martedì 31 agosto 2010

Un fungo tossico sospettato di aver provocato più di quattrocento decessi in Cina

Pubblichiamo un articolo che ci è stato segnalato dal gentilissimo Dottor Gianni Ginatta. La cronaca dà conto della morte di quattrocento persone a causa di un fungo edule. La presenza di alte concentrazioni di bario nelle vittime, decedute in seguito ad un arresto cardiaco, ci induce a ritenere che, se non si è trattato di contaminazione di tipo industriale, le scie chimiche, contenenti, tra gli altri veleni, il bario, possano essere sul banco degli imputati.

Si sospetta un piccolo fungo bianco tossico come causa di oltre 400 decessi segnalati nella provincia dello Yunnan (Cina) negli ultimi trent'anni. Il fenomeno è chiamato "Causa di morte sconosciuta nello Yunnan" ed è analizzato nel numero di luglio della rivista "Science".

Gli scienziati hanno appurato che il fungo è stato trovato nelle case di persone che erano morte a causa di un improvviso arresto cardiaco nel 2008, ha riferito la B.B.C.

“Science Magazine” ha riferito che i decessi in genere si sono verificati durante la stagione delle piogge tra giugno ed agosto. La provincia dello Yunnan è conosciuta per i suoi funghi selvatici. Secondo Yunnantourism.com, ci sono oltre seicento specie di funghi commestibili che si possono raccogliere nella provincia.

Alla conclusione di un'indagine quinquennale, il cinese Centro per il controllo e la prevenzione delle malattie ha dichiarato che il piccolo fungo bianco pare essere all'origine delle morti. Secondo la B.B.C., tuttavia, gli scienziati, esaminando le tossine del fungo, hanno assodato che esse non sono letali. Lo scienziato Robert Fontaine del C.D.C., un epidemiologo che ha agito come consulente senior per l'équipe di ricercatori, ha asserito che egli ritiene che la tossina del fungo abbia colpito persone "vulnerabili" rispetto al resto della popolazione.

[...] In molte delle vittime sono stati trovati elevati livelli di bario, un metallo pesante accumulatosi nel terreno che può essere incorporato nei funghi quando crescono.

E' in corso una campagna per avvisare la popolazione locale del pericolo, invitandola a non consumare i funghi in oggetto. Quest'anno non sono stati segnalati decessi.



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Range finder: come si sono svolti i fatti

sabato 28 agosto 2010

Le tremebonde menzogne di “Meteotrentino”

Tutte le verità taciute diventano velenose. (F. Nietzsche)

Pubblichiamo una testimonianza di un amico che ha scambiato alcuni messaggi con gli esperti (?) di “Meteotrentino”, cercando di ottenere delle delucidazioni chiare e coerenti sullo spinoso tema delle scie chimiche. Dal botta e risposta, si evincono i goffi tentativi, per opera dei meteorologi, di eludere le domande, rinviando alla pagina che la screditata "Wikipedia Italia" ha dedicato alle chemtrails. In una girandola di tentennamenti e di informazioni smozzicate, "Meteotrentino" si umilia a tal punto da segnalare le FAQ dell’inutile C.I.C.A.P., già confutate tempo addietro punto per punto. Il documento ha una grande importanza, perché manifesta lo spaventoso depauperamento della meteorologia che, da disciplina empirica, si è corrotta in una congerie di assurdi e menzogneri mantra dettati dai militari: "velature innocue", "nubi medio-alte, ma senza fenomeni", "piovaschi sparsi", "perturbazione disorganizzata" "annuvolamenti pomeridiani sui rilievi, ma con fenomeni poco significativi" etc. Queste bislacche "previsioni" sono la versione edulcorata di una realtà mostrata dall'osservazione e dalle mappe satellitari dove, ad esempio, "le velature" si trasformano in un intrico di scie tossiche ed in una densa nebbia di ricaduta. Le "piogge sparse" sono, invero, debolissime precipitazioni, miseri relitti delle furiose inseminazioni operate con composti igroscopici all'interno ed attorno ai fronti nuvolosi. Da rilevare, infine, nell’ambito dello scambio epistolare tra gli interlocutori, l'assoluta incompetenza dei meteorologi abbinata ad una tenace intenzione di nascondere la verità sulla geo-ingegneria. Di fronte ad una mole imponente ed inoppugnabile di prove, come quelle squadernate davanti agli occhi vacui dei due responsabili di “Meteotrentino”, essi si vedono costretti a trincerarsi nel silenzio ed a battere in ritirata.


Ringraziamo il lettore ed amico che ci ha autorizzato alla diffusione del materiale in oggetto.

Leggi qui il documento PDF.

Video correlato: Servizi meteo militarizzati - Il caso di Meteolive.it e le innocue velature





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Range finder: come si sono svolti i fatti

giovedì 26 agosto 2010

Aeroporti chimici

Tra le "eccezioni" che muovono i negazionisti nell’ambito del tema “chemtrails”, una delle più frequenti si riferisce alla presunta mancanza di testimonianze e fotografie circa gli aeroporti da dove decollano ed in cui atterrano gli aerei chimici. E' un'"obiezione" gratuita, strumentale e facilmente confutabile. Solo per proporre un esempio, nello scalo militare di Falconara Marittima (Ancona), centro industriale sull'Adriatico ed in cui sorge una raffineria di petrolio, sono stati immortalati degli inconfondibili velivoli chimici. Sono bianchi e senza le regolari marche.

Collegato all'aeroporto civile, "Raffaello Sanzio", si trova quello militare da cui partirono i bombardieri, durante l'aggressione alla Serbia nel 1999: era allora Presidente del Consiglio l'atroce Massimo D'Alema. Nei dintorni si notano, mimetizzate fra le abitazioni di Marina di Montemarciano e di Chiaravalle, installazioni militari di alimentazione elettrica, difese da filo spinato. Sono anche visibili cartelli con su scritto "No trespassing" ed il simbolo della “Rosa dei venti”, emblema della N.A.T.O.[1]


Visualizzazione ingrandita della mappa

Sulla pista si scorgono due modelli di aeromobile molto simili, se non identici, a quelli che incrociano a bassa quota sulla Liguria occidentale, senza lasciare tracce radar e privi di contrassegni identificativi. Uno dei due è un bimotore ad elica, con i motori verniciati di rosso. Molti cittadini hanno osservato, fotografato e ripreso apparecchi di questo tipo in varie regioni d'Italia. Falconara Marittima, con il suo aeroporto "a stelle e strisce", è località strategica, data la sua posizione all'interno della penisola. Un'altra base in cui sono gestiti i voli della morte è quello di Pratica di Mare.

L'aeroporto di Pratica di Mare fu istituito nel 1937 nella tenuta di Campo Ascolano e qualificato come campo di allenamento aereo. Negli anni che seguirono, il complesso conobbe continui ampliamenti. Nel dicembre del 1942 diventò Scuola Strumentale di Volo. Gli adeguamenti logistici ed infrastrutturali sono proseguiti fino ai giorni nostri, tanto che è divenuto il più grande aeroporto militare italiano: oggi ospita anche alcuni Reparti aerei della Guardia di Finanza, dei Carabinieri e della Polizia di Stato.

Altri scali incriminati sono i seguenti: Orio al Serio (Bergamo), Linate (Milano), Caselle, (Torino), Federico Fellini (Rimini), Galileo Galilei (Pisa).

Usando queste ed altre strutture, lo stato italiano con un’apposita aviazione, per quanto gli compete, ma nel contesto di un programma globale, si avventa contro i cittadini ed il territorio nazionale, coordinando le operazioni clandestine di aerosol. Inquinamento dei biomi, incendi, alluvioni, frane, danni all’economia, diffusione di patologie… sono le conseguenze di un’istituzione che, simile ad una malattia autoimmune, aggredisce l’organismo stesso.

