martedì 26 gennaio 2021

Chemtrails over the country club

S’intitola “Chemtrails over the country club” il nuovo singolo di Lana Del Rey (al secolo Elizabeth Woolridge Grant, New York, 21 giugno 1985) pubblicato il giorno 11 gennaio 2021: il motivo anticipa il prossimo omonimo album che uscirà il 19 marzo di quest’anno.

E’ significativo che la cantante statunitense abbia deciso di dar risalto al tema delle chemtrails, anche se la sua non ci sembra una denuncia, piuttosto un’angosciata attestazione. Si noti soprattutto la copertina del disco.

Il video, più del testo, evoca l’antitesi tra l’infanzia e la giovinezza spensierate da un lato, l’età successiva, contraddistinta da equivoci e contraddizioni dall’altro. Così alle sequenze solari subentrano, un po’ alla volta, immagini sinistre e disturbanti. L’idilliaco American dream presto si tramuta in un incubo a base di rapporti conflittuali, di mistificazioni e di mascherine, per quanto traforate…

E’ noto che molti attori, registi, interpreti della scena musicale, atleti… appartengono al sistema: probabilmente è anche il caso di Lana del Rey, come è suggerito dai simboli che appesantiscono il video. Sono emblemi sul cui significato è superfluo indugiare. La stessa insistenza sul numero 11 (data della pubblicazione, anni di carriera, numero delle tracce contenute in “Chemtrails over the country club”)) suscita non poche perplessità.

Siamo inclini a vedere nella sottolineatura delle scie tossiche l’evocazione della minaccia che incombe sulla normalità, il riferimento alla filigrana diabolica oltre la rassicurante e patinata superficie delle cose.

Lana Del Rey ha compiuto la sua scelta, gravida di conseguenze, forse irreversibili, forse no: la cantautrice pare augurarsi che altri non seguano il suo esempio.

E’ sintomatico: nessuno dei recensori, pur soffermandosi sulle atmosfere intimiste della canzone, sullo stile evanescente. sui significati del testo etc., ha neppure accennato alla centralità della parola “chemtrails” nel titolo e nella poetica. E’ un tentativo alquanto maldestro di distogliere l’attenzione da un fenomeno che, pur con tutte le ambiguità evidenziate, Lana del Rey esibisce come reale, incontestabile. Nessuno oggi può sostenere il contrario.

Di seguito il testo della produzione

I'm on the run with you, my sweet love
There's nothing wrong contemplating God
Under the chemtrails over the country club
Wearing our jewels in the swimming pool
Me and my sister just playin' it cool
Under the chemtrails over the country club
Take out your turquoise and all of your jewels
Go to the market, the kids' swimming pools
Baby, what's your sign?
My moon's in Leo, my Cancer is sun
You won't play, you're no fun
Well, I don't care what they think
Drag racing my little red sports car
I'm not unhinged or unhappy, I'm just wild
I'm on the run with you, my sweet love
There's nothing wrong contemplating God
Under the chemtrails over the country club
Wearing our jewels in the swimming pool
Me and my sister just playin' it cool
Under the chemtrails over the country club

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La guerra climatica in pillole

Le nubi che non ci sono più

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Range finder: come si sono svolti i fatti

venerdì 22 gennaio 2021

La Quinta onda

"La Quinta onda" ("The 5th wave") è una pellicola del 2016 diretta da J. Blakeson.

La produzione è un adattamento del romanzo "La quinta onda" ("The 5th wave", 2013), primo dell'omonima saga scritta da Rick Yancey.

Nell'antefatto un micidiale attacco alieno devasta il pianeta Terra, attraverso quattro calamità denominate "onde" (interruzione dell'erogazione di energia elettrica, sismi, maremoti ed alluvioni, epidemie, possessione extraterrestre dei corpi umani), impedendo così ogni tentativo di resistenza per opera dei terrestri di modo che non riescano a fronteggiare il flagello susseguente. All'alba della Quinta onda, l'adolescente Cassie Sullivan, rimasta orfana, si mette in marcia alla ricerca del fratellino Sam, portato nella base militare di Wright Patterson, assieme a molti altri ragazzi, con lo scopo di trasformarlo in soldato.

