I fragili equilibri della Terra sono stati sconvolti da decenni di manipolazioni. Tra le più recenti aberrazioni climatiche suscita particolare inquietudine il rischio che la Corrente del Golfo deceleri, per via del riscaldamento dell'atmosfera, in buona parte dovuto alle emissioni elettromagnetiche. Stando ad alcuni studi, la corrente calda che si forma ad est del Messico avrebbe già subìto una diminuzione della velocità: è un fenomeno foriero di ulteriori sconquassi meteorologici, suscettibili di influire sugli ecosistemi, sulle produzioni agricole, sullo stile di vita, sui consumi…
Per comprendere le ragioni e le possibili conseguenze di queste "discrasie", è necessario soffermarsi sul cosiddetto "meccanismo della pompa salina".
"Gli oceani del pianeta ricoprono circa il 70% della superficie della Terra. Il volume del mare è immenso e contiene molto calore. Parte di questo calore, per opera delle correnti marine, è trasferito dalle aree calde vicino all’Equatore ad aree più fredde a nord e a sud. Questo trasporto di calore è essenziale per le condizioni climatiche e meteorologiche nelle aree più fredde, poiché esse ricevono proprio dalle correnti marine la maggior parte del calore. Le condizioni climatiche e meteorologiche sono determinate generalmente dagli oceani. La Corrente del Golfo porta calore nel Nord Atlantico ed ha un impatto considerevole sul clima europeo. La salinità della Corrente del Golfo è una condizione fondamentale per consentire la formazione di acque profonde nel Mare del Nord e nel Mare della Groenlandia.
Le condizioni climatiche e meteorologiche in Europa dipendono molto dalla Corrente del Golfo che, dal mare al largo della Florida, porta calore al Nord Europa raggiungendo prima l’Islanda, poi le isole Far Oer e la Norvegia settentrionale. In queste parti dell’Oceano Atlantico l’atmosfera è riscaldata dalla Corrente del Golfo. L’aria calda soffia attraverso l’Europa con venti da ovest. Per questo motivo l’Europa ha inverni più miti.
Nel Mare del Nord e nel Mare della Groenlandia, l’acqua di superficie discende per diversi chilometri fino a raggiungere il fondo dell’oceano per poi dirigersi nuovamente verso sud. La discesa dell’acqua di superficie determina l’arrivo di nuova acqua di superficie da sud. Questa corrente da sud è la Corrente del Golfo.
La formazione di acque profonde nel Nord Atlantico è come una pompa gigantesca. Essa è responsabile della creazione di una corrente marina di profondità che agisce sotto correnti di superficie ben note e che interessa l’intero pianeta. Prima che le acque profonde del Nord Atlantico ritornino in superficie, riapparendo in luoghi diversi, anche nell’Oceano Pacifico, trascorrono molte centinaia (forse persino migliaia) di anni. Ma per quale motivo le masse d’acqua nel Nord Atlantico scendono in profondità? Che cosa determina il funzionamento ininterrotto della pompa? L’acqua scende in profondità in prossimità del fronte di ghiaccio polare e poi scorre nuovamente verso sud.
La discesa è accelerata quando l’acqua di superficie ghiaccia. Il sale nell’acqua di superficie si libera dal ghiaccio e si aggiunge all’acqua proprio sotto il ghiaccio che si è appena formato. L’aumento nella salinità dell’acqua porta anche un aumento di densità dell’acqua. Quindi è l’aumento di salinità il fenomeno che determina la discesa di acqua in profondità. La pompa salina attira acqua calda e salata da sud (la Corrente del Golfo) e spinge acqua fredda e salata di profondità verso sud.
Il Nord Atlantico si caratterizza per una bassa salinità quindi la Corrente del Golfo deve fornire sempre nuova acqua salata per far funzionare la pompa; ecco il perché del nome: pompa salina. Il funzionamento della pompa è determinato anche dal fatto che l’acqua ghiaccia e poi si scioglie nuovamente.
Affinché la pompa salina possa funzionare con efficacia è essenziale che la profondità del mare sia notevole. È quindi importante che la calotta glaciale si trovi nelle aree di fondale profondo del Nord Atlantico, ossia nel Mare di Groenlandia e nel Mare del Nord.
