Questo articolo si pone come estensione del mio precedente riguardante le scie chimiche. Nasce dalla necessità di un’azione pratica e concreta che, necessariamente, deve seguire la scoperta del fenomeno subdolo, insidioso ma soprattutto ignorato, delle chemtrails.
In seguito dunque alla consapevolezza che dagli aerei che sorvolano l’Abruzzo e l’Italia intera vengono rilasciate sostanze nocive per la salute dell’uomo, ho inteso dimostrare e non solo a me stessa, l’esistenza di quelle tossicità in maniera concreta e visibile.
A tale scopo, ho prelevato alcuni campioni di ortaggi (biologici) direttamente dal giardino della casa. Nello specifico, parliamo di prezzemolo, lattuga e nespole. Ho preso contatti con l’A.R.T.A. di L’Aquila, affinché verificasse se negli alimenti summenzionati vi fossero tracce di metalli tossici. Sia l’alluminio (Al) sia il bario (Ba) sono risultati contaminare i prodotti.
Riporto i dati rilevati:
- Prezzemolo
Al - inf. 462 mg/Kg
Ba - inf. 8,7 mg/Kg
- Lattuga
Al - inf. 265 mg/Kg
Ba - inf. 5 mg/Kg
- Nespole
Al - inf. 102 mg/Kg
Ba - inf. 5 mg/Kg
Ciò confermerebbe l’ipotesi che sostanze chimiche nocive cadano a terra dagli aerei ma, ai fini di una verifica attenta, palese e soprattutto imparziale, è necessario porsi alcuni interrogativi.
a) Quali sono i corretti parametri onde poter affermare che l’assunzione di alluminio e bario sia nociva per l’uomo? La stessa A.R.T.A. non era in possesso di tali riferimenti.
b) Alluminio e bario sono contenuti naturalmente in questi alimenti? Fanno cioè parte della loro struttura interna, quali microelementi?
c) Possiamo escludere che i metalli non facciano parte del terreno, venendo poi assorbiti dalle radici? Se fanno parte del terreno, da dove provengono?
d) Possiamo escludere che i cibi non siano inquinati da altre fonti (fabbriche, discariche etc.)?
E’ fondamentale porsi e trovare risposte a tali domande, poiché solo in tal modo si riuscirà a provare che i metalli tossici derivano dagli aerei. Coloro che contrastano tale “teoria” affermano, invece, che l’alluminio ed il bario sono naturalmente presenti nel suolo ed è quindi altrettanto naturale rinvenirli nei cibi. Forse non è così, ma occorre dimostrarlo! Nell’impossibilità di chiarire a me stessa se tali concentrazioni fossero o meno elevate e nella constatazione che la stessa A.R.T.A., paradossalmente, non poteva fornirmi notizie in merito, ho iniziato a cercare in modo autonomo per dare risposta a tali quesiti.
LA RICERCA
Bisogna precisare che nella zona in cui sorge la mia abitazione non sono mai state presenti industrie, essendo terreno vergine da migliaia di anni. Nel passato recente vi era situata, nelle vicinanze, una discarica, alla quale non possiamo sicuramente assegnare, anche secondo il parere del Responsabile dell’A.R.S. Abruzzo, la presenza di alluminio e di bario. Lo stesso dicasi per le fabbriche poste nelle vicinanze, pur se la zona di Bussi sul Tirino, paese poco distante, è balzata tempo fa all’evidenza della cronaca per l’inquinamento della falda acquifera della Val Pescara.
Caratteristiche
L’alluminio è diffuso sulla crosta terrestre (ne costituisce il 7,50% in peso) e si trova in tracce negli alimenti e nel nostro organismo. E’ un metallo bianco, leggero, malleabile, ottimo conduttore del calore e dell’elettricità (il fatto che la presenza di sostanze quali bario ed alluminio renda l’acqua conduttiva elettricamente, sarebbe un dato interessante da indagare).
Tossicità
Secondo studi compiuti in Francia, l’alluminio può essere pericoloso e persino mortale, se assunto in quantità eccessive. Secondo il Professor Eugenio Ragazzi, con il quale ho avuto diversi contatti, “l'alluminio non ha alcun ruolo fisiologico negli organismi viventi e viene da essi trattato come un elemento da eliminare”.
Il Dr. Sante Guido Zanella afferma che l’alluminio non svolge alcuna funzione utile per il corpo umano e la sua pericolosità è nota fin dal secolo scorso. Studi condotti recentemente dallo stesso Dr. Zanella ne confermerebbero la neurotossicità.
E’ stato ipotizzato che l'alluminio possa essere un cofattore nell'eziopatogenesi di alcune malattie neurodegenerative, tra cui la malattia di Alzheimer, ma una prova diretta in questo senso è ancora controversa. In tutti coloro che sono affetti dal morbo di Alzheimer o in chi si sottopone ad emodialisi, sono state comunque rintracciate alte concentrazioni di alluminio.
Sintomi generalmente associati all’intossicazione da alluminio
La ricerca scientifica ci mostra l’estrema pericolosità dell’esposizione cronica all’alluminio anche a basso dosaggio e soprattutto la costante associazione tra alluminio e patologie molto diverse (di cui alcune caratterizzate da disturbi mentali): Parkinson, S.L.A. (sclerosi laterale amiotrofica), sclerosi multipla, demenza, osteoporosi, anemia sideropenica, sindrome di Down ecc. Il gruppo di esperti A.F.C. (E.F.S.A.) ha stabilito che, complessivamente, è improbabile che l’alluminio possa avere effetti cancerogeni per l’uomo alle dosi correlate alla dieta. Forse gli esperti non sono a conoscenza del fenomeno delle scie chimiche, le quali incrementano in modo esponenziale l’alluminio incamerato.
Fonti di tossicità
I composti di alluminio hanno usi e impieghi diversi. Generalmente la via principale di esposizione è tramite gli alimenti (compresa l’acqua del rubinetto - solfato di alluminio come battericida), se escludiamo le scie tossiche degli aerei.
Fonti importanti di intossicazione sono le pentole (soprattutto se usate per cuocere latte, cavolo o pomodoro, generalmente cibi acidi), le lattine, carta stagnola e così via. Sulla G.U. n. 141, parte I del 20 giugno 2007 è stato pubblicato il Decreto n. 76 del Ministero della Salute. Vi vengono riferite le condizioni alle quali si può impiegare pentolame di alluminio.
