Pur trattando il problema delle scie chimiche ed annessi, sappiamo che molteplici sono le fonti di inquinamento dei biomi terrestri. In particolare, gravissima è la polluzione causata dagli inceneritori, impianti che bruciano ad altissime temperature rifiuti solidi (carta, cartone, plastica...). I composti chimici immessi nell'atmosfera da quelli che ipocritamente vengono definiti "termovalorizzatori" sono decine: tra i vari composti molto tossica è la diossina. Diossina è termine generico per indicare un composto delle tetraclorodibenzodiossine (TCCD). La diossina per antonomasia è la 2, 3, 7, 8, tetraclorodibenzo-p-diossina: sia il prodotto cristallino sia i suoi vapori sono molto inquinanti, cancerogeni e teratogeni. L'esposizione a diossina può indurre lesioni a carico di vari organi tra i quali il fegato ed i reni. La pseudocloracne è una forma di dermatite provocata dalla diossina.
Recentemente il giornalista del quotidiano L'Adige, Zenone Sovilla, autore anche di un'inchiesta sulle scie chimiche, ha realizzato un reportage intitolato Civilità bruciata e dedicato ai termodistruttori. Sovilla analizza in questo documentario, trasmesso da Rebus, il programma condotto dal valente Maurizio de Collanz, l’annoso problema. Sovilla evidenzia tutti gli interessi economici legati alla perversa "moda" che ha portato l'Italia e molti altri paesi europei a costruire impianti per l'incenerimento dell'immondizia. Addirittura, in modo paradossale, in alcune regioni come il Veneto, dove si ricorre alla raccolta differenziata dei rifiuti, si moltiplicano giganteschi impianti, nonostante il parere contrario di gran parte della popolazione. Amministratori ed industriali sostengono che con gli inceneritori, oltre a smaltire i rifiuti, si produce energia. Costoro li presentano come una panacea e sorvolano sia sulle emissioni ammorbanti sia sull'impatto ambientale. Dimenticano anche che nei filtri degli impianti si accumulano scorie che devono essere poi stoccate con la creazione di siti ad hoc.
I fumi che si levano dalle ciminiere degli inceneritori, a causa dell'inversione termica, tendono a ristagnare al mattino sui centri abitati: le persone con l'aria inalano nanoparticelle (PM 2 o inferiori), col cibo e con l'acqua ne ingeriscono altre; queste nanoparticelle non sono metabolizzate dall'organismo e, alla lunga, possono determinare infiammazioni, tumori ed altre patologie. E' il problema studiato in Italia dai coniugi Stefano Montanari e da Antonietta Gatti, ma, come si dimostrerà, in modo più che altro strumentale.
Qual è il nesso tra scie chimiche ed inceneritori? E' una correlazione negli scopi e nella logica sottesa, una logica diabolicamente sopraffina. Mi spiego. La costruzione dei "termovalorizzatori" è senza dubbio promossa da chi ha degli interessi economici. Sono imprenditori e "politici" privi di scrupoli che traggono ingenti introiti dalla realizzazione e dalla gestione degli impianti, ma oltre al profitto, bisogna considerare il delitto. I rifiuti potrebbero essere destinati al riciclaggio ed al riuso, ma questi sistemi, pur essendo piuttosto vantaggiosi sul piano economico, sono in ogni modo osteggiati, poiché inquinano poco o nulla, laddove lo scopo principale dei potenti è la contaminazione degli ecosistemi e la diffusione di malattie tra la popolazione. Un inceneritore è un'arma chimica micidiale che si aggiunge a tutte le altre fonti di polluzione: onde elettromagnetiche, chemtrails, radiazioni ionizzanti, insetticidi, anticrittogamici, pesticidi in agricoltura, scarichi industriali e veicolari etc.
In questo quadro, emblematico è il caso della Campania, dove la crisi dei rifiuti è stata deliberatamente creata ed aggravata per imporre in maniera subdola la “risoluzione” degli inceneritori. Infatti, dopo che le discariche sono state totalmente riempite di pattume o di ecoballe, a causa di una mancata attuazione della raccolta differenziata, la spazzatura si è ammassata dappertutto. (Vedi Come in alto così in basso) Di fronte ai cumuli di immondizia maleodorante, si è proposta la solita risoluzione: l'inceneritore. Altre iniziative, dalla produzione di imballaggi meno ingombranti e biodegradabili al riuso, sono state, sono e saranno boicottate affinché i cittadini accettino alla fine, pur di non vedere enormi di mucchi di immondizia di fronte alla porta di casa, di essere avvelenati con le emissioni nocive degli inceneritori. Tra l’altro la combustione dei rifiuti ad altissime temperature, combustione tipica dei “termovalorizzatori” più “efficienti”, rilascia polveri finissime ancora più perniciose, proprio per le loro dimensioni ridottissime, di quelle emesse dagli impianti di vecchia generazione.
