giovedì 26 febbraio 2009

Prima diagnosi ufficiale di Morgellons in Italia

Pubblichiamo il referto di uno specialista dermatologo, direttore di dermatologia clinica in un'importante struttura romana che, dopo aver a lungo seguito una paziente, le ha diagnosticato il Morgellons. In primo luogo ringraziamo la persona che, consapevole di come sia importante l'informazione nell'ambito di questa malattia ufficialmente non ancora riconosciuta come tale nel nostro paese, ha deciso di inviarci copia del referto. Tale importante referto dimostra non solo la reale esistenza della grave patologia, negata, lo ricordiamo, dal C.I.C.A.P. e dai suoi seguaci, ma anche la presenza accertata di casi in Italia oltre che la conoscenza di tale inquietante realtà per opera della classe medica in Italia. Bisogna chiedersi per quale motivo chi sa non parla.

Ricordiamo poi che è fondamentale coinvolgere la classe medica in un'opera di ricerca sul Morgellons, la patologia causata dai polimeri contenuti nelle scie chimiche, come acclarato da insigni medici statunitensi. E' urgente, infatti, individuare delle possibili terapie per lenire le sofferenze causate da una malattia tanto invalidante. Certo, i soliti cialtroni continueranno ad affermare che il Morgellons è un'invenzione di visionari. Siamo curiosi di vedere fino a quando potranno scrivere e ripetere le loro idiozie.

In ottemperanza alle norme sulla protezione dei dati personali, omettiamo nomi e cognomi.

Di seguito la trascrizione del referto medico:

"Si certifica che la paziente è affetta da dermatite papulopruriginosa caratterizzata da aspetti teromorfici.
Sulla base dei dati clinici e degli accertamenti eseguiti in vitro ed ex vivo (villocapilloscopia) è ipotizzabile una sindrome di Morgellons
".

Articolo correlato: Intervista ad una paziente italiana affetta da Morgellons




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Range finder: come si sono svolti i fatti


mercoledì 25 febbraio 2009

La questione silicio (prima parte)

Il silicio è elemento chimico (Si) con reticolo cristallino. Nella crosta terrestre non si trova mai libero, ma sempre sotto forma di composti ossigenati (silice ed una grande varietà di silicati). La sua preparazione si basa su una drastica riduzione. Il silicio viene impiegato in numerose leghe e, per la sua proprietà di semiconduttore, soprattutto nell'industria elettronica per la fabbricazione dei microcircuiti e dei transistors. Per questo uso vengono aggiunte tracce di elementi trivalenti come boro, gallio, indio, e pentavalenti come fosforo, antimonio ed arsenico, ottenendo una conducibilità per cariche rispettivamente positive e negative.

Il silice o biossido di silicio (SiO2) è un composto ossigenato del silicio allo stato cristallino e si trova in natura come quarzo, ametista, opale, calcedonio, agata, diaspro, corniola, sabbia e farina fossile. La silice, preparata in laboratorio per combustione del silicio o arroventando l’acido silicilico, si presenta in polvere bianca amorfa. Arroventando l’acido silicilico, si ottiene il silicagel o gel di silicio, usato come assorbente, chiarificante e decolorante nei processi industriali.

Orbene, sappiamo che il silicio ed i suoi composti ossigenati si trovano spesso nelle scie chimiche. Sono stati reperiti nei filamenti di polimeri contenenti anche carbonio, alluminio, ferro, calcio, sodio, cloro, rame, litio e magnesio. Nel materiale di ricaduta delle chemtrails sono stati ritrovati anche arsenico e fosforo, mentre per quanto ci consta, non sono stati rintracciati né il boro né il gallio né l'indio. Il boro è elemento che contraddistingue la cosiddetta bambagia silicea (o capelli d'angelo), recuperata in seguito ad alcuni avvistamenti di U.F.O. in Italia ed all'estero. L'analisi del Professor Canneri, che esaminò alcuni campioni della bambagia raccolta a Prato, indicò un composto chimico instabile a base di boro, silicio, calcio e magnesio che, se avesse rivelato anche una molecola di ossigeno, si sarebbe potuto definire "un vetro boro-silicico".

Ora, il silicio, come nota Stefano Panizza, nell'articolo U.F.O? roba da criptozoologi, potrebbe, come il carbonio, essere alla base di forme di vita. Non mancano testimonianze anche se controverse di esseri la cui biologia dipenderebbe dal silicio. Panizza congettura che certe manifestazioni ufologiche siano riconducibili a "strane creature: esse potrebbero essere dei particolari “siliconi colloidali”, detto in parole povere dei composti di silicio (non per nulla si parla anche di “bambagia silicea”) ed ossigeno capaci di resistere sia a temperature estreme (-90°C + 500°C) sia alla radiazione solare, mostrandosi come forme luminose in costante movimento, se colpite da fasci luminosi.

Apparirebbero tenui e a volte evanescenti, come è logico aspettarsi per esseri viventi a proprio agio in un ambiente rarefatto ed a bassa gravità.

Si nutrirebbero di pura energia (ricordiamo, tra l’altro, che il silicio è un accumulatore ideale di quest’ultima, vedi, ad esempio, le batterie al silicio), caratterizzandosi di una precisa luminosità e abitando di regola negli stati alti dell’atmosfera dove abbondano i raggi cosmici ed altre forme di radiazione".

Leggi qui la seconda parte.




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Range finder: come si sono svolti i fatti

martedì 24 febbraio 2009

Non vedo, non sento, ma sparlo

Diligite iustitiam qui iudicatis terram.

Chiunque sia dotato di raziocinio e sia soprattutto animato da onestà intellettuale nonché morale non può negare l'esistenza di un grave fenomeno come quello rappresentato dalle chemtrails e da H.A.A.R.P.

Eppure è un fiorire continuo di nuovi disinformatori, occultatori della verità, i quali con estrema improntitudine negano l'evidenza ed accusano i ricercatori seri di ogni possibile reato, compreso il procurato allarme. Non sono forse essi, piuttosto, responsabili di reato penale come il favoreggiamento? Non a caso questi individui non sono mai operai, massaie, contadini, ma sono sempre ed immancabilmente bioingegneri, geologi, atronomi, astrofisici, informatici, esperti in robotica, militari, piloti.