I produttori hanno perciò l’obbligo, fatte salve le disposizioni del regolamento (CE) n. 1935/2004 in materia, di indicare in etichetta le condizioni specifiche d’impiego
L’alluminio oggi viene, paradossalmente, usato in grandissime quantità non solo in campo alimentare, ma anche medico. Lo si ritrova in tantissimi farmaci ed è inspiegabilmente presente nei vaccini (come eccipiente ed adiuvante, fino a 250 volte oltre la quantità di soglia) somministrati ai bambini, nel Maalox, nel Mylanta, nel Riopan, nell’Alka Seltzer ed in molti antidiarroici, così come nelle amalgame dentali; è stato anche rilevato che alcune aspirine per bambini contengono alluminio. Lo si ritrova nei cosmetici anche di marca (rossetti, phard, matite etc.), nei deodoranti/antitraspiranti, nei dentifrici, saponi, borotalco.
Un capitolo a parte è costituito dal latte in polvere: i livelli di assunzione di alluminio nei lattanti che lo usano si avvicinano ai valori soglia e, in alcuni casi, arrivano a quattro volte in più. Per avere la certezza che tale metallo non è presente nella composizione si può leggere con attenzione l’etichetta, evitando prodotti che contengono sostanze che iniziano con “ALLUM” (qualora il tutto sia posto in evidenza).
Concentrazioni
Prendendo visione dei risultati delle analisi, il Prof E. Ragazzi, confermando il mio sospetto che la quantità di alluminio fosse elevata, disse che: “Il contenuto di tale elemento nei cibi può variare moltissimo in relazione alla sua quantità nel terreno, in conseguenza anche al semplice tipo di suolo, più o meno ricco. Un articolo pubblicato lo scorso anno riporta concentrazioni di alluminio in cibi come la lattuga intorno a 10 mg/kg di peso secco, spinaci 167 mg/kg di peso secco. Comunque i valori di alluminio nei cibi possono variare entro fasce enormi, anche a seguito dell'aggiunta di additivi contenenti alluminio; sono riportati valori in un intervallo di 1-27.000 mg/kg”.
A completamento delle informazioni inviate, il Professor Ragazzi mi segnalava un recentissimo documento dell’E.F.S.A. con un'ampia discussione sulla tossicità del metallo, anche in relazione alla quantità accettabile di assunzione in una settimana (Tolerable Weekly Intake -TWI-), stabilita attualmente pari a 1 mg/kg peso corporeo/settimana, anche se tali misure sono in genere spesso superate, proprio in seguito all'uso di additivi contenenti alluminio.
L'assorbimento intestinale è intorno allo 0.1-0.4% della quota ingerita. In genere il corpo riesce ad eliminarlo al 74-96%. Esso ha comunque tendenza ad accumularsi nell’organismo a seguito di esposizione alimentare.
Sulla base di quanto detto fin qui, si scopre che non è semplice affermare che l’alluminio trovato nei prodotti venga dalle scie chimiche, anzi, è più facile e più semplice ipotizzare che essi lo assorbano dal terreno e, poiché il terreno è naturalmente ricco di alluminio, il discorso potrebbe automaticamente essere chiuso.
Gli organi competenti
Arrivata a questo punto della ricerca, avevo un quadro abbastanza chiaro sulla pericolosità dell’alluminio, su questo non vi erano dubbi. Il Professor Ragazzi mi aveva confermato che le quantità rinvenute nei miei prodotti erano elevate. Restava sempre qualche problema correlato alle concentrazioni rinvenute negli alimenti da me analizzati. Si poneva, infatti, un quesito interessante, se cioè le tossicità individuate facessero parte dell’alimento stesso, della sua struttura interna, avendo assorbito l’elemento dal terreno con le radici o se vi fossero state depositate ab externo.
Questo, in effetti, era molto difficile da indagare. Esistono forse sostanze, mi chiedevo, che contengono naturalmente alluminio? O forse più semplicemente lo assorbono dall’ambiente esterno? Tramite percolamento, l’alluminio penetra nel suolo e di conseguenza viene assorbito dalle radici e trasmesso alla pianta. Chiesi allora informazioni ad una responsabile dell’A.R.T.A. circa le modalità inerenti alle analisi. Mi venne riferito che gli alimenti da me consegnati furono inizialmente disgregati, poi resi liquidi e quindi sottoposti a verifica. In tal modo, risultava impossibile constatare se quelle concentrazioni fossero lì perché provenienti dall’esterno oppure contenute nell’alimento.
Vediamo allora di chiarire! Ciò di cui stiamo parlando non sono ioni naturalmente contenuti nei cibi (come ad esempio il Rame o il Ferro), ma particelle, minuscoli sassolini, che vengono involontariamente (certo non nel caso delle scie chimiche) immessi come inquinanti nei cibi. Queste scorie, se ingerite, entrano in circolo per essere rapidamente fagocitate dai vari organi (reni, fegato etc.) e lì restano, perché non sono biodegradabili. Era dunque questo che ero tesa a dimostrare, cioè che l’alluminio presente negli alimenti analizzati non facesse parte intimamente di essi, così come il ferro è contenuto negli spinaci, ma che vi venisse depositato dall’esterno. La domanda da porsi è allora: da dove viene quell’alluminio? Qui la cosa diventava complessa, perché, come detto all’inizio, esso è un elemento presente sulla crosta terrestre. Le piogge acide ne favoriscono l’assunzione da parte dei vegetali. E’ da lì che può essere assorbito dalle radici e ritrovarsi nei frutti, nel prezzemolo, nella lattuga. Come provare allora che l’alluminio ed il bario presenti negli alimenti analizzati provenivano dalle scie chimiche? Secondo il Prof. Dolara, con il quale ho avuto diversi contatti, per concludere che le polveri degli aerei abbiano un ruolo nello spiegare i livelli di alluminio presenti negli alimenti analizzati, sarebbe necessario conoscerne le quantità negli stessi alimenti e in una zona vicina dove non volano aerei. A me la cosa sembrò impossibile, visto che gli aerei volano ovunque ed è puro sogno trovare un terreno che non sia contaminato da sostanze tossiche. Il fenomeno delle scie chimiche può essere fatto risalire a 10-15 anni fa, almeno qui in Italia.
Sarebbero allora occorsi dati sulla concentrazione di alluminio presente nel suolo abruzzese, confrontati con dati più recenti. Dopo aver contattato numerosi docenti, ricercatori e rettori universitari a livello nazionale, sono giunta alla conclusione che non esistono analisi e studi comparativi sulle quantità di alluminio presente nel suolo italiano e, nello specifico, abruzzese. Essi, in effetti, proverebbero che negli ultimi anni c’è stato sicuramente un incremento nelle quantità, dovuto all’anomalo traffico aereo con il suo carico di scie velenose. Sarebbe dunque auspicabile che coloro che tutelano il nostro territorio eseguissero rilievi in tal senso. Forse le attuali problematiche potrebbero dar loro avvio.
