, ossia la diffusione della siccità, è stato conseguito: ci si prepara ora ad una fase successiva, predisponendo gli apparati tecnici e logistici per sferrare uno spaventoso attacco chimico, verso la fine dell'estate, quando le persone, finite le ferie, torneranno a scuola o al lavoro e più difficilmente potranno scorgere le cicatrici del cielo.

- Si tratta di una tregua logistica dovuta alla necessità di individuare risorse finanziarie ed umane nonché all'esigenza di reperire le materie prime per poi riprendere le irrorazioni in grande stile.

- L'azione è stata momentaneamente accantonata per definire piani e strategie di vario tipo atti all'instaurazione del Nuovo ordine mondiale. Se ne intravedono minacciosi segnali (Vedi M. Pappagallo, Depenalizzati i cibi adulterati, 2007)

- Lo spargimento dei veleni prosegue, ma con altri mezzi e modalità: navi, sfere piccolissime e perciò invisibili oppure con aerei che incrociano a bassa quota senza scia (vengono segnalati spesso), ma che possono nebulizzare sostanze finissime (alluminio miscelato ai residui del carburante) o diffondere virus, batteri, spore fungine, nanomacchine, elementi radioattivi. Di solito i voli sono sospesi nelle notti di luna piena, quando velivoli e scie mortali risulterebbero discernibili.

Credo comunque che le scie velenose continueranno, mutatis mutandis, ad essere una funesta realtà dei prossimi anni: non si spiegherebbe altrimenti perché attraverso accorgimenti subliminali e surrettizi, sono state inserite un po' dappertutto, nei cartoni animati, nelle pellicole, nelle pubblicità, persino nei manuali scolastici con lo scopo di normalizzare ciò che è mostruoso e col fine di condizionare mentalmente le nuove generazioni. Non si spiegherebbe neanche per quale motivo i disinformatori, simili a cani rabbiosi, latrino le loro sciocchezze per tentare di confutare le prove portate dagli studiosi del problema. Anzi i mastini, che si accaniscono in molti forum della Rete, sempre più in difficoltà (vedi La prova), minacciano, insultano, calunniano, ma non mollano l’osso, perché hanno ricevuto l’ordine di continuare nella loro crociata di delegittimazione di scienziati e giornalisti indipendenti.

Dunque non si illuda chi pensa che le chemtrails appartengano al passato: un'arma tanto efficace e duttile viene abbandonata solo quando diventa obsoleta. I tankers volano ancora! "Sono come gli angeli della morte. Essi vi passano vicini, senza farsi notare e colpiscono, seminando malattie, morte e carestie".


(1) Lo nota, tra gli altri, Parvatim. Vedi Dove sono andate le scie chimiche? 2007

giovedì 19 luglio 2007

So nice in Nice

Situata sulle alture che circondano Nizza, sorge una struttura radar protetta da un cupola. Il radar è un Thomson-CSF "Palmier G". Si tratta della principale installazione di rilevamento di un complesso potente e sofisticato, capace di funzionare in ambiente E.C.M., ossia Misura di controllo elettronico della guerra e di fornire una notevole copertura sino ad un'altitudine di 50.000 metri. All'interno di questa struttura operano controllori della Difesa: essi analizzano sulla console radar tutti i parametri (distanza, direzione, velocità etc.) degli aeromobili rilevati.

Ci si chiede se questo gigantesco impianto sia stato progettato e costruito solo per localizzare gli aerei militari e civili. Si potrebbe, in primo luogo, pensare ad un efficiente sistema per gestire l’ingente traffico aereo connesso all’operazione “scie chimiche”. Le finalità, però, potrebbero essere anche altre. Come è noto, la Francia, insieme con gli Stati Uniti d'America e con Israele, è tra gli stati la cui politica strategica è, dagli anni '50 del XX secolo, segnata oltre che da grandeur (si pensi all'arsenale nucleare ed ai funesti esperimenti nella Polinesia francese) da progetti segreti, concretizzatisi nella costruzione di basi militari sotterranee, nello studio, affidato ad agenzie statali, di fenomeni aerei anomali e pure, secondo Corrado Malanga, in rapimenti nell'ambito, soprattutto, di sperimentazioni di tecniche volte al controllo mentale.

Si potrebbe dunque ipotizzare che l'installazione di Nizza serva anche ad intercettare e forse abbattere gli O.V.N.I. In questi ultimi anni, si sono susseguite dichiarazioni sulla presunta minaccia aliena. Che eventuali extraterrestri possano costituire una minaccia per la Terra non si può escludere, ma che i nostri governi mirino a difenderci da civiltà ostili è ironico e paradossale, oltre che inverosimile.

