Pubblichiamo un importantissimo articolo dell'amico Tursiops relativo all'analisi di filamenti di ricaduta: si tratta di polimeri che sono stati esaminati in laboratorio dal biologo Giorgio Pattera le cui conclusioni sono riportate nel testo. Le acquisizioni dello scienziato sono un'ulteriore conferma di quanto ipotizzato mesi addietro, ossia le fibre rilasciate nell'atmosfera con gli aerei chimici sono di origine artificiale. Si tratta per la precisione di biopolimeri in grado di interfacciarsi con gli organismi viventi.
Il giorno 08 novembre 2008 i cieli di Buccinasco (ma non solo) furono solcati da innumerevoli aerei che rilasciavano abbondanti scie chimiche. Ciò che destò la mia preoccupazione fu la vista di moltissimi filamenti bianchi che cadevano letteralmente dal cielo.
Non mi era mai capitato di assistere ad un avvenimento simile e, mosso da apprensione e curiosità, decisi di raccogliere diversi campioni di quei filamenti da far analizzare.
Spedii quindi alcuni di queste fibre, raccolte in diversi punti, ad un biologo, Giorgio Pattera. Egli gentilmente li analizzò in modo scientifico sulla base degli strumenti e dei saggi disponbili e attuabili. Tali risultati, a dir poco interessanti, furono presentati in anteprima al 17° simposio mondiale sull'Ufologia tenutosi a S. Marino lo scorso weekend. In precedenza, personalmente, avevo provato ad analizzare con quanto era in mio potere, tali campioni notando delle particolarità per quanto riguarda le loro caratteristiche ottiche (microscopia in campo chiaro ed a fluorescenza). Successivamente restai in attesa dei risultati provenienti da analisi più mirate e massicce.
Inizialmente cercai informazioni in Internet (evitando accuratamente i siti di disinformazione) e le mie ipotesi si focalizzarono sui seguenti ambiti:
- capelli d'angelo
- polimeri artificiali
Conoscendo abbastanza bene la fauna e la flora del mio territorio ed osservando lo stranissimo comportamento di tali polimeri, scartai subito l'idea che potesse trattarsi di un prodotto di origine animale o vegetale per vari motivi, tra cui l'assenza di aracnidi sui suddetti filamenti o nei loro paraggi, la particolare elettrostaticità e "appiccicosita'" nonché la lunghissima permanenza, anche a distanza di mesi, di tali filamenti. Le ragnatele naturali, invece, si degradano nell'arco di un paio di settimane.
Una correlazione importante è il legame tra la caduta di questi polimeri (o meglio, biopolimeri) e le scie chimiche. Quel giorno poi in varie parti di Italia furono avvistati degli O.V.N.I. e sempre a Buccinasco notai due caccia militari volare in formazione, come se fossero impegnati in uno scramble.
Il riassunto dei risultati delle analisi che riporto di seguito vuole essere una tessera che va ad aggiungersi alle prove dell'esistenza quanto meno anomala di fenomeni che accadono sopra le nostre teste e che, a mio avviso, hanno una comprovata origine artificiale e militare.
Desidero quindi riportare in questa sede alcuni estratti della relazione pervenutami pochissimi giorni or sono.
I "polimeri di ricaduta" esaminati:
- NON SONO sicuramente la produzione (che risulterebbe a livello industriale, fra l’altro, per coprire l’estensione territoriale Vercelli–Milano/Bologna–Ferrara !) delle ghiandole serigene dei cosiddetti “ragni d’alta quota”, la cui esistenza (dal punto di vista entomologico) lasciamo appannaggio delle “leggende metropolitane”, con buona pace del C.I.C.A.P.
- NON SONO assimilabili, nemmeno lontanamente, ai filamenti di “bambagia silicea” (o “capelli d’angelo”, “cheveux d’ange” in francese: si volatilizzarono in breve tempo, quasi “sublimandosi” a contatto delle mani, a differenza di quelli in oggetto, tuttora resistenti), caduti in concomitanza col passaggio a bassa quota di O.V.N.I., su Oloron nel 1952 e su Firenze nel 1954. In quest’ultimo caso, grazie all'intraprendente solerzia di uno studente, allora laureando in Ingegneria, si è potuta eseguire l’analisi chimica dei filamenti presso l’Istituto di Chimica analitica dell’Università di Firenze. Il referto analitico conclude lapidariamente: “Sostanza a struttura macromolecolare, contenente boro, silicio, calcio e magnesio. In linea puramente ipotetica, potrebbe trattarsi di vetro borosilicico. Firmato: il Direttore, Prof. G.Canneri”.
Dopo aver eseguito diverse analisi (prove di combustione, misurazione pH, prove di solubilità, saggi coi reattivi di Loewe e Schweitzer etc.), tali filamenti parrebbero presentare alcuni comportamenti simili alla seta (simili, non uguali).
Che senso ha parlare di “seta volante” ?
Sono state formulate tre ipotesi:
1) - I filamenti analizzati sarebbero da collegarsi, in qualche modo, al sorvolo delle località interessate per opera di oggetti volanti non identificati, così come riferito da numerosi testimoni: situazione simile, pertanto, a quelle già citate (Oloron, 1952; Firenze, 1954), con l’unica differenza consistente nel tipo di sostanza ricaduta al suolo (borosilicato contro polimeri organici). Anche oggi, come allora, restano sconosciute le motivazioni di tale “pioggia”.