Un fulgido esempio è la "new entry" nello squallido panorama della disinformazione e della campagna di discredito operata da componenti del C.I.C.A.P., da militari, dai servizi. Ci riferiamo all'egregio dottor Francesco Contini, ingegnere aeronautico, che giunge a dar man forte agli ansimanti Massimo della Schiava (geologo), Gianni Comoretto (astrofisico - C.I.C.A.P.), Michele Galloni (geologo), Riccardo Cassinis (robotica wireless - Univ. Brescia), Paolo Attivissimo etc.

Sito dei Verdi Toscana - Francesco Contini scrive il 23/02/09 alle 19:08 (i commenti tra parentesi quadra sono nostri)...

Qui si sta cercando di dare credito ad una teoria (sic) che é stata ampiamente non solo smentita, ma anche ridicolizzata da parte dei suoi stessi sostenitori. [Da chi? Dall'ex D.J. Paolo Attivissimo?] Non si può uscirsene (sic) dicendo di voler aprire un dibattito, l’ennesimo, quando molti si sono adoperati con tantissima pazienza [La pazienza è rappresentata dagli insulti?] nel dialogare con queste persone che sostengono misteriosi piani di governo mondiale e non si arrendono nemmeno di fronte all’evidenza [L'evidenza mostra l'opposto di quanto vuol far credere Lei, esimio dottore], ma complice la loro ignoranza in materia oltre che la cattiva fede di alcuni palesi imbrogli messi in campo, continuano a propugnare posizioni insostenibili [Da quale pulpito!]. Ne è esempio lo stesso articolo scritto qui, dove si citano due fantomatiche “condizioni” per la formazione di scie di condensa, condizioni assolutamente risibili, perché la formazione di scie di condensa dipende da una serie di parametri non immediatamente valutabili, e non soltanto dalla temperatura o dall’umidità relativa.

["Le scie di condensazione sono delle nuvole di forma lineare prodotte a volte dagli scarichi dei motori degli aerei. La combinazione dell'alta umidità con le basse temperature, che esistono alle altitudini di crociera degli aerei, favoriscono la formazione delle scie di condensa. Le scie di condensa sono composte primariamente da acqua sotto forma di cristalli di ghiaccio e non sono pericolose per la salute umana". (U.S. Air Force)

"L'immissione in atmosfera dei gas di scarico degli aerei, ricchi di nuclei di condensazione e di vapore acqueo, determina la sovrassaturazione del vapore acqueo e, quindi, la formazione di scie. Le scie di condensazione si formano ad altezze in cui la temperatura dell'aria è molto bassa (inferiore a -40 °C), con umidità relativa almeno del 60%". (Girolamo Sansosti & Alfio Giuffrida - Manuale di meteorologia, Una guida alla comprensione dei fenomeni atmosferici e climatici in collaborazione con l'U.A.I. (Unione Astrofili Italiani) - Gremese Editore "2006" pag 86)

"Una scia di condensazione consiste fondamentalmente di vapore acqueo (immesso nell’atmosfera dagli scarichi caldi di un motore) in quantità sufficiente a saturare, una volta a contatto con l’aria fredda d’alta quota, e condensarsi momentaneamente in cristalli di ghiaccio o goccioline d’acqua. Di norma le scie di condensazione si formano soltanto dagli 8.000 metri in su, con temperature inferiori ai -40 °C ed umidità relative non inferiori al 70%. Le scie di condensazione si dissipano mediamente in una cinquantina di secondi, o al massimo qualche minuto." (E.P.A.)]

Tutte queste considerazioni, e non mi dilungo oltre in merito, sono ampiamente a disposizione del pubblico, anche in Rete, e gratuitamente consultabili. [C.I.C.A.P., Attivissimo? N.A.S.A.? C.N.R.?]. Prima di dare credito a qualcuno che dice che i governanti stanno avvelenando la popolazione mondiale, affermazioni ricordo che sono passibili di denuncia penale come è giusto che sia, converrebbe informarsi almeno un pochino in merito, soprattutto in casi come questo nei quali informarsi è semplicissimo. [Infatti noi ci siamo informati e Le ricordo che Lei, come altri, invece incorre nel favoreggiamento. Chi meglio di Lei può saperlo?]

Se non altro il dubbio sulla serietà dei signori “sciachimisti” dovrebbe sorgere semplicemente dal fatto che sentono la necessità di falsificare alcuni video, oppure riportano affermazioni campate in aria, oppure decontestualizzate e mischiate in maniera da sostenere la loro strampalata teoria. [Il termine "sciachimista" è offensivo e settario. Come possiamo definirla noi? Disinformatore è sufficiente o sarebbe opportuno definirla in modo ancora più efficace? Gravissima la sua gratuita accusa, Dottor Contini, perché, come abbiamo dimostrato, sono stati i Suoi sodali a falsificare dei libri! Vuole accusare di ciò anche il senatore Kucinich e tutti gli scienziati che hanno assodato, in modo inoppugnabile, che le scie chimiche esitono e sono nocive? Vuole coinvolgere nella Sua requisitoria anche i parlamentari italiani che hanno presentato delle interrogazioni parlamentari, con cognizione di causa?]

Ripeto, le vicende descritte non sono nuove, sono state smontate (sic) in ogni loro parte, è stato fatto un lavoro sistematico e faticoso di informazione a riguardo [Ora le asciughiamo il sudore dalla fronte?], sono state dimostrate manomissioni di video [questa è un'affermazione non veritiera di cui Lei si assume la responsabilità], ci sono innumerevoli pubblicazioni scientifiche che descrivono il fenomeno delle contrails [pubblicazioni di parte e quindi prive di obiettività e scientificità], e non si può pretendere di nuovo di riaprire il “dibattito” senza che chi per diversi mesi, o anni, ha avuto a che fare con queste castronerie non perda almeno un pochino la pazienza [Siamo noi che abbiamo perso la pazienza, ci permetta, nel dover leggere certe menzogne propalate da gente incompetente ed in perfetta malafede].

Non esibisco i miei titoli di studio confidando nella forza dell’evidenza. [Apprezziamo la Sua modestia]



Bell'esempio che fornisce ai cittadini, Dottor Contini. Noi le rispondiamo con questo video, che vale più di mille parole e La sfido a dimostrare che si tratta di un falso o che quelle riprese il giorno 21 febbraio 2009 su Sanremo erano innocue contrails di normali aerei di linea. Dimostri, in un sussulto di dignità, che la vera giustizia è sempre sinonimo di verità, altrimenti taccia. Non calpesti il diritto più di quanto già non lo sia.


