Tra l'altro, la cronaca di queste ultime settimane riporta di persone decedute per avvelenamento da tallio e sono state escluse origini alimentari o di altro genere. Quindi il tallio da dove viene?
Possiamo affermare che il menu è ricco, giacché, oltre ai famigerati bario ed alluminio, ora troviamo anche l'oro, il palladio, il rodio e via discorrendo. Come ci spiegheranno gli "scienziati" e la coorte dei negazionisti la massiccia presenza di questi "ingredienti" nel nostro organismo? Siamo intossicati a nostre spese: radionuclidi, campi elettromagnetici, vaccini, glifosato, cereali transgenici, metalli pesanti e no, benzene e chi più ne ha, più ne metta! E' una lunga lista, anzi scia di morte...
[1] Il mineralogramma o analisi tissutale del capello è un esame di laboratorio che impiega come campione il capello e, mediante avanzate tecniche, determina la concentrazione dei principali minerali presenti nello specimen. Questa analisi si compie prelevando capelli della lunghezza di pressappoco tre centimetri dal retro della nuca, nella zona della base del cranio, nella misura di circa 0,5 grammi. Il campione deve essere estratto in piccole quantità da aree differenti della regione occipitale, tagliando i capelli il più vicino possibile allo scalpo. I capelli vengono lavati con una soluzione neutra per eliminarne le sostanze esterne, quindi sciolti in una soluzione acida per esaminarli con uno spettrofotometro ad assorbimento atomico, capace di misurare la quantità di minerali contenuti. Naturalmente il mineralogramma è un efficace strumento per rilevare e quantificare l’entità di metalli all’interno dell’organismo.
Articolo correlato: La prova del mineralogramma, 2013
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