2) – I filamenti analizzati sarebbero un “sotto-prodotto”, una conseguenza “accessoria” del progetto (si dice a carico della N.A.T.O.) di modificazioni climatiche, al fine di prevenire la formazione di eventi atmosferici turbolenti (uragani, precipitazioni intense, trombe d’aria), particolarmente disastrosi per il continente europeo. Tale progetto verrebbe messo in atto mediante il rilascio in atmosfera, per mezzo di aeromobili privi di contrassegno identificativo, di particolari elementi (bario, ioduro d’argento etc.) in grado, per l’appunto, di influire sul clima, impedendo o favorendo la formazione di nubi e le relative piogge. Questa azione diretta sul clima è già stata sperimentata con successo durante lo svolgimento delle Olimpiadi di Mosca, nel 1980, grazie ad un’intesa (al tempo segreta e trapelata solo dopo la caduta del muro di Berlino) fra l’aeronautica sovietica e quella statunitense. Ma anche oggi possiamo notare gli effetti della dispersione delle suddette sostanze nei nostri cieli: entro 48 – max. 72 ore dalla comparsa delle “chemtrails”, rilasciate da velivoli non identificabili nell’atmosfera tersa, si osserva la comparsa di formazioni nuvolose, seguite da precipitazioni più o meno intense.
3) – I filamenti analizzati sarebbero il risultato di un processo di polimerizzazione di sostanze organiche (bio-polimeri di sintesi), realizzato artificialmente ed impiegato come “supporto” di altri componenti (polveri metalliche?), allo scopo di diffondere nell’atmosfera un “aerosol”, atto a potenziare ed estendere, nello spazio e nel tempo, la riflessione delle onde elettromagnetiche (radar, comunicazioni radio, trasmissioni satellitari); il tutto, ovviamente, a scopi militari di controllo e di “intelligence”. Questa ipotesi è quella più plausibile, dato che una delle proprietà della seta è quella di fissare con facilità sali di alluminio, ferro e stagno, con formazione di sali basici insolubili. In altre parole, questi polimeri bio-sintetici fungerebbero da “adiuvanti” nella nebulizzazione aerea di composti metallici non meglio rilevabili, comportandosi come i sistemi di diffusione dei semi da parte del vento, usati da alcune essenze vegetali (tarassaco, tiglio etc.). Si tenga conto anche del fatto che (sicuramente su Parma, mentre non abbiamo riscontri per le altre località) la ricaduta così copiosa di “ragnatele” si è avuta dopo un intenso via-vai di aeromobili non identificabili, che hanno disegnato sulla verticale della zona una “scacchiera” di scie (ma diverse da quelle “normali” di condensazione dei gas di scarico dei jet, per forma, dimensione ed insistenza temporale), denominate per l’appunto “chemtrails”, come osservato da numerosi testimoni oculari.
A mio parere, queste analisi sono state molto utili e scientificamente attendibili nel dimostrare l'evidente anomalia del fenomeno in questione. Purtroppo, essendo tali filamenti di origine "non naturale", i saggi scientifici convenzionali possono non essere adeguati, ma questa è un'ulteriore prova dell'eccentricità del fenomeno. I biopolimeri sono un metodo piuttosto efficace nell'interfacciare componenti artificiali con substrati o targets naturali (viventi). Questo potrebbe essere uno dei motivi per cui tali polimeri assomigliano alla seta. Tale materiale, infatti, è biocompatibile e viene impiegato non solo per il vestiario, ma anche in altri ambiti: recentemente, ad esempio, ha trovato applicazione in ambito biotecnologico.
Nell'articolo di Katherine Bourzac intitolato Le vie della seta, infatti, si può leggere: "Un semplice procedimento, messo a punto dal bioingegnere F. O., alla Tufts University, trasforma i bozzoli dei bachi da seta in congegni ottici per applicazioni biologiche. [...] O. sostiene di aver compreso che la seta era ottima non solo per camicie e cravatte, dopo un colloquio con David Kaplan, il responsabile del Dipartimento di Ingegneria biomedica della Tufts University, con cui condivide l’ufficio. Kaplan trasforma le proteine della seta in impalcature che ospitano cellule per i tessuti biologici modificati, tra cui gli impianti corneali. La seta, la fibra naturale più resistente mai conosciuta, è apprezzata dagli esperti di ingegneria dei tessuti, perché è solida da un punto di vista meccanico, ma degrada in modo innocuo nell’organismo.
Fisico di formazione, O. ha intuito che, se la seta produce ottime cornee artificiali, lo stesso meccanismo poteva replicarsi con i congegni ottici. In effetti, come si è visto, i suoi dispositivi prodotti con la seta funzionano bene quanto quelli realizzati con i materiali ottici tradizionali, quali il vetro e la plastica, se non in alcuni casi addirittura meglio. Inoltre, a differenza di questi materiali, la seta non deve essere trattata ad alte temperature o con solventi chimici.
Questa è una delle ragioni per cui l’uso della seta è perfetto per i sensori; infatti, poiché i dispositivi serici si possono produrre in un ambiente favorevole, è possibile nella fase di allestimento incorporare molecole biologiche aggiuntive (come le proteine). Queste molecole servono come sensori che, una volta integrati nei dispositivi serici, possono rimanere attivi per anni. Nei congegni che Omenetto e Kaplan stanno sviluppando, le proteine racchiuse nel materiale ottico si legano in modo efficace ad un obiettivo, come l’ossigeno o una proteina batterica; quando ciò accade, la luce trasmessa dal sensore cambia colore".
