lunedì 29 agosto 2011

Bronchiolite costrittiva: impennata di casi tra i militari di ritorno da Iraq ed Afghanistan (articolo di Ilaria Vacca)

L'articolo che proponiamo si incentra sull'insorgenza della bronchiolite costrittiva, una patologia respiratoria, fra i veterani statunitensi, di ritorno dai teatri di guerra in Medio Oriente. L'affezione è collegata all'inalazione di nanopolveri costituite da diossido di azoto (Nitrogen dioxide), biossido di zolfo etc. e siamo inclini a ritenere che non sia circoscritta ai reduci: sempre più spesso, infatti, tra i civili si rilevano disturbi e malattie (anche tumori) dell'apparato respiratorio che si spiegano, considerando la massiccia diffusione di inquinanti in nanoparticelle, attraverso le mortale operazioni di "bio-geoingegneria clandestina". Si tratta di una malattia confrontabile con le serie patologie riscontrate fra i soccorritori che, intervenuti sul luogo in cui erano state demolite le Torri gemelle il giorno 11 settembre 2001, respirarono micidiali polveri generate dalle esplosioni e dall’incendio. Anche il linfoma non Hodgkin, un tempo "appannaggio" dei partecipanti alle missioni di "pace", è putroppo oggi diagnosticato fra persone (giovani ed adulti) che non si sono mai recate nel Kosovo, in Iraq, in Afghanistan etc. La sardegna e la Liguria sono le regioni più colpite.

Uno studio condotto su ottanta soldati statunitensi, rientrati dal Medio Oriente, ha evidenziato che più della metà dei militari presentava una dispnea da sforzo al rientro. La biopsia polmonare ha mostrato che quasi tutti i soldati rientrati dalle missioni con problemi respiratori sono affetti da bronchiolite costrittiva, patologia molto rara in pazienti adulti in condizioni di buona salute, invece molto comune in pazienti con problemi reumatologici o trapiantati, probabilmente dipendente dall’inalazione di sostanze tossiche o dannose. Lo studio suggerisce quindi che esiste una stretta correlazione tra la bronchiolite costrittiva e la diminuzione delle prestazioni fisiche dei soldati che hanno prestato servizio in Medio Oriente.

Lo studio in questione, pubblicato sul New England Journal Of Medicine è stato condotto dal Medical Center della Vanderbilt University su un gruppo di ottanta soldati provenienti da Fort Campell, in Kentucky, tra il febbraio 2004 ed il dicembre 2006.

Questi veterani, rientrati dall’Iraq o dall’Afghanistan, presentavano un’inspiegabile dispnea da sforzo (non erano in grado di portare a termine il normale esercizio fisico previsto dagli esercizi militari, ossia due miglia di corsa). Molti di questi combattenti sono stati esposti alle sostanze tossiche presenti nell’aria in seguito all’incendio della miniera sulfurea di Mosul (Iraq) durante l’estate 2003, ma non tutti.

Di questi soldati quarantanove sono stati sottoposti ad una biopsia polmonare toracoscopica, oltre ai controlli cardiopolmonari (spirometria e tutti gli altri esami previsti dalle linee guida dell’American Thoracic Society). Per ben trentotto dei soldati sottoposti a biopsia, la diagnosi è stata di bronchiolite costrittiva. In seguito gli stessi sono stati sottoposti a tomografia computerizzata elicale (CT) per ulteriori accertamenti.

Quasi tutti i campioni delle biopsie hanno mostrato materiale polarizzabile corrispondente ad inalazione di polveri sottili, nonostante la maggior parte dei soldati non sia mai stato fumatore. Le biopsie hanno anche mostrato ispessimenti delle pareti arteriolari o occlusioni di arterie adiacenti, solitamente causate da inalazioni di sostanze tossiche.

L’età media del soldati che hanno preso parte a questo studio è di trentatré anni, tutte persone in buono stato di salute, non affetti da patologie o sintomatologie respiratorie. Sarebbe stato semplice imputare la patologia all’esposizione inalatoria dell’incendio della miniera, ma solo ventotto dei soldati esaminati ne sono stati interessati. Quasi tutti hanno riferito di aver respirato durante le tempeste di sabbia (tipiche della zona) e di essere stati esposti all’incenerimento di rifiuti solidi in pozzi bruciati. La bronchiolite costrittiva è caratterizzata da una lesione infiammatoria e fibrosante della parete dei bronchioli che ne riduce il calibro, causando un’alterazione del flusso aereo. La patologia è anche connessa all’esposizione inalatoria a diossido di azoto , biossido di zolfo, rifiuti inorganici, ceneri e butanedione (usato nella manifattura dei pop corn per i forni a microonde). Non di rado il suo decorso comporta la necessità di sottoporsi a trapianto di polmoni (sic).

Fonte: osservatoriomalattierare


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Range finder: come si sono svolti i fatti

mercoledì 24 agosto 2011

Segnalazioni di agosto

Segnaliamo che il gruppo italiano, “Chemical trails”, i cui componenti sono Frank Francone (voce, chitarra), Easy Greg (tastiere), e Jepp Demita (basso), è in procinto di promuovere una serie di motivi, in stile rock, brit pop, indie, in cui sono aggrediti temi scottanti ed attualissimi. I titoli dei pezzi sono emblematici: From the sky, Illuminati, Living Volcain… Invitiamo i lettori a seguire i “Chemical trails” ed a diffondere la loro musica.

La rivista francese “Sacre planet” ha recentemente pubblicato la prima parte di un articolo, “Les chemtrails et la géo-ingénierie”. La seconda parte apparirà nel numero di ottobre. L'autore del contributo, Jean Luc Lebouc, per la sua indagine, si è basato principalmente sul saggio di Nenki (pseudonimo) dal titolo quanto mai indovinato, “Les traces de la mort”. L'autore, dopo aver premesso alcune definizioni, dedica un breve ma denso paragrafo alla geo-ingegneria.

Scrive Lebouc: "Il concetto di geo-ingegneria fu coniato negli anni ‘70 del XX secolo e si fonda sull'idea di usare i combustibili fossili, ma riducendo le emissioni di CO2. In seguito il termine è stato allargato per indicare tutti i tentativi volti a stabilizzare l'effetto serra ed a gestire direttamente il bilancio energetico del pianeta. Sono state escogitate diverse tecniche di geo-ingegneria.

1 L'installazione di strutture riflettenti nei deserti.

2 L'installazione di specchi nell'atmosfera. L'ideatore di questo progetto è il Professor Roger Angel, finanziato dalla N.A.S.A. Il pioniere della tecnologia fu il Dottor Eastlund. L'idea fu sostenuta dalla ARCO, importante azienda produttrice di alluminio, detenuta dalla British Petroleum. Le scie contengono elevate quantità di alluminio!