Stando a vari resoconti e testimonianze, risulta che astronavi aliene furono inseguite da caccia e talora colpite ed abbattute, ma furono velivoli appartenenti a star nations benevole, le uniche che gli esecutivi terrestri temono, laddove pare non abbiano esitato a stringere patti scellerati con gruppi esterni pericolosi ed irresponsabili. A tal proposito, si ricordino le dichiarazioni di Philip J. Corso, ex colonnello dell'esercito statunitense. Egli rivelò che i vertici militari ottennero dalle E.B.E. (entità biologiche extraterrestri) tecnologie avanzatissime oggi di uso comune (il laser, i microcircuiti integrati, le fibre ottiche, le fibre supertenaci etc.) in cambio di una non meglio precisata contropartita.

E' in atto, come ammonì prima del 9 11, Carol Rosin, ex portavoce di Werner Von Braun, scienziato missilistico tedesco, un'operazione di propaganda tesa a creare il nemico pubblico numero 1, diffondendo tra la gente la paura, prima del terrorismo islamico, poi di un asteroide, infine di un'invasione aliena. In tale contesto, si inserisce lo Scudo spaziale, non mirante a proteggere gli U.S.A. da Iran e Corea del Nord, ma a creare una barriera contro "indesiderati". L'intento è palese: ergersi a paladini dell'umanità, combattendo gli unici che non bisogna temere. E' evidente la sintonia tra gli apparati francesi, britannici e statunitensi: più o meno nello stesso periodo sono stati divulgati dossiers sugli U.F.O., insistendo su una parola "magica", ossia Difesa. Infatti il Rapporto cometa, stilato da alti esponenti dell'Aeronautica militare d'oltralpe, porta come titolo, Gli OVNI e la Difesa, A che cosa ci si deve preparare?

Ad un altro raggiro certamente, umano e non solo umano.


Fonti:

AA.VV., Le rapport Cometa, Les OVNI et la Défense, A quoi doit-on se préparer?, Monaco, 2003
P.J. Corso, Il giorno dopo Roswell, Roma, 1998
C. Malanga, Alieni o demoni La battaglia per la vita eterna, 2007
Redazione Ecplanet, I signori dello spazio, 2007

Ringrazio il gentilissimo Dottor Ginatta per la segnalazione.

martedì 17 luglio 2007

Ancora Matthew Ward sulle scie chimiche

In un messaggio risalente al 2 luglio scorso, Matthew Ward, si esprime di nuovo circa le scie chimiche, rispondendo ad un quesito riportato dalla madre di Matthew ed a lui girato. Come si evince dallo stralcio desunto dal testo che è stato intitolato Incendiare la griglia della Terra, Matthew ritiene responsabili dell'intera operazione gli Oscurati, escludendo che civiltà aliene cooperino con i terrestri o siano ideatrici del nefando progetto. E' naturale che possiamo solo riferire tali dichiarazioni, essendo impossibile pronunciarsi sulla plausibilità e veridicità di messaggi canalizzati e sui veri retroscena relativi all'attività di avvelenamento della biosfera. Come nel caso del breve articolo Le tre ipotesi, occorre sospendere il giudizio, almeno per ora. Solo dopo un'approfondita analisi, basata su dati, riscontri ed elementi "oggettivi", potremo formulare delle congetture che rivestano un certo grado di verosimiglianza.

Suzanne Ward: La prossima domanda è un nuovo approccio alle chemtrails (scie chimiche), almeno per me. Chi scrive ha mandato il link ad un sito che, come sai, non ho avuto il tempo di leggere, ma egli ha scritto che esiste una forte probabilità che le chemtrails non siano opera del nostro governo e suggerisce che gli alieni stiano usando tecnologia e risorse superiori. La sua domanda è la seguente: "Gli alieni stanno rallentando i nostri problemi di riscaldamento globale, rendendo il cielo più riflettente?".

Matthew: "Mamma, so che non hai tempo di leggere le informazioni su molti siti o i lunghi articoli che ti vengono inviati, così tratterò soltanto quello che diceva l’e-mail e lo farò in modo più gentile di Hatonn, che potrebbe soltanto esclamare “baggianate” ed andare oltre. Le chemtrails (scie chimiche) sono sature di elementi tossici allo scopo di far ammalare molte persone e spostare la loro origine dal governo (che sul sito web può essere identificato come il governo U.S.A., ma se è così, è in realtà più il lavoro degli 'Illuminati') agli alieni è disinformazione [...].

Per ripetere ciò che ho spiegato in altri messaggi sul riscaldamento globale, esso fa parte di un processo per mezzo del quale la Terra sta passando dagli estremi polari ad un clima moderato planetario".

lunedì 16 luglio 2007

La prova (The proof) - by Straker

I mendaci piloti di MD-80.it, tra tante balordaggini, ripetono una cosa giusta sino alla nausea, ovvero: "Le scie di condensa si formano ad elevate altitudini (in genere sopra gli 8.000 metri) e con fattori elevati di umidità". Gli stessi agenti infiltrati, presenti su tutti i forum di discussione che affrontino l'argomento "scie chimiche", insistono col dire che le quote basse, da noi spesso evidenziate nel sorvolo dei tankers, anche in base a valutazioni oggettive (visibilità del velivolo ad occhio nudo, passaggio radente sotto gli stratocumuli, velocità di attraversamento dell'orizzonte, propagazione del suono etc.), sono prive di qualsiasi fondamento. In definitiva, tutto il castello di menzogne costruito intorno all'"operazione copertura", si basa sulla seguente affermazione: "Non esistono voli a bassa quota! Quelli che osservate sono semplici aerei di linea che incrociano a quote uguali o superiori agli ottomila metri, per cui, quelle che vedete, sono scie di condensa e non sono assolutamente scie chimiche!".

