mercoledì 30 settembre 2009

Chemtrails: una congiura nel cielo?

Chris Haderer e Peter Hiess sono due attivisti austriaci, autori di un volume intitolato "Chemtrails: congiura nel cielo? Manipolazione climatica sotto gli occhi dei cittadini". Il libro edito da V.F. Sammler e risalente al 2005, come si arguisce dal titolo, privilegia gli aspetti inerenti alle modificazioni meteorologiche e climatiche provocate dalle scie chimiche. Come sappiamo, il controllo dei fenomeni atmosferici è solo la punta dell'iceberg: chemtrails ed onde elettromagnetiche includono ramificazioni molto più inquietanti. Tuttavia è verissimo che la manipolazione meteorologica è uno strumento formidabile nelle mani delle élites sataniche (è possibile solo definirle con questo aggettivo) che dominano, ci piaccia o no, quasi tutto il pianeta.

Senza dubbio siamo ormai entrati in una fase finale molto critica che contempla l'induzione di un prolungato e pressoché ininterrotto periodo di siccità volto a stroncare l'economia i cui vari settori dipendono dalla disponibilità d'acqua, a desertificare intere regioni ed a favorire un aumento esponenziale dei costi delle risorse idriche. Pertanto il libro di Haderer e Hiess, davvero pregevole per la ricchezza dell'apparato iconografico, delle fonti e per l'organicità con cui sono trattati i temi, costituisce un utile vademecum per approcciare la questione scie chimiche, la cui esplorazione potrà proseguire con lo studio di altre opere e ricerche contraddistinte da una visione più ampia ed articolata.

E' auspicabile che qualche editore italiano decida di pubblicare il saggio in esame, previa traduzione dal tedesco.

Di seguito l'indice del saggio:

Introduzione: modelli in cielo Indizi di una minaccia globale

1 Tutto sulle scie chimiche - Che cosa bisogna sapere sulle nuvole artificiali

2 Oltre le nuvole - Come si formano le nubi e le chemtrails

3 Rainmakers ed altri estranei - Breve storia delle manipolazioni meteorologiche

4 In the air tonight - In che modo le scie restano sospese in aria

5 Assassini nei tankers - Gli aerei della N.A.T.O.

6 Testimoni oculari - Tipiche osservazioni di scie chimiche

7 Tutti parlano del tempo - Catastrofi climatiche e profeti dell'era glaciale

8 Facciamo qualcosa - Vie e stratagemmi per influire sul clima

9 L'unico testimone - "Deep shield", la spia che venne dal freddo

10 Giustizia per tutti - La "teoria" del complotto

Appendice: materiali, documenti, informazioni, links

Si ringrazia il gentilissimo Dottor Gianni Ginatta per la segnalazione.


Leggi qui una breve presentazione in tedesco del libro.



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Range finder: come si sono svolti i fatti

lunedì 28 settembre 2009

Aerei in cielo per disperdere le nubi

Pubblichiamo un breve articolo tratto dal sito del Tgcom. Si tratta di un pezzo scritto in modo penoso (abbiamo corretto i principali strafalcioni): d'altronde i gazzettieri del regime eccellono sia nella stupidità sia nell'ignoranza della lingua italiana, trovando come degni compagni i vari disinformatori, campioni imbattibili nell'ottusità e nello stupro del nostro idioma. Il testo che proponiamo, pur contesto di falsità e di imprecisioni (non è vero che è la prima volta in cui la Cina ricorre alle scie chimiche per manipolare i fenomeni meteorologici su ampia scala; non è vero che i Cinesi ricorreranno ad una tecnica mai usata prima), rivela obliquamente la capacità di influire sulle condizioni atmosferiche mediante composti chimici ad hoc. E' grottesco il riferimento al divieto di volo per i piccioni (sic): si interdice il volo ai colombi, mentre impunemente scorrazzano in tutto il mondo o quasi gli aerei che rilasciano tonnellate di veleni. Viviamo in un mondo al contrario.


Il primo ottobre la Cina festeggerà il sessantesimo anniversario della fondazione della repubblica popolare e, per impedire che la pioggia "rovini" i grandiosi festeggiamenti in programma, si ricorrerà ad una tecnica senza precedenti (sic). L'aviazione impiegherà diciotto apparecchi che disperderanno nell'atmosfera prodotti chimici per impedire che dal cielo sopra Pechino cada la pioggia.



All'aeroporto saranno invece usati 48 mezzi anti-nebbia, secondo quanto scrive il "Globe Times". E' la prima volta che la Cina ricorre a mezzi che agiscono sulle condizioni atmosferiche su scala così ampia (Non è vero!, n.d.r.). Il primo ottobre si terrà per la prima volta in dieci anni nella capitale cinese una parata militare in cui sfileranno almeno centomila persone.

Fuochi d'artificio spettacolari saranno l'altro punto di forza delle celebrazioni. E' chiaro che, con il "bel tempo", la Cina potrà mostrare al mondo molto meglio i suoi progressi militari e gli ultimi mezzi di alta tecnologia a cui può ricorrere in caso di attacco. Sarà dunque importante garantire che l'acqua non cada sulla mega-manifestazione.

D'altra parte, negli ultimi tempi le autorità cinesi avevano già annunciato anche che, proprio in vista di queste celebrazioni, per questioni di sicurezza durante la festa, sarebbe stato vietato volare ad aquiloni e piccioni. Tutto il cielo di Pechino sarà off-limits fino al giorno 8 ottobre e, per allontanare eventuali oggetti volanti indesiderati, sono stati addestrati alcuni falchi cacciatori, che faranno in modo che l'ordine sia rispettato anche nell'alto dei cieli (sic).


Leggi qui l'articolo originale.

Articolo correlato



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Range finder: come si sono svolti i fatti

sabato 26 settembre 2009

Il conteggio dei voli notturni: l'ennesima prova della realtà delle scie chimiche (articolo di Corrado Penna)

Come notare e dimostrare il programma notturno di spargimento delle scie chimiche: un esempio di come sia possibile compiere due semplici controlli sugli orari dell'aeroporto più vicino e mostrare ai propri conoscenti la realtà del fenomeno.

Quando invito la gente scettica ad osservare l'esagerato numero di voli aerei nel cielo notturno, visibilmente bassi (come si può capire dalle luci di navigazione ed anticollisione e dal forte rombo dei motori; un semplice calcolo logaritmico descrive questi aspetti come indizi del sorvolo a bassa quota) che io ovviamente addebito ai velivoli mentre diffondono clandestinamente scie chimiche (cercando di farsi notare il meno possibile, nascondendosi nell'oscurità, almeno fin quando non c'è la luna piena a smascherarli), mi sento prontamente rispondere che si tratta degli "aerei in fase di atterraggio verso Orio al Serio", ovvero l'aeroporto più vicino.

La cosa notevole è che la stessa risposta proviene sia dalle persone che "non credono" alle scie chimiche sia da quelle che "ci credono", ma che lo stesso non vogliono accettare che la notte ci sia un'attività di irrorazione così massiccia. In effetti, gli aerei che vedevamo dal nostro punto di osservazione, sembravano volare quasi tutti nella stessa direzione per cui poteva anche essere sensato, in teoria, che fossero tutti aerei che atterravano ad Orio (e non che decollavano) però ...

