sabato 31 maggio 2014

Muore in un incidente stradale il sanremese Simone Rapone

Sit ei terra levis.

E’ deceduto in un incidente stradale il giovane matuziano, Simone Rapone. Forse il sinistro è stato provocato dall’alta velocità, ma alcuni testimoni hanno visto un’auto allontanarsi velocemente dalla zona della tragedia. Rapone era da tempo impegnato nella battaglia contro l’ampliamento della discarica di Collette Ozzotto a ridosso di Bussana, frazione di Sanremo. Rapone era pure un attivista contro il Nuovo ordine mondiale, la dittatura planetaria in via di instaurazione, spacciata da gerarchie laiche e religiose come “il migliore dei mondi possibili”. Non vogliamo pensare ad un nesso tra la sciagura e le lotte civiche del giovane.

Nel ringraziare l’amico e collaboratore Matteo per la segnalazione, esprimiamo la nostra sincera vicinanza ai familiari ed agli amici di Simone.

Sanremo, 26 maggio 2014 - Era passata da poco la mezzanotte quando Simone Rapone, ventottenne di Sanremo, che viaggiava a bordo del proprio scooter, si è schiantato contro un palo della luce di Corso Cavallotti, di fronte a Villa Nobel. L'urto è stato violentissimo e non ha purtroppo lasciato scampo al giovane matuziano.

Secondo le prime ricostruzioni eseguite dai Carabinieri, complice forse l'alta velocità, Simone avrebbe perso il controllo del mezzo, sbandando e svellendo la transenna del marciapiede, prima di sbattere la testa contro il lampione.

Il centauro è morto sul colpo: il casco che indossava, nell'impatto, è volato a venti metri di distanza. Anche se a causare l'incidente potrebbe essere stata, per gli investigatori, la velocità, non è, però, ancora del tutto esclusa la possibilità del coinvolgimento di un veicolo che potrebbe essersi allontanato dopo la tragedia. Per questo motivo sono ancora in corso controlli sulle telecamere della zona.

I funerali si sono svolti nella chiesa di Santa Maria d’Antiochia: alle esequie ha partecipato una folla commossa. Simone lascia i genitori, un fratello ed una sorella.

Fonti: genovanotizie, puntosanremo


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Range finder: come si sono svolti i fatti

martedì 27 maggio 2014

Geoingegneria clandestina ed altri crimini governativi: un bilancio a distanza di nove anni

Premessa. Il “noi” usato nel presente articolo, che è un pluralis modestiae, intende coinvolgere, oltre ai curatori di Tanker enemy, tutti gli amici e gli utenti che, in quasi due lustri, hanno contribuito a gettare luce sulla “guerra climatica” con le loro segnalazioni, chiose, analisi, testimonianze.

Dopo nove anni di ricerca e di divulgazione, possiamo compiere un bilancio, ancorché provvisorio ed in fieri, delle ipotesi e delle conclusioni formulate per vedere se sono state avvalorate dai fatti o smentite.

Vediamo dunque gli aspetti precipui delle questioni inerenti alla geoingegneria illegale e ad altre scelleratezze governative per stabilire, di volta in volta, se le congetture e le previsioni hanno ricevuto conferma o no.



• Avevamo preannunciato che le attività chimiche nella biosfera sarebbero state, prima o poi, in parte ammesse e sdoganate con il pretesto di dover ricorrere ad interventi di geoingegneria per mitigare il cosiddetto “riscaldamento globale”. L’anticipazione ha ricevuto molti avalli.

• Avevamo preconizzato che il modus operandi dei geoingegneri sarebbe stato via via adattato alle nuove esigenze e condizioni, ad esempio, con il sempre più massiccio impiego di scie evanescenti, ancora oggi purtroppo scambiate da taluni per le rarissime scie di condensazione.

• Avevamo pronosticato che gli attacchi contro i ricercatori indipendenti sarebbero culminati in iniziative “legali” ed addirittura in intimidazioni. Il tutto si è adempiuto. Si legga questo articolo.

