In un non recente, ma fondamentale studio l'ingegnere Clifford Carnicom ha dimostrato in modo incontrovertibile che le scie di condensazione non possono essere persistenti. Precisiamo che, da anni, sono impiegate anche scie non persistenti: sono comunque artificiali, non coincidenti con le contrails. Ciò puntualizzato, le conclusioni di Carnicom inceneriscono tutti i sofismi pseudo-scientifici con cui i negazionisti tentano di equiparare presunte "scie di condensa" alle nuvole: sono fenomeni differenti che obbediscono a leggi fisico-chimiche non del tutto sovrapponibili. Una vera scia di condensazione è come il vapore acqueo che si può formare in inverno, con temperature molto rigide ed elevata umidità, quando si espira: chi potrebbe affermare che quella nuvola di vapore può durare ore o addirittura giorni?
E’ stato sviluppato un modello preliminare per stimare il tempo necessario affinché una vera scia di condensazione si dissipi. Si presume, all’interno di questa discussione, che la scia sia composta per lo più di vapore acqueo. Il modello scientifico elaborato concorda molto bene con con i dati storici e con l'osservazione delle contrails. Si avverte che questo studio prescinde dal fenomeno della formazione delle nuvole: l'introduzione di particelle di aerosol (nuclei di condensazione), uno dei fattori da cui dipende la loro generazione è un ambito differente che deve essere esaminato separatamente. Le conclusioni che derivano dallo studio di questo paradigma sono le seguenti.
1. Le scie composte da vapore acqueo si dissolvono rapidamente, come la fisica e la chimica di questo modello dimostreranno. All’interno di un insieme separato e distinto di eventi, le nuvole si possono formare, se concorrono almeno tre circostanze, ossia temperatura, umidità relativa e nuclei di condensazione. Se certe "scie" si trasformano in "nuvole", si deve concludere che il loro materiale di composizione non è vapore acqueo.
2. Le condizioni in esame mostrano che i cristalli di ghiaccio all'interno di una scia possono attingere il punto di fusione e appunto fondersi grazie al calore fornito dalla radiazione solare.
3. Come dimostrato sia dalla osservazione storica sia da questo modello, il tempo previsto per la dissipazione di una scia è breve, al massimo due minuti. Questo presuppone che la scia sia composta essenzialmente da vapore acqueo, secondo la classica definizione di "contrail".
4. Il tasso di dissipazione della scia di condensa dipende soprattutto dalle dimensioni dei cristalli di ghiaccio e dalla quantità di radiazione solare.
La ratio di base del modello inerente al dissolvimento di una scia di condensazione, paradigma basato su chimica, matematica e fisica della termodinamica è la seguente:
Tempo per la dissipazione = [massa di acqua cristallina * (Q + calore di fusione)) / potenza dove Q è la quantità di calore necessaria per aumentare la temperatura di una sostanza (ghiaccio)].
O anche
t (sec) = (m (kg) * Ht (kj / kg)) / P (watt)
dove t è il tempo necessario per la dissoluzione della contrail (trasformazione), in secondi, m è la massa del cristallo di ghiaccio in chilogrammi, Ht è il calore di trasformazione di ghiaccio in kilojoule per chilogrammo, P è la potenza applicata al sistema in watt.
Calcolare l'energia interna o entalpia del vapore acqueo spesso coinvolge diversi cambiamenti di stato, giacché l’H2O può essere solida, liquida o aeriforme, secondo le varie condizioni di temperatura e pressione. Nel caso di una scia composta di vapore acqueo, il calore di trasformazione consisterà di due fasi. La prima è la quantità di calore necessaria per innalzare la temperatura del cristallo di ghiaccio da una temperatura sotto zero a 0 gradi C. Questo valore sarà designato come Q nel caso di specie. Il secondo segmento di calore indispensabile sarà quello che scioglie il cristallo di ghiaccio in forma liquida. I processi principali coinvolti nella formazione delle scie quindi riguardano le fasi seguenti.
1. L'emissione di vapore acqueo dal velivolo.
2. Il congelamento del vapore acqueo a temperature sotto lo zero (almeno – 40 gradi C.) in cristalli di ghiaccio.
3. Il riscaldamento dei cristalli di ghiaccio al punto di fusione per irraggiamento solare.
4. La fusione del cristallo di ghiaccio grazie alla radiazione solare sino al punto in cui il vapore acqueo volta non è più visibile. Questo processo riporta l'acqua alle condizioni in cui è stata emessa dal motore.