[1] E’ curioso che proprio da questo scalo siano giunte le visite relative alla telefonata ad un impiegato dell’Ufficio stampa dell’E.N.A.V.


Ringraziamo i nostri lettori per averci fornito le foto qui pubblicate.






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Range finder: come si sono svolti i fatti

lunedì 23 agosto 2010

La ionosfera come arma esotica

Abbiamo raccolto alcune informazioni che dimostrano l'esistenza di tecnologie atte a modificare la ionosfera per gli scopi più disparati: migliorare le telecomunicazioni, causare sommovimenti tellurici, creare aurore artificiali, generare luci nel cielo... I negazionisti asseriscono che non è possibile intervenire sulla ionosfera in modo significativo, ma tali affermazioni sono smentite, come tutti gli altri "argomenti" addotti dagli occultatori. E' sufficiente, infatti, compiere delle ricerche e collegarle agli eventi anche singolari che sono occorsi in questi ultimi anni per inferire che tecnologie militari molto sofisticate e spesso distruttive sono impiegate non solo in operazioni di controllo climatico e geo-fisico, ma anche in settori "esotici", come la formazione di spirali celesti.

In un articolo dal titolo "Creazione di emissioni ottiche visibili artificiali nell'aurora attraverso radio-onde ad alta potenza", pubblicato sulla rivista Nature, si legge quanto segue.

"La generazione di luci artificiali nel cielo per mezzo di onde radio ad alta potenza, che interagiscono con il plasma ionosferico, è stata prevista sin dai primi giorni dell'esplorazione radio dell'alta atmosfera, con applicazioni che spaziano dall'illuminazione notturna delle strade alle misurazioni atmosferiche. Emissioni ottiche deboli sono state prodotte per decenni in esperimenti di riscaldamento della ionosfera. Sono tests che sono serviti da indicatori chiave circa l'accelerazione degli elettroni, l'aumento termico ed altri effetti relativi alle interazioni onda-particella nel plasma, interazioni non completamente comprese, in condizioni difficili da replicare in laboratorio.[...] Da segnalare le osservazioni di emissioni radio-ottiche sufficientemente luminose da essere viste ad occhio nudo e prodotte non nella tranquilla ionosfera, ma nel bel mezzo di una pulsante aurora boreale. Questo potrebbe aprire la porta ad applicazioni visive basate sul riscaldamento della ionosfera".

Questi studi risalgono alla metà degli anni '80 del XX secolo: uno dei pionieri è stato Paul A. Bernhardt. Il dottor Bernhardt è un fisico della "Plasma Physics Division" al Naval Research Laboratory. Lo scienziato recentemente è stato nominato membro dell’"Institute for electrical and electronics engineers" (I.E.E.E.), per i suoi contributi nella modificazione del plasma, attraverso onde radio ad alta potenza. Bernhardt, le cui credenziali sono di tutto rispetto – è precisato nel suo curriculum – si è interessato dell’alterazione della ionosfera anche con la diffusione di sostanze chimiche. In questo modo è riuscito, dal 1985 al 1999, usando gli apparati di Arecibo a Puerto Rico, ma anche quelli di Niznhy Novgorod, in Russia, a registrare le prime aurore artificiali a medie latitudini, collaborando con tecnici e ricercatori impegnati nel nefando progetto H.A.A.R.P. Ufficialmente gli studi e gli esperimenti di questo apprendista stregone sono volti a migliorare le trasmissioni radio del sistema G.P.S. e ad investigare le irregolarità della ionosfera.

Il nesso H.A.A.R.P. - ionosfera (correlazione pervicacemente rigettata dai disinformatori vecchi e nuovi) fu, tra gli altri, evidenziato dal giornalista investigativo canadese Serge Monast, scomparso nel dicembre del 2006, a causa di un infarto che qualcuno considera sospetto (cloruro di potassio?). Monast diffuse delle notizie fornitegli dal Colonnello, John Alexander. Alexander, ufficiale dell'esercito statunitense, ormai in pensione, ha rivelato che, da alcuni anni, i militari stanno collaudando sistemi per la creazione di ologrammi in sinergia con armi avveniristiche e strumenti per il controllo mentale. Fondamentale è l'impiego di onde radio per influire sul comportamento e sull'attività cerebrale. Nel 1994 Monast scrisse: “La nuova tecnologia è stata progettata e costruita per rintracciare e sorvegliare le persone in tutto il mondo. Rifiutarsi di vedere e riconoscere questo obiettivo, che è quello di asservire intere popolazioni, è negare la creazione della religione e del governo, facenti capo al Nuovo ordine mondiale".


Fonti:

Dr Paul Bernhardt Elected I.E.E.E. Fellow, 2006
A. Forgione, Le spirali celesti ed il Nuovo ordine mondiale, 2010






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Range finder: come si sono svolti i fatti

sabato 21 agosto 2010

La Lockheed Martin sviluppa un’aeronave geostazionaria ad energia solare (articolo di Paul Evans)

Sarà presto messo in orbita un veicolo geostazionario alimentato dall'energia solare. Questa sorta di dirigibile, privo di equipaggio, ufficialmente servirà per raccogliere e trasmettere dati meteorologici e per la sorveglianza. E’, però, più che legittimo il sospetto che il sistema, denominato H.A.A., High Altitude Airship, sarà usato per controllare e spiare le persone e, poiché è in grado di operare alla quota delle correnti a getto, potrà essere impiegato, in sinergia con altri apparati, per modificare il clima. D’altronde non è casuale se la piattaforma H.A.A. è il risultato di una collaborazione tra l’industria militare e la famigerata D.A.R.P.A., l’Agenzia statunitense specializzata nella creazione di dispositivi bellici. Alla storiella dei militari che difendono i cittadini non abbiamo mai creduto.

L'idea di sostituire i satelliti spaziali molto costosi e l'Aircraft Airborne Warning And Control Systems (A.W.A.C.S.) con piattaforme fisse in atmosfera è stata ventilata per decenni. Anche se i veicoli più leggeri dell'aria o i dirigibili che potrebbero adempiere questo ruolo, volano da oltre trecento anni, l'idea sta solo ora decollando. Il contractor per la "difesa" degli Stati Uniti, la Lockheed Martin è stata scelta dalla Defense Advanced Research Projects Agency (D.A.R.P.A.) con un contratto di quattrocento milioni di dollari, per progettare, creare, sperimentare e far volare un modello in scala 1:3 di una piattaforma di sorveglianza e telecomunicazioni denominata High Altitude dirigibile (H.A.A.).

H.A.A. è un veicolo più leggero dell'aria e senza equipaggio, che opera al di sopra della corrente a getto (a più di 70.000 piedi/21 km di quota) in una posizione geostazionaria. Da questa posizione, con un sistema di volo autonomo, può operare per novanta giorni ed in grado di scandagliare una zona di 600 miglia (970 km) di diametro ed un'area coincidente con milioni di chilometri cubi di spazio aereo per trasmettere dati meteorologici, relé di telecomunicazioni o di sorveglianza. H.A.A. sarà in grado di rimanere in orbita fino a dieci anni.

Un mezzo geostazionario offre le stesse funzionalità dei satelliti, ma ad una frazione del costo (uno o due ordini di grandezza inferiore) ed è anche significativamente meno dispendioso da gestire rispetto ad altre piattaforme aeree come A.W.A.C.S. o come il Joint Surveillance Target Attack Radar System (J.S.T.A.R.S.).

L'aeronave opera nella stratosfera appena entro i limiti esterni dell'atmosfera terrestre. La posizione geostazionaria di 70.000 piedi (21 km) è stata scelta, perché ci sono le condizioni minime di vento durante una parte significativa dell'anno a questa altitudine ed in quanto la densità dell'aria è solo il cinque per cento di quella riscontrabile sulla superficie. H.A.A. sarà costruito, usando tessuti ad alta resistenza per ridurre al minimo il peso dello scafo. [...]