L'esercito ufficialmente manda gli adolescenti a stanare ed uccidere coloro che ritiene siano posseduti dagli extraterrestri: così i pochi sopravvissuti umani si massacrano l'un l'altro, mentre nelle installazioni militari, i vertici di comando sono tutti sotto il controllo di ibridi umano-alieni che prendono ordini direttamente dagli invasori.

La produzione ha collezionato recensioni negative, perché, come altri lungometraggi appartenenti al filone fantascienza distopica con e per adolescenti (ad esempio, Hunger games, The maze), è inficiata da ingenuità nella sceneggiatura e nella regia, accanto a semplificazioni estetiche. Tuttavia “La quinta onda” suscita vivo interesse per il carattere predittivo inerente al controllo climatico e geofisico (terremoti e diluvi artificiali: vedi alla voce sistemi H.A.A.R.P., ma pure alle pandemie. Che poi l’attuale situazione sanitaria sia, a nostro avviso, una gigantesca candid camera, purtroppo non diminuisce la gravità delle sue ripercussioni sociali, economiche, politiche…

Ci chiediamo se lo scenario tratteggiato nel film con il riferimento ad una minaccia esterna sia un espediente narrativo o alluda a qualcosa di probabile. A chi avrà la possibilità ed il coraggio di investigare la risposta.

Di seguito l’intreccio della pellicola.

Una teenager, Cassie Sullivan, armata di M4, emerge dai boschi e si dirige verso una stazione di servizio abbandonata in cerca di provviste. Entrando, sente la voce di un uomo che chiede aiuto. Si dirige verso di lui, puntandogli contro l'arma. L'uomo tiene una mano sotto la giacca, ma, quando la tira fuori, Cassie vede luccicare qualcosa: pensando sia un'arma, lo uccide. Il luccichio si scopre essere quello di una croce. Tutto si oscura e la scena si sposta su un’analessi che racconta gli avvenimenti dell'ultimo periodo.

Un'astronave aliena di dimensioni colossali compare dal nulla e sorvola la Terra: appartiene ad una razza di extraterrestri chiamati "Altri" (Un’allusione al titolo del biologo ed ufologo tedesco J. Fiebag, autore di un saggio intitolato "Gli Altri"?). Dieci giorni dopo la loro comparsa, gli Altri scatenano la Prima onda: un impulso elettromagnetico che distrugge tutte le apparecchiature elettriche, riportando l'umanità all'Età della Pietra. Nella Seconda onda, gli invasori manipolano la geologia terrestre, causando sommovimenti tellurici che distruggono le isole e le città costiere. Per la Terza onda, gli Altri modificano un ceppo del virus dell'influenza aviaria per diffonderlo in tutto il pianeta con l’avifauna. La popolazione è decimata e la madre di Cassie (inquadrata con una mascherina fp1...) è tra le vittime.

Cassie, suo padre e suo fratello minore Sam, si dirigono in un campo estivo nei boschi, trasformato in rifugio, dove trovano circa 300 sopravvissuti. Alcuni giorno dopo, un'unità militare con veicoli d'assalto, entra nel campo. Il comandante dell'unità, il colonnello Vosch, avvisa i superstiti dell'imminente arrivo della Quarta onda e comunica il piano di evacuazione del campo: prima porteranno in salvo i bambini presso la base aeronautica di Wright-Patterson, poi torneranno a prendere gli adulti. Cassie è separata da Sam, a causa di un contrattempo: dopo la partenza dei bambini, vede l'esercito massacrare tutti gli adulti, incluso suo padre.