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domenica 22 febbraio 2009

Los Angeles a secco (articolo di Manuela Cartosio)

L'articolo che pubblichiamo, tratto dal quotidiano Il Manifesto, è la riprova, se mai se ne avvertisse ancora la necessità, che la scellerata "operazione scie chimiche" è la principale, se non unica, causa della decennale siccità che affligge la California. Questa è la conseguenza, non solo delle irrorazioni, ma soprattutto della letargia che ha colpito i Californiani: se si escludono, infatti, la Staninger, la Peterson ed uno sparuto gruppo di attivisti, i sudditi dello stato affacciato sul Pacifico, "vivono", senza accorgersi di niente, come se la California fosse quella di una volta, la terra dell'innovazione tecnologica, del clima mediterraneo, delle produzioni vitivinicole... Presto saranno costretti a bere l'acqua delle fogne... Più che il dolor, potè la sete.


Lo Stato della California, colpito al cuore dallo scoppio della bolla immobiliare, è sull'orlo della bancarotta. Come se non bastasse, la «grande siccità» che da un decennio asseta il sud della California presenta il conto: a partire da maggio, verrà razionata l'acqua a Los Angeles. Lo ha deciso il Dipartimento dell'acqua e dell'energia di L.A., che serve 3,8 milioni di utenze ed è l'utility municipale più grande degli Stati Uniti. I consumi dovranno essere ridotti del 25%. Ogni gallone che sforerà il tetto verrà pagato il doppio del costo normale. L'unica penalizzazione precedente risale al 1991 e restò in vigore per un anno. Una delle misure adottate dal Dipartimento, caldeggiata dal sindaco di L.A. Antonio Villaraigosa, riduce a soli due giorni alla settimana l'innaffiatura del prato outdoor, un must della tipica casetta unifamiliare a stelle strisce anche in mezzo al deserto. Il 40% dell'acqua consumata nell'area di Los Angeles, finisce sull'erbetta domestica. A livello statale, invece, a fare la parte del leone è l'agricoltura che si beve il 70% dell'acqua erogata in California.

Lo scorso giugno il governatore, Arnold Schwarzenegger, aveva dichiarato lo stato di siccità in tutta la California. Le precipitazioni invernali non sono bastate a migliorare la situazione. I bacini alimentati dalla Sierra Nevada restano sotto il livello di guardia. Scarseggia l'acqua anche nel California Delta, dove si uniscono i fiumi Sacramento e San Joaquin. Per di più, il pompaggio dal Delta è stato ridotto del 15% da un'ordinanza emessa nel 2007 da un giudice per tutelare alcune specie di molluschi che venivano risucchiati dalle pompe. Si può discutere se sia più giusto preservare i molluschi o innaffiare i praticelli (ed i campi da golf). Resta il fatto che le risorse e la rete idriche californiane sono tarati per una popolazione inferiore agli attuali 38 milioni di abitanti (che diventeranno 45 milioni nel giro di qualche decennio).

L'aumento della popolazione ed il business immobiliare, hanno provocato lo sprawling urbano e suburbano, moltiplicatore dello spreco idrico. Nel 2001, lo Stato della California aveva emanato una legge in base alla quale si concede l'autorizzazioni ad edificare solo a chi è in grado di garantire rifornimenti d'acqua per almeno vent'anni. La legge per un po' era rimasta nel cassetto. Ma l'anno scorso, prima che la crisi dei subprimes paralizzasse l'edilizia e l'intera economia, il prolungarsi della siccità aveva indotto alcuni municipi e contee a bocciare piani edilizi sprovvisti di «copertura» idrica.

L'acqua nella «verde» California è un problema così grosso che il sindaco di Los Angeles si è fatto paladino di una soluzione dal nome decisamente respingente: "from toilet to tap", dal water al rubinetto. Il progetto è di rendere potabili ogni anno 20 miliardi di litri d'acqua che oggi finiscono nelle fogne. «Ormai sono disponibili tecnologie mature che permettono di rendere bevibili le acque di scarico», sostiene Villaraigosa. Un impianto pilota è già in funzione nella Orange County. Qui l'acqua subisce tre processi di purificazione: microfiltraggio, osmosi invertita, raggi ultravioletti. Così «rigenerata» l'acqua è pompata nelle falde dove viene nuovamente filtrata dal terreno. Passa quindi nei pozzi artesiani e da lì al rubinetto in cucina e allo sciacquone nel bagno (così «si chiude il cerchio» davvero).

La soluzione, oltre a problemi di schizzinosità, comporta costi elevati. L'impianto di Orange County è costato 500 milioni di dollari, ne occorrono altri 30 per la gestione annuale e fornisce 250 milioni di litri d'acqua l'anno, pari al 10% del fabbisogno della contea.



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sabato 21 febbraio 2009

Scie chimiche: sai che cosa sono? (articolo di Maria Heibel)

La nostra amica e collaboratrice Maria ha pubblicato un articolo riguardante le scie tossiche sul sito dei Verdi Toscana, ai cui esponenti va il nostro plauso per aver dato spazio ad un tema tanto importante quanto generalmente censurato. Il testo pubblicato da Maria evidenzia i tratti salienti del problema al fine di informare cittadini inconsapevoli. Sono cittadini che, pagando le tasse, finanziano con il 100 per cento dei tributi versati, non l'erogazione di servizi, ma l'operazione scie chimiche. A prescindere dagli scopi di questa attività illegale e criminale, sono evidenti gli effetti che sono di fronte a noi: "l'aria è pesante, cupa e offuscata. I colori del paesaggio sono attenuati o addirittura spenti". A questi effetti visivi si devono aggiungere i danni irreparabili agli ecosistemi ed all'agricoltura, l'incremento esponenziale di varie patologie, soprattutto neurodegenerative, e mille altre deleterie conseguenze. Il quadro non è, però, ancora completo, poiché bisogna considerare tutte le perniciose ricadute collegate all'irradiazione di onde elettromagnetiche, ma questo è un altro capitolo...

Leggi qui l'articolo pubblicato sul sito dei Verdi Toscana.




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venerdì 20 febbraio 2009

Menzogne persistenti su Milano

Ogni tanto, giusto per divertirmi, visito il blog del nostro ex attivista ed ex collaboratore Massimo Santacroce. Intendiamoci, la minestra è sempre la medesima, ma, talvolta, risulta particolarmente istruttivo leggere le menzogne spacciate per verità assolute dal fedifrago borsista dell'Università di Milano. Si comprende quali siano le tecniche adottate maggiormente dai disinformatori. In genere, infatti, essi introducono concetti ed affermazioni attorniati da un certo alone di “scientificità” che si rivelano, però, assolutamente fondati sulla frode. Questo modus operandi sfrutta il fatto che il lettore medio non ha né l'intenzione né conosce gli strumenti idonei per verificare l'attendibilità di quanto legge, per cui tende a ritenere veritieri quei contenuti.