Fonte: gizmag.com






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Range finder: come si sono svolti i fatti

mercoledì 18 agosto 2010

Scie di condensa: lo zibaldone del Col. Brigadier Generale Costante De Simone

Il Col. Brigadier Generale Costante De Simone si è di recente cimentato in un altro tentativo, dopo il patetico intervento sulle "scie stratosferiche", di spiegare fenomeni riconducibili ad attività chimico-biologiche, come scie di condensa. Il suo testo, di cui abbiamo mantenuto gli strafalcioni, non merita neanche una vera confutazione, perché si smentisce da sé. E', infatti un'accozzaglia di errori concettuali, di affermazioni pseudo-scientifiche, di inaudite sciocchezze: costui è laureato? Gli si tolga subito la laurea e lo si mandi con un calcio nel deretano, non a studiare (non mostra attitudine né per l'italiano né per qualsiasi altra disciplina), ma a spaccare le pietre nelle Latomie.

Questa non è acrimonia, ma la denuncia di una mistificazione perpetrata dal De Simone: egli, come quasi tutti i militari, da un lato è partecipe delle operazioni illegali in atmosfera, dall'altro le copre con i suoi bugiardi bollettini meteorologici e documenti come questo (elaborati dall'Aeronautica militare come le attività clandestine di aerosol), con cui l'avvelenamento di massa è nascosto dietro ipocrite espressioni, quali "innocue velature". Si ravvisano decine di reati penali in una condotta del genere ed è per questo che non siamo teneri né con De Simone né con tutti gli altri occultatori. In ogni caso, lo scartafaccio di De Simone non è privo di lati buffi e può essere una lettura amena per un'estate sotto le scie. Precisiamo che le rettifiche allo scritto dell'Ufficiale sono in calce nell'apparato delle note.


Le scie di vapore prodotte dai jet

[**] Costante De Simone
(Col. Brigadier Generale-Fisico-in spe)
Aeronautica Militare - Servizio Meteorologico
Direttore del Centro Nazionale di Meteorologia e Climatologia
Direttore della Rivista di Meteorologia Aeronautica


Il traffico aereo è divenuto sempre più intenso [ 1 - falso ] negli ultimi anni e si sviluppa secondo percorsi prestabiliti denominati Aerovie. Poiché il mezzo aereo si può muovere lungo le tre dimensioni dello spazio anche le aerovie seguono percorsi non soltanto su superfici concentriche a quella terrestre (in prima approssimazione su piani tangenti) ma anche e soprattutto a quote differenti. Questo fa si che da terra le scie di condensazione appaiano intersecarsi formando reticoli [ 2 - falso ]. Esistono inoltre punti di riferimento a terra al di sopra dei quali le aerovie hanno variazioni di direzione anche ad angolo retto (sic!). Ad un osservatore sottostante, le scie appaiono [ 3 - falso ] curvare bruscamente e l'immagine reticolare diviene ancor più complessa formando così nel cielo figure geometriche di dimensioni tali da divenire visibili anche nelle immagini rilevate dai satelliti (?).

Le scie che seguono gli aerei in volo sono generate dalla condensazione del vapor d’acqua. Sono di due tipi. Le une, durature e visibili anche da lontano, le altre effimere e visibili soltanto da vicino [ 4 - falso e generico - autogoal ].

Quelle brevi ed effimere si formano sulle estremità delle ali e dei timoni e sono dovute alla condensazione rapida dell’umidità propria dell'aria, raffreddata istantaneamente nei due processi di rapida compressione generata dal passaggio del velivolo e nella successiva ancor più rapida espansione che ne segue [ 5 - forviante ].

Quelle più voluminose e persistenti nel tempo, sono dovute al raffreddamento e alla rapida condensazione, su nuclei solidi ionizzati [ 6 - Falso ], delle grandi quantità di vapore acqueo presenti nei gas espulsi dai motori a getto [ 7 - falso ]. Le nuove generazioni di motori che equipaggiano i moderni aeroplani a reazione, per avere un miglior rendimento termodinamico dato dalla differenza di temperatura tra la camera di combustione e l’ambiente esterno, impiegano miscele di acqua e carburante [ 8 - falso ] la cui combustione genera le enormi quantità di vapore acqueo che sono all’origine delle scie. Perché una scia sia visibile da terra e perduri nel tempo tanto da mostrarsi come una nube allungata, l’aereo che la genera deve volare in una fascia dell’atmosfera in cui la temperatura dell’aria sia inferiore a 36 gradi centigradi sotto lo zero e sia presente una quantità opportuna di umidità nell’aria stessa [ 9 - In contraddizione con la disinformazione - generico ]. Poiché la temperatura dell’atmosfera diminuisce man mano che si sale in quota, le scie si formano soltanto alle alte quote di volo dei jet [ 10 - in contraddizione con la disinformazione ]. Ciò non avviene se l’umidità ambientale è al disotto di un valore di soglia che dipende anch’esso dalla temperatura dell’aria [ generico - in contraddizione con la disinformazione ]. In conclusione se il jet vola in una zona dell’atmosfera abbastanza fredda e umida si forma una scia persistente e visibile, altrimenti la scia di condensazione si forma ma evapora immediatamente per cui non è osservabile da terra [ 11 - falso ]. Per le caratteristiche termodinamiche dei motori, per le quote di volo e per la localizzazione, la quasi totalità delle scie che si osservano in cielo sono prodotte dai jet di linea degli operatori commerciali [ 12 - falso - Intenzionale scagionamento dei militari ].

Le scie più imponenti sono vere e proprie nubi [ 13 - falso ] che si formano nella traiettoria degli aeroplani quando l’atmosfera è sufficientemente fredda e umida [ In contraddizione con la disinformazione - generico ]. Sul principio hanno l’aspetto di sottili righe bianchissime, poi si allargano progressivamente in banchi simili ai cirri che talvolta divengono anche cumuliformi [ farneticazioni ]. Se alla loro quota il vento è costante rimangono come linee tese che per effetto della diffusione nei gas si espandono assumendo la forma di bande.

Se il vento presenta un gradiente, nel piano trasversale e lungo la traiettoria del velivolo, le scie assumono la caratteristica forma a zig zag [ descrizione delle scie chimiche e non del fenomeno della condensa ]. Se la temperatura, l’umidità e la pressione atmosferica presentano variazioni oscillanti nello strato attraversato dall’aereo le scie si formano soltanto a tratti [ 14 Falso - forviante - mistificazione ]. La loro durata è variabile da pochi istanti a minuti e talvolta a ore [ 15 - Descrizione delle scie chimiche e non del fenomeno della condensa ], in dipendenza dell’umidità, della temperatura e in generale delle condizioni termodinamiche dell’aria circostante [ 16 - In contraddizione con la disinformazione – Generico - Falso e forviante. ]

Bibliografia
Encyclopedia of atmospheric Science, Academic Press, San Diego California USA, 2003, vol.2 pag.509.


CONFUTAZIONI ed OSSERVAZIONI:

[1] Il traffico aereo è diminuito progressivamente dal 2001. [ LINK ]

[2] Le scie non appaiono intersecarsi, ma si intersecano, come dimostrato da decine di filmati e foto [ LINK ]

[3] Le scie non appaiono curvarsi, ma curvano, anche ad angolo retto, come dimostrato da decine di filmati e foto [ Link ]



[4] Anche nelle circostanze in cui si osservano aerei rilasciare scie non persistenti, queste si vedono benissimo, data la loro quota relativamente bassa (attorno ai 2.000 metri). Forse il Col. Brigadier Generale De Simone si riferisce agli aerei che volano sopra gli 8.000 metri, ma, evidentemente, come dimostrato da innumerevoli video e foto, quanto egli afferma viene smentito. Riguardo al fatto che si tratti solo di vapor d’acqua, nutriamo i nostri legittimi dubbi.
[ LINK - LINK II - LINK III - LINK IV ]


[5] Le trecce di Berenice o Wintips vortices [ LINK - LINK II ] non possono essere spacciate per scie di condensazione, in quanto la loro origine è completamente diversa, non essendo prodotte dai gas di scarico dei motori, ma dalla differenza di pressione tra i bordi superiore ed inferiore delle superfici alari.

