Viviamo, per così dire, tempi accelerati: affinché il Movimento (Mo’ vi mento) Cinque Stelle gettasse la maschera e rivelasse la sua vera natura di partito mondialista, sono stati necessari alcuni anni ed addirittura ancora alcuni fanatici lo sostengono, nonostante abbia attuato e stia attuando una “politica” criminale. Invece il nuovo idolo di cartapesta, Sara Cunial, (si pronunci Cuniàl, non Cùnial: i cognomi veneti, che terminano per consonante, hanno l’accento sull’ultima sillaba, come Padoan, Trevisan etc.) è rimasto sul piedistallo lo spazio di un amen. Dopo il suo exploit in Parlamento, sono passate poche settimane e già la Sara si è bruciata, palesando di essere l’ennesimo specchietto per le allodole. Molti si chiederanno: ma colei e gli altri che hanno ideato la manifestazione del 20 giugno 2020 a Firenze combattono realmente il sistema? No e sì.
No, perché appartengono ad un’opposizione controllata; sono un po’ come una ruota di scorta: se si fora uno pneumatico, lo si può sostituire. Così, ormai gettati nella discarica il Mo’ vi mento Cinque Stelle ed altre cricche simili, ecco che il potere ricorre a questi altri giullari per incantare e divertire - sono, infatti, un diversivo - il popolino scemo che presto voterà i nuovi “salvatori” della patria.
Sì, davvero lottano contro alcuni apparati, perché da Donald Trump in giù sono comunque affiliati a logge massoniche di “sinistra” ferocemente avverse alle obbedienze di “destra” finanziate e sostenute dalla grande finanza, dagli usurai apolidi, dalle multinazionali. Questo spiega la veemenza con cui Diego Fuffaro, Claudio Mezz’ora, Massimo Barzucco, Antonio Puppalardo e compagnia cantante si scagliano contro una fazione dell’establishment, quella per ora vincente. Si vocifera che la Cunial sia vicina, se non affiliata alla Massoneria, non si sa se al GOI, il Grande oriente d’Italia o al GOD, Il Grande oriente democratico, le confraternite più influenti nel nostro paese. Fatto sta che il nome del suo partitino (R2020!) e soprattutto certe performances dichiarano, a chiare lettere, che siamo al cospetto di un nuovo pifferaio magico, un pifferaio del piffero.
Ecco poi che cosa troveranno gli sprovveduti che parteciperanno all’evento organizzato in un ex mattatoio [1] per il giorno 30 giugno a Roma da Sara Cunial, credendo di trovare, invece, risposte ai reali problemi che attanagliano l’Italia ed il mondo: la falsa pandemia con le sue rovinose conseguenze, il terrorismo e la bieca propaganda dei media ufficiali, la soppressione dei diritti costituzionali, le minacce di deportazione dei minori dalle loro famiglie, le leggi che stanno per essere approvate e che riguardano l'obbligatorietà dell’educazione di genere nelle scuole primarie, il fallimento di piccole e medie aziende, la devastazione sociale e culturale, la persecuzione dei pochi veri oppositori, la dittatura tecno-digitale e sanitaria, last but not least, la geoingegneria clandestina, sinonimo di siccità, disastri ambientali, inquinamento dei biomi e reale causa di molte malattie mortali.
Ecco che cosa ammanniranno a Roma Sara Cunial ed il suo entourage.
Le fotografie sono tratte dalla pagina del sedicente artista Alessandro Jaxopelli, che insieme con il gruppo Visionaria art community (sic), sarà autore di un abominevole rituale inserito nel programma della manifestazione: è un happening all’insegna del satanismo ostentato nelle sue forme più oscene oltre che pacchiane. Complimenti! In confronto, l'inaugurazione del traforo del San Gottardo era una pièce per educande!
Dunque di chi ci si può fidare? Non certo di questi quattro guitti, di codesti demagoghi da strapazzo. Solo di chi, con sincerità e determinazione, come ci ricorda Enrico Gianini, afferma di voler abolire, contro tutto e contro tutti, entro breve tempo, le operazioni di guerra climatica, è degno di fiducia. E’ anche necessario che si adoperi subito e con tenacia in questa direzione, diversamente i vari imbonitori e chiacchieroni possono andare, come Sgarbi, a recitare in Parlamento o sul palco con Sara… A proposito, “Sara, svegliati: è primavera!” Noi siamo svegli, da un po’…
[1] Anche il C.I.C.A.P. ha una delle sue sedi in un ex macello, luogo quanto mai simbolico, perché legato al sangue ed alla sofferenza.
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