Dolceacqua (IM, Liguria), dal fascino inconfondibile di centro medievale, incorniciato fra il castello dei Doria ed il torrente Nervia, a causa di una prolungata siccità e grazie all’insipienza in cui eccellono gli amministratori, è oggi ridotta ad un fantasma di sé stessa.
L’immagine degli anni trascorsi si sovrappone a quella presente: un tempo l’abitato, allungato sul dorso di un colle, spiccava con le case di pietra e la mole turrita del maniero, non appena, provenendo dalla costa, si superava l’ultima ansa del fiume. Ecco allora la silhouette frastagliata del paese riflesso nelle acque adamantine con tale nettezza dei contorni che il riverbero quasi non si distingueva dalle case specchiate. Il verde dei vigneti, l’azzurro dei meandri, il rosa ed il celeste delle abitazioni affacciate sulla proda evocavano gli oli di Monet, con lo spolverio dorato dei riverberi e le macchie cangianti delle ombre, come se una tela del celebre pittore prendesse vita e movimento.
Ora tutto è cambiato! Il torrente mostra il greto sassoso, simile ad un mucchio di ossa calcinate: vi scoloriscono i rivoli tra ciuffi d’erba inaridita. La sagoma grigia del ponte e delle costruzioni incombe su golene pietrose sotto un cielo uniforme, opaco, simile ad una conca di peltro.
Non è solo il paesaggio ad aver patito questa triste metamorfosi: anche l’atmosfera è diversa. Dov’è quella sensazione d’intima e raccolta quiete che si respirava nei carruggi e nelle piazzette? Ora frotte di rozzi turisti stranieri gremiscono il sagrato davanti alla chiesa dedicata a Sant’Antonio abate. I villici villeggianti, caracollando fra trattorie e negozietti che vendono per lo più carabattole, riempiono di grida i luoghi, a somiglianza di gabbiani famelici che si agitano presso l’imbarcazione da cui i marinai gettano il pesce scartato.
Tuttavia, grazie ad una rete di ionizzatori da installare in punti strategici, Dolceacqua (e non solo) potrebbe tornare gradatamente quella di una volta. Pare, infatti, che il rainmaker stia favorendo un ripristino di condizioni meteorologiche più equilibrate e meno secche. Di ciò renderemo conto in modo approfondito quanto prima.
L’immagine degli anni trascorsi si sovrappone a quella presente: un tempo l’abitato, allungato sul dorso di un colle, spiccava con le case di pietra e la mole turrita del maniero, non appena, provenendo dalla costa, si superava l’ultima ansa del fiume. Ecco allora la silhouette frastagliata del paese riflesso nelle acque adamantine con tale nettezza dei contorni che il riverbero quasi non si distingueva dalle case specchiate. Il verde dei vigneti, l’azzurro dei meandri, il rosa ed il celeste delle abitazioni affacciate sulla proda evocavano gli oli di Monet, con lo spolverio dorato dei riverberi e le macchie cangianti delle ombre, come se una tela del celebre pittore prendesse vita e movimento.
Ora tutto è cambiato! Il torrente mostra il greto sassoso, simile ad un mucchio di ossa calcinate: vi scoloriscono i rivoli tra ciuffi d’erba inaridita. La sagoma grigia del ponte e delle costruzioni incombe su golene pietrose sotto un cielo uniforme, opaco, simile ad una conca di peltro.
Non è solo il paesaggio ad aver patito questa triste metamorfosi: anche l’atmosfera è diversa. Dov’è quella sensazione d’intima e raccolta quiete che si respirava nei carruggi e nelle piazzette? Ora frotte di rozzi turisti stranieri gremiscono il sagrato davanti alla chiesa dedicata a Sant’Antonio abate. I villici villeggianti, caracollando fra trattorie e negozietti che vendono per lo più carabattole, riempiono di grida i luoghi, a somiglianza di gabbiani famelici che si agitano presso l’imbarcazione da cui i marinai gettano il pesce scartato.
Tuttavia, grazie ad una rete di ionizzatori da installare in punti strategici, Dolceacqua (e non solo) potrebbe tornare gradatamente quella di una volta. Pare, infatti, che il rainmaker stia favorendo un ripristino di condizioni meteorologiche più equilibrate e meno secche. Di ciò renderemo conto in modo approfondito quanto prima.
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La guerra climatica in pillole
Per una maggiore comprensione dei fenomeni legati alla guerra ambientale in corso, abbiamo realizzato l'Atlante dei cieli chimici.
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Tutto sta perdendo colore.
RispondiEliminaUn grigio sporco sta sostituendo la bellezza di un tempo...
E' proprio così e facci caso questa tonalità tendente al bianco la usano sempre più spesso nelle pubblicità. Così ci si abitua.
Elimina...negli anni 80 i colori della natura erano così belli e vividi!
Eliminai Visage cantavano (profeticamente?) Fade to grey
Eliminahttps://www.youtube.com/watch?v=DZiJQL9OLqI
notare il video al minuto 0:11
Torno dall'ufficio con una pioggia che bagna solo il parabrezza, per la terza sera di fila. La gente si è già abituata a questo fenomeno artificiale, non si lamenta, non fa domande. E' incredibile.
RispondiEliminahttps://www.youtube.com/watch?v=GIkvTIL7xdI
RispondiEliminapoverini..non volevano contunuasse la pioggia...accontentati !
