Dopo averlo studiato a fondo, nel 1931 Bendandi affidò all'Accademia Pontificia il metodo da lui scoperto per interpretare il ciclo undecennale del Sole. In seguito riuscì a pubblicare il saggio "Un principio fondamentale dell’Universo", in cui descrive la sua teoria. Nel 1972 l'astronomo statunitense Wood e nel 1976 l'astronomo britannico Smith ripresero il metodo elaborato dal Bendandi per la previsione dei movimenti tellurici, migliorando l'analisi ed i risultati. Anche il terremoto del Friuli del 1976 fu previsto dalla sua teoria; inutilmente Bendandi cercò di avvisare le autorità competenti, le quali lo trattarono come un ciarlatano. Bendandi preannunciò una scossa di terremoto devastante per la città di Roma ed aree limitrofe per il giorno 11 maggio 2011, ed un altro sisma di dimensioni ancora più apocalittiche per tra il 5-6 aprile 2012, quando parecchie scosse di terremoto colpiranno a macchia di leopardo tutta la Terra.
Tra i vari ricercatori che hanno aperto nuove strade nell’ambito della fisica iperdimensionale, costruendo modelli simili tra loro, è, per quanto mi consta solo Thomas Bearden ad aver correttamente sottolineato che queste conoscenze di frontiera sono appannaggio da tempo dei militari. I militari sono presto passati dalla padronanza teorica della fisica eterica alle applicazioni per la modificazione climatica e meteorologica, ma chi può scartare la congettura che sofisticate tecnologie non siano impiegate pure per influire su fenomeni solari e planetari? Bearden cita le cosiddette “armi scalari”, mentre la scienziata statunitense Rosalie Bertellchiama in causa energie elettromagnetiche, tra cui emissioni a bassa frequenza, in grado, minando gli equilibri tettonici, di provocare disastrosi terremoti. Anche Bendandi considera i disturbi a bassa frequenza come uno dei prodromi di un sisma. E’ risaputo che molti animali odono questi infrasuoni: dal loro comportamento si potrebbe quindi desumere l’imminenza di una scossa. Sappiamo anche che i sistemi H.A.A.R.P. irradiano onde a bassa frequenza; inoltre molti movimenti tellurici di questi ultimi anni sono stati preannunciati da archi chimici legati alla diffusione di metalli elettroconduttivi in atmosfera. Sono in gioco per lo meno energie elettromagnetiche che agiscono sulle ionosfera.
Recentemente la N.A.S.A. ha ammesso la connessione tra terremoti e ionosfera. “La N.A.S.A. scende in campo con un annuncio rivoluzionario sulle previsioni sismiche. Secondo Stuart Eves, che lavora presso l'agenzia statunitense, vi sarebbe sempre una stretta correlazione tra i terremoti che superano il quinto grado della Scala Richter e particolari perturbazioni che avvengono nell’atmosfera più alta, la ionosfera.
'Perturbazioni nella ionosfera si possono verificare quando le faglie terrestri, ossia le fratture il cui movimento genera i sismi, raggiungono punti di elevata tensione e creano correnti interne nella crosta terrestre che possono interessare l’atmosfera. Queste correnti sono troppo deboli per essere captate vicino alla superficie della Terra, ma in quota dove anche le più piccole perturbazioni elettriche influenzano le molecole ionizzate dell’alta atmosfera, creano delle alterazioni rilevabili dai satelliti', ha spiegato Eves. Il ricercatore avrebbe dimostrato che in almeno undici casi di forti sismi tali manifestazioni si sarebbero evidenziate da due a quatro giorni prima del sisma. Alcuni geofisici tuttavia, non credono a quando sostiene Eves, in quanto ritengono che le alterazioni della ionosfera siano frequenti e che, al momento, sia difficile identificare quelle imputabili davvero ad un sisma, piuttosto che ad altre cause. Il geofisico ha raccolto in una ricerca tutte le possibili cause di terremoti che sono stati prodotte dall’uomo. Ebbene, ogni anno sono centinaia i sismi prodotti dalle attività umane. La maggior parte di essi, per fortuna, non è rilevata dalle persone, perché così deboli da essere percepibili solo dagli strumenti. In alcuni casi, però, i sismi raggiungono intensità anche molto elevate. In un'occasione, ad esempio, un sisma provocato dall’uomo ha raggiunto il 7.3 della Scala Richter. Christian Klose, della Columbia's Lamont-Doherty Earth Observatory (Stati Uniti), ha classificato le sei attività dell’uomo che più di altre provocano sismi.
La prima è la costruzione di dighe, i cui invasi agendo sulle pareti delle montagne producono spinte tali da provocare terremoti, la seconda è la costruzione di grandi edifici, quelli che superano i 5-600 metri d’altezza, la terza è l’immissione di liquidi in profondità, la quarta è l’estrazione dei gas dal sottosuolo ed è proprio in un caso del genere che si è prodotto il sisma più grave, in Uzbekistan. La quinta è l’immissione di gas in profondità, come quando si immette biossido di carbonio per sottrarlo dall’atmosfera. Infine la sesta causa è legata allo sfruttamento di giacimenti di carbone o di altri minerali, allorché si devono aprire grandi miniere a cielo aperto".
A queste cause se ne può aggiungere un'altra: H.A.A.R.P. H.A.A.R.P., infatti, spinge in alto la ionosfera: il successivo rimbalzo verso il basso provoca i sismi. Questo fenomeno è spiegato nel documentario di History Channel dedicato ad armi elettrodinamiche e chemtrails ed intitolato Weather warfare. E’ un fenomeno illustrato da esimi scienziati: dalle loro dissertazioni traspaiono i risvolti militari di vari interventi sul clima e sugli equilibri naturali.
21 novembre 2009: una coltre quasi impenetrabile avvolge Palermo. I meteorologi chiamano in causa l'alta pressione: non si può escludere che alcuni fattori naturali abbiano concorso a generare il fenomeno, ma non saremo lontani dalla verità, se penseremo ad una bruma chimica. Più di tante parole, sono eloquenti le immagini insieme con un passaggio del trafiletto che pubblichiamo: "la fitta foschia ha oscurato il sole". Ne sappiamo qualcosa…
Palermo - Cala la nebbia a Palermo. Una densa foschia in queste ore interessa il capoluogo siciliano e, in particolare, l'area prossima al mare e la zona del porto. La temperatura, dopo alcuni giorni di clima pressoché primaverile, è scesa repentinamente. Adesso questo insolito fenomeno è osservato con curiosità dai Palermitani. La foschia è cominciata intorno a mezzogiorno. E' un fenomeno insolito nel capoluogo siciliano: la fitta foschia ha oscurato il sole. Analoga situazione lungo la fascia costiera tra Altavilla Milicia e Casteldaccia, ma anche a Terrasini, Carini ed Isola delle Femmine. Il fenomeno si è ripetuto nel primo pomeriggio.
Leggi qui il breve articolo pubblicato da Palermo Repubblica
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Pubblichiamo un articolo sull'ormai nota vicenda circa i messaggi di posta elettronica che vari climatologi si sono scambiati. Questi messaggi sono stati scoperti da un hacker che è riuscito ad introdursi nel sistema informatico dell'Università dell'East Anglia. La notizia è dirompente, poiché dimostra in modo inoppugnabile che l'effetto serra dovuto al biossido di carbonio è una gigantesca frottola. Nondimeno la dicotomia tra "scettici" e "catastrofisti" è ambigua e forviante: infatti, se è vero che il CO2 non è all'origine del riscaldamento globale, è altrettando indubbio che gli sconvolgimenti climatici e meteorologici sono reali, ma causati da chemtrails ed onde elettromagnetiche.