In queste calde sere d'agosto, nelle quali non si poteva evitare di uscire la sera per prendere un po' di fresco, quei voli si notavano bene ed erano circa uno ogni due minuti. Mi ricordo in particolare due domeniche successive in cui ho potuto notare (e far notare) questo traffico ed in cui ho rilevato che non possono essere aerei civili in fase di atterraggio ad Orio. Basta, infatti, guardare gli orari e controllare che non ci sono poi tanti velivoli che atterrano ad Orio. Per altro, non si può pensare che, dal nostro punto di osservazione, siamo in grado di scorgere tutti gli aerei che atterrano nello scalo suddetto: ad essere generosi, se ne potrà vedere un terzo (ovvero quelli che provengono da rotte comprese entro un angolo di 120°).

In effetti,i dalle 21:00 alle 22:00, orario in cui tutti (credenti e miscredenti) notavamo questi voli così frequenti una trentina nel giro di un'ora) ecco quali erano gli aerei che atterravano ad Orio al Serio la domenica (indicata con D negli orari). Faccio riferimento agli orari rilevati ad agosto sul sito di Orio al Serio e che ho registrato, inserendoli on line anche a questo indirizzo.

Bari (BRI) - RYANAIR - FR 04705 - Arrivo 21:55 - D
validità dal 29/03/2009 al 24/10/2009

Hannover (HAJ) - TUIFLY.COM - X3 03498 - Arrivo 21:15 - D
validità dal 24/05/2009 al 18/10/2009

Liverpool (LPL) - RYANAIR - FR 04538 - Arrivo 21:30 - D
validità dal 29/03/2009 24/10/2009

Londra Stansted (STN) - RYANAIR - FR 04198 - Arrivo 21:40 - L - Mar - Mer - G - V - D
Validità dal 20/04/2009 24/10/2009

Madrid (MAD) - RYANAIR - FR 05995 - Arrivo - 21:25 - D
Validità dal 12/04/2009 24/10/2009

Pescara (PSR) - RYANAIR - FR 04016 - Arrivo 21:35 - Mer - D
Validità dal 02/09/2009 al 24/10/2009

Roma Ciampino (CIA) - RYANAIR - FR 09465 - Arrivo 21:20 - S -D
Validità dal 26/07/2009 24/10/2009

Il numero totale dei voli in atterraggio è quindi pari a 7 (e non certo 30!) e di questi voli quanti credete che possano essere visti dal mio paese? Se scorgiamo l'aereo che atterra da Roma, potremo mai vedere quello che atterra da Hannover, Londra, Liverpool?

O forse vogliamo inventarci qualche improponibile giustificazione del tipo che gli aerei che vediamo sono tutti vettori aidibiti al trasporto merci che, per chissà quale strana motivazione, adesso incrociano tutti concentrati nelle ore serali e notturne, con la conseguenza che gli orari di lavoro degli addetti alla catena di distribuzione delle merci sarebbero adesso per lo più serali e notturni? Per carità ...



Sopra il mio paese so per certo che passano in decollo o in atterraggio gli aerei sulla rotta Orio-Catania (perché ci sono salito su alcune volte), ma questo porta ad escludere che lo stesso succeda per aerei che volano da e per il nord Europa. Possiamo quindi supporre, largheggiando, che di questi 7 voli, 3 possano essere visibili dal nostro punto d'osservazione. Ma fra 30 e 3 c'è una differenza abissale, un rapporto di 10 a 1!

Se vogliamo, poi, fingere di non avere potuto ben osservare le direzioni degli aerei notturni, se vogliamo mettere in conto anche quelli che potrebbero decollare da Orio, potremmo passare da 3 a 6 voli notturni (percepibili dal nostro punto di osservazione), e resterebbero sempre 24 (trenta meno sei) voli notturni a bassa quota, la cui presenza sarebbe inspiegabile, se non si tenesse conto del programma di diffusione clandestina delle scie chimche, che spesso all'alba lasciano il cielo pesantemente striato.

Che cosa pensare infine degli aerei il cui rombo si ode nottetempo, a volte anche all'una, le due, le tre? Aerei che atterrano o decollano da Orio? Nell'orario estivo da me consultato non figura alcun volo notturno in atterraggio in nessun giorno dellla settimana dalla mezzanotte e cinque minuti fino alle 4.30. Tutto ciò conferma il fatto che gli aerei civili di norma evitano di volare in piena notte per meri motivi di mercato.

I voli per la precisione sono i seguenti:

Santander [Spagna] (SDR) - RYANAIR FR - 04793 - Arrivo 00:05 - G
Validità dal 16/04/2009 24/10/2009

Casablanca (CMN) - AIR ARABIA MAROC - 3O 00517 - Arrivo 04:30 - Mar - G
18/08/2009 20/08/2009

Casablanca (CMN) - AIR ARABIA MAROC - 3O 00517 - Arrivo 04:30 - L - Mer - V
Validità dal 21/08/2009 12/09/2009

... e non obiettate, dicendo che l'Italia è piena di ricconi che amano pilotare il proprio aereo personale nel cuore della notte.


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- A luci spente nella notte

- Scie chimiche notturne



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Range finder: come si sono svolti i fatti

giovedì 24 settembre 2009

Un altro boato nel Ponente ligure: inverosimile la tranquillizzante versione ufficiale

L’essenziale e l’esiziale sono invisibili agli occhi

La verità è inverosimile (Eraclito)

E’ stato avvertito in buona parte di Sanremo, pochi minuti prima di mezzogiorno (per la precisione alle 11:56 del 23 settembre 2009, n.d.r.), un forte boato. In molti hanno pensato, come spesso capita in questi casi (?), ad un aereo che ha infranto il muro del suono nel cielo sovrastante la città. Invece, questa volta, si è trattato di un'esplosione nel cantiere dell’Aurelia Bis, sul nuovo tratto, compreso tra via Pascoli e la zona del Tinasso.

Qualche momento di paura e molte telefonate ai Vigili del fuoco che, avvisati con un fax ieri dall’azienda che sta lavorando all’importante arteria, sta tranquillizzando i residenti. Sono tremate porte e finestre di molte abitazioni, sia a Sanremo sia ad Arma di Taggia sia ad Ospedaletti
”.

Siamo alle solite: Sanremo News riporta in maniera del tutto acritica le spiegazioni circa un'assordante deflagrazione udita a Sanremo, Ospedaletti, Ceriana e per giunta sino a Grimaldi, al confine con la Francia, come rileva un cittadino. Infatti, M.T. scrive, rispondendo ad una lettrice in riferimento al boato percepito alle 11:56 del 23 settembre 2009, in varie località della provincia di Imperia: 'Devo precisare che non solo fino ad Ospedaletti si è sentito, ma anche qui alla frontiera francese esattamente a Grimaldi al punto che anche noi abbiamo preso in considerazione qualche scossa sismica, ma ieri sera, leggendo le notizie su Sanremo News, abbiamo avuto conferma di ciò che accade nella costruzione dell'Aurelia bis! Sono perfettamente d'accordo con la lettrice che si è lamentata'".

Sono le consuete veline dei militari che i quotidiani allineati riportano un po' per la pigrizia mentale dei redattori del tutto disabituati ad indagare sui fatti, un po' per supina ubbidienza alle direttive del sistema che non tollera filtrino verità sconvolgenti. Così, in questa occasione, invece di raccontare la frottola del velivolo che ha oltrepassato la barriera del suono, ci si è inventati la storiella delle mine che sarebbero state fatte brillare nel cantiere dell'Aurelia bis.