Intanto prosegue senza sosta l'operazione "scie chimiche", volta, tra gli altri fini, ad indebolire il sistema immunitario delle persone e di conseguenza a diffondere patologie. Tale operazione sostituisce gli inceneritori in quelle zone in cui non sorgono questi impianti: infatti lo spargimento quotidiano di tonnellate di particolato in atmosfera è assimiliabile, ma moltiplicato per cento, alle emissioni dei termodistruttori.
Chi vive in una zona irrorata dagli aerei della morte è come se abitasse vicino ad un inceneritore, anzi peggio, poiché, con le chemtrails, vengono sparse nanoparticelle ancora più piccole e quindi più insidiose, anche inferiori a PM 1! Ecco perché i coniugi succitati e lo stesso Antonio Zecca(1), contrari alla costruzione di questi impianti, agiscono in modo ambiguo, quando non denunciano e negano lo scempio chimico-biologico nei cieli. Essi si ergono ad ambientalisti, ma sono degli ambientalisti dimezzati, nel migliore dei casi, se non dei personaggi che, col loro carisma, distraggono la gente non solo da altre questioni, ma anche da temi che potrebbero rivelare ai cittadini una verità inconfessabile.
Qual è la verità? L'inquinamento non è tanto una conseguenza della "civiltà" dei consumi, consumi sfrenati e spesso inutili, ma un mezzo per soggiogare i popoli con malattie e sensi di colpa (si veda la demonizzazione del biossido di carbonio), un’arma per distruggere il pianeta. Le élites usano farmaci ed antidoti che li proteggono dai veleni diffusi nella biosfera, mentre, nella loro follia distruttiva, non si peritano di contaminare, avvelenare e deturpare gli ecosistemi.
Di ciò i cittadini dovrebbero prendere coscienza: non è solo l'avidità di denaro a motivare le nefande azioni dei soliti noti, piuttosto un'assoluta, irredimibile adesione al Male che li spinge a devastare, ad uccidere, ad intossicare…
In fondo, però, i veleni più letali che essi spargono non sono chimici, ma le loro impudenti, putride menzogne.
(1) Zecca è l’”esperto” che è stato interpellato dalla redazione di Focus, la rivista della scienza-spazzatura, sul tema delle scie chimiche. Egli, come tutti gli appartenenti all’esecranda setta degli sciacondensisti, le spiega come normalissime ed innocue contrails.
Recentemente il giornalista del quotidiano L'Adige, Zenone Sovilla, autore anche di un'inchiesta sulle scie chimiche, ha realizzato un reportage intitolato Civilità bruciata e dedicato ai termodistruttori. Sovilla analizza in questo documentario, trasmesso da Rebus, il programma condotto dal valente Maurizio de Collanz, l’annoso problema. Sovilla evidenzia tutti gli interessi economici legati alla perversa "moda" che ha portato l'Italia e molti altri paesi europei a costruire impianti per l'incenerimento dell'immondizia. Addirittura, in modo paradossale, in alcune regioni come il Veneto, dove si ricorre alla raccolta differenziata dei rifiuti, si moltiplicano giganteschi impianti, nonostante il parere contrario di gran parte della popolazione. Amministratori ed industriali sostengono che con gli inceneritori, oltre a smaltire i rifiuti, si produce energia. Costoro li presentano come una panacea e sorvolano sia sulle emissioni ammorbanti sia sull'impatto ambientale. Dimenticano anche che nei filtri degli impianti si accumulano scorie che devono essere poi stoccate con la creazione di siti ad hoc.