Anche l'accresciuta attività solare incide ed essa interagisce rovinosamente con le operazioni militari che hanno danneggiato la magnetosfera. Volentieri dunque diamo spazio a tutti quegli articoli che sbugiardano i "climatologi" e "meteorologi" che mentono sull'effetto atmosfera, falsificando i dati, ma non bisogna mai né ignorare né dimenticare quanti e quali danni chemtrails e H.A.A.R.P. stanno provocando al pianeta. Le mezze verità non sono meno perniciose delle bugie (C.T.E.).
Furti, lettere e codici: a qualcuno piace molto caldo
“Sono abituato ad avere a che fare con tutta la faccenda del 1998 e la possibilità che si stia andando verso un periodo più lungo – 10 anni – al di là di quanto ti aspetti dalla Niña. Sarà speculazione, ma se questa possibilità la vedo io, c’è il rischio che la vedano anche altri. Ad ogni modo, penso che taglierò gli ultimi punti dalla curva prima del mio prossimo discorso, in modo che quel trend verso il basso sembri l’effetto della fine della serie, piuttosto che il risultato dei recenti anni freddi”.
Se fosse stato Michael Crichton a scrivere la storia di e-mail rubate all’Università dell’East Anglia (UK, n.d.r.) che in questi giorni preoccupa (e non poco) alcuni dei più influenti climatologi del mondo, in pochi avrebbero trovato il romanzo noioso. Nella notte di venerdì 20 novembre, il Centro di ricerca sul clima (C.R.U.) dell’Università britannica ha subìto un attacco per opera di un pirata informatico (forse agevolato da una talpa interna) che ha pubblicato su un server russo 62 mega byte di e-mail e allegati scambiati dal 1996 ad oggi tra gli scienziati del famoso centro che da tempo collabora con l’I.P.C.C. nella stesura dei rapporti dell’O.N.U. sui cambiamenti climatici (rapporti in cui si sostiene che le emissioni di CO2 prodotte dall’uomo starebbero surriscaldando pericolosamente il nostro pianeta).
Nella mattina di venerdì, diversi blog specializzati (primo tra tutti Air Vent, poi Climate Audit e What’s up with that) riportano la notizia con alcuni stralci di queste e-mail. Subito i cosiddetti “scettici” dell’origine antropica del global warming si affrettano a dire che in quelle mail c’è la pistola fumante del grande raggiro perpetrato dai cosiddetti “catastrofisti”: in effetti la lettura di questa corrispondenza (scaricabile ormai da molti siti sulla Rete, primo tra tutti quello del Wall Street Journal) svela un fitto scambio di informazioni e pareri tra gli studiosi del global warming su come filtrare le informazioni per selezionare che cosa far passare al pubblico e che cosa no. In poche parole, i climatologi si consigliano a vicenda di non pubblicare dati e numeri che contesterebbero la loro teoria.
Fino a venerdì pomeriggio, nessun sito di informazione riprende la notizia, soprattutto in Italia. Solo Climate Monitor, un blog scientifico che si occupa di Climatologia, tratta la faccenda, invitando intanto alla calma. Al momento, infatti, nessuno ha ancora né smentito né confermato la fuga di materiale dal C.R.U. Il Foglio contatta l’Università dell’East Anglia: un portavoce conferma “l’attacco di un pirata informatico”, ma non garantisce che tutto il materiale finito in Rete sia genuino. Nel tardo pomeriggio, la B.B.C. dà la notizia del furto di e-mail senza accennare nello specifico al loro contenuto; poco dopo il Guardian fa lo stesso, ma citando alcuni nomi di scienziati presenti nella corrispondenza elettronica e riportando alcuni brani della stessa. Tra questi, quello che più ha eccitato gli "scettici".
Uno degli scienziati più attivi in questo scambio di e-mail, P. J., scrive a diversi colleghi che ha “appena usato il trucchetto di Mann (noto climatologo, n.d.r.) per nascondere il declino (delle temperature, n.d.r.) in alcune serie a partire dal 1981”.
A questo punto sulla rete è il caos, le parole “trick” (trucchetto) e “hide the decline” (nascondere il declino) sono inequivocabili, dicono in molti. Nella sera di venerdì anche il New York Times racconta l’accaduto. Sabato, in Italia, solo il Foglio ne parla: il mistero è ancora fitto, nessuno degli scienziati coinvolti ha parlato nel merito (alcuni sono intervenuti per dire che il furto di corrispondenza è un reato). Domenica Il Corriere della Sera e La Stampa scrivono dell’accaduto. Lunedì sui giornali italiani non c’è già più traccia della notizia, che invece resta nei giornali internazionali: il Wall Street Journal gli dedica l’intera pagina tre, ieri, e quello stesso articolo è il più letto del giorno sul sito Web. Altre mail vengono pubblicate. E’ ancora P. J. a scrivere:
“Non voglio vedere nessuno di questi studi nel report dell’I.P.C.C. K. ed io li terremo fuori in un modo o nell’altro, anche se dovessimo arrivare a ridefinire che cos’è un peer-review”.
Tecnicamente il “peer review” è un processo con cui viene valutata la qualità di una ricerca, per decidere se pubblicarla su una rivista o finanziarla. Questa viene sottoposta al giudizio di altri scienziati esperti nello stesso campo dell’autore e scelti nella comunità internazionale. Di cosa parlano questi studi per la cui non pubblicazione il professor P. J. sarebbe pronto a ridefinire la procedura di questo processo? I siti che riportano la notizia parlano di studi “non utili alla causa del global warming antopico”. A questo punto, le reazioni non ufficiali sono cominciate ad uscire: gli scienziati coinvolti hanno scritto la loro versione su Real Climate, un blog nato proprio da alcuni di loro. La cosa interessante è che non è arrivata nessuna smentita su quanto scritto nelle mail (a questo punto da considerare tutte genuine?), ma solo precisazioni sul significato di alcuni termini usati in gergo colloquiale e accuse di “ aver decontestualizzato” i contenuti degli scambi epistolari. Resta il fatto che i contenuti sono abbastanza espliciti e misteriosamente quasi nessun quotidiano li ha analizzati.
La linea che sta passando – anche in Italia – è che questo “attacco” sia stato portato da chi vuole far fallire la Conferenza sul clima di Copenaghen. Così, La Stampa domenica intervistava il geologo Bob Ward che sosteneva come “le mail dell’East Anglia, vergognosamente rubate, mostrano solo la frustrazione degli scienziati per i continui attacchi di questi sedicenti scettici che sanno dire solo di no”. In sostanza, in quelle e-mail ci sarebbero solo le lamentele di chi sta salvando il mondo, ma non è capito dai colleghi “negazionisti” e non la prova che questi scienziati falsificassero i dati perché non sapevano come sostenere la loro teoria di fronte alla realtà. Leggiamo questo passaggio da una lettera di K.T. riportato anche dalla Stampa:
“Il fatto è che non possiamo spiegare l’assenza di riscaldamento in questo momento storico”.