3 La messa a dimora di piante che, con le loro chiome, dovrebbero riverberare la luce solare.

4 La fertilizzazione dei terreni con l'azoto: gli alberi, con questo doping del terreno, dovrebbero essere in grado di assorbire maggiori dosi di biossido di biossido di carbonio.

5 La dispersione di aerosol (scie chimiche), un mezzo per creare una sorta di filtro in grado di schermare una parte dei raggi solari e di diminuire l'indice UV. In verità, le chemtrails contribuiscono al riscaldamento globale, poiché le nuvole artificiali che si espandono durante la notte, intrappolano la radiazione infrarossa che dal suolo si sprigiona verso l'atmosfera.

6 La fertilizzazione degli oceani. Secondo Victor Smetacek, professore di Biologia oceanica dell'Istituto Alfred Wegener, in Germania, si può disperdere del solfato di ferro nei mari per permettere lo sviluppo di plancton in grado di catturare il biossido di carbonio.

7 La riduzione dell'acidificazione degli oceani, diffondendo calcare sui fondali.”

E' evidente che sia l'effetto serra dovuto al CO2 sia le tecniche che ufficialmente servirebbero a contrastare il riscaldamento planetario sono frodi. Lebouc non cade nella trappola, anzi, attraverso un'utile didascalia della foto in cui è inquadrato l'interno di un aereo ricondizionato per irrorare, evidenzia la natura sinistra delle operazioni chimico-biologiche: nell'istantanea si legge il termine HAZMAT, “che sta per Hazardous material, sostanza pericolosa” spiega l’estensore dell’articolo.

Intanto "Nexus France", testa di ponte della disinformazione camuffata, continua nel suo squallido lavoro di depistaggio, mandando allo sbaraglio la solita Pryska Ducoerjoly, abituata a dare un colpo al cerchio ed uno alla botte, per garantire un minimo di credibilità ad una rivista ormai alla deriva. La Pryska, nel suo scartafaccio, “Vent contraire sur la géoingeniérie”, 2011, alla fine ammette solo l’uso dell’agente Orange per opera degli Statunitensi nel corso della guerra del Vietnam. Non paga delle sue scandalose bugie e dei patetici ridimensionamenti, l’”esperta” preannuncia ai lettori che “Nexus” sta per compiere delle analisi dell’acqua potabile per stabilire se i ricercatori ed attivisti statunitensi, come Michael Murphy, hanno ragione quando affermano che nel prezioso liquido si trovano alluminio, bario, stronzio etc. in alte concentrazioni. La pennivendola osa asserire, con incredibile improntitudine, che l’avvelenamento sistematico causato dalle scie chimiche non è stato ancora provato (sic). Inoltre usa un linguaggio sottilmente ingiurioso, quando definisce gli scienziati che denunciano le scie chimiche “partisans” e “chemtrails fighters”, insinuando che sono dei fanatici e dei faziosi, quando settaria è lei, come il direttore che la istiga e la spalleggia nella sua crociata contro la verità.

Un lettore, indignato per il “dossier”, contesta alla Ducoerjoly, punto per punto, con argomenti scientifici e logica stringente, le affermazioni, evidenziando che l’acquiescenza nei confronti del sistema si spiega con i benefici fiscali ottenuti recentemente da Nexus France, grazie ad un accordo con la C.P.P.A.P., Commission paritaire de publications et agences de presse). La tipa ha l’impudenza di rispondere che è “una giornalista indipendente”.(sic)

Quali sono stati poi i risultati delle promesse analisi? Se ne dà conto, nel numero successivo, in un misero trafiletto in cui “Nexus”, indicando il laboratorio di Bordeaux, IPL, pontifica che i valori di bario, alluminio e stronzio, rilevati nell’acqua di una cisterna per la raccolta della pioggia in Dordogna, sono in linea con quelli ammessi dalla legge francese. Naturalmente bisogna fidarsi, perché Nexus si guarda bene dal fornire le pezze giustificative di quanto pubblicato.

Insomma, è finito tutto a tarallucci e vino, anzi a tarallucci e… baracqua.

Ringraziamo il gentilissimo amico Gianni Ginatta per le segnalazioni inerenti alle riviste francesi.


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Range finder: come si sono svolti i fatti

lunedì 22 agosto 2011

Istanza del politico serbo, Nikola Aleksic, al Presidente Boris Tadic, contro le scie chimiche e le sementi transgeniche

Pubblichiamo il proclama del politico serbo, Nikola Aleksic, contro la bio-geoingegneria clandestina e la diffusione delle sementi transgeniche. E’ un’iniziativa lodevole e speriamo che alle sue parole seguano delle azioni efficaci. Forse la sua analisi del problema è un po’ campanilistica, ma la denuncia è un esempio da seguire.

Istanza del politico serbo, Nikola Aleksic, al Presidente Boris Tadic, contro le scie chimiche e le sementi transgeniche

In questo video, Nikola Aleksic, direttore del Movimento Ecologico di Novi Sad, pronuncia un severo avvertimento nei confronti del presidente, Boris Tadic, affinché sia fermata l'importazione degli alimenti basati sugli organismi geneticamente modificati e perché siano arrestate le irrorazioni chimiche, promettendo, in caso contrario, di chiamare e portare personalmente il popolo serbo a manifestare per le strade.

Aleksic conclude il suo discorso giurando: "Potete essere certi del fatto che io, Nikola Aleksic, terrò fede alla mia parola, anche a costo della mia vita."

Aleksic rivolge anche un appello all'esercito serbo a "difendere sia le persone sia il cielo sopra la Serbia" e dichiara al popolo che non è questo il momento per essere codardi, poiché hanno bisogno di difendere i propri diritti, per sé stessi e per i loro figli.

Di seguito la trascrizione del discorso tenuto da Nikola Aleksic.

"Assemblea nazionale e Governo Serbo, i recenti eventi riguardanti i propositi di legalizzazione della coltivazione di organismi geneticamente modificati (O.G.M.) hanno dimostrato che i piani previsti per un'apertura agli O.G.M. devono sottostare ad una supervisione e ad un controllo pubblici dal momento che tradiscono gli interessi nazionali del popolo serbo. Questi non devono giocare con lo Stato e le nostre vite, indipendentemente da chi li vuole.

La legalizzazione della coltivazione di O.G.M. in Serbia equivarrebbe ad aprire le nostre frontiere all'importazione di alimenti e prodotti modificati geneticamente. L'importazione di tali alimenti, molto pericolosi, potrebbe dare inizio al più grande genocidio ai danni del popolo serbo.