Per verificare e dimostrare in modo inappellabile che l’alluminio presente nei prodotti analizzati deriva unicamente dalle scie chimiche, mi restava un unico sistema. Ripetere le analisi con modalità diverse. Mi era stato suggerito di analizzare non l’intero alimento disgregato, bensì l’acqua di lavaggio dei prodotti medesimi, ma forse questo metodo non è probante, se la stessa acqua del rubinetto contiene alluminio! Quale acqua usare? Sicuramente acqua distillata! Forse un sistema sarebbe procurarsi del terreno non contaminato da alluminio, farvi crescere alcune piante allo scoperto, innaffiarle con acqua pura e poi analizzare di nuovo, sia l’acqua di lavaggio sia l’alimento disgregato. Nella difficoltà di trovare un terriccio che non contenga alluminio, sto attualmente studiando altre modalità di indagine. Vedremo gli sviluppi della situazione. Ho chiesto naturalmente la collaborazione della stessa A.R.T.A. di L’Aquila, dell’A.R.S. e del S.I.A.N. di Pescara. Ho segnalato la cosa al Ministro Ignazio La Russa, oltre che al Capo dello Stato, ai Ministri della Salute e dell’Ambiente.
Invito tutte le persone di buona volontà a fare altrettanto. Per concludere e sdrammatizzare la situazione, possiamo affermare che i dati scientifici a nostra disposizione ci mostrano come sia possibile ridurre il rischio di contrarre l’Alzheimer o alcuni tipi di tumore, semplicemente adottando una dieta sana basata su alimenti vegetali, ricca in frutta e verdura fresche, cereali integrali e legumi… be’, lasciatemelo dire: che non siano prodotti del mio orto! O del vostro!
Nota: si fa riferimento all'articolo integrale dell'autrice apparso sul numero 12 di “X Times”.
Esperti contattati:
Prof. Piero Dolara, Ordinario di Tossicologia, Università di Firenze
Prof. Eugenio Ragazzi, Facoltà di Farmacia, Università di Padova
Enti contattati:
A.R.T.A. (Agenzia Regionale Territorio Ambiente) di L’Aquila
A.R.S. (Agenzia Regionale Sanitaria) di Pescara
A.R.S.S.A. (Agenzia Regionale Servizi Sviluppo Agricolo) di Avezzano
S.I.A.N. (Sistemi Informativi Agricoli Nazionali) di Pescara.
In seguito dunque alla consapevolezza che dagli aerei che sorvolano l’Abruzzo e l’Italia intera vengono rilasciate sostanze nocive per la salute dell’uomo, ho inteso dimostrare e non solo a me stessa, l’esistenza di quelle tossicità in maniera concreta e visibile.
A tale scopo, ho prelevato alcuni campioni di ortaggi (biologici) direttamente dal giardino della casa. Nello specifico, parliamo di prezzemolo, lattuga e nespole. Ho preso contatti con l’A.R.T.A. di L’Aquila, affinché verificasse se negli alimenti summenzionati vi fossero tracce di metalli tossici. Sia l’alluminio (Al) sia il bario (Ba) sono risultati contaminare i prodotti.
Riporto i dati rilevati:
- Prezzemolo
Al - inf. 462 mg/Kg
Ba - inf. 8,7 mg/Kg
- Lattuga
Al - inf. 265 mg/Kg
Ba - inf. 5 mg/Kg
- Nespole
Al - inf. 102 mg/Kg
Ba - inf. 5 mg/Kg
Ciò confermerebbe l’ipotesi che sostanze chimiche nocive cadano a terra dagli aerei ma, ai fini di una verifica attenta, palese e soprattutto imparziale, è necessario porsi alcuni interrogativi.
a) Quali sono i corretti parametri onde poter affermare che l’assunzione di alluminio e bario sia nociva per l’uomo? La stessa A.R.T.A. non era in possesso di tali riferimenti.
b) Alluminio e bario sono contenuti naturalmente in questi alimenti? Fanno cioè parte della loro struttura interna, quali microelementi?
c) Possiamo escludere che i metalli non facciano parte del terreno, venendo poi assorbiti dalle radici? Se fanno parte del terreno, da dove provengono?
d) Possiamo escludere che i cibi non siano inquinati da altre fonti (fabbriche, discariche etc.)?
E’ fondamentale porsi e trovare risposte a tali domande, poiché solo in tal modo si riuscirà a provare che i metalli tossici derivano dagli aerei. Coloro che contrastano tale “teoria” affermano, invece, che l’alluminio ed il bario sono naturalmente presenti nel suolo ed è quindi altrettanto naturale rinvenirli nei cibi. Forse non è così, ma occorre dimostrarlo! Nell’impossibilità di chiarire a me stessa se tali concentrazioni fossero o meno elevate e nella constatazione che la stessa A.R.T.A., paradossalmente, non poteva fornirmi notizie in merito, ho iniziato a cercare in modo autonomo per dare risposta a tali quesiti.
LA RICERCA
Bisogna precisare che nella zona in cui sorge la mia abitazione non sono mai state presenti industrie, essendo terreno vergine da migliaia di anni. Nel passato recente vi era situata, nelle vicinanze, una discarica, alla quale non possiamo sicuramente assegnare, anche secondo il parere del Responsabile dell’A.R.S. Abruzzo, la presenza di alluminio e di bario. Lo stesso dicasi per le fabbriche poste nelle vicinanze, pur se la zona di Bussi sul Tirino, paese poco distante, è balzata tempo fa all’evidenza della cronaca per l’inquinamento della falda acquifera della Val Pescara.
Caratteristiche
L’alluminio è diffuso sulla crosta terrestre (ne costituisce il 7,50% in peso) e si trova in tracce negli alimenti e nel nostro organismo. E’ un metallo bianco, leggero, malleabile, ottimo conduttore del calore e dell’elettricità (il fatto che la presenza di sostanze quali bario ed alluminio renda l’acqua conduttiva elettricamente, sarebbe un dato interessante da indagare).
Tossicità
Secondo studi compiuti in Francia, l’alluminio può essere pericoloso e persino mortale, se assunto in quantità eccessive. Secondo il Professor Eugenio Ragazzi, con il quale ho avuto diversi contatti, “l'alluminio non ha alcun ruolo fisiologico negli organismi viventi e viene da essi trattato come un elemento da eliminare”.
Il Dr. Sante Guido Zanella afferma che l’alluminio non svolge alcuna funzione utile per il corpo umano e la sua pericolosità è nota fin dal secolo scorso. Studi condotti recentemente dallo stesso Dr. Zanella ne confermerebbero la neurotossicità.
E’ stato ipotizzato che l'alluminio possa essere un cofattore nell'eziopatogenesi di alcune malattie neurodegenerative, tra cui la malattia di Alzheimer, ma una prova diretta in questo senso è ancora controversa. In tutti coloro che sono affetti dal morbo di Alzheimer o in chi si sottopone ad emodialisi, sono state comunque rintracciate alte concentrazioni di alluminio.