Tranne il Telegraph (che sul suo sito pubblica un’interessante antologia delle frasi più contestate) e pochi altri, nessuno sottolinea l’incertezza scientifica che appare evidente nei botta e risposta tra i membri del C.R.U. Si fa notare solo quanto sia sospetto che proprio a pochi giorni da Copenaghen questo materiale sia stato reso pubblico. Il Guardian si lancia addirittura in una excusatio non petita: “Non ci sono tracce di alcuna cospirazione tra climatologi, allora perché la risposta dell’Università dell’East Anglia è stata così patetica?”. In effetti dalla sola lettura delle e-mail è difficile parlare di complotto organizzato, ma si può notare una rete di connivenze, omertà e collusioni votate allo scopo di dimostrare le proprie idee, più che trovare per esse conferme scientifiche. Così almeno la pensa Lord Lawson, Chairman della Global Warming Policy Foundation, che ieri ha chiesto che si apra un’inchiesta sui contenuti “molto gravi” delle mail, “che colpiscono al cuore l’integrità e la credibilità scientifica”. Scrive M.M. in una delle e-mail:
“Sappiamo tutti che in questo dibattito il problema non è affatto ciò che è vero o falso”.
Ognuno può avere gli amici che gli pare, ma certo non può non destare qualche sospetto la vicinanza che emerge dal materiale del C.R.U. tra gli scienziati e certe organizzazioni ambientaliste dall’approccio spesso poco scientifico per quello che riguarda i cambiamenti climatici. Così ci sarebbe la richiesta a Greenpeace di un endorsement alla “causa” (sic) fatta appena prima della ratifica del protocollo di Kyoto e la richiesta fatta dal W.W.F. australiano perché il Centro di ricerca alzi la percentuale di rischio di occorrenza di siccità ed eventi estremi in Australia, così che il W.W.F. possa fare un “big public splash”, un gran bel botto. Detto questo, come ha scritto in un editoriale il blog Climate Monitor, sono i 3.500 file allegati alle e-mail la parte più interessante della storia.
E’ lì che chi se ne intende potrà verificare se e che cosa sia stato occultato. “Se le e-mail del C.R.U. possono essere aperte ad interpretazioni, il codice commentato dal suo programmatore ci dice come sono andate le cose”, scriveva ieri il blog di Anthony Watts (wattsupwiththat.com), un famoso meteorologo assai attivo nel blogsfera. Il codice in questione è il programma usato per costruire l’insieme delle temperature medie superficiali (il dataset), i cui dati provengono dalle osservazioni sparse per il mondo (sia terrestri sia superficiali) e che in sostanza è fondamentale per capire se fa più caldo o più freddo. Dopo essere stati trattati, ovvero normalizzati in una griglia, corretti in base a molti parametri, i dati vengono mediati su scala spaziale globale e su scala temporale mensile e resi pubblici. Il dataset si chiama “Hadcrut3” ed è una delle fonti più accreditate nello studio dell’andamento delle temperature. Nonostante le tante richieste di molti scienziati, questo codice non era mai stato rilasciato per intero. Un lettore particolarmente attento ha spulciato tra gli allegati, trovandolo accompagnato da un’annotazione molto curiosa:
Il programmatore del codice consiglia di “non inserire nel grafico (dati, ndr) successivi al 1960, perché questi saranno artificialmente aggiustati per sembrare più simili alle vere temperature”.
Si legge ancora sul blog di Anthony Watts: “I dati o raccontano la storia della natura oppure no. I dati che sono stati ‘artificialmente aggiustati per sembrare più simili alle vere temperature’ sono dati falsi, che portano a falsi risultati”. Sarà interessante vedere che cosa succederà nei prossimi giorni e nelle settimane che ci separano dalla Conferenza sui "cambiamenti climatici" (dal 7 al 18 dicembre). Intanto la controffensiva è partita: i mezzi di informazione italiani non ne parlano (ieri è intervenuto il solo Luca Mercalli, meteorologo ospite fisso di “Che tempo che fa”, il programma di Fabio Fazio, che ha troncato la discussione, dicendo che poiché le e-mail sono diventate pubbliche con un furto e quindi illegalmente, non devono essere prese in considerazione) e quelli stranieri puntano ai tempi “sospetti”. Con tempismo invidiabile ieri l’O.N.U. ha fatto sapere che “le concentrazioni di gas serra hanno raggiunto il più alto livello di sempre”, e per questo a Copenaghen gli Stati Uniti proporranno un obiettivo per il taglio del CO2. Quegli stessi Stati Uniti che, ad oggi, sono i veri “killer” della Conferenza sul clima, dopo che Obama ha detto ai Cinesi che in Danimarca non si deciderà un tetto alle emissioni, ma in pratica si rimanderà il tutto al prossimo anno. Resta da capire se tenendo conto delle rivelazioni di questi giorni o no.
Recentemente il consiglio europeo informale dei capi di stato e di governo (leggi riunione del potentissimo Gruppo Bilderberg) ha scelto Herman Van Rompuycome primo presidente permanente del Consiglio. Lo ha comunicato ai giornalisti il presidente di turno del Consiglio, lo svedese Frederic Reinfeldt, sottolineando che “questa decisione è stata presa all’unanimità". Van Rompuy è l’attuale primo ministro del Belgio. Il premier belga avrà il compito di introdurre alcune nuove tasse comunitarie, una sulle transazioni finanziarie internazionali, un'altra sui voli aerei.
"Dobbiamo prendere in seria considerazione la possibilità di raccogliere le imposte a livello europeo e, per la prima volta, i grandi paesi dell'U.E. sono disponibili ad una cosa simile", ha dichiarato Van Rompuy, secondo quanto scrive il quotidiano olandese, "DeTüd".
E' evidente il proposito di estorcere altro denaro ai cittadini, con il pretesto di finanziare iniziative per ridurre le solite emissioni di biossido di carbonio (trasformato da Como-retto ed altri consimili beoti in un transgender, la CO2...). Come è noto, questo gas, demonizzato in maniera inenarrabile, non è la causa del riscaldamento planetario dovuto in primis alle emissioni elettromagnetiche ed alla coltre chimica. Tuttavia il popolino si è convinto che il biossido di carbonio è all'origine di tutti i mali sicché non sarà difficile persuaderlo a versare un altro tributo che de facto dovrà coprire, almeno in parte, i costi della più diabolica e mostruosa operazione che mente "umana" abbia mai concepito e perpetrato: le chemtrails.
E' vero che le élites si possono stampare tutto il denaro che vogliono per mezzo del signoraggio bancario. Nondimeno è evidente che alcune società sono costrette ad uno sforzo finanziario immane pur di fornire le materie prime, le attrezzature, la logistica, gli aeromobili... indispensabili per l'avvelenamento globale. Il governo occulto deve quindi sostenere dei costi che vengono scaricati sulla popolazione con la fiscalità ordinaria e presto con altre imposte. Naturalmente il nuovo balzello sarà definito "imposta sulle emissioni di gas serra" o qualcosa del genere, ma le risorse saranno destinate in toto a finanziare il proseguimento e l'estensione delle operazioni clandestine di aerosol. D'altronde, come abbiamo calcolato, la funesta attività richiede un "investimento" di almeno 19 milioni di euroal giorno, considerando solo l'Italia. Sono cifre esorbitanti!
L'introduzione di una nuova tassa, inoltre, potrà contribuire ad accreditare l'immagine di istituzioni che si preoccupano di tutelare l'ambiente e la salute dei cittadini, con la loro fanatica crociata contro il global warming. Sarà un modo anche per suscitare sensi di colpa negli automobilisti, una delle categorie più vessate, e per impedire che circolino liberamente. Inoltre una tassazione così esosa serve a depauperare i cittadini ed a renderli schiavi del sistema da cui dipenderanno anche per un tozzo di pane. I gravami fiscali sono un cappio attorno al collo, uno strumento coercitivo: non dipendono necessariamente da esigenze finanziarie cogenti.