Ora, questa versione for dummies, versione che ha suscitato le patetiche e ridicole doglianze di chi subito ha abboccato all'amo (perché la cittadinanza non è stata avvisata dai Vigili del fuoco circa l'uso delle cariche?) è per lo meno poco plausibile. Infatti, da decenni, le gallerie vengono scavate, usando sofisticati mezzi meccanici di trivellazione (vedi Tunnel boring machine -TBM) che non richiedono l'impiego di esplosivi; inoltre, il brillamento delle cariche avrebbe prodotto forti vibrazioni registrabili dai sismografi, ma non un rimbombante fragore udibile in atmosfera anche a decine di kilometri di distanza. E' assai più plausibile che, come sostengono lo statunitense A.C. Griffith ed il francese Marc Filterman, entrambi ex militari, il boato sia stato ancora una volta causato da pericolosi esperimenti che coinvolgono l'impiego di sistemi d'arma funzionanti con armi elettromagnetiche e scalari, basate su H.A.A.R.P. e scie chimiche. Filterman si spinge anche oltre, chiamando in causa la guerra spazio-temporale e la guerra quantica. Sono temi di frontiera cui l'autore dedica due documentati capitoli all'interno del suo saggio, "Les armes de l'ombre": è comprensibile che l'uomo medio non riesca neppure a concepire la folle audacia dei militari che stanno scherzando con il fuoco, ma, se penseremo ai sinistri esperimenti del C.E.R.N. a Ginevra, avremo un'idea, per quanto vaga, delle operazioni che sono forse una continuazione dell'esperimento Philadelphia, risalente al 1943. La manipolazione delle linee spazio-temporali ed il trasferimento molecolare per Filterman sono scenari verosimili. Tale interpretazione ci è stata confermata anche da un ufficiale italiano di alto grado.

Stando così le cose, la prossima volta consigliamo ai vari giornalisti, tanto zelanti nel riferire le spiegazioni delle fonti ufficiali, quanto sonnacchiosi, allorquando si tratta di verificarle, di comunicare la prossima volta, che la deflagrazione è stata causata da Giuliano Ferrara, caduto dal seggiolone. Risulteranno molto più credibili.


Vedi qui e qui gli articoli su sanremonews.it


Che cos'è la TBM (Tunnel Boring Machine)

http://it.wikipedia.org/wiki/Tunnel_boring_machine
http://en.wikipedia.org/wiki/Tunnel_boring_machine
http://www.tbmexchange.com/pages.php?page=boring_machines


Esaminando in sezione la macchina, possiamo riconoscere gli elementi principali che la definiscono:

1 - la testa di scavo, su cui sono montati gli utensili di scavo;
2 - l’unità di guida, sistema costituito da cuscinetto cilindrico e motori che imprime il moto alla testa di scavo;
3 - i martinetti di spinta, che poggiandosi sull’ultimo anello di rivestimento posato consentono l’avanzamento dello scudo;
4 - la camera iperbarica, che consente di accedere alla camera di scavo per eventuali interventi di emergenza;
5 - la coclea, una vite senza fine che preleva dalla camera di scavo il terreno da allontanare;
6 - l’elevatore, dispositivo che consente la posa del rivestimento della galleria;
7 - l’uscita coclea, che trasferisce il materiale escavato sul nastro trasportatore;
8 - il trasporto conci allo scudo;
9 - la gru di movimentazione;
10 - il nastro trasportatore.


Articoli correlati

Le dichiarazioni di A.C. Griffith sulle scie chimiche
Marc Filterman, Les armes de l'ombre
Boato a Sanremo ed a Taggia: che cosa è accaduto veramente?
Collisione tra due aerei chimici nei cieli della Sila?
La verità sull’incidente aereo nei cieli della Sila del maggio 2008
Bang sonico su Firenze: l'ennesima menzogna


A.C. Griffith è uno dei ricercatori (ex militare) sulle operazioni globali di irrorazione che è venuto allo scoperto. In merito ai boati, egli scrive:

"I boati si odono in tutti gli U.S.A. Non sappiamo quale sia la vera causa: probabilmente è l'effetto di un trasmettitore interferometro che scuote la terra, può scatenare terremoti. A volte si possono udire delle deflagrazioni che attraversano le città. È o stesso sistema che sta provocando uragani, aumentandone la potenza". [...]



AGGIORNAMENTO del 25 settembre 2009

L'impresa incaricata per la realizzazione del terzo tratto dell'Aurelia Bis smentisce che si sia fatta brillare una mina, in profondità o in superficie, all'ora in cui è stato udito il forte boato.

Sanremonews pubblica così la rettifica:

Boato di ieri: l'impresa smentisce il brillamento della mina

L’impresa edile degli Ingg. Provera e Carrassi di Roma, che sta costruendo l’Aurelia Bis, sia a Taggia che a Sanremo, sul nuovo tratto, ha smentito seccamente la notizia da noi pubblicata ieri, in riguardo al forte boato, udito intorno alle 12 su buona parte della costa.

“La mina che noi abbiamo ‘brillato’ – ha detto il capo cantiere dell’impresa – è stata fatta esplodere, come da comunicazione alla Prefettura, alle 15.25 e comunque, ricordo che le esplosioni delle nostre mine non vengono avvertite mai in superficie”. Al momento, quindi, non si conosce ancora la natura del boato di ieri, probabilmente riconducibile ad un aereo, anche se è da considerare che sono tremati vetri e porte, cosa che accade di rado quando un aereo sfonda la barriera del suono.

Carlo Alessi

Giovedì 24 Settembre 2009 ore 12:14





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mercoledì 23 settembre 2009

Il gallio nelle scie chimiche (articolo di Kimberly Dawley)


Pubblichiamo un breve articolo di Kimberly Dawley, tratto da Rense.com. Lo studio, che abbiamo integrato con notizie tratte da una pubblicazione scientifica, si riferisce alla presenza di gallio rilevato, insieme con molti altri elementi, in seguito ad analisi condotte a Phoenix, Arizona, città pesantemente bersagliata dagli aerei della morte. E’ palese che le alte concentrazioni di gallio nell’atmosfera si possono spiegare solo con la dispersione deliberata di elementi e composti chimici, nell’àmbito della criminale operazione di avvelenamento del pianeta e dei suoi abitanti. Ringraziamo [***] per la segnalazione.


Recenti analisi dell’aria hanno consentito di determinare la presenza di gallio in alte concentrazioni. E’ veramente difficile trovare il gallio nell’aria, metallo usato in numerose e singolari applicazioni.

“Il gallio è un elemento chimico il cui simbolo è Ga. Metallo bianco argenteo, molle e fragile, è, con il cesio ed il mercurio, tra i pochi metalli allo stato liquido a temperatura ambiente; si trova combinato nella blenda e si ottiene per elettrolisi da soluzioni alcaline dei suoi sali; viene ricavato come sottoprodotto dalla produzione industriale dell’alluminio, dalla bauxite e, in minor quantità, dall’estrazione dello zinco. Chimicamente è un elemento abbastanza reattivo. Nei composti è generalmente presente con numero di ossidazione +3 e, in questo stato, mostra analogia con l’alluminio. Tra i composti si ricordano il fosfuro di gallio (GaP), l’arseniuro di gallio (GaAs) e l’antimoniuro di gallio (GaSb), che appartengono alla classe dei semiconduttori e che, per le loro caratteristiche elettriche, hanno trovato importanti impieghi nei dispositivi elettronici. Allo stato elementare, il gallio viene usato in vece del mercurio, per la fabbricazione di termometri per elevate temperature (superiori ai 500° C)”. (Enciclopedia delle Scienze, Milano, 2005, s.v. gallio)

Come componente dei semiconduttori, l’arseniuro di gallio è impiegato negli strumenti optoelettronici (soprattutto diodi laser e diodi ad alta emissione di luce). Piccole quantità di arseniuro di gallio sono adoperate nelle industrie dei microprocessori ultraveloci e per i pre-amplificatori a microonde a basso rumore di fondo.