Per i palloni gonfiati responsabili di ciò, il pericolo è stato considerato trascurabile o, diversamente, hanno davvero fretta di attuare i loro piani e, per questo, hanno creato una nuova tecnica con la quale hanno iniziato a trattarci come insetti.

Guardate il nostro cielo, cittadini serbi! Guardatelo voi stessi! Guardate le scie di veleno lasciate giornalmente da aerei senza segni identificativi. Dal momento in cui il nostro esecutivo ha firmato il cosiddetto "Partenariato per la pace" (il 14 dicembre 2006), il cielo della Serbia è divenuto interamente una rete di scie di veleno che aerei criminali diffondono ogni giorno su di noi, come fossimo insetti e non esseri umani.

Sopra le nostre teste vengono compiuti esperimenti "in vivo", come avveniva nei campi di concentramento durante la Seconda guerra mondiale.

È in atto un genocidio ed il nostro governo traditore lo ha permesso!

I governanti hanno venduto il proprio popolo per rimanere nella stessa posizione in cui sono stati portati da alcuni rappresentanti criminali di agenzie straniere.

Si può avere il "diritto" di essere codardi in questa situazione? Si può essere codardi, quando tu e i tuoi figli siete costantemente irrorati da veleni, dei quali nessun membro del nostro esecutivo rivelerà mai da quali tossine sono composti?

Si può essere vili, quando è risaputo che questo gruppo di traditori ti ha venduto e consegnato alla clemenza e alla disgrazia dell'organizzazione più criminale del mondo?

Io, Nikola Aleksic, direttore del Movimento Ecologico di Novi Sad, l'unica organizzazione che si sta battendo per la tutela della salute e della vita della popolazione, non posso e non rimarrò in silenzio!

Chiedo pubblicamente che l'esercito della Serbia difenda costituzionalmente sia la sua gente sia i cieli della Serbia. L'esercito dovrebbe abbattere gli aerei criminali privi di contrassegni che stanno perpetrando il genocidio della nostra popolazione.

Se l'esercito serbo, tornando al 1991, ebbe una scusa per tradire il popolo e lo Stato, spiegando che era un esercito dipendente da un gruppo politico, chiedo, oggi, con cuore aperto: ‘Che esercito siete, ora, se permettete un avvelenamento completo e pubblico del vostro stesso popolo attraverso l'a diffusione di sostanze tossiche, tramite aerei privi di contrassegni dipendenti dall'organizzazione più criminale del mondo?

Siete consapevoli delle conseguenze del vostro tradimento?

Pensate che i vostri figli non respirino i veleni irrorati? Pensate che i vostri bambini saranno immuni?

A voi soldati, ripeto: difendete il popolo e il cielo della Serbia. Non attendete il comando del governo dei traditori, perché, quando questi lo daranno, noi non ci saremo più.

Avete giurato fedeltà al popolo serbo e non a qualche leader straniero che calpesta la Costituzione della Serbia e tradisce il proprio popolo.

Io, Nikola Aleksic, chiedo al Pubblico Ministero (di Novi Sad n.d.t.) di iniziare a compiere il proprio lavoro oppure sarà considerato un complice del tradimento e dell'avvelenamento del suo popolo. È necessario avviare un'azione legale contro i responsabili di questa situazione, anche contro lo stesso Presidente della Repubblica.

Qualcuno ci ha venduti a criminali ed ha venduto loro anche il cielo serbo in modo che potessero avvelenarci.

Qualcuno ha accordato il permesso a questa gente malvagia di impiegare aerei privi di segni identificativi per avvelenarci, dando inizio al genocidio della popolazione serba. Ricordo che il crimine di genocidio non ha un termine di prescrizione.

Se il Pubblico Ministero non procede con il suo lavoro, oggi sarà la gente a fare tutto da sé, dato che il problema è sopra le nostre teste e riguarda tutti.

Noi non possiamo e non rimarremo in silenzio.



La Serbia deve svegliarsi o non esisterà più. La Serbia sta affrontando la morte! E' stata derubata, umiliata. Il suo futuro è in pericolo. Soprattutto ora che hanno iniziato ad avvelenare il nostro ambiente, il nostro popolo e le generazioni future.

Nessuno di noi conosce l'entità del danno futuro derivante dalle irrorazioni criminali di tali velivoli.

Nessuno di noi sa in quale generazione si verificherà la già pianificata sterilità della nostra discendenza. In quale generazione ci cancelleranno dalla mappa geopolitica del mondo?

Questo avvelenamento deve essere fermato! In un modo o nell'altro, affinché non si sperimentino delle conseguenze fatali.

Quindi dico a Boris Tadic: ‘Se non fermi l'avvelenamento in atto proveniente dalle scie chimiche e se non fermi l'importazione di prodotti alimentari basati sugli O.G.M., allora io, Nikola Aleksic, farò scendere il popolo serbo per le strade ed io sarò il primo a farlo’.

Non certo per schiacciare il sistema, ma per difendere la Costituzione, le leggi vigenti applicabili ed i diritti per il nostro futuro.

Popolo serbo, vi invito a difendere il nostro diritto naturale e costituzionale con tutte le risorse disponibili, il nostro diritto a vite sane, il nostro sacrosanto diritto al futuro ed al futuro dei figli dei vostri figli.

Per difendere il nostro diritto naturale e costituzionale di esistere.

Per quel che riguarda l'organizzazione delle manifestazioni, vi comunicherò ogni dettaglio pubblicamente.

Potete essere certi del fatto che io, Nikola Aleksic, terrò fede alla mia parola, anche a costo della vita".


Ringraziamo il nostro amico Bacab, del blog Free Monkeys, per averci fornito la traduzione.

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Range finder: come si sono svolti i fatti

giovedì 18 agosto 2011

Aerei fantasma

In un recente articolo, "L'invasione degli ultra-insetti", 2011, abbiamo accennato a come si possano spiegare alcuni voli a bassa quota, sui centri abitati, per opera di taluni aerei, non tracciati dai radar e privi sovente di elementi identificativi di sorta. Le norme sulla sicurezza del volo limitano, infatti, solo a casi straordinari il sorvolo di città e paesi ad altitudini che non permettano un'eventuale manovra "in sicurezza", al fine di non precipitare su abitazioni o quant'altro, in caso di avaria.

Vediamo che cosa recita, infatti, la normativa E.N.A.C.