SBAGLIATO! Anzi... BUGIARDI! e qui vi mettiamo a tacere una volta per tutte!

L'idea

E' possibile, senza far uso di strumenti specifici, dal prezzo proibitivo e di difficile reperimento, valutare la quota di volo di un'aviocisterna chimica durante il suo sorvolo sulla verticale dell'osservatore? E' possibile dimostrare che essi non volano alle tipiche altitudini "da crociera"? La risposta è affermativa e la soluzione è semplicissima.


La soluzione

In nostro aiuto viene la tecnologia laser di puntamento astronomico a fascio di luce verde. Questo tipo di laser ha la capacità di emettere un raggio di luce concentrato e ben visibile anche a notevole distanza. Al contrario dei laser a luce rossa, un buon dispositivo di puntamento a luce verde, è in grado di coprire una distanza di circa 3.500/4.000 metri. Questa portata è l'ideale per rispondere alla nostra domanda, ovvero: "I velivoli che percorrono in lungo ed in largo l'Italia e gran parte dei paesi N.A.T.O., volano veramente a quote idonee alla formazione delle contrails? Essi superano gli ottomila metri o è vero il contrario? A quale altitudine sorvolano le nostre città allora?

A queste domande si può non solo rispondere, ma siamo stati in grado, con un metodo semplice ed intuitivo, di dimostrare quanto sino ad oggi abbiamo affermato e cioè che "Gli aerei impegnati nelle operazioni di aerosol chimico/biologico, non raggiungono nemmeno i 4.000 metri, quota di volo di certo non idonea alla formazione delle fantomatiche scie di condensa.

Obiettivo

Collimare un tanker chimico, facendo uso di un puntatore laser a fascio di luce verde, di "gittata" non superiore ai 4.000 metri.

11 Luglio, ore 20:48, coordinate 43°49'39.48"N - 7°46'15.82"E. Obiettivo conseguito con pieno successo. Volevate la prova che volano bassi? L'avete!

I fotogrammi ed il filmato dimostrano, senza ombra di dubbio, che i velivoli impegnati nelle irrorazioni chimico/biologiche, volano a quote relativamente basse. Se, infatti, il fascio di luce laser è in grado di collimare (ed illuminare) sia l'aereo sia la scia chimica, significa che il tanker non supera i 3500/4000 metri di quota, corrispondenti alla portata massima del puntatore laser verde che, anzi, sembra oltrepasssare la sagoma dell'aviocisterna, facendo supporre quote inferiori alla portata del puntatore laser. E' palese che, se questi velivoli sorvolassero a quote superiori, il laser non potrebbe illuminarne l'aereo né la scia al seguito.

E' così definitivamente confutata la teoria delle scie di condensa e delle altitudini di volo uguali o superiori agli 8.000 metri, necessarie, in concomitanza con particolari condizioni di umidità, pressione e temperatura, alla formazione delle contrails.

La 'penna' laser puntata verso il mare prospiciente il porto di Sanremo, ad oltre 1.800 metri di distanza.

La 'penna' laser puntata verso il mare prospiciente il porto di Sanremo, ad oltre 1800 metri di distanza.We pointed a chemical tanker with a laser pen. It is the proof that aerosol operations were made at low altitude, circa 3 miles. This demonstrates that we see chemtrails and not contrails which are generated only over 8/9 KM.

Video:



http://www.tanker-enemy.com/Video/La_prova.flv



Immagini:

LINK 2


Addendum del 9 maggio 2008


La prova del laser verde si aggiunge alla prova del cumulo, alla prova dello stratocumulo, alla prova trigonometrica, alla prova del focale, alla prova del radar ed alla prova della propagazione del suono [2]. Tutte queste dimostrazioni, basate ora su riscontri empirici ora su calcoli matematici portano ad un univoco risultato: le scie che vediamo sfregiare i nostri cieli non sono scie di condensa, in quanto prodotte a quote estremamente basse, quasi mai eccedenti i 4.000 metri, checché ne dicano i disinformatori ed i loro lacché. Esse sono, senza ombra di dubbio, chemtrails: un'arma esotica! Sfidiamo chiunque a dimostrare il contrario. Con i fatti e non con gli insulti!


[1] A pagina 11 di un vecchio testo "La fisica della particelle" di Kenneth W. Ford (versione originale 1965, quinta versione del 1980, Arnoldo Mondadori Editore, Milano) si legge "Quando un aereo a reazione passa alto nel cielo, si forma sulla sua scia una nube di cristalli di ghiaccio chiaramente visibile, anche se non è possibile scorgere l'apparecchio".