Il gallio è usato anche nei transistors e nella tecnologia dei satelliti. I rovers di Marte e parecchi satelliti impiegano una tripla giunzione di arseniuro di gallio su celle di germanio. Questo metallo è anche adoperato nei pannelli solari di nuova generazione, poiché è più efficiente del silicio. Può essere usato anche nella produzione di specchi molti brillanti.

Sono in corso delle ricerche per stabilire se si possa ricorrere al gallio per combattere infezioni batteriche come quelle che causano la fibrosi cistica. Sembra che sia in grado di interferire con batteri, come lo pseudomonas e di causarne la morte.

Un altro impiego è relativo all’individuazione dei neutrini. Probabilmente la più grossa quantità di gallio puro che sia stata raccolta in una singola apparecchiatura è presente nel telescopio usato nel quadro del SAGEexperiment, nell’osservatorio dei neutrini sito a Baksan, in Russia. Questa apparecchiatura contiene circa 57 tonnellate di gallio liquido.

Sebbene non sia considerato tossico, le ricerche sul gallio sono ancora interlocutorie. Alcune fonti suggeriscono che un’esposizione prolungata possa causare dermatiti.



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lunedì 21 settembre 2009

La misteriosa scomparsa di Franco Caddeo

Il 29 agosto 2009 è scomparso Franco Caddeo, attivista contro le scie chimiche ed impegnato anche a denunciare le esercitazioni militari nei poligoni sardi dove si impiegano munizioni contenenti uranio impoverito, le cui nanoparticelle sono causa di tumori e di linfomi non Hodgkin. Pochissimi sono stati gli articoli delle testate locali dedicati alla misteriosa sparizione e suscita legittimi sospetti il completo silenzio dei media nazionali. Sull'episodio, noto quasi esclusivamente agli attivisti, è quindi presto calato il sipario.

Franco Caddeo, per alcuni mesi, intervenne in modo molto incisivo sul forum di Luogocomune, prima che si stabilisse di ristrutturare l'area delle discussioni e di introdurre un assurdo regolamento che, di fatto, favoriva gli occultatori e costringeva, invece, i ricercatori indipendenti ad acrobatiche circonlocuzioni per non incorrere nelle rampogne dei moderatori o, peggio, nel bando dal forum. Per ragioni che non sono chiare, ma certamente influirono le divergenze ed incomprensioni con Massimo Mazzucco, Caddeo decise di abbandonare la lotta.

Pare che, negli ultimi tempi, Caddeo avesse concepito incautamente il proposito di appoggiarsi ai Russi per la sua denuncia contro le chemtrails, ignorando che la superpotenza è pesantemente coinvolta nelle manipolazioni climatiche, nell'uso delle onde elettromagnetiche sia a fini militari sia per il controllo mentale, proprio come gli Stati Uniti, i paesi aderenti alla N.A.T.O. e la Cina. Tenendo conto di tutti questi elementi, si possono formulare alcune ipotesi sulla sparizione di Caddeo.

- Si è trattato di un naufragio

- Caddeo ha preso la risoluzione di dileguarsi per sfuggire a pericolosi personaggi

- L'attivista, forse a conoscenza di segreti scottanti, è rimasto vittima di qualche operazione dei servizi

Naturalmente auspichiamo che i familiari possano riabbracciare quanto prima il loro congiunto.

Riportiamo un ampio stralcio di un articolo tratto dal quotidiano L'Unione sarda, concernente una scomparsa non priva di strani particolari.


"Le acque di Capo Mannu nascondono un drammatico mistero. Dopo quattro giorni di ansia a preoccupazione le ricerche di Franco Caddeo continuano a essere vane: anche ieri per i soccorritori è stata una giornata di lavoro duro e inutile. E ora le domande si moltiplicano. Che cosa è successo venerdì pomeriggio al largo di Putzu Idu? Perché dell'antennista di Oristano non si trova più nessuna traccia? Del caso si occupa ora anche la Procura della Repubblica di Oristano: i Carabinieri della stazione di San Vero Milis hanno trasmesso al magistrato di turno tutte le comunicazioni sulla storia di Capo Mannu.

Da venerdì pomeriggio, quando la motovedetta della polizia ha trovato alla deriva il gommone che Franco Caddeo aveva noleggiato la mattina a Putzu Idu, il caso è diventato sempre più complicato, non soltanto perché, al momento del ritrovamento, il motore era ancora acceso, ma anche perché a distanza di quattro giorni Guardia costiera, Carabinieri e Polizia non hanno recuperato neanche un indizio. Neppure un oggetto che appartenga a Franco Caddeo. La crema solare e le canne da pesca che stava usando venerdì mattina sono rimaste tutte sul gommone, ma egli è scomparso nel nulla. Le speranze di ritrovarlo vivo, magari ferito, dopo oltre cento ore cominciano a ridursi al lumicino. Ma allo stesso tempo non si capisce che cosa sia accaduto: un semplice incidente, magari dovuto ad un malore improvviso?

I familiari del quarantanovenne non si arrendono, nonostante la disperazione: «Fino a quando non troveremo qualche indizio utile noi di sicuro non ci fermeremo. Porteremo avanti le ricerche ad oltranza, anche da soli: non ci diamo per vinti, fino a quando non riusciremo a capire meglio che cosa è successo a Franco. Per il momento ovviamente continuiamo a sperare»" [...].


Leggi qui l'articolo pubblicato dal quotidiano L'unione sarda.



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sabato 19 settembre 2009

Nube tossica a Sanremo?

16 settembre 2009. Sono le 20:30. Da alcune ore ha smesso di piovere. All'improvviso comincia ad aleggiare sulla città una nebbia dall'odore dolciastro e pungente. La bruma si dirada dopo circa tre quarti d'ora. La foschia, che è ben visibile soprattutto attorno all'alone luminoso dei lampioni, non pare essere un fenomeno naturale: infatti non è il risultato dell'evaporazione ed il sentore è quello tipico, inconfondibile di un insetticida (etilene dibromuro?). Considerando che gli aerei tossici hanno continuato ad incrociare prima, durante e dopo le precipitazioni (spesso se ne è percepito il rombo), viene il sospetto che la caligine in questione sia di origine artificiale.

Con il favore dell'oscurità, i tankers hanno diffuso a bassa quota degli insetticidi? La quasi totale scomparsa di mosche, zanzare e falene, ma anche dei loro naturali predatori (rondini, rondoni, rane, pipistrelli...) induce a pensare che, come denunciato pure da molti attivisti californiani, gli aerei tossici talora nebulizzino sostanze insetticide, assai nocive per tutti gli esseri viventi e per l'ambiente.

Infine viene in mente un episodio simile, risalente al giorno 7 agosto 2008, allorquando a Sealza, frazione di Ventimiglia, otto persone rimasero intossicate da esalazioni attribuite ufficialmente all'uso incauto di un erbicida per opera di un agricoltore.

