Le persone che si accorgono da sole dell'abnorme problema costituito dalle scie velenose sono pochissime: di solito, attraverso una tenace e capillare opera di informazione, si riesce a convincere qualcuno ad alzare gli occhi al cielo affinché constati de visu lo scempio chimico.
Ho, però, notato che gli amanti degli sports invernali sono coloro che, in genere, si avvedono in modo autonomo dei voli anomali. Essi, infatti, mentre sciano sulle piste o quando prendono lo skilift, gettano uno sguardo in alto e scorgono aerei che sorvolano le cime innevate, incrociandosi in rotte improbabili. Il cielo, un tempo azzurro e terso, che sovrastava le località di montagna, è oggi un intrico di chemtrails persistenti o è reso simile al vetro smerigliato dai continui passaggi di velivoli che rilasciano chemtrails evanescenti.
Ho, però, notato che gli amanti degli sports invernali sono coloro che, in genere, si avvedono in modo autonomo dei voli anomali. Essi, infatti, mentre sciano sulle piste o quando prendono lo skilift, gettano uno sguardo in alto e scorgono aerei che sorvolano le cime innevate, incrociandosi in rotte improbabili. Il cielo, un tempo azzurro e terso, che sovrastava le località di montagna, è oggi un intrico di chemtrails persistenti o è reso simile al vetro smerigliato dai continui passaggi di velivoli che rilasciano chemtrails evanescenti.
Non importa se le piste siano in Francia, in Svizzera, in Italia o in Austria: dappertutto si vedono e si odono gli aerei della morte che quasi sfiorano le vette ed i crinali alpini. Anni fa, quando l'ignominiosa e criminale operazione scie chimiche, non era stata estesa ad alcuni stati europei, si poteva notare una differenza abissale, non appena, oltrepassando il Brennero, si entrava in Austria: l'aria limpida ed il cielo cosparso di nuvole naturali si slargava alla vista, dopo che in Italia si erano dipanati intrecci e sfilacci chimici, immersi in una nebbia malsana e puteolente.
Così oggi, putroppo, si scia in ogni stagione e ad ogni latitudine: si scia, ma non con sci, racchette e scarponi.
Così oggi, putroppo, si scia in ogni stagione e ad ogni latitudine: si scia, ma non con sci, racchette e scarponi.
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Sono un abitante delle Alpi: parecchi anni fa a gennaio (con temperature che in certe localita potevano arrivare tra -20 e -30) cielo sereno, pulito, senza una nuvola anche per 2-3 settimane!
RispondiEliminaOra: a Natale nebbia stile Pianura Padana :-(
Ciao Alexy, il cielo � oggi sfregiato da scie venefiche o immerso in una caligine chimica. Sar� colpa dell'effetto "serra"?
RispondiEliminaCiao
Ciao Zret, Straker,
RispondiEliminanon posso far altro che confermare... sono un assiduo frequentatore delle Alpi Pennine e ogni volta che alzo lo sguardo al cielo vedo lo scempio chimico sopra la mia testa ancora più da vicino; estate o inverno non fa differenza...
Osservando ho avuto l'impressione che tali velivoli seguano l' autostrada Torino-Aosta, intensificando gli aerosol in prossimità dei centri abitati e delle stazioni sciistiche; se ci si reca a Cervinia (zona più frequentata) lo spettacolo è a dir poco agghiacciante.
Credo che colpiscano continuamente le zone ricreative. Chissà perchè?
Saluti, Nico
Eh sì, Nico, solo un cieco o un'idiota debunker può negare l'evidenza.
RispondiEliminaOggi su Cagliari pioggia (e sicuramente eviterò di bagnarmi) e raffiche di vento fortissime. La nostra è una terra ventosa, ce l'abbiamo nel dna quest'elemento...e proprio in virtù di ciò posso assicurarvi che le raffiche di oggi sono "strane", inaspettate e inquietanti. Solitamente i più anziani, che conservano un rapporto con la natura genuino e riescono a leggerne il divenire, riescono a prevedere con anticipo la pioggia e i tipi di venti in arrivo; sarei cuorioso di sapere se stavolta sono stati "colti di sorpresa". Forse sto diventando paranoico!