Massimo Santacroce, ora in modo opportunista spalleggiato da coloro che un tempo lo dileggiavano (Markogts - Marko Germani, hanmar - Michele Galloni, Orsovolante - Fulvio Turvani, Ilfioba - Massimo della Schiava, Gianni Comoretto etc.) e che quindi, strumentalmente, non osano mai mettere in discussione le petizioni di principio ed i dati erronei forniti dal loro sodale, ha imparato bene la lezioncina. I suoi... "articoli" sono un'accozzaglia di ambiguità mefistofeliche ed un coacervo di mistificazioni concepite abilmente per ingannare il lettore che, cercando spiegazioni sul fenomeno chemtrails, si ritrova per sua sfortuna sul blog di un altro che ha venduto l'anima (se mai ne ha avuta una) per una poltrona.

Ecco quindi che Santacroce, nel suo post del 19 febbraio 2009, descrivendo con una serie di fotografie il cielo di Milano del 15 febbraio, esordisce così:

"Domenica 15 febbraio è stata una giornata perfetta per fotografare scie ed aerei a Milano. Il forte vento dei giorni precedenti aveva pulito il cielo, vi erano poche nuvole ed erano presenti le condizioni per la formazione di scie di condensazione".

Ebbene, sulla base di queste asserzioni, chiunque non abbia modo di controllare se quanto esposto dall'illustre borsista "scienziato" è corrispondente al vero, conclude che effettivamente quelle che ha visto il 15 febbraio a Milano non erano scie chimiche, ma solo innocue nuvole di vapore acqueo: contrails... scie di condensa!

Purtroppo per Santacroce non tutti si accontentano di quanto apparentemente pare scientificamente obiettivo. Noi abbiamo eseguito una ricognizione dei dati forniti dalle radiosonde il giorno 15 febbraio 2009 alle 12:00. Le misurazioni compiute su Milano presentano una situazione diametralmente opposta a quella sbandierata dal mendace "sciacondensaro" allievo zelante di Paolo Attivissimo, C.I.C.A.P. e soci. Come si evince dal dettaglio di seguito riportato, appare chiara l'assoluta mancanza dei parametri fisici idonei alla formazione di scie di condensa a qualunque quota (tanto meno alle altitudini di crociera degli aerei commerciali - 8.500/13.000 metri), ancor più per la loro persistenza, laddove si rilevano valori di umidità relativa prossimi allo zero per cento.

"L’immissione in atmosfera dei gas di scarico degli aerei, ricchi di nuclei di condensazione e di vapore acqueo, determina la sovrassaturazione del vapore acqueo e quindi la formazione di scie. Le scie di condensazione si formano ad altezze in cui la temperatura dell’aria è molto bassa (inferiore a -40 °C), con umidità relativa almeno del 60%. Le scie possono essere più o meno durare nel tempo, a seconda della stabilità dell’aria e della quantità di vapore presente". [Girolamo Sansosti & Alfio Giuffrida - Manuale di meteorologia, Una guida alla comprensione dei fenomeni atmosferici e climatici in collaborazione con l'U.A.I. (Unione Astrofili Italiani) - 2006 – pag. 86]

"L'espansione delle scie di condensa nonché la loro persistenza dovrebbe essere subordinata (secondo quanto affermato dalla N.A.S.A.) alla sovrassaturazione rispetto al ghiaccio con valori superiori al 150%. Se, infatti, per la formazione della scia può valere la nucleazione eterogenea, non così è per l'espansione: il particolato è troppo esiguo per sostenere una nuvola enorme e si ricade dunque nella nucleazione omogenea. La persistenza è semplicemente un congelamento della scia in un equilibrio fra sublimazione e brinamento. Non così l'espansione, che implica la formazione continuativa di cristalli di ghiaccio".

Notiamo inoltre che, alle reali quote di volo dei tankers chimici (circa tra i 2.300 ed i 4.000 metri) si registra un repentino crollo dei valori di umidità relativa, come le statistiche, riguardanti le quotidiane osservazioni, confermano. Ciò dipende dal fatto ormai acclarato che gran parte dei velivoli impegnati nelle operazioni clandestine di aerosol disperde elementi igroscopici atti alla distruzione delle formazioni nuvolose di tipo basso ed al contestuale abbattimento dell'umidità atmosferica. Questo ulteriore particolare, indirettamente, conferma le quote di volo estremamente basse, come altre volte qui documentato, quote certamente non idonee alla formazione di scie di condensa.

Infine vale il vecchio detto di un famoso spot pubblicitario degli anni settanta del XX secolo, ovvero: "A scatola chiusa si compra solo Arrigoni".




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giovedì 19 febbraio 2009

La caccia agli U.F.O.: quattro casi italiani (articolo di Flavio Vanetti)

L'articolo che proponiamo è tratto dal Corriere.it e correla, apertis verbis, le scie chimiche ad alcuni avvistamenti di U.F.O., evidenziando un nesso su cui in altre occasioni ci siamo soffermati. E' sintomatico e singolare che un quotidiano mainstream tratti argomenti tanto delicati, confermando per giunta che le scie che solcano il cielo NON sono scie di condensazione, ma chemtrails. E' prematuro tentare di stabilire quali siano i fini di questo cambiamento di rotta nell'informazione, se si nascondano delle insidie o se stia creando una breccia nel muro dell'omertà. E' certo, però, che i disinformatori saranno costretti ad un superlavoro per tentare di smentire le notizie che ormai trapelano da più parti.

Precisiamo comunque che l'autore dell'articolo incorre nel solito errore, confondendo i filamenti di polimeri, diffusi per mezzo degli aerei della morte, con i cosiddetti "capelli d'angelo", rilevati in qualche rara occasione, in concomitanza con l'avvistamento di oggetti volanti non identificati. Le fibre polimeriche sono state spacciate, dopo lunghe ed inutili indagini, per tele di ragni migratori dal famigerato C.I.C.A.P.