Quale modo migliore per i militari per controllare la popolazione? L'impiego di biopolimeri è molto utile per ridurre al minimo le possibili reazioni allergiche, anche se il Morgellons potrebbe essere proprio un effetto collaterale della dispersione (sperimentazione) di tali filamenti sulla popolazione tramite le scie chimiche. Sono sperimenti ed operazioni su vasta scala che vedono ignari cittadini trasformarsi in vere e proprie cavie da laboratorio.
Leggi qui l'articolo sul blog Sciebuccinasco
Link al documento pdf con le analisi complete.
Scarica questo articolo in formato pdf.
Il giorno 08 novembre 2008 i cieli di Buccinasco (ma non solo) furono solcati da innumerevoli aerei che rilasciavano abbondanti scie chimiche. Ciò che destò la mia preoccupazione fu la vista di moltissimi filamenti bianchi che cadevano letteralmente dal cielo.
Non mi era mai capitato di assistere ad un avvenimento simile e, mosso da apprensione e curiosità, decisi di raccogliere diversi campioni di quei filamenti da far analizzare.
Spedii quindi alcuni di queste fibre, raccolte in diversi punti, ad un biologo, Giorgio Pattera. Egli gentilmente li analizzò in modo scientifico sulla base degli strumenti e dei saggi disponbili e attuabili. Tali risultati, a dir poco interessanti, furono presentati in anteprima al 17° simposio mondiale sull'Ufologia tenutosi a S. Marino lo scorso weekend. In precedenza, personalmente, avevo provato ad analizzare con quanto era in mio potere, tali campioni notando delle particolarità per quanto riguarda le loro caratteristiche ottiche (microscopia in campo chiaro ed a fluorescenza). Successivamente restai in attesa dei risultati provenienti da analisi più mirate e massicce.
Inizialmente cercai informazioni in Internet (evitando accuratamente i siti di disinformazione) e le mie ipotesi si focalizzarono sui seguenti ambiti:
- capelli d'angelo
- polimeri artificiali
Conoscendo abbastanza bene la fauna e la flora del mio territorio ed osservando lo stranissimo comportamento di tali polimeri, scartai subito l'idea che potesse trattarsi di un prodotto di origine animale o vegetale per vari motivi, tra cui l'assenza di aracnidi sui suddetti filamenti o nei loro paraggi, la particolare elettrostaticità e "appiccicosita'" nonché la lunghissima permanenza, anche a distanza di mesi, di tali filamenti. Le ragnatele naturali, invece, si degradano nell'arco di un paio di settimane.
Una correlazione importante è il legame tra la caduta di questi polimeri (o meglio, biopolimeri) e le scie chimiche. Quel giorno poi in varie parti di Italia furono avvistati degli O.V.N.I. e sempre a Buccinasco notai due caccia militari volare in formazione, come se fossero impegnati in uno scramble.
Il riassunto dei risultati delle analisi che riporto di seguito vuole essere una tessera che va ad aggiungersi alle prove dell'esistenza quanto meno anomala di fenomeni che accadono sopra le nostre teste e che, a mio avviso, hanno una comprovata origine artificiale e militare.
Desidero quindi riportare in questa sede alcuni estratti della relazione pervenutami pochissimi giorni or sono.
I "polimeri di ricaduta" esaminati:
- NON SONO sicuramente la produzione (che risulterebbe a livello industriale, fra l’altro, per coprire l’estensione territoriale Vercelli–Milano/Bologna–Ferrara !) delle ghiandole serigene dei cosiddetti “ragni d’alta quota”, la cui esistenza (dal punto di vista entomologico) lasciamo appannaggio delle “leggende metropolitane”, con buona pace del C.I.C.A.P.
- NON SONO assimilabili, nemmeno lontanamente, ai filamenti di “bambagia silicea” (o “capelli d’angelo”, “cheveux d’ange” in francese: si volatilizzarono in breve tempo, quasi “sublimandosi” a contatto delle mani, a differenza di quelli in oggetto, tuttora resistenti), caduti in concomitanza col passaggio a bassa quota di O.V.N.I., su Oloron nel 1952 e su Firenze nel 1954. In quest’ultimo caso, grazie all'intraprendente solerzia di uno studente, allora laureando in Ingegneria, si è potuta eseguire l’analisi chimica dei filamenti presso l’Istituto di Chimica analitica dell’Università di Firenze. Il referto analitico conclude lapidariamente: “Sostanza a struttura macromolecolare, contenente boro, silicio, calcio e magnesio. In linea puramente ipotetica, potrebbe trattarsi di vetro borosilicico. Firmato: il Direttore, Prof. G.Canneri”.
Dopo aver eseguito diverse analisi (prove di combustione, misurazione pH, prove di solubilità, saggi coi reattivi di Loewe e Schweitzer etc.), tali filamenti parrebbero presentare alcuni comportamenti simili alla seta (simili, non uguali).
Che senso ha parlare di “seta volante” ?
Sono state formulate tre ipotesi:
1) - I filamenti analizzati sarebbero da collegarsi, in qualche modo, al sorvolo delle località interessate per opera di oggetti volanti non identificati, così come riferito da numerosi testimoni: situazione simile, pertanto, a quelle già citate (Oloron, 1952; Firenze, 1954), con l’unica differenza consistente nel tipo di sostanza ricaduta al suolo (borosilicato contro polimeri organici). Anche oggi, come allora, restano sconosciute le motivazioni di tale “pioggia”.