3.1.2 Altezze minime - Ad eccezione dei casi in cui è necessario per il decollo o l'atterraggio, o nei casi di permesso accordato dall’E.N.A.C, gli aeromobili non devono volare al di sopra di aree abitate di città e paesi, su insediamenti o assembramenti di persone all'aperto, a meno di volare ad un’altezza tale da consentire, in caso di emergenza, un atterraggio senza porre in pericolo persone o beni al suolo.

In molti casi, pur osservando aeromobili sorvolare a quote non superiori ai 1.000 metri, si nota come essi rilascino, magari dai piani di coda, sostanze chimiche o biologiche non ben identificate. Anche in questo caso le regole che presiedono allo scarico di oggetti o liquidi sono molto precise. Infatti leggiamo:

3.1.4 Spargimento di sostanze o lancio di oggetti - Il lancio di oggetti o lo spargimento di sostanze può essere effettuato solo in conformità alle disposizioni E.N.A.C. ed in conformità a quanto reso noto con le pertinenti informazioni aeronautiche. Tale attività, quando prescritto, è oggetto di autorizzazione da parte dei competenti enti ATS. La documentazione che determina l’eventuale diniego dell’autorizzazione è conservata per tre mesi e viene mostrata a richiesta.

Eppure è un dato di fatto inconfutabile: decine di aerei sia di giorno sia nottetempo (a traffico aereo ufficiale azzerato) volano a quote comprese tra gli 800 ed i 2.600 metri, prendendo di mira centri abitati e coltivazioni. Che cosa diavolo fanno? Per quale motivo usano spazi aerei non autorizzati e ad altitudini non ammesse? Per quale motivo aerei civili dovrebbero percorrere corridoi complessi e quote ad alta densità d'aria, compromettendo così non solo la sicurezza delle popolazioni ma anche affrontando incrementi di spesa abnormi sul consumo di carburante? Non sono la stessa E.N.A.C. e le compagnie di volo ad aver richiesto di volare più alti per ridurre i costi? Obiettivamente in tutto questo non si trova una logica spiegazione. A meno che non si voglia ammettere che gli aerei che osserviamo non siano tutti adibiti al volo commerciale...

Come si giustificano tracciati radar come questo?

L'E.N.A.V. dichiara che tutto lo spazio aereo è sotto controllo, ma se si pongono domande circostanziate, il personale addetto si trincera dietro vacui "non ci risulta", "per noi è tutto regolare", "non siamo autorizzati a dare spiegazioni al pubblico", "non sono nostri aerei..." etc. Per contro, il sindacato dei controllori di volo si è spesso, in passato, lamentato del cosiddetto "traffico sconosciuto", anche se gli addetti furono precettati dall'allora Ministro dei trasporti ed indotti al silenzio sulla questione. Singolare è l'atteggiamento delle autorità britanniche, laddove lo stesso problema è stato... risolto con una direttiva che impone di ignorare i target non identificabili.

Che cos'è il traffico sconosciuto? E' l'insieme di velivoli senza identificativo da transponder [1] e che non rispondono alle chiamate del controllo a terra. Questo riguarda molto spesso le unità che incrociano a quote medio-basse, ma sappiamo bene che le operazioni di aerosol clandestine alias "scie chimiche" non si limitano alla diffusione di elementi chimico-biologici solo avvistabili da terra. Esiste anche un traffico "civile" e "militare", non visibile da terra, adibito alla dispersione di nanoparticolato ed altri agenti alle regolari quote di crociera (8500/13000 metri).

Le autorità per la sicurezza del volo, al fine di rendere praticabile un traffico così intenso e "non autorizzato", hanno ridotto le distanze verticali a 1.000 piedi, cosicché ora possiamo vedere centinaia di filmati nei quali vengono ripresi incroci al limite della collisione o voli quasi a distanza di formazione militare. E' un fenomeno davvero inimmaginabile solo pochi anni fa. Eppure, secondo i dati ufficiali, il traffico civile è diminuito progressivamente a partire dal 2001. Allora tutti questi aerei da dove vengono? Per quale motivo TUTTI rilasciano dense scie, quando solo una decina di anni addietro nessun aereo rilasciava alcun tipo di scia? Una risposta viene dall'uso di additivi come lo STADIS 450 e dai sempre più frequenti episodi di "sindrome aerotossica", casualmente mai verificatisi prima degli anni 90.

Fatto è che strani aggeggi spuntano dall'interno di alcune gondole motore e, sebbene questi dispositivi siano stati spacciati per sensori di temperatura, un rapido raffronto con le dimensioni e l'aspetto tra questi "ugelli?" ed i sensori di temperatura [ foto ], esclude che si possa trattare veramente di qualcosa di regolare. Tant’è che nei progetti originali non risultano presenti. D'altronde si spiegherebbero benissimo le scie multiple provenienti da questo aereo o le due scie mancanti da quest'altro.

Sappiamo che milioni di euro fuori bilancio vengono sperperati ogni anno nell'ambito di un progetto clandestino ed illegale di geoingegneria, suggerito, nel 1997, dal fisico nucleare Edward Teller con il paravento della mitigazione del cosiddetto "effetto serra", ma attuato da tutti i paesi aderenti all'O.N.U. nell'ambito delle recenti tecnologie radar (si veda il progetto R.F.M.P.). Sono così diffusi in atmosfera composti ed elementi come il titanato di bario, il trimetilalluminio, il manganese, il litio, il quarzo. Si manipola il clima ed il tempo mediante l'uso di microrganismi geneticamente modificati come il batterio Pseudomonas syringae ed il batterio Escherichia coli, impiegati come nuclei di condensazione per indurre le precipitazioni, mentre vengono rilasciati polimeri igroscopici per ridurre l'umidità atmosferica in zone specifiche, provocando la siccità.



Teller raccomandava la collaborazione delle compagnie di volo commerciale, perché, spiegava, i militari non hanno la disponibilità sufficiente di velivoli per un piano di irrorazione così vasto e capillare. Così fu. Non è un caso se molte compagnie aeree per voli cosiddetti "Low cost" nacquero nella metà degli anni '90 dello scorso secolo e non è una coincidenza se solo alcune di queste società sono sopravvissute ed appaiono con i bilanci in attivo, nonostante i prezzi ridicoli dei biglietti. Viene spontaneo pensare che codeste compagnie percepiscano enormi finanziamenti occulti, di modo che i loro vettori assolvano compiti di aerosol a quote alte, ma soprattutto alle quote di volo comprese tra gli 800 ed i 2.600 metri, percorrendo corridoi illegali laddove solo gli apparecchi militari disponibili non sarebbero in grado di coprire vaste aree. Da qui testimonianze come questa:

[...] "Incuriosito dalla presenza di diversi ragazzi americani a Pordenone, sono venuti fuori alcuni dettagli interessanti. [...] Quando ci sono esercitazioni e la base di Aviano è piena, come in questi giorni, i militari alloggiano fuori in albergo. Ma la cosa più interessante è che spesso vi alloggiano piloti di linea della *** che atterrano a Tessera, distante 90 km da qui; dormono a Pordenone ed il giorno dopo si recano ad Aviano, dove non si sa che cosa facciano. I piloti *** ripartono in divisa per Aviano e probabilmente da lì volano da qualche parte. Il problema è che da Aviano non partono voli di linea...".