[2] "Le sorgenti principali del rumore causato da aeromobili convenzionali sono il flusso aerodinamico ed i sistemi di propulsione. Il primo viene definito anche rumore della struttura dell'aereo e viene prodotto dal flusso d'aria sulla fusoliera, dalle sue cavità, dalle superfici di controllo e dai carrelli d'atterraggio. Per tale motivo esso risulta responsabile del contributo dominante del disturbo all'interno dell'aeroplano stesso, mentre diventa di entità trascurabile rispetto al rumore dei motori per quanto riguarda la prossimità degli intorni dell'aeroporto".

Riuscite ad immaginare il rumore prodotto da migliaia di velivoli che sorvolano ogni giorno i nostri affollati cieli? Vi siete mai chiesti perché non li udite? Semplice, perché gli aerei commerciali volano a quote comprese tra 8000 e 13000 metri. Se quindi percepite il rombo sordo di un aereo e voltando lo sguardo verso l'alto lo scorgete rilasciare una scia, vi sono ottime probabilità che siete di fronte ad un velivolo che rilascia scie chimiche a bassa quota.

domenica 15 luglio 2007

Prodi 2, la vendetta (articolo di Sanremofoce)

Grazie all'inestimabile collaborazione del validissimo Sanremofoce, pubblichiamo una ricerca che dimostra quanto siano diffusi gli "studi" sull'atmosfera. In realtà, dietro i corsi, si nascondono nefande attività basate sulla dispersione di sostanze chimiche nell'atmosfera con i fini più disparati e facilmente immaginabili. E' sbalorditivo il numero di progetti tutti facenti capo all'ISAC-CNR, sotto l'egida di Franco Prodi, fratello dell'attuale presidente del consiglio. E' quindi tutto un pullulare di iniziative che, pur espresse in un linguaggio tecnico e per addetti ai lavori, lasciano trasparire obiettivi volti a manipolare le condizioni meteorologiche ed a sperimentare l'uso di elementi e composti chimici dannosi per l'ambiente e per le persone.


L' ottima ricerca di RoyBatty apre scenari enormi: è bastato digitare su Google parole come 'Franco Prodi', 'aerosol' e 'Università di Lecce' et voila: ecco il programma di un convegno a Lecce. La maggior parte delle sessioni del simposio è moderata naturalmente da Franco Prodi.

http://www.fisica.unile.it/Meeting_PRIN/PROGRAMMA.htm

Emerge che il legame Lecce-Roma-Bologna è davvero molto saldo: già in passato avevo notato che a Bologna ed a Roma è stato organizzato un corso di laurea denominato Fisica dell'alta atmosfera. Inoltre sembra proprio che l'ISAC-CNR di Prodi stia cercando 'manodopera' per studiare gli aerosol e l'atmosfera sotto qualunque sfaccettatura. Ciò avviene attraverso assegni di ricerca, i cui bandi sono clamorosamente attuali o da poco scaduti. E’ incredibile come decine di docenti universitari si impegnino nel fenomeno aerosol per mezzo di corsi che hanno spesso denominazioni simili. All’interno degli atenei si prefiggono proprio di studiare ogni particolare (e particolato); da quando e perché questa attenzione all'atmosfera ed agli aerosol? Un aspetto interessante è che, ogni tanto, tra questi corsi sui fenomeni atmosferici, ne compare uno dedicato alla tutela del patrimonio culturale o paesaggistico, evidentemente per dare uno scopo meritorio di facciata alle ricerche.

Un elemento assai strano, fra tutti questi seminari sperimentali sui parametri atmosferici (valori barometrici, igrometrici, termici, radiativi, precipitazioni, formazioni delle nubi etc.) ne compare uno dall'inquietante titolo "Effetto delle modificazioni prodotte nei ritmi circadiani di coorti di Xenopus Laevis esposte a radiazione a bassa frequenza (ELF, VLF) durante lo stadio larvale".

L'elenco leggibile qui sotto è veramente lungo, ma basta spulciare i primi sei: se il buongiorno si vede dal mattino....

http://www.isac.cnr.it/assegni.php?lang=en&idmenu=4

Se tanto mi dà tanto, tutte le università sono più o meno coinvolte o comunque credo, anche per esperienza personale, che non faccia piacere a nessuno sentir messa in dubbio la storiella del riscaldamento globale legata alle emissioni di gas serra.

http://www.sciechimiche.org/forum/viewtopic.php?t=1540&start=15

Di seguito alcuni esempi dei bandi.