MILANO — Ammassi nero-petrolio, come se fossero prodotti da esplosioni, che appaiono ad aerei in volo. Filamenti appiccicosi denominati «capelli d'angelo», che piovono nel nord Italia. Sfere luminose, corpi conici ed altri oggetti che si manifestano in aria, sono visti e vengono fotografati o che, addirittura, finiscono al cinema: in Milano-Palermo: il ritorno, film del 2007, compare un globo bianco alle spalle di Raul Bova. Quella scena fu girata ad Allumiere, non lontano da Civitavecchia. Tanti oggetti così, un po' ovunque.

C'è un'Italia dal cielo misterioso (e non solo il cielo: pure sul territorio avvengono cose strane, spesso in concomitanza con tali avvistamenti) che fa notizia senza apparire, dal momento che di certi fatti non si parla. Ma questa Italia anomala esiste. Eccome, se esiste. Negli ultimi mesi del 2008, ci sono stati almeno quattro episodi da portare alla luce. Affiancandoli ad altri mai chiariti e che ci conducono nel basso Tirreno. È un'area da tempo caratterizzata da fenomeni speciali e da un intenso traffico di U.F.O., sigla che indica che gli oggetti sconosciuti, depurando il concetto da suggestioni «aliene». Fino a prova contraria, almeno. Già, perché se da un lato, lo stato di incertezza che aleggia su certe vicende non autorizza a sostenere che siamo frequentati da dischi volanti, dall'altro l'assenza di spiegazioni scientifiche non impedisce alla fantasia di galoppare e di pensare che, se non c'è qualcosa di non terrestre che circola dalle nostre parti, allora potremmo essere in presenza di esperimenti «umani» sconosciuti, operati non si sa bene da chi.



Da che cosa cominciamo? Dall'incontro del 15 ottobre tra un velivolo di linea italiano, in crociera da Catania a Napoli alla quota di 28 mila piedi, ed una massa scura aeriforme, con tanto di scia grigia con un oggetto ignoto che semina l'aereo. Ufficialmente l'evento, osservato simultaneamente da terra, non trova riscontri: secondo l'Aeronautica militare non erano in corso attività di alcun tipo. Questo è il «c'è, ma non si vede». Invece il «c'è e si vede» sta, ad esempio, nell'osservazione di O.V.N.I. sul quartiere Prati di Roma, il 10 ottobre 2008, ed in due avvistamenti nel Veneto. Il 16 novembre 2008 alle 11,30 un abitante di Montebelluna stava realizzando un filmato per documentare un caso di scia chimica in cielo. All'improvviso comparve un oggetto biancastro e sferico; per un po' seguì la scia in parallelo, poi virò a destra e sparì.

Non è la prima volta che gli avvistamenti sono concomitanti con il fenomeno delle chemtrails e non è la prima volta in cui si registrano nel Nord-est. Ci spostiamo a Verona: 27 settembre 2008, di nuovo coinvolto un aereo civile. Ad ovest della città spunta un O.V.N.I. sferoidale che si sposta con moto autonomo e che viene fotografato. Palloni sonda, manifestazioni naturali, filmati falsi? È stato escluso. Sempre il Nord è stato infine caratterizzato da una pioggia di filamenti. Siamo dal 6 all'8 novembre. I capelli d'angelo, lunghi da 50 centimetri a 2 metri, cadono a Parma, Treviso, tra Milano e Pavia ed in altri posti. Erano elettrizzati: acciuffati con le mani, si appiccicavano. Non solo: collocati in contenitori di vetro, si appallottolavano a gran velocità. Un caso? No. Qualcosa di simile accadde il 27 ottobre 1954: su Firenze apparvero oggetti bianchi e dall'alto scese una bambagia vetrosa i cui fiocchi si scioglievano al suolo. Sì, a volte ritornano...

Flavio Vanetti

Leggi qui l'articolo pubblicato dal Corriere.it e qui la pagina salvata in pdf.


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mercoledì 18 febbraio 2009

Marc Filterman, Les armes de l'ombre

Marc Filterman, già nell'esercito francese, dal 1985 si dedica allo studio dei sistemi elettronici in ambito bellico, ma è divenuto pure uno dei maggiori esperti nel mondo sulla guerra non convenzionale. E' autore di un documentatissimo saggio, intitolato Les arme de l'ombre (Le armi dell'ombra) giunto alla terza edizione (2006), arricchita di un capitolo concernente la manipolazione climatica. Il libro non è stato tradotto in italiano: sarebbe, invece, auspicabile una traduzione.


Nell'avvertenza premessa al primo capitolo, Filterman scrive: "Le informazioni divulgate in questo libro provengono dalla stampa specializzata, da fonti governative e militari, soprattutto statunitensi. Alcuni sistemi, che permettono di interferire con il metabolismo umano, sono stati creati con lo scopo di distruggerlo. Questi sistemi sono stati sviluppati come armi di nuova generazione sia dai Russi sia dagli Statunitensi... Si corre il rischio di ritrovarsi esposti, un giorno o l'altro, a minacce sconosciute e non previste, di fronte alle quali non sapremo come reagire".

Il testo di Filterman, una sorta di viaggio tra gironi infernali, tratta in modo esauriente e con un linguaggio comprensibile anche dai profani, i seguenti temi.

- La guerra non convenzionale, ossia l'insieme degli apparati e dei dispositivi elettromagnetici, infrasonici, ultrasonici etc. con cui si può conseguire una rapida vittoria in un conflitto e che consentono di controllare e di stordire la popolazione

- La guerra chimica, con un elenco delle sostanze tossiche disponibili

- La guerra genetica: un paragrafo è dedicato alla clonazione umana

- La guerra batteriologica

- La guerra spazio-temporale e l'esperimento Philadelphia

- La guerra quantica, con l'analisi delle ricerche e delle sperimentazioni finalizzate a sfruttare le scoperte inerenti alla fisica quantistica per il dominio totale della materia-energia

- La guerra climatica: è questo il capitolo più corposo in cui l'autore spazia da H.A.A.R.P. al documento Airforce 2025, dalle onde elettromagnetiche alla termoacustica. Le scie chimiche non sono menzionate espressamente, ma Filterman vi allude.

- La guerra nucleare

- La guerra sismica

Il saggio è concluso da un'appendice sul problema costituito dalle microonde. Vi sono evidenziati i rischi connessi ai forni a microonde, alla telefonia cellulare, agli impianti radar.