Sintomi generalmente associati all’intossicazione da alluminio
La ricerca scientifica ci mostra l’estrema pericolosità dell’esposizione cronica all’alluminio anche a basso dosaggio e soprattutto la costante associazione tra alluminio e patologie molto diverse (di cui alcune caratterizzate da disturbi mentali): Parkinson, S.L.A. (sclerosi laterale amiotrofica), sclerosi multipla, demenza, osteoporosi, anemia sideropenica, sindrome di Down ecc. Il gruppo di esperti A.F.C. (E.F.S.A.) ha stabilito che, complessivamente, è improbabile che l’alluminio possa avere effetti cancerogeni per l’uomo alle dosi correlate alla dieta. Forse gli esperti non sono a conoscenza del fenomeno delle scie chimiche, le quali incrementano in modo esponenziale l’alluminio incamerato.
Fonti di tossicità
I composti di alluminio hanno usi e impieghi diversi. Generalmente la via principale di esposizione è tramite gli alimenti (compresa l’acqua del rubinetto - solfato di alluminio come battericida), se escludiamo le scie tossiche degli aerei.
Fonti importanti di intossicazione sono le pentole (soprattutto se usate per cuocere latte, cavolo o pomodoro, generalmente cibi acidi), le lattine, carta stagnola e così via. Sulla G.U. n. 141, parte I del 20 giugno 2007 è stato pubblicato il Decreto n. 76 del Ministero della Salute. Vi vengono riferite le condizioni alle quali si può impiegare pentolame di alluminio.
I produttori hanno perciò l’obbligo, fatte salve le disposizioni del regolamento (CE) n. 1935/2004 in materia, di indicare in etichetta le condizioni specifiche d’impiego
L’alluminio oggi viene, paradossalmente, usato in grandissime quantità non solo in campo alimentare, ma anche medico. Lo si ritrova in tantissimi farmaci ed è inspiegabilmente presente nei vaccini (come eccipiente ed adiuvante, fino a 250 volte oltre la quantità di soglia) somministrati ai bambini, nel Maalox, nel Mylanta, nel Riopan, nell’Alka Seltzer ed in molti antidiarroici, così come nelle amalgame dentali; è stato anche rilevato che alcune aspirine per bambini contengono alluminio. Lo si ritrova nei cosmetici anche di marca (rossetti, phard, matite etc.), nei deodoranti/antitraspiranti, nei dentifrici, saponi, borotalco.
Un capitolo a parte è costituito dal latte in polvere: i livelli di assunzione di alluminio nei lattanti che lo usano si avvicinano ai valori soglia e, in alcuni casi, arrivano a quattro volte in più. Per avere la certezza che tale metallo non è presente nella composizione si può leggere con attenzione l’etichetta, evitando prodotti che contengono sostanze che iniziano con “ALLUM” (qualora il tutto sia posto in evidenza).
Concentrazioni
Prendendo visione dei risultati delle analisi, il Prof E. Ragazzi, confermando il mio sospetto che la quantità di alluminio fosse elevata, disse che: “Il contenuto di tale elemento nei cibi può variare moltissimo in relazione alla sua quantità nel terreno, in conseguenza anche al semplice tipo di suolo, più o meno ricco. Un articolo pubblicato lo scorso anno riporta concentrazioni di alluminio in cibi come la lattuga intorno a 10 mg/kg di peso secco, spinaci 167 mg/kg di peso secco. Comunque i valori di alluminio nei cibi possono variare entro fasce enormi, anche a seguito dell'aggiunta di additivi contenenti alluminio; sono riportati valori in un intervallo di 1-27.000 mg/kg”.
A completamento delle informazioni inviate, il Professor Ragazzi mi segnalava un recentissimo documento dell’E.F.S.A. con un'ampia discussione sulla tossicità del metallo, anche in relazione alla quantità accettabile di assunzione in una settimana (Tolerable Weekly Intake -TWI-), stabilita attualmente pari a 1 mg/kg peso corporeo/settimana, anche se tali misure sono in genere spesso superate, proprio in seguito all'uso di additivi contenenti alluminio.
L'assorbimento intestinale è intorno allo 0.1-0.4% della quota ingerita. In genere il corpo riesce ad eliminarlo al 74-96%. Esso ha comunque tendenza ad accumularsi nell’organismo a seguito di esposizione alimentare.
Sulla base di quanto detto fin qui, si scopre che non è semplice affermare che l’alluminio trovato nei prodotti venga dalle scie chimiche, anzi, è più facile e più semplice ipotizzare che essi lo assorbano dal terreno e, poiché il terreno è naturalmente ricco di alluminio, il discorso potrebbe automaticamente essere chiuso.
Gli organi competenti
Arrivata a questo punto della ricerca, avevo un quadro abbastanza chiaro sulla pericolosità dell’alluminio, su questo non vi erano dubbi. Il Professor Ragazzi mi aveva confermato che le quantità rinvenute nei miei prodotti erano elevate. Restava sempre qualche problema correlato alle concentrazioni rinvenute negli alimenti da me analizzati. Si poneva, infatti, un quesito interessante, se cioè le tossicità individuate facessero parte dell’alimento stesso, della sua struttura interna, avendo assorbito l’elemento dal terreno con le radici o se vi fossero state depositate ab externo.
Questo, in effetti, era molto difficile da indagare. Esistono forse sostanze, mi chiedevo, che contengono naturalmente alluminio? O forse più semplicemente lo assorbono dall’ambiente esterno? Tramite percolamento, l’alluminio penetra nel suolo e di conseguenza viene assorbito dalle radici e trasmesso alla pianta. Chiesi allora informazioni ad una responsabile dell’A.R.T.A. circa le modalità inerenti alle analisi. Mi venne riferito che gli alimenti da me consegnati furono inizialmente disgregati, poi resi liquidi e quindi sottoposti a verifica. In tal modo, risultava impossibile constatare se quelle concentrazioni fossero lì perché provenienti dall’esterno oppure contenute nell’alimento.