La chiusura dei centri storici ai veicoli privati, le aree a traffico limitato, la pedonalizzazione di molte vie centrali, lungi dall'essere iniziative volte a migliorare la "qualità della vita" e meno che mai a diminuire l'inquinamento, sono espedienti per esercitare un sempre più capillare e soffocante controllo della popolazione. Vorremo forse credere che i problemi ambientali si risolvono, concentrando il traffico nei quartieri attorno ai nuclei storici e con qualche fioriera di plastica? Tutti gli inquinanti di inceneritori, discariche, impianti industriali, centrali per la produzione di energia... nonché le sostanze venefiche usate in agricoltura si sommano alle scie tossiche, creando una miscela micidiale. Possiamo credere anche solo per un istante che le autorità intendano preservare il pianeta o stimolare una condotta "eco-compatibile" per mezzo di tasse "ambientali"?
Sono tutte menzogne: è una plateale bugia il cosiddetto "effetto serra" dovuto al biossido di carbonio [1]; è una colossale frottola l'intenzione di salvare la Terra per opera di chi si impegna per distruggerla e nel più breve tempo possibile.
[1] Come scrivemmo nell’articoloL’effetto serra non esistee nel testoIl piano di Edward Teller e la truffa dell’effetto serra, “scienziati” collusi con i potenti, pseudo-ambientalisti, “politici” asserviti all'esecutivo segreto, come l'ignobile Al Gore, hanno inventato la storiella del biossido di carbonio come male assoluto sia per speculare sia per introdurre leggi draconiane. Il giornalista James Delingpoleha recentemente appurato che i dati sul riscaldamento globale sono stati manipolati e falsati. Il cronista riporta la notizia relativa ad un hacker che è riuscito ad introdursi nel sistema informatico dell’Università dell’Est Anglia (Climate research unit) ed a leggere (e rendere pubblici) centinaia di messaggi da cui si evince che il global warming di origine umana è un’invenzione. Qui occorre ribadire e precisare che gli sconvolgimenti climatici e meteorologici sono reali, ma causati da chemtrails ed onde elettromagnetiche e non dal CO2.
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Una delle questioni da molto tempo ostracizzate dalla disinformazione in Rete, si riferisce alla stima della quota di un velivolo rispetto alle nubi. Su questo aspetto è chiaro che chiunque abbia un minimo di onestà intellettuale, può soltanto ammettere certe evidenze, ma sappiamo benissimo che i servi di regime incaricati di negare l'esistenza delle scie chimiche, non possono riconoscere che esistono aerei che scaricano tonnellate di particolati metallici (e tanto altro ancora) a 2.000 metri di quota, poiché ciò smonterebbe il già fragile castello di menzogne con cui tentano di spacciare le scie chimiche per scie di condensa degli aerei di linea ad alta quota (8/13.000 metri).
Esistono svariati metodi per stimare l'altezza di volo di un tanker chimico, ma, a mio parere, la valutazione rispetto alle formazioni nuvolose (purché non siano state già distrutte) è rappresentata dall'osservazione delle nubi da bel tempo, ossia i cumuli. Come già spiegato altre volte, i cumuli si trovano a quote comprese tra gli 800 ed i 2.300 metri e, a meno che non si intenda negare questo dato accertato e confermato da tutti i testi di meteorologia, sappiamo che, se un aereo vola all'interno, appena sotto o poco al di sopra di una nube da bel tempo, non sta di certo incrociando a 9.000 metri di quota!
Lo sblendido Francesco Sblendorio (C.I.C.A.P.), già nel marzo 2009 tentò di smontare questo dato inconfutabile, manipolando una sequenza video e spacciandola per un fotogramma di Tanker Enemy mostrato in una conferenza. Al termine di questa conferenza, il procacciatore di gonzi per i corsi del C.I.C.A.P. affermò che l'aereo appariva sopra i cumuli e non sotto e che quindi il sottoscritto mentiva, poiché l'aereo si trovava, in tutta evidenza (secondo lui), a miglia di distanza al di sopra del cumulo. Questa ridicola affermazione non ha nessun fondamento empirico, poiché, se davvero un aereo fosse a 5/6 chilometri al di sopra del piccolo cumulo, come è logico, non dovrebbe non solo più distinguersi nei particolari ad occhio nudo, ma nemmeno potrebbe essere avvistato!
E' acclarato che, se le operazioni di aerosol vengono interrotte un giorno o due, non si riesce più a vedere un solo aereo (con scia o senza). Per caso il traffico civile si interrompe completamente in quel lasso di tempo? Certamente no. Semplicemente gli aerei che volano ad FL380 (38.000 piedi) non possono essere scorti.
In ogni caso, sebbene in molte riprese videoe fotografie si possano osservare aerei letteralmente entrare, come una freccia in una mela, all'interno dei cumuli, i disinformatori negano ad oltranza. Sono palesi la loro spiccata malafede e sfrontatezzza. In realtà essi hanno una bassissima stima del lettore, immaginando che egli sia deficiente. Il loro scollamento dalla realtà è totale e forse sono entrati così a fondo nella parte che oramai nemmeno essi stessi sanno più di essere degli infami mentitori. Forse ritornano in sé a solo fine mese, allorquando percepiscono la paga per il loro... lavoro. Forse.
Altro aspetto sul quale i ciarlatani giocano spesso è costituito da una caratteristica comune degli obiettivi fotografici. A questo punto, è bene aprire una parentesi tecnica sugli obiettivi fotografici.
"Trattando degli obiettivi, è importante conoscere il concetto di lunghezza focale: tale caratteristica, espressa in millimetri, rappresenta la distanza fra il centro dell’obiettivo e la superficie della pellicola. Quando di un obiettivo si dice che è un 35mm o un 200mm, ci si riferisce della sua lunghezza focale. La L.F. incide in modo proporzionale sulla dimensione del soggetto da riprendere. Raddoppiando la L.F. (mediante un obiettivo più lungo), raddoppierà l’ingrandimento del soggetto e viceversa. Si usa l'espressione 'a focale normale' un obiettivo con cui il soggetto viene riprodotto sulla pellicola alle medesime dimensioni di come lo si vede ad occhio nudo. Negli apparecchi che impiegano pellicole 24x36mm, la focale normale è di circa 46mm, che corrisponde quindi ad un obiettivo fisso di 50mm (non esistono obiettivi di 46). Quelli al di sotto di questo valore vengono definiti obiettivi grandangolari (abbracciano inquadrature più ampie, ma “allontanano” il soggetto), al di sopra ci si riferisce a teleobiettivi".
Gran parte delle macchine fotografiche disponibili in commercio (ed anche quella di Wasp) ha una caratteristica nel nostro caso rilevante, ovvero allontana il soggetto che apparirà più distante, rispetto a quanto risulti all'occhio umano. Per questo motivo se, ad esempio, impiegando la mia videocamera Panasonic, intendo inquadrare il soggetto alle stesse dimensioni che risultano ad occhio nudo, devo aumentare il fattore di zoom a 7X. Se porto lo zoom a zero, il soggetto torna ad allontanarsi, apparendo quindi più distante di quanto sia in realtà. Il Pelide Achille (l'amico di Wasp-Nigrelli) sfrutta in malafede questo "inganno" ottico: egli, con irritante sicumera, commentando al suo solito modo un mio intervento del 9 novembre sul blog Tanker Enemy, mostra questa foto:
Colui così si esprime nella sua prosa molto approssimativa:
"E poi si lamenta, e va a denunciarmi, se gli dico che è un FALSO, BUGIARDO E MENTECATTO??? Faccia pure: ci faremo una marea di risate quando ci sarà da mostrare le prove. [...]. Nella foto, forse, non si distingue BENE che la scia E' MOLTO AL DI SOPRA DEI CUMULI ma io la vista ce l'ho ancora molto buona e dal vero si vedeva benissimo. Oltretutto, i cumuli sono talmente bassi che se un aereo ci fosse veramente andato dentro si sarebbe sicuramente schiantato all'altezza di Verezzo!!!".