[6] Falso - L'espressione "nuclei solidi ionizzati" è un non senso scientifico, poiché per ionizzare gli atomi, ossia per strappare loro gli elettroni, sono necessarie enormi energie e non si comprende quale sia la fonte di energia che ionizzerebbe i nuclei, dove con "nuclei" forse il Col. Brigadiere Generale intende nuclei di condensazione, ma questi non sono atomi, bensì particelle di polvere. Insomma, il meteorologo dimostra una totale ignoranza e si confonde.

“In chimica, una molecola o un atomo elettricamente carichi vengono detti ioni. Poiché hanno perso o guadagnato uno o più elettroni rispetto all'atomo neutro, il processo di perdita/acquisizione viene detto ionizzazione. In fisica, nuclei atomici completamente ionizzati, come quelli delle particelle alfa, vengono comunemente detti particelle cariche. La ionizzazione viene eseguita solitamente tramite applicazione di alta energia agli atomi, in forma di potenziale elettrico o radiazione. Un gas ionizzato viene detto plasma” […]. [ LINK ]

[7] La quantità di vapore acqueo prodotta da un moderno motore a doppia camera è assolutamente irrilevante e di certo non sufficiente, da sola, affinché si formi una contrail. L'argomento sarà trattato in un prossimo articolo.

[8] L'acqua non può essere miscelata al carburante, tanto è vero che esistono sensori atti a rilvarne la presenza nei serbatoi. Le affermazioni secondo cui l'acqua verrebbe introdotta a monte della ventola turbofan (per aumentare le prestazioni e ridurre le emissioni) sono destituite di ogni fondamento. Infatti molti autorevoli studi [*] hanno definito improponibile tale tecnica, in quanto, per il volo di crociera, sarebbero richiesti enormi quantitativi del prezioso liquido. In considerazione di ciò l'idea è stata accantonata.

Water in jet fuel - It is very important that jet fuel be free from water contamination. During flight the temperature of the fuel in the tanks decreases, due to the low temperatures in the upper atmosphere. This causes the dissolved water in the fuel to precipitate out, and because water is more dense than the fuel, it then drops to the bottom of the tank. From this time on, the water no longer is in the solution and can freeze, blocking fuel inlet pipes. Removing all water from fuel is impractical, therefore fuel heaters are usually used on commercial aircraft to prevent water in fuel from freezing. There are several methods for detecting water in jet fuel. A visual check may detect high concentrations of suspended water, as this will cause the fuel to become hazy in appearance. An industry standard chemical test for the detection of free water in jet fuel uses a water-sensitive filter pad that turns blue if the fuel exceeds the specification limit of 30ppm free water. [ LINK ]

Traduzione:

Acqua nel carburante degli aerei - E' molto importante che il carburante degli aerei non sia contaminato da acqua. Durante il volo la temperatura del carburante nelle cisterne diminuisce, a causa delle basse temperature nell'alta atmosfera. Questo fa sì che l'acqua disciolta nel carburante ne precipiti fuori, e siccome l'acqua è più densa del carburante, essa in seguito si deposita sul fondo della cisterna. A questo punto l'acqua non è più in soluzione (nel carburante) e può congelare bloccando i condotti di aspirazione che immettono il carburante. Rimuovere tutta l'acqua dal carburante non è una cosa pratica, e quindi normalmente negli aerei commerciali vengono utilizzati dei riscaldatori di carburante per prevenire il congelamento dell'acqua presente nel carburante stesso. Ci sono differenti metodi per rilevare l'acqua nel carburante dei jet. Un controllo visivo può rilevare alte concentrazioni di acqua in sospensione, dal momento che ciò fa sì che il carburante appaia come nebbioso. Un test chimico industriale standard per il rilevamento dell'acqua libera nel carburante dei jet utilizza un filtro-tampone sensibile all'acqua che diventa blu se il livello di acqua nel carburante supera il limite specificato di 30ppm (30 parti per milione) di acqua libera. [ LINK ]


[...] Many turbofan engines also take advantage of their bypass air system to remove precipitation from the airflow before it reaches the combustion section. As the incoming air moves into the rotating fan blades, the spinning motion flings the heavier water outward like a centrifuge. The water is then blown through the bypass air ducts that surround the engine core. In this way, the water is carried through the engine without ever entering the combustion chamber. This design allows a turbofan engine to remove the majority of water that it will ever ingest while flying through a storm. Whatever small amount of water remains in the air passing through the core will be evaporated and can easily be handled by the engine. [ LINK ]

[*]Water Injection in Commercial Aircraft Investigated for Increasing Engine Life and Reducing Costs and Emissions [...] Even though water injection is quite successful in reducing NOx emissions during takeoff, low-emission combustors are still needed for the cruise and climb portions of the flight. Although the NOx emission rate is high during takeoff and initial climbout, most NOx is generated during the long cruise and climb periods where water injection is impractical because of the large quantity of water that would be required. Other considerations are potentially reduced smoke emissions but potentially increased hydrocarbon and carbon monoxide emissions, depending on the engine cycle. This will require further investigation if water injection is to be incorporated in new or existing engines. [ LINK ]

Traduzione:

[*]Iniezione di acqua nei sistemi di propulsione dei velivoli commerciali per aumentare la vita del motore e ridurre i costi e le emissioni [...] Anche se l'iniezione di acqua è molto efficace nel ridurre le emissioni di NOx durante il decollo, basse emissioni sono ancora necessarie per le fasi di volo di crociera e salita (climbing). Sebbene il tasso di emissione di NOx sia alto durante il decollo e climbout iniziale, la maggior parte dei NOx viene generato durante il volo di crociera e nelle fasi di salita, laddove l'iniezione di acqua è impraticabile a causa delle grandi quantità di liquido necessarie. Altre considerazioni riguardano potenzialmente la riduzione delle emissioni dei fumi, ma potenzialmente maggiori degli idrocarburi e le emissioni di monossido di carbonio, a seconda del ciclo del motore. Ciò richiederà ulteriori indagini se l'iniezione di acqua deve essere integrata nei motori nuovi o esistenti.


[9] In contraddizione con la disinformazione - generico. I guardiani del sistema come Paolo Attivissimo e scagnozzi al seguito ripetono come un mantra che le scie di condensa si possono formare tra i 25 ed i 36 gradi sotto zero, a quota zero ed umidità zero. Mettetevi d’accordo!

[10] Falso [ LINK ] Si distinguono bene sia le persistenti sia le non persistenti, a grande distanza (disperse a comando in base alle esigenze del momento). Nel video segnalato si nota come una serie di velivoli interrompono il flusso di scie persistenti, non appena si approssimano alla costa abitata.