2) – I filamenti analizzati sarebbero un “sotto-prodotto”, una conseguenza “accessoria” del progetto (si dice a carico della N.A.T.O.) di modificazioni climatiche, al fine di prevenire la formazione di eventi atmosferici turbolenti (uragani, precipitazioni intense, trombe d’aria), particolarmente disastrosi per il continente europeo. Tale progetto verrebbe messo in atto mediante il rilascio in atmosfera, per mezzo di aeromobili privi di contrassegno identificativo, di particolari elementi (bario, ioduro d’argento etc.) in grado, per l’appunto, di influire sul clima, impedendo o favorendo la formazione di nubi e le relative piogge. Questa azione diretta sul clima è già stata sperimentata con successo durante lo svolgimento delle Olimpiadi di Mosca, nel 1980, grazie ad un’intesa (al tempo segreta e trapelata solo dopo la caduta del muro di Berlino) fra l’aeronautica sovietica e quella statunitense. Ma anche oggi possiamo notare gli effetti della dispersione delle suddette sostanze nei nostri cieli: entro 48 – max. 72 ore dalla comparsa delle “chemtrails”, rilasciate da velivoli non identificabili nell’atmosfera tersa, si osserva la comparsa di formazioni nuvolose, seguite da precipitazioni più o meno intense.
3) – I filamenti analizzati sarebbero il risultato di un processo di polimerizzazione di sostanze organiche (bio-polimeri di sintesi), realizzato artificialmente ed impiegato come “supporto” di altri componenti (polveri metalliche?), allo scopo di diffondere nell’atmosfera un “aerosol”, atto a potenziare ed estendere, nello spazio e nel tempo, la riflessione delle onde elettromagnetiche (radar, comunicazioni radio, trasmissioni satellitari); il tutto, ovviamente, a scopi militari di controllo e di “intelligence”. Questa ipotesi è quella più plausibile, dato che una delle proprietà della seta è quella di fissare con facilità sali di alluminio, ferro e stagno, con formazione di sali basici insolubili. In altre parole, questi polimeri bio-sintetici fungerebbero da “adiuvanti” nella nebulizzazione aerea di composti metallici non meglio rilevabili, comportandosi come i sistemi di diffusione dei semi da parte del vento, usati da alcune essenze vegetali (tarassaco, tiglio etc.). Si tenga conto anche del fatto che (sicuramente su Parma, mentre non abbiamo riscontri per le altre località) la ricaduta così copiosa di “ragnatele” si è avuta dopo un intenso via-vai di aeromobili non identificabili, che hanno disegnato sulla verticale della zona una “scacchiera” di scie (ma diverse da quelle “normali” di condensazione dei gas di scarico dei jet, per forma, dimensione ed insistenza temporale), denominate per l’appunto “chemtrails”, come osservato da numerosi testimoni oculari.
A mio parere, queste analisi sono state molto utili e scientificamente attendibili nel dimostrare l'evidente anomalia del fenomeno in questione. Purtroppo, essendo tali filamenti di origine "non naturale", i saggi scientifici convenzionali possono non essere adeguati, ma questa è un'ulteriore prova dell'eccentricità del fenomeno. I biopolimeri sono un metodo piuttosto efficace nell'interfacciare componenti artificiali con substrati o targets naturali (viventi). Questo potrebbe essere uno dei motivi per cui tali polimeri assomigliano alla seta. Tale materiale, infatti, è biocompatibile e viene impiegato non solo per il vestiario, ma anche in altri ambiti: recentemente, ad esempio, ha trovato applicazione in ambito biotecnologico.
Nell'articolo di Katherine Bourzac intitolato Le vie della seta, infatti, si può leggere: "Un semplice procedimento, messo a punto dal bioingegnere F. O., alla Tufts University, trasforma i bozzoli dei bachi da seta in congegni ottici per applicazioni biologiche. [...] O. sostiene di aver compreso che la seta era ottima non solo per camicie e cravatte, dopo un colloquio con David Kaplan, il responsabile del Dipartimento di Ingegneria biomedica della Tufts University, con cui condivide l’ufficio. Kaplan trasforma le proteine della seta in impalcature che ospitano cellule per i tessuti biologici modificati, tra cui gli impianti corneali. La seta, la fibra naturale più resistente mai conosciuta, è apprezzata dagli esperti di ingegneria dei tessuti, perché è solida da un punto di vista meccanico, ma degrada in modo innocuo nell’organismo.
Fisico di formazione, O. ha intuito che, se la seta produce ottime cornee artificiali, lo stesso meccanismo poteva replicarsi con i congegni ottici. In effetti, come si è visto, i suoi dispositivi prodotti con la seta funzionano bene quanto quelli realizzati con i materiali ottici tradizionali, quali il vetro e la plastica, se non in alcuni casi addirittura meglio. Inoltre, a differenza di questi materiali, la seta non deve essere trattata ad alte temperature o con solventi chimici.
Questa è una delle ragioni per cui l’uso della seta è perfetto per i sensori; infatti, poiché i dispositivi serici si possono produrre in un ambiente favorevole, è possibile nella fase di allestimento incorporare molecole biologiche aggiuntive (come le proteine). Queste molecole servono come sensori che, una volta integrati nei dispositivi serici, possono rimanere attivi per anni. Nei congegni che Omenetto e Kaplan stanno sviluppando, le proteine racchiuse nel materiale ottico si legano in modo efficace ad un obiettivo, come l’ossigeno o una proteina batterica; quando ciò accade, la luce trasmessa dal sensore cambia colore".