Wasp ignora o finge di ignorare che gli aerei hanno la cloche che permette loro di salire, scendere, virare, ma a parte questo, notate come l'Achille sfrutta la caratteristica tipica delle 35 mm (che allontanano il soggetto) per indurre nell'ignaro lettore l'idea che le sue mendaci affermazioni siano invece rispondenti al vero. Questo è il metodo dei falsari ed è bene non dimenticarlo mai.
Wasp ammette che i cumuli sono veramente bassi. E' già un passo avanti rispetto alle dichiarazioni di altri suoi colleghi e con questo video, girato proprio il giorno 9 novembre 2009, mettiamo una pietra tombale sulle menzogne del disinformatore di turno.
Non finisce qui, poiché, anche ufficialmente, il Pennellatore (Centro meteo Assonautica Imperia - Porto Sole Sanremo) esce allo scoperto nelle previsioni meteo del 20 novembre 2009ed afferma testualmente: "In quota c'è un po' di aria umida, lo vediamo... ehm... da queste nuvole medio alte ed anche da qualche scia di condensazione degli aerei, lasciate questa mattina, proprio per l'aria umida in quota e piuttosto fredda..."
Il modus operandi di Pennellatore è il medesimo che adottano i suoi degni compari. Egli, infatti, abusa della sua posizione privilegiata e con la sua usurpata autorevolezza ottenuta, nonostante l'ignoranza della materia) per raccontare fandonie, forte anche del fatto che nessuno si prenderà la briga di verificare.
a) Il giorno 20, alle ore 12:00, l'umidità a livello del mare era del 35%, mentre ad 8.000 metri di quota non superava il 57%. Non solo, la temperatura alla medesima quota (8.000 metri) era di -37°Celsius, mentre a 2.000 metri era di 10° Celsius sopra lo zero! Noi sappiamo (fonti N.A.S.A., F.A.A., U.S.A.F. etc.), che una scia di condensa si può (a volte) formare (e non certo persistere per ore) se la temperatura è inferiore ai 40° Celsius sotto lo zero e se l'umidità è superiore al 72%.
b) Affinché si possa assistere allo scempio del 20 novembre, evidenziato da questa foto satellitare, quali valori di umidità e temperatura avrebbero dovuto esserci? Certamente avremmo dovuto avere la sovrassaturazione e cioè avremmo dovuto avere valori di umidità superiori al 150%!
c) Come già scritto e dimostrato anche con questo filmato e con altri disponibili sul nostro canale, quei velivoli che Pennellatore spaccia per aerei di linea, sono aeromobili militari che volano a quota cumuli e quindi ad altitudini non superiori ai 6.000 metri (le quote assegnate ai velivoli militari). Guarda caso... a quale altitudine i valori igrometrici crollano letteralmente? Come si evince dalle radiosonde, l'umidità passa dal già irrisorio 30% dei 1.000 metri al 9% a quote comprese tra i 2.300 ed i 3.800 metri circa. Quale incredibile coincidenza! Non è per nulla fortuito che disperdere elementi igroscopici sortisca la drastica riduzione dell'umidità atmosferica proprio alle quote di volo degli aerei chimci ed i riscontri, si ricordi, sono una costante ogni volta in cui le operazioni di aerosol diventano pesanti su una determinata area.
A margine di quanto esposto, è importante evidenziare come una vasta regione intorno alla provincia di Imperia, il basso Piemonte e la zona di mare compresa tra Liguria e Corsica, siano interessate da frequenti attività militari di non ben identificata natura, come evidenziato in questo documento pdfed in questa nota riportata sul portale avioportolano.it:
"Chi volesse andare in Sardegna con rotta che coinvolge la costa della Corsica deve prestare particolare attenzione. Tutti gli ULM provenienti dall'italia per attraversare lo spazio aereo corso devono avere depositato il piano di volo, come previsto dalla legge. Il traffico sconosciuto sarà costretto ad atterrare e dovrà affrontare le conseguenze penali previste. Particolare attenzione dovrà tenersi nell'attraversare la zona aerea della base militare di SOLENZARA, chiedendo sempre autorizzazione via radio. Il numero di FAX per inviare il piano di volo è quello della B.R.I.A. (ufficio regionale Traffico aereo) di Ajaccio 0033 495 235 969. Informiamo che i militari di Solenzara sono particolarmente infastiditi dalle continue violazioni del loro spazio pertanto non prendete la cosa alla leggera potrebbero confiscarVi l'aereo e farvi fare qualche giorno di prigione".
Non è casuale che, come mostrato da questa immagine(SCREENSHOT RADAR AIRNAV), durante le ore di massiccia attività clandestina di aerosol su questa ampia area, gli aerei di linea (quelli regolari)... girino alla larga e non è casuale il fatto che gran parte degli aerei, che si dirigono su Sanremo, provenga da direzione SUD/SUD-EST. Alcuni di questi velivoli decollano dall'aeroporto corso di Travo a nord di Solenzara?
In conclusione, Achille Pennellatore mente in modo spudorato e bisogna ammettere che, dal suo esitante tono di voce, si comprende bene che è consapevole delle bugie che ammannisce ad i fruitori (non solo sul suo blog cloaca, evidentemente). Il Pelide Achille non è l'unico a mentire, in questo periodo. L'elenco di coloro che ingannano per una poltrona, si allunga di giorno in giorno: di alcuni fra costoro abbiamo anche mostrato i volti, cosicché, un giorno, quando i nodi verranno al pettine, in molti sapranno nome, cognome e facce di coloro che si sono resi complici di un genocidio. Essi alla fine dovranno pagare il fio.
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Il Dottor Donald W. Scott è stato tra i primi a studiare quegli episodi in cui i patogenisono stati diffusi dai militari con gli aerei o usando gli impianti dell'aria condizionata.
Scrive Scott nello studio intitolato "Micoplasma, l'agente patogeno di collegamento nelle affezioni neurosistemiche": “Nel 1953 il governo statunitense decise, di concerto con l’esecutivo canadese, di testare una sostanza chimica su Winnipeg, una grande ed isolata città di circa 500.000 abitanti. I militari sparsero una sostanza cancerogena, solfuro di zinco cadmio, in una forma attenuata del 1000 per cento. Di questa scellerata azione esistono documenti e prove concrete: abbiamo scritto al governo canadese, chiedendo ulteriori informazioni, ma non abbiamo mai ricevuto risposta.
Il 14 maggio 1997, esponenti del Pentagono, nel corso di una conferenza stampa ammisero il misfatto. Robert Russo del quotidiano Toronto star di Washington, riporta, in un suo articolo, che la sostanza fu irrorata su studenti che andavano a scuola, su casalinghe che stavano stendendo la biancheria, su impiegati ed operai che si recavano sul posto di lavoro. Nel 1953 il composto fu spruzzato 36 volte! Il Pentagono potè così stilare le sue statistiche: esse indicavano che, se la sostanza fosse stata usata nella sua versione più potente, circa un terzo della popolazione di Winnipeg, nei cinque anni a venire, si sarebbe ammalata di cancro. L’esercito, però, mentì al sindaco di Winnipeg, sostenendo che era stata sperimentata una nebbia chimicache avrebbe protetto la città in caso di attacco nucleare.
