sabato 30 aprile 2016

Approfondimento sul collasso della magnetosfera ed una segnalazione importante



Avevamo pianificato un articolo di segnalazioni, ma, in questi ultimi tempi, si rincorrono e si sovrappongono numerose e disparate notizie: così, per evitare di mettere troppa carne al fuoco, abbiamo deciso di concentrarci su un paio di segnalazioni, riservandoci, appena sarà possibile, di dare il giusto spazio agli altri fatti inerenti all’infernale universo della biogeoingegneria clandestina.

In primo luogo intendiamo rendere partecipi i lettori che recentemente è stato aperto un blog dedicato alla figura ed alle vicissitudini di Davide Cervia. Davide Cervia nacque a Sanremo nel 1959 dove risiedette con la famiglia fino al 1978, quando decise di arruolarsi come volontario in Marina, anche se poi rinunciò a rimanere in servizio fino al termine della ferma di sei anni. Davide fu scorto l'ultima volta alle ore 17 del 12 settembre 1990. "Ho visto un gruppo di persone che spingevano Davide con la forza verso l'interno di un'auto color verde scuro": questa è la testimonianza di un vicino di casa, dichiarazione che fu seguita da una serie di depistaggi, omissioni, intimidazioni ai danni di Marisa Gentile, moglie di Davide Cervia e dei suoi congiunti. Cogliamo l’occasione per esprimere la nostra solidarietà e vicinanza all’amica Marisa, ai figli ed agli altri familiari che da anni vivono una situazione difficile e spesso paradossale.

Davide Cervia era un esperto di guerra elettronica, un campo divenuto strategico in questi ultimi decenni. Alcuni ricercatori hanno creduto di poter attribuire il recente collasso della magnetosfera appunto ad esperimenti militari (qualcuno ha chiamato in causa i sistemi H.A.A.R.P., qualcun altro il C.E.R.N. di Ginevra): è prematuro pronunciarsi, perché mancano sia indizi sia prove per suffragare le ipotesi in oggetto. E’ possibile, però, che il cedimento della coltre magnetica sia stato provocato da una sinergia tra fenomeni naturali e fattori artificiali.

A proposito di interventi “umani” ricordiamo che il 9 luglio 1962 gli Stati Uniti avviarono una serie di esperimenti relativi alla ionosfera: un ordigno da un kilotone fu fatto esplodere ad un'altitudine di 60 km, insieme con un altro da un megatone ed un terzo da più megatoni ad alcune centinaia di chilometri di quota. Questi tests danneggiarono seriamente la parte interna delle fasce di Van Allen, suscitando l'indignazione internazionale. Gli esperimenti in questione, etichettati come Progetto Starfish, alterarono la forma e la densità della fascia di Van Allen, con la conseguente precipitazione di particelle nell'atmosfera. [1]

Il giorno 11 maggio 1962 il Keesings Historische Archief aveva anticipato che le esplosioni atomiche avrebbero interferito con il campo magnetico terrestre, creando anche seri problemi alle telecomunicazioni. La deflagrazione generò una sorta di cupola artificiale di luce polare visibile anche alla latitudine di Los Angeles. Un lupo di mare delle Isole Fiji raccontò che il cielo parve incendiarsi. Qualche mese dopo l'Unione Sovietica compì analoghi esperimenti con tre esplosioni in alta atmosfera. Il danno cagionato, secondo molti scienziati, potrà forse essere sanato in alcune centinaia di anni.

E’ sintomatico che la cricca dei negazionisti (excusatio non petita, culpa manifesta) si sia subito scatenata per affermare che la notizia circa il crollo della magnetosfera, occorso il 23 aprile 2016, è una frottola: non lo è! In primo luogo, non è la prima volta in cui sono segnalate rarefazioni dello strato magnetico, inoltre la concomitante riduzione dei voli commerciali impegnati nelle criminali operazioni di geoingegneria illegale è aspetto che impedisce di relegare l’informazione nel novero dei ballons d’essai. Anche il repentino cambiamento di profondità (55 metri) nell’Oceano Atlantico al largo della Nuova Inghilterra, circostanza rilevata il 23 aprile, attesta che qualcosa è accaduto. La nasuta N.A.S.A. non ha pubblicato informazioni a proposito dell’evento ed anzi ha rimosso i fotogrammi incriminati, ma le immagini satellitari preventivamente salvate ed altri dati sono lì a dimostrare quanto accaduto. Siamo comunque di fronte ad un fenomeno che potrebbe essere foriero di conseguenze di non poco conto: non sono forse lontani dal vero coloro i quali, come l’astrofisica Giuliana Conforto, ritengono che la magnetosfera sia una sorta di velo il cui disfacimento è il prodromo di eventi sbalorditivi.

[1] Le cinture di radiazione di Van Allen sono due zone di intense radiazioni catturate dalla magnetosfera che avvolgono la terra principalmente al di sopra delle regioni equatoriali. Furono scoperte dall'astrofisico statunitense James Alfred Van Allen (1914) per mezzo del satellite Explorer, nel gennaio 1958. La cintura più interna è formata per lo più da protoni; la radiazione di questa banda risente delle tempeste geomagnetiche e varia col ciclo solare di 11,1 anni. La fascia esterna è costituita principalmente da elettroni.