I fumi che si levano dalle ciminiere degli inceneritori, a causa dell'inversione termica, tendono a ristagnare al mattino sui centri abitati: le persone con l'aria inalano nanoparticelle (PM 2 o inferiori), col cibo e con l'acqua ne ingeriscono altre; queste nanoparticelle non sono metabolizzate dall'organismo e, alla lunga, possono determinare infiammazioni, tumori ed altre patologie. E' il problema studiato in Italia dai coniugi Stefano Montanari e da Antonietta Gatti, ma, come si dimostrerà, in modo più che altro strumentale.
Qual è il nesso tra scie chimiche ed inceneritori? E' una correlazione negli scopi e nella logica sottesa, una logica diabolicamente sopraffina. Mi spiego. La costruzione dei "termovalorizzatori" è senza dubbio promossa da chi ha degli interessi economici. Sono imprenditori e "politici" privi di scrupoli che traggono ingenti introiti dalla realizzazione e dalla gestione degli impianti, ma oltre al profitto, bisogna considerare il delitto. I rifiuti potrebbero essere destinati al riciclaggio ed al riuso, ma questi sistemi, pur essendo piuttosto vantaggiosi sul piano economico, sono in ogni modo osteggiati, poiché inquinano poco o nulla, laddove lo scopo principale dei potenti è la contaminazione degli ecosistemi e la diffusione di malattie tra la popolazione. Un inceneritore è un'arma chimica micidiale che si aggiunge a tutte le altre fonti di polluzione: onde elettromagnetiche, chemtrails, radiazioni ionizzanti, insetticidi, anticrittogamici, pesticidi in agricoltura, scarichi industriali e veicolari etc.
In questo quadro, emblematico è il caso della Campania, dove la crisi dei rifiuti è stata deliberatamente creata ed aggravata per imporre in maniera subdola la “risoluzione” degli inceneritori. Infatti, dopo che le discariche sono state totalmente riempite di pattume o di ecoballe, a causa di una mancata attuazione della raccolta differenziata, la spazzatura si è ammassata dappertutto. (Vedi Come in alto così in basso) Di fronte ai cumuli di immondizia maleodorante, si è proposta la solita risoluzione: l'inceneritore. Altre iniziative, dalla produzione di imballaggi meno ingombranti e biodegradabili al riuso, sono state, sono e saranno boicottate affinché i cittadini accettino alla fine, pur di non vedere enormi di mucchi di immondizia di fronte alla porta di casa, di essere avvelenati con le emissioni nocive degli inceneritori. Tra l’altro la combustione dei rifiuti ad altissime temperature, combustione tipica dei “termovalorizzatori” più “efficienti”, rilascia polveri finissime ancora più perniciose, proprio per le loro dimensioni ridottissime, di quelle emesse dagli impianti di vecchia generazione.
Intanto prosegue senza sosta l'operazione "scie chimiche", volta, tra gli altri fini, ad indebolire il sistema immunitario delle persone e di conseguenza a diffondere patologie. Tale operazione sostituisce gli inceneritori in quelle zone in cui non sorgono questi impianti: infatti lo spargimento quotidiano di tonnellate di particolato in atmosfera è assimiliabile, ma moltiplicato per cento, alle emissioni dei termodistruttori.
Chi vive in una zona irrorata dagli aerei della morte è come se abitasse vicino ad un inceneritore, anzi peggio, poiché, con le chemtrails, vengono sparse nanoparticelle ancora più piccole e quindi più insidiose, anche inferiori a PM 1! Ecco perché i coniugi succitati e lo stesso Antonio Zecca(1), contrari alla costruzione di questi impianti, agiscono in modo ambiguo, quando non denunciano e negano lo scempio chimico-biologico nei cieli. Essi si ergono ad ambientalisti, ma sono degli ambientalisti dimezzati, nel migliore dei casi, se non dei personaggi che, col loro carisma, distraggono la gente non solo da altre questioni, ma anche da temi che potrebbero rivelare ai cittadini una verità inconfessabile.
Qual è la verità? L'inquinamento non è tanto una conseguenza della "civiltà" dei consumi, consumi sfrenati e spesso inutili, ma un mezzo per soggiogare i popoli con malattie e sensi di colpa (si veda la demonizzazione del biossido di carbonio), un’arma per distruggere il pianeta. Le élites usano farmaci ed antidoti che li proteggono dai veleni diffusi nella biosfera, mentre, nella loro follia distruttiva, non si peritano di contaminare, avvelenare e deturpare gli ecosistemi.