126.230.AR.TO.03
E' indetta una selezione pubblica, per titoli e colloquio, per il conferimento di n. 1 assegno di collaborazione ad attività di ricerca a tempo determinato sul tema "Modellistica lagrangiana per la dispersione del particolato in atmosfera", da svolgersi presso l'Istituto di Scienze dell'Atmosfera e del Clima (ISAC-CNR), Unità Operativa di Torino, finanziato con fondi del Progetto di ricerca: Bando Regionale sulla ricerca Scientifica Applicata per l'anno 2004 (CIPE-2 2006-2008) sotto la responsabilità scientifica della Dott.ssa Silvia Trini Castelli.
Scadenza 06/07/2007
Bando (.pdf file)

126.230.AR.BO.54
È indetta una selezione pubblica, per titoli e colloquio, per il conferimento di n. 1 assegno di collaborazione ad attività di ricerca a tempo determinato sul tema "Misure di composti atmosferici in area montana", da svolgersi presso l'Istituto di Scienze dell'Atmosfera e del Clima (ISAC-CNR), Sede di Bologna e presso la Stazione di Ricerca 'Ottavio Vittori' - Monte Cimone - nell'ambito dei Contratti AEROCLOUDS E POLYSOA, sotto la responsabilità scientifica del Dott. Paolo Bonasoni e della Dott.ssa Maria Cristina Facchini.
Scaduto

126.230.AR.LE.25
E' indetta una selezione pubblica, per titoli e colloquio, per il conferimento di n. 1 assegno di collaborazione ad attività di ricerca sul tema "Caratterizzazione dei sistemi convettivi intensi tramite misure di fulminazione, osservazioni multispettrali da satellite e modelli di elettrificazione delle nubi”, da svolgersi presso l'Istituto di Scienze dell’Atmosfera e del Clima- Unità operativa di Roma - nell'ambito del contratto NOWCASTING avanzato con l’uso di tecnologie GRID E GIS - P.S. 080, sotto la responsabilità scientifica del Dott. Alberto Mugnai.
Scaduto

126.230.AR.RM.28
E' indetta una selezione pubblica, per titoli e colloquio, per il conferimento di n. 1 assegno di collaborazione ad attività di ricerca sul tema "Messa a punto di un sistema lidar per misure in atmosfera” da svolgersi presso l'Istituto di Scienze dell’Atmosfera e del Clima- Sezione l’unità staccata di Lamezia Terme - nell'ambito del contratto MIUR “Messa a punto e realizzazione di un sistema per l’allerta precoce di incendi e per la minimizzazione dei falsi allarmi”, sotto la responsabilità scientifica del Dott. Alfredo Lavagnini.
Scaduto

126.230.AR.BO.52
È indetta una selezione pubblica, per titoli e colloquio, per il conferimento di n. 1 assegno di collaborazione ad attività di ricerca a tempo determinato sul tema "Effettuazione di misure di fotometria e radiometria solare multispettrale ed analisi dei dati di remote sensing per lo studio dei parametri di concentrazione e delle proprietà radiative colonnari ed in situ degli aerosol in stazioni sperimentali della pianura padana (Emilia-Romagna e Lombardia). Uso di dati satellitari al fine di ottenere una migliore copertura spaziale dei dati di AOD e delle caratteristiche di riflettanza superficiale, da svolgersi presso l'Istituto di Scienze dell'Atmosfera e del Clima (ISAC-CNR), Sede di Bologna, finanziato con fondi derivanti dal contratto ASI QUITSAT, sotto la responsabilità scientifica del Dr. Vito Vitale.
Scaduto

126.230.AR.LE.21
E' indetta una selezione pubblica, per titoli e colloquio, per il conferimento di n. 1 assegno di collaborazione ad attività di ricerca sul tema "Simulazione di scenari climatologici futuri attraverso tecniche di downscaling dinamico", nell'ambito del PROGETTO FISR: Evoluzione dei sistemi colturali a seguito di cambiamenti climatici (CLIMESCO), da svolgersi presso l'Istituto di Scienze dell'Atmosfera e del Clima ISAC Lecce, sotto la responsabilità scientifica del Dott. Mario Miglietta.
Scaduto

126.230.AR.BO/35
È indetta una selezione pubblica, per titoli e colloquio, per il conferimento di n. 1 assegno di collaborazione ad attività di ricerca a tempo determinato sul tema "Modelli matematici di dispersione di inquinanti" da svolgersi presso l'Istituto di Scienze dell'Atmosfera e del Clima (ISAC-CNR), Sede di Bologna nell'ambito della Sezione Tematica di Istituto "Dinamica e Meteorologia", finanziato con fondi derivanti dalla Convenzione tra Regione Emilia Romagna e ATS LaRIA-Laboratorio Regionale per l'innovazione nel controllo della qualità dell'aria (PRRIITT Misura 3.4 azione A), sotto la responsabilità scientifica del Dott. Tiziano Tirabassi.
Scaduto

126.230.AR.LE/13
Selezione pubblica, per titoli e colloquio, per il conferimento di n. 2 assegni di collaborazione ad attività di ricerca sul tema "Modellistica della dispersione di inquinanti inerti e fotochimici da applicare nella Regione Puglia", nell'ambito della Convenzione tra Regione Puglia-Assessorato all' ambiente, Universita di Bari Centro Metea, Universita di Lecce Dipartimento di ingegneria dell Innovazione, CNR-ISAC- per l attuazione del Programma di azioni per l Ambiente della Regione Puglia (deliberazione G.R. n.1440/2003) con riferimento alle linee di intervento 6a Adeguamento della Rete Regionale di monitoraggio di qualita dell'aria e 7a Piano regionale della qualità dell'aria da svolgersi presso l'Istituto di Scienze dell'Atmosfera e del Clima - Lecce, sotto la responsabilità scientifica della Dott.ssa Cristina Mangia.
Scaduto