• Avevamo accennato alla possibilità che si introducessero e si diffondessero sempre più carburanti speciali per gestire le operazioni chimiche. E’ accaduto. Si legga qui.

• Avevamo intuito che sia Adam Kadmon sia Giulietto Chiesa, per menzionare solo due fra i numerosi gatekeepers, avrebbero cavalcato l’onda delle “scie chimiche” per poi convogliare tutte le ambigue informazioni nell’alveo della geoingegneria “per il nostro bene” e comunque finalizzata a contrastare i “cambiamenti climatici”, causati (sic) dalle emissioni di biossido di carbonio. L’intuizione era corretta, anche se ci ha attirato gli strali scoccati dagli acritici adepti di scaltri depistatori. I due hanno gettato la maschera.

• In “Tutti dentro!” avevamo evidenziato il coinvolgimento di enti, istituzioni, associazioni… nella disinformazione più bieca. Gli organigrammi di recente pubblicati, scaturiti da indagini meticolose, sono il naturale coronamento.

• Avevamo avvertito che le manipolazioni meteorologiche et similia avrebbero potuto provocare un indebolimento della Corrente del Golfo. I fatti ci hanno dato ragione.

• Avevamo lanciato l’allarme circa il rischio che, attraverso cartoni animati, pubblicità, libri scolastici etc. le nuove generazioni fossero gradatamente ma in modo irreversibile assuefatte all’orrore di cieli intonacati e sfregiati. Si legga qui.

• Avevamo previsto che la diffusione di veleni avrebbe portato ad un pauroso incremento di svariate patologie, in primis le malattie neurodegenerative.

• Avevamo compreso che il Movimento 5 stelle, nel suo complesso, non avrebbe abbracciato la causa né della lotta al signoraggio bancario né alla geoingegneria abusiva.

• Avevamo capito che i vari governi avrebbero inasprito la pressione fiscale ed esacerbato i vari problemi con le loro politiche finalizzate ad un declino voluto e programmato. La disgregata realtà socio-economica è sotto gli occhi di tutti.

• Avevamo attribuito il terremoto in Emilia alla sciagurata pratica del fracking, la firatturazione delle rocce attraverso il pompaggio, nello strato superficiale della litosfera, di composti chimici con l’obiettivo di estrarre gas naturale. Di recente la rivista “Science” ha avvalorato l’interpretazione.

Queste sono alcune ratifiche di quanto ventilato negli anni passati. Le smentite? Sinceramente non ci sembra di poterne rintracciare o almeno di poter individuare delle sconfessioni significative in grado anche solo di incrinare il quadro sin qui delineato. Certo, nemo propheta in patria, ma questo è un altro discorso…


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sabato 24 maggio 2014

Sindrome aerotossica su un volo della U.S. Airways



La sindrome aerotossica è un insieme di sintomi collegati alle operazioni chimiche. Gli episodi che riguardano questo problema sono sempre più frequenti tra passeggeri e personale di bordo, sebbene di rado la cronaca ne dia conto, a causa della censura sul tema. Infatti non pochi viaggiatori ci hanno riferito di aver accusato malesseri dovuti all’inalazione di composti chimici che tendono a contaminare l’aria della cabina passeggeri e della stessa cabina di pilotaggio, aria prelevata dall’esterno e, precisamente, da una o più gondole motore. I responsabili delle compagnie aeree e degli scali ogni volta promettono che si compiranno indagini. Dubitiamo che tale indagini, se mai verranno condotte, porteranno a conclusioni veritiere. E' interessante notare come gli stessi piloti operino repentine cabrate, al fine di superare gli strati di copertura igroscopica altamente neurotossici. Sono sottili coltri presenti a circa 1.700 metri di quota ed in specialmodo create ad hoc durante interventi atti ad inibire le perturbazioni in arrivo dall'Atlantico. In questi due casi le precauzioni non sono state evidetemente sufficienti.