Di ciò i cittadini dovrebbero prendere coscienza: non è solo l'avidità di denaro a motivare le nefande azioni dei soliti noti, piuttosto un'assoluta, irredimibile adesione al Male che li spinge a devastare, ad uccidere, ad intossicare…
In fondo, però, i veleni più letali che essi spargono non sono chimici, ma le loro impudenti, putride menzogne.
(1) Zecca è l’”esperto” che è stato interpellato dalla redazione di Focus, la rivista della scienza-spazzatura, sul tema delle scie chimiche. Egli, come tutti gli appartenenti all’esecranda setta degli sciacondensisti, le spiega come normalissime ed innocue contrails.
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Ciao ZRET, un saluto a te a tuo fratello.
RispondiEliminaConcordo in pieno con il contenuto del tuo articolo.
Montanari è stato due volte nella mia zona negli ultimi mesi per un cementificio che brucia carbon-coke e pneumatici e queste stesse cose che hai scritto le ho dette a tutti quelli che conosco, passando ovviamente per un estremista.
Il mio parere è che l'inquinamento che viene dal basso si possa considerare al massimo un 20% di quello che viene dall'alto.
Non che non vada combattuto ma se si pilota l'attenzione della gente solo su quello si ottiene come risultato l'occultamento dell'altro.
Ciao Texwill, non avresti potuto condensare meglio il contenuto dell'articolo e la situazione. Non è facile stabilire la percentuale, ma penso che tu, indicando il 20 per cento, ti sia avvicinato.
RispondiEliminaCiao e grazie!
Ciao a tutti.
RispondiEliminax Tex
Per caso a Pederobba TV?
Volevo fare i complimenti a straker per quello che fà e l'impegno che ci mette.
Ogni tanto provo a parlare con le persone di argomenti tipo questo degli incerenitori e delle sciechimiche, ma serve a ben poco, quasi tutti che nn vedono ciò che è ovvio.
Quello che mi dispiace di più e in che mondo vivranno i miei figli (e anche noi, ma meno).
Scusa zret, nn era per escluderti, mi riferivo a voyager.
RispondiEliminaMe ne sono accorto a ritroso :)
Ti prego, fa attenzione a non mescolare le minacce alla salute. Scie chimiche e inceneritori sono cose totalmente differenti.
RispondiEliminaQuelle che escono dagli inceneritori sono particelle più piccole dei PM10, appunto, le nanoparticelle, o polveri ultrasottili e sono quelle che effettivamente entrano nel circolo sanguigno.
Mescolando Scie chimiche e inceneriotri fai il gioco di chi sa bene che le scie chimiche vengono viste come un delirio del complotto, mentre gli inceneriotri è scientificamente provato essere pericolosi.
Ciao
Mauro, è ARCIPROVATO che le scie chimiche sono ancora più dannose delle emissioni pur nocive degli inceneritori. Ad esempio, alle scie chimiche è associato il Morgellons. Con le scie vengono diffusi anche batteri, virus e virus modificati geneticamente. Guardiamoci dagli artigli del gatto che può graffiare, ma soprattutto da quelli della pantera che può straziare le carni.
RispondiEliminaCiao
x mc gregor:
RispondiEliminasi, mi riferisco a quello.
Vorrei farvi notare una cosa, i termovalorizzatori lasciano nell aria non particelle di 10 pm e neanche 2,5 pm ma da 1 a 0,5 pm, queste nano particelle non vengono trattenute da nessun filtro perchè NON ESISTE,anche se esistesse nel momento in cui si va a togliere per cambiarlo queste nano particelle ritornerebbero nell'ambiente, e poi come già ben detto mancano i siti per stoccare determinati filtri.Poi notate le centraline dello smog, leggono polveri per un min. di 10pm, chissà perchè.
RispondiEliminaCiao,
RispondiEliminadesidero inserire questo link: http://blog.libero.it/aliasrc/3987847.html
relativo ad un articolo pubblicato nel mio blog e relativo al sequestro ed alla relativa chiusura di uno dei 3(tre) inceneritori presenti a Terni ed appartenente alla Azienda Multiservizi di cui la partecipazio principale è del Comune di Terni.
Un consiglio: leggetelo.
Roberto - aliasrc - TERNI
solo tre parole...santeee!
RispondiEliminaproblema reazione soluzione!
però non ho idea circa la soluzione alla eventuale reazione alle scie.......
aiutino?...grazie!
un caro saluto
Buona Settimana
angela