Un inquietante rumore è avvertito da alcuni mesi in Canada, in una regione abitata dagli Inuit (Inuit significa “uomini” ed indica le popolazioni autoctone di alcune regioni artiche, note anche come Eskimesi, termine, però, da evitare perché non privo di una sfumatura dispregiativa, in quanto significa “mangiatori di carne cruda”). Le cause del suono cadenzato non sono state identificate: è un fenomeno naturale o artificiale come il famigerato brusio di Taos? Assistiamo a qualche sinistro esperimento militare o si possono chiamare in causa cambiamenti geofisici?
4 novembre 2016. Un misterioso bip bip proveniente dagli abissi dello Stretto di Fury e Hecla in Canada spaventa i cacciatori inuit Tweet
I cacciatori di una remota comunità dell'Artico canadese hanno chiesto l'intervento delle autorità per tentare di capire il mistero di uno strano suono ritmato che sembra provenire dal fondo del mare dello Stretto di Fury e Hecla a circa 20 km da Iglulik, un insediamento Inuit di 1.534 abitanti situato nella Regione di Qikiqtaaluk, nel territorio del Nunavut in Canada.
Il sindaco del villaggio, Paul Quassa, ha spiegato alla CBC che il misterioso suono spaventa gli animali che solitamente affollano la zona. "La scorsa estate", ha precisato, "si sono visti pochissimi mammiferi marini e questa non è una cosa normale".
I primi rapporti dell'esercito non hanno rilevato nessuna anomalia ed il Ministero della difesa ha deciso di interrompere le ricerche autorizzate precedentemente nell'ambito dell'"Operazione Limpido", un programma di sorveglianza interno progettato per "rilevare, scoraggiare, prevenire ed eliminare minacce per il Canada e gli interessi canadesi". Ciò non ha impedito alla gente del posto ed ai media di ventilare ipotesi sulla provenienza dei "bip bip", attribuiti da qualcuno alle ricerche con i sonar di imprese minerarie nel sottosuolo e da altri ad attivisti di Greenpeace [1] che, producendo suoni sgraditi alla fauna, ostacolerebbero l'attività dei cacciatori inuit molto intensa nella zona.
Lo stretto di Fury e Hecla, che prende il nome dalle navi britanniche comandate dal capitano britannico William Edward Parry che nel 1822 approdò a Iglulik, è situato tra l'isola di Baffin e la penisola di Melville, nella Regione di Qikiqtaaluk in Canada e collega il bacino di Foxe con il golfo di Boothia. Lo stretto è lungo all'incirca 70 chilometri e per più di dieci mesi all'anno è coperto dai ghiacci.
Fonte: Rainews
[1] Di seguito la pilatesca e menzognera risposta di un esponente di Greenpeace (meglio Greedpiece) ad un attivista che chiedeva perché l'associazione "ambientalista" nicchiasse sul genocidio ed ecocidio noto come biogeoingegneria clandestiina alias scie chimiche (in inglese chemtrails). Non dimentichiamo che quasi tutti gli "ecologisti" sono in realtà negazionisti sotto mentite spoglie.
Come forse sa, Greenpeace lavora per "campagne" per utilizzare i pochi fondi a disposizione: non prendiamo soldi da politici, imprese, enti o istituzioni.
E' per questo che siamo attivi su molti fronti ma non su tutti e, entro le campagne, ovviamente dobbiamo scegliere. Queste scelte sono collegate alla gravità del problema e alla sua "prospettiva internazionale". Quindi, non è che gli altri temi non ci interessano, anzi. Semplicemente, non abbiamo le risorse per occuparci di tutto. Un altro criterio è che cerchiamo di intervenire dove verifichiamo che altre organizzazioni/associazioni non possono intervenire.
Detto questo, del tema legato all'inquinamento degli aerei ci occupiamo solo nell'ambito della campagna clima: il traffico aereo è responsabile di una quota dell'effetto serra globale sia per le emissioni di anidride carbonica che per l'apporto di vapore acqueo in quota che ha tempi di permanenza in atmosfera lunghi. Le segnalo il nostro rapporto (http://www.greenpeace.org/italy/news/navi-aerei-clima).
La permanenza in aria delle scie degli aerei non dipende dalla loro composizione chimica (cui qualcuno attribuisce un pericolo) ma dalle condizioni fisiche meteo (vento, umidità relativa) e delle particelle (granulometria, densità) cosa che influisce sulla "galleggiabilità" delle particelle in atmosfera. Alcune delle componenti ambientalmente importanti delle emissioni degli aerei (ossidi di azoto, CO2) non sono per nulla visibili. Le scie bianche degli aerei sono costituite da vapore acqueo condensato.
Spero che la mia risposta sia esaustiva.
Grazie ancora per averci contattato.
Alessandro Giannì
Direttore delle Campagne
Greenpeace Italia
P.zza dell'Enciclopedia Italiana, 50
00186 ROMA
TEL +39 06 68136061 int 236
FAX +39 06 454399793
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