Vediamo ora di quantificare i componenti di questo modello con elementi che sono tipici o rappresentativi delle condizioni di formazione delle scie di condensazione.
Massa
Supponiamo che abbiamo una dimensione delle particelle a cubetti (cristalli di ghiaccio nucleati) di dimensione d su un lato, misurata in micron (designati con u). Dato inoltre che la densità del ghiaccio è 917gm/cm3, la massa della particella è la seguente:
massa = (d (u) * (1E-6 m / u)) ^ 3 * (1E6cm3/m3) * (.917gm/cm3) * (1E-3kg/cm3)
oppure
massa = (d ^ 3 * 9.17E-16 cm3 gm kg m3) / (m3 cm3 gm)
Q + Calore di fusione
Q è uguale alla quantità di calore necessaria per aumentare la temperatura del cristallo di ghiaccio dalla temperatura ambiente a 0 gradi C. Il calore specifico del ghiaccio è dato come 4.21 kJ / (kg C) a 0 gradi C. Il calore specifico varia solo leggermente rispetto alla temperatura ed alla pressione e sarà quindi usato questo valore. J si riferisce a joule di energia.
Il calore di fusione del ghiaccio è 335kJ/kg. E’ necessaria questa quantità di energia per sciogliere il ghiaccio.
Pertanto la quantità di calore necessaria per trasformare il cristallo di ghiaccio è la seguente:
dQ + calore di fusione = 4.21 kJ / (kg C) * dT + 355kJ/kg
dove dQ è la quantità di calore che permea i cristalli di ghiaccio, il calore di fusione è la quantità di calore necessaria per fondere il cristallo di ghiaccio e dT è la variazione di temperatura dall'aria ambiente a 0 gradi Celsius.
Il modello ora diventa:
t (sec) = (d ^ 3 * (9.17E-16) cm ^ 3 gm kg m ^ 3 * ((((4.21kJ/kg) * dT) / (kg C))
+ 355kj/kg)) / P * (m ^ 3 cm ^ 3 gm)
Potenza (P)
L'energia della radiazione solare è data in termini di metro watt/quadrato. Valori rappresentativi misurati vanno all’incirca da 200 a 700 watt / m ^ 2. Per arrivare alla potenza applicata al cristallo di ghiaccio, prenderemo la superficie del cristallo esposta perpendicolarmente alla luce solare e applicheremo la radiazione solare al cristallo. La radiazione solare viene applicata in modo continuo alla superficie fino a quando la fusione è completa.
Potenza assorbita = d ^ 2 * (watt / m ^ 2) * (1E-6 m / u) ^ 2
e da 1 watt = 1 joule / sec
Potenza assorbita = d ^ 2 * (J / (m ^ 2 s) * (1E-12) m ^ 2 / u ^ 2
Il modello ora diventa:
t (sec) = (d (u) ^ 3 * (9.17E-16) cm3 gm kg m ^ 3 * ((4.21kJ/kg * dT kJ / kg
C) + (335kj/kg))) / (d (u) ^ 2 * (J / (m ^ 2 s) * (1E-12) m ^ 2 / u ^ 2)
Semplificato si ottiene la seguente formula:
t (sec) = ((d (u) * (9.17E-13) * (4.21dT + 335) J cm ^ 3 gm kg m ^ 3 s
m ^ 2) / (W * 1E-12 J m ^ 2 m ^ 3 cm ^ 3 gm kg)
o t (sec) = (d (u) * (9.17E-13) * (4.21dT + 335)) sec / (W *
1E-12)
o t (sec) = (d (u) * 0,917 * (-4.21T + 335)) / Watts/m2
dove d è misurata in micron, T è la temperatura dell'aria dove si possono formare le scie di condensazione, misurata in gradi centigradi e la radiazione solare è in watt per metro quadrato.
Saranno ora considerati casi rappresentativi e l'applicazione di questo modello. La ricerca indica che la dimensione delle particelle emesse dagli aeromobili è compresa tra 30 e 200 micron (Goethe MB – Ground based passive remote sensing of ice clouds with scattered solar radiation in the near infrared – Max Planck Inst. Meteorol.). La temperatura dell'aria ad altitudini di volo è comunemente -40, - 50 gradi. C. La radiazione solare normalmente varia tra i 400 ei 700 watt per metro quadrato.
