Un metodo piuttosto recente, finalizzato ad intorbidare le acque, si avvale di utenti sui generis che scrivono nei forum e negli spazi dedicati alle glosse ed alle segnalazioni dei lettori. Qualche anno addietro, un commentatore, non a caso denominato “Persona”, era solito inserire chiose torrenziali in calce ai vari articoli: erano esposizioni ricche di riferimenti, testimonianze, addentellati. All’apparenza erano contributi interessanti, ma…
Lo pseudonimo “Persona” è molto istruttivo. Il termine deriva dall’etrusco “phersu”, maschera, a sua volta dal greco “pròsopon”, (πρόσωποv), “volto”. Davvero questi utenti sono maschere dietro cui si nascondono dei sistemi digitali: ricondurli ad un’”intelligenza artificiale” è ironico ed ossimorico, dacché il vero discernimento non può essere sintetico. Attraverso l’impiego di particolari programmi, si creano delle utenze che, setacciati gli interventi di attivisti e ricercatori, riproducono, anzi tentano di riprodurre, le loro analisi, riprendendone il linguaggio ed i contenuti.
Si dice che il diavolo è “simia Dei”, colui che tenta di imitare Dio. Orbene, pure questi “organismi” scimmiottano i commenti e le valutazioni degli attivisti e degli scienziati, enfatizzandone tratti e toni. E’ un’enfasi che risulta ridicola, perché innaturale. Si ripetono intere frasi usate da fruitori reali, ma spesso fuori contesto o intrecciate a prolisse, deliranti “spiegazioni”, a tirate retoriche. A volte sono inserite frasi molto aggressive “utili” per eventuali querele nei confronti di chi ha la responsabilità di un forum o di una pagina. Non mancano talora sperticati panegirigi degli attivisti: sono lodi la cui falsità affiora dal piglio iperbolico e lezioso.
Il problema principale è il seguente: i programmi informatici, pur molto rapidi nel reperire fonti e notizie, pur abili nel settore sintattico, si rivelano assai carenti nell’ambito semantico, soprattutto quando la lingua, discostandosi da una funzione meramente oggettiva, acquisisce sensi metaforici ed allusivi. Così, se si leggono con attenzione le chiose di “Persona” ed "utenti" simili, si nota che, di là dalla confusa dovizia di informazioni, si è al cospetto di contraffazioni spesso maldestre.
Insomma, l’infinito squallore del negazionismo, mondo pullulante di maldicenti, persecutori, psicopatici, fanatici, pseudo-scienziati, falliti, frustrati, maramaldi, camerieri dell’establishment, adulatori…, mefitico milieu di cui Federico De Massis, noto con l’imbarazzante pseudonimo di Task Force Butler (“butler” significa “cameriere”), è solo il più grasso, pardon crasso esponente, si aggancia ad una tecnologia che, quanto più tenta di rispecchiare i valori umani, tanto più rivela la sua fredda, incolore, vuota essenza. Sotto la maschera niente…
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