Quale modo migliore per i militari per controllare la popolazione? L'impiego di biopolimeri è molto utile per ridurre al minimo le possibili reazioni allergiche, anche se il Morgellons potrebbe essere proprio un effetto collaterale della dispersione (sperimentazione) di tali filamenti sulla popolazione tramite le scie chimiche. Sono sperimenti ed operazioni su vasta scala che vedono ignari cittadini trasformarsi in vere e proprie cavie da laboratorio.
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Aggiorna Tanker Enemy nei tuoi preferiti. D'ora in poi questo blog è raggiungibile digitando http://www.tankerenemy.com/
TANKER ENEMY TV: i filmati del Comitato Nazionale
ciao, vi segnalo questa discussione sul forum di vivimilano http://www.corriere.it/vivimilano/forum/vivimilano/Thread?forumid=16&postid=249503, credo vi possa interessare, forse anche milano viene irrorata?
RispondiEliminaCiao seventeen, posso assicurarti che Milano viene quasi sempre irrorata. Scie chimiche, biopolimeri e nanopolveri. Personalmente sono soddisfatto dei responsi di queste analisi, chi sa capire bene il vero significato di tali dati sa che c'è ben poco di naturale.
RispondiEliminaCredo sia giunto il momento di fondare un Comitato per il controllo delle affermazioni paranormali del CICAP. La prima affermazione dovrebbe essere quella di Sinone Angioni relativa a fantastici ragni d'alta quota.
RispondiEliminaCiao Tursiops. Intendo ringraziarti ancora per l'ottimo articolo, ma soprattutto per l'impegno profuso affinchè si arrivasse a questi risultati, che sarà mia cura portare ad un pubblico maggiore di questo blog.
RispondiEliminaSe non fosse stato per la Tua tenacia e refrattarietà agli attacchi dei disinformatori, non saremmo riusciti ad ottenere questa ulteriore conferma. Ringrazio anche il dottor Giorgio Pattera, con il quale mi complimento oltre che per la sua professionalità, anche per gli attributi notevoli. Pochi professionisti hanno il Vostro coraggio. Ho conosciuto decine di persone che hanno gettato la spugna di fronte agli attacchi "ad personam" provenienti dai soliti "cicapiani disinformatori".
A proposito di disinformatori, c.i.c.a.p. e piccoli chimici... Ora chi glielo dice al "chimico" Simone Angioni che le sue tele non sono tele di ragni migratori stagionali, ma polimeri biosintetici? Le sue analisi ed i risultati pubblicati sul suo blog, sono il frutto di incompetenza o malafede?
ma allora il chimico del CICAP Angioni ha detto delle falsità.
RispondiEliminaquindi posso dedurre che le verifiche del CICAP non siano genuine al 100%.
possiamo dire quindi che il CICAP sta affermando delle falsità, quando dice che questi filamenti sono di origine naturale.
eppur si crede(va)...
grande Tursiops, sappi che tante persone ti ringraziano di cuore per questi tuoi sforzi
"Le sue analisi(angioni) ed i risultati pubblicati sul suo blog, sono il frutto di incompetenza o malafede?"
secondo me la seconda.
di solito i militari cercano di scegliere quelli bravi. peccato però che tutto il cover up stia venendo giù pezzo per pezzo ad una velocità spaventosa.
scommetto che questa faccenda degli aerosol stia sfuggendo di mano ai governi
Eh sì, caro Arturo. Questa storia sta diventando il segreto di Pulcinella, grazie all'aiuto di tutti voi amici, coraggiosi attivisti.
RispondiEliminaRiccardo Cassinis a suo padre:
RispondiElimina"Babbo, vedi tu se ci puoi mettere una toppa. Mi ha detto topone (Paolo Attivissimo per gli amici) che c'è bisogno di una voce autorevole, perché qui si boccheggia. Gli insulti, le minacce, non hanno sortito effetto alcuno. Vibravito è sparito e l'effetto marea non è servito. Mettici tu una toppa. Inventati qualcosa. Scrivi che le scie (di condensa eh!) te le ricordi da quando ancora prendevi il latte da nonna Maria. Mi ha detto topone che ti dà carta bianca, basta che ci metti una toppa, che qui la barca rischia di affondare ed i militari stanno rompendo i coglioni... che vogliono dei risultati, che quel rompiballe di Straker ha rotto i marroni.
Allora, babbo, ci stai?"
E papà Roberto, tra un'imprecazione e l'altra (lui si voleva godere la pensione supermilionaria in santa pace), accetta e così, facendosi aiutare da un paio di ex suoi allievi (il fioba ed hanmar), scrive un paio di balle infarcite di poesia da uomo vissuto, saggio ed anziano. Et volià, l'articolo per Paolo Attivissimo è pronto. Brindisi con champagne e cena di gruppo per festeggiare il lieto evento.
Peccato che da lì a qualche giorno arriva quel rompiballe di Straker che l'articolo glielo smonta pezzo per pezzo e così si dovranno inventare qualcosa d'altro.
Ciao Tursiops,innanzi tutto grazie per queste preziose informazioni e per l'impegno che hai messo per ottenere questi risultati,ho una domanda: questi polimeri come si "interfacciano" sugli esseri viventi?
RispondiEliminaIntanto che Tursiops ti risponde, ti anticipo qualcosa io.
