Un articolo concernente celle solari che si autoriparano getta una luce (sinistra) sulle biotecnologie, una fetta importante delle operazioni di biogeoingegneria clandestina. Per un corretto inquadramento del tema, connesso ad un orribile scenario transumanista, si leggano “Nanotubi di carbonio trovati nelle vie aeree di bambini abitanti a Parigi” e “Cervelli superveloci con i nanotubi”. Ringraziamo l’amico Emanuele per la segnalazione.
Un annuncio che sembra davvero fantascienza è arrivato da alcuni ricercatori statunitensi che stanno creando un nuovo tipo di cella solare progettata per auto-ripararsi a partire da nanotubi di carbonio e DNA, come i sistemi naturali di fotosintesi nelle piante. Gli obiettivi sono i seguenti: aumentare la durata e ridurre i costi.
“Abbiamo creato sistemi di fotosintesi artificiale, usando nanomateriali ottici per la raccolta di energia solare che è poi convertita in energia elettrica”, ha detto Jong Hyun Choi, professore di Ingegneria meccanica presso la Purdue University (Indiana, Stati Uniti d’America). Il progetto sfrutta le insolite proprietà elettriche di strutture chiamate nanotubi di carbonio a parete singola, impiegandole come “fili molecolari che raccolgono la luce nelle celle”, ha spiegato Choi, il cui gruppo di ricerca ha sede presso il Centro di nanotecnologia del Purdue Discovery Park.
“Credo che il nostro approccio sia molto promettente per una futura applicazione commerciale, anche se siamo ancora in una fase di ricerca di base,” ha chiarito Choi.
Le celle fotoelettrochimiche convertono la luce solare in energia elettrica ed usano un elettrolita – un liquido che conduce elettricità – per il trasporto di elettroni, generando la corrente. Le cellule contengono coloranti che assorbono la luce. Questi pigmenti sono chiamati cromofori e sono molecole simili a quelle della clorofilla: essi si degradano a causa dell’esposizione alla luce solare. “Lo svantaggio critico di celle fotoelettrochimiche convenzionali è proprio questo degrado”, ha detto Choi. La nuova tecnologia supera questo problema come fa la natura: sostituisce i coloranti danneggiati con nuovi composti.
L’idea potrebbe rendere possibile un innovativo tipo di cella fotoelettrochimica che continua a funzionare a pieno regime a tempo indeterminato, almeno finché sono aggiunti nuovi cromofori.
I risultati sono stati illustrati in una presentazione del simposio denominato “Mechanical Engineering International Congress and Exhibition”. Il convegno si tenne a Vancouver nel novembre del 2011. Il concetto è stato anche delucidato in un articolo inserito sul sito web di SPIE, una società internazionale di ottica.
I nanotubi di carbonio funzionano come una piattaforma per ancorare filamenti di DNA. Il DNA è stato progettato per avere specifiche sequenze di blocchi chiamati nucleotidi, permettendo loro di riconoscere i cromofori e di legarsi ad essi. Quando i cromofori sono pronti per essere sostituiti, essi possono essere rimossi tramite processi chimici o con l’aggiunta di nuovi filamenti di DNA.
Due elementi sono fondamentali per la tecnologia al fine di imitare il meccanismo di auto-riparazione della natura: il riconoscimento molecolare e la metastabilità termodinamica o la capacità del sistema di essere smontato e rimontato in modo continuo.
La ricerca è una prosecuzione di un lavoro che Choi ha compiuto con i ricercatori del Massachusetts Institute of Technology e delll’Università dell’Illinois. "La precedente ricerca ha usato i cromofori biologici prelevati da batteri. […] Tuttavia, servirsi di cromofori naturali è difficile; essi devono essere raccolti ed isolati dai batteri, un processo che sarebbe costoso da riprodurre su scala industriale. Così, invece di usare cromofori biologici, vogliamo usare quelli sintetici costituiti da coloranti definiti porfirine”.
Fonte: Peerates.org
Un annuncio che sembra davvero fantascienza è arrivato da alcuni ricercatori statunitensi che stanno creando un nuovo tipo di cella solare progettata per auto-ripararsi a partire da nanotubi di carbonio e DNA, come i sistemi naturali di fotosintesi nelle piante. Gli obiettivi sono i seguenti: aumentare la durata e ridurre i costi.
“Abbiamo creato sistemi di fotosintesi artificiale, usando nanomateriali ottici per la raccolta di energia solare che è poi convertita in energia elettrica”, ha detto Jong Hyun Choi, professore di Ingegneria meccanica presso la Purdue University (Indiana, Stati Uniti d’America). Il progetto sfrutta le insolite proprietà elettriche di strutture chiamate nanotubi di carbonio a parete singola, impiegandole come “fili molecolari che raccolgono la luce nelle celle”, ha spiegato Choi, il cui gruppo di ricerca ha sede presso il Centro di nanotecnologia del Purdue Discovery Park.
“Credo che il nostro approccio sia molto promettente per una futura applicazione commerciale, anche se siamo ancora in una fase di ricerca di base,” ha chiarito Choi.
Le celle fotoelettrochimiche convertono la luce solare in energia elettrica ed usano un elettrolita – un liquido che conduce elettricità – per il trasporto di elettroni, generando la corrente. Le cellule contengono coloranti che assorbono la luce. Questi pigmenti sono chiamati cromofori e sono molecole simili a quelle della clorofilla: essi si degradano a causa dell’esposizione alla luce solare. “Lo svantaggio critico di celle fotoelettrochimiche convenzionali è proprio questo degrado”, ha detto Choi. La nuova tecnologia supera questo problema come fa la natura: sostituisce i coloranti danneggiati con nuovi composti.