[11] Falso. Intenzionale scagionamento dei militari. I fatti smentiscono il Col. Brigadier Generale De Simone, visto che in innumerevoli occasioni si possono osservare aerei a bassa quota evidentemente non assimilabili a compagnie di volo civile. [ LINK ] [ LINK II ] [ LINK III ]

[12] Falso. La genesi di una nube è completamente differente. La nube è un insieme di gocce d’acqua e cristalli di ghiaccio, dovuto alla condensazione di vapore saturo. Le nubi sono create da moti convettivi di origine termica oppure meccanica (sollevamento di aria calda), dal rimescolamento di masse d’aria e dall’incontro di queste con catene montuose, dalla variazione dei valori barometrici e dagli effetti della radiazione solare e terrestre. I moti di ascesa propiziano la formazione di nubi, poiché portano l’aria umida verso zone fredde; i moti di discesa, che le portano verso le zone più calde, ne causano il dissolvimento, in quanto fanno cessare lo stato di saturazione del vapore acqueo e favoriscono l’evaporazione delle gocce. Giacché i moti convettivi sono costanti, soprattutto durante una perturbazione atmosferica, avviene un continuo processo di formazione e di disfacimento dei corpi nuvolosi. Non è possibile quindi accomunare la formazione di una nube, la cui genesi si spiega tenendo conto di una molteplicità di fattori fisici in primis la saturazione, alle scie di condensa, sebbene, come si è visto, in particolari condizioni, le nuvole si dissolvano per poi riformarsi.

[13] Falso e forviante - mistificazione. Un bieco e ridicolo tentativo di spiegare le scie On-Off [ LINK ]

[14] Falso. Affinché vi sia persistenza di una scia, deve essere ipotizzabile una continua e progressiva sovrassaturazione (UR superiore al 150%) dell'aria e ciò, tanto più alle alte quote, è comunque impossibile.

[15] - In contraddizione con la disinformazione – Generico - Falso e forviante.



[**] Col. Brigadier Generale Fisico del Corpo del Genio Aeronautico, ruolo normale, in servizio permanente effettivo. Dottore con Lode in Fisica Sperimentale. Già Professore di Fisica Sperimentale. Direttore, Comandante di Corpo, del Servizio Meteorologico dell’Aeronautica - CNMCA, con funzioni di Col. Brigadiere Generale, dal 2006. Direttore responsabile della Rivista di Meteorologia Aeronautica organo ufficiale del Servizio Meteorologico dell'Aeronautica Militare, dal 2000. Membro del Gruppo tecnico scientifico per le previsioni meteorologiche stagionali del dipartimento della Protezione civile nazionale, 2008. Delegato nazionale all’Organizzazione Meteorologica Mondiale, agenzia dell’ONU, per la Commissione delle Scienze dell’Atmosfera. Membro dell’”Expert Team on Warning and forecasts exchange” della Divisione Servizi Meteorologici al Pubblico dell'Organizzazione Meteorologica Mondiale, agenzia dell’O.N.U., nominato dalla Commissione per i Sistemi di Base, nella seduta plenaria dicembre 2000 Ginevra. Membro del Comitato Tecnico per l’indirizzo il coordinamento e il controllo del Programma di potenziamento delle reti di monitoraggio meteo idro pluviometrico approvato con Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 15 dicembre 1998 (Decreto del Ministro dell'Ambiente DSTN /2/ UAA/735 11 gennaio 2002).


16/06/2010 - Martedì 8 Giugno, alla presenza del Vice Comandante della Squadra Aerea, si è celebrata la cerimonia di passaggio delle consegne del Centro Nazionale di Meteorologia e Climatologia Aeronautica (CNMCA) di Pratica di Mare (Roma) tra il Brigadier Generale Costante De Simone, Direttore uscente, ed il Colonnello Paolo Cesolari, Direttore subentrante.







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Range finder: come si sono svolti i fatti

lunedì 16 agosto 2010

La manipolazione delle jet streams all’origine del recente caos climatico

Nel 2006, in un articolo intitolato Scie chimiche, H.A.A.R.P. e correnti a getto, avevamo evidenziato la correlazione tra le armi elettromagnetiche e gli sconvolgimenti meteorologici e climatici. Il sito eastlund.com illustra il dispositivo di un apparato per modificare le condizioni meteorologiche, attraverso un fascio di microonde sparato da un satellite verso le correnti a getto. Sappiamo come molti brevetti siano in ritardo sulle applicazioni di natura strategica. Il Solar power satellite è un indizio di quei sofisticati impianti, ubicati sia a terra sia nello spazio, con cui i militari stanno devastando i biomi? E’ molto probabile.

Le correnti a getto o jet streams sono flussi ad altissima velocità (circa 20-30 metri al secondo) che si generano tra stratosfera e troposfera, con direzione da ovest ad est, ad altitudini comprese tra 6 e 15 kilometri. La presenza di notevoli variazioni di temperatura in relazione alla latitudine determina forti correnti lungo i paralleli. Tra le jet streams, occorre citare quella subtropicale: essa varia in rapporto alla stagione per quanto concerne sia la posizione sia l’intensità, mentre la quota resta pressoché immutata, intorno ai 12 kilometri. Un’altra corrente a getto è quella associata al fronte polare: tale flusso può cambiare sia la sua posizione sia la direzione. A questo getto sono correlate le perturbazioni che interessano le medie latitudini.

Da tempo si sa che tale corrente non è solo un vento, ma anche una sorta di antenna lungo la quale si propagano impulsi elettromagnetici, come, ad esempio, le onde di risonanza Schumann. È altresì accertato che è usata dai sistemi H.A.A.R.P.

Ecco come è presentato il brevetto cui si accennava.

“Solar power satellite è un sistema che è in grado di dirigere un fascio di microonde, comprese tra 50 e 100 GHz ed in grado di riscaldare le correnti a getto.

[...] La loro posizione è determinata da differenze di pressione tra grandi masse d'aria. Le principali correnti a getto sono venti occidentali sia nell'emisfero settentrionale sia nell'emisfero meridionale. Il percorso della corrente ha in genere una forma sinuosa.

Questi flussi incidono sui sistemi ciclonici nei livelli inferiori nell'atmosfera e così la conoscenza del loro corso è diventata una parte importante delle previsioni meteorologiche. Le correnti a getto svolgono anche un ruolo importante nella creazione di supercelle, i sistemi di tempesta che determinano gli uragani. Grandi siccità ed inondazioni possono essere associate con la jet stream, quando essa rimane ferma per settimane.
(E’ quello che è accaduto in Russia ed Ucraina, cfr infra, n.d.r.) Il Satellite Jet Stream Solar Power è un satellite adatto ad un doppio uso che può concentrare energia a microonde in una corrente a getto o per cambiarne la posizione o per impedire che resti stazionaria per un lungo periodo di tempo”.

I vantaggi derivanti dall’impiego di questo sistema satellitare sono i seguenti: la possibilità di ridurre le inondazioni, combattere la siccità, i cicloni, combattere gli effetti del riscaldamento globale
.”

Intanto anche qualche meteorologo dei media mainstream si è accorto di alcune anomalie. All’interno di Channel4, reperiamo le seguenti istruttive informazioni.

“I monsoni superpotenti confondono i meteorologi. Il corrispondente scientifico Tom Clarke ricorda che la jet stream è molto importante nella determinazione di modelli meteorologici di ampio raggio. Il flusso attuale risulta spaccato in due. Un braccio si è diretto verso nord, l'altra diramazione a sud. Il lembo in mezzo è occupato dalla zona in cui si è manifestata la siccità, la regione della Russia. La circolazione d'aria si è bloccata sulla Russia per molto più tempo del normale, causando le temperature estreme e gli incendi. Ciò che sta avvenendo in Pakistan è ancora più strano. Il braccio meridionale del flusso è avanzato tortuosamente e, valicato l'Himalaya, si è rivolto nel Pakistan nord-occidentale. Gli esperti presso l'Ufficio meteorologico riferiscono che questo è molto insolito. Il risultato è che il movimento rapido e vorticoso della jet stream ha contribuito a 'succhiare' il caldo umido dell’oceano, generando monsoni ancora più veloci e più elevati nell'atmosfera rispetto a quelli usuali. Tale configurazione atmosferica ha provocato piogge torrenziali: così copiose non si ricordano a memoria d’uomo”.


