venerdì 29 settembre 2017

Filtri “contro” la sindrome aerotossica



Un’indiretta ammissione della sindrome aerotossica, ancora oggi pervicacemente negata perché problema connesso alla biogeoingegneria clandestina alias scie chimiche, proviene dalla compagnia Easyjet che ha deciso di installare dei filtri ad hoc. Si consideri, però, che il nanoparticolato è talmente sottile che questi sistemi di depurazione dell’aria lasciano comunque passare molti veleni. Temiamo si tratti di un cataplasma su una gamba di legno: prendere l’aereo è e resta molto pericoloso.

La EasyJet ha intenzione di installare sui suoi aerei appositi filtri per impedire che i fumi tossici entrino nelle cabina di pilotaggio ed in quella passeggeri: questo è de facto un riconoscimento della "sindrome aerotossica".

L’ostinata negazione del problema, per opera delle compagnie aeree, è responsabile di diverse morti di piloti e di centinaia di incidenti in cui i piloti hanno perso i sensi talvolta mentre erano ai controlli.



La EasyJet ha riferito al “Sunday Times” che "le preoccupazioni per la salute" l'hanno portata a lavorare con un fornitore commerciale, Pall Aerospace (sic), per "sviluppare e progettare un nuovo sistema di filtraggio dell'aria per cabine" a partire dall’anno prossimo.

In questi anni il Servizio sanitario nazionale britannico ha istituito un "percorso di assistenza" per le vittime di fume events. Una nota che spiega l’iniziativa dell'Autorità per l'Aviazione Civile, recita: "Esistono evidenti prove che alcune persone sperimentano sintomi acuti come conseguenza della sindrome aerotossica".

Tristan Loraine, un ex capitano della British Airways ha dichiarato: "Questo è il primo riconoscimento pubblico per opera di un vettore circa un problema che questo settore, inclusa la mia compagnia aerea, ha trascorso decenni a negare”. […]



Le anomalie nelle guarnizioni del motore possono contaminare l’aria in cabina con residui dell’olio motore, fluidi idraulici e lubrificanti. Negli aeromobili metà dell’aria filtrata entra nel ricircolo, insieme con l’aria di sfiato solo in parte depurata.

Il nuovo sistema di "filtraggio totale" (sic) sperimentato dalla EasyJet per la prima volta filtra anche l'aria di sfiato ed include altresì un rilevatore di contaminazione. La EasyJet ha insistito che non stava assumendo una posizione sulla sindrome aerotossica, che "rimane un'area di incertezza scientifica".

Almeno 292 incidenti di fumo in cabina negli aeromobili britannici sono stati registrati tra il giugno 2014 ed il maggio 2015. La sindrome è stata segnalata in 96 casi.

Nel 2012 un primo ufficiale di una compagnia aerea britannica Richard Westgate, è morto dopo essere stato avvelenato dall'aria della cabina. [1]

Le compagnie riconoscono che i fumi delle cabine possono causare disagio a breve termine, ma citano studi (sic) che hanno rilevato che “le preoccupazioni per un rischio significativo per la salute dei passeggeri di linea e dell’equipaggio non sono giustificate”. Tuttavia, nel mese di giugno, una relazione di una rivista dell’Organizzazione mondiale della sanità ha rilevato che l’aria aerea contaminata “può ragionevolmente essere collegata a sintomi acuti e cronici, secondo un nesso di causalità”.



Fonte: Theaustralian.com.au

NOTA: L'articolo della fonte, redatto da Andrew Gilligan, è stato rimosso. Qui la copia cache in formato PDF.

[1] Un'altra vittima recente della sindrome aerotossica è il Comandante della compagnia Etihad. L'episodio è occorso il 27 settembre 2017. Il velivolo era partito da Abu Dhabi ed era diretto ad Amsterdam, Olanda, quando, poco dopo il decollo, il pilota ha avuto un malore che gli è stato fatale. Il copilota ha dovuto eseguire un atterraggio di emergenza, dirottando il volo in Kuwait. Una volta a terra i soccorritori sono saliti a bordo, ma per il comandante era tardi. La notizia è stata diffusa dalla compagnia degli Emirati arabi uniti attraverso un comunicato stampa.


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mercoledì 20 settembre 2017

Che cosa sta succedendo all'avifauna?



Che cosa sta succedendo all’avifauna? In vari articoli anche recenti, ci siamo occupati della vegetazione e dei danni causati alla flora dalle operazioni di biogeoingegneria clandestina, ma quali sono le conseguenze sull’avifauna? Questo breve articolo non mira ad essere uno studio accurato, ma una testimonianza che, per quanto empirica, non è priva del tutto di valore, giacché l’esperienza è uno dei cardini del metodo scientifico.

