Preveniamo subito l’obiezione di coloro che considerano Icke figura ambigua e non del tutto credibile: concentriamoci sul messaggio e non sul messaggero. Se il messaggio si incastra bene, come una tessera nel mosaico che da anni stiamo componendo, significa che bisogna meditarlo e vagliarlo con serenità e discernimento per decidere quanto è plausibile e quanto non lo è.
Veniamo ora al dunque, ossia all’argomento frequenze ed al loro collegamento con l’RNA/DNA che è possibile modificare (snaturare) non solo per via chimica, ma anche per via vibrazionale.
Scrive Icke, basandosi sulle informazioni del musicologo Steve Clarke: “Le frequenze armoniche, definite anche sovratoni o ipertoni, sono espressioni di una frequenza primaria. Quando pizzichiamo la corda di una chitarra o di un violino, ad esempio la nota “la” (corrispondente a 440 hertz, ovvero 440 vibrazioni al secondo), questa è la frequenza primaria o fondamentale, ma, allo stesso tempo, ciò innesca altri cicli che si avvicendano in una sequenza ricorrente e prevedibile (E’ quanto avviene anche con la risonanza Schumann, il “battito cardiaco” della Terra, n.d.r.) e che insieme producono la musica che udiamo. La frequenza primaria, in questo caso 440 hertz, si chiama prima armonica, 880 hertz è la seconda armonica etc. […] Qualcuno ha regolato i toni, usando l’ingegneria genetica ed altre tecniche per sincronizzare il Corpo-Mente degli esseri umani con determinati toni e frequenze, formando delle onde stazionarie. Le onde stazionarie si creano quando onde identiche collidono e, in termini di movimento in avanti, si cancellano a vicenda. Nel momento in cui un’onda cancella l’’altra, si produce un’onda risonante che “corre sul posto”, allora le onde assumono la forma di picchi e solchi. L’altezza dei picchi (creste, n.d.r.) dipende dalla frequenza. Questa forma ricorda il DNA che è un fenomeno in configurazione d’onda. Il DNA è effettivamente un’onda sonora e può essere modificato da altre onde sonore che sincronizzino la propria frequenza con la sua. […] La sincronizzazione distruttiva avviene quando le frequenze disarmoniche fanno vibrare altre frequenze (come quelle della Terra e dei campi energetici umani) in uno stato di squilibrio e distorsione”. […]
Lo stato vibrazionale dell’RNA/DNA è sincronizzato con la falsa realtà della Matrice (la “realtà” ridotta alla minuscola gamma di frequenze coincidenti con la luce visibile, n.d.r.). Non solo, questa situazione implica pure la disattivazione di molti filamenti di DNA, lasciandone soltanto due. (In effetti alcuni scienziati ipotizzano che un tempo il DNA umano avesse dodici filamenti… n.d.r.).
[…] Un fatto significativo è che la frequenza musicale standard – quella del diapason – a causa delle élites, è stata ufficialmente fissata a 440 hertz per la nota “la”, cui corrisponde la modifica di tutte le altre note. Questa regola fu adottata nel 1917 dall’American Federation of Musicians e nel 1920 divenne lo standard statunitense; in Germania nel 1939 i nazionalsocialisti imposero che la nota “la” fosse accordata sui 440 hertz”.
“Prima della standardizzazione del diapason a 440 hertz (unificazione già propugnata alla fine del XIX secolo dalla Chiesa di Roma ed avversata da Giuseppe Verdi, n.d.r.), la frequenza era per lo più fissata a 432 hertz. L’originale violino Stradivari era costruito per essere accordato a 432 hertz che è un multiplo di 54 cicli di 8: è questa la vibrazione che armonizza i due emisferi del cervello. L’universo reale dovrebbe essere fondato su una serie di frequenze ed armoniche, serie includente i numeri 72, 144 e 432, il che è molto interessante, poiché 72 si ottiene moltiplicando 9 x 8; 144 è il risultato di 18 x 8 e 432 di 54 x 8”.
I numeri 8, 72, 144, 432 ricorrono troppo spesso nelle varie tradizioni (miti, religioni, arte etc.) per essere casuali e sono numeri sacri, laddove il 440 non lo è. L’Istituto Schiller, con sede a Washington D.C., si batte per il ripristino dell’intonazione a 432 hertz, sostenendo che “l’attuale standard potrebbe causare un effetto dannoso per la salute ed un comportamento antisociale”. I 440 hertz sono dissonanti. […] Quando l’orecchio interno è sotto stress a causa di interferenze artificiali (ad esempio, il brusio di Taos, n.d.r.), possiamo sperimentare una sorta di nebbia cerebrale o sentirci intontiti. Il DNA opera in base ai principi del Phi e del numero di Fibonacci ed è in grado di oscillare per proteggersi dall’ambiente e dal logorio derivante dai patttern di interferenza delle onde meccaniche ed elettromagnetiche. Un’intonazione più alta ottenuta artificialmente potrebbe influire sulla capacità del DNA di regolare in modo corretto la nostra composizione genetica”.
Il tema si ripresenta: il Dottor Andrija Puharic, già negli anni ‘50 del XX secolo, scoprì che le frequenze influiscono sul comportamento e sulla percezione nonché sull’RNA/DNA. Gli 8 hertz sono collegati ad uno stato di consapevolezza e sensitività, i 10, 8 hertz alla collera ed all’aggressività, i 6,6 hertz alla depressione.
Questo è un compendio di una parte desunta dal capitolo intitolato “La Matrice è un’onda stazionaria (così come il DNA)”. La trattazione comprende molti altri risvolti ed addentellati che presuppongono ulteriori ricerche e riflessioni. Crediamo che, almeno per ora, possano essere sufficienti queste note. Invitiamo i lettori ad analizzare il soggetto che è piuttosto complesso, ma ricco di “sincronismi” appartenenti sia alla Tradizione sia alla Scienza, quella vera, non la pseudo-scienza dei negazionisti e dei baroni universitari.
Fonte: D. Icke, L’imbroglio della realtà e l’inganno della percezione, Cesena, 2015, pp. 411-418.
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