Si intitola "Climates of suspicion: 'chemtrail' conspiracy narratives (sic) and the international politics of geoengineering" e risale al 2014 uno studio a firma di Rose Cairns, dell'Università del Sussex. Di per sé il testo non si può inscrivere nella disinformazione classica, sebbene sia depistante, di là dai contenuti, contraddistinti da una buona dose di ambiguità: infatti l'approccio al tema è, per così dire, strabico. L'autrice, invece di focalizzare il soggetto "geoingegneria clandestina-scie chimiche", elude il problema, concentrandosi su questioni "sociologiche", dando per scontato, in modo del tutto disonesto dal punto di vista scientifico ed epistemologico, che le frottole degli sciacondensari sono la "verità", stranamente contraddetta e smentita da intere legioni di ricercatori e specialisti, in primis Clifford Carnicom.
E' proprio in questo taglio opaco, sostanziato di tutto l'armamentario pseudo-sociologico proveniente da filosofi mancati e da accademici falliti, che risiede l'interesse di un'analisi che rivela e contrario, ossia per contrapposizione ed in modo quasi non voluto, le strategie del sistema per ghettizzare chi denuncia e si oppone al genocidio in atto.
Di indubbia utilità anche l'analisi linguistica da cui emerge la campagna diffamatoria perpetrata dall'establishment e dalla setta negazionista che, incapaci di confutare una realtà incontrovertibile, possono solo confondere e disorientare l'opinione pubblica, ricorrendo ad una polverosa saccenteria, a sterili luoghi comuni.
In questo ambito semantico è di notevole rilievo la ricognizione lessicometrica [1] compiuta su un campione di siti statunitensi e britannici da cui si evince che certi epiteti attribuiti ai negazionisti hanno oltrepassato i confini nazionali per creare una koiné. Questo linguaggio comune, internazionale bolla i disinformatori definendoli come “ritardati mentali”, “ciechi”, “bugiardi prezzolati.” Questi appellativi sono esaurienti ed efficaci, poiché abbracciano tutta la fauna della disinformazione, dagli imbecilli che veramente credono nelle bugie della pseudo-scienza condensara, agli agenti-maggiordomi foraggiati dai governi (e protetti dalla magistratura) per screditare ed ingiuriare gli esperti specialmente sulla Rete.
Nel testo l’autrice dà un colpo al cerchio e l’altro alla botte: non può certo contraddire i dogmi dell’accademia baronale, ma è costretta ad ammettere in qualche passaggio che le chemtrails, tutto sommato, equivalgono ai “programmi” di geoingegneria clandestina. Riconosce pure che talune asserzioni dei ricercatori indipendenti sono corrette ed aderenti al vero, poi, però, si rifugia nel recinto della ricerca antropologica, mostrando evidente preoccupazione di fronte ad un gruppo che è impermeabile all’azione della propaganda di regime. Anzi, certe questioni sul clima (ad esempio, la frode dell’aumento dell’effetto serra correlato al biossido di carbonio) e sull’ambiente sono impostate in modo innovativo proprio dagli scienziati che la fazione negazionista si affanna a denigrare.
Il fine principale dello studio è il tentativo di capire se, nonostante i liberi pensatori siano un’esigua minoranza, costituiscano una minaccia per lo status quo, se e come gli apparati, grazie al dispiegamento degli organi di regime e delle legioni formate da depistatori, riusciranno ad arginare l’avanzata di un fenomeno che ha dalla sua la convinzione di essere dalla parte giusta. Se la qualità vale più della quantità, la crociata bandita dal sistema è già abortita in partenza.
[1] La ricognizione lessicometrica è l’indagine statistica su quante volte ricorrono certi termini ed espressioni in un contesto preso in esame.
Fonte: Climates of suspicion: 'chemtrail' conspiracy narratives and the international politics of geoengineering, 2014
E' proprio in questo taglio opaco, sostanziato di tutto l'armamentario pseudo-sociologico proveniente da filosofi mancati e da accademici falliti, che risiede l'interesse di un'analisi che rivela e contrario, ossia per contrapposizione ed in modo quasi non voluto, le strategie del sistema per ghettizzare chi denuncia e si oppone al genocidio in atto.
Di indubbia utilità anche l'analisi linguistica da cui emerge la campagna diffamatoria perpetrata dall'establishment e dalla setta negazionista che, incapaci di confutare una realtà incontrovertibile, possono solo confondere e disorientare l'opinione pubblica, ricorrendo ad una polverosa saccenteria, a sterili luoghi comuni.
In questo ambito semantico è di notevole rilievo la ricognizione lessicometrica [1] compiuta su un campione di siti statunitensi e britannici da cui si evince che certi epiteti attribuiti ai negazionisti hanno oltrepassato i confini nazionali per creare una koiné. Questo linguaggio comune, internazionale bolla i disinformatori definendoli come “ritardati mentali”, “ciechi”, “bugiardi prezzolati.” Questi appellativi sono esaurienti ed efficaci, poiché abbracciano tutta la fauna della disinformazione, dagli imbecilli che veramente credono nelle bugie della pseudo-scienza condensara, agli agenti-maggiordomi foraggiati dai governi (e protetti dalla magistratura) per screditare ed ingiuriare gli esperti specialmente sulla Rete.
Nel testo l’autrice dà un colpo al cerchio e l’altro alla botte: non può certo contraddire i dogmi dell’accademia baronale, ma è costretta ad ammettere in qualche passaggio che le chemtrails, tutto sommato, equivalgono ai “programmi” di geoingegneria clandestina. Riconosce pure che talune asserzioni dei ricercatori indipendenti sono corrette ed aderenti al vero, poi, però, si rifugia nel recinto della ricerca antropologica, mostrando evidente preoccupazione di fronte ad un gruppo che è impermeabile all’azione della propaganda di regime. Anzi, certe questioni sul clima (ad esempio, la frode dell’aumento dell’effetto serra correlato al biossido di carbonio) e sull’ambiente sono impostate in modo innovativo proprio dagli scienziati che la fazione negazionista si affanna a denigrare.