Durante l’estate 2017 abbiamo compiuto alcune escursioni nell’entroterra ligure per documentare le condizioni ambientali sottoposte alla formidabile pressione biochimica. Ci ha sorpreso e rattristato non solo l’estrema povertà del patrimonio entomologico (imenotteri, coleotteri, lepidotteri…), ma pure la rarità dei volatili: specie fino a qualche lustro addietro piuttosto diffuse (passeriformi vari, rapaci diurni e notturni etc.) sono diminuite in modo impressionante o talora sparite. Abbiamo poi constatato che anche in ecosistemi dove il bosco ed il sottobosco sono ancora alquanto rigogliosi, in qualsiasi ora del giorno, non si ode neppure un cinguettio: regna un silenzio gelido, irreale. Si potrebbe ipotizzare una pressoché totale estinzione di varie specie di pennuti…

Non è così: in realtà, in concomitanza con il sorvolo di aerei chimici, scende il silenzio sulle aree boschive, sulle radure, sui prati ed i pascoli: il rombo dei velivoli e gli inquinanti dispersi sono percepiti dall’avifauna come una grave interferenza alla necessità ed al piacere di comunicare? La risposta è forse in un’esperienza di qualche settimana fa: ci recammo in un’area agreste non distante dal centro urbano. Era una rara giornata dal tempo naturale, con cielo blu cobalto e fantastici, maestosi cumuli. Si era deliziati da un concerto di ciangottii dai più diversi timbri ed altezze: all’improvviso udimmo il solito rimbombo di un aviogetto con la sua “bella” scia. Nell’arco di un minuto o poco più, quei canti armoniosi si spensero per lasciare il posto ad un’inquietante quiete. Sarà stata una coincidenza? Certo, il numero dei passeriformi è scemato notevolmente nelle città, nelle campagne e nelle aree silvestri, mentre aumentano petulanti gabbiani, tortore e colombi, ma qualcos’altro accade e sta accadendo…



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mercoledì 13 settembre 2017

Settembre 2017. Eventi meteorologici e sismici estremi: una possibile interpretazione



La prima decade del mese di settembre 2017 è stata costellata da eventi atmosferici e tettonici estremi: una sequela di uragani (Harvey, Irma, Katia, José) si è abbattuto sulle Antille, Cuba, Messico, Stati Uniti meridionali, in particolare Florida, Louisiana, Texas, causando allagamenti, distruzione, morti e feriti.

Il giorno 8 settembre un terremoto di magnitudo 8,2 Richter ha colpito il Messico (stati del Chiapas e di Oaxaca): solo grazie ai criteri anti-sismici adottati dal 1985, i danni agli edifici ed il numero di vittime sono stati contenuti. In Italia, con un scossa del genere, non resterebbe “pietra su pietra”.

Che cosa sta accadendo? Cause naturali ed artificiali si intersecano nella genesi di questi fenomeni inusitati sia nell’intensità sia nella frequenza. Le violente tempeste tropicali, che hanno bersagliato gli Stati Uniti meridionali, sono inscrivibili nel quadro delle solite manipolazioni atmosferiche come dimostrato da questo documento: gli uragani, che normalmente si formano nel Golfo del Messico, sono poi rinvigoriti e diretti con precisione chirurgica verso determinate regioni tramite armi ad hoc. Un monito nei confronti del Texas dove è crescente l’insofferenza verso il potere centrale a tal punto che alcuni propongono un distacco dalla Federazione?



Il tutto si inserisce nella vergognosa politica dell’Agenda 21, volta a convincere la popolazione mondiale che i cambiamenti climatici sono reali e causati dal biossido di carbonio. L’importante non è solo distruggere, ma anche spaventare: è per questo che i media e le istituzioni hanno ingigantito i pericoli legati ai cicloni, persuadendo milioni di persone a trasferirsi dalle aree in cui stavano per giungere gli uragani. L’esodo, di proporzioni bibliche, vede la sinistra F.E.M.A., l’equivalente della nostra Protezione “civile”, già pronta con i suoi campi per “accogliere” la gente in fuga.

Circa il terremoto in Messico, ricordiamo che è stato accompagnato dall’avvistamento di luci in cielo. Il sommovimento tellurico è occorso in concomitanza sia con una potente tempesta geomagnetica sia con incisivi interventi dei riscaldatori ionosferici, alias sistemi H.A.A.R.P., adoperati, com’è arcinoto, per deviare, guidare ed accrescere l’energia dei cicloni. La tremenda sollecitazione cui è stata sottoposta la ionosfera da tale connubio naturale-artificiale può spiegare i bagliori scorti in Messico.

Sia come sia, viviamo tempi davvero ardui, decisivi, liminali.


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venerdì 8 settembre 2017

Illegale ed illegittima la legge n. 119-2017 sull'obbligo vaccinale



E’ vero che le vaccinazioni sono diventate obbligatorie con la legge n. 119/2017?