La scena torna al presente. Cassie si incammina verso la base dove si trova il fratellino. Raggiunge una strada dove nota alcuni cadaveri in mezzo alle auto, ma è colpita alla gamba da un cecchino nascosto nelle vicinanze. La protagonista cerca di nascondersi dapprima sotto un veicolo, poi tenta di rifugiarsi nel bosco, ma sviene durante la fuga, perdendo la pistola. Si risveglia dopo quasi una settimana, nella casa di un giovane, Evan Walker, che l'ha salvata da morte certa. Dopo essersi ripresa, Cassie riparte, in compagnia di Evan, alla volta della base, ma nel viaggio scopre che anche lui è uno degli Altri, mandato anni prima e innestato come agente dormiente nel corpo di un essere umano. Viene poi a sapere che altri Dormienti sono dislocati, ognuno in una zona designata, per sterminare i sopravvissuti umani. Evan, a differenza degli altri Dormienti, è, però, contrario all'invasione, dimostrando che il suo lato umano non è stato corrotto dall'Altro; difende Cassie durante un attacco notturno. Poi, però, vista la diffidenza della giovane, la lascia andare, avvertendola, però, che il colonnello Vosch e tutti i militari della base sono posseduti dagli Altri.

Alla base, i militari, usando l'inganno e la tecnologia, convincono i bambini soccorsi che gli umani là fuori sono stati posseduti dagli alieni; fornito loro il necessario addestramento, organizzano squadre per missioni di sterminio fuori dall’installazione. Sam è inserito nella squadra di Ben, detto Zombi, Ringer, Dumbo e Teacup. Durante una missione, svolta con l'ausilio di nuovi visori ad hoc, Ringer rimuove la capsula-microchip nel collo che avevano inserito a tutti gli adolescenti. Il gruppo di ragazzi scopre il vero piano dei superiori: far uccidere gli umani superstiti. Si rendono così conto di essere loro stessi la Quinta onda.

Ben decide di mandare la sua squadra nel bosco: egli torna alla base per recuperare Sam, lì rimasto, e racconta che i commilitoni sono morti. Ben affronta il colonnello Vosch a proposito della Quinta onda, mentre Cassie, riuscita ad infiltrarsi nell’installazione, uccide il sergente Reznik. Ben e Cassie salvano Sam. Evan fa esplodere alcuni ordigni all'interno della struttura. Ben, Cassie e Sam riescono a ricongiungersi e a fuggire con l'aiuto di Ringer, mentre Evan completa la distruzione della base. Il colonnello Vosch, insieme con i collaborazionisti sopravvissuti, riesce a svignarsela in aereo, portando con sé il resto dei bambini.

La squadra di Ben si allontana in una zona “sicura” e, in un momento di tregua attorno a un fuoco, Cassie riflette sul ruolo della speranza.

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lunedì 4 gennaio 2021

Paura su un volo della "British Airways": la sindrome aerotossica colpisce ancora!

Inauguriamo questo annus terribilis, il 2021, con una cronaca sulla sindrome aerotossica (alias "fumo in cabina"). Questa volta a farne le spese è il co-pilota in un volo della "British" Airways, decollato da Londra e diretto ad Atene. Il comandante ha dovuto anticipare l'atterraggio a Zurigo, viste le precarie condizioni del secondo in cabina. Riportiamo l'articolo pubblicato su Ilmessaggero.it.
Momenti di tensione sul volo della "British Airways", decollato da Londra e diretto ad Atene. Mentre l'aereo sorvolava la Croazia, il copilota è improvvisamente crollato in terra all'interno della cabina, svenuto, privo di sensi. Il capitano, in un primo momento, ha pensato di fare ritorno nella capitale britannica, ma le condizioni del collega sono peggiorate, costringendolo ad un atterraggio d'emergenza a Zurigo, l'aeroporto più vicino in quel momento.

