Con il passare del tempo le strategie del negazionismo diventano sempre più scaltre e subdole: mentre la geoingegneria bellica provoca carneficine e danni incalcolabili, i media di regime provano, oltre che ad occultarla, a sminuirla. Si pensi agli articoli segnalati dalle multinazionali che gestiscono i motori di ricerca: quando non sono pezzi diffamatori nel classico stile della disinformazione, sono beceri trafiletti in cui il primo deficiente di turno usa la dicitura “scie chimiche” in un contesto “ironico” e di understatement, considerando l’espressione in oggetto sinonimo di sciocchezza, inezia. [1]
Pochi sfuggono a questo malvezzo linguistico che serve a relegare nel novero delle leggende metropolitane una questione cruciale, un problema scottante. Lo stesso sovente acclamato (a torto) Matteo Salvini è ricorso a tale deplorevole espediente lessicale. Si insiste poi sul “credere” (“quelli che credono nelle scie chimiche”, “i fan delle scie chimiche”), come se gli scienziati che da decenni studiano e denunciano la geoingegneria illegale fossero gli adepti di una confraternita religiosa. In verità, il dogmatismo ed il fanatismo trasudano nelle parole adoperate dai normalizzatori e nella loro pseudo-scienza ogni giorno più falsa ed inverosimile.
Così, in questi ultimi mesi, stuprando la meteorologia, quella vera incarnata ad esempio dal compianto Colonnello Edmondo Bernacca, gli idiots savant si sono inventati i ”cicloni mediterranei”. Attenti! La mistificazione linguistica è quanto mai scaltrita e surrettizia nella sua gradualità: il termine “ciclone” è anche sinonimo di “area di bassa pressione” e, in quanto tale, è il contrario di “anticiclone”, ossia “zona di alta pressione”. Sennonché gli occultatori, dopo aver impiegato il vocabolo “ciclone” nel senso di fronte perturbato, di vortice depressionario un po’ alla volta, hanno cominciato ad abituare l’opinione pubblica all’idea che gli uragani (il lessema “ciclone” designa pure l’uragano o tifone) si possono generare anche nel Mar Mediterraneo. Non solo, i tornado, muovendosi in contrasto con la forza di Coriolis, secondo la “scienza” orwelliana, si dirigerebbero da ovest verso est o cambierebbero direzione a loro piacimento. Assurdo! Si intende insinuare l’idea che bisogna aspettarsi distruttivi cicloni nelle regioni mediterranee, a seguito del solito riscaldamento dei mari dovuto al biossido di carbonio. La pessima enciclopedia della Rete, Wikipedia, ha sùbito recepito questa mistificazione per elaborare il lemma ad hoc: un plateale e vergognoso stupro della Scienza.
L’evento noto come inside job del giorno 11 settembre 2001 ha inaugurato l’era dell’ipocrisia e soprattutto della menzogna. Da quel fatidico giorno, abbiamo assistito ad un lento, ma irreversibile processo di erosione dell’informazione a favore della propaganda in ogni campo: dalla medicina alla politica, dall’economia alla fisica, dalla storia alla psicologia… I risultati sono disastrosi: bisogna continuamente combattere per tentare di ripristinare un minimo di oggettività e di autenticità nella divulgazione delle notizie, un minimo di logica e di scientificità nella trattazione di questioni fisiche, chimiche e biologiche.
Tra gli stratagemmi ideati dai disinformatori per creare confusione bisogna anche ricordare l’abitudine a confezionare, tramite siti appositamente concepiti, news fittizie, ma all’apparenza verosimili circa le operazioni chimico-biologiche e soggetti affini: a causa dell’ingenuità di molti lettori ed attivisti, queste baggianate dilagano, eclissano le informazioni genuine e screditano la ricerca seria. Sono gli stessi agenti del sistema ad ammettere di produrre codeste esche per saggiare la reazione dei fruitori: invero gli inganni sono perpetrati per gettare scompiglio. Purtroppo gli adescatori hanno successo: all’amo abboccano in parecchi. Dopo che certe corbellerie sono state disseminate, mettono radici in ogni dove ed è difficile svellerle.
In un’epoca in cui la cultura è evaporata, in cui il giornalismo si è prostituito ail potere, è necessario affinare sempre più gli strumenti concettuali e semantici per sopraffare il plagio e per ridurre al silenzio quanti vorrebbero ridurre al silenzio gli ultimi banditori della Verità.
[1] Nell’elenco degli articoli reperiti attraverso i motori di ricerca figurano nelle prime pagine immondi scartafacci, costellati di calunnie e di solecismi, mentre solo nelle ultime si può reperire qualche studio serio, ma spesso datato.
Pochi sfuggono a questo malvezzo linguistico che serve a relegare nel novero delle leggende metropolitane una questione cruciale, un problema scottante. Lo stesso sovente acclamato (a torto) Matteo Salvini è ricorso a tale deplorevole espediente lessicale. Si insiste poi sul “credere” (“quelli che credono nelle scie chimiche”, “i fan delle scie chimiche”), come se gli scienziati che da decenni studiano e denunciano la geoingegneria illegale fossero gli adepti di una confraternita religiosa. In verità, il dogmatismo ed il fanatismo trasudano nelle parole adoperate dai normalizzatori e nella loro pseudo-scienza ogni giorno più falsa ed inverosimile.