Il limite del saggio, a nostro parere, è costituito dalla tendenza a concepire questa escalation bellica nel quadro di una contrapposizione in gran parte fittizia, almeno per quanto riguarda i vertici, tra Stati Uniti ed ex Unione Sovietica. Tuttavia Les armes de l'ombre è una miniera di preziose informazioni (molte sono conferme di nostre acquisizioni), anche di difficile reperibilità, sui vari metodi e scopi relativi alle guerre non convenzionali che dispiegano una gamma amplissima ed iperdistruttiva di dispositivi bellici.

Ammonisce Filterman: "Le informazioni pubblicate qui dovrebbero essere considerate un avvertimento, un appello al mondo politico ed alle popolazioni." Quest'appello sarà ascoltato?

Ringraziamo gli amici Paolo C. per averci fornito il libro ed il Dottor Gianni Ginatta per la segnalazione.



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martedì 17 febbraio 2009

Stealth e scie chimiche nei cieli di Wichita (Texas)

In Texas, un testimone, Daniel, ha avvistato il 6 febbraio scorso uno strano velivolo, quasi certamente un apparecchio militare. L'uomo ha affermato di aver scorto l'aeromobile, che produceva un ronzio, mentre usciva da una nube a velocità molto sostenuta. L'oggetto, nella foto scattata da Daniel, appare di un colore nero lucente che riflette i raggi solari. E' probabile che il velivolo in questione sia un aereo militare, per almeno due motivi: Wichita non è distante dalla base MC Connell e nelle istantanee si notano delle inconfondibili chemtrails, una espansa ed altre più sottili. Il cielo è poi la solita poltiglia chimica di colore biancastro.

Secondo il ricercatore Dirk Vander Ploeg, l'oggetto fotografato da Daniel potrebbe essere un B Stealth, mentre trasporta un drone simile ad un SR-71 Blackbird. Nella fotografia ingrandita, si nota la sagoma a forma di manta tipica dello Stealth, il cosiddetto aereo invisibile.


The majority of the evidence, including photographic evidence and testimonies from present and past air force personnel makes me believe the object photographed by Daniel is a B-2 Stealth transporting a Drone similar to the SR-71 Blackbird. Please read all the comments and then make up your mind as to what you believe it is.

Ci sentiamo di sottoscrivere le conclusioni di Vander Ploeg.

Leggi qui la testimonianza dell'avvistamento.





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lunedì 16 febbraio 2009

Clamoroso lapsus dei servizi meteo: ammissione indiretta delle chemtrails

Le previsioni meteorologiche del quotidiano La Repubblica.it, per il 16 febbraio e per la settimana in corso, contengono un lapsus calami o un messaggio obliquo? Nel bollettino si citano "masse d'aria artica pilotate" (!!!). Mai verbo, "sono state pilotate", fu più esplicito! E' così: infatti, come ormai appurato, si può affermare che i militari controllano il tempo e persino il clima per un buon 90 per cento dei casi sicché ormai l'espressione "previsioni del tempo" è obsoleta, essendo calzante la dicitura "decisioni del tempo". Come avevamo presagito, il testo è stato prontamente ed "inspiegabilmente" rielaborato: il verbo "pilotare" non è scomparso, ma è stato inserito in un contesto che si riferisce, all'apparenza, a fenomeni naturali. Di seguito riportiamo le due versioni del bollettino: la prima è quella che abbiamo salvato, avendo previsto una sollecita "rettifica". Ringraziamo la gentilissima Eshin per la preziosa e tempestiva segnalazione.

Evidenziamo che la giornata del 15 febbraio 2009 ha rappresentato un picco improvviso delle attività clandestine di aerosol sul territorio italiano, dopo l'inusuale pausa verificatasi il giorno 14. Prova ne è che le mappe satellitari Aeronet sono state manipolate per nascondere lo scempio chimico.



Testo originale [ link ] [ freezeepage backup ] [ pdf ]

Lunedì 16 Febbraio Mattina - La previsione

La discesa di aria fredda che negli ultimi giorni ha interessato la nostra Penisola, sta lentamente transitando verso est. Masse d'aria artica, entro la profonda saccatura, sono state pilotate sul bacino del Mediterraneo, causando una diffusa instabilità in particolare al Sud e sulle regioni adriatiche con nevicate sino a quote di pianura o bassa collina. Domani, correnti più umide in arrivo, sospingeranno verso la nostra Penisola un veloce seppur modesto sistema nuvoloso in arrivo dalla Francia, recando qualche debole fenomeno sulle Tirreniche. La posizione troppo defilata dell'alta pressione in Atlantico non lascia però spazio ad una ripresa della stabilità atmosferica tanto che la nostra Penisola, risulterà ancora vulnerabile agli attacchi delle correnti fredde in arrivo dall'est Europa. Martedi, sera, infatti, è atteso l'ingresso di un nucleo di aria gelida sulle regioni Nord orientali e successivamente su quelle Adriatiche centro meridionali.


Testo modificato [ link ] [ freezeepage backup ] [ pdf ]

Lunedì 16 Febbraio Mattina - La previsione

Un vasto campo anticiclonico, continua ad estendersi sul comparto occidentale del Vecchio Continente, proteggendo l'Europa dalle intrusioni atlantiche. Di contro, fredde masse d'aria continuano a discendere sul suo bordo orientale, continuando a penalizzare il tempo sui settori orientali nonchè anche sul nostro comparto adriatico. Un minimo depressionario andrà generandosi sull'Alto Adriatico, scivolando poi rapidamente tra Mercoledì e Giovedì lungo il versante orientale dell'Italia. Precipitazioni sparse, di conseguenza, tra Martedì sera e Giovedì mattina al Centrosud, in particolare su basso tirreno e versante adriatico, dove la neve cadrà sin verso il piano, eccezion fatta per il Salento. Ai margini della perturbazioni le regioni settentrionali, dove il sole si alternerà alle nubi, ma senza il rischio di precipitazioni. Temperature che subiranno un sensibile calo, a causa dell'intrusione fredda da est, con gelate diffuse in nottata e nelle prime ore del mattino sia in montagna che in pianura. Da giovedì un miglioramento è atteso anche sulle adriatiche ed al Sud, anche se tuttavia una blanda variabilità persisterà, alimentata dalle correnti nord orientali pilotate dalla depressione in allontanamento verso i Balcani.



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domenica 15 febbraio 2009

Ecco qua il telemetro!

Clicca per ingrandire l'immagineUn manipolo di disinformatori prezzolati ha affermato che il Comitato nazionale Tanker Enemy non era in possesso di alcun telemetro e su questo assunto ha speculato per mesi. Il tempo del divertimento è finito.

