E' proprio in questo taglio opaco, sostanziato di tutto l'armamentario pseudo-sociologico proveniente da filosofi mancati e da accademici falliti, che risiede l'interesse di un'analisi che rivela e contrario, ossia per contrapposizione ed in modo quasi non voluto, le strategie del sistema per ghettizzare chi denuncia e si oppone al genocidio in atto.
Di indubbia utilità anche l'analisi linguistica da cui emerge la campagna diffamatoria perpetrata dall'establishment e dalla setta negazionista che, incapaci di confutare una realtà incontrovertibile, possono solo confondere e disorientare l'opinione pubblica, ricorrendo ad una polverosa saccenteria, a sterili luoghi comuni.
In questo ambito semantico è di notevole rilievo la ricognizione lessicometrica [1] compiuta su un campione di siti statunitensi e britannici da cui si evince che certi epiteti attribuiti ai negazionisti hanno oltrepassato i confini nazionali per creare una koiné. Questo linguaggio comune, internazionale bolla i disinformatori definendoli come “ritardati mentali”, “ciechi”, “bugiardi prezzolati.” Questi appellativi sono esaurienti ed efficaci, poiché abbracciano tutta la fauna della disinformazione, dagli imbecilli che veramente credono nelle bugie della pseudo-scienza condensara, agli agenti-maggiordomi foraggiati dai governi (e protetti dalla magistratura) per screditare ed ingiuriare gli esperti specialmente sulla Rete.
Nel testo l’autrice dà un colpo al cerchio e l’altro alla botte: non può certo contraddire i dogmi dell’accademia baronale, ma è costretta ad ammettere in qualche passaggio che le chemtrails, tutto sommato, equivalgono ai “programmi” di geoingegneria clandestina. Riconosce pure che talune asserzioni dei ricercatori indipendenti sono corrette ed aderenti al vero, poi, però, si rifugia nel recinto della ricerca antropologica, mostrando evidente preoccupazione di fronte ad un gruppo che è impermeabile all’azione della propaganda di regime. Anzi, certe questioni sul clima (ad esempio, la frode dell’aumento dell’effetto serra correlato al biossido di carbonio) e sull’ambiente sono impostate in modo innovativo proprio dagli scienziati che la fazione negazionista si affanna a denigrare.
Il fine principale dello studio è il tentativo di capire se, nonostante i liberi pensatori siano un’esigua minoranza, costituiscano una minaccia per lo status quo, se e come gli apparati, grazie al dispiegamento degli organi di regime e delle legioni formate da depistatori, riusciranno ad arginare l’avanzata di un fenomeno che ha dalla sua la convinzione di essere dalla parte giusta. Se la qualità vale più della quantità, la crociata bandita dal sistema è già abortita in partenza.
[1] La ricognizione lessicometrica è l’indagine statistica su quante volte ricorrono certi termini ed espressioni in un contesto preso in esame.
Fonte: Climates of suspicion: 'chemtrail' conspiracy narratives and the international politics of geoengineering, 2014
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