Un rapporto affidato dal Congresso degli U.S.A., steso da una commissione presieduta dal Dr Rogene Henderson, elenca 32 centri degli Stati Uniti come luoghi di sperimentazione […]
Prove documentali dimostrano che le armi biologiche furono sperimentate su popolazioni del tutto inconsapevoli. Il governo era al corrente che la Brucella avrebbe causato delle affezioni negli esseri umani: tuttavia avevamo bisogno di stabilire come essa si diffondesse ed il modo migliore per fare ciò. Fra giugno e settembre del 1952, i militari collaudarono i metodi di diffusione della Brucella suis e della Brucella melitenensis presso il poligono di Dutway nello Utah. Un altro documento governativo auspicava l'inaugurazione di tests di vulnerabilità nell'atmosfera. L'esecutivo degli Stati Uniti chiese a quello del Canada di collaborare nei collaudi della Brucella: la cooperazione fu fornita integralmente. I militari volevano capire se le zanzare e l'aria fossero vettori idonei per la malattia. Il rapporto governativo dichiarava che "il test nell'atmosfera di agenti biologici infettivi nell'aria era considerato essenziale per la definitiva comprensione delle potenzialità della guerra biologica, in virtù dei molti fattori ignoti che influiscono sulla degradazione dei micoplasmi nell'atmosfera".
Nei decenni scorsi queste criminali operazioni furono più che altro degli esperimenti circoscritti sia geograficamente sia sotto il profilo temporale. Le élites mondialiste, però, hanno deciso di accelerare l'attuazione dei loro abominevoli piani che prevedono uno sfoltimento della popolazione ed il definitivo asservimento dei sopravvissuti. Per conseguire tale obiettivo, l'immonda cricca al potere potrebbe spargere agenti biologici, servendosi degli aerei che finora hanno incrociato impunemente nei cieli di quasi tutto il mondo, complici gli esecutivi nazionali del tutto succubi della Cabal.
E' proprio questo il punto: in decenni di operazioni clandestine volte a disperdere composti chimici nell'atmosfera con velivoli ad hoc, solo una percentuale irrisoria dei cittadini si è accorta dell'"anomalia" ed un numero ancora inferiore ha deciso di mobilitarsi contro le irrorazioni. Forti di ciò, i banditi al governo hanno ritenuto che la diffusione di patogeni tramite gli aerei possa essere il metodo più efficace: pochi collegheranno le epidemie ai tankers, istituendo un corretto nesso di causa ed effetto tra voli e propagazione di malattie anche mortali. Perché avviene ciò? Perché lustri di disinfornazione e di ottundimento sia dell'intelligenza sia dei sensi hanno disabituato la gente a ragionare e ad osservare sicché la stragrande maggioranza delle persone, altresì condizionate in modo subliminale, anche quando hanno gettato un fuggevole sguardo al cielo, hanno creduto che le scie tossiche fossero "normali" scie di condensazione degli aerei di linea.
E' una situazione paradossale: le aree urbane e quelle rurali sono continuamente sorvolate da velivoli sovente a bassa o a bassissima quota, con rotte improbabili (ad U, circolari, oblunghe, zigzaganti...), ma quasi nessuno si è avveduto delle stranezze. La spudoratezza con cui molti aerei hanno sparso veleni, hanno distrutto cumuli per formare cadaveriche nuvole artificiali, hanno oscurato il sole in pieno giorno mediante una coltre biancastra, hanno diffuso mefitici insetticidi... è riferibile anche ad una sorta di sperimentazione del feedback. Qual è stata la reazione dell'opinione pubblica? Encefalogramma piatto! Quei pochi che si sono convinti dell'infame operazione di avvelenamento del pianeta, sono stati persuasi solo dopo aver letto decine di documenti, di studi, dopo aver visto ore di filmati. Uno sparuto drappello, dalla constatazione del problema, è passato all'azione.
L'eccezione è costituita, stando ad alcune fonti giornalistiche, dagli Ucraini che hanno subito notato l'interdipendenza tra i voli clandestini e numerosi casi di affezioni talvolta letali. Molti cittadini preoccupati si sono rivolti alle autorità per segnalare che, in seguito al passaggio di aerei non identificati che generavano lunghe e corpose scie, molte persone si ammalavano. Le autorità hanno risposto con infinita improntitudine che nessun velivolo stava sorvolando le città ucraine, continuando ad addebitare casi epidemici e decessi al fantomatico virus dell'influenza AH1N1.
E' possibile che gli agenti patogeni in un prossimo futuro saranno diffusi anche in altri stati con i collaudati aerei della morte?
Se un ladro si accorge che al padrone di casa può rubare denaro ed oggetti preziosi, giacché colui dorme della grossa, dopo aver messo a segno il primo fortunato colpo, continuerà a svaligiarne l'abitazione fino a quando avrà trafugato sin l'ultimo spicciolo.
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Nel giorno in cui Stati Uniti e Cina si mettono d'accordo per vanificare i tagli alle emissioni di CO2 (si ricordi che il cosiddetto "effetto serra" è causato dalle scie chimiche e dalle emissioni elettromagnetiche e non dal demonizzato biossido di carbonio, n.d.r.), l'agenzia A.F.P. informa di come l'inquietante Ente di Modificazione del Tempo Atmosferico stia intervenendo pesantemente sul clima.
Dopo che la neve più precoce che abbia mai colpito la capitale cinese in 22 anni è caduta il giorno 1 novembre, Pechino è stata nuovamente ammantata di bianco il 14 novembre, con ancora più neve attesa nei giorni successivi, stando al Centro Meteorologico Nazionale.
Il «China Daily», citando un funzionario anonimo, ha scritto che l'Ente di Modificazione del Tempo Atmosferico di Pechino aveva indotto artificialmente entrambe le tempeste, inseminando le nuvole con prodotti chimici (di solito lo ioduro d'argentoche è tossico), una pratica che può incrementare le precipitazioni fino al 20%.
L'ente ha rifiutato di commentare l'articolo una volta contattato dall'agenzia A.F.P. Ieri un funzionario ha dichiarato che la tempesta è stata "naturale" (sic).
Traduzione per Megachip di Pina Mele; revisione linguistica e note a cura del Comitato Tanker Enemy
Pubblichiamo un articolo tratto dal quotidiano "Il Sole 24 ore" sulla manipolazioni meteorologiche in Cina. Una testata di regime conferma, anche se con ritardo, tutte le acquisizioni dei ricercatori indipendenti su scie chimiche e H.A.A.R.P., benché l'espressione tabù, "scie chimiche", non sia mai adoperata. Per ora si preferiscono parole e diciture ambigue ed oblique, ma i riferimenti alle chemtrails sono trasparenti. Occorre considerare questo parziale e progressivo rilascio di informazioni, per opera di pubblicazioni ufficiali, una strategia volta ad abituare l'opinione pubblica alla presenza degli aerei chimici collegati ad interventi sui fenomeni atmosferici, ma "benefici". In questo modo, è possibile che, una volta assuefatta la popolazione ai tankers, si decida di imporre nuove tasse per finanziare un'operazione ufficialmente attuata per mitigare il riscaldamento del pianeta, laddove i voli chimici sono e saranno strumento per scopi assai sinistri, come la diffusione di epidemie. La diffusione di agenti patogeni rischia di essere il pretesto - come scriveCorrado Penna- "per imporre la legge marziale, per implementare campagne di vaccinazione di massa con i tossici vaccini contro l'influenza AH1N1, per porre i paesi alle dipendenze di un governo sovranazionale e dittatoriale".