Vediamo allora di chiarire! Ciò di cui stiamo parlando non sono ioni naturalmente contenuti nei cibi (come ad esempio il Rame o il Ferro), ma particelle, minuscoli sassolini, che vengono involontariamente (certo non nel caso delle scie chimiche) immessi come inquinanti nei cibi. Queste scorie, se ingerite, entrano in circolo per essere rapidamente fagocitate dai vari organi (reni, fegato etc.) e lì restano, perché non sono biodegradabili. Era dunque questo che ero tesa a dimostrare, cioè che l’alluminio presente negli alimenti analizzati non facesse parte intimamente di essi, così come il ferro è contenuto negli spinaci, ma che vi venisse depositato dall’esterno. La domanda da porsi è allora: da dove viene quell’alluminio? Qui la cosa diventava complessa, perché, come detto all’inizio, esso è un elemento presente sulla crosta terrestre. Le piogge acide ne favoriscono l’assunzione da parte dei vegetali. E’ da lì che può essere assorbito dalle radici e ritrovarsi nei frutti, nel prezzemolo, nella lattuga. Come provare allora che l’alluminio ed il bario presenti negli alimenti analizzati provenivano dalle scie chimiche? Secondo il Prof. Dolara, con il quale ho avuto diversi contatti, per concludere che le polveri degli aerei abbiano un ruolo nello spiegare i livelli di alluminio presenti negli alimenti analizzati, sarebbe necessario conoscerne le quantità negli stessi alimenti e in una zona vicina dove non volano aerei. A me la cosa sembrò impossibile, visto che gli aerei volano ovunque ed è puro sogno trovare un terreno che non sia contaminato da sostanze tossiche. Il fenomeno delle scie chimiche può essere fatto risalire a 10-15 anni fa, almeno qui in Italia.
Sarebbero allora occorsi dati sulla concentrazione di alluminio presente nel suolo abruzzese, confrontati con dati più recenti. Dopo aver contattato numerosi docenti, ricercatori e rettori universitari a livello nazionale, sono giunta alla conclusione che non esistono analisi e studi comparativi sulle quantità di alluminio presente nel suolo italiano e, nello specifico, abruzzese. Essi, in effetti, proverebbero che negli ultimi anni c’è stato sicuramente un incremento nelle quantità, dovuto all’anomalo traffico aereo con il suo carico di scie velenose. Sarebbe dunque auspicabile che coloro che tutelano il nostro territorio eseguissero rilievi in tal senso. Forse le attuali problematiche potrebbero dar loro avvio.
Per verificare e dimostrare in modo inappellabile che l’alluminio presente nei prodotti analizzati deriva unicamente dalle scie chimiche, mi restava un unico sistema. Ripetere le analisi con modalità diverse. Mi era stato suggerito di analizzare non l’intero alimento disgregato, bensì l’acqua di lavaggio dei prodotti medesimi, ma forse questo metodo non è probante, se la stessa acqua del rubinetto contiene alluminio! Quale acqua usare? Sicuramente acqua distillata! Forse un sistema sarebbe procurarsi del terreno non contaminato da alluminio, farvi crescere alcune piante allo scoperto, innaffiarle con acqua pura e poi analizzare di nuovo, sia l’acqua di lavaggio sia l’alimento disgregato. Nella difficoltà di trovare un terriccio che non contenga alluminio, sto attualmente studiando altre modalità di indagine. Vedremo gli sviluppi della situazione. Ho chiesto naturalmente la collaborazione della stessa A.R.T.A. di L’Aquila, dell’A.R.S. e del S.I.A.N. di Pescara. Ho segnalato la cosa al Ministro Ignazio La Russa, oltre che al Capo dello Stato, ai Ministri della Salute e dell’Ambiente.
Invito tutte le persone di buona volontà a fare altrettanto. Per concludere e sdrammatizzare la situazione, possiamo affermare che i dati scientifici a nostra disposizione ci mostrano come sia possibile ridurre il rischio di contrarre l’Alzheimer o alcuni tipi di tumore, semplicemente adottando una dieta sana basata su alimenti vegetali, ricca in frutta e verdura fresche, cereali integrali e legumi… be’, lasciatemelo dire: che non siano prodotti del mio orto! O del vostro!
Nota: si fa riferimento all'articolo integrale dell'autrice apparso sul numero 12 di “X Times”.
Esperti contattati:
Prof. Piero Dolara, Ordinario di Tossicologia, Università di Firenze
Prof. Eugenio Ragazzi, Facoltà di Farmacia, Università di Padova
Enti contattati:
A.R.T.A. (Agenzia Regionale Territorio Ambiente) di L’Aquila
A.R.S. (Agenzia Regionale Sanitaria) di Pescara
A.R.S.S.A. (Agenzia Regionale Servizi Sviluppo Agricolo) di Avezzano
S.I.A.N. (Sistemi Informativi Agricoli Nazionali) di Pescara.
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RispondiEliminaGli ultimi giorni.
RispondiEliminaun metodo per coltivare senza usare terriccio contaminato potrebbe essere la coltura idroponica.
RispondiEliminain altre parole:
le radici delle piante a bagno in acqua distillata con aggiunta di nutrienti (N,P,K principalmente)
...come substrato si può usare del cotone idrofilo....
spyder
Ottimo suggerimento, Spyder.
RispondiEliminaCiao
Brava Luigina Marchese.
RispondiEliminaEh, se il capo dello stato e i ministeri si fossero attivati tempo fa, forse non saremmo ad un punto di stallo: sono impegnati con altre questioni come riempire ogni angolo delle strade di militari, progettare centrali nucleari, inventarsi nuove tasse, sottrarre i tfr di alcune categorie di lavoratori, collaborare nelle guerre perpetue e, infine, occultare le attività aeree di aerosol.
La Marchese ha ragione e dimostra come in effetti non si possa parlare di biologico nel senso più stretto della parola nemmeno se si tratta di ortaggi coltivati direttamente a casa propria, sebbene siano sempre di gran lunga migliori rispetto a quelli di alcune coltivazioni destinate al commercio per il pubblico. Ulteriori indagini, come ella stessa dichiara, faranno maggior luce sull'origine dei metalli trovati ma credo si possa considerare verosimile che una gran parte si deposita sugli alimenti direttamente dall'aria e tramite la pioggia. Bastano pochi episodi di pioggia per accumulare discrete concentrazioni di metalli non esattamente benefici.
Ciao.
Ginger, non cambierei neanche una virgola del tuo sagace commento.
RispondiEliminaCiao
Ciao Spyder, è sempre un piacere leggerti. :-)
RispondiEliminaCara Ginger, i pezzi grossi del governo e gli altri uomini "che decidono" pensano di essere immuni, ma si sbagliano. Il problema è che le brame di potere non tengono in considerazione la morale e le esigenze dei cittadini. Lo scollamento tra società e potere è totale e non ci si può aspettare nulla di buono da gente del genere. E' però consolante pensare, però, che costoro, ora, combattono per il potere, ma non sanno che qualcuno più in alto di loro, ha già deciso come e quando i loro schiavi dovranno farsi da parte.