Già in tempi non sospetti ci occupammo dei vaccini e del loro nesso con le operazioni chimico-biologiche nella biosfera, nel quadro di un’analisi volta ad evidenziare un attacco sferrato dal sistema contro la salute ed il corredo genetico dell’umanità.

In questo articolo, invece, intendiamo occuparci degli aspetti giuridico-legali del tema, domandandoci se, con la legge fortemente voluta dal Governo e dal Ministro della salute(?), Signora Beatrice Lorenzin, davvero le vaccinazioni siano diventate obbligatorie. Ebbene, la risposta è un sonoro ed incontestabile no. Vediamo perché.

In primo luogo, la legge del 31 luglio 2017, n. 119 recante “Disposizioni urgenti in materia di prevenzione vaccinale, di malattie infettive e di controversie relative alla somministrazione di farmaci”, è stata approvata e promulgata in aperta violazione del diritto internazionale, in particolare della Convenzione di Oviedo. Ricordiamo che, nel momento in cui il Parlamento italiano ratifica un accordo sopranazionale, esso diviene cogente e preponderante su qualsiasi norma interna. L'Italia ha recepito tale convenzione nel proprio ordinamento giuridico per mezzo della legge 28 marzo 2001, n. 145. Ciò è indefettibile.

Di seguito le parti salienti del testo in oggetto.

Convenzione di Oviedo

Convenzione per la protezione dei diritti dell’uomo e la dignità dell’essere umano riguardo alle applicazioni della biologia e della medicina

(Convenzione sui diritti dell’uomo e la biomedicina)

Preambolo

Omissis

Capitolo I: Disposizioni generali

Art. 1

Oggetto e finalità

Le Parti di cui alla presente Convenzione proteggono l’essere umano nella sua dignità e nella sua identità e garantiscono ad ogni persona, senza discriminazione, il rispetto della sua integrità e dei suoi altri diritti e libertà fondamentali riguardo alle applicazioni della biologia e della medicina. Ogni Parte prende nel suo diritto interno le misure necessarie per rendere effettive le disposizioni della presente Convenzione.

Art. 2

Primato dell’essere umano

L’interesse e il bene dell’essere umano debbono prevalere sul solo interesse della società o della scienza.

Omissis

Art. 4

Obblighi professionali e regole di condotta

Ogni intervento nel campo della salute, compresa la ricerca, deve essere compiuto nel rispetto delle norme e degli obblighi professionali, così come nel rispetto delle regole di condotta applicabili nella fattispecie 2.

Capitolo II: Consenso

Art. 5

Regola generale

Un intervento nel campo della salute non può essere eseguito, se non dopo che la persona interessata abbia dato consenso libero e informato. Questa persona riceve innanzitutto un’informazione adeguata sullo scopo e sulla natura dell’intervento e sulle sue conseguenze e i suoi rischi. La persona interessata può, in qualsiasi momento, liberamente ritirare il proprio consenso.

Art. 6

Protezione delle persone che non hanno la capacità di dare consenso

(1) Sotto riserva degli articoli 17 e 20, un intervento non può essere eseguito su una persona che non ha capacità di dare consenso, se non per un diretto beneficio della stessa.

(2) Quando, secondo la legge, un minore non ha la capacità di dare consenso ad un intervento, questo non può essere eseguito senza l’autorizzazione del suo rappresentante, di un’autorità o di una persona o di un organo designato dalla legge. Il parere di un minore è preso in considerazione come un fattore sempre più determinante, in funzione della sua età e del suo grado di maturità.

Omissis

E’ palese che il solo articolo 2 annulla in toto, cassa, rende illegittima la legge 119/2017, poiché “l’interesse e il bene dell’essere umano debbono prevalere sul solo interesse della società o della scienza”. Dunque non ci si può neppure appellare ad ipotetiche esigenze di tutela della salute pubblica per promulgare una norma del genere.

La legge in parola, con tutti i suoi riferimenti normativi, confligge poi con l’art. 32 della Costituzione italiana, articolo che recita: “La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell’individuo ed interesse della collettività e garantisce cure gratuite agli indigenti. Nessuno può essere obbligato ad un determinato trattamento sanitario, se non per disposizione di legge. La legge non può in nessun caso violare i limiti imposti dal rispetto della persona umana”.

Bisogna chiarire che il sintagma “se non per disposizione di legge” non può essere invocato per sancire la liceità della 119/217, giacché essa non è una legge, ma un illecito o, nel migliore dei casi, un non-senso giuridico in palese trasgressione della Convenzione di cui sopra e di altri trattati internazionali, tutti accettati dall’Italia. In ogni caso, anche il solo comma dell’articolo 32. “la legge non può in nessun caso violare i limiti imposti dal rispetto della persona umana” statuisce l’illegittimità della 119.

