Qualche sera fa, una rete televisiva nazionale ha trasmesso un breve reportage sulla Mongolia di oggi: il servizio era incentrato sul contrasto tra le ormai declinanti tradizioni mongole della steppa, che rimontano ai gloriosi tempi di Gengis Khan, e la vita degradata e miserrima dei pochi agglomerati urbani.
Più di una volta, il giornalista ha insistito sulla crisi economica che attanaglia lo stato asiatico, dove le precipitazioni, in questi ultimi anni, sono divenute scarsissime. Sia l'agricoltura sia l'allevamento di equini e cammelli sono stati gravemente danneggiati dalla siccità: nelle steppe l'erba ingiallisce ed è sempre più rada, si estendono distese polverose e bruciate, dove, un tempo, si vedevano praterie verdeggianti, attraversate da mandrie di cavalli e dove pascolavano cammelli, bovini e greggi di capre.
Soprattutto gli anziani notano la differenza rispetto al passato e, sperando in qualche goccia di pioggia, alzano sconfortati gli occhi al cielo, un cielo dove -è ovvio- serpeggiano sinistre e minacciose, simili a draghi ignivomi, le solite inconfondibili scie chimiche, la principale, se non l'unica causa, dell'ormai prolungato periodo di aridità.
Più di una volta, il giornalista ha insistito sulla crisi economica che attanaglia lo stato asiatico, dove le precipitazioni, in questi ultimi anni, sono divenute scarsissime. Sia l'agricoltura sia l'allevamento di equini e cammelli sono stati gravemente danneggiati dalla siccità: nelle steppe l'erba ingiallisce ed è sempre più rada, si estendono distese polverose e bruciate, dove, un tempo, si vedevano praterie verdeggianti, attraversate da mandrie di cavalli e dove pascolavano cammelli, bovini e greggi di capre.
Soprattutto gli anziani notano la differenza rispetto al passato e, sperando in qualche goccia di pioggia, alzano sconfortati gli occhi al cielo, un cielo dove -è ovvio- serpeggiano sinistre e minacciose, simili a draghi ignivomi, le solite inconfondibili scie chimiche, la principale, se non l'unica causa, dell'ormai prolungato periodo di aridità.
Povero pianeta.....veramente, sono incazzato come na bestia, spero che un giorno il karma,gesù,maria,dio, chi crede in questi dei, guardino giù
RispondiEliminaperchè davvero qua si sta arrivano all'apocalisse, non sopporto di vedere la terra trattata in questa maniera, colei che ci ha ospitato per
milioni di anni, che ci ha dato da mangiare,che ci ha protetto, mo 4 barboni che si sentono dio, si alzano
una mattina e dicono, c'ha alziamo in cielo 4 tanker e lasciamo 4 poleveri, e secchiamo tutto....E facciamo test biologici sulla salute dei poveri operai.....Guarda
straker giuro che se arriva quel giorno citato da te, piangerò dal ridere e spero che arriverà il più presto possibile quel giorno, in modo da limitare i danni.....
Ciao a tutti :)
RispondiEliminaAnche se è innegabile lo scempio che stanno facendo (anche) in Mongolia con i tanker, bisogna pur ricordare che la Mongolia è prevalentemente desertico, e la desertificazione si va sentendo maggiormente proprio in zone già desertificate: piove sempre sul bagnato ( quest'ultima battuta potevo tenermela per me :D ). La Mongolia,poi, è immediatamente al di sopra della zona monsonica ,e gli squilibri causati dall'uomo che stravolgono le stagioni monsoniche in quella zona si fanno maggiormente sentire per colpa delle varie concause indotte dall'inquinamento, sia aereo che del suolo. Possiamo perciò ritenere che la desertificazione mongolica ha nell'inquinamento la sua causa principale, sia che esso sia fatto "piovere" dai tanker, sia esso provocato dalle due nazioni cui confina, la Russia e la Cina, ossia due dei più grandi "menefreghisti ambientali".
Qualsiasi sia la causa, lo schifo derivante da tali osservazioni rimane identico.
Ciao ancora :)
Un dato di fatto è che LE SCIE, si vedevano bene all'orizzonte!
RispondiEliminaSigh...
RispondiEliminaCiao
L'incremento di CO2 e di altri gas serra, predissero 20 anni fa gli scienziati, avrebbe causato un aumento delle piogge. Un giorno spuntò il magico Peter Cordani e le precipitazioni diminuirono. L'inquinamento normale non è un toccasana, ma, in confronto alle scie, è una quisquilia. Entrambe le cose sono VOLUTE, perché essi VOGLIONO distruggere la natura, volto visibile di Dio. Essi ovviamente detestano Dio.
RispondiEliminaCiao
Puglia,come Mongolia!
RispondiEliminaieri sera "il tempo fece motivo" subito dopo in cielo le solite danze macabre!...scie,cirri chimici,nuvolette anomale,dopo un quarto d'ora,cielo "pulito" anzi ripulito...stamane alle 7 il caldo era già da schiattare!
dove andremo a finire?che ne sarà del pianeta e di questa "bella d'erba famiglia e di animali"?
Continua il brontolio di aerei fantasma,solo domenica non si è sentito!
c'è in rete qualcuno che ne parli?
a me preoccupa più delle scie!
intanto faccio finta di niente e continuo a curare i miei fiori e la mia casa....
stasera con Giorgio accenderemo cerottini a forma di spirale( crop circols)e aspetteremo il passaggio o meglio...l'arrivo...
un ciao grande e caliente,muy caliente...
ciao Zret,ciao Straker!
Angela
Ciao Angelotta, perdere la speranza che Gaia o qualcun altro operi per rimediare è negativo.
RispondiEliminaGli Americani ricorrevano, in casi estremi, alla danza della pioggia: forse alcuni movimenti, alcune energie possono veramente propiziare le precipitazioni e non solo...
Un caro saluto a te ed al piccolo grande Giorgio.