Il fine principale dello studio è il tentativo di capire se, nonostante i liberi pensatori siano un’esigua minoranza, costituiscano una minaccia per lo status quo, se e come gli apparati, grazie al dispiegamento degli organi di regime e delle legioni formate da depistatori, riusciranno ad arginare l’avanzata di un fenomeno che ha dalla sua la convinzione di essere dalla parte giusta. Se la qualità vale più della quantità, la crociata bandita dal sistema è già abortita in partenza.
[1] La ricognizione lessicometrica è l’indagine statistica su quante volte ricorrono certi termini ed espressioni in un contesto preso in esame.
Fonte: Climates of suspicion: 'chemtrail' conspiracy narratives and the international politics of geoengineering, 2014
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La guerra climatica in pillole
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La preoccupazione antropologica della signora è contrastata dalla vista e dall'olfatto dei contadini e dei pastori che costatano le conseguenze dei ripetuti sorvoli aerei. La signora dovrebbe quindi recarsi da loro e coadiuvarli nel mungere le capre e zappare la terra. Solo così forse la signora recuperera' cognizione terrestre
RispondiEliminaGli accademici sono i "peggio messi". Se visiti i gruppi di disinformazione, sono frequentati in gran parte da questi elementi.
EliminaVivono nel loro mondo dorato, con vista dall'attico.
EliminaQuesto commento è stato eliminato dall'autore.
RispondiElimina...per fortuna respirano anche i negazionisti, CIÒ mi rincuora!
EliminaQui ogni volta che deve piovere, inibiscono la perturbazione. Quindi immagina che caldo...
EliminaE la rabbia sale.
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
EliminaIeri sera qui a Milano e provincia ha piovuto parecchio ma solo 2 ore, dopo le incursioni nei cumuli di aerei che per certo non erano civili. Risultato scrosci, fulmini da paura, e vento monsonico ...
RispondiEliminaOggi altro giorno e altri aerei che vanno qua e la per sciogliere le nuvole.
http://www.milanocam.it/Duomo/images_archive.php?archive_display_date=20160728&archive_display_hour=17
Qua nulla...secca piena!
RispondiEliminaIdem, nonostante la pressione sia molto bassa.
EliminaMagistrale e lugubre raccolta di dichiarazioni di guerra all'umanità. Evidenziare quella sul riscaldamento globale. http://www.maurizioblondet.it/qualche-voce-dalle-centrali-dellestinzione/
RispondiEliminaValeria Solesin. Profilo universitario creato post mortem...
RispondiEliminahttps://search.univ-paris1.fr/cgi-bin/search.cgi?q=Valeria+SOLESIN&ue=/ent/
http://www.univ-paris1.fr/recherche/page-perso/page/?tx_oxcspagepersonnel_pi1[page]=recherche&tx_oxcspagepersonnel_pi1[uid]=e09g9ki00zg
https://web.archive.org/web/*/http://www.univ-paris1.fr/recherche/page-perso/page/?tx_oxcspagepersonnel_pi1[page]=recherche&tx_oxcspagepersonnel_pi1[uid]=e09g9ki00zg
Ridicoli. P.S. son con smartphone lentisso. come si fa a vedere che sono postumi?
EliminaQuesto commento è stato eliminato dall'autore.
RispondiElimina...le scie sono "nuvole" R A G L I A V A N O!!! E dagli ugelli che spruzzano?
RispondiElimina...pregasi leggere la documentazione, recente, della scienziata ULRIKE LOHMANN
Eliminahttp://www.ilfattoquotidiano.it/2016/07/30/anna-maria-jacobini-morta-la-storica-inviata-de-la-vita-in-diretta/2945093/
RispondiEliminaGiornalisti che muoiono di punto in bianco... e nessuna informazione sulle cause.
Morta punto!
Boh, se questa è informazione!
Mi viene da pensare, o stava sul bip a qualcuno, oppure troppi viaggi aerei in europa per via della "professione".
Certo è che con quello che si respira in aereo, l'infarto è cosa più probabile che mai.
EliminaStraker se a questo paese sta bene così...lasciamoli pure crepare tutti! Questa ignoranza ha davvero stancato...mi dispiace solo per le piccole creature innocenti!
EliminaLe nuove generazioni hanno davanti a se un incubo.
Eliminapeccato che gli manchi la consapevolezza della mappa del territorio..
EliminaINCREDIBILE:
RispondiEliminaIl giornalista che ha ripreso gli attentati
di Nizza e Monaco (http://goo.gl/vOIzS5)
era arrivato anche al Bataclan di Parigi
(http://goo.gl/wil3Vg)
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
RispondiEliminaCinema.
EliminaAllo stato puro. Penosi. Regia pessima. Sceneggiatura sempre uguale. Pubblico elevatissimo
Elimina...comunque se uno vuole andare a fare un tuffo al mare a nizza, opplalai, controllo totale dei propri cittadini sulla spiaggia. I sempre attenti delle forze dell "ordine" francesi frugano persino negli zaini! Allora tutti al mare, tutti al mare, a mostrar le chiappe chiare, in spiaggia, allo stato francese!
EliminaAnche qui un po' " d'occhio " al minuto 1:48 su Nizza !
RispondiEliminahttps://www.youtube.com/watch?v=-AlfUfVXbDw