E’ noto che l’industria musicale e quella cinematografica sono in gran parte controllate da corporations che non mirano solo al profitto, ma pure a trasmettere messaggi volti a propagandare l’ideologia del sistema. Ciò nonostante, qualche artista e qualche intellettuale riesce ad emanciparsi dal controllo e dall’indottrinamento per esprimere una forma di dissenso, per privilegiare la creatività rispetto alle esigenze del mercato. E’ il caso di Giordano Difiore, giovane cantautore milanese, che ha scelto di intitolare in modo emblematico il suo album “Scie chimiche”. La title track è una canzone ironica ed autoironica quanto basta, venata del disincanto che domina questi tempi la cui unica prospettiva pare quella di non avere prospettive. Merito non piccolo di questo autore engagé è la critica rassegnata, ma graffiante nei confronti della noncuranza che accompagna la presente generazione: quanto più i problemi s’ingigantiscono, tanto più le “nuove leve” della società sprofondano nell’inerzia.
Di seguito la recensione dovuta alla penna di Cristian Brighenti.
Ad un primo, fugace ascolto questo “Scie chimiche” sembra uno dei primi, ispirati dischi di Luca Carboni. Invece, tra le canzoni di questo nuovo album si nasconde Giordano Di Fiore, abile cantautore della Milano che suona nonostante tutto. Questo “Scie chimiche” regala momenti impegnati, come nei dischi degli anni ’70, quando i cantautori cercavano di formare una coscienza popolare attraverso la musica. Uno degli episodi più significativi è appunto il brano “Novecento”, dove si cita addirittura L'Unità in mano, anche se forse rispetto agli anni settanta il cantautorato moderno appare più rassegnato e disilluso.
Una volta, perché nello spazio-tempo della storia c'è sempre spazio per "l'una volta", i cantautori, soprattutto quelli impegnati, potevano guardare al futuro con un briciolo di speranza, adocchiando qualche refrain intrigante come spunto per futuri miglioramenti della specie, quella evoluzione "mentale" che, invece, si è fermata di botto, all'ingresso del "futuro" che stiamo vivendo. Questi dolori "di parto" sono raccontati in “Oriente”, in “In bilico”, tracce molto "cupe" e rassegnate, che sembrano immergersi nel grigio delle vecchie fabbriche, dove gli operai sorridevano e sorridono ancora con disagiata ma dolce ed amorevole rassegnazione.
“Scie chimiche” vive di musiche e di atmosfere contrastanti: in “Città inutile” si torna ad un sound più sbarazzino. Gli arrangiamenti del disco sono ben curati, anche se non abbondano di "suoni": Difiore cerca con semplicità di creare le atmosfere adatte per ogni canzone, ad esempio risulta molto intrigante, in molti pezzi l'uso della voce raddoppiata su ottave diverse, come nelle produzioni di Fabrizio Moro, sebbene qui la voce di Difiore cerchi meno gli effetti rauco\graffianti del cantautore romano.
Come in ogni lavoro di musica italiana, è presente anche il tema amore, tema tanto caro ad ogni persona, qualunque sia l'estrazione sociale, la cultura, la fede politica, sportiva o religiosa, ed in un disco come “Scie chimiche” anche l'amore ha le parvenze rassegnate di una pressa da fonderia, qualche volta con episodi che trasportano l'ascoltatore dalle chitarre acustiche anni '70 ai suoni più elettronici e rappati.
In definitiva, questo Difiore sorprende per l'originale mix che generosamente ha creato per questo “Scie chimiche”. Un prodotto quietamente rivoluzionario. […] Tra un Carboni e un Difiore per sé stesso, purtroppo vien da dire che Difiore ci ha beccato in pieno nel fotografare la situazione italiana e mondiale attuale: l'unica bandiera che si sta alzando è quella del ...chissenefrega... senza rancore...
Fonte: Tuttorock
Di seguito la recensione dovuta alla penna di Cristian Brighenti.