Per comprendere le ragioni e le possibili conseguenze di queste "discrasie", è necessario soffermarsi sul cosiddetto "meccanismo della pompa salina".
"Gli oceani del pianeta ricoprono circa il 70% della superficie della Terra. Il volume del mare è immenso e contiene molto calore. Parte di questo calore, per opera delle correnti marine, è trasferito dalle aree calde vicino all’Equatore ad aree più fredde a nord e a sud. Questo trasporto di calore è essenziale per le condizioni climatiche e meteorologiche nelle aree più fredde, poiché esse ricevono proprio dalle correnti marine la maggior parte del calore. Le condizioni climatiche e meteorologiche sono determinate generalmente dagli oceani. La Corrente del Golfo porta calore nel Nord Atlantico ed ha un impatto considerevole sul clima europeo. La salinità della Corrente del Golfo è una condizione fondamentale per consentire la formazione di acque profonde nel Mare del Nord e nel Mare della Groenlandia.
Le condizioni climatiche e meteorologiche in Europa dipendono molto dalla Corrente del Golfo che, dal mare al largo della Florida, porta calore al Nord Europa raggiungendo prima l’Islanda, poi le isole Far Oer e la Norvegia settentrionale. In queste parti dell’Oceano Atlantico l’atmosfera è riscaldata dalla Corrente del Golfo. L’aria calda soffia attraverso l’Europa con venti da ovest. Per questo motivo l’Europa ha inverni più miti.
Nel Mare del Nord e nel Mare della Groenlandia, l’acqua di superficie discende per diversi chilometri fino a raggiungere il fondo dell’oceano per poi dirigersi nuovamente verso sud. La discesa dell’acqua di superficie determina l’arrivo di nuova acqua di superficie da sud. Questa corrente da sud è la Corrente del Golfo.
La formazione di acque profonde nel Nord Atlantico è come una pompa gigantesca. Essa è responsabile della creazione di una corrente marina di profondità che agisce sotto correnti di superficie ben note e che interessa l’intero pianeta. Prima che le acque profonde del Nord Atlantico ritornino in superficie, riapparendo in luoghi diversi, anche nell’Oceano Pacifico, trascorrono molte centinaia (forse persino migliaia) di anni. Ma per quale motivo le masse d’acqua nel Nord Atlantico scendono in profondità? Che cosa determina il funzionamento ininterrotto della pompa? L’acqua scende in profondità in prossimità del fronte di ghiaccio polare e poi scorre nuovamente verso sud.
La discesa è accelerata quando l’acqua di superficie ghiaccia. Il sale nell’acqua di superficie si libera dal ghiaccio e si aggiunge all’acqua proprio sotto il ghiaccio che si è appena formato. L’aumento nella salinità dell’acqua porta anche un aumento di densità dell’acqua. Quindi è l’aumento di salinità il fenomeno che determina la discesa di acqua in profondità. La pompa salina attira acqua calda e salata da sud (la Corrente del Golfo) e spinge acqua fredda e salata di profondità verso sud.
Il Nord Atlantico si caratterizza per una bassa salinità quindi la Corrente del Golfo deve fornire sempre nuova acqua salata per far funzionare la pompa; ecco il perché del nome: pompa salina. Il funzionamento della pompa è determinato anche dal fatto che l’acqua ghiaccia e poi si scioglie nuovamente.
Affinché la pompa salina possa funzionare con efficacia è essenziale che la profondità del mare sia notevole. È quindi importante che la calotta glaciale si trovi nelle aree di fondale profondo del Nord Atlantico, ossia nel Mare di Groenlandia e nel Mare del Nord.
La temperatura media dell’atmosfera è in aumento costante ormai da molti anni. [...] Temperature più elevate nell’atmosfera sposteranno il fronte dei ghiacci polari verso nord e più vicino alla terraferma. Il fronte di ghiaccio, allontanandosi dai tratti di mare profondi tra la Groenlandia e la Norvegia ed entrando in acque più basse, può determinare una sostanziale riduzione della forza della pompa salina.