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mercoledì 27 aprile 2016

Lo sterminio arriva dal cielo (articolo di G.J. Tirelli)

Pubblichiamo un articolo di G. Tirelli: è un testo in cui l’autore dice pane al pane, vino al vino, senza nascondersi dietro infingimenti ed illusioni consolatorie.



Non ci servono né psicologi né psichiatri per curare il nostro tormento esistenziale! Abbiamo solo bisogno di acqua e d'aria pura, di un habitat liberato da ogni intrusione chimica, abbiamo bisogno di etica, di significato di bene comune e, più in generale, di una qualità di vita sostenibile rispettosa della Madre Natura, delle sue regole ineludibili ed in armonia con tutte le forme di vita.

Oggi tutta la catena alimentare è totalmente compromessa da un’infinita lista di sostanze chimiche cancerogene, prodotte in forma parossistica da altrettante fabbriche fumanti che disperdono sul territorio e nelle acque il loro carico di morte, con la facilità di chi crede di esercitare un diritto ed in barba alla salute della gente comune e dell’ecosistema tutto.

Intanto, mentre sopra le nostre teste volano indisturbati velivoli che diffondono veleni, che cambiano il clima, che addormentano le menti, in terra prosegue il progetto di chi, dopo aver (oramai) lobotomizzato la maggior parte della massa con armi subdole come la televisione, pian piano accentra poteri, regole, religioni al fine di controllare da un'unica sala dei bottoni quello che David Icke ha battezzato sheeople, il popolo -gregge.

Per la maggior parte di questi schiavi dormienti, la sveglia non suonerà più, presi come sono ad aspettare che il Messia di turno (che sia il Papa, il giovane Presidente del consiglio eletto dai poteri forti, uno pseudo-rivoluzionario con le antennine e la lingua biforcuta, un nuovo campione dello sport creato in laboratorio o un nuovo divo addomesticato con le tecniche di controllo mentale, poco importa) prenda le decisioni per loro, che li salvi dalla crisi che passivamente hanno spalleggiato, che alleggerisca i pesi dei balzelli che per tacito-assenso continuano ad accettare ed a pagare...

A volte penso che si debbano dirottare quelle energie che si disperdono per svegliare questi zombies, a rafforzare noi stessi: i tempi ormai giunti hanno bisogno di veri guerrieri, soprattutto preparati mentalmente a combattere gli assalti del sistema.

Chi è remissivo, chi dorme, chi passivamente si piega alle scelte di altri, chi continua a credere al verbo della televisione e dei giornali, chi per ottusità continua a basare la propria conoscenza su regole e concetti che l’establishment ha affidato alla "formazione" scolastica al fine di avere tanti piccoli sudditi omologati, si merita quello che "Il Grande fratello" ha preparato nei secoli per loro: una società dispotica costituita di molte regole e leggi draconiane destinate a persone con il codice a barre stampato sulla fronte e con il microchip nel cervello, persone che annuiscono a comando. Questo non è pessimismo: è obiettività, è realtà.



“Ricercatori, scienziati e singoli cittadini hanno eseguito delle analisi chimiche del terreno, polveri ed acqua nelle zone sottostanti spazi aerei irrorati con le scie chimiche. Le analisi più accreditate a livello mondiale accertano la presenza e l’alta concentrazione di composti ed elementi quali sali di bario, ossidi di alluminio, calcio, torio, stronzio, rame, manganese, cesio, uranio etc. I primi a risentirne gli effetti sono gli anziani, i bambini e le persone malate. Sintomi e disturbi ricorrenti sono tosse secca persistente, malessere respiratorio ed intestinale, polmonite, affaticamento, letargia, capogiro, disorientamento, forti emicranie, dolori muscolari ed alle giunture, epistassi, dissenteria, feci sanguinolente, depressione, ansietà, incontinenza e tic nervosi.

Le conseguenze sulla salute umana possono raggiungere livelli drammatici: aumento vertiginoso di tumori, incremento del numero e della gravità di affezioni all'apparato respiratorio specialmente fra i bambini, infiammazioni dei muscoli, contaminazione da funghi e batteri modificati in laboratorio. Sono tutte concause che negli ultimi anni hanno provocato la morte di milioni di persone in tutto il mondo.

I sistemi biologici cominciano ad indebolirsi. Il rizobatterio (un microrganismo dalla notevole importanza, alla base del trasferimento di nutrienti dal terreno alle piante attraverso l’apparato radicale), si sta lentamente estinguendo a causa del bario e dell’alluminio. Questi metalli sono alcalini e stanno alterando l’acidità (Ph) del suolo e dell’acqua. Secondo i botanici, senza questo microrganismo, la crescita della flora è impossibile. Le scie chimiche stanno sistematicamente modificando e devastando il ciclo vegetale. […]

Qui una riflessione sullo “stato di diritto” e sulle competenze delle “Istituzioni” ci dovrebbe far riflettere sulla funzione degli enti pubblici che dovrebbero essere al servizio dei cittadini ed agire in base alle denunce da loro sporte.