- Articolo correlato: How to change climate by means of satellites, 2010
- Video correlato: La guerra climatica (History Channel), 2009


Brevetti eastlund:

http://www.eastlundscience.com/HAARP.html
http://www.eastlundscience.com/PATENTS.html


Ringraziamo l'amico e lettore Ron per la preziosa collaborazione.





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Range finder: come si sono svolti i fatti

sabato 14 agosto 2010

Niscemi sotto la spada di Damocle del M.U.O.S.

Pubblichiamo un documentato articolo di Antonio Mazzeo sul sistema di telecomunicazioni satellitari denominato M.U.O.S. e giustamente ribattezzato l'apparato H.A.A.R.P. italiano.

Tenta di superare il lungo empasse il movimento di cittadini e associazioni che si battono contro l’installazione a Niscemi (Caltanissetta) del terminale terrestre del sistema di telecomunicazioni satellitari M.U.O.S. delle forze armate U.S.A. Sabato 12 giugno, alle ore 18.00, il Comitato NO M.U.O.S. di Niscemi, in collaborazione con la Campagna per la smilitarizzazione di Sigonella, ha indetto il convegno regionale dal titolo "Il M.U.O.S. e le onde elettromagnetiche: convivenza pacifica o conflitto" a cui sono state invitate le forze politiche, sociali e le istituzioni impegnate contro quello che è stato definito, a ragione, "l’EcoMuostro di Niscemi".

Il terminale di Niscemi sarà una delle quattro infrastrutture militari che assicureranno il funzionamento dell’ultima generazione della rete satellitare che collegherà tra loro i Centri di comando e controllo delle forze armate U.S.A., i centri logistici e gli oltre 18.000 terminali militari radio esistenti, i gruppi operativi in combattimento, i missili Cruise ed i velivoli senza pilota Global Hawk, buona parte dei quali destinati alla vicina base di Sigonella. Il sistema M.U.O.S. consentirà di propagare universalmente gli ordini di guerra, convenzionale e/o chimica, batteriologica e nucleare. Uno strumento di altissimo valore strategico, dunque, che si caratterizza per il suo violentissimo impatto ambientale. Sotto accusa ci sono, infatti, le pericolosissime onde elettromagnetiche che saranno emesse dalle tre grandi antenne circolari e dalle due torri radio del sistema satellitare che sorgerà all’interno della Riserva naturale “Sughereta di Niscemi”, Sito di Importanza Comunitaria (S.I.C.). Un progetto dissennato fortemente osteggiato dai cittadini e dagli amministratori di tre province (Caltanissetta, Ragusa e Catania) e di decine di comuni del sud-est della Sicilia.

I tecnici chiamati dal Comune di Niscemi ad analizzare lo studio per la valutazione d’incidenza ambientale presentata nel 2008 dalla Marina militare statunitense in vista dell’installazione del M.U.O.S., hanno evidenziato un impressionante numero di lacune ed omissioni del progetto, rilevando la scarsissima attenzione prestata dai militari statunitensi allo straordinario patrimonio ospitato in una delle più importanti riserve ecologiche siciliane. Per tutto questo, qualche mese fa, l’amministrazione comunale ha disposto l’annullamento in autotutela dell’autorizzazione ambientale rilasciata nel settembre 2008 per la costruzione del potente impianto a microonde e, congiuntamente ad altri enti locali, ha richiesto alla Regione Sicilia di porre il veto al M.U.O.S. in tutte le sedi istituzionali, nazionali ed internazionali. La risposta del presidente, Raffaele Lombardo, non si è fatta attendere. Dopo aver inviato a destra e manca comunicati di fuoco contro il programma satellitare, Lombardo si è fatto convincere dal ministro La Russa e dai generali del Pentagono sull’assoluta innocuità degli impianti M.U.O.S.

Successivamente ha avviato il pressing su sindaci e presidenti provinciali, invocandone la conversione ed il sostegno al megaprogetto militare a cui il Pentagono ha destinato 43 milioni di dollari (13 per la predisposizione dell’area riservata alla stazione terrestre e 30 per gli shelter e le attrezzature tecnologiche del sistema satellitare). Il governatore della Sicilia ha pure offerto contropartite e compensazioni per rendere più “digeribili” le microonde del M.U.O.S.: la possibile rimozione a medio termine delle 41 antenne già esistenti nella base dell’U.S. Navy di Niscemi, usate per le telecomunicazioni con i sottomarini nucleari; interventi finanziari per «valorizzare il richiamo del patrimonio naturalistico locale»; l’attivazione all’interno dell’ospedale Basarocco di Niscemi di un “centro di monitoraggio permanente” sui rischi alla salute delle emissioni elettromagnetiche. Sino ad oggi, la monetizzazione del rischio ambientale e militare è stata fermamente respinta dalle amministrazioni e dai cittadini, ma le lobbies pro-M.U.O.S. non demordono e promettono dure offensive contro i recalcitranti oppositori.

Un grande aiuto all’implementazione del programma militare potrebbe arrivare dal Decreto di riperimetrazione della Riserva “Sughereta”, approvato il 30 dicembre 2009 dall’Assessorato regionale Territorio ed Ambiente, che ha ridotto sia la superficie della riserva sia l’estensione delle aree classificate “zona A”, quelle cioè dove è vietato realizzare nuove costruzioni ed esercitare qualsiasi attività comportante trasformazione urbanistica ed edilizia del territorio e la realizzazione di elettrodotti, acquedotti, linee telefoniche ed impianti tecnologici a rete. Con la nuova classificazione, il territorio protetto è stato profondamente e pericolosamente frammentato.

Contro il decreto, che vede la firma del Dirigente generale del Dipartimento Regionale Territorio ed Ambiente, Rossana Interlandi (avvocata di origini niscemesi), è stato presentato ricorso al T.A.R. dal Comune di Niscemi, che si è visto stravolgere la regolamentazione di 32 particelle di terreno, tutte censite come bosco comunale. Nello specifico, 24 particelle, precedentemente ricadenti nella “zona A”, adesso si trovano completamente fuori dal perimetro della riserva, mentre altre 8 particelle, per una superficie complessiva di 28 ettari, sono state declassate dalla “zona A” alla “zona B” di pre-riserva. Va tuttavia rilevato che la riperimetrazione dell’area protetta era stata richiesta dallo stesso Comune, fattosi portatore delle istanze di alcuni proprietari di terreni all’interno della riserva, i quali lamentavano «un’eccessiva penalizzazione dei vincoli che impediscono l’incremento delle colture». Una scelta fortemente censurata da molti “No M.U.O.S.”, sia perché sul tema non risultano essere stati mai informati e/o consultati tecnici ed esperti in gestione ambientale né le organizzazioni ambientaliste locali e regionali, sia per l’inopportunità dei tempi prescelti per promuovere l’iter per ridisegnare il perimetro della riserva, data la spada di Damocle rappresentata dai paventati lavori di realizzazione delle infrastrutture M.U.O.S.

Al convegno regionale del 12 giugno, la Campagna per la smilitarizzazione di Sigonella sono state presentate le conclusioni di uno studio sulle possibili connessioni tra il programma M.U.O.S. e le cosiddette “guerre climatiche ed ambientali”. «Crediamo che, sino ad oggi, non sia stata data la giusta attenzione alle analogie esistenti tra il M.U.O.S. e il cosiddetto “H.A.A.R.P. - High Frequency Active Auroral Research Program”, il supersegreto Programma di Ricerca Attiva Aurorale con Alta Frequenza che, dal 1994, l’U.S. Air Force e la U.S. Navy portano avanti dalla base di Gakona (Alaska), 200 km a nord-est del Golfo del Principe Guglielmo», affermano i rappresentanti della Campagna. «In questa grande infrastruttura sono state installate centinaia di antenne che trasmettono in “banda bassa” (da 2,8 a 7 MegaHerz) e “banda alta” (da 7 fino 10 MegaHerz), cioè lo stesso range delle frequenze del M.U.O.S.