Un altro volo, dopo che era decollato dall’Italia è stato dirottato su Dublino, perché diversi componenti dell’equipaggio hanno mostrato strani sintomi. E’ la seconda volta in meno di due settimane in cui un aereo, partito da Venezia con destinazione Philadelphia, deve essere diretto su uno scalo intermedio, a causa di ‘malati’ a bordo.

Durante il volo, alcuni assistenti hanno accusato nausea, senso di stordimento, vertigini. Il velivolo perciò è stato costretto ad atterrare a Dublino. Al momento non è noto che cosa abbia causato il problema. L’inchiesta è in corso.

Dopo l'atterraggio a Dublino nel pomeriggio di lunedì 19 maggio, i componenti dell'equipaggio sono stati esaminati da alcuni medici che hanno dato loro il permesso di tornare a casa. I responsabili della compagnia hanno riassegnato i passeggeri ad altri vettori.

Un analogo episodio si era verificato circa due settimane prima, in concomitanza con pesanti operazioni di geoingegneria clandestina, riscontrabili dalle mappe satellitari del periodo: quella volta gli steward e le hostess avevano lamentato nausea, lacrimazione e vertigini.

Fonte: News.com

Articolo correlati:

- Sindrome aerotossica: probabile un collegamento con le scie chimiche, 2009
- Il motore turbofan ed i possibili dispositivi di aerosol, 2009
- I piloti della “British Airways” sono vittime della sindrome aerotossica, 2013
- Campagna dei piloti contro la sindrome aerotossica, 2011

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martedì 20 maggio 2014

L'intervista abortita


Il controllo del C.I.C.A.P. sull'informazione appare sempre più insidioso e capillare. I tentacoli del Comitato pseudo-scientifico si protendono in mille direzioni cosicché, come una piovra gigante, esso stritola le ultime voci libere o almeno desiderose di esserlo. Il modus operandi è collaudato: emissari del Comitato si occupano di "convincere" i giornalisti ancora recalcitranti e poco disposti ad assecondare i Diktat dei negazionisti. Così accade che vecchie e nuove leve del giornalismo, vuoi perché subornate da lusinghe, vuoi perché è conveniente salire sul carro dei vincitori, decidono di cambiare casacca. E' il caso di una giornalista in erba, fresca di tesserino dell'albo. Costei ha pensato bene di voltare pagina e, dopo un inizio cristallino, ha operato un cambiamento di campo per seguire le ferree istruzioni di alcuni depistatori della pagina Facebook, "Le scie chimiche sono una cazzata". Così ha inviato una serie di domande, spacciate per sue, ma scritte (male!) da protagonisti della disinformazione. Sono quesiti evidentemente provocatori, tendenziosi e capziosi cui abbiamo risposto per le rime e con asserzioni incontrovertibili. La redattrice ha avuto, però, un ripensamento e non ha più pubblicato l'intervista per cui aveva insistito sino quasi a diventare petulante. Chissà perché...

M.G. - Lei è anche Presidente del Comitato Tanker enemy, una dedizione nata da una sua personale passione per cui esclude che vi sia scopo di lucro verso le sue battaglie? Ultimamente attraverso la sua pagina Facebook, però, leggiamo delle richieste di aiuto economico accorato che lei fa a chi la sostiene. Ci spiega il perché?

R.M. - Si potrebbe girare la domanda al C.I.C.A.P. Il Comitato non dovrebbe occuparsi di fenomeni cosidddetti "paranormali"? Perché il C.I.C.A.P. chiede il 5x1000? Il C.I.C.A.P. non si finanzia con la vendita di una rivista pseudo-scientifica e tutta una serie di altre pubblicazioni?



M.G. - Questa sua attività di ricerca le ha portato molti problemi con i ‘debunker’ o quelli che lei definisce ‘negazionisti/disinformatori’. A suo parere sono pagati per ‘depistare’ la sua linea? Chi li pagherebbe?