Siamo ad un punto di non ritorno e sentire ancora parlare di “politiche industriali, innovazione e ricerca scientifica” come la panacea di tutti i mali e come risoluzione della crisi, mi procura un senso di nausea.

Entro pochi anni, l’attuale società dovrà fare i conti con la fame e con la sete e con uno stato di salute fisica e psichica che non ha precedenti, per precarietà, nella storia del mondo.

GJTirelli

Fonte: altrarealtà


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Range finder: come si sono svolti i fatti

domenica 24 aprile 2016

L'alluminio frena la crescita delle piante (articolo di Beatrice Salvemini)



Un recente studio conferma quanto da anni asseriamo: l’alluminio nel suolo, ormai presente in concentrazioni di gran lunga superiori alla norma, alluminio quasi sempre di origine aerea, inibisce la crescita dell’apparato radicale delle piante. Peter Kopittke, primo autore della pubblicazione scientifica, invece di dichiarare la causa della contaminazione, ossia l’alluminio usato nei carburanti ed additivi avio e per la missilistica, suggerisce di selezionare colture più resistenti (leggi transgeniche) a questo metallo tossico e nocivo. Pazzesco!!!

Allarme alluminio: scoperti i meccanismi di tossicità del metallo che limita la crescita delle piante

Negli ultimi quarant’anni un terzo dei terreni coltivabili di tutto il mondo è stato perduto perché sterile. Uno degli elementi maggiormente responsabili di questo processo è l'alluminio, che costituisce un problema in particolare per i suoli acidi: circa il 40% dei terreni agricoli del mondo.

In questi suoli i minerali si dissolvono e rilasciano in soluzione il metallo, che poi limita la crescita delle piante. Nonostante gli effetti dell'alluminio fossero noti sin dal principio del XX secolo, le ragioni alla base della sua tossicità non sono mai state comprese fino in fondo.

Grazie ad una combinazione di tecniche ed all'impiego del microscopio TwinMic, che usa la luce di sincrotrone di Elettra, il team di ricerca ha "fotografato" per la prima volta le modalità d'accumulo dell'alluminio nelle radici dei semi di soia, in funzione dei tempi di esposizione.

Lo studio ha dimostrato che gli effetti tossici dell'alluminio sono estremamente rapidi, esercitandosi già a partire dai primi cinque minuti di esposizione al metallo e sono dovuti ad un'inibizione diretta dell'allungamento di determinate cellule situate all'apice della radice e direttamente responsabili della sua crescita.

"Usando TwinMic e la tecnica della fluorescenza ai raggi X - commenta Alessandra Gianoncelli, ricercatrice di Elettra - siamo riusciti ad ottenere una serie di mappe chimiche, che hanno evidenziato come l'alluminio si concentri nelle pareti di queste cellule, impedendone l'allentamento e l'allungamento necessari. In questo modo le radici non possono crescere e la pianta non potrà accedere all'acqua ed ai nutrienti indispensabili per portare a termine il ciclo riproduttivo. L'effetto è già chiaramente visibile in pochi minuti, ma, anche lasciando passare 24 ore, le cellule in cui l'alluminio si è concentrato sono sempre quelle collocate nella stessa zona della radice".

"Questo studio - commenta Peter Kopittke dell'Università australiana del Queensland, primo autore della pubblicazione - è una chiave importante per la corretta costruzione di strategie atte a contrastare la perdita dei suoli agricoli. Una possibile soluzione per tutelare la produzione agricola passa, infatti, attraverso la produzione di colture più resistenti all'alluminio. (sic!) A questo scopo la conoscenza dei meccanismi d'accumulo e d'azione del metallo, a livello cellulare e subcellulare, è di fondamentale importanza".

La ricerca, pubblicata sulla rivista “Plant physiology”, ha visto la collaborazione dei seguenti centri accademici: Università del Queensland (Australia), Università dell'Australia del Sud, Università di Oxford ed Elettra Sincrotrone Trieste in AREA Science Park.

Fonte: Ilquieora.blogspot.it


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Range finder: come si sono svolti i fatti

mercoledì 20 aprile 2016

Agire



E’ incredibile il groviglio di polemiche e controversie che bisogna cercare di placare e dirimere quando ci si occupa di geoingegneria clandestina. E’ incredibile la matassa di incomprensioni che bisogna ogni volta sbrogliare. Invece di agire, alcuni preferiscono dibattere, cavillare sull’uso di un termine in luogo di un altro; ci si impunta su questioni di lana caprina. Non manca chi tenta di comprendere le intenzioni recondite, le riserve mentali di divulgatori ed attivisti, scivolando in elucubrazioni, in conclusioni più capziose che inverosimili.

Ognuno scriva quel che ritiene giusto, si comporti come meglio crede, ma non ci si può chiedere di gestire tutte queste divergenze spesso dovute più ad atteggiamenti narcisistici che a veri convincimenti, perché si perde solo tempo ed il tempo è proprio quello che ci manca. Definita una strategia, bisogna poi puntare sulla divulgazione e soprattutto sull’azione. Ognuno nel suo piccolo, provi a sensibilizzare, provi ad industriarsi, ad inventarsi qualcosa per aggredire il problema geoingegneria clandestina-scie chimiche.