RispondiEliminaQui
Un sentito ringraziamento ed un plauso sia a Tursiops sia al Dottor Pattera per i loro commendevoli studi.
RispondiEliminaUn enorme grazie a Tursiops e al Dottor Pattera dalla Sardegna tutta (mi permetto di includere anche gli addormentati...dai e dai, ne stiamo svegliando parecchi, alla faccia di chi nega lo scempio).
RispondiEliminaCiao a tutti, vi ringrazio molto per il sostegno e gli apprezzamenti. Vi terro' aggiornati su altri sviluppi riguardanti questo argomento. Io sono mosso, come voi, dall'amore che ho per la Natura e per questo pianeta. Purtroppo non e' facile capire i diversi modi di agire di questi biopolimeri, non e' da escludere che alcuni loro modi di azione possano prevedere processi non convenzionali. A mio parere, uno dei modi di interfacciarsi con gli organismi viventi e' quello di essere "assorbiti" per inalazione, per ingestione (ho visto questi filamenti coprire interi campi) o per contatto diretto. Essendo poi molto appiccicosi ipotizzo che, le nanoparticelle legate agli stessi biopolimeri, possano penetrare piu' facilmente nell'organismo. Mi viene da pensare ad un metodo simile a quello dei cerotti farmacologici a lento rilascio che si applicano sulla cute.
RispondiEliminaSe trovo altri articoli vi informero', vi ricordo ad ogni modo che i biosensori e la nanotecnologia sono realta' ormai da diversi anni.
Il mio interesse per questo fenomeno (di origine assolutamente artificiale. come le scie chimiche appunto) e' da ricercatore indipendente, come molti di voi fanno, per il semplice motivo che non ho a disposizione un laboratorio militare :-) . Nonostante questo, grazie all'osservazione dei fenomeni, alle conoscenze scientifiche e all'aiuto di molti altri ricercatori indipendenti (persone oneste, non solo scienziati) e' possibile formulare ipotesi corrette e veritiere. Una cosa che forse gli scienziati allineati non sanno (vuoi per "ignoranza", vuoi per buona/mala-fede) e' che il metodo scientifico non e' applicabile a tutti i fenomeni. Basti pensare alle scoperte nei campi della Fisica e della Biologia Quantistica.
Un caro saluto a tutti.
P.S. mi scuso se ho tolto la possibilita' di scrivere commenti sul mio blog ma e' per ovvi motivi di decenza. Io ho tutto il diritto di scrivere e pensare liberamente. La gente puo' dire quello che vuole ma chi reagiona con la propria mente sa discernere cio' che e' fatto con sincerita' da cio' che non lo e' (vedi le disinformazioni atte solo a screditare i messaggeri e non il messaggio).
Ciao Tursiops, vedo che le nostre conclusioni combaciano perfettamente. Sono certo che queste ultime deduzioni saranno utili all'Onorevole Brandolini. Grazie ancora!
RispondiEliminaGrazie Straker e Tursiops per le delucidazioni.
RispondiEliminaGrazie a Tursiops per l'eccellente lavoro svolto.
RispondiEliminaE così un'altra tessera del mosaico trova posto.
continuano le irrorazioni del cielo nella zona vesuviana di napoli. stamattina 27/03 altri aerei lasciavano scie ben visibili e resistenti nel cielo. ormai la zona dove abito è continuamente soggetta a queste irrorazioni ogni volta che il cielo è limpido.
RispondiEliminaho letto l'articolo di Corrado Penna e devo dire che ha ragione al 100%:
RispondiEliminamolta gente preferisce fuggire dalla realtà.
in particolare, moltissimi miei conoscenti si sono resi conto della manipolazione dell'atmosfera, quindi non credono alla "condensa perenne", ma però hanno deciso che "se i militari fanno tutto ciò vuol dire che non fa male", oppure "e tanto che ci puoi fare? noi possiamo solo ammalarci".
insomma, è un misto di stupidità, negazione, e rassegnazione che mi lascia veramente perplesso.
addirittura, non stò scherzando, conosco gente che quando gli faccio notare lo scempio QUOTIDIANO si arrabbia con me!! loro dicono che li rovino la giornata quando cerco di far notare a tutti che ci sono degli aeroplani militari un che fanno delle cose un pò "strane".
la situazione, dal "noi non possiamo farci niente", cambia radicalmente, quando spiego che è molto probabile che tutti questi aerosol siano molto dannosi per i bambini:
appena dico la parola "figli" o "bambini", la situazione cambia: da "noi non possiamo fare niente" diventa "se lo fanno vuol dire che gli aerosol sono innocui, perchè nessuno avelenerebbe mai i nostri bambini".
insomma, quello che voglio dire è che la maggior parte delle persone si crea delle realtà alternativa in base a quello che gli dici.
se gli dici che questa roba fa male, ma non tiri in ballo i figli, allora "noi non possiamo fare niente", però si tiri in ballo i figli diventa "gli aerosol sono innocui".
è molto raro, ora come ora, trovare una persona adulta che accetti il fatto che è molto probabile che gli aerosol siano tossici, ed è molto probabile che molti bambini si ammaleranno
cmq oggi da me doveva piovere, la perturbazione era arrivata, ed erano presenti delle belle nuvole cariche di pioggia. indovinate un pò cosa è successo? tanti aerei con la scia che sono passati vicino e dentro il fronte nuvoloso, et voilà, le nuvole sono cominciate a sparire, e non è piovuta nemmeno una goccia.
una cosa impressionante, il controllo delle precipitazioni è ormai totale
volevo fare anche i complimenti al Dottor Pattera perchè sta dimostrando di essere una persona veramente coraggiosa ad esporsi in questo modo. tutti noi le siamo molto riconoscenti dottore!