RispondiEliminaConcludo incollando, a puro scopo informativo, l'estratto di una e-mail che ho ricevuto e che spiega i rombi continui e assordanti di questi giorni (chimici):
IMPONENTE MANOVRA NATO IN CORSO ALL'AEROPORTO MILITARE DI DECIMOMANNU
*DECIMOMANNU –SPRING FLAG 2008* *ANCORA GUERRA* *SOPRA LE NOSTRE TESTE*
Dal primo Aprile, all’aeroporto militare di Decimomannu è in corso laSpring Flag, la più importante esercitazione aerea che l’AeronauticaMilitare italiana organizza ogni anno assieme agli eserciti alleatidella NATO: 76 aerei e 1.900 militari si eserciteranno nei cieli dellaSardegna e della Sicilia proiettando la loro azione sui vari poligonisardi, provocando inquinamento, incidenti e rumori assordanti, come ognianno. Lo scopo dell’esercitazioni, come spiegano i militari, è quella diprepararsi a costituire “coalizioni di volonterosi” (Coalition of theWilling) come si è chiamato il raggruppamento di eserciti che ha invasoe distrutto l’Irak nel Marzo 2003. Gli eserciti presenti infattiappartengono in gran parte a stati belligeranti; oltre che dall’Italia imilitari provengono da Francia, Germania, Gran Bretagna, Grecia, Spagna,Stati Uniti e Turchia. Se si esclude la Grecia tutti questi velivoli siaddestrano oggi per bombardare e uccidere domani in Afghanistan e in Irak. Nel 2006 a questa stessa esercitazione hanno partecipato persino leforze aeree israeliane, che due mesi dopo hanno bombardato le cittàLibanesi per tutto il mese di Luglio, massacrando migliaia di persone.La guerra d’altra parte vende bene e fa gola, tant’è vero cheparteciperanno quest’anno, come osservatori (e potenziali acquirenti diarmi) gli addetti militari delle ambasciate di Algeria, Brasile, Egitto,Emirati Arabi uniti, Finlandia, Giordania, Kuwait e Romania. Oltre l’inquinamento e i rumori assordanti, le attività dell’aeroportomilitare di Decimomannu hanno provocato innumerevoli incidenti. Perricordare solo i più recenti e gravi: 23 maggio 2001: una barca da pesca viene affondata da un missile partitodalla base di Decimomannu- Capo Frasca 14 ottobre del 2005: strage evitata per miracolo! un caccia AMX appenadecollato rischia di precipitare sul paese a causa di un guasto almotore in fase di decollo. Solo grazie all’abilità del pilota riesce unatterraggio di fortuna in aeroporto. La cosa si viene a sapere solo nelgennaio 2008 per via di una onorificenza concessa dal presidente dellarepubblica al pilota. Nulla era mai stato comunicato alla popolazione. 20 ottobre del 2005: Un cacciabombardiere AMX diretto a Capo Frasca haun'avaria subito dopo il decollo, il pilota scarica carburante emunizioni e dirige l'aereo in una zona di campagna , prima di lanciarsicon il paracadute. Strage evitata per un soffio: l'aereo senza controlloha sfiorato case di campagne e contadini al lavoro sui campi prima dischiantarsi tra i carciofi. La notte tra il 22 ed il 23 maggio 2006 due aerei caccia monoposto F16dell'Aeronautica militare italiana decollati dalla base militare diDecimomannu si sono scontrati in volo e sono precipitati vicino a CapoFerrato. È accaduto durante una missione di addestramento nell'ambitodell'esercitazione multinazionale "Spring flag 2006" . Come in ogni vero conflitto, alla guerra guerreggiata si affianca poi laguerra della propaganda. Per convincerci della bontà e dell’utilità diquesto osceno spettacolo militarista è stato anche prevista, il 17Aprile al termine dell’esercitazione, una grande giornata mediatica concentinaia di giornalisti arruolati (VIP-media day la chiamano!!!).
Mi fa piacere che non siamo diventati tutti ciechi, almeno le persone abituate a stare all'aria aperta hanno maggiore possibilità di confrontare il cambiamento del cielo...
RispondiEliminaCome diceva Straker, "operazioni di aerosol clandestine per scopi inconfessabili".
RispondiEliminaUno degli scopi potrebbe essere questo concetto:
- Modulazione del clima in inverno, tale da ridurre l'indice di piovosità che gli ecosistemi si aspettano.
- Modulazione di imput primaverile agli ecosistemi, prima della fine dell'inverno.
- Accettato l'imput primaverile, gli ecosistemi si "risvegliano" (diciamo alla fine di Febbraio, primi di Marzo circa) e si aspettano, come millenario DNA comanda, la naturale radiazione solare per crescere e svilupparsi... ma questo però non avviene! Per l'arco di due mesi circa, un esteso manto nuvoloso compatto ed immobile, copre completamente la fonte primaria di energia, il sole (questo é accaduto nella primavera 2007 e sta accadendo per la primavera 2008)!
Cosa succede ad una pianta appena nata che si ritrova a malapena un 20-30% di energia?
Non sono "esperto" fino a questo punto, però posso ipotizzare che l'istinto di sopravvivenza la faccia crescere comunque, ma indebolita e ridimensionata nelle proporzioni, anche dei suoi frutti.
Finiti i due mesi di copertura totale del sole, caratterizzati da deboli piogge che non sono penetrate nella profondità del terreno, una fantomatica perturbazione fa esplodere all'improvviso un caldo torrido che prosciuga la debole umidità del suolo e che il millenario DNA, (ipotizzo sempre eh) interpreta come inizio della fine del ciclo riproduttivo, quando ancora i frutti sono ancora lontani dall'essere completamente maturi. In simili condizioni, che frutti saranno, quelli di piante già ridimensionate e confuse? Qualcosa di simile dovrebbe valere anche per le piante da frutto e per tutti gli ecosistemi.
Una manipolazione climatica così congegnata, porta inevitabilmente alla fame! Altro che riscaldamento globale!
Però bisognerebbe sottoporre questo concetto, basato su semplici osservazioni della condizione climatica stagionale, ad un esperto professore universitario, che ne sviluppi con correttezza gli esiti.
PS:
Il "Forum" si sarà pure animato, ma, a mio avviso, non sono e non devono essere questi i nostri interlocutori! Mentre la manipolazione climatica é spietatamente in atto, ancora ci facciamo trascinare in discussioni che mettono in dubbio che quello che vediamo tutti giorni sono scie di condensa e ci discutiamo pure?
La grande tribolazione non tarderà a farsi sentire...
Infatti, Faraday. Detesto discutere sulla questione "scia chimica sì, scia chimica no". E' fuori discussione, appunto.
RispondiEliminaConcordo con la Tua analisi ed a dimostrazione che non ti sbagli, ti posso confermare che le piante latifoglie muoiono e molti prodotti ortofrutticoli non arrivano a maturazione, mentre altri nemmeno sono in condizioni di essere raccolti.
Il problema è uno solo: certe cose vanno gridate in TV, prima che sia troppo tardi e le associazioni (peraltro inutilmente avvertite oltre due anni fa) dovrebbero darci ascolto. Ma forse preferiscono accapararrarsi un po' di risarcimenti europei, lasciando alla fame i piccoli produttori.