Così, in questi ultimi mesi, stuprando la meteorologia, quella vera incarnata ad esempio dal compianto Colonnello Edmondo Bernacca, gli idiots savant si sono inventati i ”cicloni mediterranei”. Attenti! La mistificazione linguistica è quanto mai scaltrita e surrettizia nella sua gradualità: il termine “ciclone” è anche sinonimo di “area di bassa pressione” e, in quanto tale, è il contrario di “anticiclone”, ossia “zona di alta pressione”. Sennonché gli occultatori, dopo aver impiegato il vocabolo “ciclone” nel senso di fronte perturbato, di vortice depressionario un po’ alla volta, hanno cominciato ad abituare l’opinione pubblica all’idea che gli uragani (il lessema “ciclone” designa pure l’uragano o tifone) si possono generare anche nel Mar Mediterraneo. Non solo, i tornado, muovendosi in contrasto con la forza di Coriolis, secondo la “scienza” orwelliana, si dirigerebbero da ovest verso est o cambierebbero direzione a loro piacimento. Assurdo! Si intende insinuare l’idea che bisogna aspettarsi distruttivi cicloni nelle regioni mediterranee, a seguito del solito riscaldamento dei mari dovuto al biossido di carbonio. La pessima enciclopedia della Rete, Wikipedia, ha sùbito recepito questa mistificazione per elaborare il lemma ad hoc: un plateale e vergognoso stupro della Scienza.
L’evento noto come inside job del giorno 11 settembre 2001 ha inaugurato l’era dell’ipocrisia e soprattutto della menzogna. Da quel fatidico giorno, abbiamo assistito ad un lento, ma irreversibile processo di erosione dell’informazione a favore della propaganda in ogni campo: dalla medicina alla politica, dall’economia alla fisica, dalla storia alla psicologia… I risultati sono disastrosi: bisogna continuamente combattere per tentare di ripristinare un minimo di oggettività e di autenticità nella divulgazione delle notizie, un minimo di logica e di scientificità nella trattazione di questioni fisiche, chimiche e biologiche.
Tra gli stratagemmi ideati dai disinformatori per creare confusione bisogna anche ricordare l’abitudine a confezionare, tramite siti appositamente concepiti, news fittizie, ma all’apparenza verosimili circa le operazioni chimico-biologiche e soggetti affini: a causa dell’ingenuità di molti lettori ed attivisti, queste baggianate dilagano, eclissano le informazioni genuine e screditano la ricerca seria. Sono gli stessi agenti del sistema ad ammettere di produrre codeste esche per saggiare la reazione dei fruitori: invero gli inganni sono perpetrati per gettare scompiglio. Purtroppo gli adescatori hanno successo: all’amo abboccano in parecchi. Dopo che certe corbellerie sono state disseminate, mettono radici in ogni dove ed è difficile svellerle.
In un’epoca in cui la cultura è evaporata, in cui il giornalismo si è prostituito ail potere, è necessario affinare sempre più gli strumenti concettuali e semantici per sopraffare il plagio e per ridurre al silenzio quanti vorrebbero ridurre al silenzio gli ultimi banditori della Verità.
[1] Nell’elenco degli articoli reperiti attraverso i motori di ricerca figurano nelle prime pagine immondi scartafacci, costellati di calunnie e di solecismi, mentre solo nelle ultime si può reperire qualche studio serio, ma spesso datato.
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UN AIUTO PER TANKER ENEMY - Il Comitato "Tanker enemy" dal 2006 è impegnato nella divulgazione e nella denuncia dello spinoso tema noto come "scie chimiche" o "geoingegneria clandestina", tramite la pubblicazione di articoli, video, documenti, traduzioni e per mezzo di varie iniziative (ad esempio, l'indagine sulle polveri sottili). Questo lavoro ha richiesto e richiede un impegno quotidiano con il conseguente dispendio di energie e risorse. In questi anni il blog "Tanker enemy" e quelli collegati hanno garantito, anche grazie al contributo di lettori e sostenitori, un'informazione indipendente e circostanziata a tal punto da suscitare la reazione del sistema. Questa reazione si è tradotta, oltre che in attacchi di ogni genere, nell'apertura di procedimenti "legali", volti all'oscuramento del blog e dei siti ad esso correlati. Sono procedimenti all'origine di notevoli difficoltà pratiche e di cospicui esborsi per avvocati e consulenti tecnici. Auspichiamo perciò un fattivo sostegno sotto forma di donazioni e di altri interventi (gratuito patrocinio, consulenze...) affinché il Comitato possa continuare ad agire nell'interesse della collettività. Un sentito ringraziamento a tutti coloro che accoglieranno, per quanto nelle loro possibilità, il presente appello. Il Vostro contributo è assolutamente fondamentale al fine di permetterci di proseguire con il nostro operato. Qui la pagina Paypal per eseguire una donazione.
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La guerra climatica in pillole
Per una maggiore comprensione dei fenomeni legati alla guerra ambientale in corso, abbiamo realizzato l'Atlante dei cieli chimici.
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Davvero una superba e precisa raffigurazione dell' incredibile e surreale condizione della (dis) informazione di massa.
RispondiEliminaAltamente degradante poi, constatare l' enorme mole di cervelli ingrippati che si bevono simili boiate.
Grande articolo.
Come sempre, avanti tutta.
Grazie, Koenig.
RispondiEliminaUn tempo avevamo giornalisti come Mauro De Mauro, oggi abbiamo codesti personaggi... Dobbiamo accontentarci.
EliminaCiao
Un saluto ai miei amici Straker e Zret; spero che stiate un po meglio!
RispondiEliminaUn abbraccio
Il tempo non rimargina queste ferite, ma le acuisce, caro amico.
EliminaGiustamente, una pausa per recuperare le energie, ma noi ci siamo! ((:
RispondiEliminaSaluti a "tutti"!
C'è un giudice a torino. Il grande scrittore Erri de luca e stato assolto. Alla faccia degli ignobili e vigliacchi o servizievoli altri scrittori e sedicenti intellettuali di sta m.
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