Il nostro pianeta sta immagazzinando più energia rispetto al passato, un fenomeno che è alla base dell’aumento delle temperature. Secondo un nuovo studio, tra il 2005 e il 2019 la differenza tra l’energia assorbita con i raggi solari e quella rilasciata nello spazio è raddoppiata. Le cause sono molteplici, in parte antropiche, in parte naturali. I ricercatori delle agenzie statunitensi N.A.S.A. e N.O.A.A. hanno usato dati satellitari e della flotta di boe oceaniche Argo.
L’aumento dell’energia immagazzinata sarebbe dovuto alla riduzione delle nuvole e dei ghiacci, che non riflettono più i raggi solari come prima, ma hanno un ruolo importante anche le maggiori emissioni di gas serra nell’atmosfera. Ha contribuito inoltre un fenomeno climatico naturale dell’oceano Pacifico, la cosiddetta oscillazione pacifica decennale, che ha concluso la fase fredda. Non sono, invece, stati registrati mutamenti dell’attività solare. Lo studio, pubblicato su "Geophysical Research Letter"s, è stato commentato da altri ricercatori. Elizabeth Maroon, dell’università del Wisconsin a Madison, sostiene che l’uso di dati diversi rende i risultati piuttosto affidabili.
Tuttavia, scrive il Washington Post: “Quindici anni sono pochi per stabilire una tendenza di lungo periodo”. Comunque sia, l’aumento dell’energia immagazzinata dal pianeta indica che il riscaldamento globale è reale. Secondo il coordinatore della ricerca, Norman Loeb, “il pianeta si sta riscaldando più velocemente rispetto alle previsioni”.
Fonte: l’Internazionale
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