Nelle tabelle presentate, d è la dimensione dei cristalli di ghiaccio lungo un lato del cubo, T è la temperatura dell'aria dove si possono formare le contrails, e P è la radiazione solare in Watt/ sq m; t è il periodo di tempo che è necessario per la scia o per i cristalli di ghiaccio affinché si dissipino (cioè si trasformi da ghiaccio in vapore acqueo).
d (micron) T (deg. C.) P (watt / mq) t (sec)
1 -50 600 1 sec.
10 -50 600 8
30 -50 600 25
50 -50 600 42
100 -50 600 83
1 -40 400 1
10 -40 400 12
30 -40 400 35
50 -40 400 58
100 -40 400 115
1 -30 700 1
10 -30 700 6
30 -30 700 18
50 -30 700 33
100 -30 700 60
Questo modello copre la gamma di dimensioni attesa per eventuali particelle che dovrebbero essere emesse dagli aeromobili; la maggior parte delle particelle sospese nell'aria va da 0-100 micron. E' interessante notare che le dimensioni delle particelle considerate in questo modello sono generalmente reputate troppo grandi per servire come nuclei di condensazione nelle nubi; la dimensione media prevista per i nuclei di condensazione è estremamente piccola e dell'ordine di 0,1-0,2 micron. Una particella da 10 micron è considerata estremamente ampia rispetto ai nuclei di condensazione delle nuvole. Questa distinzione nelle dimensioni, quando abbinata con i risultati del modello precedente, indica inoltre la necessità di considerare la formazione delle nubi come un processo fisico separato e distinto da quello della scia di condensa. Tale analisi dovrebbe necessariamente valutare il ruolo significativo che le particelle di aerosol, deliberatamente o meno introdotte, avrebbero sulla nucleazione della nuvola e sul processo di formazione.
Come si vede, i risultati di questo modello concordano molto bene con le proprietà osservate delle scie. Questo lavoro si basa sull’analisi di processi fisici, chimici e matematici della termodinamica rispetto all'acqua ed ai vari stati di fase. È stato anche preso in esame il fenomeno della sublimazione, ma è stato appurato che non è applicabile a causa dei requisiti di pressione atmosferica estremamente bassi, necessari affinché la sublimazione si verifichi (P <.006 atm). La maggiore variazione all'interno di questo modello è connessa con la dimensione del particolato. Si è visto che le scie composte di particelle più piccole si dissipano entro 30 secondi o meno e che le scie formate anche da particelle relativamente grandi dovrebbero disperdersi entro un paio di minuti al massimo.
Conclusione
Se la dissipazione di una scia osservata non è conforme al modello di cui sopra, allora la logica conclusione che si deve trarre è la seguente: il materiale di emissione non è probabile che sia vapore acqueo. Come accennato in precedenza, la fisica della formazione delle nuvole è un processo separato dipendente dalla temperatura, dall’umidità relativa, dal tipo di nuclei di aerosol e dalla dimensione dei nuclei di condensazione (granelli di sabbia, di polvere, pollini etc.)
Clifford Carnicom
Fonte: chemtrailsplanet.net
E’ stato sviluppato un modello preliminare per stimare il tempo necessario affinché una vera scia di condensazione si dissipi. Si presume, all’interno di questa discussione, che la scia sia composta per lo più di vapore acqueo. Il modello scientifico elaborato concorda molto bene con con i dati storici e con l'osservazione delle contrails. Si avverte che questo studio prescinde dal fenomeno della formazione delle nuvole: l'introduzione di particelle di aerosol (nuclei di condensazione), uno dei fattori da cui dipende la loro generazione è un ambito differente che deve essere esaminato separatamente. Le conclusioni che derivano dallo studio di questo paradigma sono le seguenti.
1. Le scie composte da vapore acqueo si dissolvono rapidamente, come la fisica e la chimica di questo modello dimostreranno. All’interno di un insieme separato e distinto di eventi, le nuvole si possono formare, se concorrono almeno tre circostanze, ossia temperatura, umidità relativa e nuclei di condensazione. Se certe "scie" si trasformano in "nuvole", si deve concludere che il loro materiale di composizione non è vapore acqueo.
2. Le condizioni in esame mostrano che i cristalli di ghiaccio all'interno di una scia possono attingere il punto di fusione e appunto fondersi grazie al calore fornito dalla radiazione solare.
3. Come dimostrato sia dalla osservazione storica sia da questo modello, il tempo previsto per la dissipazione di una scia è breve, al massimo due minuti. Questo presuppone che la scia sia composta essenzialmente da vapore acqueo, secondo la classica definizione di "contrail".