L'amica Luigina ha svolto un lavoro eccelso, oneroso e dispendioso di tempo ed energie e la sua ricerca è uno schiaffo nei contronti dei mantenuti (spesso arruolati nelle file della disinfomarzione - vero Michele?) che lavorano nelle A.R.P.A. e che tutto fanno fuorché tutelare la salute del cittadino. Non parliamo poi di istitzioni come il N.O.E.: ancora oggi mi raccontava un attivista che, non appena menziona la parola scie, gli riattaccano la cornetta in faccia. Complimenti vivissimi!
Ottimo articolo, complimenti a Luigina Marchese e grazie a Straker e Zret per averlo pubblicato anche qui. Non si deve sopire neanche per un momento l'indignazione e la ribellione viscerale che ognuno di noi dovrebbe provare con la consapevolezza che ci è stata sottratta anche l'ultima libertà, quella di respirare senza ammalarci, o quella di coltivare ortaggi o produrre olio che non siano automaticamente contaminati dal cielo nonostante ogni nostro sforzo in direzione del biologico.
RispondiEliminaPrevisioni meteo di ieri sera sul tg locale: "Sulla Liguria occidentale, cielo limpido". Io vedo solo scie ed una patina grigiastra.
RispondiEliminaI primi da mandare a spigolare sono i centri meteo e le loro veline.
Idem su Roma. Sono ormai un paio d'ore che passano tanker. Mentre scrivo sto notando un' enorme scia in direzione est. Adesso un'altra in direzione sud che sta incociando la precedente. E intanto il cielo si sta inesorabilmente velando. Pensavo che con la tramontana di questi giorni i tanker si fermassero un pò dato che non sono previsti fronti temporaleschi da "fermare", invece mi sbaglio. Stanotte ho sentito sopra latina un traffico aereo incredibile. Purtroppo non essendoci la luna non sono riuscito a notare scie chimiche, ma il traffico era pazzesco ed a quote relativamente basse. Verso le 23:00 ho contato 5 aerei nel raggio di pochi km.
RispondiEliminaGrande lavoro!!!! COMPLIMENTI!
RispondiEliminaOT: è arrivato "finalmente" il giorno della premiazione col Nobel per la pace per il guerrafondaio comandante in capo dell'esercito USA.
Sdogantato ufficialmente il concetto che per mantenere la pace bisogna stare in guerra perennemente.
Hanno messo un altro tassello, uno dei più importanti per loro: mi sa che ci siamo.
@emmai1975
RispondiEliminanon ti dico neppure cosa stanno facendo a Cagliari.
Cielo limpido finalmente (sic) e flotte intere di merdosi sopra le nostre teste.
E questo l'avete visto??
RispondiEliminahttp://www.segnidalcielo.it/Ufo_Norvegia.html
HAARP in action o cos'altro??
Ciao, l'episodio potrebbe essere correlato ad esperimenti nell'ambito del progetto Bluebeam. Non escludo però che si possa trattare di un fenomeno legato ai "giochetti" che avvengono al C.E.R.N. e che potrebbero aver genrato un varco spazio-temporale; peraltro ipotesi ventilata anche da alcuni scienziati che lavorano nel laboratorio sotterraneo.
RispondiEliminahttp://www.youtube.com/watch?v=V265pGgsBnM&feature=channel
RispondiEliminacolazione piu'...
oggi i piloti volano pure in formazione di tre.
RispondiEliminacomplimenti soldati, bel lavoro di avvelenamento.
sul tirreno hanno creato un MURO di queste sostanze: ora conto circa 15 scie persistenti nel cielo. come se non bastasse, irrorano pure dall'APU. ieri il meteorologo militare aveva detto alla TV: "per domani nebbie e velature"...
Stridente il contrasto tra le luminarie natalizie, inutili e volgari, ma scintillanti, con il cielo striato, opaco e livido, simile ad un cadavere in decomposizione: anche questo è un fotogramma dell'inferno finale.
RispondiEliminaArturo, per la liguria hanno previsto "sole e cielo terso" (sic) che, nella neo-lingua orwelliana, significa "scie tossiche".
Faccio un rapido ragionamento. Spero che mi venga perdonato l'off topic. Oggi, complice una giornata piuttosto tranquilla in ufficio, mi sono fatto un giro di una miriade di siti di pura disinformazione. Li conosciamo, pertanto evito di elencarli. Ho visto che molti di questi siti hanno un numero "importante" di sostenitori. Tankerenemy NO. Anzi, ieri erano 161, oggi 160. Questo non va assolutamente bene. Ognuno di noi, dei 160 quindi, deve fare qualcosa. Cosa? Capisco che parlare apertamente di scie chimiche possa essere fastidioso, poiché si rischierebbe di essere additati come paranoici, visionari, complottisti. Anzi, più che un rischio è semplice certezza. C'è un altro modo per far circolare notizie sul fenomeno, senza però esporsi. Mi è stato riferito che in una bacheca dell'universita La Sapenza di Roma c'è una locandina con foto di scie chimiche sulla capitale, alcune righe di testo che spiegano il fenomeno e un link ad un sito (non mi è stato detto quale sia il sito, ma ciò non è importante). Cosa fare quindi? Fare lo stesso. Ho sempre nella borsa dell'ufficio alcuni volantini che lascio ovunque: non li consegno alle persone che incrocio, ma li lascio sui sedili dei treni, della metro, nelle cassette dalla posta, nella bacheca della palestra, sopra le selle dei motorini, sopra qualche parabrezza. Alla fine, su 10.000 volantini che avrò sparso in giro, 1000 persone leggeranno qualcosa, 100 andranno su internet a verificare che i contenuti che ho scritto siano veritieri, 10 si appassioneranno alla questione scie. Quindi 1 ogni mille volantini "piazzati" avrà "lavorato" bene. Se questo lo facciamo in 160 non ci saranno 10 persone, ma 1600. Si parte da qui per cambiare le cose, non solo commentando gli ottimi articoli di Straker.
RispondiEliminaEmmai1975, le tue riflessioni sono degne di attenzione ed apprezzamento, ma faccio notare alcuni dettagli:
RispondiEliminaa) I nostri blog vengono bloccati in molti uffici statali nonché di aziende private, così come accade in Cina con i siti scomodi al regime. Non vi si può più accedere e questo mi viene confermato da fonti attendibili.
b) Alcuni tools per la sicurezza on line segnalano vulnerabilità inesistenti.
c) I nostri lettori non vengono pagati per sostenerci, mentre nel caso dei vari blog con i vari collegamenti e sostenitori sono organizzati affinché appaiano seguitissimi, anche se così non è.
d) In ultimo, spesso faccio pulizia tra gli infiltrati che si fingono sostenitori, mentre invece sono disinformatori o peggio e quindi li blocco. Per questo motivo il numero dei sostenitori è altalenante. Anche tra gli iscritti al comitato c'è qualche infiltrato, ma giacchè non possono ricevere informazioni ulteriori, oltre quello che possono già aver acquisito dalla Rete (o dai servizi), lo lascio lì.
