A questo breve articolo è necessario premettere qualche precisazione: sappiamo che alcuni vorrebbero che noi ci occupassimo solo di "fatti" (leggere qualche pagina di Nietzsche a volte non guasterebbe) e non ci perdessimo in speculazioni. E’ il nostro un approccio che trova una sua chiara giustificazione epistemologica su cui, appena possibile, ci soffermeremo di nuovo, sebbene molti nostri criteri d’indagine siano stati già illustrati, ad esempio, Metodo scientifico di Bojs ed in 'Scissioni' di cui riporto un passaggio, affinché siano ribaditi i limiti del procedimento scientifico, volgarmente inteso: “Spesso l’etimologia è molto istruttiva: la parola “scienza” deriva, come è palese, dal verbo latino “scio”, sapere. Questo verbo è imparentato con “scindo”, dividere, spezzare: infatti la scienza è per lo più il risultato di operazioni di separazione, di distinzione, di analisi portate spesso alle estreme conseguenze. Tutti quelli che, in qualsiasi dibattito, si armano con lo scudo della scienza, non sanno (o fingono di non sapere) che il metodo scientifico è poco sistematico, che le conoscenze progrediscono per salti e discontinuità, che, ad esempio, la tanto decantata teoria di Einstein è ancora e pur sempre una teoria, un modello di interpretazione della realtà, tra l’altro non del tutto compatibile con altri paradigmi”. Si tratta quindi di ampliare il più possibile l’orizzonte: il rischio, infatti, in cui incorre colui che si richiama sempre e comunque a certi protocolli è quello di restare stretto da catene da lui stesso forgiate.
In varie occasioni abbiamo sfiorato il tema delle sfere che, in concomitanza con i voli degli aerei chimici, sono talora scorte, fotografate e riprese. Le domande che ci siamo posti vertono specialmente sulla loro origine e funzione. Rispolverando classici dell'Ufologia, è forse possibile fornire qualche risposta.
Infatti, negli anni '50 del XX secolo, George Adamski, il capofila dei contattisti, accennava a sonde miniaturizzate di forma globulare o discoidale, che i visitatori avrebbero impiegato per registrare immagini, suoni e persino i pensieri di persone monitorate. Sarebbero quindi sonde teleguidate definite da Adamski registering disks o registering globes. Tali oggetti potrebbero essere identificati con i foo fighters rilevati sia dai piloti dell'Asse sia da quelli alleati, durante la Seconda guerra mondiale, negli anni 1944 e 1945.(1) Ordigni analoghi furono immortalati durante la cosiddetta Battaglia di Los Angeles nel 1942.
Nel libro di Stefano Breccia, Contattismi di massa, sono descritti marchingegni denominati scouts usati da presunti alieni, gli Akrij, approdati in Europa nel 1956 e, in seguito ad una sconfitta subita per opera di extraterrestri a loro ostili, i Weiros, costretti a smobilitare ed ad abbandonare, nel 1978, le loro basi, di cui la più importante costruita nell'Adriatico. Gli scouts sono dischi satellite che, spesso a bassa quota, rilasciano automi delle dimensioni di qualche decina di centimetri che volano nelle vicinanze dello scout, cui trasmettono dati sull'ambiente. Ora, occorre precisare che queste ultime informazioni sono desunte da un testo molto controverso, soprattutto per l'imprimatur che esso porta, per il milieu in cui gravitano certi personaggi che ne hanno propiziato la pubblicazione. Si potrebbe trattare quindi di disinformazione o di diffusione di un paio di verità intrecciate in modo inestricabile a molte menzogne ed esagerazioni. Non di meno, se la trama del saggio è davvero riferibile, come afferma l'autore, alle esperienze di Bruno Sammaciccia risalenti agli anni '60 e '70 del XX secolo, quindi, se non si tratta di una costruzione a posteriori, ci troviamo di fronte a cenni ad una tecnologia extraterrestre di cui viene specificata pure la funzione, a conferma delle dichiarazioni, pur da prendere sempre col beneficio del dubbio, provenienti da contattisti della prima generazione.
Si potrebbe allora concludere, ipotizzando che questi globi, forse identificabili con le balls of light, segnalate talvolta sui campi dove si formano gli agroglifi, siano sonde aliene disseminate nell'atmosfera per studiare la situazione ambientale (individuazione dei veleni dispersi ed analisi quantitativa). E' anche possibile, però, che l'apparato militare-industriale terrestre si sia impadronito, attraverso operazioni di retroingegneria, di conoscenze e tecnologie esterne, per costruire congegni atti a misurare il livello delle sostanze diffuse nella biosfera ed i loro effetti sugli esseri viventi. Queste sonde eseguirebbero una sorta di "controllo qualità" forse anche dell'intensità dei campi elettromagnetici artificiali la cui amplificazione, come è noto, è correlata allo spargimento di elementi come bario ed alluminio. In ultimo, avanzo la supposizione che questi globi siano droni-spia adoperati per registrare movimenti ed azioni delle persone.