Ad un primo, fugace ascolto questo “Scie chimiche” sembra uno dei primi, ispirati dischi di Luca Carboni. Invece, tra le canzoni di questo nuovo album si nasconde Giordano Di Fiore, abile cantautore della Milano che suona nonostante tutto. Questo “Scie chimiche” regala momenti impegnati, come nei dischi degli anni ’70, quando i cantautori cercavano di formare una coscienza popolare attraverso la musica. Uno degli episodi più significativi è appunto il brano “Novecento”, dove si cita addirittura L'Unità in mano, anche se forse rispetto agli anni settanta il cantautorato moderno appare più rassegnato e disilluso.
Una volta, perché nello spazio-tempo della storia c'è sempre spazio per "l'una volta", i cantautori, soprattutto quelli impegnati, potevano guardare al futuro con un briciolo di speranza, adocchiando qualche refrain intrigante come spunto per futuri miglioramenti della specie, quella evoluzione "mentale" che, invece, si è fermata di botto, all'ingresso del "futuro" che stiamo vivendo. Questi dolori "di parto" sono raccontati in “Oriente”, in “In bilico”, tracce molto "cupe" e rassegnate, che sembrano immergersi nel grigio delle vecchie fabbriche, dove gli operai sorridevano e sorridono ancora con disagiata ma dolce ed amorevole rassegnazione.
“Scie chimiche” vive di musiche e di atmosfere contrastanti: in “Città inutile” si torna ad un sound più sbarazzino. Gli arrangiamenti del disco sono ben curati, anche se non abbondano di "suoni": Difiore cerca con semplicità di creare le atmosfere adatte per ogni canzone, ad esempio risulta molto intrigante, in molti pezzi l'uso della voce raddoppiata su ottave diverse, come nelle produzioni di Fabrizio Moro, sebbene qui la voce di Difiore cerchi meno gli effetti rauco\graffianti del cantautore romano.
Come in ogni lavoro di musica italiana, è presente anche il tema amore, tema tanto caro ad ogni persona, qualunque sia l'estrazione sociale, la cultura, la fede politica, sportiva o religiosa, ed in un disco come “Scie chimiche” anche l'amore ha le parvenze rassegnate di una pressa da fonderia, qualche volta con episodi che trasportano l'ascoltatore dalle chitarre acustiche anni '70 ai suoni più elettronici e rappati.
In definitiva, questo Difiore sorprende per l'originale mix che generosamente ha creato per questo “Scie chimiche”. Un prodotto quietamente rivoluzionario. […] Tra un Carboni e un Difiore per sé stesso, purtroppo vien da dire che Difiore ci ha beccato in pieno nel fotografare la situazione italiana e mondiale attuale: l'unica bandiera che si sta alzando è quella del ...chissenefrega... senza rancore...
Fonte: Tuttorock
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La guerra climatica in pillole
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Ottimo. Bravissimo. Eccellente lavoro. Finissimo stile cantautorale, arrangiamenti da urlo.
RispondiEliminaSegnalo anche Le Luci della Centrale Elettrica (vasco brondi) che più delle parole, graffianti, magiche, ricercate ma ordinariamente e banalmente cosmopoliti, illustra video di cieli stranamente puliti ed incontaminati https://www.youtube.com/watch?v=aPM5dCTBq4Q
niente. come non detto. riguardato meglio uno dei video. questo. al minuto 2.47 succede qualcosa. seguite bene.
RispondiEliminahttps://www.youtube.com/watch?v=PJ098cHaOrU
E' il riflesso del sole.
EliminaGuarda meglio. I cumuli si dissolvono come neve al sole.....
RispondiEliminaVero, ma per trovare un cielo normale bisogna aspettare che da quelle parti passi il Papa...
Elimina...quando c é il vicarius, solo scie di mantenimento! Con un po di co2 che non manca mai.