Stando al Pentagono, lo scopo di questa installazione sarebbe quello di studiare la ionosfera per migliorare le telecomunicazioni, ma sono numerosi gli scienziati che denunciano che, con il programma H.A.A.R.P., gli Stati Uniti, al di fuori di ogni controllo internazionale, stanno creando nuove armi geofisiche integrali che possono influenzare gli elementi naturali con onde radio ad alta frequenza». Oltre ad interferire sulle comunicazioni radio, televisive e radar, le antenne H.A.A.R.P. possono influenzare i circuiti elettrodinamici delle aurore, consistenti in una corrente naturale di elettricità che varia da 100 mila ad 1 milione di megawatt. In questo modo è possibile impiegare il vento solare per danneggiare i satelliti e le apparecchiature installate sui sistemi missilistici nemici.

Secondo il fisico indipendente Corrado Penna, da anni impegnato nel denunciare il controverso fenomeno delle scie chimiche, «è forte il sospetto che il sistema di antenne del M.U.O.S. possa servire anche per fini non dichiarati di modificazione ambientale in sinergia con il sistema H.A.A.R.P. dislocato in Alaska. La modificazione ambientale realizzata attraverso l’uso di forti campi elettromagnetici e scie chimiche è responsabile di alcuni disastri recenti. Sappiamo con certezza che queste tecnologie possono servire a causare terremoti o altri disastri naturali (siccità, uragani, inondazioni etc.), sia indirizzando le emissioni sul nucleo della terra (influendo così sul magnetismo terrestre), sia indirizzandole sulla ionosfera».


Fonte: Agoravox





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giovedì 12 agosto 2010

Allarme per un superbatterio

Una rivista britannica ha lanciato l'allarme in relazione ad un batterio resistente agli antibiotici. Se la notizia sarà confermata, si potrebbe ipotizzare che i militari abbiano in mente di diffondere una pandemia per mezzo non tanto del patogeno in sé, quanto mediante una nuova campagna di vaccinazione, paventata, ad esempio, dalla giornalista scientifica Jane Burgermeister. Saremmo di fronte ad un nuovo pretesto per attuare il piano fallito l'autunno-inverno scorso, con l'influenza AH1N1 e le misure di "profilassi" imposte dall'Organizzazione mondiale della "sanità". Lascia increduli che l'agente biologico sia originario del Pakistan e dell'India: il fatto che sia il risultato di un gene che ha aggredito dei batteri, induce a pensare che il microorganismo sia stato modificato in un laboratorio militare del Regno Unito o di qualche altro stato occidentale, come avvenuto in passato, almeno sin dagli anni '40 del XX secolo. Il dottor Donald Scott ci ricorda che virus, spore fungine e batteri sono diffusi nell'ambiente soprattutto con gli aerei... Intelligenti pauca.

ROMA (11 agosto) - Un nuovo superbatterio, importato nel Regno Unito da pazienti sottoposti ad interventi chirurgici in India e in Pakistan, sta rendendo le cure antibiotiche inefficaci e rischia di diventare una seria minaccia anche per altri paesi. Il microrganismo è, infatti, resistente a quasi tutti i farmaci disponibili e non ci sono nuovi medicinali in sviluppo clinico che possano combatterlo.

L'allarme arriva dalla rivista "Lancet Infectious Diseases", dove gli esperti della Cardiff University e della "Health Protection Agency" britannica si riferiscono ai 37 casi rilevati oltre Manica, oltre ai 44 già isolati nella città indiana di Chennai, i 26 nella regione dell'Haryana e gli altri 73 in diverse altre zone del paese di Gandhi e del Pakistan. La minaccia è rappresentata in particolare da un gene che si chiama New Delhi-Metallo-1 (Ndm-1), rilevato in pazienti che si trovavano in Asia e che hanno subìto interventi di chirurgia estetica, asportazione di tumori o trapianti di organi, ricoverati poi in Gran Bretagna per altre cure sanitarie.



L'équipe di studiosi ha rilevato casi in alcune donne con infezioni del tratto urinario, in un vittima di incidente stradale in India che ha sviluppato l'infezione nel piede fratturato ed in un altro paziente che è stato colpito dal batterio dopo un'operazione di addominoplastica. Il Ndm-1 non è un batterio in sé, ma un gene che “attacca” altri batteri come l'Escherichia coli e la Klebsiella pneumoniae (la Klebsiella pneumoniae è stata rintracciata nelle scie chimiche, n.d.r.), anche se pare possa facilmente unirsi anche ad altri microrganismi, rendendoli ancora più pericolosi. Risulta infine resistente anche ad una classe di antibiotici conosciuti col nome di carbapenemici che solitamente si impiegano solo quando gli altri farmaci hanno fallito. Insomma, scrivono gli esperti: «La possibilità che questo diventi un problema di salute pubblica in tutto il mondo è concreta e serve un sistema coordinato di sorveglianza internazionale».



Fonte: Il Messaggero.it





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martedì 10 agosto 2010

Il marchio della Bestia è tra noi...!

Giovanni Granucci è autore di un saggio intitolato Il marchio della Bestia è tra noi...! 2009. E' un libro la cui copertina è già emblematica ed eloquente: vi è rappresentata la skyline di una metropoli sovrastata da un cielo in cui è ritratta un'inconfondibile X chimica. Non è vero - come obiettano alcuni - che non sono pubblicati saggi su temi spinosi e che non sono condotte inchieste per portare alla luce oscure trame. Si è che questi testi hanno scarsa diffusione, essendo pubblicati da case editrici di nicchia. Inoltre la denuncia delle infami cabale, per quanto documentata e puntuale, non riesce purtroppo a scalfire un sistema granitico. Tuttavia "Il marchio della bestia è tra noi...!" è volume istruttivo e valido specialmente per la concezione verticale della storia in esso espressa. L'introduzione, scritta dall’autore e pubblicata sul numero 22 di Fenix (agosto 2010), accenna pure alle armi climatiche, uno degli strumenti di morte con cui il governo segreto perpetua e consolida il suo perverso potere. Di seguito la presentazione del titolo in esame.

Ai vertici occulti non ha mai importato quale fosse l'ideale per cui gli uomini si battevano, sia che fosse per un regime dittatoriale o per una rivoluzione dei popoli che propugnasse importanti valori come uguaglianza, fraternità, libertà. A loro importa controllare i vertici degli stati sempre e comunque, per questo agiscono in modo trasversale ed opposto. Hanno in offerta modelli di società per tutti i gusti, per quelli di destra e di sinistra e per chi ha sempre solo pensato ai fatti suoi. Si sono inventati la globalizzazione, imponendo a tutti un modello di sviluppo frenetico che, oltre a non dare la felicità a chi vive nei paesi sviluppati, affama zone del mondo già povere, stravolgendone la fragile economia. I poteri, quelli veri, usano vari strumenti per generare insicurezza e paura e per controllare al meglio le bestie umane: la crisi economica mondiale, il cibo a rischio, terrorismo, nuove guerre, compresa l'instabilità climatica. Si è certi che siano tutti fenomeni naturali? Non possiamo più dividerci, perché è questo ciò che vogliono. Il titolo indaga sul Drago verde e sul Sole nero, sulla Massoneria, sul marchio della Bestia, sull'uso della magia nera da parte dei potenti e sul mondo sotterraneo.