4. Il tasso di dissipazione della scia di condensa dipende soprattutto dalle dimensioni dei cristalli di ghiaccio e dalla quantità di radiazione solare.
La ratio di base del modello inerente al dissolvimento di una scia di condensazione, paradigma basato su chimica, matematica e fisica della termodinamica è la seguente:
Tempo per la dissipazione = [massa di acqua cristallina * (Q + calore di fusione)) / potenza dove Q è la quantità di calore necessaria per aumentare la temperatura di una sostanza (ghiaccio)].
O anche
t (sec) = (m (kg) * Ht (kj / kg)) / P (watt)
dove t è il tempo necessario per la dissoluzione della contrail (trasformazione), in secondi, m è la massa del cristallo di ghiaccio in chilogrammi, Ht è il calore di trasformazione di ghiaccio in kilojoule per chilogrammo, P è la potenza applicata al sistema in watt.
Calcolare l'energia interna o entalpia del vapore acqueo spesso coinvolge diversi cambiamenti di stato, giacché l’H2O può essere solida, liquida o aeriforme, secondo le varie condizioni di temperatura e pressione. Nel caso di una scia composta di vapore acqueo, il calore di trasformazione consisterà di due fasi. La prima è la quantità di calore necessaria per innalzare la temperatura del cristallo di ghiaccio da una temperatura sotto zero a 0 gradi C. Questo valore sarà designato come Q nel caso di specie. Il secondo segmento di calore indispensabile sarà quello che scioglie il cristallo di ghiaccio in forma liquida. I processi principali coinvolti nella formazione delle scie quindi riguardano le fasi seguenti.
1. L'emissione di vapore acqueo dal velivolo.
2. Il congelamento del vapore acqueo a temperature sotto lo zero (almeno – 40 gradi C.) in cristalli di ghiaccio.
3. Il riscaldamento dei cristalli di ghiaccio al punto di fusione per irraggiamento solare.
4. La fusione del cristallo di ghiaccio grazie alla radiazione solare sino al punto in cui il vapore acqueo volta non è più visibile. Questo processo riporta l'acqua alle condizioni in cui è stata emessa dal motore.
Vediamo ora di quantificare i componenti di questo modello con elementi che sono tipici o rappresentativi delle condizioni di formazione delle scie di condensazione.
Massa
Supponiamo che abbiamo una dimensione delle particelle a cubetti (cristalli di ghiaccio nucleati) di dimensione d su un lato, misurata in micron (designati con u). Dato inoltre che la densità del ghiaccio è 917gm/cm3, la massa della particella è la seguente:
massa = (d (u) * (1E-6 m / u)) ^ 3 * (1E6cm3/m3) * (.917gm/cm3) * (1E-3kg/cm3)
oppure
massa = (d ^ 3 * 9.17E-16 cm3 gm kg m3) / (m3 cm3 gm)
Q + Calore di fusione
Q è uguale alla quantità di calore necessaria per aumentare la temperatura del cristallo di ghiaccio dalla temperatura ambiente a 0 gradi C. Il calore specifico del ghiaccio è dato come 4.21 kJ / (kg C) a 0 gradi C. Il calore specifico varia solo leggermente rispetto alla temperatura ed alla pressione e sarà quindi usato questo valore. J si riferisce a joule di energia.
Il calore di fusione del ghiaccio è 335kJ/kg. E’ necessaria questa quantità di energia per sciogliere il ghiaccio.
Pertanto la quantità di calore necessaria per trasformare il cristallo di ghiaccio è la seguente:
dQ + calore di fusione = 4.21 kJ / (kg C) * dT + 355kJ/kg
dove dQ è la quantità di calore che permea i cristalli di ghiaccio, il calore di fusione è la quantità di calore necessaria per fondere il cristallo di ghiaccio e dT è la variazione di temperatura dall'aria ambiente a 0 gradi Celsius.
Il modello ora diventa:
t (sec) = (d ^ 3 * (9.17E-16) cm ^ 3 gm kg m ^ 3 * ((((4.21kJ/kg) * dT) / (kg C))
+ 355kj/kg)) / P * (m ^ 3 cm ^ 3 gm)
Potenza (P)
L'energia della radiazione solare è data in termini di metro watt/quadrato. Valori rappresentativi misurati vanno all’incirca da 200 a 700 watt / m ^ 2. Per arrivare alla potenza applicata al cristallo di ghiaccio, prenderemo la superficie del cristallo esposta perpendicolarmente alla luce solare e applicheremo la radiazione solare al cristallo. La radiazione solare viene applicata in modo continuo alla superficie fino a quando la fusione è completa.