EliminaVicarius e co2: il papa ha individuato il problema grazie alla sua enciclica. Grazie vicarius!!!
Ma neanche quelle!
EliminaAl minuto 2.47 si vede la nostra amata nebbiolina di ricaduta e poi i cumuli l'attraversano e ..... svaniscono
EliminaChe Dio fulmini tutti i meteorologi http://m.ilmessaggero.it/primopiano/articolo-2403544.html
RispondiEliminaFulmine!
Eliminahttps://www.youtube.com/watch?v=K4vbzSZgErs
RispondiEliminae complimenti ! bravi...per Atiivissimo loro sono da T.s.o.....o lui !
RispondiEliminahttps://www.youtube.com/watch?v=_dLCtgHzwWI
http://www.corriere.it/economia/17_aprile_28/ryanair-easyjet-assedio-low-cost-italia-record-europeo-cieli-alitalia-da0bd834-2b80-11e7-9442-4fba01914cee.shtml
RispondiEliminaDopo le accuse generiche alle ONG del Procuratore Zuccaro e de Il Fatto Quotidiano, Il Corriere della Sera accusa esplicitamente la nave Von Prudence dell'ONG Medici Senza Frontiere di collusione con gli scafisti. E' evidente che hanno le registrazioni delle telefonate che la Procura di Catania non può processualmente usare, per legge, in quanto tra persone non note.
RispondiEliminaLa Boldrini che fa? Ovvio. Difende le ONG anche contro l'evidenza, contro i due giornali, contro l'Osservatore Romano e, soprattutto, contro il Procuratore!!!! Ci chiediamo allora quali interessi abbia la Boldrini ad agire così a difesa dell'ONG di Rockfeller, che stando a quanto pubblicato dal Corriere, fdaceva da taxi sulle coste libiche in combutta con i trafficanti di merce umana.
http://www.corriere.it/cronache/17_aprile_28/procuratore-catania-ong-le-sue-parole-vaglio-csm-97995a40-2bf7-11e7-a45f-5318c0275c1e.shtml
http://www.ansa.it/sicilia/notizie/2017/04/28/boldrini-da-irresponsabili-ombre-su-ong_abe7691c-db4f-4998-8e66-c83c455f1bdf.html
ROCKFELLER ADVISORY BOARD americano di MEDICI SENZA FRONTIERE
ROCKFELLER PRESIDENTE di MEDICI SENZA FRONTIERE
Che elemento...
EliminaIl CSM non ha altro da fare?!
Eliminaeppur ne avrebbe a seguito delle denunce del Comitato sui pm di imperia!!!!!
EliminaNon ne parliamo. Se ne sono lavati le mani.
EliminaQuando costruisci un'arma accertati che non possa essere usata contro di te
RispondiEliminahttp://www.ilfattoquotidiano.it/2017/04/28/fake-news-facebook-annuncia-contrasto-a-notizie-e-profili-falsi-usati-dai-governi/3549850/
Buonanotte resistenti
Sempre asserito!
Eliminabravo topo!!!
Eliminala Boldrini scrive, scrive a Zuckenberg e lui ha risposto
Ho letto bene ? o è un fake autctono !
Eliminascende in campo anche Grasso a difendere l'indifendibile ed accusare un raro uomo mite di Stato che cerca di fare il proprio lavoro e chiede una legge per utilizzare le intercettazioni in proprio possesso per portare a processo chi ha speculato da anni sulla merce umana al fine di far profitto e tentare di applicare il piano kalergy
RispondiEliminaFanno schifo.
Eliminail siciliano alfano e l'imperiese orlando si azzuffano.
RispondiEliminastrano. il fronte unico pro ong si è spezzato. chi ci capisce è bravo.
nel dubbio meglio astenersi dalla zuffa e concentrarsi sui fatti: i giornali e le procure hanno gli audio delle telefonate tra MSF e gli scafisti.
Qualcuno dovrebbe pubblicare le intercettazioni!
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