E’ arduo poi analizzare quanto sta accadendo, perché i media ufficiali disinformano e mistificano tutto: testimonianze, filmati, traduzioni, reportages al “fronte”. Come sempre, la prima vittima di una guerra è la verità. Tuttavia siamo certi che i Russi del Donbass sono discriminati e massacrati da otto anni nella colpevole indifferenza della comunità internazionale (si ricordi almeno la spaventosa strage di Odessa): ora Putin ha deciso di intervenire contro l’attore-ex comico da strapazzo e fantoccio diventato presidente dell’Ucraina. Se ci attenessimo ad un’interpretazione dualistica, bipolare, potremmo asserire – come ha osservato un analista politico – che “Putin non ha ragione, ma ha tutte le ragioni”. Per l’eterogenesi dei fini, egli sta liberando i Russi del Donbass dal giogo di un regime ferocissimo condizionato per di più da frange neo-naziste, sebbene egli persegua anche altri obiettivi strategici.
Si ricordi qui che le popolazioni delle due repubbliche separatiste non sono abitate da filo-russi, bensì da Russi. Possiamo notare un accanimento nei confronti di Cristiani non cattolici: gli Ortodossi nell’attuale teatro di guerra, i Cristiani monofisiti in Armenia, i Copti (anch’essi Cristiani monofisiti) in Egitto. E’ in queste chiese che è più diffuso e fermo il dissenso nei confronti del mondialismo (“pandemico” in primis) cui la Chiesa di Roma, invece, ha aderito - se non l'ha propugnato - con entusiasmo, escluse poche eccezioni. Se davvero gli ultimi tempi saranno funestati dalle persecuzioni dei Cristiani, i Cattolici allineati non devono temere molto.
E’ comunque uno scontro fratricida, visto che Ucraini e Russi sono Slavi: gli Ucraini sono Slavi che, col tempo, si sono differenziati, cominciando a parlare una lingua un po’ diversa dal Russo con influssi del Polacco. Lo stesso toponimo “Ucraina” non identifica una nazione, giacché vale semplicemente “terra di confine”, “marca”. Tra la Serbia e la Croazia si trova una striscia di terra, la Krajna: il significato è lo stesso. L’adesione al Cattolicesimo, con l'adozione dell'alfabeto latino, ha allontanato gli Ucraini da Russi e Bielorussi che, invece, sono nella stragrande maggioranza di fede ortodossa. Per Russi ed Ucraini, si potrebbe dire quello che si ripete a proposito di Serbi e Croati, un’unica etnia, che parla un’unica lingua, ma i primi la scrivono in caratteri cirillici, i secondi con l’alfabeto latino; i primi sono Ortodossi, i secondi Cattolici. La differenza? I Serbi non vanno a messa la domenica; i Croati non vanno a messa la domenica. [1]
E’ ovvio che, in questo contesto, la criminale NATO, l’Unione europea e l’ONU sono da condannare senza esitazione: sono solo dei guerrafondai e dei carnefici. Putin non è uno stinco di santo (ad esempio, anche la Federazione russa conosce la geoingegneria clandestina), ma gli altri protagonisti della scena planetaria sono dei tagliagole, dei criminali incalliti.
Ciò chiarito, resta il dubbio che l’attuale scenario risponda ad un piano ben congegnato, sia considerando i tempi sia le forze in campo: Russia e Cina (non propriamente una democrazia) sono identificabili in Gog e Magog, il collasso economico era stato preannunciato, una conflagrazione mondiale è nei programmi delle sedicenti élites, dunque non stiamo tanto assistendo ad uno scontro tra il Bene ed il Male, quanto ad una recrudescenza del bipolarismo che, in buona misura, è funzionale agli scopi di un Terzo che gode tra i due litiganti.
In ogni caso, vorremmo che si astenesse dal giudicare, dallo strapparsi le vesti, gridando come un forsennato contro la Russia “brutta e cattiva”, tutto quel disgustoso codazzo di vigliacchi e bugiardi: “giornalisti”, “commentatori”, “artisti”, “economisti”, politicanti e gentaglia simile. Quando saranno irreprensibili, perfetti, veramente rispettosi della legge e della morale, trasparenti come il cristallo, consentiremo loro di pronunciare una parola. Adesso zitti e… Mosca! Si preparino a ricevere la ricompensa per la loro incommensurabile ipocrisia e malvagità, magari andando a lavorare nelle miniere del Donbass.
[1] Si pronuncia Ucraìna, non Ucràina. Per la precisione i Russi derivano da una fusione tra Slavi e Normanni. Con la parola Rus, i Finnici indicavano i Vareghi, ossia i Normanni insediatisi nell'attuale Russia europea.
Approfondimenti:
- Enclave: sull'Armenia.
- Covid-19 Il grande inganno. Vi avevamo già delineato la situazione odierna sotto il profilo economico e politico.
- Gog e Magog: per andare oltre la storia ufficiale.
- Il monumento a Washington codifica l'Armageddon? Per capire perché il 2022 potrebbe essere un anno decisivo.
Vietata la riproduzione - Tutti i diritti riservati.
Sponsorizza questo ed altri articoli con un tuo personale contributo. Aiutaci a mantenere aggiornato questo blog.
La guerra climatica in pillole
Per una maggiore comprensione dei fenomeni legati alla guerra ambientale in corso, abbiamo realizzato l'Atlante dei cieli chimici.
Chi è Wasp? CLICCA QUI