126.230.AR.RM.11
Selezione pubblica, per titoli e colloquio, per il conferimento di n. 1 assegno di collaborazione ad attività di ricerca sul tema "Misure delle precipitazioni tramite radiometria alle microonde da satellite geostazionario, da svolgersi presso l'Istituto di Scienze dell'Atmosfera e del Clima - Sezione di Roma nell'ambito del contratto EUMETSAT EUM/CO/04/1386/KJG .Simulations and a User Requirements Review for Precipitatine Clouds from Geostatioary Orbits in mm/Sub-mm Bands., sotto la responsabilità scientifica del Dott. Alberto Mugnai.
Scaduto

Leggi qui gli altri bandi di concorso.

giovedì 12 luglio 2007

Sanremo "spiata" dal cielo: il mistero (articolo di Fabio Pin)

Pubblichiamo un articolo comparso il giorno 8 luglio scorso sul quotidiano ligure Il Secolo XIX e ripreso da Gildo Personè del C.I.S.U.

La cronaca si riferisce all'avvistamento di elicotteri, per lo più neri, privi di contrassegni, nei cieli di Sanremo. In verità il fenomeno è segnalato un po' dappertutto in Italia ed all'estero e si spiega, almeno in parte, con l'attuazione del Progetto RFMP. Inoltre questi sorvoli sono pressoché quotidiani, diurni e notturni: questa mattina, ad esempio, chi scrive ha scorto due elicotteri, color verde scuro senza segni identificativi di alcun tipo, mentre, provenendo dall'area prospiciente la costa, sorvolavano il cimitero di Taggia per poi dirigersi nell'entroterra in direzione nord. Non si può scartare l'ipotesi che tali velivoli non siano impiegati solo per lo scopo inerente al progetto di cui sopra, ma che svolgano anche altre operazioni segrete e sinistre.

Naturalmente sono patetiche le "spiegazioni" fornite dalla Capitaneria, secondo la quale sarebbero elicotteri di privati. Una mia congettura è che queste unità stazionino in prossimità di una base sottomarina "esterna", situata nella zona tra Capo Berta e Sanremo: l'esistenza di tale installazione, alcuni anni fa, era stata ventilata dal meteorologo ed ufologo, recentemente scomparso, Bino Bini.

SANREMO. A gruppi di tre o quattro, arrivano da ponente intorno alle dieci di sera, qualche volta alle undici. Sorvolano la città per alcuni minuti, poi raggiungono la zona di mare di fronte a Porto vecchio e, a circa un chilometro dalla costa, ad un'altezza di duecento metri, si fermano in overing, dopo aver indirizzato un fascio di luce alternativamente verso terra e sul mare. Di solito la loro presenza si protrae per quasi mezz'ora, poi guadagnano quota, spengono i fari lasciando accese solo le luci rosse ad intermittenza, e fanno rotta verso ponente, scomparendo dietro la collina di Coldirodi.

Il "fenomeno", che si materializza ormai da oltre un mese ed è argomento di curiosità per un numero crescente di Sanremesi e turisti, non ha nulla a che vedere con UFO, dischi volanti e quant'altro siamo soliti associare ad episodi apparentemente inspiegabili e quindi suggestivi. Si tratta di elicotteri. Curiosi, un po' impiccioni e, in qualche modo, inquietanti, forse, ma solo comuni elicotteri. Il problema, semmai, è un altro.

A chi appartengono gli elicotteri? Sono velivoli civili o militari? E in entrambi i casi: che cosa vengono a fare proprio a Sanremo, visto che nel resto della costa non si registrano avvistamenti, se non di velivoli di passaggio? Abbiamo girato i quesiti a tutte le forze di polizia, alla Marina, alla Capitaneria, ai vigili del fuoco, ma anche a chi, in mare, lavora tutte le Capitaneria, ai vigili del fuoco, ma anche a chi, in mare, lavora tutte le notti, a cominciare dai pescatori. Le risposte sono per lo più vaghe, a volte sanno anche di "depistaggio". Due equipaggi della marineria sanremese confermano la presenza degli elicotteri sopra le loro teste «ma il buio - sostiene Giuseppe Lipari, 66 anni, tra i più anziani pescatori del porto - ci impedisce di capire di chi si tratti. In ogni caso, credo si tratti di roba militare».

La Capitaneria è di parere contrario: «Se ci fossero esercitazioni di questo genere in zona, noi lo sapremmo. Riteniamo, invece, si tratti di elicotteri privati, magari sono imbarcati sui grandi panfili da crociera». E a seguire una notizia curiosa: «Tre giorni fa, proprio da uno yacht in rada è arrivata la segnalazione che dell'elicottero di bordo erano state perse le tracce. E' scattato l'allarme, ma, per fortuna, dopo un paio d'ore si è scoperto che l'elicottero era atterrato sulla piattaforma di un altro panfilo».