Potenza assorbita = d ^ 2 * (watt / m ^ 2) * (1E-6 m / u) ^ 2
e da 1 watt = 1 joule / sec
Potenza assorbita = d ^ 2 * (J / (m ^ 2 s) * (1E-12) m ^ 2 / u ^ 2
Il modello ora diventa:
t (sec) = (d (u) ^ 3 * (9.17E-16) cm3 gm kg m ^ 3 * ((4.21kJ/kg * dT kJ / kg
C) + (335kj/kg))) / (d (u) ^ 2 * (J / (m ^ 2 s) * (1E-12) m ^ 2 / u ^ 2)
Semplificato si ottiene la seguente formula:
t (sec) = ((d (u) * (9.17E-13) * (4.21dT + 335) J cm ^ 3 gm kg m ^ 3 s
m ^ 2) / (W * 1E-12 J m ^ 2 m ^ 3 cm ^ 3 gm kg)
o t (sec) = (d (u) * (9.17E-13) * (4.21dT + 335)) sec / (W *
1E-12)
o t (sec) = (d (u) * 0,917 * (-4.21T + 335)) / Watts/m2
dove d è misurata in micron, T è la temperatura dell'aria dove si possono formare le scie di condensazione, misurata in gradi centigradi e la radiazione solare è in watt per metro quadrato.
Saranno ora considerati casi rappresentativi e l'applicazione di questo modello. La ricerca indica che la dimensione delle particelle emesse dagli aeromobili è compresa tra 30 e 200 micron (Goethe MB – Ground based passive remote sensing of ice clouds with scattered solar radiation in the near infrared – Max Planck Inst. Meteorol.). La temperatura dell'aria ad altitudini di volo è comunemente -40, - 50 gradi. C. La radiazione solare normalmente varia tra i 400 ei 700 watt per metro quadrato.
Nelle tabelle presentate, d è la dimensione dei cristalli di ghiaccio lungo un lato del cubo, T è la temperatura dell'aria dove si possono formare le contrails, e P è la radiazione solare in Watt/ sq m; t è il periodo di tempo che è necessario per la scia o per i cristalli di ghiaccio affinché si dissipino (cioè si trasformi da ghiaccio in vapore acqueo).
d (micron) T (deg. C.) P (watt / mq) t (sec)
1 -50 600 1 sec.
10 -50 600 8
30 -50 600 25
50 -50 600 42
100 -50 600 83
1 -40 400 1
10 -40 400 12
30 -40 400 35
50 -40 400 58
100 -40 400 115
1 -30 700 1
10 -30 700 6
30 -30 700 18
50 -30 700 33
100 -30 700 60
Questo modello copre la gamma di dimensioni attesa per eventuali particelle che dovrebbero essere emesse dagli aeromobili; la maggior parte delle particelle sospese nell'aria va da 0-100 micron. E' interessante notare che le dimensioni delle particelle considerate in questo modello sono generalmente reputate troppo grandi per servire come nuclei di condensazione nelle nubi; la dimensione media prevista per i nuclei di condensazione è estremamente piccola e dell'ordine di 0,1-0,2 micron. Una particella da 10 micron è considerata estremamente ampia rispetto ai nuclei di condensazione delle nuvole. Questa distinzione nelle dimensioni, quando abbinata con i risultati del modello precedente, indica inoltre la necessità di considerare la formazione delle nubi come un processo fisico separato e distinto da quello della scia di condensa. Tale analisi dovrebbe necessariamente valutare il ruolo significativo che le particelle di aerosol, deliberatamente o meno introdotte, avrebbero sulla nucleazione della nuvola e sul processo di formazione.
Come si vede, i risultati di questo modello concordano molto bene con le proprietà osservate delle scie. Questo lavoro si basa sull’analisi di processi fisici, chimici e matematici della termodinamica rispetto all'acqua ed ai vari stati di fase. È stato anche preso in esame il fenomeno della sublimazione, ma è stato appurato che non è applicabile a causa dei requisiti di pressione atmosferica estremamente bassi, necessari affinché la sublimazione si verifichi (P <.006 atm). La maggiore variazione all'interno di questo modello è connessa con la dimensione del particolato. Si è visto che le scie composte di particelle più piccole si dissipano entro 30 secondi o meno e che le scie formate anche da particelle relativamente grandi dovrebbero disperdersi entro un paio di minuti al massimo.