Il potere purtroppo dispone di armi molto potenti: la “giustizia”, la fiscalità, la propaganda dei media, le università etc. Pensare di rovesciarlo da un giorno all’altro è utopico, ma possiamo essere il granello di sabbia che fa inceppare il meccanismo. Almeno proviamoci, invece di impantanarci in sterili dibattiti, di aggrovigliarci in bizantinismi, di perderci in diatribe infinite.

A proposito di dibattiti, bisogna ribadire che i confronti con i negazionisti sono soltanto una colossale perdita di tempo: costoro, come quello lì, Carlo Mele, pretendono le prove per credere (sic) nelle operazioni di deliberata e diuturna distruzione della biosfera. Reclamano studi “scientifici” referati. E’ ovvio che sono istanze strumentali, pretestuose: i disinformatori sanno bene che la “scienza” (in realtà l’ideologia pseudo-scientifica dominante) è dalla loro parte sicché le ricerche referate sulla questione sono poche. [1]

Le loro rivendicazioni sono del tutto assurde, perché ottenere dal sistema una prova che lo inchiodi alle sue pesanti responsabilità, significherebbe esigere dal sistema di denunciare sé stesso. Sarebbe come attendersi da un gerarca nazionalsocialista sotto processo a Norimberga non solo una piena confessione dei suoi crimini, ma che alleghi sua sponte le testimonianze fotografiche e di altro tipo a dimostrazione di aver perpetrato innominabili scelleratezze.

Ignoriamo quindi gli occultatori da quattro soldi, lasciamoli sguazzare nella loro mota, come “porci in brago”: un contraddittorio è possibile semmai con i “pezzi da novanta” del negazionismo, generali dell’aeronautica, meteorologi con le stellette: fatto sta che costoro hanno sempre evitato l’agone, temendo di essere schiacciati dall’imponente macigno di acquisizioni accumulate in questi anni sulla “guerra climatica”.

Forse le iniziative attuate in questi anni non cambieranno il corso delle cose, ma almeno potremo dire di aver tentato il tutto per tutto. Unità di intenti, pur nella differenza di opinioni su singoli aspetti del tema: questa è la formula vincente, se non è troppo tardi .[2]

[1] Non è vero che non esistono ricerche condotte con tutti i crismi: si pensi agli studi di Bernard Tailliez, alle denunce dello scienziato egiziano Monir el Husseini ed al testo elaborato da Marvin J. Herndon. Sebbene sia stato successivamente rimosso (a seguito delle pressioni ricevute) dalla rivista su cui era stato pubblicato, di per sé la ricerca aveva inizialmente ottenuto l’imprimatur della comunità scientifica, per quel che può valere tale imprimatur.

[2] Ricordiamo le principali iniziative attuate da Tanker enemy, con il prezioso sostegno di amici ed attivisti.

• Avvio del prelievo in quota, abortito a causa della soffiata di Mazzucco
• Primo prelievo a bordo di un velivolo commerciale
• Raccolta di documenti ufficiali e prove inconfutabili
Indagini che hanno portato a scoprire gli obiettivi ed il modus operandi della geoingegneria bellica
• Collaborazioni con scienziati, gruppi ed attivisti italiani e stranieri
• Realizzazione del documentario “Scie chimiche: la guerra segreta
• Pubblicazione del saggio “Scie chimiche: la guerra segreta
Report completo sulle analisi dei polimeri di ricaduta
• Analisi dei carburanti avio: di prossima divulgazione


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sabato 16 aprile 2016

Il complotto di Chernobyl



Una nuova produzione cinematografica ipotizza che il disastro di Chernobyl, occorso nel 1986, sia da ascrivere non ad un errore umano, ma ad interferenze elettromagnetiche di un riscaldatore ionosferico sovietico. Il tema degli impianti H.A.A.R.P., numerosi nel mondo, delle loro conseguenze sul clima e più in generale sulla biosfera è approfondito nel volume “Scie chimiche- La guerra segreta”, 2015. Qui ci limitiamo a ricordare che Federazione russa (ex U.R.S.S.), Stati Uniti d’America, Cina, Unione europea, Australia sono paesi dotati di riscaldatori ionosferici usati in sinergia per dominare e devastare i fenomeni atmosferici ed i biomi della Terra, per poi “accusare” i gas serra ed il Sole dei cambiamenti e degli squilibri planetari.

Nel trentennale del disastro di Chernobyl, arriva in anteprima al Festival internazionale del giornalismo (Perugia, 6-10 aprile 2016) “Il complotto di Chernobyl”, il film di Chad Gracia, vincitore del Gran Premio della Giuria a Sundance 2015.