Che cosa è successo al co-pilota? Che tipo di malessere ha avuto? La compagnia aerea ha mantenuto il massimo riserbo sulla questione, dichiarando solamente che "il primo ufficiale semplicemente non si è sentito bene". Ma ciò che è avvenuto a bordo ha destato molta preoccupazione. [...] Un portavoce della "British Airways", in un comunicato, ha rassicurato, dicendo che l'aereo è rimasto sotto il pieno controllo del comandante e ha affermato: "La sicurezza dei nostri clienti e dell'equipaggio è sempre la nostra massima priorità e le nostre squadre si sono prese cura dei clienti, prima che proseguissero il loro viaggio".


"Sindrome aerotossica: quando e perché"

Abbiamo dedicato numerosi articoli alla sindrome aerotossica, pezzi sia di cronaca sia epidemiologici. In questi anni i media di regime, specialmente in Italia, o hanno ignorato il problema o hanno abilmente depistato, ad esempio insistendo sull’ipotesi secondo la quale sarebbero dei lubrificanti ad essere all’origine della sintomatologia diagnosticata.

Che la sindrome sia correlata ad una contaminazione proveniente dall'esterno è dimostrato dal seguente particolare: in cabina l’aria è riciclata ogni tre minuti (fonte Boeing). Occasionalmente, quindi, il velivolo si trova ad attraversare zone di atmosfera con alte concentrazioni di composti tossici e nocivi. Infatti, in genere, gli episodi di "fumo in cabina" accadono durante la fase di salita o in quella di discesa, allorquando l'aereo "taglia", per pochi istanti, gli strati di copertura artificiale che si trovano a quote basse o medie, ossia tra i 1500 ed in 6000 metri.

Le fasi più pericolose del volo sono quindi quelle in cui si attraversano le falde chimiche: esse, come è possibile constatare sia attraverso l’osservazione sia per mezzo di strumenti scientifici, aleggiano ad altitudini più o meno costanti, quelle sopra indicate.

Ricapitoliamo i principali sintomi della sindrome aerotossica che coinvolge personale di bordo e passeggeri.

• Nausea
• Vomito
• Vertigini
• Sonnolenza
• Perdita di coscienza

Il problema è stato portato all’attenzione mondiale dal comandante Susan Michaelis fondatrice, insieme con Tristan Loraine, del sito intitolato ad una ipotetica "Toxic Free Airlines". La comandante Michaelis nel 2007 pubblicò l’"Aviation Contaminated Air Reference Manual", corposo manuale che tratta della scarsa qualità dell’aria che si respira a bordo degli aerei. Susan aveva al suo attivo oltre 5.000 ore di volo, quando dovette ritirarsi dal servizio, causa malattia, dopo aver volato per tre anni sul BAe 146. Il comandante Tristan Loraine, pilota dal 1986 al 2006, scrisse il libro "Toxic Airlines". Nel 2006, mentre era ai comandi di un Boeing 757 in decollo da Heathrow, si era verificato quello che in gergo viene definito un "fume event" e successivamente Tristan ebbe la sgradita sorpresa di trovare tracce di TCP, l’additivo per lubrificare motori, nel suo sangue. A seguito del peggiorare delle condizioni di salute fu costretto a lasciare il servizio. Nell’aprile 2008 la BBC trasmise l’inchiesta "Something in the air" che trattava della malattia non ancora chiarita, definita come "Chronic Fatigue Sindrome" (CFS) ed il sito della Toxic Airlines ebbe allora il suo momento di popolarità.

La patologia è stata pure la causa di danni permanenti ed invalidanti e talora di decessi riscontrati tra dipendenti delle compagnie civili e passeggeri. I tecnici a terra, i piloti ed il personale di bordo sono perfettamente al corrente di quanto sta accadendo, ma nella paura di perdere il lavoro, tacciono. Per quanto potranno farlo ancora?

Per approfondire la questione si leggano i nostri precedenti articoli su Tanker enemy.

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