La matrice terrestre delle sfere credo, però, dovrebbe essere esclusa in quei casi in cui esse si dirigono a velocità formidabile contro gli aerei della morte, per poi cambiare repentinamente rotta: sembra che tali ordigni, in qualche modo, pur non interferendo in maniera diretta, creino qualche disturbo, costringendo a volte i tankers ad improvvise virate. E' questo l'unico aspetto positivo di una situazione allarmante ed ormai giunta ad un punto di non ritorno.
(1)I foo-fighters, letteralmente caccia-infuocati, è un neologismo della lingua inglese introdotto dagli aviatori britannici e statunitensi per indicare particolari manifestazioni di U.F.O., globi rossastri o luci in formazione capaci di seguire i velivoli dappresso o a distanza.
Fonti:
G. Adamski, D. Leslie, Flying saucers have landed, New York, 1953
G. Adamski, Inside the spaceships, ibid., 1955
Id., Flying saucers farewell, ibid., 1961
S. Breccia, Contattismi di massa, Padova, 2007, pp. 22 e
R. Malini, U.F.O., il dizionario enciclopedico, Firenze, Milano, 2003
Straker, Interessi terrestri ed interferenze aliene, 2007
Zret, Le tre ipotesi, 2007
Id., Sismi, H.A.A.R.P. ed U.F.O., 2007
In varie occasioni abbiamo sfiorato il tema delle sfere che, in concomitanza con i voli degli aerei chimici, sono talora scorte, fotografate e riprese. Le domande che ci siamo posti vertono specialmente sulla loro origine e funzione. Rispolverando classici dell'Ufologia, è forse possibile fornire qualche risposta.
Infatti, negli anni '50 del XX secolo, George Adamski, il capofila dei contattisti, accennava a sonde miniaturizzate di forma globulare o discoidale, che i visitatori avrebbero impiegato per registrare immagini, suoni e persino i pensieri di persone monitorate. Sarebbero quindi sonde teleguidate definite da Adamski registering disks o registering globes. Tali oggetti potrebbero essere identificati con i foo fighters rilevati sia dai piloti dell'Asse sia da quelli alleati, durante la Seconda guerra mondiale, negli anni 1944 e 1945.(1) Ordigni analoghi furono immortalati durante la cosiddetta Battaglia di Los Angeles nel 1942.
Nel libro di Stefano Breccia, Contattismi di massa, sono descritti marchingegni denominati scouts usati da presunti alieni, gli Akrij, approdati in Europa nel 1956 e, in seguito ad una sconfitta subita per opera di extraterrestri a loro ostili, i Weiros, costretti a smobilitare ed ad abbandonare, nel 1978, le loro basi, di cui la più importante costruita nell'Adriatico. Gli scouts sono dischi satellite che, spesso a bassa quota, rilasciano automi delle dimensioni di qualche decina di centimetri che volano nelle vicinanze dello scout, cui trasmettono dati sull'ambiente. Ora, occorre precisare che queste ultime informazioni sono desunte da un testo molto controverso, soprattutto per l'imprimatur che esso porta, per il milieu in cui gravitano certi personaggi che ne hanno propiziato la pubblicazione. Si potrebbe trattare quindi di disinformazione o di diffusione di un paio di verità intrecciate in modo inestricabile a molte menzogne ed esagerazioni. Non di meno, se la trama del saggio è davvero riferibile, come afferma l'autore, alle esperienze di Bruno Sammaciccia risalenti agli anni '60 e '70 del XX secolo, quindi, se non si tratta di una costruzione a posteriori, ci troviamo di fronte a cenni ad una tecnologia extraterrestre di cui viene specificata pure la funzione, a conferma delle dichiarazioni, pur da prendere sempre col beneficio del dubbio, provenienti da contattisti della prima generazione.
Si potrebbe allora concludere, ipotizzando che questi globi, forse identificabili con le balls of light, segnalate talvolta sui campi dove si formano gli agroglifi, siano sonde aliene disseminate nell'atmosfera per studiare la situazione ambientale (individuazione dei veleni dispersi ed analisi quantitativa). E' anche possibile, però, che l'apparato militare-industriale terrestre si sia impadronito, attraverso operazioni di retroingegneria, di conoscenze e tecnologie esterne, per costruire congegni atti a misurare il livello delle sostanze diffuse nella biosfera ed i loro effetti sugli esseri viventi. Queste sonde eseguirebbero una sorta di "controllo qualità" forse anche dell'intensità dei campi elettromagnetici artificiali la cui amplificazione, come è noto, è correlata allo spargimento di elementi come bario ed alluminio. In ultimo, avanzo la supposizione che questi globi siano droni-spia adoperati per registrare movimenti ed azioni delle persone.