Arturo, quanto scrivi è da incorniciare. Le scie sono diventato uno strumento potentissimo di analisi psicologica ed uno specimen formidabile della stupidità umana: uomini imbambolati, rassegnati, larvali sono condotti nell'abisso.
RispondiEliminaGli schiavi veri sono coloro che si credono liberi, liberi di ammalarsi e di morire, ma soprattutto di perdere la dignità che li elevava al di sopra dei bruti.
Ciao
E' come dici Arturo, anche se, devo dire con mio grande stupore, sono alcune settimane che noto un crescendo di "incazzatura" nei confronti di questo scempio e non si tratta di rabbia fine a se stessa, ma rabbia propositiva. In molti si attivano per informare altri in mille modi e chiedono risposte agli enti preposti, mentre nel frattempo organizzano mini conferenze tra amici e parenti. Ritengo che questo cambiamento sia anche il motivo dell'incremento delle operazioni di aerosol diurne e notturne. E' in atto una battaglia tra coscienze che si risvegliano e governi che ci vogliono zombies.
RispondiEliminaA proposito di zombies e marionette, faccio notare come il debunker Nico, nel tentativo di smontare i contenuti delle analisi del dottor pattera abbia riportato solo il seguente testo:
"Le nostre analisi hanno verificato che, saggiandola alla fiamma, la sostanza di cui sono composti i filamenti allo studio emana odore di corno (o capello, pelo) bruciato, tipico delle strutture fibrose naturali di origine animale (abbiamo ripetuto la stessa sperimentazione anche sulla ragnatela: questa, se bruciata, emana lo stesso odore, anche se molto meno intenso). Questo, pertanto, circoscrive il campo d’indagine alle fibre naturali animali (lana e seta)".
Omettendo quanto segue:
"I filamenti analizzati sarebbero il risultato di un processo di polimerizzazione di sostanze organiche (bio-polimeri di sintesi), realizzato artificialmente ed impiegato come “supporto” di altri componenti (polveri metalliche?), allo scopo di diffondere nell’atmosfera un “aerosol”, atto a potenziare ed estendere, nello spazio e nel tempo, la riflessione delle onde elettromagnetiche (radar, comunicazioni radio, trasmissioni satellitari); il tutto, ovviamente, a scopi militari di controllo e di “intelligence”. Questa ipotesi è quella più plausibile, dato che una delle proprietà della seta è quella di fissare con facilità sali di alluminio, ferro e stagno, con formazione di sali basici insolubili. In altre parole, questi polimeri bio-sintetici fungerebbero da “adiuvanti” nella nebulizzazione aerea di composti metallici non meglio rilevabili, comportandosi come i sistemi di diffusione dei semi da parte del vento, usati da alcune essenze vegetali (tarassaco, tiglio etc.). Si tenga conto anche del fatto che (sicuramente su Parma, mentre non abbiamo riscontri per le altre località) la ricaduta così copiosa di “ragnatele” si è avuta dopo un intenso via-vai di aeromobili non identificabili, che hanno disegnato sulla verticale della zona una “scacchiera” di scie (ma diverse da quelle “normali” di condensazione dei gas di scarico dei jet, per forma, dimensione ed insistenza temporale), denominate per l’appunto “chemtrails”, come osservato da numerosi testimoni oculari".
Che dire... questo è proprio un disinformatore serio che cerca la verità... pardon... che cerca di parare il culo ai suoi padroni.
Ciao,
RispondiEliminacomplimenti per l'articolo e l'impegno in campo, questo conferma che il mondo "scientifico" non produce solo fantocci attaccati alla cattedra e plasmabili con estrema facilità, ma anche gente seria e amante della VITA e rispettosa della dignità umana e della verità.
Vado OT per dirvi che tutta la settimana scorsa la zona a confine tra emilia romagna e marche è stata interessata da fortissimi venti che normalmente, dalle mie osservazioni, vanificano/scoraggiano le operazioni di aeresol. Invece questa volta ho visto cmq sciare intensamente per una settimana nonostante il vento. Poi ho notato che di tanto in tanto avvengono forti piogge come se ci fosse la necessità di ripulire l'aria: forse perchè le particelle metalliche non sono più idonnee a condurre e vanno sostituite??
Cmq arturo chi la dura la vince, e vedrai che prima o poi quelle persone reagiranno.
un saluto.
Vincent
Vincent, anch'io ho notato che continuano a spargere deiezioni nonostante il vento. Le uniche piogge che cadono qui sono quelle stentate e graveolenti. Sono piogge chimiche.
RispondiEliminaCiao
Ciao Vincent. Se hanno infranto la regola di non volare con vento forte, significa che hanno necessità urgenti. Le elezioni amministrative c'entrano qualcosa?
RispondiElimina- Chissà per quale motivo frequentemente le scie iniziano e finiscono proprio in corrispondenza dei grandi centri abitati...
RispondiElimina- Chissà per quale motivo questi aerei volano spessissimo in formazione da 2 o da 3...
(Non possono essere voli civili.)
- Chissà per quale motivo ripetutamente le radiosonde SEGNALANO DATI CHE SMENTISCONO LA POSSIBILITA' DI FORMAZIONE DI SCIE DI CONDENSA ed invece i nostri cieli, ogni giorno, sono stracolmi di scie e di nuvole artificiali che altro non sono che il risultato di continui passaggi aerei a quote NON REGOLARI...