Stando ad altre testimonianze risulta, infatti, che alcuni di codesti aeromobili, in genere MD-80, MD-81, A-319, A-320, decollano senza passeggeri, anche se, ufficialmente, tali velivoli dovrebbero volare solo con un certo numero di persone paganti a bordo. Non è forse del tutto casuale il fatto che una buona parte degli scali militari sia stata messa a disposizione delle compagnie Low cost.

Ricordiamo uno strano episodio di qualche anno fa: un aereo, presumibilmente adibito ad operazioni clandestine di aerosol, ebbe, in fase di atterraggio, un cedimento del carrello sinistro, il velivolo non venne rimosso che molte ore dopo e l'aeroporto restò chiuso al traffico per due giorni, mentre i primi mezzi di soccorso ad accerchiare letteralmente il velivolo furono solo veicoli militari. Il giorno dopo il Sindaco della città dovette vietare il consumo di acqua potabile, poiché le falde, proprio in prossimità della pista, erano contaminate da un non ben identificato composto chimico. L'aeroplano rimase sul posto per quasi 48 ore, presidiato da militari, prima che si potesse tornare alla normalità.

In riferimento ai voli ad alta quota, come è possibile "mimetizzare" i voli "non regolari"?

I metodi sono sostanzialmente due.

a) Vengono usati dei sistemi di disturbo elettronico [2], così da non rendere visibile l'aeromobile sul radar (sia da strumentazione a terra sia in volo). Tale stratagemma è comunemente usato dai caccia e dalle altre unità militari. Alcune sequenze, risalenti al 2007, sembrerebbero avvalorare questa ipotesi. Fatto è che, spesse volte, anche gli aerei a bassa altitudine e quindi ben distinguibili nei dettagli ad occhio nudo, non vengono tracciati dai radar. Sono quindi a tutti gli effetti velivoli fantasma.

b) Gli aerei impegnati in occulte attività di aerosol possono assumere l'identificativo (ID) di voli regolari, anche se poi, eseguite le dovute verifiche, si scopre che questi ID corrispondono a velivoli che dovrebbero, invece, trovarsi in tutt'altro luogo. A tal proposito il giornalista canadese William Thomas scrive: "Un rappresentante dell'Aviazione federale statunitense, un informatore di alto rango, riferendosi all'attuale programma di aerosol clandestino nei cieli del mondo, ha affermato che gli spazi aerei controllati vengono sfruttati ad hoc, assegnando agli "aerei chimici" identificativi appartenenti a velivoli civili".

Concludiamo quindi con una raccomandazione: non viaggiate in aereo, poiché in questo modo contribuite al piano di avvelenamento della biosfera ed oltretutto rischiate di subire danni neurotossici, visto che l’aria in cabina viene aspirata dall’esterno ed in una zona dell’atmosfera altamente contaminata.

Versione PDF

[1] TRANSPONDER - Nelle telecomunicazioni, il termine transponder sta per Transmitter responder, a volte abbreviato in XPDR, XPNDR, TPDR. I transponder si trovano nei sistemi di identificazione amico-nemico, in quelli per il controllo del traffico aereo e nei radar secondari di sorveglianza (beacon radar). Sono usati sia negli aerei dell'aviazione generale che in quelli dell'aviazione commerciale per amplificare i segnali radar, rendendo il velivolo più visibile. La maggior parte dei transponder sono in grado di trasmettere informazioni sull'altitudine e un codice a quattro cifre noto come transponder code o "squawk code", per aiutare i controllori del traffico aereo a mantenere le distanze di sicurezza.

[2] CONTROMISURE ELETTRONICHE - Le contromisure elettroniche (in inglese Electronic Countermeasure o ECM) sono delle tecniche di guerra elettronica, o Electronic Warfare (EW), realizzate con dispositivi elettrici o elettronici, progettati per oscurare o ingannare radar, sonar o altri sensori di ricerca o di puntamento, che utilizzano gli infrarossi o i laser. Le contromisure possono essere usate sia in modo offensivo che difensivo, in quest'ultimo caso, per esempio per non consentire al nemico di acquisire i dati di puntamento da utilizzare con le sue armi. I sistemi ECM possono funzionare in modi diversi, per esempio creando elettronicamente falsi bersagli, oppure facendo apparire e scomparire dalla vista dei sensori nemici in modo casuale l'oggetto che si vuole proteggere. Le contromisure elettroniche sono utilizzate efficacemente per proteggere aeromobili, compresi i missili guidati. La maggior parte della aeronautiche militari del mondo utilizzano le ECM per proteggere i propri mezzi aerei, così come molte navi militari sono dotate di sistemi di guerra elettronica che comprendono le contromisure. Recentemente, alcuni carri armati di nuova generazione impiegano le ECM per ingannare i missili a guida laser o infrarosso. I sistemi di contromisure elettroniche vengono frequentemente installati sui sistemi d'arma che impiegano la tecnologia stealth, contribuendo al raggiungimento dello scopo di non consentire ai nemici l'individuazione. Le ECM offensive prendono spesso la forma del cosiddetto radar jamming, il "disturbo radar", mentre le ECM difensive includono le tecniche di intensificazione dell'eco radar e di jamming dei sistemi di guida dei missili in arrivo.


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lunedì 15 agosto 2011

L'invasione degli ultra-insetti

Sempre più spesso si osservano velivoli chimici che, a bassa o a bassissima quota, all’imbrunire e nottetempo, sorvolano le aree urbane e rurali, senza rilasciare scie né evanescenti né durevoli. Sono aeromobili anche di notevoli dimensioni, il cui impennaggio verticale è di solito verniciato con i colori vivaci che contraddistinguono la flotta di alcune compagnie.

Senza i finestrini della cabina di pilotaggio e della fusoliera, queste unità, di cui si possono distinguere i dettagli, per la risibile altitudine alla quale incrociano, sembrano essere dirette verso gli scali per atterrare, una volta compiuta la loro missione di morte. Tuttavia ci chiediamo: è corretta questa impressione? Crediamo di no.