Noi del comitato Tanker Enemy abbiamo atteso oltre tre mesi ed in questo periodo essi hanno ipotizzato di tutto e di più. Ora che alcune foto sono sotto gli occhi di tutti (una ha i dati exif ben visibili che dimostrano che è stata scattata nel mese di novembre 2008), i soliti noti hanno tre ipotesi:

a) il filmato e le foto sono dei falsi
b) ho acquistato solo ora il telemetro (anche se la foto del telemetro dimostra che è del mese di novembre 2008)
c) il modello non è il 2500 CI ma uno più economico (peccato che il 2500 CI sia l'unico ad interfacciarsi con il PC tramite porta seriale, ma questo è un dettaglio che i disinformatori preferiscono ignorare).

Inoltre continuano a dire che non è il modello 4000. Ovvio che non lo è. Abbiamo già dichiarato a suo tempo che l'ordine relativo fu annullato dai soliti ignoti e quindi non possiamo essere in possesso di quel particolare modello! Noi abbiamo lo strumento in foto, mentre la persona che ha eseguito l'ordine europeo ha un altro modello con portata inferiore e non interfacciabile con il computer. Detto questo le foto ed il video, volutamente messi on line solo ora, sono la dimostrazione che i disinformatori hanno mentito sapendo di mentire per oltre tre mesi ed insistono ancora ora in palese malafede ed ancora oggi insistono sulla non autenticità dei documenti fotografici. Mi pare chiaro con quali elementi abbiamo a che fare.







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sabato 14 febbraio 2009

Nanonoia (articolo di Glenn Gould)

Pubblichiamo lo stralcio più significativo di un articolo scritto da Glenn Gould sulla nanotecnologia: il testo ben si correla alle ricerche condotte dalla valentissima Carolyn Williams Palit che ha esplorato il campo delle nanostrutture distribuite nella biosfera dai militari, soprattutto con gli aerei della morte.

Oggi la scienza delle nanotecnologie ha sviluppato sistemi che possono ricevere segnali radio, rilasciare farmaci attraverso le membrane cellulari, usare il D.N.A. per assemblare strutture di carbonio e d’oro a livello molecolare. La nanotecnologia ha creato elementi biologici che possono produrre virtualmente qualsiasi cosa, usando il D.N.A. dell’escherichia coli. L’”accidentale” rilascio di sostanze chimiche nell’ambiente può coincidere con la distribuzione di nanostrutture con diversi scopi e con particolari metodi. Oggi troviamo sostanze chimiche nell’aria e nell’acqua: sono sostanze delle quali non sappiamo spiegare la presenza. Gli alimenti sono spesso avvolti in involucri di plastica le cui proprietà chimiche sono idonee alle esigenze delle nanotecnologie. I dolcificanti artificiali ed i metalli pesanti ci avvelenano ormai da generazioni: sono una spaventosa miscela di ingredienti chimici.

Queste sostanze chimiche potranno essere usate per rifornire in futuro installazioni sotterranee. Non ancora usati (non ne siamo certi, n.d.t.), ma comunque disponibili, questi materiali possono essere assemblati in configurazioni appropriate attraverso nanostrumenti attivati da segnali radio. Questi segnali passano attraverso i muri e le strutture, grazie al sistema DTV (televisione digitale), introdotto nel 2009. Tutto ciò si lega ad altri aspetti problematici, ossia la crisi del sistema capitalista, del paradigma del libero mercato ed il collasso dell’economia mondiale.

Il futuro orwelliano sembra essere stato evitato, ma solo attraverso un cambiamento: il Grande fratello è potenzialmente dentro di noi. Il futuro di Aldous Huxley, di un’umanità geneticamente modificata affinché sia controllata, è dietro l’angolo. Mentre Hans Moravec, che ha programmato la più vasta ricerca nell’ambito della robotica presso il Carnegie Mellon, è convinto di poter creare un androide senziente entro i prossimi trent’anni, la convergenza della nanotecnologia, della biotecnologia, delle scienze informatiche e della psicologia cognitiva, sta definendo la traiettoria del futuro per l’umanità. La nanotecnologia non è una tappa accidentale. Proviamo ad immaginare la possibilità di controllare la combustione umana spontanea o virus in grado di divorare la carne nelle mani di un moderno Adolf Hitler. L’intero processo potrebbe essere più "pulito" e più efficiente con l’applicazione della nanotecnologia. Si deve temere l’eliminazione dell’80% della popolazione mondiale come ultimo traguardo.

Che cosa ci potrà preservare da questo futuro? Questa è un’importante domanda per la quale non disponiamo nell’immediato di una risposta.



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giovedì 12 febbraio 2009

Giochi di prestigio

Si è cimentato lo stesso Steno Ferluga, presidente del famigerato C.I.C.A.P., nella disinformazione. L'egregio astrofisico, in un suo contributo, ha orgogliosamente esibito un volume dell'enciclopedia Mach 1, edita nel 1978. Ora, prescindendo dagli aspetti relativi a queste bieche strategie, notiamo che è sempre più frequente il riferimento a fonti esterne alla Rete per tentare di avallare le tesi negazioniste sulle scie chimiche. Sono stati così mostrati all'uopo dei testi (manuali, monografie...), ma i casi sono due: o sono libri contraffatti o sono volumi il cui apparato iconografico non contiene foto con scie di condensazione né queste pubblicazioni espongono dati utili per suffragare le strambe e false teorie dei disinformatori. Solo in qualche caso si rintracciano, in pubblicazioni scientifiche, dei cenni alle contrails delle quali si ricorda che si formano ad alte quote di volo, a basse temperature e con elevati valori di umidità relativa.[1]

Altre volte i negazionisti adducono come prova della frequenza delle scie di "condensazione" i films in videocassetta; sennonché questi nastri risultano sovente manipolati. Le sequenze che mostravano cieli tersi o attraversati da nuvole naturali sono state manomesse con la sovrapposizione di fotogrammi che inquadrano scie chimiche e nubi artificiali. E' noto che una catena di noleggio e vendita di videocassette e di altri supporti per opere cinematografiche ha ritirato e ritira le videocassette non recenti in cambio di copie di DVD, opportunamente rivedute e corrette.

Per quanto riguarda le cartoline per ora non risulta che i soliti noti siano impegnati in una comunque laboriosa attività di contraffazione. Chiunque possieda o collezioni cartoline constaterà che, in quelle dei decenni passati fino almeno alla metà degli anni '80 del XX secolo, il cielo presentava un aspetto normale, laddove oggi gli scenari evidenziano spesso orizzonti velati ed opachi, chemtrails, sfilacci chimici.