La matrice terrestre delle sfere credo, però, dovrebbe essere esclusa in quei casi in cui esse si dirigono a velocità formidabile contro gli aerei della morte, per poi cambiare repentinamente rotta: sembra che tali ordigni, in qualche modo, pur non interferendo in maniera diretta, creino qualche disturbo, costringendo a volte i tankers ad improvvise virate. E' questo l'unico aspetto positivo di una situazione allarmante ed ormai giunta ad un punto di non ritorno.
(1)I foo-fighters, letteralmente caccia-infuocati, è un neologismo della lingua inglese introdotto dagli aviatori britannici e statunitensi per indicare particolari manifestazioni di U.F.O., globi rossastri o luci in formazione capaci di seguire i velivoli dappresso o a distanza.
Fonti:
G. Adamski, D. Leslie, Flying saucers have landed, New York, 1953
G. Adamski, Inside the spaceships, ibid., 1955
Id., Flying saucers farewell, ibid., 1961
S. Breccia, Contattismi di massa, Padova, 2007, pp. 22 e
R. Malini, U.F.O., il dizionario enciclopedico, Firenze, Milano, 2003
Straker, Interessi terrestri ed interferenze aliene, 2007
Zret, Le tre ipotesi, 2007
Id., Sismi, H.A.A.R.P. ed U.F.O., 2007
Ottimo articolo, quindi cè la possibilità che queste "sonde" facciano da spia anche per chi se ne accorge, tipo io che dico ad un altro quella è una scia e indico con il ditino,quella mi registra?????O_O.
RispondiEliminaCiao Funnyman, speriamo che qualche sfera...
RispondiEliminaCiao
Leggere oggi la rivista del CUN equivale ormai a leggere una rivista pubblicata dal Ministero della Difesa. Contenuto assolutamente decantato ed allineato, Ufologia talmente istituzionale che più di così non si potrebbe. Gli articoli di Roberto Pinotti ( o 'Pinocchi', secondo la pronuncia di Zret )sono poi diventati di un prolisso e di uno scontato che pare di leggere comunicati stampa che il Governo degli Stati Uniti emanava verso la metà degli Anni Sessanta.
RispondiEliminaPrendete anche l'ultima nota pinocchiana, pardon pinottiana, relativa agli artefatti archeologici o alle strutture quanto meno innaturali che è dato osservare su quasi tutti i corpi del Sistema Solare (ivi compresi alcuni asteroidi ) e vi accorgerete che è è tutta una ridda di verbi al condizionale con tanto di 'forse, magari, può darsi, chissà'.
Insomma un tono da far invidia allo stile del rapporto Condon e, pertanto, un indubbio percorso del gambero che ha investito in pieno l'Ufologia diciamo pure ufficiale che si pratica oggigiorno in Italia.
Il fatto che le Istituzioni, leggi ' i militari', si siano fatte carico di tale branca di studi vuol dire che qui gatta ci cova e che delle spiegazioni 'ufficiali' relative a tali argomenti potrebbero anche profilarsi all'orizzonte a breve. Guardiamoci dunque da una eventuale prossima ' disclosure', poichè anche tale opportunità di allargare le nostre conoscenze relative all'Ufologia sarà inquinata. In altri termini nemmeno in caso di'disclosure' ci sarà concessa l'opportunità di sapere qualcosa di preciso in merito.
Le considerazioni che precedono vanno dunque nella direzione segnalata da Zret riguardo alla vicenda soprannominata 'Amicizia', vicenda nella quale sarebbero state implicate figure ufficiali di varia estrazione ivi compresa la pedina forse più importante e cioè il cattolico 'doc' Bruno Sammaciccia.Anche la Chiesa Cattolica ci avrebbe dunque messo lo zampino.In conclusione: 'Amicizia' uguale briciole di verità mescolate a tante e poi tante bugie.
Zret, complimenti ancora una volta.
Paolo, un commento il tuo da incorniciare.
RispondiEliminaQuello che mi sorprende della storia di Amicizia è il coinvolgimento di vertici istituzionali e religiosi: qualcosa non quadra, poiché sono spesso personaggi il cui operato è pesantemente aduggiato da scopi non cristallini.
Vedremo, ad ogni modo, gli sviluppi: è stata preannunciata un'altra pubblicazione su Amicizia.
Ciao e grazie