L’idea potrebbe rendere possibile un innovativo tipo di cella fotoelettrochimica che continua a funzionare a pieno regime a tempo indeterminato, almeno finché sono aggiunti nuovi cromofori.
I risultati sono stati illustrati in una presentazione del simposio denominato “Mechanical Engineering International Congress and Exhibition”. Il convegno si tenne a Vancouver nel novembre del 2011. Il concetto è stato anche delucidato in un articolo inserito sul sito web di SPIE, una società internazionale di ottica.
I nanotubi di carbonio funzionano come una piattaforma per ancorare filamenti di DNA. Il DNA è stato progettato per avere specifiche sequenze di blocchi chiamati nucleotidi, permettendo loro di riconoscere i cromofori e di legarsi ad essi. Quando i cromofori sono pronti per essere sostituiti, essi possono essere rimossi tramite processi chimici o con l’aggiunta di nuovi filamenti di DNA.
Due elementi sono fondamentali per la tecnologia al fine di imitare il meccanismo di auto-riparazione della natura: il riconoscimento molecolare e la metastabilità termodinamica o la capacità del sistema di essere smontato e rimontato in modo continuo.
La ricerca è una prosecuzione di un lavoro che Choi ha compiuto con i ricercatori del Massachusetts Institute of Technology e delll’Università dell’Illinois. "La precedente ricerca ha usato i cromofori biologici prelevati da batteri. […] Tuttavia, servirsi di cromofori naturali è difficile; essi devono essere raccolti ed isolati dai batteri, un processo che sarebbe costoso da riprodurre su scala industriale. Così, invece di usare cromofori biologici, vogliamo usare quelli sintetici costituiti da coloranti definiti porfirine”.
Fonte: Peerates.org
Vietata la riproduzione - Tutti i diritti riservati.
Sponsorizza questo ed altri articoli con un tuo personale contributo. Aiutaci a mantenere aggiornato questo blog.
La guerra climatica in pillole
Per una maggiore comprensione dei fenomeni legati alla guerra ambientale in corso, abbiamo realizzato l'Atlante dei cieli chimici.
Chi è Wasp? CLICCA QUI
http://www.maurizioblondet.it/anche-a-san-bernardino-era-in-corso-una-simulazione/
RispondiEliminaecco a voi l'ennesima simulazione di voto in francia: le pen 1° partito nazionale! come dite? non era una simulazione??
RispondiEliminaah. povero hollande. tutta quella messinscena...tutto inutile!!
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
EliminaCosì con i fatti parigini sono riusciti ad ottenere quel che volevano: rinfocolare lo "scontro di civiltà" e portare al successo la falsa opposizione del Front national che, come tutti gli altri partiti, è controllato e finanziato dai R.
EliminaCiao
le pen finanziati dai padroni di liberation???
Eliminaa posto. mi rimbocco le coperte, e continuo a dormire.
grazie per avermi svegliato, caro Zret. ogni tanto ho ancora il brutto vizio di sognare.
Parigi val bene una messiscena...
RispondiEliminahttp://blog.mariorossi.org/2015/12/la-newsletter-di-misteri-ditalia-n-159.html
Purtroppo è così. Il Front national è un po' come il Movimento 5 stelle, un dissenso voluto ed alimentato dagli apparati. Ciò vale anche per la Lega Nord: pare che Salvini sia in buoni rapporti con Kissinger.
EliminaCiao
Bene. Benissimo.
EliminaCOMUNICAZIONE DI SERVIZIO
RispondiEliminaStraker :
Siamo senza ADSL per un periodo non specificato.
Probabilmente alcuni giorni.
Un saluto a tutti.
Ci vogliono nanotecnologizzati; stiamo finendo tutti chemioterapizzati!
RispondiEliminaSolo i fessi si chemioterapizzano
EliminaRecord di malati di cancro in questa penisola, tumori pediatrici fuori controllo!
EliminaSiamo troppi, e loro ci avvelenano come topi, traendone immensi profitti economici con le false cure mediche. Sempre peggio!
Eliminaah. per i bimbi è un problema grosso.
Eliminaimpossibile costringere i bimbi a mangiare e bere centrifugati di frutta e verdura e zenzero ecc....e spezie e semi oleosi..ecc. impossibile.
piuttosto digiuno. ma no a chemio e radio.
Colpa del benzene, delle scie tossiche, dei campi elettromagnetici di un ambiente insalubre etc.
EliminaE soprattutto di chi ci governa! Buon 8 Dicembre a "tutti"!
EliminaOT
RispondiEliminavorrei sapere la vostra opinione su questa faccenda:
http://www.segnidalcielo.it/battaglia-tra-umani-e-alieni/
Mah. Guerre stellari fra un po' sarà al cinema. Ricordiamoci che il prossimo definitivo false flag sarà l'attacco alieno
EliminaAffrontammo il tema qui, Sinergy.
Eliminahttp://www.tankerenemy.com/2007/10/scie-chimiche-e-basi-sotterranee.html
Riassumo la questione. Secondo molti ricercatori, stando a documenti declassificati con il F.O.I.A., esistono decine di razze non terrestri tra noi. Il 97 per cento è costituito da civiltà malvagie ed opportuniste alleate dei nostri infernali governi (vedi il patto scellerato); il 3 per cento è formato da civiltà evolute sotto il profilo spirituale, ma quasi sempre non interventiste. Sono questi i popoli che in caso di conflitto saranno demonizzati, mentre gli Altri malefici saranno presentati come "salvatori". Si leggano anche i libri di Salvador Freixedo.
EliminaCiao