Conclusione
Se la dissipazione di una scia osservata non è conforme al modello di cui sopra, allora la logica conclusione che si deve trarre è la seguente: il materiale di emissione non è probabile che sia vapore acqueo. Come accennato in precedenza, la fisica della formazione delle nuvole è un processo separato dipendente dalla temperatura, dall’umidità relativa, dal tipo di nuclei di aerosol e dalla dimensione dei nuclei di condensazione (granelli di sabbia, di polvere, pollini etc.)
Clifford Carnicom
Fonte: chemtrailsplanet.net
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domanda ot: dopo gli ultimi temporali nel mio giardino alcuni tipi di piante presentano le foglie gialle e attorciliate,stranamente solo una qualita di pianta.da una prima ispezione non risultano parassiti o funghi,sarà il carbonato di calcio?
RispondiEliminagrazie
Con molta probabilità.
Eliminasempre più spesso anch'io trovo le mie piantine rovinate dopo la pioggia, che anzichè bene sembra far male. e i cristalli delle auto dopo le piogge? bianchicci tipico da calcare e duri da pulire.
EliminaCadono gocce molto grosse e pesanti... appesantite da nuclei di condensazione sui generis.
EliminaFlash Storm ...
Eliminahttp://www.adnkronos.com/fatti/cronaca/2014/07/19/weekend-rovente-fino-poi-temporali-con-flash-storm_srsBxVaP7Ub0S97ggyMciP.html
le ultime precipitazioni hanno depositato materiale polveroso tendente al giallognolo.
Eliminadifficile dimostrare che si tratta di sabbia del sahara come alcuni coglioni cercano di fare..
Zolfo.
EliminaO qualche altro composto.
RispondiEliminaLa Polonia entra in guerra contro l’Ucraina?
RispondiEliminaI magheggi della peggior specie
'Namo bene!
Eliminain un vostro articolo del 2010 se ne parlava(del carbonato di calcio) non ho ben capito a quale scopo viene irrorato,se per rovinare la vegetazione o è una controindicazione di qualche altro effetto,quindi un effetto secondario..
RispondiEliminaLa schiuma immancabile al suolo a seguito di precipitazioni anche brevi dimostra l'uso del carbonato di calcio per prosciugare le nubi imbrifere.
EliminaConfermo oggi sono andato a fare un giro in Piemonte e ho incontrato quattro gocce di pioggia che hanno sporcato l'auto e il parabrezza di calcare bianco che rimuovendolo conferiva all'acqua un colore grigiastro.
EliminaLucifero è il Dio dei massoni. Dopo la rivelazione, massone del 33° grado, muore in un incidente
RispondiEliminaSì ma non è il Lucifero = Satana che intendiamo noi. E' il portatore di luce della ragione.
EliminaPer Giovanni (o Giovanna) è la Bestia dell'Apocalisse.
Alla fine anche il Vaticano grazie ai Gesuiti ha iniziato ad adorare Lucifero. Non a caso il telescopio vaticano si chiama Lucifer.
Non so se l'incidente del massone sia riconducibile al segreto svelato, ma per sapere questo è sufficiente leggere qualche libro scritto da massoni.
"Ermete è ancora l'Egizio THOT, il Trimegisto; è il cattolico Spirito Santo che illumina le menti dei 12 Apostoli la domenica di Pentecoste; Ermete è - Fratelli, non vi scandalizzate - è LUCIFERO, il Portatore di Luce, il Principe degli Angeli!"
Augusto Lista - Philosopia Hermetica
Ciao
Caronia, altro incendio inspiegabile: brucia mansarda nella X-Files italiana
Eliminahttp://www.blitzquotidiano.it/cronaca-italia/caronia-altro-incendio-inspiegabile-brucia-mansarda-nella-x-files-italiana-1931458/
L'ignoranza è una cosa che la gente, se vuol tirare ancora a campà, non se la può più permettere.
Ieri tra la Lombardia e il Piemonte sono cadute tonnellate di carbonato di calcio. E i terreni?
In effetti Satana e Lucifero non sono sinonimi. Lucifero, letteralmente "portatore di luce", è anche attributo di Cristo.
EliminaVero è che talora sono nomi riferiti alla stessa entità nefanda, un Arconte?
Zret hai ragione Lucifero portatore di luce talvolta è associato all'entità solare del Cristo.
EliminaSituazione molto complicata e forse resa complessa apposta.