Anche i vigili del fuoco hanno ricevuto alcune segnalazioni, ma negano di avere unità aeree in zona, se non per interventi di soccorso. Idem per polizia e carabinieri. Una voce autorevole, ma anonima della Marina Militare sostiene che si tratta di elicotteri della Forestale impegnati in ricognizioni e rilievi notturni con l'utilizzo di strumentazioni a infrarossi. I vertici ministeriali del Corpo negano nella maniera più assoluta, sempre ammesso poi che la Forestale abbia in dotazione una simile squadriglia di elicotteri, senza contare che riesce difficile intuire di quali rilievi si possa trattare, quando, tra l'altro, questo tipo di attività si esegue più agevolmente e con maggiori risultati alla luce del giorno.

Resta da sondare l'ipotesi avanzata dalla Capitaneria, ovvero che gli elicotteri siano civili, cioè appartengano a società private. Tuttavia la circostanza che da un mese, a gruppi di tre o quattro, i "privati" si dilettino a rimanere in stand-by davanti a Porto vecchio, consumando migliaia di litri di carburante e costituendo un potenziale pericolo per gli elicotteri "istituzionali", è francamente una pista poco credibile. Dunque il mistero rimane e l'unica tesi attendibile è quella che a volteggiare su Sanremo siano unità militari. Chiedere all'Aeronautica se è così, è impresa con scarse chances di successo.


Leggi qui l'articolo riportato dagli amici di Reikinet.

mercoledì 11 luglio 2007

CNR - Progetto Cambiamenti Globali (articolo di RoyBatty)

(...) sul sito del CNR ho trovato un interessante Progetto Cambiamenti Globali, che dovrebbe servire a "valutare, tramite modelli e misure sperimentali, le variazioni climatiche antiche e recenti del sistema Terra, per cause naturali ed antropiche e prevederne le risposte ecologiche di specie e comunità."

Di questo progetto mi ha colpito molto la commessa attiva, denominata "Variazioni nella composizione dell'atmosfera", nonché tre (3) dei suoi moduli attivi...

http://www.cnr.it/commesse/Scheda_Modulo_Descrizione.html?mod=4003
http://www.cnr.it/commesse/Scheda_Modulo_Descrizione.html?mod=4004
http://www.cnr.it/commesse/Scheda_Modulo_Descrizione.html?mod=5254

ladddove uno dei temi principali di analisi (se non il principale) è quello degli aerosol e del loro effetto sul clima. Interessante nel secondo modulo questa frase:

Simulazioni meteorologiche e di dispersione per progetto ALPNAP e valutazione dell’impatto sull’ambiente e sulla salute. Sviluppo algoritmi per reazioni chimiche nel modello SPRAY. Simulazioni trasporto aerosol e mappe di concentrazioni al suolo di particolato...

Mi ha incuriosito il modello SPRAY e, ricercando, ho trovato questo:

http://www.lamma.rete.toscana.it/ita/aria/anim_dispersione.html

Vi ricorda qualcosa?

Si parla anche di altri modelli, quali il BOLCHEM ed ARTURO... tutti per lo studio della dispersione degli aerosol.

Si accenna al progetto AEROCLOUDS, strettamente connesso al famoso progetto Italia-USA/Studi sulle forzature radiative dirette indotte dagli aerosol e dalle nubi cirriformi nell'area del Mediterraneo. Di entrambi non riesco a trovare traccia in Internet. Soprattutto mi lascia perplesso il progetto AEROCLOUDS, del quale si trovano le richieste di finanziamento, ma non c'è nessuna descrizione dettagliata, a parte un generico "Studio degli effetti diretti e indiretti di aerosol e nubi sul clima".

Nota importante: la commessa "Variazioni nella composizione dell'atmosfera" è sotto il controllo dell'Istituto di Scienze dell'Atmosfera e del Clima, diretto dal prof. Franco Prodi (curriculum.pdf), meteorologo, climatologo ed uno dei massimi esperti di aerosol in Italia nonché, casualmente, fratello del nostro beneamato presidente del consiglio Romano Prodi. Una piccola curiosità: il prof. Franco Prodi era fortemente voluto da Fabio Fazio per il programma "Che tempo che fa" (e vai con la disinformazione!), ma la cosa non è andata a buon fine, per via della parentela con l'allora Presidente della Commissione europea (forse il cosiddetto centro-destra pose il veto).

Dulcis in fundo, uno dei collaboratori/committenti del progetto è niente meno che la N.A.S.A.

Ho inoltre scovato un'altra iniziativa interessante, sempre della Commissione europea ed a cui partecipa il CNR, denominato PROGETTO ANTISTORM.