Se non fosse stato solo un incidente? La Wonder Pictures presenta l’anteprima della pellicola “Il complotto di Chernobyl – The Russian woodpecker”, di Chad Gracia. La produzione, già vincitrice del Gran Premio della Giuria a Sundance 2015, a trent’anni dall’esplosione del reattore a Chernobyl (Ucraina), getta una nuova luce sulle origini e le motivazioni dietro il disastro.

Presentato in anteprima italiana a Biografilm 2015, dove ha vinto il premio Premio Hera “Nuovi talenti” per la migliore opera prima, “Il complotto di Chernobyl” è distribuito nei cinema italiani da Wonder pictures a partire dal 7 aprile 2016.

“Il complotto di Chernobyl - The Russian woodpecker” (Ucraina, Stati Uniti, Regno Unito/2015/82) è stato realizzato e diretto da Chad Gracia. Trent’anni addietro, l’incidente di Chernobyl risvegliò nel mondo l’attenzione sui rischi connessi all’energia nucleare. Ancora oggi è l’unica grande sciagura atomica riconosciuta ufficialmente come causata da un errore umano. Se, però, non si fosse trattato di un errore?

Fedor, il protagonista della storia, nel 1986 ha solo quattro anni. Quando sceglie d’indagare sulla catastrofe, arriva a scoprire la Duga, un gigantesco apparato di antenne che avrebbero dovuto interferire con le comunicazioni occidentali ed infiltrarle con la propaganda sovietica. Una struttura che non ha mai funzionato e che, forse, non è estranea allo scoppio del reattore… Nel bel mezzo della guerra civile ucraina, Fedor porta alla luce una verità pericolosa per sé e per chi gli sta accanto, in un thriller politico scandito dal rumore inquietante e cadenzato della minacciosa Duga, simile in tutto e per tutto a quello di un grosso picchio. [1]

L’anteprima è ad ingresso gratuito ed è realizzata in collaborazione tra Wonder Pictures, Festival internazionale del giornalismo e Cinema postmodernissimo di Perugia.



[1] Occorre precisare che impianti di tipo H.A.A.R.P. stanno proliferando in tutto il mondo: recentemente alcuni attivisti sono riusciti a registrare un segnale dal ritmo inconfondibile e che ricorda un picchiettìo (da cui la denominazione di Woodpecker per i sistemi prima sovietici e poi russi). Il segnale a bassa frequenza è stato ricevuto tramite una particolare configurazione che coinvolge le seguenti apparecchiature elettroniche: un trasmettitore ed un ricevitore audio-video wireless, un decoder satellitare ed un televisore con sintonizzatore analogico munito di presa SCART. Il trasmettitore audio-video wireless viene collegato all'uscita SCART del decoder satellitare, il ricevitore wireless viene, invece, connesso all'ingresso SCART del televisore. E' stato osservato da vari ricercatori un calo nell'efficienza delle trasmissioni wireless, proprio durante le giornate in cui la copertura chimica è totale o quasi. E' interessante notare come questo picchiettìo raggiunge la sua massima intensità di disturbo sulla configurazione elettronica, divenendo rilevabile dalla strumentazione su descritta, una mezz'ora circa, dopo il completamento della copertura artificiale creata dagli aerei chimici. Si ha la conferma, anche se in modo empirico, che le scie fungono da "specchio" per riflettere le onde a bassa frequenza verso il terreno e verso la popolazione con gravi conseguenze sulla salute e gli equilibri biologici e psicologici, poiché queste emissioni elettromagnetiche, ad esempio, interferiscono sul sonno R.E.M.

Fonti:

- festivaldelgiornalismo.com
- ningizhzidda.blogspot.it

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mercoledì 13 aprile 2016

Mazzate



Quando crollano gli idoli, il fragore è assordante, ma alla fine si guadagna spazio.

L'intera vita delle società, in cui dominano le moderne condizioni di produzione, si annuncia come un immenso accumulo di spettacoli. Tutto ciò che era direttamente vissuto si è allontanato in una rappresentazione. (G. Debord)

Per molti è stata una mazzata. Che cosa? La recente uscita di Massimo Mazzucco che in un suo editoriale ha messo in dubbio il carattere sostanzialmente cinematografico degli eventi accaduti a Bruxelles il 22 marzo 2016 ed a Parigi il 13 novembre 2015. Parecchi attivisti sono rimasti molto delusi e persino scandalizzati di fronte alle “argomentazioni” addotte da Mazzucco per tentare di confutare le acquisizioni di chi – a ragione – considera gli avvenimenti di cui sopra delle sceneggiate create con il contributo decisivo dei media di regime. Sono “argomenti” e domande che ricalcano quelli dei disinformatori classici e ciò ha provocato sconcerto ed imbarazzo.