Si è congetturato che tali aerei volino bassi per sfuggire ai radar. E’ una supposizione che non convince del tutto: infatti sappiamo che i tankers non sono quasi mai individuati dai sistemi radar. A volte assumono gli identificativi di aerei di linea, dissimulandosi con questo stratagemma. Anche i controllori di volo, da tempo militarizzati, sono costretti al silenzio: devono fingere, qualora si accorgano di qualche anomalia, che il “traffico sconosciuto” non esista.

Ricordiamo che i voli a bassa quota sono molto dispendiosi, poiché ivi l’aria, meno rarefatta rispetto agli strati superiori, esercita una maggiore resistenza sul velivolo: da ciò dipende un più rilevante impiego di carburante. Non è un caso se recentemente è stato stabilito che i vettori civili viaggino ad alta quota proprio per contenere il consumo di kerosene.[1]

Dunque bisogna formulare un’altra ipotesi. I sorvoli a bassa quota sono funzionali alla diffusione di veleni finemente nebulizzati: possono essere dispersi, ad esempio, potenti insetticidi, all’origine della quasi estinzione di imenotteri e lepidotteri, a sua volta causa del drastico declino subìto da specie come le rondini ed i pipistrelli.

E’ assai probabile che, una volta placatosi di sera il vento, siano distribuite spore fungine e larve di insetti (modificati geneticamente?) per contaminare e danneggiare l’ambiente con specie aggressive. I media di regime affermano che l’invasione di insetti provenienti per lo più dall’Estremo Oriente è dovuta al commercio: le navi mercantili talvolta portano, insieme con il carico, uova e larve di specie esotiche che poi si acclimano in Europa. Tuttavia la globalizzazione è fenomeno non recentissimo ed i traffici internazionali esistevano già nel Medioevo e nell’età moderna, quindi la diffusione di coleotteri ed imenotteri “allotrii” potrebbe essere collegata ai voli clandestini.

In questi anni alcuni insetti, che sembrano apparsi dal nulla, hanno cominciato ad assalire la vegetazione o specie autoctone: è il caso della Diabrotica Virgifera, avvistata per la prima volta vicino ad un hangar per velivoli statunitensi in Serbia; del coleottero conosciuto come Punteruolo rosso (il nome scientifico è Rhynchophorus ferrugineus) che scava il tronco delle palme, causandone la morte; della vespa cinese responsabile dell’attacco ai castagni; della vespa giapponese che aggredisce le api mellifere etc.

Non di rado si notano insetti bizzarri: è vero che ne esistono milioni di specie, ma talvolta si ha l’impressione di essere al cospetto di creature “aliene”, frutto di sinistre manipolazioni genetiche attuate in laboratori militari.


[1] Nel 2010 il Flight Efficiency Plan (F.E.P.) per creare rotte più dirette ha permesso di “tagliare” 2.560.500 di km di volo, per un risparmio stimato di 41.256 tonnellate di CO2 (sic). Lo annuncia l’E.N.A.V, la società nazionale per l’assistenza al volo, che stima di aver fatto risparmiare 13.100 t di carburante già nel 2009. Per il triennio 2008/2010 il risultato complessivo è stato quindi di 55.501t di carburante non consumati, 8.700.000 Km percorsi in meno e 175.000 t di CO2 ridotti. In termini economici l’E.N.A.V. stima il risparmio in 27 milioni di euro. Ogni volo svolto a quota più alta - aggiunge l’E.N.A.V. - fa risparmiare 27 kg di combustibile e 85 kg di CO2 per ogni volo sulla rotta Roma-Milano-Roma. Il piano si sviluppa su cinque linee di azione (progettazione dello spazio aereo per traiettorie più dirette, con conseguente risparmio di carburante; spazio aereo e disponibilità del network, per rotte a quote maggiori, dove l’aria è più rarefatta; progettazione ed uso delle aree terminali per planare verso l’atterraggio per diversi chilometri usando i motori al minimo; operazioni aeroportuali per ottimizzare le sequenze di partenza ed i tempi di rullaggio; formazione e addestramento dei controllori di volo alle procedure ed ai nuovi parametri del F.E.P. (G. Alegi - www.dedalonews.com)



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Range finder: come si sono svolti i fatti

venerdì 12 agosto 2011

Oregon: incendio distrugge un deposito della "Evergreen International Aviation"

La "Evergreen International Aviation" è una società privata con sede a McMinnville, Oregon. Essa opera attraverso varie aziende che forniscono servizi aerei, tra cui servizi charter per le maggiori compagnie e per imprese di spedizionieri, fornitura, riparazione e revisione di elicotteri, spegnimento di incendi, logistica delle operazioni aeroportuali di assistenza a terra, vendita, riparazione e smantellamento di aeromobili, commercializzazione di componenti di aeroplani, messa a dimora di frutteti e vigneti etc. Infine McMinnville è sede di un museo dell'aviazione.

La "Evergreen" è tristemente nota perché impegnata, dietro il paravento della modificazione meteorologica con scopi "benevoli", nella geoingegneria. Una delle società controllate dalla Evergreen è preposta al ricondizionamento dei velivoli che, non essendo più impiegati dalle compagnie civili, ingrossano la flottiglia usata per le irrorazioni. (Qui il video). Recentemente un incendio ha incenerito alcuni impianti della Evergreen, come da cronaca che abbiamo tradotto.


McMinnville, Oregon (Stati Uniti). Un incendio, che ha distrutto un deposito aereo in Oregon, ha causato danni stimati in venti milioni di dollari.

Le agenzie di stampa dell'Oregon riportano che un autista di passaggio ha segnalato l'incendio nelle strutture della “Evergreen Aviation”a McMinnville.
Il dipartimento dei Vigili del fuoco di McMinnville ha chiarito che il rogo ha bruciato cinquantacinque galloni di liquidi combustibili o infiammabili, generando un rogo che si poteva vedere a miglia di distanza.

Le fiamme hanno ridotto in cenere un hangar dove si trovavano elicotteri e parti di altri velivoli contenenti magnesio, impedendo ai vigili del fuoco di usare getti di acqua, perché ciò avrebbe potuto causare esplosioni. Gli addetti allo spegnimento hanno lasciato che il fuoco divampasse per tutta la notte fino a che si è estinto il venerdì mattina.