Solo il nostro blog, comunque, ha raccolto in 11 mesi 1.600.000 visite uniche e questo non mi sembra poco.
In questo contesto sono evidenti i tentativi, spesso riusciti, di boicottaggio. Proprio oggi mi sono accorto che, per la terza volta e senza né motivi validi né avvisi, i nostri video sul canale Vimeo sono stati tutti rimossi e questo è solo uno dei tantissimi inquietanti episodi che la dicono lunga su come il nostro operare per la verità sia pedissequamente osteggiato in mille modi diversi.
Non si tratta quindi di "popolarità" da acquisire, poiché questo andazzo (il boicottaggio) sarà sempre più efficacie e deleterio.
I numeri di visite negli ultimi 11 mesi mi rincuorano. Spero che chi ci sta leggendo in questo momento si dia da fare per diffondere le informazioni.
RispondiEliminaSe il nostro blog non fosse popolare, non se ne sarebbero occupati né il c.i.c.a.p. né Superquark né bario Tozzi e tantomeno 40 blog per screditarlo.
RispondiElimina"Se il nostro blog non fosse popolare, non se ne sarebbero occupati..." Senza ombra di dubbio, non avrebbe avuto alcun senso inoltre mettersi a scrivere insulti gratuiti e pesanti, e ce n'è per tutti (anche se la scusa dichiarata è quella del divertimento).
RispondiEliminaBisogna considerare la disparità delle "armi", che è notevole e penalizzante per chi agisce alla luce e non per chi invece ha le spalle coperte.
Inoltre sono più efficaci meno elementi, buoni e determinati, che tante pecore messe assieme. Poi, diciamo pure che non tutti quelli che vengono a conoscenza del brutto scherzo delle scie finiscono in Rete ma agiscono anche per conto proprio, e questa è una certezza.
Credo non esista un metodo standardizzato per essere maggiormente ascoltati perchè sono tutti ottimi se funzionano e non è questione di numeri o statistiche per i successi o gli insuccessi, l'importante alla fine è che gli elementi che si hanno di fronte abbiano un'attitudine alla comprensione (fino in fondo) per quello che sta realmente accadendo, altrimenti le scie non le vedranno mai neanche se ci finiscono dentro. E che Dio ci assista.
E' vero, Zret, le illuminazioni sono proprio fuori luogo e non si intonano nemmeno con il clima cupo da cui si è circondati, perchè tutta questa allegria e questo benessere sinceramente non esistono: come al solito, per opera della tv e dei media in generale, sembra che tutto continui ad essere dipinto di rosa. Addirittura strillano ai quattro venti che come reazione alla crisi "transitoria" molta gente, a prescindere dalla situazione economica, si concederà una vacanza natalizia lontano da casa. Sarà.
Unsaluto a tutti.
Caro emmai, ti dò sostegno e sono pienamente d'accordo con te. Domani potrò finalmente ritirare dalla tipografia almeno 2500 volantini a colori per il costo di 0,12 cent/€ cadauno. Mi sembra non male. Il tipografo poi mi sta dando una mano e mi ha promesso che mi verrà ulteriormente incontro. Credo che sia importante cominciare con delle azioni concrete come quella di lasciare in giro volantini. Loro lasciano le scie e noi lasciamo i volantini! L'8 dicembre scorso mi trovavo a Camogli con la mia famiglia e il cielo era percorso in lungo e in largo da formazioni di aerei maledetti che lasciavano scie a dir poco impressionanti! Non mi era mai capitato di vedere una cosa simile in modo così sfacciato, si può dire "alla luce del sole", in una giornata festiva, poiché la giornata di per sé era di bel tempo. Tuttavia nessuno sembrava accorgersi del fenomeno aberrante mentre sopra le teste ignare delle famiglie con i loro bimbi che prendevano il sole chimico sulla spiaggia scorazzavano a destra e a manca gli aerei della sfiga. Avrei voluto avere già in mano i volantini, distribuirli e vedere le facce della gente muovere le pupille degli occhi tra le righe della carta stampata e su verso il cielo chimico chimico...
RispondiEliminaGuardate chi sono i falsari e come falsificano. Premio Nobel. 0__0
RispondiEliminaIntanto il satanasso Baracka Obama oggi ha ritirato il nobel per la "pace" che, nel solito stravolgimento semantico, significa "guerra". Esiste Satana? Sì: è quello lì, il presidente di USAtana.
RispondiEliminaBeh, il premio Nobel si addice ad un guerrafondaio come Obama. Nobel fu l'inventore della dinamite!
RispondiEliminaOggi una cosa deprimante .
RispondiEliminaAlle 7:30 cielo abbastanza pulito .
Nel giro di mezz'ora , velato da fare schifo .
Sono stato a Abetone , decine di aerei con delle scie gigantesche .
La gente non guarda il cielo , purtroppo .
Qualcuno si aspettava che Obama, nel suo discorso norvegese, desse avvio al cosiddetto 'Ufo Disclosure'. Ma, come avevo presentito, non è successo niente. Nemmeno un cenno al problema.
RispondiEliminaIl dettaglio poi della 'guerra permanente' non è altro che la riedizione dell'ideologia trotzkista-leninista che predicava la lotta di classe permanente, in pratica una rivoluzione che mai avrebbe avuto una conclusione.
Semplicemente pazzesco.
Dottrina illuministica allo stato puro riproposta da Barack e con la quale i bravi talmudisti che lo hanno preso in ostaggio gli hanno fatto da tempo il lavaggio del cervello.
Intanto oggi anche in bassa Padania un vero e proprio trionfo di scie, senza il minimo pudore.
Obama non conosce gli U.F.O. ma il gufo del Bohemian Groove.
RispondiEliminaConcordo con te, Paolo, quantunque io non creda che Baracka abbia un cervello.
Una danza macabra di demoni di metallo in tutta Italia oggi.
Conspirer, la gente non guarda e non vede. E' molto più acuta la vista di una talpa.
RispondiEliminaIl cielo limpido e terso delle previsioni meteo di ieri su RAI tre (Aeronautica militare). Ci prendono pure per il...
RispondiEliminaInviata email a: help@meteoam.it help@meteoam.it
RispondiEliminaNelle previsioni meteo dell'11 dicembre 2009, su RAI TRE Liguria, avete previsto "cielo limpido e terso". Significa "scie chimiche"? Non usate più la dicitura "innocue velature"? Ci prendete per il culo? Vergogna!
http://rapidfire.sci.gsfc.nasa.gov/subsets/?subset=Europe_3_02.2009344.aqua.500m
Quando la finirete di ingannare il popolo addormentato ed insultare quelli che non si bevono più le vostre fandonie?