Da che mondo è mondo, molte delle maggiori invenzioni sono nate con finalità militari oppure ne hanno trovata rapidamente una. Non potevano fare eccezione, ovviamente, anche i tentativi di modificare il clima e il perché si comprende facilmente: secondo il National Hurricane Center, l' energia sviluppata da un uragano equivale allo scoppio di una bomba nucleare da 10 megaton (10 milioni di tonnellate di tritolo) ogni 20 minuti. Per avere un'idea di che effetti ciò possa avere, può essere utile ricordare ciò che accadde, nel 1281, alla flotta d'invasione mongola, lanciata alla conquista del Giappone, cui un tifone imprevisto distrusse quasi tutte le 3.500 navi che la componevano.
A parte alcuni vaghi esperimenti condotti negli anni '40 dalla Marina U.S.A. in Nuova Zelanda per provocare tsunami artificiali, il primo tentativo storico di manipolare il clima a fini bellici fu condotto dall'esercito statunitense durante la guerra in Vietnam. L'operazione "Popeye", tra il marzo 1967 e il luglio 1972, tentò di rendere impraticabile, allagandola con piogge artificialmente provocate, la cosiddetta "pista di Ho Chi Min", che dal Vietnam del Nord, attraverso il Laos, recava gli indispensabili rifornimenti ai guerriglieri Vietcong nel Sud del paese. Nonostante la riservatezza delle fonti statunitensi, pare che in effetti vi fu un certo aumento delle piogge monsoniche, ma senza un esito decisivo sui flussi di traffico e quindi sul conflitto.
Contemporanei furono anche alcuni studi per dirottare degli uragani su Cuba, ma senza varcare la soglia del wishful thinking. Più seri e determinati i piani contemporanei di controllo climatico. Il più ambizioso è il progetto lanciato nel 1996 dall'Accademia dell'aviazione statunitense «Il tempo come moltiplicatore di forza. Dominare il tempo entro il 2025». Esso mira a creare le condizioni meteo più favorevoli per compiere le missioni aeree. «Dalla possibilità di favorire le operazioni amiche o di annientare quelle avversarie, fino al potere di assicurare il dominio di comunicazioni globali e controllo spaziale, le modificazioni meteo offrono ai piloti militari un'ampia gamma di opzioni per sconfiggere o reprimere un avversario... Alcuni strumenti esistono già oggi, altri si possono sviluppare e perfezionare in futuro».
Più in generale, i militari puntano a manipolazioni del clima con effetti devastanti per il paese attaccato, ma non tali da provocare oneri di ricostruzione troppo elevati in caso di sua conquista o controllo sotto altra forma indiretta.
Ricadono in questa casistica le inondazioni artificialmente provocate; le modificazioni delle correnti oceaniche (si sa che El Nino e La Nina possono causare enormi effetti sulla piovosità di vastissime regioni, ma anche la modifica dell'estensione delle calotte polari può avere forti conseguenze militari); la citata deviazione di tempeste tropicali (ad una versione pacifica intendono lavorare Bill Gates e la sua fondazione); l'apertura di buchi nella calotta protettiva dell'ozono (ufficialmente per alterare le comunicazioni militari a onde ultra-corte, di fatto per variare anche qui clima ed abitabilità umana: il prototipo di questo progetto è H.A.A.R.P.).
Last but not least, la paventata possibilità di causare terremoti, ipotesi che rasenta la fantascienza, ma che, secondo alcuni studiosi seguaci del grande fisico ed inventore serbo Nikola Tesla, non sarebbe affatto utopica. Per alcuni organi di stampa cinesi, il sisma che l'anno scorso devastò la provincia cinese del Sichuan causando 70mila vittime, sarebbe il risultato di un esperimento statunitense.
Leggi qui l'articolo pubblicato dal quotidiano "Il Sole 24 ore"
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Nota bene: si precisa che i suggerimenti di questo articolo non sostituiscono in alcun modo e per nessun motivo le terapie e le indicazioni del proprio medico cui bisognerà rivolgersi, in caso di necessità.
La tossicologa californiana Hildegarde Staningerreputa che, per contrastare gli effetti deleteri dei M.E.M.S. (Micro Electro Mechanical Sensors)sparsi con le scie chimiche possano essere efficaci alcuni alimenti. Ella, assodato che queste nanostrutture sottraggono ossigeno alle cellule, consiglia per eliminarle almeno in parte dall'organismo e per ripristinare l'equilibrio cellulare, l'Acai, denominato anche Acai berry. L’Acai è una bacca piccola e sferica di colore violaceo, molto simile al mirtillo. E' il frutto di una varietà di palma che cresce solo nella foresta amazzonica. Dapprima diffusa esclusivamente in Brasile e negli altri paesi dell’America meridionale, la bacca di Acai, in questi ultimi anni, è stata ampiamente commercializzata in Europa sotto forma di bevande, tavolette e pillole.
A questo frutto viene attribuito grande efficacia come accelerante metabolico, energizzante ed anti-ossidante. Secondo Ana Vania Carvalho, ricercatrice dell’Istituto di Agronomia del Brasile, studi preliminari hanno certamente dimostrato che l’Acai è ricca di antiossidanti, fibre, vitamine (A, B, C, E) e minerali. E' quindi in grado di combattere l’azione dei radicali liberi e di prevenire, di conseguenza, l’invecchiamento precoce. I risultati preliminari di uno studio condotto all’Università della Florida avrebbero anche dimostrato le proprietà antitumorali dell'Acai.
In ogni caso, è certa la presenza di sostanze anti-ossidanti, caratteristica che, per altro, l’Acai berry condivide con gli altri frutti rossi, come mirtilli, more e lamponi.
Oltre al consumo di Acai, la Staninger suggerisce di integrare la dieta con olio d'oliva, tè verde, sciroppo di bacche di sambuco. Quest'ultimo sarebbe utile in particolare contro gli adenovirus.
Il mistero della malattia di Morgellons è dibattuto da anni dai medici che hanno dedicato il loro tempo a studiare questa sindrome enigmatica e debilitante. A causa di una notevole pressione pubblica, la malattia di Morgellons è stata ufficialmente riconosciuta, dopo otto anni di ricerche ed ha condotto alla formazione di gruppi di ricerca indipendenti.
Gli studi sono originati dall'amore di una donna per il suo bambino, un affetto unito all'abbandono completo della comunità medica tradizionale, incapace di fornire qualsiasi diagnosi medica o trattamento reale all'interno del loro paradigma conosciuto. Nel 2001 Mary Leitao, scienziata ed ex impiegata in un laboratorio medico, si accorse che il suo figlio di due anni stava sviluppando delle ferite sotto le labbra. Il bambino presto si lamentò della sensazioni simili al brulichio di insetti che formicolavano sotto la pelle. Leitao analizzò le ferite sulle sue labbra e prelevò dei campioni. Esaminato il tessuto con un microscopio non professionale, scoprì delle fibre rosse, blu, bianche e nere, inglobate all'interno dei campioni prelevati del tessuto.
La Leitao condusse il figlio da ben otto medici, ma nessuno riuscì a formulare una diagnosi all'interno del paradigma medico conosciuto. Finalmente, la Leitao portò il piccolo dal Dottor Fred Heldrich, un pediatra del Johns Hopkins Institute, con una buona reputazione per la risoluzione dei casi più difficili. Heldrich concluse che il figlio della Leitao avrebbe tratto giovamento da una valutazione psichiatrica. Superando la frustrazione nel sentirsi abbandonata dalla comunità medica tradizionale, la Leitao cominciò a consultare tutta la letteratura conosciuta che descrivesse i sintomi del figlio. Durante la sua ricerca, si imbatté nel lavoro di due ricercatori del XVII secolo, sir Thomas Browne ed il dottor Michel Ettmuller.