Eventuali lettori, testimoni dell'inquietante fenomeno e che hanno notato altri particolari e rilevato conseguenze dell'irrorazione, sono invitati ad aggiungere le loro informazioni nell'area destinata ai commenti.




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giovedì 17 settembre 2009

Convegno sulle scie chimiche a Ladispoli

CONVEGNO "SCIE CHIMICHE NEL CIELO" Che cosa sono? Origini, cause, conseguenze"

Sabato, 26-09-09, ore 16:20, aula consiliare - Comune di Ladispoli - P.zza G. Falcone - Ladispoli


Relatori:

16:00 - 16:45
Prof. Corrado Pala & Prof. Vittorio Iori (Gestori del sito http://www.cieliliberi.blogspot.com):
"Tre anni d’impegno civile per capire e lottare contro il fenomeno delle scie chimiche"

17:00 - 17:20
Dr. Francesco Grossi (Geologo, collaboratore scientifico Uni 3 Roma):
"Inquinamento da bario ed alluminio"

17:30 - 17:50
Danilo Lindiner (Ricercatore indipendente – Forum Palermitano) :
"Quello che non dobbiamo dimenticare"


18:00 - 18:20
Prof. Dr. Ferrante (Docente Fisica Generale – Uni- Bologna):
"Scie Chimiche tra mito e realtà"

18.30 - 18:50
On. Sandro Brandolini (Parlamentare – Camera dei Deputati):
"Scie Chimiche in Parlamento"

19:00- 19:20
Prof. Dr. Giuseppe Genovesi (Dipartimento di Fisiopatologia Medica Policlinico Umberto I-Roma):
"PNEI dell’entanglement"

19:30 - 20:00 Dibattito

Moderatore: Dr. Raffaele Cavaliere


INGRESSO LIBERO

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Range finder: come si sono svolti i fatti

martedì 15 settembre 2009

Ingiallimento precoce dei platani: un piccolo segno foriero di grandi disastri

Come abbiamo scritto in altri articoli (si legga in particolar modo Il punto di non ritorno) si ha l'impressione che ormai il quadro globale sia prossimo ad una svolta distruttiva. Se ne vedono i segni: naturalmente pochissimi li scorgono, eppure basterebbe un po' di attenzione per notare che il muro è ormai pieno di crepe, preludio di un imminente crollo. Concentriamo il discorso solo su uno dei numerosi "sintomi" della debacle ambientale: i platani che costeggiano alcune vie del centro di Sanremo, come via Garibaldi, già a metà agosto presentavano il manto fogliare in gran parte ingiallito, come se fosse autunno. I vari esemplari, sia quelli messi a dimora recentemente sia i platani annosi le cui chiome erano un tempo verdeggianti e folte, almeno fino a tutto settembre, quest'anno, invece, appaiono sofferenti, con le foglie che perdono la linfa e si accartocciano per cadere precocemente.

Quali sono le cause di questo preoccupante fenomeno? I veleni diffusi ogni giorno nell'atmosfera con i velivoli tossici, la drastica riduzione dell'umidità atmosferica, la scarsità e l'irregolarità delle precipitazioni.[1]

A proposito delle piogge, occorre ricordare che, nell'intero mese di agosto, a Sanremo si è scatenato un solo temporale della durata di pochi minuti, mentre, nel corso della stagione estiva, su dieci perturbazioni, nove sono state del tutto neutralizzate tra Provenza e Liguria occidentale, ed una è stata indebolita a tal punto che le nuvole imbrifere hanno lasciato cadere ben 0,1 mm di pioggia...

Come ha osservato il nostro amico Arturo: "Se lo scopo della manipolazione climatica è provocare la siccità, allora la geoingegneria funziona al 101%".


[1] Si ricordi che i rovinosi incendi, che sono divampati in California, sono stati causati e favoriti non solo dalla diffusione aerea di biossido di zolfo, come da anni denuncia, inascoltata, l'agronoma Rosalind Peterson, ma anche dai bassi valori di umidità atmosferica. Questo fattore deve senza dubbio essere collegato al criminale uso di composti igroscopici: è evidente che gli avvelenatori stanno scientemente trasformando ampie regioni del pianeta in sterili deserti, in primis con enormi danni all’agricoltura. Presto raccoglieremo i frutti amari del "piano desertificazione".


Piano dettaglio - Accordo Italia U.S.A. sul Clima

A Pagina 38 si legge:

WORKPACKAGE 10: Esperimenti di manipolazione degli ecosistemi terrestri

Questo Workpackage ha come obiettivi:


1. lo sviluppo di nuovi sistemi per la realizzazione di esperimenti di manipolazione dell'ecosistema che permettano di esporre la vegetazione a condizioni ambientali simili a quelle attese in scenari di cambiamento globale;

2. lo studio, l'analisi e la comprensione dei principali meccanismi di risposta della vegetazione e degli ecosistemi mediterranei ai diversi fattori di cambiamento (temperatura, precipitazioni ed aumento della concentrazione di CO2 atmosferica);

3. la quantificazione degli effetti complessivi del cambiamento sulla produttività e sulla vulnerabilità degli ecosistemi (fertilizzazione da CO2, variazione della disponibilità idrica ed aumento di temperatura).


In dettaglio le attività saranno:

1. l'esecuzione di attività di ricerca eco-fisiologica su diversi siti sperimentali italiani dove vengono modificate artificialmente le condizioni ambientali a cui è esposta la vegetazione

2. l'approfondimento e la migliore conoscenza dei meccanismi di risposta delle piante attraverso la misura diretta dello scambio gassoso in condizioni di pieno campo

3. la verifica in campo di ipotesi sviluppate nell'ambito di esperimenti di laboratorio

4. la progettazione di tecnologie per la manipolazione delle condizioni ambientali con particolare riferimento al controllo della temperatura e della concentrazione atmosferica di CO2.




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Range finder: come si sono svolti i fatti

domenica 13 settembre 2009

Calcolo della quota in base al suono percepito

Un parametro decisivo per la valutazione delle quote di volo degli aerei, impegnati nelle operazioni clandestine di aerosol, è il suono. Accade, infatti, molto spesso, sia di notte sia di giorno, di udire perfettamente il rombo dei motori dei tanker chimici, per quanto questi, soprattutto durante le ore diurne, facciano bene attenzione a sorvolare a velocità ridotte (spesso prossime allo stallo) proprio per non attirare l'attenzione dei cittadini. Non sono rari quei casi in cui si può benissimo osservare il velivolo sulla propria verticale e, contemporaneamente, udire distintamente il rombo dei reattori. Ciò conferma inequivocabilmente la bassa quota di sorvolo, visto che il suono giunge quasi in concomitanza con l'avvistamento del velivolo sulla perpendicolare. Come sappiamo, la propagazione del suono dipende in varia misura da diversi fattori che rendono praticamente impossibile riuscire a percepire il rumore prodotto dai motori a reazione di un aereo che sorvola a quote comprese tra 8.000 e 14.000 metri. E' quindi chiaro che è una menzogna affermare che quegli aerei che osserviamo rilasciare scie, sono aerei di linea che incrociano ad alte quote e che quindi siamo di fronte a semplici scie di condensazione.

La velocità del suono si aggira intorno ai 340 m/s in condizioni standard ed aumenta col diminuire della quota. Normalmente la velocità del suono diminuisce con l'altitudine, almeno per gli strati più bassi.