Dietro potrebbe stare qualche entità arcontica che per inciso non sta fuori di noi, ma dentro la nostra aura!
Sono in procinto di distruggere le tre religioni monoteiste medio-orientali che essi stessi crearono?
EliminaEgli, Allah, è il Signore di Sirio (sura 51).
Ciao
E' proprio così da vecchia data:
EliminaUlteriori prove del complotto luciferino per distruggere tutti i restanti i governi e le religioni esistenti deve essere trovato nel libro del professor Giovanni Robison, dell'Università di Edimburgo nel 1797 prove di una cospirazione per distruggere tutti i governi e le religioni in Europa.
Il Prof. Robison era stato contattato da Weishaupt e la sua "Illuminati leader" e ha chiesto di aiutarli nell'infiltrazione di idee luciferine, travestito da Illuminismo e progresso, nelle istituzioni educative e le Logge della Massoneria in Inghilterra e Scozia.
Il dogma di Lucifero e le dottrine, come esposte da Pike e gli altri che in un momento o un altro sono stati Sommi Sacerdoti della canna luciferina si può riassumere in pochissime parole. Insegnare e 'invertire' i Comandamenti di Dio. Esso insegna l'esatto opposto di quanto raccontano dalle Sacre scritture portando Lucifero nell'universo alla celeste rivolta.
UN ALTRO PILOTA MUORE IN CABINA PILOTAGGIO PER INFARTO. SILENZIO ASSOLUTO DEI MEDIA DI REGIME.
RispondiEliminaAltra morte sospetta. La notizia non è stata ancora divulgata e ci arriva da fonti interne sicure. La scorsa settimana, appena atterrato all'aeroporto di Doha (Qatar), è morto per arresto cardiaco un co-pilota della compagnia Qatarairlines. Il trentottenne, durante la fase di rullaggio verso il Gate, ha accusato il malore. Inutili sono stati i tentativi del personale di bordo per rianimarlo. E' spirato di lì a poco. Quattro anni fa (http://gulfnews.com/news/gulf/qatar/qatar-airways-pilot-who-died-during-flight-was-indian-1.696419) si registrò un caso simile. Anche l'anno scorso altri due piloti ci hanno rimesso le penne (http://www.trapple.nl/content/2-dead-ba-pilots-due-toxic-cockpit-fumes).
[1] I sospetti per questi decessi da infarto si orientano verso quella che nell'ambiente viene definita "Sindrome aerotossica" (http://www.tankerenemy.com/2010/09/sindrome-aerotossica-probabile-un.html), evidentemente derivante dall'inalazione continua dei fumi tossici insufflati in cabina pilotaggio e nella sala passeggeri e che arrivano direttamente dall'esterno, tramite il sistema di condizionamento dell'aria. Questo episodio è l'ennesimo.
[1] Studi condotti negli ultimi decenni hanno dimostrato che numerosi passeggeri di voli civili hanno iniziato ad ammalarsi, colpiti da una serie di sintomi a breve e a lungo termine come affaticamento cronico, disturbi del sonno, amnesie temporanee, crisi improvvise, dolori neuromuscolari, debolezza, disturbi alla respirazione (se gravi, senza un sistema di supporto vitale, potrebbero essere fatali), nonché problemi gastrointestinali, cardiovascolari, alla pelle e perdita di concentrazione. Si ritiene che la causa di questa situazione sia imputabile, principalmente, a organofosfati neurotossici che contaminano l'aria nelle cabine degli aerei per errori di progettazione del sistema di prese d'aria. Dal 1999 questa condizione è stata definita «sindrome aerotossica» e, secondo gli autori, la contaminazione degli aeromobili civili sta potenzialmente mettendo a rischio la salute e la sicurezza di migliaia di passeggeri e del personale quotidianamente in viaggio su linee aeree commerciali.
ma io mi chiedo,possibile che non si rendano conto che crepano pure loro..
Eliminaomertà e schiavitù economica hanno reso l'uomo un essere disgustoso.
Uccidono e vengono uccisi. Che pirla! Anche in anonimo potrebbero fare interviste a volto coperto. Idioti. Tranne che gli on-off vengano attivati da remoto....ipotesi alquanto remota...
Eliminahttp://www.ilnord.it/c-3312_ACCUSA_PESANTISSIMA_MOSCA_AFFERMA_DI_AVERE_LE_PROVE_CHE_UN_CACCIA_UCRAINO_VOLAVA_VICINO_ALLAEREO_MALESE_ABBATTUTO
RispondiEliminaSì e c'era anche la Nato con le loro esercitazioni false flag.