Occorre qui essere molto diretti ed espliciti, a costo di suscitare l’”ira funesta” di certuni. Vogliamo in primo luogo rassicurare chi pensa che le divisioni all’interno dell’informazione indipendente siano dannose. Non esiste alcuna divisione! Infatti coloro i quali oggi gettano la maschera non sono MAI appartenuti al movimento per la verità. Ragioniamo: un intellettuale come Mazzucco, preparato, dalla dialettica incisiva, abilissimo affabulatore non è e non è mai stato uno sprovveduto. Allora perché anni fa il Nostro, come denunciato anche dal magistrato Clementina Forleo, fece fallire l’operazione “prelievo in quota” finalizzata a stabilire una volta per tutte quali veleni contengono le scie chimiche? Mazzucco scrisse su Luogocomune un articolo in cui rendeva pubblico il progetto che sarebbe dovuto restare riservato fino alla sua attuazione, con la scusa di raccogliere fondi per la “missione”. Chi aveva già organizzato (insieme a noi di Tanker enemy) l’operazione si infuriò peggio di Orlando nel poema ariostesco e ne ebbe ben donde. Eppure Massimo volle aver ragione. Incredibile! “Bruciato” in maniera tanto impudente il prelievo in quota, predisposto grazie alla tenacia ed all’intraprendenza di volenterosi attivisti, si provò negli anni successivi a compiere qualcosa di simile, ma era ormai troppo tardi: si frapponevano innumerevoli ostacoli pratici, burocratici e normativi.



Possiamo poi dimenticare che Mazzucco ha approcciato il problema della geoingegneria clandestina in modo ambiguo e strumentale, accogliendo e vezzeggiando sul forum di Luogocomune negazionisti più o meno dichiarati, mentre i ricercatori indipendenti sono stati osteggiati e sovente espulsi, da quando l’ottimo Franco Caddeo, che gestiva la sezione sulle scie chimiche, sparì misteriosamente? Inoltre Mazzucco e gli altri comandanti delle truppe ausiliarie (Tom Bosco, Paolo Ferraro etc.), mentre criticano, con discorsi capziosi, i ricercatori seri, tacciono sulla questione per eccellenza: la biogeoingegneria illegale. E’ un silenzio assordante!

Truppe ausiliarie: è così. Oggi, visto che l’esercito dei disinformatori istituzionali è costretto a ripiegare grazie alle incursioni di giornalisti e ricercatori liberi, sono stati mobilitati i reparti di sostegno per tentare di riguadagnare le posizioni perdute. Invano.

Intanto Mazzucco ed altri fanno outing, dimostrando di essere schierati con chi hanno in segreto cooperato, pur fingendo schermaglie (si pensi ai falsi duelli Tom Bosco versus Paolo Attivissimo, Massimo Mazzucco versus Paolo Attivissimo), ma dalla parte della verità abbiamo dei pezzi da novanta, dei divulgatori la cui caratura è notevole, oltre ad un plotone di degnissimi bloggers attivi sulla Rete. Ci riferiamo almeno a Daniele Penna, Ghigo Battaglia, Krommino, Koenig con le sue preziose traduzioni, Wlady e tanti, tanti altri. Sono tutti personaggi il cui acume e capacità comunicative nulla hanno da invidiare a blasonate penne. Non solo, le loro competenze culturali e la loro perspicacia si sostanziano di un valore che non si acquisisce con alcuna laurea o titolo né con tutti i tesori del mondo: la Coscienza.

Per molti è stata una mazzata! Non per noi che da anni seguiamo tutte le mosse di certi personaggi, aspettando solo che compiano un passo falso. E’ un passo falso che il depistatore mascherato da attivista, il gate keeper, compie prima o poi, perché alla propria natura non si comanda: essa non può essere per sempre del tutto occultata.



Riflettiamo. E’ mai possibile che persone sagaci e smaliziate come Massimo Mazzucco cadano nelle ridicole trappole della stampa e della televisione mainstream, pensando che il false flag di Bruxelles (come i precedenti) sia stato un attentato reale, magari perpetrato da qualche fanatico levantino, anziché dai servizi segreti internazionali? [1] Le possibilità sono due: o sono soggetti del tutto ingenui oppure… Ai lettori la non ardua sentenza.

[1] Abbiamo persino incontrato degli adolescenti che, visti i servizi televisivi sull’inside job di Bruxelles, hanno esclamato: “Ma va: è tutta una finzione. Ci sono pure gli attori!” Mazzucco, invece, sarebbe così limitato da non capire ciò che molte persone comuni hanno intuito? Ricordiamo che Mazzucco dal 2001 si rifiuta di prendere in esame la ricostruzione corretta ed accreditata secondo cui gli aerei che si schiantarono sulle Torri gemelle erano in toto delle contraffazioni televisive, come ampiamente dimostrato da numerose ricerche. L’ostinato attaccamento alla balzana ipotesi dei velivoli reali mostra che Mazzucco intende negare il ruolo cruciale giocato dai media accademici nella sostituzione della realtà con una finzione narrativa, dimenticando che viviamo, per parafrasare Walter Benjamin, nell’era della riproducibilità tecnica dei “fatti”.

Ecco come Mazzucco ha risposto alle doverose e lucide critiche di Tommix: "Mi dispiace per Tommix, mi sembrava una persona intelligente. Ma confondere il falso lunare con i presunti falsi di Bruxelles dimostra il contrario. Per la luna hanno dovuto falsare le missioni, proprio perchè NON erano in grado di andarci. Tutto il contrario di Bruxelles, dove non c'era alcun bisogno di falsare nulla, perché bastava mettere una bomba vera. Come ho detto già altre volte, questa purtroppo è una malattia, che prescinde dalla capacità di ragionare. Anzi, che ti annulla completamenrte la capacità di ragionare".

