Notevole l'intuizione dell'amico Tursiops che ventila la seguente ipotesi: queste fibre vengono diffuse per via aerea nel periodo in cui i terreni sono dissodati ed arati per procedere poi con la semina. In questo modo, si attua una trasformazione delle colture naturali in transgeniche per via trasposonica. Il trasposone è un elemento genico capace di "saltare" all'interno del genoma dell'organismo ospite. Durante il suo movimento (trasposizione), il trasposone si replica, generando due copie di sé: una rimane integrata nel punto del genoma dove si trovava originariamente, la seconda si integra in un altro punto del genoma.
Se questa congettura sarà confermata, come è probabile, potremo affermare che le colture sono seriamente minacciate dai polimeri, dopo che le pratiche agricole sono state già snaturate con il massiccio impiego di insetticidi, pesticidi ed anticrittogamici. Né si deve dimenticare che la diffusione delle sementi ibride, di per sé deboli, ha favorito nel settore primario un uso sempre più indiscriminato di prodotti chimici. Benché l'agricoltura biologica e quella biodinamica non siano purtroppo al riparo dalla contaminazione dei suoli e dell'acqua, contaminazione dovuta in primis alle scie chimiche, bisogna ricordare che i prodotti biologici sono di gran lunga preferibili ai cereali, agli ortaggi ed alla frutta coltivati con concimi di sintesi ed aspersi di veleni per uccidere i parassiti. I prodotti biologici sono frutti della terra più sani e più gustosi. A questo punto, la coltivazione in serra, seguendo i metodi dell'agricoltura biologica, si prospetta come l'opzione più saggia.
Il 24 ottobre 2009 nella zona del Sud-Ovest milanese e, più precisamente, nei dintorni di Assago (MI) si è notata copiosa la caduta di filamenti bianchi. Come l'anno scorso, questo fenomeno si è ripetuto esclusivamente in concomitanza con un intenso passaggio di tankers che rilasciavano le ormai note e tossiche scie chimiche. Ho avuto testimonianze che anche a Nord di Milano oggi vi è stato un pesante attacco chimico-biologico.
A tutt'oggi è assodato che questi filamenti NON SONO ragnatele naturali create da Aracnidi e i dati (ma basta anche la pura osservazione) lo dimostrano. Il mio consiglio è quello di NON ASCOLTARE chi dice di non preoccuparsi: sarebbe da folli, ma soprattutto NON TOCCATE quei filamenti a mani nude!
La "strana" coincidenza è che questo fenomeno si manifesta in modo evidente proprio poco prima dell'aratura dei terreni per le nuove colture agricole. In questo modo, gli elementi genetici che potrebbero essere presenti in questi filamenti verranno incorporati nei raccolti successivi e mangiati dalla popolazione con le conseguenze che iniziano a delinearsi. Va ricordato che nel nostro continente gli organismi geneticamente modificati non sono ben visti ed allora le multinazionali che cosa fanno? Semplice, se non si accettano gli o.g.m con le buone, allora li si imporranno con la forza e con la tecnologia.
Probabilmente ciò che sta accadendo è una trasformazione delle colture da biologiche in transgeniche per via trasposonica. E' ovvio che queste sono solo ipotesi e spero vivamente non si avverino, ma, essendo il sottoscritto una persona con la facoltà di pensare ed esprimersi liberamente, ho tutti i diritti di scrivere quanto sopra.
Vi terrò aggiornati su eventuali sviluppi, in quanto ho già prelevato dei campioni di questo materiale.
Leggi qui l'articolo tratto dal blog Sciebuccinasco.
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