R.M. - Potremmo definirli mercenari. Questo sono, visto che sono soggetti ben organizzati e gestiti da uno Stato molto generoso, quando si tratta di finanziare i depistatori ed avaro con pensionati ed indigenti. Ovviamente ciò è confermato dal fatto stesso che questi possono commettere reati senza essere perseguiti. In ogni caso, il termine "negazionisti" è quanto mai appropriato, perché essi negano le evidenze e le verità più palmari. Anche l’epiteto “disinformatori” si addice a chi propala sciocchezze e bugie.

M.G. - Pochi giorni fa ha fatto un esposto sulla geoingegneria. Visto che ha avuto spesso modo di lamentarsi della magistratura, questo vuol dire che ne ritrova fiducia?

R.M. - Non ho fiducia nella Massoneria e quindi nemmeno nella Magistratura affiliata alla Massoneria, ma nel mucchio, magari, si trova un magistrato onesto come il Giudice Paolo Ferraro che, essendo integerrimo, è stato estromesso dalla magistratura. Inoltre la presentazione di denunce e di esposti vuole essere un pungolo per chi dovrebbe adempiere il proprio dovere. Noi, in quanto cittadini, denunciamo i delitti di cui veniamo a conoscenza; è compito altrui procedere nei confronti dei responsabili.

M.G. - Gli scettici e gli operatori di settore l'hanno contattata per effettuare insieme un'analisi in quota ma lei ha rifiutato, perché? Potrebbe suggerire un protocollo di analisi, sempre da effettuare insieme, che lei riterrebbe probante e al quale accetterebbe di partecipare?

R.M. - I cosiddetti “esperti del settore” hanno proposto di salire in quota, a bordo di un aereo, dotati di provetta per il prelievo di campioni d’aria. Mi spiega come sia possibile raccogliere l’aria con una provetta? Ridicoli e patetici i negazionisti, come sempre.

M.G. - Pochi giorni fa ha creato un organigramma in cui evidenzia gli enti che sono collusi in questo processo di disinformazione: annovera l’aeronautica militare, l’I.N.G.V., il C.I.C.A.P. e tanti altri. Ci spiega anche che tipo di legame unisce questi enti?

R.M. - Per collegare i puntini basta togliere le fette di prosciutto dagli occhi.

M.G. - Le scie chimiche sono un avvelenamento mondiale a quanto pare. Secondo lei a che pro i ‘potenti del mondo’ pagherebbero queste colossali operazioni?

R.M. - Se le chiedessi a che scopo vengono spacciati gli inceneritori per termovalorizzatori, lei che cosa risponderebbe? Le guerre non costano, non richiedono giganteschi investimenti? Eppure "per le guerre i denari si trovano sempre", ci insegna l'ottimo Manzoni.

M.G. - Se la geo ingegneria (sic) clandestina (come rivela anche il termine) deve agire all’oscuro di tutti, a suo parere com’è possibile che i documenti rilevanti siano stati messi in circolo sul web (sic)?

R.M. - La geoingegneria ufficiale e cioè orientata al solar radiation management non può essere confusa con la cosiddetta geoingegneria clandestina, il cui principale obiettivo strategico coincide con la creazione di strati di atmosfera con caratteristiche simili a quelle della ionosfera. Ciò implica l’uso degli stessi metalli che la geoingegneria ufficiale impiegherebbe per lo scopo “ufficiale” di proteggerci dal Sole. Per questo motivo quei documenti sono praticamente fumo negli occhi!



M.G. - Passiamo all’aspetto pratico: ha spesso dichiarato che sopra la sua citta' passano, con cadenza quasi quotidiana, aerei che lasciano le scie cosiddette chimiche a quota di 2 o 3 mila metri; avete mai pensato, con il suo Comitato, di fare qualche giro su un aereo da turismo, che raggiunge tranquillamente i 5000 metri di quota, armato di telecamera per filmare dall'alto le scie che starebbero a quel punto sotto di lei?

R.M. - A che scopo? Se osservo un aereo volare al di sotto di una nube bassa, perché dovrei osservarlo dall’alto? Che motivo ci sarebbe?

M.G. - Prendiamo come esempio il caso della sua regione. Secondo il suo parere quanti sono gli aerei coinvolti nell’operazione? Di quante sostanze (grammi, chili, tonnellate) parliamo per irrorarla?