Non solo! La norma de quo è illegittima, come tutte le altre varate da Camera e Senato, giacché è stata promulgata da un Parlamento che, stante la sentenza n. 1 del 2014, pronunciata dalla Corte costituzionale, è abilitato solo ad elaborare ed a emanare una legge elettorale nonché ad occuparsi pro tempore dell’ordinaria amministrazione.

Scrive a tale proposito il Professor Giovanni Guzzetta, Ordinario di Istituzioni di diritto pubblico nell'Università di Roma Tor Vergata: “Né vale invocare - per sostenere la piena legittimità giuridica e politica del Parlamento - l'argomento della continuità dello Stato, citando le norme in materia di prorogatio delle Camere. Queste ultime, infatti, sono semmai prova della conclusione opposta, che, cioè, in quanto ormai sciolte o cessate le Camere vedono i propri margini di operatività depotenziati e limitati alla ordinaria amministrazione ed a situazioni di emergenza non rinviabili al successivo Parlamento. Pertanto, a parere di chi scrive, l'argomento della continuità dello Stato avrebbe dovuto essere invocato semmai per attenuare gli effetti retroattivi della sentenza, nel senso di consentire al Parlamento, malgrado il travolgimento degli esiti elettorali discendenti dalla decisione, di operare, seppure in condizioni depotenziate, per compiere gli atti strettamente necessari a ripristinare quanto prima la legalità costituzionale violata”.

Last, but not least, non si dimentichi l’articolo 54 della Costituzione: “Tutti i cittadini hanno il dovere di essere fedeli alla Repubblica e di osservarne la Costituzione e le leggi. I cittadini cui sono affidate funzioni pubbliche hanno il dovere di adempierle con disciplina ed onore”. E’ palmare che, nella fattispecie, Presidi e Dirigenti delle ASL, cittadini cui sono affidate funzioni pubbliche, debbono osservare la Costituzione e le norme internazionali recepite dallo Stato italiano: ne discende che non possono applicare o far applicare leggi del tutto prive di validità costituzionale e giuridica.

Acclarati questi principi inoppugnabili, non è necessario ricorrere a vari stratagemmi per aggirare la “legge” sulle inoculazioni imposte: è facilmente prevedibile che la Corte costituzionale si pronuncerà per dichiarare l’incostituzionalità della 119/2017.

Scarica dal nostro server l'articolo in versione PDF. Stampa e ridistribuisci.

Riferimenti

- La “legge” n. 119 del 2017
- La Convenzione di Oviedo
- La Costituzione della Repubblica italiana
- La sentenza n. 1/2014 della Corte costituzionale

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giovedì 7 settembre 2017

Boato a La Spezia



11 agosto 2017. Udito uno spaventoso boato a La Spezia ed avvistato un bagliore: sono stati fenomeni normali o riconducibili a qualche sinistra operazione, una delle tante, in atmosfera? Certo è che molti rintronanti fragori di questi ultimi anni non si possono riferire a cause ordinarie. Di seguito la cronaca dei fatti, resoconto frammisto a qualche interpretazione su cui sospendiamo il giudizio.

La Spezia, 11 agosto 2017 - Un bagliore e un tremendo boato. Paura alla Spezia nella serata di venerdì 11 agosto a causa di quello che all'inizio è sembrato un incidente aereo, ma si indaga su che cosa sia davvero successo. Una delle probabilità è che si sia verificato un guasto con incendio delle linee elettriche. E' accaduto intorno alle 21:00. I cittadini della zona di Buonviaggio hanno visto appunto bagliori arancio nel cielo, come quelli di un rogo.

Hanno anche udito un boato assordante. Sono state decine le chiamate ai Vigili del fuoco ed alle altre forze dell'ordine. Tanti post su Facebook ed un video comparso su "Spezzino Vero" nel quale si vede il bagliore dietro la collina.

I pompieri e le forze della Protezione civile hanno cercato di capire la causa. La cittadinanza si è allarmata, anche perché in molti hanno segnalato cali di tensione dell'elettricità e black out. Nella zona, al momento del bagliore, era in corso un temporale. Sono state compiute ricerche approfondite nella zona, anche per escludere l'ipotesi di un incidente aereo. Sembra, però, che il corto circuito sulle linee elettriche sia la causa più probabile. Un pilone dell'alta tensione potrebbe, infatti, essere stato colpito da un fulmine. Sembrano del tutto infondate le voci sulla caduta di un piccolo velivolo (alcuni parlavano di un ultraleggero), visto che le immagini paiono indirizzare verso fenomeni elettrici. I Vigili del fuoco avrebbero inoltre riscontrato problemi ad un traliccio, forse colpito da una folgore.

Fonte: lanazione

Articolo corrrelato: Boati in atmosfera: una nuova ipotesi


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