“Centri di potere e rapporti di forza nell’attuale società”: il titolo e l’argomento possono sembrare impegnativi, eppure l’intero discorso si potrebbe compendiare in poche parole, ricordando che il potere è sempre ed è sempre stato prepotenza e prevaricazione, anche e soprattutto quando si ammanta, con immensa ipocrisia, di paludamenti ‘democratici’.
Nondimeno molte cose sono cambiate rispetto al passato: nei decenni e secoli trascorsi ogni tanto operava l’uomo politico che aveva a cuore, almeno, in una certa misura, il benessere della collettività; oggigiorno l’intera classe “dirigente” è formata da un’accozzaglia di demagoghi intenti a perseguire solo i loro turpi interessi. Un tempo agiva qualche statista che non era privo di cultura e di intelligenza: egli, pur tra numerose contraddizioni, riusciva ad imprimere un indirizzo alla politica nazionale; al giorno d'oggi ministri e sottosegretari sono una banda di farabutti rozzi ed arroganti, inetti a tal punto che non sanno neanche allacciarsi le stringhe delle scarpe. Sono fantocci manovrati da burattinai cinici, apolidi, spregiudicati.
Quali sono i centri di potere nell’odierno scenario? In primo luogo, i media ufficiali come quelli pseudo-indipendenti, instancabili produttori di notizie false o distorte (oggi sono definite “fake news”) volte a pilotare l’opinione pubblica, a plasmarne il pensiero, cioè, in definitiva la totale incapacità di pensare.
Un altro apparato molto influente è la magistratura, tribunale dell’inquisizione che persegue gli psico-reati, mentre manda assolti i veri criminali. Le forze dell’ordine e l’esercito sono poi altri cardini della dominazione: sono il braccio armato della tirannide, come garanti della repressione.
Come dimenticare poi le strutture bancarie e le multinazionali che dettano l’agenda e ‘suggeriscono’ leggi e norme funzionali ai loro biechi scopi di profitto. Al cospetto di questi soggetti, partiti, movimenti e sindacati contano un po’ come il due di coppe. Lo stesso governo, con i vari dicasteri, è un semplice esecutore di ordini impartiti da organi sovranazionali sia pubblici sia nascosti (logge, ordini “religiosi”, società segrete, agenzie di “intelligence”, ossia il complesso del “deep State”).
Sebbene talora queste “corporazioni” siano in conflitto tra loro per la spartizione dei fondi, denaro estorto ai sudditi con mille balzelli uno più iniquo dell’altro, formano uno schieramento compatto e pressoché impenetrabile, grazie ad una fittissima rete di collusioni e di appoggi reciproci. La mafia, in questo contesto, è la bassa manovalanza del sistema: si pensi al traffico di stupefacenti gestito in gran parte dalla C.I.A. e, per così dire, appaltato alla criminalità organizzata.
Che cosa è mutato rispetto al tempo trascorso? Molto, ma, in sintesi, possiamo individuare questi cambiamenti: il potere è sempre più centralizzato e capillare, disponendo di spaventosi strumenti tecnologici che rafforzano la già forte burocrazia. Oggi chi può sfuggire al controllo? Nel Medioevo un servo della gleba vessato poteva emanciparsi dal feudatario, dandosi alla macchia.
Che cosa è mutato rispetto al tempo trascorso? Tranne rare eccezioni, l’atteggiamento del popolo nei confronti dell’establishment.
Un esempio: nei “Promessi sposi”, Manzoni evidenzia la dialettica tra oppressori ed oppressi. Gli umili sanno che i primi pensano al loro tornaconto, nulla o pochissimo aspettandosi dal governo; l’aristocrazia ricorre per lo più alla coercizione per affermare le sue prerogative, mentre oggi il ceto dominante occulta la sua natura liberticida dietro una falsa cortina di “libertà”, soffocando ogni residuo diritto con una politica paternalistica ma fraudolenta. Oggi i sudditi tendono a fidarsi delle istituzioni: questo spiega perché la decisione di estendere le vaccinazioni obbligatorie a quasi tutte le categorie e fasce d’età è percepita come un’iniziativa davvero tesa a preservare la salute, laddove è un progetto di sterminio. Questo spiega perché quasi tutti sono riluttanti ad ammettere che gli Stati possano perpetrare, in modo diretto o indiretto, i crimini più orrendi: il deliberato avvelenamento della popolazione e dell’ambiente attraverso la geoingegneria clandestina, gli inceneritori - definiti, in modo truffaldino "termovalorizzatori", le discariche, gli organismi geneticamente modificati, i campi elettromagnetici etc.
Addirittura, per perseguire i loro inconfessabili scopi, legati in particolare all’Agenda 21, la feccia globalista non esita, in questi ultimi tempi, a provocare incendi in California ed altrove, usando armi ad energia diretta. I roghi, che spesso distruggono solo auto e case, lasciano, invece, intatta la vegetazione, sono evidentemente appiccati per mezzo di laser montati su aerei. Le fiamme fondono il metallo e non aggrediscono il legno o la plastica: ciò denota il loro carattere anomalo, artificiale. I sovrani dell’ancien règime si accontentavano di ingrandire il territorio del regno, di conquistare regioni ricche di risorse, di concludere alleanze strategiche, di accrescere il loro prestigio sullo scacchiere europeo, ma il loro obiettivo prioritario non era certo danneggiare il popolo su cui regnavano. I sovrani ed i loro ministri potevano essere insipienti; oggi chi governa è un delinquente.
Qualsiasi decisione assunta dalle istituzioni, mentre pare finalizzata a migliorare le condizioni della comunità, è una polpetta avvelenata. Prendere coscienza che lo Stato, qualunque sia il colore politico dell’esecutivo, è sempre e comunque impegnato ad agire contro i cittadini non è facile, perché implica l’abilità di capovolgere interi schemi di pensiero. Tuttavia è l’unico modo per salvare il salvabile, se non è troppo tardi. Vietata la riproduzione - Tutti i diritti riservati.
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