La velocità del suono non dipende dalla pressione dell'aria, ma solo dalla sua temperatura. Se la velocità di propagazione diminuisce con l'altitudine è solo perché, normalmente, la temperatura dell'aria diminuisce con la quota. La diminuzione di pressione si riscontra, ma è ininfluente sulla velocità del suono, perché è compensata da una pari diminuzione di densità dell'aria.

Possiamo anche trasformare la temperatura T da gradi Kelvin ai più familiari gradi centigradi t, ed otteniamo, direttamente in m/s, la pratica formula:


Sulla base di questa breve premessa, illustriamo un metodo semplice per calcolare, con una buona approssimazione, la quota di un velivolo. Vi accorgerete che gli aerei impegnati nelle operazioni clandestine di aerosol e che siamo in grado di osservare ad occhio nudo, anche di notte, sorvolano i nostri centri abitati ad altitudini non regolari e, sopratutto, a quote non idonee alla formazione di scie di condensazione, persistenti o effimere che siano.



Spesso vi sarà capitato di avvistare un "tanker chimico", mentre sorvola il quartiere dove vivete e passare proprio la verticale della vostra abitazione. Se vivete in una zona non eccessivamente rumorosa per via del traffico veicolare, vi sarete resi conto che il rombo dei motori di questi velivoli si percepisce quasi sempre. Ebbene, ecco come stimarne la quota di volo:

a) Seguite con lo sguardo l'aeromobile in arrivo e cominciate a contare (usate un orologio digitale) dal momento in cui il tanker passa esattamente sulla vostra verticale.

b) Fermate il conteggio dei secondi, non appena cominciate ad udire il rombo sordo dei motori.

c) Moltiplicate i secondi che avete computato per il valore che corrisponde alla velocità del suono in metri al secondo. Ad esempio:

5 secondi x 343 m/sec. = 1.715 metri

Avete ottenuto la quota di sorvolo del velivolo, militare o civile, che sta spargendo elementi chimici e biologici sulla vostra città. Ora sapete con certezza che quelle scie non sono semplice condensa e che i vari Mario Tozzi, Piero Angela, Pietro Pallini, Giuseppe Sottocorona, Paolo Attivissimo etc. vi hanno preso per i fondelli.

Fonti:

Enciclopedia delle Scienze, Milano, 2005, s.v. barriera del suono, suono
Fisica Onde Musica ( http://fisicaondemusica.unimore.it/ )

Si ringrazia Teneat per la collaborazione ed i test sul campo.

Per approfondimenti si rimanda al seguente articolo: "Relazione tra propagazione del suono e quote dei velivoli"




All'approssimarsi dell'aereo, si manifesta una componente alle alte frequenze (2.000 Hz) dovuta all'aria che entra nel motore. Al passaggio sulla verticale tale componente inizia a diminuire, mentre aumentano quelle a bassa frequenza (sotto i 500 Hz) e, nel contempo, è presente una componente ad alta frequenza prodotta dagli scappamenti del fan (3.150 Hz).

Dopo il passaggio dell'apparecchio, il rumore presenta come dominante le basse frequenze dovute allo scappamento dei gas di scarico, dalle quali dipende anche la lunga persistenza nel tempo del suono. Per il medesimo aereo in fase di atterraggio, la durata del rumore risulta minore di quella di decollo. Le alte frequenze sono più pronunciate sia in avvicinamento sia sulla verticale, in quanto l'aereo si trova più vicino al suolo, mentre le componenti a bassa frequenza sono minori in seguito ai minori valori di potenza del motore, producendo così meno rumore.



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Range finder: come si sono svolti i fatti

venerdì 11 settembre 2009

Se hai paura di volare...

Pubblichiamo una testimonianza raccolta dagli amici di Sciesardegna. E' di per sé la dimostrazione che oggi nei cieli incrociano un po' a tutte le quote ed in tutte le direzioni aerei della morte, a differenza di quanto avveniva anni fa, quando i passeggeri che non avevano paura di volare, ammiravano il paesaggio da un'inedita angolazione, sotto lo sguardo compiaciuto del personale di bordo. Allora nessuna assistente di volo intimava ai viaggiatori di chiudere le tendine e di non scattare fotografie. Oggi è proibito anche solo sbirciare dal finestrino dell'aeromobile. Le compagnie aeree, insieme con tutti gli altri artefici e complici dell'operazione "scie chimiche", avranno forse qualcosa da nascondere?


Prendi un qualsiasi giorno dell’anno… Durante un viaggio in aereo che potrebbe essere distensivo… Se osaste tenere gli occhi aperti, potreste vedere delle cose… ma delle cose strane, così strane che, secondo qualcuno, non esistono che nella vostra mente… Secondo altri NON dovreste proprio guardare. E perché mai, direte, non dovremmo? Ma tant’è… In tanti prima di noi hanno suggerito che la vita intera sia un sogno... o no?

Così i casi sono due: o ci siamo inventati tutto, pazzi visionari o scrittori di canovaccio di un romanzo di spionaggio che chiaramente finirà con rapimenti, sparizioni misteriose e trionfo inesorabile dell’eroe sui cattivi, oppure tutte queste cose sono vere, le abbiamo vissute e vedute… Certo, che siano vere non possiamo darvene le prove nette, ma possiamo assicurarvi che per noi la PAROLA ha un ancora Valore e le bugie sono di appannaggio (e di professione) di qualcun altro. In ogni caso chi legge sceglierà quale delle due pillole gli conviene...

Sì, Matrix non a caso, perché volare su un aereo di linea oggi è diventato la matrice di un sogno o di una storia pazza di spie e di spiati… Ed i cosiddetti corridoi aerei sono divenuti passaggi segreti (ma neanche tanto poi) di voli folli, di evoluzioni al limite del possibile, di vere, simulate o mancate collisioni... In cielo si può leggere in codice la storia intera della nostra pazza umanità.

Vi è capitato in questi ultimi anni di salire su un qualsiasi aereo di linea, italiano o straniero, high cost o low cost e vedervi intimato dagli assistenti volo, con molto gentilezza sia chiaro, ma con fermezza, di abbassare le tendine durante il sorvolo della nostra patria? A noi è capitato più volte...

- Perché, chiedemmo (con la macchina fotografica in mano… e già conoscendo la risposta), dobbiamo abbassare le tendine?
- Innanzitutto spenga la macchina fotografica.
- E perché mai se non siamo né in fase di atterraggio né di decollo?
- Sono disposizioni del comandante.
- Ah be’, questioni di sicurezza… Ma le sembra tanto sicuro quell’aereo che sta volando al nostro fianco a poche centinaia di metri?
- Ma guarda che faccia tosta! Sarò costretta ad avvisare il comandante…

Va be’, la legge è legge.

Sono diventato più pericoloso io che cerco di capire, di vedere, di salvarmi, se posso, più del pericolo stesso. Ma forse è sempre stato così, mi rassegno, abbassando la tendina e spegnendo la reflex ed entrando di diritto nel novero dei martiri dell’ingiustizia. Sai che consolazione…

Sono cose normali che capitano... ben tre volte quest’anno (2009) durante normali voli di linea sui cieli italiani... Ora, come nel miglior romanzo, bisognerebbe svelare che cosa abbiamo intravisto dietro quelle tendine. Perché i passeggeri, sempre ben disposti a guardare dall’alto il paesaggio, devono abbassare le tendine sul più bello? Rivelazioni non adatte all’umanità non ancora pronta? U.F.O.? Il ritorno del Messia? Magari... Più semplice e tutti conoscono la risposta ormai: AEREI.