LA VESPA KILLER ORA ANCHE A SANREMO
RispondiElimina"Vespa killer" - Conosciuta con il minaccioso nome di "Calabrone Killer", la "vespa velutina" ha iniziato a procurare allarme per il suo passaggio dalla Francia alle regioni del Nord Ovest, come Piemonte e Liguria. Arrivata in Italia dalla Cina, via Francia nel 2012, è classificata come specie “aliena” ed in pratica non ha nemici naturali, quindi l’unico in grado di fermarne l’avanzata sembrerebbe proprio essere l’uomo. Il calabrone killer può essere confuso con il nostro calabrone comune ma ha delle sostanziali differenze. È più piccolo, è lungo circa 3 cm contro i 4 cm del calabrone ed ha colori diversi visto che presenta le zampe di due colori nero e giallo e le antenne nere. L’allarme per l’arrivo di questo calabrone alieno è arrivato per primo dal mondo degli apicoltori poiché gran parte della dieta delle sue larve è a base di api. Inoltre, essendo l’ape uno dei principali insetti impollinatori, il danno non è circoscritto solo al settore dell’apicoltura ma, più in generale, predando le api, rappresenta una minaccia sia alla biodiversità vegetale sia alla produzione delle colture agricole la cui impollinazione si basa sull’azione delle api. Infine, non è da sottovalutare il pericolo per la salute pubblica. Si tratta infatti, secondo gli esperti, di una specie aggressiva che può infliggere punture pericolose e potenzialmente letali per l’uomo. Questo esemplare è stato fotografato a Sanremo.
RAGNI MIGRANTI? Non sembrerebbe. La disinformazione ha sempre minimizzato, asserendo che quei filamenti non sono altro che tele di ragni in migrazione, ma ora che uno di questi si vede penzolare proprio da un turbofan, vuoi vedere che si tratta davvero di decadimento dei carburanti avio? La risposta è sì. D'altronde le ripetute analisi lo confermano.
RispondiEliminaVIDEO ORIGINALE: https://www.facebook.com/enrico.metalgold/videos/vb.1567231013/10214302697952477/?type=2&theater
Filamenti aviodispersi: ulteriori conferme che le compagnie civili sono all'origine dell'inquinamento della biosfera: http://www.tankerenemy.com/2014/04/filamenti-aviodispersi-ulteriori.html
E’ confermato: il carburante Jet-A1 è letale!: http://www.tankerenemy.com/2017/07/e-confermato-il-carburante-jet-a1-e.html
Link YouTube: https://youtu.be/B0ndjXjO99g
EliminaQuesto commento è stato eliminato dall'autore.
RispondiEliminaIl Dr. Michio Kaku AMMETTE SUL CANALE DELLA CBS CHE LE ANOMALIE DEL CLIMA VENGONO OTTENUTE CON TECNOLOGIA ALL'AVANGUARDIA 'TOP SECRET'.
RispondiEliminaUno degli scienziati più importanti del mondo ha fatto una confessione alla televisione dal vivo, quando ha accidentalmente ammesso che i recenti uragani "artificiali" sono stati artificialmente creati attraverso modifiche climatiche ad opera del governo segreto. Michio Kaku ha detto che i cieli sono stati "attivati" utilizzando "laser" e disperdendo nanoparticolato di vario genere.
http://www.nnettle.com/news/2682-top-scientist-admits-on-live-tv-recent-hurricanes-are-man-made
La disinformazione allora dira' che i ragni hanno la tana nei turbofan...ecco perché li chiamano ragni volanti.
RispondiEliminaCi siamo vicini...
EliminaNon è possibile! - La guerra del clima (estratto da History Channel)
RispondiEliminahttp://www.tanker-enemy.tv/la-guerra-climatica.htm
Chi si nasconde dietro il sito civetta (e relativa pagina Facebook) "La chiave orgonica"? Il C.I.C.A.P. e la cricca dei negazionisti, ovviamente! Nel TG satirico il conduttore occulta la sua identità con una maschera, ma si tratta del famigerato Francesco Sblendorio, già noto per incursioni di stalkeraggio insieme all'ormai defunto Angelo Nigrelli, che gli fece da Cicerone in un'incursione in quel di Sanremo, di fronte alla nostra abitazione, nell'ormai lontano 2009. Curioso il dettaglio dell'auto a noleggio, allora in uso alla RAI.
RispondiEliminaGli spioni: http://www.tankerenemy.com/2009/08/gli-spioni.html
Il TG orgonico: https://www.facebook.com/LaChiaveOrgonica/videos/1565261196886931/
Una volta era a due metri da me in una conferenza cicciap all'univerista',subito si è voltato quando ho chiesto sulle scie chimiche..sono come le mosche !
RispondiEliminapensavo avesse cambiato lavoro(perditempo) !
Questa notte, alle 01:20, ha piovuto ancora su Sanremo ed area circostante, benché nella giornata le attività di aerosol siano state intense, sino a dissolvere gran parte delle nubi imbrifere. Origine della precipitazione proprio nell'area dello ionizzatore modulare (RAINMAKER). Ancora, come mostrato dalla mappa pluvimetrica ARPAL. NOTA: i colori sono stati accentuati per evidenziare l'epicentro dell'episodio piovoso.
RispondiElimina👏👏👏👏
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