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La C.I.A. ha elaborato un nuovo programma al fine di diffondere sulla Rete notizie false, grazie ad una serie di agenti destinati ad intervenire su forum, social media, aree commento nel tentativo di distruggere l’informazione dei siti indipendenti.
In un rilancio ed ampliamento dell'Operazione Mockingbird, la famigerata agenzia progetta di creare ulteriori account falsi affinché utenti fittizi interagiscano con gli utenti reali, nel tentativo di soffocare e sovvertire le comunicazioni tra i fruitori genuini. […] Stai già ora conversando con un agente della C.I.A.? E' possibile.
La strategia non è nuova. Già in un rapporto del Congresso pubblicato nel 1976 si legge: "La C.I.A. attualmente mantiene una rete di diverse centinaia di individui di tutto il mondo che carpiscono informazioni per la C.I.A. e che tentano di influire sull'opinione attraverso l'uso della propaganda occulta. Questi individui hanno accesso diretto ad un gran numero di quotidiani e periodici, a svariate agenzie di stampa, emittenti radiofoniche e televisive, editori di libri commerciali ed altri media stranieri”.
Sin dal 1953, l’anno dell’Operazione Mockingbird, i servizi hanno i loro uomini giusti nei posti giusti: pensiamo a William Paley (CBS), Henry Luce (Time e Life Magazine), Arthur Hays Sulzberger (New York Times), Alfred-friendly (caporedattore del Washington Post), Jerry O'Leary (Washington Star), Hal Hendrix (Miami News), Barry Bingham, Sr., (Louisville Courier-Journal), James Copley (Copley News Services) e Joseph Harrison (Christian Science Monitor).
Anche la rivista Rolling Stone ha ammesso che il giornalista Joseph Alsop era sotto il controllo dell’Operazione Mockingbird nel 1977. I suoi articoli sono apparsi in oltre 300 diverse pubblicazioni. Altri redattori arruolati, stando alla rivista Rolling Stone, per promuovere il punto di vista della C.I.A. sono Stewart Alsop (New York Herald Tribune), Ben Bradlee (Newsweek), James Reston (New York Times), Charles Douglas Jackson (Time Magazine), Walter Pincus (Washington Post), William C. Baggs (The Miami News), Herb Gold (The Miami News) e Charles Bartlett (Chattanooga Times). Nina Burleigh afferma che questi gazzettieri a volte hanno scritto articoli commissionati direttamente da Frank Wisner, l’ideatore del programma. La C.I.A. ha anche fornito loro informazioni classificate per aiutarli nel loro “lavoro”.
Fonte: Yournewswire.com
Non deve sorprendere se le Procure agiscono di concerto con i disinformatori.
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