R.M. - Ha idea di quanti aerei commerciali sorvolano l’intero globo ogni giorno? Ecco. Faccia il conto al posto mio. Se vuole, le presto una calcolatrice.

M.G. - Ha spesso dichiarato che tra le sostanze irrorate c'e' anche il batterio escherichia coli; questi batteri aviodispersi non dovrebbero morire a causa degli shock termici?

R.M. - La contaminazione da questi batteri è certificata da eventi di cui la cronaca si è occupata in questi ultimi anni. Non sta a noi spiegare come questi stiano contaminando terreni e piante solo da qualche lustro a questa parte. Comunque Vincent Freeman del Carnicom institute dà conto delle ricerche approfondite che saranno a breve intraprese a proposito di batteri reperiti nei filamenti (le fibre estratte dalla pelle delle persone affette dal Morgellons ed i filamenti dispersi in atmosfera, n.d.r.): sembrano essere forme di vita anomale, probabilmente frutto di bioingegneria. Non sa poi che alcune specie di batteri sono estremofile, ossia in grado di sopravvivere in condizioni ed ambienti repulsivi che sarebbero letali per altri organismi?

M.G. - Nel suo blog dichiara che le irrorazioni di metalli servono a rendere elettroconduttiva l’atmosfera. Com’è possibile che questo non influisca sulle linee di alta tensione che sono isolate soltanto dall’aria?

R.M. - Lo scopo principale delle attività di aerosol clandestine è quello di abbattere l’umidità atmosferica, impedendo la formazione di fronti imbriferi. Questo perché le idrometeore disturbano i segnali in banda Ka, come indicato in questo articolo.

M.G. - Lei si batte ogni giorno contro questo che, a suo parere, è un alter ego dell’ecomafia. Ha mai pensato, invece, di rivolgere le sue energie anche contro forme d’inquinamento come quella dell’interramento dei rifiuti tossico nocivi e lottare contro la camorra, una triste realtà italiana?

R.M. - In questi anni ci siamo occupati anche spesso di questi argomenti. Sui nostri portali troverà riferimenti anche ad innovativi sistemi per lo smaltimento dei rifiuti, opportunamente occultati da un sistema politico-affaristico-delinquenziale (la differenza fra Stato e criminalità organizzata è molto sfumata) più propenso a costruire inceneritori oppure a speculare sulle discariche. Un esempio a questo link. Infine il blog Tanker enemy è dedicato alla geoingegneria illegale ed a temi connessi. Di che cosa ci dovremmo occupare? Di origami?


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venerdì 16 maggio 2014

Smart clouds spacciate per cirri: un esempio di disinformazione abbinata ad ignoranza


La disinformazione è, tra le altre cose, sinonimo di ignoranza. In un suo recente scartafaccio, “Cirri scambiati per scie chimiche”, l’”esperto” Angelo Ruggieri, crede di poter dimostrare che la copertura artificiale del 12 e 13 maggio scorsi [1], quando l’Italia era coperta da un intrico fittissimo di scie chimiche in espansione, erano dei cirri (sic). I cirri sono nubi di alta quota, formati da cristalli di ghiaccio e che di solito anticipano delle perturbazioni. Affinché si generino l’aria deve essere molto fredda.

Inutile ribadire che la spaventosa trama chimica tessuta dagli aerei civili e militari intenti a rilasciare composti tossici non ha alcuna attinenza con i cirri, come più volte dimostrato. Eppure l’ineffabile autore, non sapendo più a che santo votarsi, per normalizzare il tutto, scova un quadro del pittore romantico John Constable (1776-1837) in cui sono dipinte delle nuvole sottili. Orbene, in primo luogo in tutto il repertorio iconografico dell’artista, l’opera esibita dal Nostro è una delle pochissime in cui sono rappresentati dei cirri, mentre Constable ritrae quasi sempre altocumuli, cumuli, cumulonembi, strati etc, ossia tutte quelle formazioni oggi rarissime, poiché sbranate dalle sostanze igroscopiche.