E’ una replica offensiva oltre che speciosa. Tra l’altro, la Luna probabilmente fu raggiunta, anche se non con la missione Apollo 11.



Alla fine più di tante analisi anche molto acute, ma un po' cerebrali per comprendere il gioco cui giocano certi personaggi, vale la riflessione di Giulio Carlo Argan: "E' un'opposizione voluta ed autorizzata dal sistema". E' un'opposizione, quella di Mazzucco et al. addirittura necessaria per l’establishment al fine di illudere e rabbonire l'opinione pubblica, di incanalarla verso verità parziali, monche, verso una concezione del mondo che si discosta appena dalla Weltanschauung ufficiale: si offre così l'impressione di essere indipendenti, mentre si adempie nel campo dell’”informazione” lo stesso ruolo di Grillo e tribuni simili nell’ambito della “politica”. Come sempre il linguaggio, l’idioletto tradisce l’appartenenza allo schieramento del negazionismo: chi usa termini come “credere”, “complottismo”, “complottistoide” (sic!!!) etc. o li adopera per mero conformismo lessicale o per etichettare, proprio come i disinformatori canonici, chi non si adegua al non-pensiero unico.


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Range finder: come si sono svolti i fatti

sabato 9 aprile 2016

La sabbia della clessidra sta finendo: siccità globale e distruzione degli ecosistemi a causa della geoingegneria bellica



Pubblichiamo un incisivo articolo di Dane Wingington: l’autore lancia l’allarme circa una condizione che rischia di essere catastrofica.

Perché si registrano così numerosi casi di siccità da record in tutto il mondo? Un'atmosfera più calda contiene più vapore acqueo (7% in più per ogni grado di incremento della temperatura). Le leggi della Fisica dell’atmosfera implicano il fatto che le precipitazioni sono più copiose, se un pianeta si riscalda. Allora perché le situazioni di aridità sono sempre più frequenti e croniche? Perché le operazioni di geoingegneria clandestina alterano il ciclo idrologico della Terra.

Saturando l'atmosfera con nanoparticolato (aerosol) che provoca, tra l’altro, l’"oscuramento globale" (global dimming), i geoingegneri hanno completamente stravolto gli equilibri che mantengono in vita gli ecosistemi, riducendo o azzerando le idrometeore (pioggia, rugiada, nebbia…). I corsari del clima sono in grado di controllare il rubinetto globale. Il controllo delle precipitazioni significa gestire l'approvvigionamento alimentare e dominare le popolazioni di tutto il mondo. Il tentativo intenzionale di creare un "inverno nucleare" aggrava la siccità globale. Record di siccità stanno decimando le specie viventi e le etnie in ogni dove; inoltre fomentano conflitti per l'acqua. La catastrofe californiana si sta estendendo ad innumerevoli regioni e paesi. Ecco un elenco incompleto delle nazioni e delle aree geografiche afflitte da una penuria di precipitazioni più o meno grave:

• Somalia
• Medio Oriente
• Colorado
• India
• Uganda
• California
• Sud est asiatico, soprattutto Vietnam e Thailandia
• America meridionale, in particolare Venezuela
• Honduras
• Filippine
Italia

La geoingegneria globale non è solo un ecocidio, ma pure un genocidio: è la distruzione definitiva ed irreversibile del pianeta. La geoingegneria è guerra climatica, ma, a causa della ricaduta altamente tossica, è anche un attacco biologico. La manipolazione meteorologica sta pure distruggendo lo strato di ozono. […] La coltre di ozono è strappata in modo preoccupante sicché i livelli di radiazioni UV pericolose, livelli che raggiungono la superficie terrestre, sono sempre più elevati e letali.

Qualsiasi forma di attività militare che altera la biosfera (e quindi i sistemi naturali della Terra) deve essere considerata una forma di geoingegneria. Chiarito questo, le operazioni chimico-biologiche, con il loro fall-out altamente tossico, sono la più grande e la più immediata minaccia per l’umanità e gli esseri viventi tutti. Come si possono fermare i terroristi del clima? Il raggiungimento di una massa critica di consapevolezza è l'unica via da seguire: tutti noi siamo necessari; ognuno deve compiere la sua parte in questa battaglia per tentare di salvare ciò che è rimasto ancora dei sistemi di supporto vitale sulla Terra.

Dane Wingington

Fonte: geoengineeringwatch


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martedì 5 aprile 2016

Sindrome aerotossica: quando e perché



Abbiamo dedicato numerosi articoli alla sindrome aerotossica, pezzi sia di cronaca sia epidemiologici. In questi anni i media di regime, specialmente in Italia, o hanno ignorato il problema o hanno abilmente depistato, ad esempio insistendo sull’ipotesi secondo la quale sarebbero dei lubrificanti ad essere all’origine della sintomatologia diagnosticata.