Entrambi scrissero di strutture simili a capelli che sporgono dalle ferite sulla schiena e sintomi come le convulsioni e la tosse. Definirono questa malattia Morgellons. Comunque ciò non combaciava del tutto con la sintomatologia del figlio. Usando Morgellons come denominazione provvisoria per la malattia del piccolo, la Leitao cominciò a cercare altri pazienti con sintomi simili. Ha poi creato nel 2002 un sito Web denominato M.R.F., ossia Fondamenti per la ricerca sul Morgellons (http://www.morgellons.org/index.html).
Il fine del portale è quello di offrire ai pazienti colpiti da questa affezione solidarietà e sostegno medico. Dato che nel 2002 il M.R.F. ha registrato oltre 14.000 persone che accusano i sintomi come quelli del figlio della Leitao, la scienziata ha esercitato pressione politica sui funzionari di governo e sul Centro di Controllo delle Malattie (C.D.C.), che è stato costretto a cominciare uno studio completo sul Morgellons e sui pazienti, la maggior parte dei quali risiede in California. [...]
Attualmente ci sono tre ipotesi principali sul Morgellons. La prima ipotesi è che il Morgellons sia causato dagli organismi geneticamente modificati. Questa tesi è sostenuta dal fatto che l'uso dei batteri geneticamente modificati come l'Agrobacterium tumefaciens è usato per infettare e modificare il D.N.A. delle piante: esso funge da antiparassitario per produrre raccolti più resistenti agli insetti. In uno studio del 2001 del Dottor Vitaly Citovsky dell''università di Stato di New York, è stato appurato che una volta introdotto nel D.N.A. umano, il materiale geneticamente modificato che contiene questo batterio ha invaso, modificato e corrotto il D.N.A. umano. [...]
La seconda congettura è che i sintomi di Morgellons sono correlati alle chemtrails. Le scie chimiche hanno ricevuto una certa copertura mediatica nel corso degli ultimi anni negli Stati Uniti, ma non sono state ufficialmente riconosciute dal governo degli Stati Uniti, sebbene figurino come un'arma esotica in una proposta di legge avanzata dal rappresentante Dennis Kucinich nel 2001 (H.R. 2977). La proposta è stata respinta e rapidamente è stata riscritta da Kucinich, senza più menzionare le chemtrails. [...]. La spiegazione corrente è che gli ingredienti delle chemtrails siano stati inalati dagli individui nelle zone irrorate e che stiano interagendo con l'organismo in due modi. In primo luogo l'inalazione compromette il sistema immunitario, rendendolo più vulnerabile ad infezioni batteriche, micotiche e virali o la malattia è causata dalle strutture nanoteccnologiche disperse con le scie.
La terza ipotesi è appunto che il Morgellons sia un'affezione dovuta alla nanotecnologia. Parecchi studi indipendenti sulle fibre di Morgellons, estratte dai pazienti, hanno indicato che le fibre consistono sia di materiali inorganici sia di materiali non identificabili. Un gruppo di fibre è stato trasmesso ad uno scienziato legale del laboratorio della polizia di Tulsa in Oklahoma per le opportune analisi. E' stato assodato che questi filamenti non corrispondono ad alcun campione raccolto nell'archivio nazionale del F.B.I. Alcuni studi rilevano che le fibre possono resistere fino a temperature di 1400 gradi Fahrenheit. [...]
Per maggiori informazioni sul Morgellons si consultino le seguenti fonti:
La recente notizia circa la nevicata artificialecaduta a Pechino ci permette di precisare alcuni aspetti della questione "scie chimiche". Vari siti hanno riferito che la capitale cinese è stata imbiancata da una coltre creata con l'inseminazione delle nuvole. E' prassi consolidata diffondere ioduro d'argento nelle nubi per generare pioggia e neve artificiali o per inibire la grandine. Sebbene i disinformatori affermino che si tratta di operazioni innocue e che nulla c'entrano con le chemtrails, bisogna ribadire che la ratio soggiacente all'uso dello ioduro d'argentoè comune agli altri interventi di manipolazione meteorologica.
Lo ioduro d'argento (formula Ag I) è un alogenuro, ossia un sale formato da metallo (Argento) ed un alogeno. Gli alogenuri d'argento sono tutti fotosensibili e l'effetto prodotto su di essi dalla luce è alla base della fotografia in bianco e nero. "Disperdendo all'interno dei corpi nuvolosi lo ioduro d'argento, si formano moltissimi nuclei di aggregazione attorno ai quali il vapore acqueo si condensa in gocce di pioggia che per gravità cadono. Come avviene tecnicamente l'inseminazione? Un radar individua ed analizza in anticipo i sistemi nuvolosi. Una volta identificati quelli più promettenti, generalmente i cumuli ed i cumulo-nembi, le informazioni vengono trasmesse ad un aereo sul quale è installato il dispositivo per l'inseminazione. Circa venti minuti dopo lo svolgimento dell'operazione, la pioggia cade".[1]
Purtroppo lo ioduro d'argento, solido pulverulento di colore giallo chiaro ed inodore, è tossico: causa irritazione per contatto con gli occhi e con la pelle. Se inalato, provoca irritazione del tratto respiratorio. Immesso nell'ambiente, può decomporsi e liberare acido iodidrico che è tossico.
E' opportuno chiarire che le piogge artificiali, in casi di prolungata siccità, si possono rivelare utili, ma non bisogna dimenticare che l'aridità è spesso una conseguenza di pesanti interventi sui fenomeni atmosferici. Le piogge artificiali vengono quindi propagandate come risoluzione di un problema creato dai maghi della siccità: paiono un espediente per avvelenare la biosfera e per abituare l'opinione pubblica ad accettare lo "spettacolo" delle scie nel cielo, illudendosi che siano sistemi per combattere la siccità, anche quando si spargono sostanze che la favoriscono o nanosensorio agenti patogeni.
In verità, se si evitasse di agire in modo massiccio e costante sul clima e sul tempo con i tankers e le onde elettromagnetiche, la biosfera recupererebbe presto un'omeostasi sicché non occorrerebbe disperdere lo ioduro d'argento. Infatti, non appena le operazioni clandestine di aerosol si interrompono (è accaduto a Sanremo, il 6 novenbre 2009) anche solo per 24 ore, i fenomeni atmosfericiassumono ritmi e forme naturali: sole splendente, cielo azzurro e terso attraversato da cumuli, precipitazioni di moderata intensità, valori barici, termici ed igrometrici nella norma stagionale.
La siccità è un altro problema creato dagli avvelenatori: il pur modesto incremento delle temperature favorirebbe un incremento dell'evotraspirazione e quindi delle precipitazioni. Si è deciso, però, di aggredire ferocemente il pianeta per scopi economici, militari e di dominio sicché i processi naturali sono stati sconvolti, determinando una reazione a catena incontrollata e devastante.
Le tecnologie per bonificare il pianeta e per smaltire i rifiuti, le energie veramente pulite e rinnovabili esistono, ma il sistema le censura e boicotta per evitare che Gaia diventi un giardino e per diffondere patologie che rendono i cittadini deboli, eterodiretti e poco propensi a combattere per un mondo migliore. Le malattie inoltre propiziano lo sfoltimento della popolazione mondiale, uno degli obiettivi precipui delle immonde élites.
L'avvelenamento della biosfera, l'intossicazione delle persone, bambini in primis, procedono a marce forzate...
Lo ioduro d'argento è solo uno fra i tanti ingredienti nocivi di un piatto avvelenato.
[1] AA.VV., Cacciatori di nuvole, articolo contenuto nella rivista Green, n. 5 , aprile 2007