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domenica 8 agosto 2010

Made in Russia

Le scie chimiche ed i "riscaldatori ionosferici", alla base degli sconvolgimenti meteorologici e climatici, seguitano a provocare danni: non è, infatti, il biossido di carbonio a causare aberrazioni termiche e nei regimi pluviometrici, ma sono le attività clandestine di aerosol. Le chemtrails sono pure all'origine degli incendi scoppiati recentemente nei dintorni di Mosca. Questi roghi, che divampano soprattutto per la dispersione di SO2 nell'atmosfera, hanno creato una densa coltre di fumo che ristagna sulla capitale russa. Le fiamme hanno pure pericolosamente accerchiato alcune centrali nucleari e distrutto una base aerea. Di fronte a questo disastro, si sono levate le voci di alcuni accademici russi: questi scienziati hanno, benché in modo dubitativo, chiamato in causa H.A.A.R.P. e dispositivi per il controllo del tempo, sospettando che la calamità che ha colpito la Russia sia stata determinata da armi climatiche statunitensi. Ora, è possibile che, facendo ingenuo assegnamento sulle istituzioni russe, questi accademici reputino gli Stati Uniti responsabili di siccità ed incendi: d’altronde quanti sono consapevoli che sono i governi dei propri paesi gli artefici di misfatti ai danni dei cittadini che dovrebbero, invece, proteggere? Tuttavia, conoscendo lo scenario e la politica internazionali, riteniamo che la crisi russa sia di origine interna per i seguenti motivi.

- I Russi dispongono di riscaldatori ionosferici dalla tecnologia molto sofisticata e che possono direttamente essere adoperati per agire sul territorio nazionale.

- Se veramente la siccità fosse dovuta agli Statunitensi, il presidente Medvedev o il primo ministro russo, Putin, venuti a conoscenza dell’aggressione climatica (gli articoli che la denunciano sono pubblicati su prestigiose riviste), avrebbero almeno inoltrato una protesta ufficiale presso l’O.N.U. Ciò non solo non è avvenuto, ma Putin e Medvedev hanno cercato dei capri espiatori tra i loro connazionali, accusandoli di inadeguatezza nella gestione dell’emergenza.

- Visto che l’esercito ex sovietico è dotato da decenni dei mezzi e delle tecnologie per generare piogge artificiali, inseminando le nubi con ioduro d’argento, per quale ragione, come extrema ratio, l’esecutivo di Mosca non ordina di impiegare gli aerei atti all’inseminazione delle nuvole con il fine di spegnere i focolai? Eppure aerei chimici russi operano efficacemente per distruggere le perturbazioni in modo da garantire il "bel tempo" durante le parate e le celebrazioni del regime. Inoltre, nel 1986, in seguito all’incidente nella centrale nucleare di Chernobyl, in Ucraina vicino al confine con la Bielorussia, i vertici militari sovietici decisero di inseminare, per settimane, con lo ioduro d'argento le nubi portatrici di pioggia, affinché le precipitazioni radioattive cadessero sulla Russia Bianca e non su Mosca, dove si stava dirigendo la perturbazione. La popolazione bielorussa non fu avvisata e così numerosissime persone si ammalarono alla tiroide e morirono di tumore. Numerose furono le nascite di bambini con malformazioni.

- L’ondata di caldo artificiale ha colpito e sta colpendo anche gli Stati Uniti dove l’agricoltura è prostrata da anni di siccità e dalla diffusione aerea di parassiti. Per quale misterioso motivo la repubblica stellata dovrebbe accanirsi contro la sua stessa economia e popolazione, mentre attacca il tradizionale “antagonista”?

- Le dichiarazioni di Areshev (cfr infra) paiono proprio funzionali a fomentare ed a perpetuare la falsa contrapposizione tra le due superpotenze, come si evince dai commenti dell’articolo in cui cittadini statunitensi ingiuriano i Russi e viceversa. Divide et impera.

L’epoca del bipolarismo, se è mai esistita, si è conclusa ed un unico governo mondiale segreto sfrutta gli esecutivi nazionali, del tutto succubi della sua criminale volontà, come altrettante marionette mosse da un unico burattinaio. Non dimentichiamo poi che molti sconvolgimenti meteorologici sono dipesi e dipendono dalla deviazioni delle jet streams e, più in generale, da alterazioni fisiche e chimiche dell’atmosfera e della ionosfera. Queste modificazioni hanno provocato un effetto domino, con piogge torrenziali in Pakistan ed aridità in Russia. Anche quando i fenomeni atmosferici non sono artificiali, la manipolazione della biosfera e dei suoi fragili equilibri, induce una reazione a catena con la conseguenza di gravi instabilità nei biomi.

Infine è giunto il momento di superare la visione orizzontale della storia per comprendere le dinamiche verticali dietro gli eventi più significativi. E’ necessario intendere che le irrorazioni chimiche e le emissioni elettromagnetiche sono, per così dire, autarchiche. Ogni paese in modo autonomo le progetta, organizza ed esegue, sebbene sotto un’egida sopranazionale. Gli stati nazionali non esistono più, se non come docili esecutori di un programma globale, attraverso cui una minoranza di psicopatici infierisce contro il pianeta tutto e contro la popolazione di Gaia. L’aumento dei prezzi dei cereali, principale ripercussione degli incendi, favorirà le multinazionali agro-alimentari che producono sementi geneticamente modificate. Gli speculatori finanziari, da tempo privilegiano investimenti nel campo delle derrate alimentari. In seguito, l’impennata delle quotazioni cerealicole e la penuria di grano saranno usate per destabilizzare la società. E’ evidente che il governo segreto ha deciso di determinare una crisi ambientale ed economica di portata planetaria per perseguire lo scopo del Nuovo ordine globale, da costruire sulle ceneri ancora fumanti del mondo precedente.

Di seguito l’articolo di Ashley Cleek in cui si dà conto delle ipotesi ventilate dallo scienziato Areshev.

"Poiché i Moscoviti soffrono temperature elevatissime quest'estate, uno scienziato politico russo ha sostenuto che gli Stati Uniti possono essere responsabili, di aver usato armi per generare cambiamenti climatici per alterare le temperature e danneggiare le rese in Russia e altri paesi dell'Asia centrale. In un recente articolo, Andrei Areshev, vice direttore della Fondazione cultura strategica, ha scritto: "Oggi, le armi climatiche possono essere raggiungere il bersaglio e possono essere impiegate per provocare siccità, cancellare le colture ed indurre diversi fenomeni anomali in taluni paesi.

L'articolo è stato inserito su pubblicazioni in tutta la Russia, tra cui "International Affairs", un giornale pubblicato dal Ministero degli esteri e dall'Agenzia di stampa RIA Novosti. In un'intervista telefonica con RFE/RL, Areshev ha minimizzato le affermazioni nell'articolo, dicendo che egli è ha semplicemente elaborato una teoria.

"Prima di tutto, vorrei dire che ciò che ho scritto in questo articolo, anche le citazioni, non assurgono ad una verità definitiva. Si tratta, se volete, di speculazione, in altre parole, della definizione di un'ipotesi,"ha detto Areshev.

Mosca sta soffocando attualmente a causa di temperature record. Il 29 luglio Mosca ha conosciuto il giorno più torrido, con temperature che hanno raggiunto i 39 gradi. La Russia, però, non è l'unico paese a soffrire un'ondata di caldo rovente quest'estate. Infatti pure gli Stati Uniti stanno conoscendo una situazione simile. Il 24 luglio, il termometro a Washington, ha toccato 37.7 gradi ed i servizi meteorologici locali hanno emesso degli avvisi di calore per la prima volta questa estate. […]

L'U.S. National Oceanic and Atmospheric Administration ha annunciato che, nel mese di luglio, le temperature di terra e mare in tutto il mondo sono state le più alte, da quando cominciarono i rilevamenti dei valori termici globali, ossia nel 188
".


Articolo correlato: Armi climatiche per il governo russo: più di una teoria, 2010






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