Che la sindrome sia correlata ad una contaminazione proveniente dall'esterno è dimostrato dal seguente particolare: in cabina l’aria è riciclata ogni tre minuti (fonte Boeing). Occasionalmente, quindi, il velivolo si trova ad attraversare zone di atmosfera con alte concentrazioni di composti tossici e nocivi.

Infatti, in genere, gli episodi di "fumo in cabina" accadono durante la fase di salita o in quella di discesa, allorquando l'aereo "taglia", per pochi istanti, gli strati di copertura artificiale che si trovano a quote basse o medie, ossia tra i 1500 ed in 6000 metri.

Le fasi più pericolose del volo sono quindi quelle in cui si attraversano le falde chimiche: esse, come è possibile constatare sia attraverso l’osservazione sia per mezzo di strumenti scientifici, aleggiano ad altitudini più o meno costanti, quelle sopra indicate.

Ricapitoliamo i principali sintomi della sindrome aerotossica che coinvolge personale di bordo e passeggeri.

• Nausea
• Vomito
• Vertigini
• Sonnolenza
Perdita di coscienza

Il problema è stato portato all’attenzione mondiale dal comandante Susan Michaelis fondatrice, insieme con Tristan Loraine, del sito intitolato ad una ipotetica "Toxic Free Airlines". La comandante Michaelis nel 2007 pubblicò l’"Aviation Contaminated Air Reference Manual", corposo manuale che tratta della scarsa qualità dell’aria che si respira a bordo degli aerei. Susan aveva al suo attivo oltre 5.000 ore di volo, quando dovette ritirarsi dal servizio, causa malattia, dopo aver volato per tre anni sul BAe 146. Il comandante Tristan Loraine, pilota dal 1986 al 2006, scrisse il libro "Toxic Airlines". Nel 2006, mentre era ai comandi di un Boeing 757 in decollo da Heathrow, si era verificato quello che in gergo viene definito un "fume event" e successivamente Tristan ebbe la sgradita sorpresa di trovare tracce di TCP, l’additivo per lubrificare motori, nel suo sangue. A seguito del peggiorare delle condizioni di salute fu costretto a lasciare il servizio. Nell’aprile 2008 la BBC trasmise l’inchiesta "Something in the air" che trattava della malattia non ancora chiarita, definita come "Chronic Fatigue Sindrome" (CFS) ed il sito della Toxic Airlines ebbe allora il suo momento di popolarità.

La patologia è stata pure la causa di danni permanenti ed invalidanti e talora di decessi riscontrati tra dipendenti delle compagnie civili e passeggeri. I tecnici a terra, i piloti ed il personale di bordo sono perfettamente al corrente di quanto sta accadendo, ma nella paura di perdere il lavoro, tacciono. Per quanto potranno farlo ancora?


Articoli correlati:

Fumo in cabina su un volo della Germanwings, 2015
- Precipita velivolo commerciale sulle Alpi francesi: completamente falsa la versione ufficiale!, 2015
- Easyjet: un altro episodio di "sindrome aerotossica" da "fumo in cabina", 2015
- E' ufficiale: negli aerei di linea si muore a causa dei gas tossici in cabina, 2015
- La svolta: la geoingegneria clandestina carbura con la nuova generazione di carburanti aerei, 2014
- Un altro caso di sindrome aerotossica
- "Fumo in cabina" su un volo Ryanair, 2014
- Sindrome aerotossica su un volo della U.S. Airways, 2014
- I piloti della “British Airways” sono vittime della sindrome aerotossica, 2013
- Campagna dei piloti contro la sindrome aerotossica, 2011
- Sindrome aerotossica: probabile un collegamento con le scie chimiche, 2010


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venerdì 1 aprile 2016

Nuovi dispositivi per aviodispersione installati sui velivoli commerciali: la testimonianza di un insider



Da un insider provengono ulteriori, preziose conferme relative all'impiego di nuovi apparati di diffusione, posti sui piani di coda inferiori dei velivoli commerciali (arei passeggeri e cargo). Precursori di questa innovazione sono i velivoli della Easyjet e della Ryanair. Ecco che cosa riporta un informatore a proposito di tali dispositivi atti a disperdere veleni nella biosfera.

"Cominciano a comparire anche sugli altri aerei i ‘dispersori’ sotto le ogive di coda. Questo è di un A-320 della Easyjet. Sembra che i nostri tecnici facciano ‘scuola’ per gli addetti alla manutenzione in altri aeroporti. In più emerge un fatto curioso: gli Airbus 320 ed i 737-800 delle compagnie Easyjet e Ryanair stranamente caricano i bagagli nelle stive anteriori, come se avessero già del peso in più in coda..."

Queste informazioni sono rilevanti: dimostrano che sugli aerei civili sono montati dispositivi ad hoc e che di conseguenza le compagnie aeree sono coinvolte a pieno titolo nelle operazioni di “guerra climatica”. Non solo, la tecnologia usata per le attività di controllo meteo-climatico a fini strategici ed economici è in continua, costante evoluzione, adattata alle esigenze più disparate, comunque sempre deleterie.

Qui il video.

Articolo correlato: Watergate, 2016


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