Sì, normali (o quasi) aerei. Anzi, aerei probabilmente militari, senza insegne né livree sulla fusoliera bianca, che sfrecciano da tutte le parti e passano vicino al tuo aeromobile, evoluendo tranquilli in base al loro piano di volo (che forse non esiste) ed al loro – tutto da verificare – corridoio aereo. Prima del decollo, sul cielo dell’aeroporto di Olbia si vedeva ad occhio nudo una masnada di aerei che rilasciavano dense scie bianche.

Decollati e saliti di quota, scopriamo ciò che non si può vedere: gli aerei andavano e venivano senza posa, letteralmente costruendo una coltre biancastra al di sopra della terra e dei terrestri. Ma sì, lo fanno per noi, ci fanno abbassare le tendine perché non ci spaventiamo oppure affinché non vediamo o cominciamo a preoccuparci fino alla domanda fatidica: MA CHE COSA STANNO FACENDO?

Orbene, durante l’estate 2009 e precisamente dal 20 al 27 agosto, decidiamo di compiere un viaggio di piacere in Danimarca. Due giorni precisi di andata e ritorno, due voli precisi di andata e ritorno dall’Italia.

20/08/2009

L’aereo della compagnia low cost vola low, ops, scusate basso, abbastanza basso sul mare. Poche le nuvole; vicino al finestrino – ah che meraviglia! – possiamo ammirare il panorama sottostante. Ovvio, sottostante. Ecco Genova! Vedi là le Alpi. L’aereo, si sa, è veloce e sorvoliamo veloci i monti... Ma, qualcosa cambia nell’aria; incollo gli occhi al finestrino, preparo la reflex... Non siamo soli: intravediamo altri aerei, quattro o cinque. Due di essi volano davanti a noi, ma più in basso. Sembrano aerei di linea. Percorrono una rotta parallela alla nostra, non lasciano scie. Altri quattro percorrono una traiettoria perpendicolare a noi, volano molto vicini tra loro dalla nostra destra alla nostra sinistra (noi sempre in direzione Danimarca): due passano sotto, due sopra il nostro aereo. Tutti si dirigono verso uno stesso punto alla nostra sinistra. Che strano!!! Guarda. Gli aerei sopra di noi lasciano scie bianche, mentre quelli che passano sotto di noi, emettono scie inizialmente bianche che poi diventano fumo (condensa non è) nero. Il carburatore, accidenti!!! Te l’avevo detto di pulirlo! E abbiamo veduto chiaramente l’improvviso passaggio dalla scia bianca a quella nera! All’orizzonte si intravedono altri aerei lontani che incrociano parallelamente a noi. Con scia nera al seguito.

Ipnotizzato e dubbioso, stacco l’occhio dal finestrino. Il clima dentro l’aereo è tranquillo, questa volta nessuna tendina abbassata… Nessuno, tranne me ed il mio amico, si chiede se quegli aerei stiano facendo una cosa normale. Volare e trasportare.

Ritorno a guardare fuori: vedo una scia di fumo (condensa non è) nero, parallela alla traiettoria del nostro aereo, che si “apre” forse spinta dal vento e che diventa una specie di corridoio che non si interromperà per chilometri!

Ad un certo punto, proprio quando cominciamo a sorvolare la Danimarca, la presenza di aerei e scie si interrompe. Scie e nebbia totalmente assenti. Atterriamo. Da giù il cielo è limpido, ma nei giorni successivi vedremo scie d’aereo ovunque. Sono scie bianche che non svaniscono che coprono il cielo. Le ho viste uscire da aerei molto vicini al mio… MA CHE COSA FANNO?



27/08/2009

Al ritorno, l’aereo low cost vola anch’esso basso (ma perché non saliamo di quota? Prima gli aerei volavano più alti! Forse perché “low cost” determina anche la quota low?... ehm...). Eppure non si riesce a vedere distintamente il paesaggio. Durante tutto il volo verso l’Italia sarà presente una patina omogenea che galleggia tra noi e la terra, dunque ad una quota più bassa della nostra, che impedirà di distinguere nitidamente il paesaggio. Ancora scie... Le distinguo chiaramente, bianche, che si allargano e si sovrappongono spalmandosi su quella patina. Non ci sono tanti aerei intorno. Ma attenzione: mi giro verso il finestrino e, all’improvviso, alla mia destra vedo un aereo GRANDISSIMO in linea d’aria talmente vicino che stavo per urlare! L’aereo viene verso di noi, poi vira per compiere a gran velocità una traiettoria a dir poco pazzesca: da quella che, ad occhio nudo, sembra la nostra identica quota sale di scatto verso l’alto, poi vira verso la sua sinistra e comincia a salire ancora; infine gira, perde velocemente quota e scompare sotto di noi in pochi secondi. Il tutto lasciandosi dietro una grossa scia bianca.

Paura di volare...

Un tranquillo viaggio in aereo oggi può riservare segreti e sorprese. Non aprite gli occhi, però, non guardate dal finestrino, continuate a leggere il giornale che recita: “Cielo sereno, tranne che per qualche innocua velatura”... Innocue fino a che qualcuno di quegli aerei (ma che fanno?) non vi prenderà in pieno...


Testimonianza raccolta dal "Comitato Scie Sardegna" (http://www.sciesardegna.it/)



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mercoledì 9 settembre 2009

Scie chimiche e vaccini: esiste un nesso?

Ci domandiamo se esista una correlazione tra le scie chimiche ed i vaccini prodotti ufficialmente per immunizzare la popolazione dall'influenza A H1N1, il cui virus è stato creato in laboratori militari statunitensi. Ora, si potrebbe pensare che il vaccino, contenente numerosi veleni, annoveri tra i suoi ingredienti pure un marcatore genetico, una sequenza di D.N.A. usata per analisi comparative negli studi di genetica della popolazione.

I marcatori genetici sono formati da una sequenza S.T.S. (Sequence tagged site), una breve serie nucleotidica distribuita nel genoma. La conoscenza della loro successione permette di sfruttarli a scopi diagnostici e di ricerca, ma consente pure di preparare sonde specifiche. Le sonde sono frammenti di acidi nucleici resi visibili grazie ad una marcatura radioattiva, fluorescente o enzimatica. Il frammento è impiegato nelle tecniche di ibridazione molecolare, ossia per la formazione di una molecola di acido nucleico a doppio filamento, a partire da due molecole complementari di D.N.A. o R.N.A. a singolo filamento, mediante legami ad idrogeno tra i nucleotidi appaiati.

In parole più semplici, i marcatori genetici servono ad individuare gruppi specifici all'interno della popolazione umana. Senza dubbio la vaccinazione di massa è un espediente escogitato dal governo occulto mondiale per falcidiare intere generazioni, il cui sistema immunitario è stato già fiaccato con decenni di scie chimiche, di alimentazione industriale, di radiazioni nucleari, di farmaci, di fluoro nei dentifrici etc.