Assistiamo quindi ad operazioni molto sospette e pericolose: tuttavia non sorprendono, se si ripensa al romanzo di Orwell, 1984, in cui il protagonista, Winston Smith, è impiegato addetto alla quotidiana modificazione o cancellazione dei documenti del passato (articoli, libri...), affinché tutta la cronaca e la storia siano allineati alla sempre fluida, camaleontica ideologia del sistema. Occorre che il passato si incastri con le menzogne del presente, che la
memoria storica sia cancellata o alterata secondo le direttive del potere. Le stesse palesi stridenti contraddizioni tra eventi dei tempi trascorsi e situazioni attuali devono essere, di volta, in volta, appianate e, qualora non sia possibile appianarle, vengono negate in modo pervicace ed assurdo, contro il buon senso, le evidenze e la verità.

Non è forse quello che sta accadendo sotto i nostri occhi, a causa di ciarlatani e prestigiatori?


[1] Sono informazioni corrette, benché generiche, riportate, ad esempio, nell'Enciclopedia delle Scienze, Milano, 2007.




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mercoledì 11 febbraio 2009

La rivista "X times" pubblica una lettera del Comitato Tanker enemy

Sulll'ultimo numero di X times è stata pubblicata una lettera inviata dal Comitato nazionale Tanker enemy, a commento del dossier elaborato da Luigina Marchesi sulle scie chimiche. Ringraziamo il Direttore editoriale della rivista, Maurizio Baiata, che, mentre i vari "giornalisti" si gingillano con argomenti futili o propagandano le menzogne del sistema, ha preso a cuore il problema delle chemtrails. Sui prossimi numeri della pubblicazione, è previsto l'inserimento di altri articoli sul tema.


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martedì 10 febbraio 2009

Iris Aneas - Chemtrails en el aire: una nuova produzione discografica arriva dalla Spagna

La cantante spagnola Iris Aneas ha recentemente composto una canzone sulle scie chimiche, intitolata "Chemtrails en el aire". In abbinamento al pezzo musicale, come ormai consuetudine, è affiancato un videoclip realizzato dall'amico Luca Maxilmilian Caputo, videodesigner italiano, ma residente a Barcellona. Nel video e nei credits l'artista andalusa cita il Comitato nazionale Tanker Enemy.

Il file mp3 può essere scaricato gratuitamente da qui. Qui invece il link al videoclip di Iris Aneas. Segnaliamo anche il
link al forum spagnolo dedicato alle chemtrails.

Traduzione del testo a cura di cosmino:

Tanto tempo a credere che quello che vediamo è composto da acqua e vapore...e se davvero non fosse così e ci fosse qualcosa di nascosto? Linee che possono essere mortali, nel cielo diagonali, una rete si espande nell'aria e arriva ad uccidere il sole. Oggi sono triste perché ci sono chemtrails nell'aria e dal mio balcone penso dove stà il cielo azzurro? Non è perverso che ciò si compia davanti a noi ed in pieno giorno? Non mi lascia indifferente osservarlo sopra la mia città, osserva e verificalo, osserva e verificalo! Linee che possono essere mortali, nel cielo diagonali. Dall'alto ci dicono che sono prove di areosol, però alla fine uccidono il sole. Credevo che un semplice aereo fosse come un ingenuo pesce nel mare mi son visto di fronte uno squalo e l'ingenua son stata io. Oggi sono triste perché ci sono chemtrails nel cielo e nessuno lo sa e grido dal mio balcone dove stà il cielo azzurro?





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Solidarietà con Paolo Dorigo

Paolo Dorigo, vittima di torture elettromagnetiche, ha cominciato uno sciopero della fame per chiedere che gli siano estratti i corpi estranei impiantatigli, anni or sono, contro la sua volontà. Sul blog La scienza marcia è riportato il suo appello e sono indicati gli estremi per firmare una petizione in merito.

Leggi qui l'articolo del blog succitato.



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lunedì 9 febbraio 2009

L'Australia brucia: si aggrava il bilancio degli incendi a Melbourne

Rovinosi incendi stanno devastando l'Australia meridionale: gli avvelenatori del pianeta che diffondono anche zolfo, elemento facilmente infiammabile, sono sul banco degli imputati. Alluvioni e nubifragi nel nord del Nuovissimo continente, temperature molto elevate e spaventosi roghi nel sud: queste sono alcune fra le devastanti conseguenze delle irrorazioni!

Sul tema riportiamo un articolo tratto dal quotidiano Il Corriere.


Non meno di 31 roghi attivi sparsi sull'intero territorio dello Stato di Vittoria, il più colpito dalla catastrofe

MELBOURNE (AUSTRALIA) - Continua a bruciare l'Australia sud-orientale, dove ancora nella mattinata di lunedì si contavano non meno di 31 roghi attivi sparsi sull'intero territorio dello Stato di Vittoria, il più colpito dalla catastrofe. È lì che si concentrano tutti i morti causati dagli incendi il cui numero, in seguito al ritrovamento nelle campagne di parecchi nuovi cadaveri carbonizzati, è ormai salito nel complesso ad almeno 131.

IL BILANCIO - Mancano, però, all'appello decine di altre persone ed i servizi di soccorso temono dunque che il bilancio sia ben lungi dall'essere completo. Negli ospedali sono stati ricoverati 78 superstiti in gravi condizioni, molti dei quali con ustioni di secondo o terzo grado sul 30 per cento della superficie corporea; stando a fonti mediche, alcuni pazienti hanno lesioni peggiori di quelle subite da coloro che persero la vita nell'attentato terroristico (sinarchico n.d.r.) in una discoteca sull'isola indonesiana di Bali nel 2002. Oltre 750 sono le abitazioni andate distrutte e circa 330.000 gli ettari di terreno devastati dalle fiamme che, secondo il parere della polizia, in numerosi casi sarebbero state appiccate dolosamente. Le persistenti condizioni di calura estiva eccezionalmente torrida stanno facendo il resto, contribuendo ad alimentare i roghi che non accennano a placarsi e che avanzano lungo un fronte ampio una trentina di chilometri. In un caso, il fuoco è diventato tanto intenso da raggiungere l'altezza di un palazzo di quattro piani.

Leggi qui l'articolo del quotidiano Il Corriere.it



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