Fonte: Newsregister.com


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Range finder: come si sono svolti i fatti

martedì 9 agosto 2011

Max Bernabovi, un disinformatore per il popolo bove

Infiltrati, agenti provocatori e cellule dormienti

La disinformazione italiana ha il fiato corto. Nonostante il notevole dispendio di forze, uomini in incognito (spesso identificati e quindi resi innocui), denaro pubblico a iosa, la questione "geoingegneria clandestina" o più semplicemente "scie chimiche" è ormai il segreto di Pulcinella. A niente sono valsi i fiumi di fango, diffusi per mezzo di blog, forum, canali You-Tube e Facebook, tutti indirizzati al discredito, alla calunnia ed alla diffamazione degli attivisti che più degli altri si sono esposti in prima persona per informare nel modo opportuno la popolazione sul genocidio in corso. Ormai sono anni, eppure questi agenti da quattro soldi non sono riusciti a convincere.

Il finanziatore del programma di disinformazione (il Ministero dell'Interno) si è allora chiesto quale altro stratagemma potesse essere escogitato per conseguire lo scopo e così, prendendo spunto dalle tecniche tipiche delle operazioni di Polizia all'interno dei gruppi dissidenti e durante le proteste, è ricorso agli infiltrati, agli agenti provocatori o alle cellule dormienti. Si tratta di soggetti che si intrudono tra i comitati, le associazioni, i gruppi di attivisti che operano in Rete e sul territorio ed acquisiscono fiducia, operando nel classico modo che ognuno di noi in buona fede si aspetta: per il bene della comunità e contro i cosiddetti "avvelenatori". Eccoli quindi che si adoperano nell'organizzazione di conferenze, manifestazioni di piazza, raccolta di firme e quant'altro, lavorando in modo intensivo sulla Rete, con l'obiettivo di ottenere consenso.

In questi anni abbiamo portato alla luce verità scomode ed abbiamo smascherato diversi gatekeepers anche di "alto" livello. Spesso si trattava di persone non prive di astuzia, quasi insospettabili nonché con un curriculum di tutto rispetto.

Non è il caso di Massimiliano Bernabovi, i cui atteggiamenti appaiono subito sconsiderati, sopra le righe, ridicoli e non degni di attenzione. Sappiamo, però, che non bisogna sottovalutare nemmeno i pazzi, soprattutto quando iniziano ad istigare altri a delinquere ed anche perché il Bernabovi sembra sentirsi con le spalle coperte, proprio come altri suoi colleghi.

Chi è, però, Max Bernabovi? Sino a poche settimane fa, non sapevamo nemmeno chi fosse. Un giorno tuttavia ci avvisano che costui scrive su Facebook e sui suoi blog che noi di Tanker Enemy lo staremmo ingiuriando. Sottovalutiamo lo scapestrato e le sue azioni, così lasciamo correre per alcuni giorni. Si calmerà, pensiamo, visto che sul suo conto non abbiamo mai scritto una sola riga. D'altronde... chi lo conosce?

Passa il tempo e la situazione si complica, poiché molti nostri amici e collaboratori vengono coinvolti nella querelle. Tra questi Corrado Penna, Ivana Mannino, Daniele Fois ed altri attivisti di punta che qui non menzioniamo per brevità.

Max Bernabovi usa documenti pubblicati da Tanker Enemy, li modifica e li spaccia per suoi, affermando che siamo noi che glieli abbiamo plagiati. Organizza raccolte di firme, mentre scrive che la nostra petizione non è valida (Quale? Noi non abbiamo mai raccolto firme e ci siamo sempre mostrati scettici sull'utilità delle sottoscrizioni), organizza una conferenza con relativa manifestazione di piazza per settembre, così da seminare confusione, visto che è stato programmato un sit-in per novembre 2011.

Max Bernabovi ci attacca direttamente, anche se con frasi sconnesse e grottesche, dando l'idea di essere uno squinternato. Tuttavia capiamo che la sua non è solo stupidità, quanto pure una fine strategia ispirata dall'alto: infatti egli, nei suoi deliranti articoli, promuove, una per una, le pagine (già segnalate da noi alla magistratura) piene di infami contenuti del tartagliante Fioba (Massimo Della Schiava), di Orsovolante (Fulvio Turvani), di Armando De Para (Andrea Rampado, mentore del disinformatore camuffato, Tom Bosco, direttore di Nexus e di Puntozero), genxha (Matteo Boglione) etc., dipingendoli come vittime indifese dei nostri fantomatici crimini. Non solo! A dargli manforte, arriva, udite udite... Axlman in persona, famigerato negazionista che interviene solo nelle situazioni critiche o se deve redarguire i suoi subordinati. Una coincidenza? Non si direbbe.

Per tornare quindi alla domanda: "Chi è Max Bernabovi?", possiamo rispondere, in assoluta tranquillità, che si tratta di un altro dei già numerosi soggetti al soldo dello Stato. E' un individuo goffo e stralunato che ha un incarico preciso: favorire l'implosione del movimento contro le attività di aerosol clandestine dal suo interno, istigando alla discordia e generando caos. Ovviamente è un vano tentativo il suo, ma è bene che si conosca chi si arrabatta sulla Rete per tentare di arginare la marea della vera informazione. Certamente viene da ridere, quando si constata che il sistema è costretto a reclutare personaggi scalcinati e svitati come il povero Max. Basta, infatti, guardarlo in faccia per capire che ha qualche rotella fuori posto. Non ci stupiamo più di tanto, però, considerando i figuri al "potere" che non sono certo meno sconvolti.


Una nota a margine:

Che cosa dire dello spregevole axlman? Possiamo solo augurargli la fine di Berlusconi e del suo governo commissariato. I tempi sono maturi.

Articolo correlato: C. Penna, Lo pseudo-attivista contro le scie chimiche Max Bernabovi sale sul carro dei disinformatori, 2011



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sabato 6 agosto 2011

Romeo, il gatto dell'ateneo

Absit iniuria verbis

E’ noto che negli ultimi quinquenni le università italiane sono molto cambiate. “Crediti, esami semestrali, stages, collaborazioni con agenzie esterne, contatti con il territorio” e baggianate simili sono le spie linguistiche di una desolante degradazione. Non è che prima le università fossero centri culturali, a causa del nepotismo dilagante e di profonde tare, ma almeno qualche docente era valido e si poteva frequentare un paio di corsi fruttuosi. Lo studente motivato ed autonomo riusciva a formarsi una discreta cultura ed a forgiare il pensiero critico, spesso attraverso seminari, approfondimenti e percorsi bibliografici decentrati. Oggi gli atenei sono decaduti in modo spaventoso, soprattutto perché concepiti come società che mirano solo al profitto. Pubblicizzati come fossero dei dentifrici, gli istituti di studi superiori rincorrono con l’affanno i risultati di un mercato post-capitalista ormai prossimo all’implosione.