Stranamente da alcuni anni, con tutti i valori di temperatura ed umidità (il 13 maggio scorso avevamo una UR del 7% ad 11.000 metri di quota), si formerebbero solo cirri: è inverosimile. Ancora: Constable non è un fotografo e rappresenta il cielo per mezzo di uno stile atmosferico che tende a schiacciare gli oggetti della composizione di cui valorizza gli aspetti cromatici, luministici e tonali rispetto ad una realistica scansione prospettica dei piani e delle distanze. E’ per questa ragione che i cirri sembrano aleggiare ad altitudine non elevata.

Non dimentichiamo le differenze morfologiche: le smart clouds (espressione coniata nel 1995 dall'U.S.A.F.) hanno sembianze innaturali, spesso con grotteschi artigli ed uncini. Filtrano la luce solare, tendono a diluirsi in un’”ovatta” biancastra alla quota dei cumuli, dissolvendoli, mentre i cirri veri hanno configurazioni delicate, non si espandono in aloni foschi, sono trasparenti alla luce e si trovano ad alta quota.

E’ vero, come scrive Ruggieri, che Constable aveva già capito tutto; purtroppo è il nostro meteorologo a non aver capito un emerito iota. Se ci si vuole cimentare in un’analisi di un’opera d’arte, bisogna possedere gli strumenti culturali per evidenziarne i valori stilistici e compositivi. Sono strumenti e conoscenze che Ruggieri non ha neppure a livello embrionale. Certo, non è l’unica carenza: scrive “dà” (verbo) senza l’accento, ma questo è un peccato veniale, mentre l’obiettivo di disinformare è imperdonabile.

[1] Il fenomeno osservato sull'Italia il 12 maggio 2014 risulta, per quel giorno, unico. Infatti le mappe satellitari N.A.S.A. non evidenziano alcun intervento di geoingegneria clandestina in tutto il globo, eccetto che sulla nostra penisola. E' dunque interessante valutarne i motivi.

Articoli correlati:

- Cirri artificiali
- Geoingegneria clandestina: la genesi degli pseudo-cirri
- Il cloud seeding igroscopico: come e perché sono distrutte le nuvole naturali


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lunedì 12 maggio 2014

Aerei chimici di nuova generazione incrociano sul Texas

Il 30 marzo scorso sono stati avvistati e fotografati alcuni singolari velivoli, mentre incrociavano su Amarillo (Texas). Tra le altre, ne ha dato conto la testata britannica “Dailymail” che ha riportato la gragnola di ipotesi circa il tipo di aerei osservati. Poco importa, in fondo, identificare gli aeromobili la cui sagoma triangolare ricorda il prototipo Aurora. Bisogna, invece, evidenziare le classiche scie chimiche (e non di condensazione) prodotte dai velivoli in oggetto. Insomma, è stata ancora alzata l’asticella della geoingegneria clandestina con l’impiego di aerei di nuova generazione.



Un marine in pensione con quasi due decenni di esperienza nell’aeronautica si è fatto avanti con un’ipotesi convincente(?) su tre aerei misteriosi che sono stati avvistati sul Texas nel mese di marzo. Il 10 marzo scorso i fotografi Steve Douglass e Dean Muskett hanno scattato alcune fotografie di tre sconcertanti aerei che in formazione sorvolavano la città di Amarillo (Texas).

L’ex marine, James Viineyard, ha proposto una delle spiegazioni più interessanti, riferendo al quotidiano “Houston Chronicle” che i velivoli potrebbero essere degli SR-72 Blackbird, aerei spia senza equipaggio che possono attraversare gli Stati Uniti in meno di un'ora. Vineyard, che ha trascorso diciassette anni come marine e che ha anche lavorato in una squadriglia in Arizona, ipotizza che il Pentagono potrebbe aver deciso di impiegare questi velivoli per compiere le ricerche dei dispersi del volo Malaysian Airlines 370.