Tuttavia non si può escludere che la vaccinazione sia finalizzata a scopi riconducibili all'ingegneria genetica. Gli avvelenatori intendono forse individuare precisi gruppi, per poi indurre o catalizzare mutazioni genetiche sfavorevoli che, come è noto, sono dovute ad agenti fisici o chimici. Si potrebbe ipotizzare pure un collegamento tra quel 15 per cento circa di umanità che non sarebbe, stando ad alcuni ricercatori, facilmente manipolabile, ed i soggetti con RH negativo, la cui percentuale è appunto del 15 per cento. Sono costoro il bersaglio dei markers? [1]

E' anche congetturabile che una frequenza elettromagnetica ad hoc sia in grado di innescare la mutazione o qualche fenomeno simile, come dimostrato dall’ex militare francese Marc Filterman, nel suo libro, Les armes de l’ombre. Filterman annota: "Immaginiamo che un genetista scopra che un marcatore si trasforma in una tossina, non appena è esposto ad una particolare emissione elettromagnetica. Il paese che è all'origine di questa invenzione decide di integrare in gran segreto questo marcatore all'interno di alcune materie prime, come la farina ed il latte. Poi queste materie vengono esportate all'estero. Il paese esportatore dovrà solo in seguito attivare il marcatore per trasformare il cibo in veleno. Occorre quindi esporlo ad un campo elettromagnetico. Ciò non è difficile, se i chimici sono riusciti a realizzare un marcatore idoneo. I modi di attivazione per trasformarlo in tossina sono molteplici. Si possono usare antenne radio della potenza di un megawatt che possono, al momento necessario, emettere una modulazione specifica di bassa frequenza innescante il processo di trasformazione del marcatore. Si può impiegare un aereo radar o un A.W.A.C.S. in grado di generare un'onda di attivazione in un'area dal raggio da 200 a 500 km. In questo modo si può contaminare solo il settore sorvolato".

Non si tratterebbe quindi "solo" di sfoltire la popolazione mondiale per mezzo dei vaccini, ma anche di isolarne determinati settori per trasformarne i componenti in "individui geneticamente modificati", deboli e proni alla volontà dei potenti.

Naturalmente sono supposizioni suffragate solo da qualche piccolo e frammentario indizio. Mancano le prove e soltanto gli eventi futuri confermeranno o smentiranno queste ipotesi. Certo, gli aspetti biologici e genetici della questione “chemtrails” non sembrano essere meno importanti dei fattori chimici ed elettromagnetici.

[1] La giornalista Amy Worthington ricorda che le scie includono componenti biologiche: da alcuni studi emerge che sono diffusi anche marcatori biologici.


Fonti:

Enciclopedia delle Scienze, Milano, 2005, s.v. marcatore, sonda, S.T.S.
M. Filterman, Les armes de l'ombre, 2006



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martedì 8 settembre 2009

La "sblendorizzazione" della società (articolo di M.B.)

QUESTO ARTICOLO E' STATO CENSURATO DA BLOGGER SULLA, BASE DI UNA FALSA DICHIARAZIONE DI VIOLAZIONE DEL COPYRIGHT PER OPERA DEL CLAN C.I.C.A.P., CHE VEDE TRA I SUOI PIU' INSIGNI ESPONENTI I DISINFORMATORI SPARSI SULLA RETE ED ABITUATI AD INFRANGERE, ESSI SI', LE LEGGI SUL COPYRIGHT E SULLA PRIVACY, POICHE' COPERTI DAGLI AMMINISTRATORI DI BLOGGER. PER QUESTO MOTIVO L'ARTICOLO IN QUESTIONE (FOTOGRAFIE SCOMODE INCLUSE) E' STATO, IN VIA DEL TUTTO PROVVISORIA, TRASFERITO A QUESTO INDIRIZZO, CHE FA CAPO AD UN NOSTRO SERVER. PER INTANTO ABBIAMO INVIATO UNA CONTESTAZIONE AI DIRETTI INTERESSATI.


La libertà di espressione viene garantita solo a parole.



Absit iniuria verbis

Chi denuncia il problema costituito dalle scie chimiche, si accorge ben presto che la disinformazione pullula di falsari, scherani, calunniatori, adulatori di potenti, babbei... : come le chemtrails inquinano la biosfera, così costoro corrompono la società, plagiando soprattutto le nuove generazioni. L'esempio più evidente della putrefazione "culturale" è Nonciclopedia che, nelle intenzioni degli autori, dovrebbe essere divertente, mentre è solo una fangosa e blasfema accozzaglia di farneticazioni scritte da psicopatici. L'editoriale di M.B. è un'acuta diagnosi di questi semivivi senza speranza di riscatto, carcasse di un mondo in decomposizione.



Osservando il modo con cui viene trattato l'argomento "scie chimiche" sulle enciclopedie "libere" Wikipedia e Nonciclopedia, ho ripensato all'altro giorno, quando, con alcuni amici, ho tentato di inserire come nuovo lemma il nome e la descrizione di un gioco con la palla, da noi più o meno inventato.

Su Wikipedia sono passati 2 minuti e 30 secondi, dopodiché un certo utente "snowdog" ha cancellato subito tutto (cliccando sulla sua icona compare una sua foto-didascalia: lo sceriffo durante un soggiorno tedesco, mentre posa a fianco di un'auto della Polizei)

Ci siamo buttati allora su Nonciclopedia, ritenendola più aperta ed ironica. Dopo 15 minuti, stessa sorte per mano di un utente che non ricordo. La causa: avevamo parlato di una cosa locale, ristretta, conosciuta da pochissimi, scambiando la loro "enciclopedia" per Facebook.

Questa nostra esperienza, in fin dei conti irrilevante, mi fa, però, pensare: innanzitutto mi chiedo chi siano questi utenti abilitati a cancellare post "sbagliati", secondariamente mi chiedo se siano pagati (e da chi) o se passino gratuitamente la giornata a sorvegliare l'enciclopedia per "amore della conoscenza" (anche se intervenire in 2 minuti 30 secondi, è roba da professionisti).

La cosa più fastidiosa è, però, il "moralismo" di Nonciclopedia, che, mantenendo ancora per qualche ora il nostro post, lo accompagnava con scritte lampeggianti ed etichette di scherno infarcite di un'ironia non simpatica né divertente, ma forzata, manierata ed irritante (rintracciabile in ogni sezione del sito, soprattutto in quella riguardante le scie chimiche). La stessa ironia tipica, ad esempio, dei goliardi universitari (da me mai sopportati) che, per qualche ora fanno cose ridicole, per poi tornare nelle loro facoltà a servire la "scienza" ufficiale con una chiusura mentale senza pari. Una volta laureati, diventano arroganti e sono convinti di sapere tutto della loro materia; in seguito prendono in giro le teorie alternative, completamente asserviti al potere (ad esempio, neoingegneri che sfottono Giuliani, neogeologi che sfottono Tanker Enemy, neomedici che sfottono la radionica etc).

Noto sempre più persone di questo tipo: si potrebbe dire che assistiamo ad una sblendorizzazione della società (dato che tale individuo, assieme al geologo Pier Luigi Torreggiani (riosaeba) che si è sudato la laurea, incarnano perfettamente questo tipo di persone). Francesco Sblendorio ovviamente è pagato per quello che fa, però penso che in futuro non ce ne sarà bisogno, dato che molti sono già così di natura.

Circa il fatto dell'auto noleggiata a Torino, mi sembra di ricordare che tale città è sede di studi dove si registrano numerosi programmi "scientifici" della R.A.I., fra cui Voyager e forse Superquark. Anche Pirlangela è di Torino. Pur nella gravità della violazione della privacy, il
filmato di Sblendorio col sottofondo dell'aria di Bach (usata abusivamente come sigla di Superquark) rimarrà nella storia, al pari della performance con protagonista l'iracondo Mercalli a Cuneo.


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