Se la pompa salina perde in potenza, diminuirà in proporzione anche la fornitura di acqua salata calda verso il Nord Atlantico per opera della Corrente del Golfo. La salinità dell’acqua diminuirà ed anche la potenza della pompa salina diminuirebbe ulteriormente.
Tale processo potrebbe determinare una glaciazione rapida e permanente delle acque a nord dell’Islanda e delle Isole Far Oer. A questo punto la pompa salina e la Corrente del Golfo non potrebbero più portare calore nelle acque a nord dell’Islanda. Le temperature in queste aree diminuirebbero fino a un livello più basso rispetto a quello attuale determinando, in nord Europa, un clima significativamente più freddo, forse vicino a quello dell’Era glaciale.
Alessandro ed Alessio De Angelis chiamano in causa anche l'incidente occorso nella piattaforma petrolifera "Deep water horizon": "L'acqua mista a petrolio è più leggera e può impedirne l'inabissamento, bloccando il meccanismo della pompa salina. Inoltre la marea nera potrebbe sporcare le superfici dei ghiacciai della Groenlandia e del pack artico, determinando un maggiore assorbimento dei raggi solari, in grado di accelerare il processo di scioglimento dei ghiacciai con un più consistente afflusso di acqua dolce, più leggera di quella salata. Ciò aumenterebbe il rischio del blocco della Corrente del Golfo. Circa 11.400 anni or sono avvenne l'ultima "piccola era glaciale", causata dall'immissione di enormi quantità di acqua dolce provenienti dal lago Agassiz nel Nord Atlantico che interruppe la Corrente sicché i ghiacciai si espansero in Europa fino alle Alpi ed in America fino al New England".
E' possibile che l'esplosione della piattaforma “Deep water horizon” non sia stata casuale: per sciogliere il greggio è stato impiegato un solvente estremamente tossico: il Corexit 9527.
Fonti:
A. ed A. De Angelis, Cambiamenti climatici ed era glaciale
Autore non indicato, La calotta glaciale artica ed i cambiamenti climatici
Se la pompa salina perde in potenza, diminuirà in proporzione anche la fornitura di acqua salata calda verso il Nord Atlantico per opera della Corrente del Golfo. La salinità dell’acqua diminuirà ed anche la potenza della pompa salina diminuirebbe ulteriormente.
Tale processo potrebbe determinare una glaciazione rapida e permanente delle acque a nord dell’Islanda e delle Isole Far Oer. A questo punto la pompa salina e la Corrente del Golfo non potrebbero più portare calore nelle acque a nord dell’Islanda. Le temperature in queste aree diminuirebbero fino a un livello più basso rispetto a quello attuale determinando, in nord Europa, un clima significativamente più freddo, forse vicino a quello dell’Era glaciale.
Alessandro ed Alessio De Angelis chiamano in causa anche l'incidente occorso nella piattaforma petrolifera "Deep water horizon": "L'acqua mista a petrolio è più leggera e può impedirne l'inabissamento, bloccando il meccanismo della pompa salina. Inoltre la marea nera potrebbe sporcare le superfici dei ghiacciai della Groenlandia e del pack artico, determinando un maggiore assorbimento dei raggi solari, in grado di accelerare il processo di scioglimento dei ghiacciai con un più consistente afflusso di acqua dolce, più leggera di quella salata. Ciò aumenterebbe il rischio del blocco della Corrente del Golfo. Circa 11.400 anni or sono avvenne l'ultima "piccola era glaciale", causata dall'immissione di enormi quantità di acqua dolce provenienti dal lago Agassiz nel Nord Atlantico che interruppe la Corrente sicché i ghiacciai si espansero in Europa fino alle Alpi ed in America fino al New England".
E' possibile che l'esplosione della piattaforma “Deep water horizon” non sia stata casuale: per sciogliere il greggio è stato impiegato un solvente estremamente tossico: il Corexit 9527.
Fonti:
A. ed A. De Angelis, Cambiamenti climatici ed era glaciale
Autore non indicato, La calotta glaciale artica ed i cambiamenti climatici
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