Il fotografo Douglass, però, non è d'accordo: pensa ad un aereo spia usato per intrudersi nei vari teatri di guerra." L'SR-72 è ancora in una fase di sviluppo", ha affermato." Inoltre è un aereo supersonico, mentre quelli avvistati andavano a velocità di crociera". L'SR-72 è attualmente sviluppato dalla Lockheed Martin in California e, secondo la società, potrebbe essere operativo nel 2030. E’ il predecessore dell’SR-71 che ha battuto diversi primati di velocità quando volò da New York a Londra in meno di due ore nel 1976.

Un'altra fonte ha comunicato al “Chronicle” che l'aereo era un B-2, ma i due fotografi hanno appurato che nessun B-2 incrociava sul Texas quel giorno.

Un altro lettore, che non ha voluto essere identificato, ritiene si tratti del bombardiere B-2 Stealth (Fantastico! Un aereo Stealth che lascia lunghe scie persistenti al seguito! n.d.r.), decollato dalla base aerea di Whiteman nel Missouri.

Fonte: dailymail


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giovedì 8 maggio 2014

Il Carnicom institute si accinge ad esaminare i batteri reperiti nei filamenti diffusi con le operazioni di biogeoingegneria

Vincent Freeman del Carnicom institute dà conto delle ricerche che saranno a breve intraprese a proposito di batteri reperiti nei filamenti (le fibre estratte dalla pelle delle persone affette dal Morgellons ed i filamenti dispersi in atmosfera, n.d.t.): sembrano essere forme di vita anomale, probabilmente frutto di bioingegneria. Vi terremo informati sulle risultanze delle analisi, non appena saranno disponibili.



Il Carnicom institute ha raccolto con successo fondi per eseguire delle analisi attraverso le API, strisce reattive. Queste strisce permetteranno di analizzare i C.D.B., ossia i cross domain bacteria (C.D.B.), che sono stati isolati da Clifford Carnicom. I C.D.B. sono peculiari forme batteriche che sono state reperite nei filamenti: sono stati individuati sia nell’aerosol sia in talune forme biologiche. I cross domain bacteria sembrano essere la più piccola forma di vita auto-replicante finora scoperta nei filamenti. Paiono altresì la chiave per la crescita e lo sviluppo delle fibre. Infine la presenza di cross domain bacteria nel sangue rende gli esami prioritari.

Dal momento che i C.D.B. sembrano svolgere un ruolo cruciale nel ciclo di vita dell'organismo, abbiamo scelto di concentrare i nostri sforzi di ricerca verso l'individuazione di una possibile retrobioingegneria. I C.D.B. sembrano essere una nuova specie vivente e, attraverso apposite osservazioni, intendiamo trovare una conferma di questa ipotesi. I fondi che abbiamo raccolto con successo ci permetteranno di confrontare i non identificati C.D.B. con tutti i principali ceppi noti di batteri.

Le strisce API sono essenzialmente piccole schede di cartone, con circa venti cellette di plastica ciascuna. Abbiamo collocato campioni di batteri nelle cellette. A seconda del ceppo batterico e delle sue proprietà, si hanno dei cambiamenti di colore. Queste variazioni cromatiche forniscono informazioni sui batteri, sulla loro struttura e metabolismo.

Possiamo quindi convertire i risultati cromatici in un codice numerico, inserire questo codice in un data base e confrontare ciascun marker con i codici di ceppi batterici conosciuti. Così le strisce API sono fondamentali per le nostre esigenze di ricerca e ci aiuteranno ad esaminare ed a comprendere la natura dei C.D.B., siano essi batteri, funghi o una combinazione tra miceti e batteri o forse qualcosa di completamente diverso.

Fonte: Carnicom institute

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lunedì 5 maggio 2014

Guerra infinita contro l’umanità ed il pianeta

Il giornalista investigativo e scrittore Gianni Lannes denuncia la militarizzazione del pianeta e la squallida subalternità dell’Italia al complesso militare-industriale. Ormai gli stati nazionali hanno perso quasi del tutto la loro sovranità: si pensi al governo italiota che deve sottoporre il suo scalcinato documento di programmazione economica e finanziaria all’imprimatur europeo. L’Unione europea ed i poteri internazionali (F.M.I., Banca dei regolamenti internazionali, Banca mondiale etc.) tengono in pugno i singoli paesi e li obbligano a seguire devastanti politiche di “austerità”, anzi di declino pianificato.