- Chissà per quale motivo il numero e la quantità di scie E' UGUALE sia che ci si trovi d'inverno (nelle giornate con 0° gradi) sia che ci si trovi d'estate (nelle giornate con 40° gradi)...
(La temperatura affinchè la condensazione AD ALTA QUOTA ci sia è un paramentro indispensabile per la formazione delle scie di condensa. Ergo: DOVREMMO VEDERE MOLTE PIU' SCIE D'INVERNO E MOLTE MENO D'ESTATE, invece, chissà per quale motivo non è così...)
- Chissà per quale motivo CHIUNQUE può UDIRE IL ROMBO DI QUESTI AEREI solo quando questo traffico anomalo è presente...
(Secondo i vari membri C.I.C.A.P. gli aerei ci sono sempre MA NOI, secondo loro, li vediamo solo quando lasciano scia. Vi invito a guardare il cielo e osservare PER BENE quegli aerei che lasciano scia: sono talmente bassi che si potrebbero benissimo vedere anche senza che lascino una scia. Inoltre, se fosse vero ciò che il C.I.C.A.P. afferma dovremmo UDIRE SEMPRE IL ROMBO DEI MOTORI DEGLI AEREI ma, chissà per quale motivo, i rombi si sentono ED ANCHE MOLTO BENE solo in presenza di questi aerei che volano a quote NON CANONICHE rilasciando imprecisate sostanze.)
Se poi vogliamo continuare a giocare con l'intelligenza attraverso i "giochi di prospettiva" e la "variabilità delle condizioni" allora si sappia, una volta per tutte, che chi nasconde e insabbia sottovaluta quelle persone consapevoli che non credono più alle favole da molto tempo.
Riporto una segnalazione di Corrado...
RispondiEliminaIl meteo di oggi su Sky (canale 501) prevedeva per domani sole ed "innocue velature"; da notare che su quel canale satellitare per lo più ci sono ci sono ragazzi e ragazze di 25 anni che annunciano il tempo, non credo proprio siano meteorologhi ma solo "presentatori del tempo".
Ciao bedevan, ineccepibili considerazioni. Ad un certo punto scrivi: "Vi invito a guardare il cielo e osservare PER BENE quegli aerei che lasciano scia: sono talmente bassi che si potrebbero benissimo vedere anche senza che lascino una scia".
RispondiEliminaNon a caso se io riprendo velivoli che arrivano sul quartiere abitato senza sciare e poi iniziano ad irrorare, vuol dire che li ho prima, per forza maggiore, visti ad occhio nudo!
Ciao Vincent. Se hanno infranto la regola di non volare con vento forte, significa che hanno necessità urgenti. Le elezioni amministrative c'entrano qualcosa?
RispondiEliminaBy Straker, at 27 marzo, 2009 23:46
Ciao Straker,
potresti essere + esplicito in merito??
Temo di comprendere bene il collegamento fta i due eventi.
Ti ringrazio anticipatamente.
Cmq oggi il cielo non esiste.
Vincent
Vincent
Ciao Vincent. Osservo il fenomeno da anni ed ho notato che le irrorazioni si intensificano nei periodi pre-elettorali, mentre si interrompono bruscamente, per un paio di giorni, appena si è andati a votare. Ciò vale anche per l'estero, in base alle testimonianze ricevute. Vai tu alle ovvie conclusioni.
RispondiEliminaStraker,
RispondiEliminadici che ci rintrucilliscono per indurci al loro volere.....ci sta, ma ancora sono indietro su come possa realmente funzionare il controllo, con quali mezzi venga attuato....e abbi pazienza se ti chiedo di indicarmi gli articoli del tuo blog (e non solo) per saperne di +
grazie
Il controllo mentale è una vecchia fissa dei militari. Il progetto noto come MKUltra è il più noto esempio di quanto si siano "divertiti" nel testare tecniche di manipolazione delle menti. Ovviamente il tutto si è evoluto ed ha fatto salti da gigante mediante l'uso delle stazioni H.A.A.R.P.
RispondiEliminaClifford Carnicom ha evidenziato, già nel 2003, la presenza di emissioni anomale di orginine artificiale. Bisogna sapere che il cervello umano funziona un pò come una radio ricevente ed ha la tendenza ad adeguarsi alle frequenze che riceve, soprattutto durante le "fasi vulnerabili" notturne. Il sonno REM è una di queste fasi durante le quali presumibilmente si interviene.
Paolo Dorigo è un esempio vivente di come sia possibile indurre stati di disagio, dolore, stanchezza, violenza, apatia in soggetti apaprentemente sani.
La giornalista scientifica carolyn Williams Palit svela lo scenario attualmente in atto, già previsto in diversi progetti militari risalenti al 1995.
Lo studio di Carnicom.
RispondiEliminaMi chiamo Pia,ho 65 anni io ho avuto occasione nei primissimi anni 50 di assistere a una pioggia di materiale gelatinoso, si scioglieva in mano. In quel periodo a Roma non si parlava altro che dei numerosi avvistamenti UFO. anche sul Vaticano, sapevo già di che si trattava , anche con la maestra se ne parlava in classe. Pia.
RispondiEliminaQui si tratta di ben altra provenienza e materiale.
RispondiEliminaIeri nel cielo di Albano laziale i filamenti erano numerosissimi. si potevano osservare in contro luce.
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