Eliminahttp://aurorasito.wordpress.com/2014/07/21/mh-17-attenzione-al-camaleonte/
Già su La7 hanno fatto disinformazione parlando di un Sukoi per attacco a terra anziché un caccia Su-25.
EliminaAssassini maledetti. Quanti aerei civili ancora?
EliminaTerremoto nelle isole Tremiti oggi di magnitudine 3,4
RispondiEliminaProfondità ... 7Km e una seconda di 2,4 a profondità 10 Km
http://www.ilsussidiario.net/News/Cronaca/Terremoto/2014/7/21/Terremoto-Oggi-in-Italia-scossa-di-M-2-1-in-Campania-L-allerta-meteo-della-Protezione-Civile-lunedi-21-luglio-2014-ore-9-50-/515503/
Saranno stati i russi in vacanza che ruttavano?
Nella puntata di Voyager di stasera c'era un servizio sulle grotte nel sottosuolo di Roma, piene di stalattiti bianche di carbonato di calcio. L'esperto che le ispezionava insieme a giacobbo diceva che l'origine era incerta, perchè l'unica acqua che può sgocciolare nel sottosuolo di roma è quella piovana ma "l'acqua piovana non contiene carbonato di calcio, quindi l'unica alternativa sono le perdite del sistema idrico dell'acquedotto".
RispondiEliminaQuindi piove carbonato di calcio solo sulla mia macchina che per due gocce diventa bianca?
Il tempo di produzione delle stalattiti è plurisecolare, ma l'inquinamento dei cieli e delle acque piovane degli ultimi decenni potrebbe averle colorate di bianco. Che ne dite?
questa notizia forse vi interessa:
Non si può procedere al sequestro di un intero personal computer allorquando sia ricercato un singolo documento, lo dice una sentenza a Ragusa
http://www.odg.it/content/la-decisione-dei-giudici-di-ragusa-professionisti-e-pubblicisti-hanno-diritto-al-segreto
Quindi se piove carbonato di calcio, ci devono spiegare come sia possibile.
EliminaAnche la sentenza del tribunale di Ragusa conferma le decisioni del GIP di Imperia che impose la restituzione dei dischi rigidi e rigettò la richiesta di incidente probatorio da parte dalla PM Marrali.
anche oggi evidentissima pioggia calcarea sulle marche.
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RispondiEliminaUna segnalazione forzata dei Media Mainstream
RispondiEliminaI nostri invece, vergognosamente tacciono!
Una storia di false flags.
RispondiEliminahttp://www.geoengineeringwatch.org/false-flag-events-the-tool-of-terrorist-governments/
Il governo mondiale infierisce contro la California.
RispondiEliminahttp://www.geoengineeringwatch.org/engineered-drought-catastrophe-target-california/
chissà perchè
EliminaNapolitano Diktat.
RispondiElimina'Ipse dixit'. Figura laida e assai addentro alle segrete cose. Il capo dello Stato conosce tutti i piani degli Illuminati poichè ha frequentato i club mondialisti quali l'Aspen Institute già a partire dagli Anni Cinquanta ed era agente a libro paga della CIA. Qualcosa ogni tanto si lascia scappare come in quest'ultima occasione.
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Elimina'Ipse dixit'. Figura laida e assai addentro alle segrete cose. Il capo dello Stato conosce tutti i piani degli Illuminati poichè ha frequentato i club mondialisti quali l'Aspen Institute già a partire dagli Anni Cinquanta ed era agente a libro paga della CIA. Qualcosa ogni tanto si lascia scappare come in quest'ultima occasione.
EliminaPERCHE' LO STALKER TASK FORCE BUTLER E' DE MASSIS FEDERICO.
RispondiEliminaAbbiamo deciso di rendere pubbliche le informazioni a suo tempo fornite alla Magistratura, poiché siamo consapevoli che il noto stalker, diffamatore di professione, dispone delle sue coperture in alto loco, per cui questo documento non potrà essere più limitato ad una stretta cerchia di toghe, ma è, da oggi, pubblico. Coloro che proteggono Federico De Massis alias Task Force Butler e gli altri suoi sodali, sappiano che nulla sarà più possibile insabbiare. A buon intenditore, poche parole.
EliminaStrano comportamento della piattaforma 'blogger'non saprei se deliberato oppure no. I commenti a volte commenti entrano a volte no...
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