(Messaggio firmato)
Il 'cielo limpido e terso' secondo il meteo è consistito da una copertura chimica semplicemente impressionante, da tregenda, degna del manuale degli avvelenatori.
RispondiEliminaPauroso cielo quello di ieri sul Nord Est.
dopo le piogge e il vento dei giorni precedenti la visibilità era tornata quasi normale, ieri gli aerei e le scie erano proprio evidenti...
RispondiEliminace ne sono di tutti i tipi. aerei che non lasciano scie, altri che ne lasciano di enormi, più o meno persistenti, alcuni ne fanno 4, altri 3... altre volte dallo stesso ne escono prima 2 poi 4, a intermittenza, quelli che viaggiano appaiati...si sono dati da fare parecchio
Testimonianza da Palermo
RispondiEliminaCiao Rosario, ti scrivo per documentarti quello che sta succedendo qui in sicilia, in provicia di Palermo.
Di giorno i tanker volano indisturbati, con una frequenza spaventosa. Vedo 2, 3 aerei vicini alla volta che insieme scaricano le loro porcherie sulle nostre teste, li distinguo ad occhio nudo, sono completamente bianchi. L'8 dicembre hanno passato il giorno a scaricare scie che si sono espanse sulle nostre teste a formare delle vere e proprie coltri: il cielo era completamente limpido prima e dopo queste operazioni è diventato nuvoloso. Le scie apparivano persistenti, bianche e sottili all'inizio, poi sono comparse come delle "escrescenze" da queste scie che si sono allargate via via fino a diventare di forma elicoidale (tipo elica del DNA per capirci). Prodotto di una turbina che le ha rilasciate? Non saprei dirlo. Il 10 e il 9, invece, il cielo era nuvoloso, e hanno passato il tempo a scaricare scie non persistenti, ma altrettanto chimiche: vedevo che passavano sopra le nubi. Oggi in particolare mi è sembrato che stessero seminando qualcosa nelle nubi.
Riguardo alle scie, volevo segnalarti che il video di woodstock mi ha ricordato una storia apparsa su topolino, letta da adolescente: durante una storia, paperone finisce coi nipoti su un pianeta popolato da robot che gli muovono guerra. Per vincerli, usa uno stratagemma descritto nel libro delle giovani marmotte (sic!): sale a bordo di un aereo e comincia a spargere "sale grosso" sulle nuvole, provocando la pioggia. Le nuvole, piccole e rade su quel pianeta, si ingrossano e scatenano una gran pioggia che fa arrugginire i robot. Ho cercato la storia ma non riesco a trovarla, mi spiace. Tuttavia, non era affatto recente, anzi, credo fosse anni 60/70. Spero che possa esserti d'aiuto in qualche modo. Continuerò a cercare comunque, se la trovo ti faccio sapere.
Riporto il suggerimento di un amico, in merito al metodo da adottare per ulteriori indagini sugli inquinanti atmosferici.
RispondiEliminaHo letto l'articolo "Pioggia di alluminio (articolo di Luigina Marchese)". Per quanto riguarda lo stabilire se la contaminazione è dovuta a sostanze precipitate dal cielo o a sostanze presenti nel terreno, si potrebbe coltivare lo stesso ortaggio in uno stesso periodo anche nello stesso luogo in situazioni diverse:1) nel terreno esposto all'aria aperta, 2) nel terreno in serra protetta 3) in vaso con terra (preanalizzata con basso o nullo contenuto di Al) posto in serra protetta o in casa; 4) in vaso con terra (preanalizzata con basso o nullo contenuto di Al) esposto all'aperto. La comparazione dei 4 risultati ci potrebbe dare delle informazioni interessanti.
Ho caricato su Youtube queste due slideshow:
RispondiEliminahttp://www.youtube.com/watch?v=szh85JtdWG0
http://www.youtube.com/watch?v=BuO_mnMDbyI
Sono state realizzate con le foto da me scattate su Pisa negli ultimi mesi.
Buon lavoro a tutto il Comitato.
Articolo perfetto, sperò ci sarà modo di approfondire l'argomento perchè molto interessante.
RispondiEliminaProprio ieri infatti ho saputo che un ragazzo che si occupa del reparto ortofrutta di un supermercato è stato colpito da uno sfogo sulle mani che gli faceva praticamente morire la pelle; ebbene dopo una visita dermatologica è risultato che il contatto con la frutta e la verdura contaminata da metalli e agenti chimici gli procurava lo sfogo.
Risultato, si è dovuto far cambiare di reparto!
Ma ragazzi che schifo ci mangiamo??? Ci stanno avvelenando poco a poco......
Saluti a Tutti...(Me Back)
RispondiEliminaPropongo una sorta di netstrike...ma orientato alle torri di controllo...cioè telefoniamo...telefoniamo telefoniamo...rompiamo i coglioni...come loro fanno a Noi...chiamate chiedete...siate cortesi e subdoli...come loro...
Comincio con la Torre di Albenga (panero)...
0182 5851201
Chiamate...chiamate...chiamate...!
Disinformer...prima o poi vi sfascio...occhio !
Ci sto! 0182 5851201, aggiunto alla rubrica.
RispondiEliminaOggi il radar segnala la solita area "off-limits" sopra la Liguria occidentale, Piemonte Sud e parte del mare prospiciente, ma gli aerei chimici si vedono ugualmente scorrazzare indisturbati.
RispondiElimina“…poi sono comparse come delle "escrescenze" da queste scie che si sono allargate via via fino a diventare di forma elicoidale (tipo elica del DNA per capirci).”
RispondiEliminaForse tipo queste:
http://img14.imageshack.us/img14/3654/p091209161503copy.jpg
Chemtrails compilation:
http://img14.imageshack.us/img14/9130/p0912091614copy.jpg
http://img685.imageshack.us/img685/3083/p091209161502copy.jpg (in questa non capisco cosa siano i 3 punti neri)
http://img14.imageshack.us/img14/4531/p091209161504copy.jpg
http://img14.imageshack.us/img14/5246/p081209162701copy.jpg
http://img14.imageshack.us/img14/7702/p0912091408copy.jpg
Foto scattate l’ 8 e 9 dicembre 2009.
Ho telefonato e li ho mandati letteralmente a fan'culo!
RispondiEliminaChemtrail Circles
RispondiEliminahttp://www.youtube.com/watch?v=-p7Vvz1hTEA
Stratospheric Aerosol Geo-engineering (SAG) plane sprays a circular pattern that crosses itself above Fallbrook, CA ( Marine Corps Base Camp Pendleton ). Other U-turn circular paths seen over Tijuana, Baja California
Mexico. Sky filled with chemical contrails and iridescent clouds on Tuesday, November 30, 2010.