Riporto qualche frase da un articolo di NEST del 2005 scaribabile qui (.pdf)

ANTISTORM will provide one of the first insights into the science of "man-made" weather in Europe... In the longer term, however, ANTISTORM offers much more – it could even show how to circumvent violent storms. It may be possible to decrease the severity of European storms simply by reducing pollution. But other options could also be available. Project simulations may show that the effects of aerosols could be reversed. By introducing additional, large particles into clouds it may be possible to accelerate the early onset of rain – and thus mitigate the full fury of the biggest storm.

Qui l'indirizzo web di riferimento del progetto.

Indovinate chi ritroviamo a gestirlo per il CNR? L'Istituto di Scienze dell'Atmosfera e del Clima del prof. Franco Prodi, che opera (gli esperimenti credo siano tuttora in corso) in consorzio con l'israeliana Hebrew University of Jerusalem (che coordina il progetto, pur non aderendo all'Unione europea...), ed i tedeschi del Max Planck Institut für Chemie e Universität Karlsruhe.

ANTISTORM è collegato anche ad un altro progetto: Cambiamenti climatici: ciclo idrologico.

Tale progetto si ispira, a sua volta, al GEWEX, Global Energy and Water Cycle Experiment, di cui fa parte anche l'inquietante (almeno per chi sa leggere tra le righe) GACP, ovvero il Global Aerosol Climatology Project della NASA.

Non solo! Sul sito dell'IPCC, ovvero l'Intergovernmental Panel on Climate Change (IPCC) dell'ONU (Organizzazione dei nazisti uniti): Working Group III Report "Mitigation of Climate Change", leggete in particolare il capitolo 11 (pdf) a pagina 10, par. 11.2.2 Ocean fertilization and geo-engeneering options. In esso si citano i seguenti piani:

1. fertilizzazione degli oceani con ferro in modo da stimolare la crescita di phitoplankton, che dovrebbe assorbire il CO2 (leggi scie chimiche marine o shiptrails).

2. deflettore solare di 106 km quadrati (se ne vede uno in una puntata dei Simpson, quando mr. Burns vuole ricavare più denaro dalla sua centrale nucleare... !!! Pensate voi...)

3. aerosol riflettenti in stratosfera (le "care" scie chimiche)

4. incrementare gli stratocumuli inseminandoli con aerosol (di nuovo scie chimiche)

Nel report (pdf) per i policy makers del Mitigate of climate change, però poi si legge che tali tecniche per combattere il riscaldamento globale rimangono speculative e non provate e con il rischio di effetti collaterali...

Quindi, almeno per ora (e sulla carta), sembrano sconsigliarle ai nostri cari politici.

Almeno per ora...


Sinergie

In questi ultimi tempi, il sito di informazione indipendente della Svizzera italiana, Ecplanet, ha riportato molti articoli di questo blog dedicato alle scie chimiche.

Di ciò possiamo soltanto rallegrarci, non perché si tragga qualche beneficio materiale o di altro tipo dalla diffusione degli studi elaborati o tradotti o presentati, ma poiché utili informazioni si divulgano sempre più nell'interesse di tutti. Evidentemente l'impegno profuso nella divulgazione di un tema tanto delicato e complesso è apprezzato da chi ha a cuore non i diritti d'autore, ma la diffusione di notizie censurate dai media ufficiali e lo diciamo, anche se con un po' di rammarico, ignorate o confinate in spazi angusti, da siti di controinformazione o sedicenti tali.

Per questo motivo vogliamo sentitamente ringraziare la redazione di Ecplanet e tutti gli altri amici che pubblicano alcuni dei nostri testi, di solito brevi, ma - speriamo - chiari ed incisivi. Non menzioniamo tutti i sodali solo per evitare di far torto a qualcuno, qualora dimenticassimo di nominarne anche uno solo. Non ce ne vogliano dunque, perché siamo loro parimenti grati, come non possiamo dimenticare il prezioso contributo di tutti gli utenti di vari forum che inseriscono i nostri scritti nonché le segnalazioni, le critiche, gli spunti, le domande (cui non sempre possiamo rispondere), dei nostri affezionati ed operosi lettori.

La questione è semplice: di fronte al genocidio occulto ed al cospetto di un'operazione di avvelenamento della biosfera, deliberata, mostruosa, inimmaginabile per veri fini, costi e proporzioni, occorre bandire la cupidigia di denaro, i personalismi, la vanità, gli atteggiamenti da primi della classe. E' necessario, anzi indispensabile creare una reale sinergia (letteralmente "lavoro insieme") per far conoscere il problema delle chemtrails alle persone, per fornire dati, per suggerire strategie operative e terapie. E' necessario agire in modo concorde e tenace. Rinchiudersi nella torre eburnea dell'analisi erudita o nell'hortus conclusus dei propri pur legittimi interessi può soltanto portare ad una sconfitta, la sconfitta di tutti, perché veramente qui sono in gioco la salute, la tutela dell'ambiente e specialmente la libertà dal controllo e dalla paura.


Unitis viribus, quindi: non dobbiamo permettere che poche migliaia di persone soggioghino definitivamente, per i loro vergognosi scopi, l'intera umanità.