Recentemente ho letto lo slogan di un politecnico ligure: in una gigantografia campeggiava il calembour “Qui studio, qui vivo, qui campus”. Che già uno slogan debba sopperire alla miseria delle iniziative didattiche la dice lunga sull’imbastardimento, ma il bisticcio di parole, se leggiamo tra le righe, ci introduce in una realtà oscena. Infatti non è vero che una laurea ti permette, tranne rare eccezioni, di crearti un futuro, visti i problemi che affliggono il mondo del lavoro. E’ indubbio, però, che le università, soprattutto quelle scientifiche, sono vivai in cui vengono coltivati disinformatori. I negazionisti, anche senza titolo, possono beneficiare di emolumenti e privilegi che un laureato di dieci, quindici anni fa si sarebbe sognato. Non si possono nemmeno biasimare più di tanto i laureandi che, privi di qualsiasi competenza culturale, si prostituiscono per denaro. Costoro, ammesso e non concesso che riescano a completare gli studi, si troveranno completamente inadatti ad intraprendere una professione purchessia, a meno che non godano di influenti aderenze. Ignoranti a 360 gradi ed incapaci persino di scrivere in un italiano appena decente, susciterebbero solo l’ilarità con un loro curriculum. Il loro livello è talmente infimo che non sarebbero assunti neppure per fungere da comparse in un film pecoreccio con Alvaro Vitali.

Qui bisogna deplorare che oggi sia ammesso lo stupro della lingua di Dante per opera di laureati in discipline “scientifiche” e non solo. Affermano che, essendo dei geologi, dei biologi, degli ingegneri, si possono esimere dalla conoscenza del nostro idioma: argomento da idioti. Così infestano la Rete non solo con le loro calunnie, ma pure con strafalcioni di ogni genere. Né la loro padronanza dell’inglese è migliore.

Se un tempo gli studia erano inficiati dall’erudizione, attualmente sono devastati perché convertiti in centri di controllo mentale. E’ così: i controllori della Rete sono essi per primi irreggimentati, indottrinati sino alla lobotomia.

Quanto fin qui descritto suscita ribrezzo ed indignazione: le università, tranne qualche eccezione, sono covi di scapestrati, sentine di arrivisti, set dove la differenza che intercorre tra un ordinario ed una matricola è la stessa che passa tra i due protagonisti di “Scemo e più scemo”. Veramente lo slogan dell’università savonese è indovinato! I laureandi, i dottori, gli specializzandi campano nel campus, foraggiati dai dicasteri, in primo luogo il Ministero dell’interno che recluta parolai a cottimo. L’università è un bivacco: più ci si impantana nel fuori corso e meglio è. Una volta fuori dall’ateneo, i falliti potranno soltanto essere presi a calci nel deretano. Passi: con la disoccupazione odierna è comprensibile, sebbene non si possa giustificare, che i goliardi sbarchino il lunario, magari nel frattempo leccando qualche barone in modo da avere un insegnamento qualsiasi.

Quanto mi risulta, invece, del tutto assurdo è constatare che non pochi docenti universitari, non quindi giovani promesse dell’italica nazione, sono impegnati in ridicole pantomime sulla Rete per un pugno di euro in più. Hanno la loro cattedra, i loro lucrosi intrallazzi con società nei settori che tirano maggiormente (automazione, nanotecnologia, telecomunicazioni, sistemi informatici, industria bellica… ) e fanno letteralmente i pagliacci, come il circense Romeo Gentile. Capisco l’avidità, l’infamia, ma uno che è adulto (o adulterato?), sistemato e che dovrebbe dimostrare un briciolo di senno, si esibisce in buffonate come l’ultimo dei grulli. Incredibile, oltre che vergognoso!

Ci chiediamo che cosa pensi il corpo accademico pisano del Professor Gentile: tanto compassato nelle lezioni e nelle interviste, quanto buffonesco nei suoi video. Il guitto stesso non si accorge di essere disonorevole per sé e per la reputazione di un ateneo pur scadente?

Mi piacerebbe sapere qual è la cattedra di costui: forse quella in cui ha battuto la zucca… con conseguenze gravissime ed irreversibili.


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Range finder: come si sono svolti i fatti

martedì 2 agosto 2011

Contrails aerodinamiche? No. Un brevetto spiega perché

Quante volte disinformatori di mestiere come Paolo Attivissimo e la sua nutrita schiera di scagnozzi vi hanno spiegato, con tono saccente, che le scie provenienti dai profili alari non sono "chemtrails", ma innocue scie di condensazione alari? Quanti loro interventi, articoli e video miravano a tranquillizzare il fruitore meno attento della Rete con giustificazioni al limite del ridicolo? Ebbene, noi abbiamo spiegato mille volte, dati alla mano, che essi mentono, ma con il reperimento di questo brevetto, datato 1 novembre 1983, possiamo scrivere la parola fine alle menzogne dei servi di regime, ponendo una definitiva pietra tombale sulla disinformazione istituzionalizzata imperante. Infatti il brevetto n° 4.412.654 riguarda un apparato che permette di disperdere liquidi in forma di fine aerosol proprio dai bordi delle ali e senza che il sistema di irrorazione sia visibile dall'esterno, in quanto nascosto in una zona libera del profilo alare, terminante con una sottile feritoia.



Breve descrizione del brevetto

"Un dispositivo irroratore in grado di nebulizzare ed il metodo di irrorazione aerea comportano l'uso di un apparato che presenta una fessura del bordo di uscita in modo da sfruttare una zona libera all'interno dell'ala e nella quale viene convogliato il liquido da diffondere. Il liquido scorre da una sorgente attraverso una serie di fori di piccolo diametro con un finale di scarico disposto in una parte a monte del bordo d'uscita. Il liquido, rilasciato sotto forma di goccioline (aerosol), ha un caratteristico flusso laminare. Le goccioline passano dalla fessura sul bordo d'uscita della struttura per trasformarsi in un flusso".

L’invenzione esclusiva ha ottenuto il sostegno del Governo statunitense, anche se ufficialmente la sua applicazione si riferisce al settore dell'agricoltura.

Dunque ormai è chiaro il metodo usato per le attività di aerosol durante le quali si osservano velivoli generare dense scie provenienti dai bordi alari. Di conseguenza cadono miseramente certe giustificazioni descritte nei forum, nei canali video, nei blog di disinformazione di cui è zeppa la Rete. Vortici alari o contrails aerodinamiche? No! Operazioni aeree chimico-biologiche compiute in modo deliberato sui centri abitati e sulle aree coltivate.



Il brevetto n. 4.412.654 (November, 1, 1983) - "Laminar Microjet atomizer and method of aerial spraying of liquids" è visionabile da questo link.



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