L’Italia, pur ripudiando a parole la guerra, è impegnata in quelle che, con ipocrita eufemismo, sono definite “missioni di pace” o “azioni di peace keeping”. Per i conflitti che insanguinano varie aree della Terra si usano oggigiorno i droni il cui controllo a grandi distanze dipende dalla dispersione in atmosfera di metalli elettroconduttivi. Dunque le ostilità alimentano la geoingegneria clandestina che, a sua volta, alimenta l’industria chimica e bellica in un’incessante spirale di morte e distruzione. Per concludere una precisazione: non saremo molto lontani dalla verità, se vedremo nel vertice della piramide globalista non i pur influenti Stati Uniti d’America, ma, per così dire, la “federazione internazionale massonico-vaticana”. Si veda F. Imposimato, La Repubblica delle stragi impunite, 2013
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Il generale Dwigth David Eisenhower, nel suo discorso di commiato del 17 gennaio 1961, trasmesso per radio e televisione, avvertì il popolo degli Stati Uniti d'America, del pericolo costituito dal "complesso militare-industriale". Oggi la ragione di quel monito è sempre più evidente.

Infatti, a parte la realtà degli scenari bellici aperti in gran parte del mondo e ben 800 basi militari a stelle e strisce disseminate nel globo terrestre (ed altre 200 segrete), il documento ufficiale delle forze armate statunitensi, denominato “Joint Vision 2020”, illustra questa delirante follia imperialista del governo di Washington. Vale a dire, il dominio della terra e del genere umano, in uno stato di perenne guerra all'umanità.

Da settant’anni anni i governi italiani sono succubi di quelli yankee, a loro volta telecomandati dalle multinazionali belliche, tant'è che attualmente, in palese violazione dell'articolo 11 della Costituzione repubblicana, 7.000 militari fasciati di tricolore sono impegnati in guerre fuori dai confini nazionali, in ossequio, appunto, ai voleri del pacifinto Barack Obama-Barry Soetoro.

Ecco un inquietante stralcio di “Joint Vision 2020”:

“L’esercito degli Stati Uniti è una forza composta da uomini e donne addestrati in modo ottimale, pronti a consegnare la vittoria alla nostra nazione. […] Il proposito basilare di questo apparato è stato e continuerà ad essere quello di combattere e di trionfare in tutte le guerre. I concetti cruciali di forza decisiva, dispiegamento, potenza, presenza oltreoceano e mobilità strategica seguiteranno ad indirizzare i nostri sforzi. […] Questo documento descrive i concetti operativi necessari al conseguimento di tali obiettivi. Se vogliamo che le nostre Forze armate nel 2020 siano più rapide, più letali e più precise di quanto non siano oggi, dobbiamo continuare ad investire ed a sviluppare nuove potenzialità militari. […] La visione fornisce un vettore per programmi di esercitazioni e di sperimentazioni. L’obiettivo di fondo è il dominio dell’intero spettro. La forza congiunta del 2020 dovrà essere preparata a vincere nell’ambito dell’intera gamma delle operazioni militari in ogni parte del mondo, secondo le necessità del momento: dalla collaborazione con soggetti internazionali alla conduzione di attività belliche con agenzie governative e con organizzazioni internazionali. Noi vinceremo, ma non dobbiamo aspettarci che la guerra nel futuro sia semplice o indolore. La forza congiunta deve esser pronta a sostenere le autorità civili nell’ambito di uno sforzo pienamente integrato volto a soddisfare i bisogni dei cittadini statunitensi ed a conseguire gli obiettivi indicati dalle Autorità di comando nazionale. La forza congiunta costituisce il fondamento delle operazioni militari future degli Stati Uniti d’America”.

Fonte: Sulatesta


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